Angels don't fly

Finita

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ma non sono arriabbiata nono u.u,sono solo un pò alteratina,adesso come adesso prenderei "La principessina","Il cavaliere senza macchia e senza paura" e "L'orco cattivo" e li butterei sotto un treno :occhioni: :ehsì:
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,305
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Rica mi mancava il tuo commento! ahahah!

    Bill si sta fidando di tutti, tranne di chi dovrebbe fidarsi sul serio! :o:

    Cri se li buttiamo tutti sotto il treno io con chi scrivo poi la fic? :P
     
    Top
    .
  3. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Cri se li buttiamo tutti sotto il treno io con chi scrivo poi la fic?

    Che ne so,facciamo uscire dei sosia o dei robot,qualche alternativa ci sarà u.u
     
    Top
    .
  4. ;Reden™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Uppete!
     
    Top
    .
  5. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Questo capitolo va molto meglio del precedente *annuisce energicamente*
    Entrambi hanno rimuginato sul loro litigio e, grazie ad Alex - santa donna :D - Bill si è reso conto di essere stato un "tantino" esagerato. Sicuramente, avranno di che chiarire ma, perlomeno, sono di nuovo insieme ^^

    CITAZIONE
    Ritornò verso il negozio per inserire l’allarme e chiudere la porta sul retro, quando una voce alle sue spalle lo fece sussultare.

    “Perdonami...”

    Si voltò. Bill era davanti a lui, bello come un Dio, con lo sguardo colpevole e al contempo implorante. Stava torturando l’orlo della sua t-shirt con la mano sana e mordendosi il labbro inferiore. Sembrava pronto a tutto, anche ad un’eventuale esplosione di rabbia da parte del giardiniere, ma Tom non fece nulla di ciò, si limitò a sorridere e a sussurrare un “andiamo a casa” prendendogli la mano.

    Sono stata veramente contenta di leggere questa scena che ho trovato semplice, coincisa, ma efficacissima per il contesto. Finale perfetto per il capitolo!

    Complimenti Mamy

    SPOILER (click to view)
    Buona permanenza a Berlino, divertiti image
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,305
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Grazie Pina, spero che il prossimo ti piaccia ancor di più!
     
    Top
    .
  7. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Se fanno pace sicuramente XD
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,305
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Mmh... vedremo... di sicuro qualcosa succederà! :rolleyes:
     
    Top
    .
  9. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    *non sta più nella pelle dalla curiosità* image
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,305
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Eccoti accontentata!!

    Capitolo 28





    La più grande felicità, dopo quella di amare, è quella di confessare il proprio amore.
    André Gide





    L’Ispettore Norman richiuse l’elegante cartelletta posata sulla scrivania e scrutò i volti di Bill e Ben, seduti di fronte a lui. Li aveva rivisti entrambi con piacere, ma ora, dopo aver visionato quei documenti, avrebbe preferito che la loro fosse stata una semplice visita di cortesia. Quel materiale in teoria avrebbe dovuto inchiodare quel serpente di Jost, ma in realtà non costituiva altro che una serie di prove prodotte in maniera non propriamente legale. Si meravigliava del fatto che Truman avesse indagato servendosi di canali ufficiosi e non seguendo le normali vie legali, ma comprendeva anche quanto la situazione fosse delicata e complicata per il giovane cantante.

    Sospirò: era sempre difficile trovare le parole giuste. Conosceva Truman da una vita e il suo modo di lavorare, tanto che in più di un’occasione i suoi servigi erano stati utili per risolvere casi all’apparenza impossibili.

    “Ben,” iniziò, “credo tu sappia meglio di me che non potrò usare questi documenti come prova della colpevolezza di Jost, ma sappiate che faremo il possibile per incastrarlo.”

    “Perchè?!” Chiese Bill, agitandosi immediatamente. “Stando a quelle carte, lui è legalmente il mio padre adottivo e si è servito di me in tutti questi anni per arricchirsi! Senza contare che solo Dio sa in che affari loschi sia immischiato! Tutti sanno che il giudice Coltrain agiva al limite della legalità!” continuò adirato.

