The ghost of you

NC17, Angst, Blood, Death Fic, Drug Use, Lenguage, Lemon.

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  1. schrei_devil*
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    Titolo: The ghost of you.
    Autore: Silvya
    Beta-Reaing: schrei_devil*
    Rating: Nc 17
    Avvisi: Blood, Death Fic, Drug Use, Lenguage
    Genere: Angst, Lime
    Disclaimers: Non possiedo nè i Kaulitz nè i Tokio Hotel, tutto ciò che è scritto in questa storia non è realmente accaduto e non è a scopo diffamatorio e/o lucrativo.



    Note della Beta: Salve a tutte! La scrittrice -nonchè mia migliore amica- mi ha chiesto di postare la sua nuova Twincest qui. Spero apprezzerete, io l'ho trovata molto interessante! Purtroppo i capitoli sono ancora in elaborazione perciò non vi assicuriamo che i post abbiano una cadenza continua.
    Speriamo che vi piaccia abbastanza da lasciare un commentino, qualunque esso sia ^_^
    Detto questo... bhè, spero vi piaccia.

    ENJOY! :rox:




    The ghost of you



    Prologo.

    01/09/89
    Un giorno come tutti, un giorno normale. Un giorno che può cambiare la vita ad una famiglia, la famiglia Kaulitz.
    -Simone tieni duro! Devi farcela!- un uomo di trent’anni teneva la mano della donna stretta nella sua, mentre una barella correva portandola in sala parto. Le grandi porte bianche si chiusero, lasciando l’uomo davanti ad esse immobile.
    –Signora respiri, deve respirare!- un’infermiera lì vicino prese la mano della donna mentre appoggiò l'altra sulla spalla di lei, -Faccia dei piccoli respiri, mi raccomando- si assicurò l’infermiera spostando i capelli di Simone dalla fronte.
    Passò un'eternità per Jorg, era seduto sulla sedia e la sua gamba faceva automaticamente su e giù, era il solito tic che gli prendeva quando era nervoso. Si alzò e iniziò a fare avanti e indietro per tutto il corridoio; si fermò quando sentì la porta dietro di lui aprirsi.
    Si girò di scatto e vide un’infermiera che tra le braccia cullava due piccoli fagotti avvolti in una copertina blu. Sentì una stretta al cuore, si avvicinò piano guardando prima la donna che teneva in braccio quei piccoli e poi i gemelli stessi. Li prese entrambi in braccio, -Complimenti, sono veramente bellissimi.- l’infermiera gli fece i complimenti e Jorg sorrise –Mia moglie come sta?- domandò subito dopo.
    -Sua moglie sta benissimo, ora la porteremo nella propria stanza.- l’uomo respirò sollevato e tornò a guardare i bambini, erano veramente due creature splendide, entrambi avevano un nasino perfetto, gli occhi ancora non riusciva a vederli poiché i due dormivano beatamente, le loro bocche erano piccole, sottili e rosse mentre le manine erano chiuse a pugnetto, dopo cinque minuti l’infermiera spezzò quella magia.
    –Signore ora dobbiamo portare i bambini a fare i soliti controlli.- l’infermiera tese le braccia e lui restituì i due fagottini alla donna, prima che lei andasse via lui la fermò. –Mi scusi, ma mia moglie in quale stanza è?- lei sorrise –Nella n.23- Jorg ricambiò il sorriso e si incamminò.