    “Il giudice Coltrain è morto purtroppo, e sebbene io possa condividere ciò che lei dice Bill, non possiamo riaprire tutti i vecchi casi affidati a suo tempo a lui.”

    “Nemmeno se le fornissi tutta la documentazione trovata nella casa di Helen Whitmann?” Incalzò il moro.

    “Chi è Helen Whitmann?” Chiese all’improvviso curioso.

    “E’, o meglio era visto che è deceduta ieri, la direttrice dell’istituto dove stavo io. Per anni è stata l’amante di Coltrain e sua complice stando a quanto dice il figlio.” l’Ispettore spalancò gli occhi incredulo, quante cose sapeva quel ragazzino?

    “Bill, forse è meglio che ricominci il suo racconto da capo. Anzi se vuole può rilasciare una deposizione ufficiale, visto che è in presenza del suo avvocato.” Gli disse formale, ma accennando un timido sorriso.

    Il cantante guardò Truman che con un cenno del capo, acconsentì. Si fidava ciecamente di Daniel, consapevole che solo lui avrebbe potuto risolvere il caso.

    Bill iniziò il suo racconto, cercando di esser chiaro e conciso, visto la sua attitudine a divagare e a confondere le idee di chi lo ascoltava. Norman aveva azionato il registratore affinchè nessuna delle sue parole venisse travisata o persa. Parlò per circa quarantacinque minuti, interrotto solamente dalle domande del poliziotto che ascoltava attentamente, stupendosi di quanto in realtà fosse liberatorio rivelare al mondo la malvagità di quello che sperava diventasse il suo ex manager ed ex tutto, al più presto.

    Al termine del racconto, la sua gola bruciava come se avesse cantato per ore, ma il suo cuore era leggero. Lo sguardo soddisfatto che si scambiarono i due uomini gli diedero ad intendere che forse qualcosa di buono era stato detto.

    Daniel spense il registratore e si alzò dalla poltrona, andandosi a posizionare direttamente di fronte a lui e serio formulò l’ennesima domanda: “E’ consapevole che può denunciarlo per violenza sessuale e che al momento è l’unica strada che possiamo concretamente seguire?”

    “Sì, anche se ho paura...” Ammise sincero.

    “L’accusa cercherà certamente di sgonfiare la faccenda, facendolo apparire consenziente, ma nel frattempo noi indagheremo anche sulle altre questioni e la lista delle accuse si allungherà. Inizieremo con la sua pratica di adozione: se Jost risulterà essere il suo padre adottivo, la pena sarà molto severa.”

    “In caso contrario?”

    “Anche in caso di tutela di minori la violenza è perseguibile legalmente e, in ogni caso, giocano a suo favore anche le ripetute minacce da lui perpetrate nei suoi confronti.” Spiegò il più semplicemente possibile.

    “E se tutto questo si rivelasse una bufala? Se non doveste trovare nessun altro documento ufficiale che comprovasse la mia adozione o tutela legale?”

    “Beh, allora Jost sarebbe accusato di sfruttamento di minori e non mi stupirei che lo avesse in un qual modo comprato da quella Whitmann. Purtroppo non sono infrequenti casi come questi.” Affermò grave.

    “Comprato... questo spiegherebbe quel numero di cassetta di sicurezza che ho trovato tra le sue carte, inoltre una delle mie ex guardie del corpo mi ha confidato che in più di un’occasione ha accompagnato David all’istituto...”

    “Chi è questa guardia?” Chiese, prendendo carta e penna.

    “John Kepshaw, ma si è licenziato da poco e non ho idea di dove possa essere.” Rispose, chiedendo scusa mentalmente all’amico per averlo dovuto coinvolgere.

    “Bene, lo cercheremo. Vuole esporre denuncia, allora? Le ricordo che in caso affermativo, dovrà dire tutta la verità e attenersi ai fatti.” Lo informò, posizionando il dito sul tasto play del registratore.

    “Ok...” Soffiò, schiarendosi poi la voce dopo aver bevuto un sorso di acqua.

    Che la discesa all’inferno di Jost, avesse inizio.


    ***





    “Siete degli incapaci!!” Gridò Jost al telefono pubblico di una strada di periferia, attirando l’attenzione dei pochi passanti su di sè. Non poteva fidarsi più di nessuno, nemmeno di chi credeva fosse ancora dalla sua parte.

    “Idioti, doveva essere un lavoretto da principianti!” Continuò abbassando il tono di voce per non destare sospetti.

    “Ma è scattato l’allarme e abbiamo appena fatto in tempo a scappare!” Si difese il suo interlocutore, ricevendo in risposta un’imprecazione e il click della linea interrotta.

    David si passò la mano tremante tra i capelli e si diresse nuovamente verso la squallida automobile presa a noleggio. Battè i pugni sul volante con rabbia: si rendeva conto che il desiderio di vendicarsi di quello stronzetto di giardiniere non si era rivelato poi una mossa astuta. Doveva controllare la sua ira e la sua brama di vendetta o ben presto si sarebbe messo nei guai, e tutto per colpa di Bill.

    “Ti distruggerò, pezzo di merda!” Esclamò, rimettendo in moto ed immettendosi sulla strada. Sentiva di esser ormai in trappola e che doveva mettersi in salvo al più presto. Sebbene non ci fossero prove tangibili che lui fosse il mandante, era convinto che quei due idioti sarebbero stati scoperti quanto prima e che non avrebbero esitato a vuotare il sacco facendo il suo nome.

    Era in viaggio da oltre un giorno e per raggiungere Tampa, ne occorreva come minimo un altro, era stanco, affamato, ma la necessità di arrivare quanto prima in quella località era di primaria importanza. Là avrebbe trovato Hector ad aspettarlo, con una bottiglia di rum di ottima marca, un’identità nuova e un biglietto di sola andata per un’isola sperduta dell’Atlantico.

    Gettò un’occhiata alla ventiquattrore posata sul sedile del passeggero. Ciò che vi era contenuto al suo interno era tutto quello di cui aveva bisogno. Denaro, il documento originale attestante l’adozione di Bill, l’accordo stipulato tra lui, Coltrain e la Whitmann e quello discografico tra lui e Bill, che il cantante ovviamente non aveva mai firmato, ma del quale era sempre stato succube. Rise di un sorriso amaro, pensando all’ingenuità del ragazzo e al suo bellissimo culo che tante volte aveva violato come se gli spettasse di diritto.

    Lui non era un omosessuale per definizione, -era stato con moltissime donne-, e non era mai stato attratto dai suoi coetanei, ma piuttosto dagli adolescenti dall’aspetto delicato e dai tratti femminili.

    Sei un pedofilo David! Disse a se stesso, ridendo della sua triste affermazione, mentre sentiva un familiare rimescolio al basso ventre. Nonostante il momento, se lo sarebbe proprio fatto un ragazzino.

    Portò la mano tra le sue gambe e si strofinò il cavallo dei pantaloni, mentre in lontananza scorgeva l’insegna di un motel.

    Decise quindi di fermarsi, si sarebbe riposato per un po’ e avrebbe trovato certo qualcuno in grado di soddisfare la sua impellente necessità, ne era certo.

    L’odore dei soldi piaceva a chiunque.


    ***





    “Tom, l’ho fatto!!” Gridò Bill entrando nel negozio dal retro. Il piccolo vivaio sarebbe rimasto chiuso per un paio di giorni, in attesa che tutto fosse risistemato a dovere. Il ragazzo e Gustav lo guardarono, scambiandosi poi occhiate interrogative.

    “Fatto cosa?” Chiese, incuriosito il giardiniere.

    “Ho denunciato David!” Rispose il moro, buttando la borsa a terra e mettendosi seduto su una cassa di legno. L’avrebbe volentieri abbracciato e baciato, ma era incerto dell’effetto che quello slancio affettivo avrebbe provocato sul suo amico etero.