    ***

    Jorg e Simone vissero in una casina in periferia, con i loro piccoli bimbi Tom e Bill. Bill era il più grande di 10 minuti, entrambi erano biondi e completamente uguali, si può dire che anche la madre alcune volte facesse fatica a distinguerli e i loro lineamenti erano marcati da veri tedeschi quali erano.
    Simone lavorava in casa, faceva la sarta, mentre Jorg era sempre in viaggio per motivi di lavoro, e la maggior parte delle volte Simone doveva raccontare scuse sempre plausibile per trovare risposte alle domande dei figli, come “Mamma perché papà non sarà presente al nostro compleanno?” “Mamma ma perché papà non è qui con noi a scartare i regali?”, Simone aveva esaurito tutte le risposte possibili da dare ai propri bambini.
    Poi ebbe la prova più concreta, da sempre ci stava pensando: le cose con Jorg non andavano lisce come lei si sarebbe aspettata. Non aveva portato a termine i progetti che aveva messo in cantiere con lui, e, a dirla tutta, non vedeva neanche un futuro con suo marito.
    Il mondo sembrò caderle addosso quando ebbe la prova più schiacciante, quella che portò Simone a prendere la roba del proprio marito e spedirlo fuori di casa: un messaggio, sì, proprio quello.
    Non era da lei andare a curiosare tra le cose del proprio marito, ma era diventata talmente sospettosa che ormai non si fidava più di lui ed era arrivata a leggere quel messaggio che cambiò completamente tutto.
    Simone cacciò Jorg in malo modo da casa, mentre lui ancora non capiva cosa diavolo stesse succedendo –Vai a scoparti quella cazzo di Iris!- le urlò Simone mentre lo spingeva fuori casa, il marito cercò di farle cambiare idea, cercò di spiegare tutto ma lei non voleva sentire nessuna parola da quello lì, -Vattene da casa mia, non mettere più piede qui dentro!- fece per chiudere la porta quando lui la bloccò –Simone potrai fare qualunque cosa, ma ricordati che non potrai impedirmi di vedere i miei figli!- disse lui guardando un ultima volta Bill e Tom i quali stavano assistendo a quella scena in silenzio non capendo ancora niente.
     
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  2. «Blue Schreiber
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    Non l'ho inquadrata ancora bene... Ma per quello che ha scritto, mi piace *-*
    Mi piace anche il modo in cui scrivi... Non mi sento di fare un commento chilometrico sui personaggi anche perché di mia natura, parlo a vanvera ù.ù Essì, purtroppo, sì!
    Quindi prima che io possa sparare una boiata, POSTA y.y
    Questa è l'unica cosa che esigo v.v
    SPOILER (click to view)
    Mica poco! x°°D
     
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  3. schrei_devil*
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    Grazie, cara! La scrittrice e io ti ringraziamo!
    Domani posto il prossimo ;)
     
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  4. • shadow
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    Uhh, mi incuriosisce molto questo prologo. *-*
    Però è corto corto, quindi non posso ancora fare un commento decente D:
    Postate presto, mi raccomando. v.v
     
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  5. Feffì
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    Uh *-*
    CITAZIONE
    –Simone potrai fare qualunque cosa, ma ricordati che non potrai impedirmi di vedere i miei figli!- disse lui guardando un ultima volta Bill e Tom i quali stavano assistendo a quella scena in silenzio non capendo ancora niente.

    Vai Jorg!!! combatti per vedere i tuoi figli, hai il diritto di vederli! :rox:
    Finalmente una fiction dove Jorg non si dimentica dei propri figli.
    Continua presto *-*
     
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  6. • shadow
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    CITAZIONE (Feffì @ 17/1/2011, 19:05) 
    Finalmente una fiction dove Jorg non si dimentica dei propri figli.
    Continua presto *-*

    esattooo! *----*
     
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  7. schrei_devil*
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    Salve, ragazze, BENVENUTE!
    Avrei dovuto postare già ma ho avuto qualche contrattempo... :sweatdrop:

    Mi fa molto piacere che il prologo vi incuriosisca, nel primo capitolo la faccenda si farà più chiara! :ehsì:

    Vado subito a betarlo, và, mi do da fare :evil-laugh:


    Piesse: Shadow, adoro la tua firma *0*
     
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  8. • shadow
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    gnam, ma grazie *-*
    ...e postate presto! xD
     
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  9. schrei_devil*
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    Ci proverò, vediamo se per sta sera ce la facciamo!
     
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  10. • shadow
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    Spereeem *-*
     
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  11. schrei_devil*
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    Ed ecco finalmente il primo capitolooo! Scusate l'attesa, colpa mia: ho avuto parecchi contrattempi...
    Qui si comincia a vedere ciò che succederà *suspance*
    A dopo con le Note di fine capitolo! ^^
    Buona lettura!


    Primo capitolo.