    “Ehm… vi lascio soli. Vado al bar a mangiare qualcosa…” Intervenne imbarazzato Gus, sapendo quanto questa notizia avrebbe reso felice il suo socio. Avevano parlato molto quel mattino e Tom non gli aveva nascosto che avrebbe desiderato condividere una vita normale con Bill senza presenze oscure e dilemmi esistenziali di sorta.

    “Gus, se è per me non devi andartene! Non ci sono segreti di cui tu non possa venire a conoscenza!” Esclamò prontamente il moro.

    “No, non preoccuparti Bill, credo che sia meglio che rimaniate soli...” Rispose sorridendo. Tom stava fremendo dalla curiosità e la sua faccia era buffissima, lo conosceva troppo bene per non leggere nei suoi occhi il muto ringraziamento per avergli lasciato il campo libero.

    Gustav uscì chiudendo la porta alle sue spalle ed immediatamente Tom si gettò su Bill, cercando avido la sua bocca. Da quando il moro gli aveva chiesto perdono, era diventato ancora più difficile stargli lontano.

    “Voglio che mi racconti tutto.” Disse, facendolo sedere sulle sue ginocchia e continuando a baciarlo.

    “Non potrò mai farlo, se tu non mi lasci parlare!” Protestò Bill, mettendogli il palmo della mano sulla bocca ed interrompendo così le sue effusioni.

    “Ok…” Biascicò il ragazzo, togliendosi la mano dalla bocca, non prima di averne baciato ogni singolo dito, suscitando l’ilarità del moro.

    “Allora?! Racconta, non starò buono per molto!” Incalzò Tom, mettendo su un tenero broncio.

    “Sono stato dall’Ispettore Norman con Ben. Gli abbiamo sottoposto tutto il materiale raccolto su David, ma purtroppo non potremo usarlo come prova, così l’ho denunciato per violenza sessuale e abuso di minori.” Spiegò tutto ad un fiato.

    Tom impallidì, sperava non fosse necessario ricorrere a quel genere di denuncia.

    “Ma non c’era altra soluzione?” Chiese, temendo la risposta.

    “Al momento no. Ho paura Tom. Sono felice di essermi liberato di un peso, ma non nego che sono terrorizzato da ciò che questo comporterà.”

    “Intendi per la tua carriera?”

    “La mia carriera è finita, questa notizia scatenerà il putiferio nell’ambiente e io sono senza contratto discografico. Credo che dovrò annullare anche il tour e non mi rimarrà altro da fare che nascondermi in qualche luogo deserto e ai confini del mondo ed attendere che le acque si calmino, dopo aver pagato penali tali da ridurmi sul lastrico, ovviamente. Ma nonostante questo, ciò che mi spaventa di più è la sua eventuale reazione. E’ un violento e cercherà di vendicarsi.” Rispose mesto.

    Il giardiniere lo guardò con un misto di ammirazione e incredulità. Era orgoglioso per come stava affrontando la situazione, ma al contempo addolorato.

    “Non sappiamo come i media e il pubblico prenderanno la notizia, forse non tutto giocherà in tuo sfavore, forse potrai andare in tournèe ugualmente... E David verrà arrestato...” Disse, sperando di consolarlo.

    Bill sorrise, abbracciandolo. Era veramente tenero il modo in cui lui cercava di addolcirgli la pillola.

    “Tom non potrei mai affrontare un tour con una spada di Damocle sulla testa. Senza contare che lo stress mi ucciderebbe.” Affermò, sospirando e stringendosi a lui. Ora come non mai aveva bisogno di conforto e già gli sembrava di sentirsi meglio avvolto nelle forti braccia del ragazzo.

    “Ce la faremo Bill e io non ti lascerò cadere. Starò al tuo fianco qualsiasi cosa succeda. Ci sono tante persone che ti vogliono bene e che non ti abbandoneranno mai, ricordalo sempre.” Lo rincuorò Tom, baciandolo dolcemente sulle labbra rosee.