    -Tom?- una voce chiamò piano quel nome nel completo buio.
    –Bill? Che ci fai qui?- un ragazzo con i dread si sedette sul letto, accendendo la luce sul comodino; l’altro si avvicinò al letto del gemello, indossava solo i boxer e tremava come una foglia.
    –Posso dormire con te?- gli domandò lui, ancora in piedi. Tom ci pensò un po’ su e poi annuì.
    –Si, vieni.- fece un po’ di spazio anche a Bill che scivolò sotto le coperte, quando un tuono interruppe il silenzio che si era creato e il ragazzo con i capelli corvini sobbalzò per la paura.
    –Ehy- Tom se ne accorse e lo abbracciò -Stai tranquillo, non può succederti niente, ci sono io qui.- gli passò una mano dietro la schiena e Bill alzò piano la testa incontrando subito le labbra di Tom, che si unirono in un dolce e delicato bacio.
    Già, i due gemelli si amavano, da quanto ne avessero avuto memoria, lo avevano sempre fatto, ma l’avevano capito da due anni, e da due anni il loro amore era sempre stato tenuto nascosto da tutto e tutti. Nessuno doveva sapere niente, perché finire in galera a diciassette anni non era il loro obiettivo. Simone non sapeva niente, e mai lo avrebbe saputo, a loro andava bene così. Tom amava Bill e viceversa.
    Bill staccò le loro labbra e appoggiò la testa sul petto del rasta, sospirando. Tom se ne accorse a smise di accarezzare la schiena del gemello.
    -Bill, cosa succede?- il ragazzo scosse la testa, cercando di non far uscire le lacrime.
    -Tomi ho paura.- disse il moro, stringendosi di più contro il petto del rasta, che sospirò.
    –Di cosa hai paura?- a quella domanda Bill chiuse gli occhi nel tentativo di non far uscire le lacrime.
    –Se, qualcuno viene a sapere di noi, che fine faremo? Tom io non voglio perderti.- il rasta si allontanò un po’ da lui.
    –Io non ti lascerò mai, mettitelo in testa, niente e nessuno ci separerà!- mentre diceva queste cose lo guardava fisso negli occhi lucidi di Bill scuotendolo un po’, per poi abbracciarlo.
    –Io sono qui piccolo.- gli accarezzò la testa, mentre Bill passava le braccia intorno la vita di Tom. Poi sprofondarono tra le braccia di Morfeo.

    ***

    La sveglia suonò troppo presto, interrompendo il sonno dei due gemelli. Tom alzò piano la testa giusto per vedere l’ora, erano le 7.20, e sospirò, tirando indietro la testa per poi riappoggiarsi sul cuscino. Il biondo sentì un leggero peso sul petto e abbassò lo sguardo, scorgendo una folta chioma corvina e sorrise: Bill era completamente intrecciato al corpo del gemello, mentre il rasta aveva una mano sul suo fianco, come a proteggerlo. Non avrebbe voluto mai interrompere quel momento, anzi, se avesse potuto fermare il tempo, sarebbe rimasto così a vita con il suo amore tra le braccia, ma fu costretto a scuotere delicatamente il gemello.
    –Bill? Svegliati dai.- il moro era sempre stato quello col sonno profondo, cazzo quanto dormiva.
    –Bill?!- Tom iniziò ad alzare la voce e Bill aprì un po’ gli occhi.
    –Zitto.- mugugnò, per poi rigirarsi e abbracciare la parte di cuscino dove poco prima dormiva Tom e il suo viso prese un espressione angelica. Il gemello scosse la testa rassegnato e si portò una mano sulla fronte.
    – Bill, dai, svegliati!- sbottò, alzandosi e levando di colpo le coperte sopra al gemello. Bill sbarrò gli occhi e si girò verso il rasta.
    –Sei scemo?- mugulò Bill, insonnolito; si alzò e Tom lo guardò negli occhi.
    –Vatti a preparare, o faremo tardi a scuola.- dicendo così prese i suoi vestiti e si fiondò in bagno, prima che potesse farlo Bill, e chiuse la porta a chiave. Il rasta si levò i boxer che portava ed entrò sotto il getto d’acqua, portò la testa indietro e prese il bagnoschiuma, insaponandosi il corpo, rimase sotto l’acqua per 10 minuti buoni, mentre sentiva dall’altra parte un Bill molto incazzato che bussava freneticamente alla porta del bagno.
    –Tom! Muoviti! Devo entrare!- continuò a bussare, quando la porta venne aperta. Rimasero a fissarsi per svariati secondi... Minuti forse, Tom non resistette e prese il gemello per i fianchi e spingendolo dentro il bagno, chiudendo la porta dietro loro. Lo fece appoggiare al muro, le piastrelle fredde aderirono al corpo del ragazzo, Tom appoggiò una mano alla parete prendendo a baciare il fratello mentre Bill appoggiò le sue mani sul ventre bagnato del rasta spingendolo un po’.
    -Tom, dai...- sospirò quando il rasta prese a baciargli il collo e ritornando su fino alla mascella.
    -Tom, dobbiamo andare a scuola.- disse con tono più duro.
    -Cos’è tutta questa fretta di andare? Non odiavi quel posto?-

    “Non odiavi quel posto?”

    Eccome se lo odiava. Odiava anche la gente che stava lì dentro, ogni mattina era una violenza psicologica, alzarsi con il pensiero di andare dentro quella struttura, dove tutti ti calpestano e trattano come se non fossi niente, ma i loro sguardi sono ciò che fa più male. Il modo in cui ti fissano è equivalente a una coltellata dietro la schiena, le loro risatine di scherno, quando sali le scalinate, bruciavano addosso. E, mentre si faceva spazio fatica tra la folla, Bill era abituato a vedere la gente girarsi e rimanerlo a guardare, il tutto accompagnato da qualche “Frocio!”.
    Bill ormai era abituato.
    Ormai gli insulti, le battute, le risatine erano parte della sua routine.

    ***

    Scese come ogni mattina dal bus insieme a Tom, e fianco a fianco raggiunsero la scuola.
    Il rasta aveva le mani nelle grandi tasche dei pantaloni XXXL e l’enorme cappuccio della felpa bianca gli copriva metà viso, aveva la sua solita camminata strascicata e lo zaino sulla spalla. Anche Bill camminava a testa bassa, le mani erano chiuse a pugno, respirava a fatica, i polmoni sembravano non funzionare al meglio quando si trovava lì, e teneva gli occhi semichiusi: sapeva che fra poco sarebbero arrivate le battutine e le prese per il culo. Il vento gli portò i capelli corvini davanti al viso come per coprirlo; si ritrovò davanti alla scalinata e alzò piano il volto. Vide un ammasso di gente sui gradini, c’erano ragazzi seduti a terra che fumavano, chi giocava a carte o chi semplicemente parlava. Prese un respiro e vide con la coda dell’occhio Tom che lo fissava, a gli scappò un mezzo sorriso.
    Tom era al suo fianco, lui non l’avrebbe lasciato. Fece alcuni passi e salì la scalinata, davanti agli occhi di tutti. Sentì, dietro di lui, le solite risatine: strinse di più i pugni, conficcando le unghie smaltate di nero nella carne. Finalmente arrivò davanti alla porta di ingresso e riprese anche a respirare. Si appoggiò al muro freddo e sporco mentre Tom era davanti a lui.
    –Bill...- lo chiamò e senza farsi vedere da nessuno gli prese la mano bianca.
    -Ti prometto che io ti porterò via da questo inferno.- sussurrò all’orecchio del gemello. Bill sorrise, aveva gli occhi lucidi.
    –Se lo fai... Te ne sarò grato per sempre.-


    Note della Beta: Eccoci qui! Ci sono un pò di cosette da dire...
    -Amo l'ultima frase, non so come si evolverà la storia, ma promette bene ** nu?
    -Ho cercato di non modificare troppo il capitolo originale scritto dell'autrice, ho cercato di betare solo la sintassi, questo perchè vorrei far risaltare il più possibile il suo modo di scrivere.
    -Il secondo capitolo non è ancora stato scritto, che io sappia, perciò non so tra quanto verrà postato ç____ç
    -La scena che riguarda Bill a scuola è stata ispirata dalla sottoscritta. Syl ha raccontato fedelmente la mia mattina-tipo, mi sono commossa.
    It's all for now :D Besos!
     
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10 replies since 15/1/2011, 13:59   94 views
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