    “Semmai mi rimarrà un sogno, voglio che ne sia tu il protagonista.” Gli sussurrò il moro sulla sua bocca. Tom lo strinse forte a sè, come a volergli trasmettere un coraggio che nemmeno lui in quel momento possedeva. Il futuro era un grande punto di domanda, ma sentiva nel profondo del suo cuore che mai e poi mai lo avrebbe lasciato al suo destino. Ormai era parte integrante della sua vita e nonostante non fosse stato altro che portatore di guai, era felice di averlo incontrato.

    “Ti amo.” Gli disse, sorpreso di quanto quelle due piccole parole risuonassero così dolcemente nel silenzio della stanza e lo facessero sentire bene.

    Bill lo guardò, mentre gli occhi si inumidivano di quelle lacrime così a lungo trattenute. Tutti i discorsi fatti in precedenza sull’amore e su come saper decifrare i messaggi del proprio cuore andarono a farsi benedire nell’attimo in cui il giardiniere gli asciugò le guance coi pollici e le loro labbra si unirono nuovamente in un bacio esigente e carico di promesse.

    “Vieni...” Lo invitò Tom prendendolo per mano e conducendolo nel minuscolo ufficio. Il divanetto liso e troppo piccolo per loro, sembrava in quel momento il più meraviglioso tra i giacigli. Vi si sdraiarono alla meglio, continuando a baciarsi e ad accarezzare ogni singolo centimetro di pelle raggiungibile. Ben presto le barriere rappresentate dagli abiti, raggiunsero il pavimento e i loro corpi si fusero in una danza frenetica. Bill era morbido, reattivo ed eccitato e Tom non potè che bearsi di quel segnale di arresa. Non lo avrebbe mai costretto a fare nulla che non volesse, ma in quel frangente non era certo di potersi fermare. Lo desiderava così tanto da averne addirittura timore. Il suo cuore batteva impazzito, le sue mani percorrevano il corpo del moro che languido le inseguiva.

    “Fai l’amore con me.” Gli sussurrò roco all’orecchio e a Tom implose il cuore. Raggiunse la sua apertura indugiando su di essa, preparandola con baci umidi, mentre si imponeva la calma e sperava di non venire ancor prima di averlo penetrato. Bill si agitava sotto di lui, mentre con la mano sana si accarezzava il membro, desideroso quasi di porre fine in fretta a quella dolce tortura.

    “Fallo fare a me...” Gli disse il giardiniere, sostituendo la sua mano con la propria e continuando poi a baciarlo.

    “Ti prego...” Lo implorò e Tom lo penetrò. Bill era stretto e lasciò che i suoi muscoli si abituassero a quella dolce intrusione, muovendosi dapprima con estrema lentezza e aumentando gradualmente il ritmo delle spinte.

    “Amami per davvero.” Gli disse all’improvviso, aprendo gli occhi ed inondando Tom di ambra liquida rovente.

    Affondò in lui, facendolo gridare, mentre sentiva il piacere sopraggiungere in lui come nell’altro in un’esplosione di gemiti, luci e colori.

    Rimasero stretti per un tempo indefinito, con il respiro rotto dall’emozione, il desiderio che si esauriva nell’ennesimo bacio languido e quella sensazione di completezza che riempiva l’anima.

    Se essere innamorati significava tutto questo, allora loro lo erano veramente.
     
    Top
    .
  11. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Che la discesa all’inferno di Jost, avesse inizio.

    :evil-laugh: :voodoo: :tet: :evviva: image image image

    E dopo 28 capitolo l'hanno fatto!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :woot: :rox:

    Goteteve sto momento perchè non se sa quanto potreste replicare u.u



    La strada è ancora lunga e piena di tortuosità ma prima o poi finirà,in un modo o nell'altro.
     
    Top
    .
  12. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    :superlove: :superlove: :superlove: :superlove: :superlove: :superlove: ma io ti amo!

    Con questo capitolo mi hai resa immensamente felice :D non ho parole... Bill che, finalmente, denuncia David e loro due che fanno l'amore in manierà così dolce e piena di sentimento.

    *è soddisfatta appieno questa volta* :sìsì:
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,305
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Sono contenta che vi sia piaciuto!!
    Finalmente l' hanno fatto!! ahahah!!

    Ragazze vi saluto, parto per Berlino, ci si sente domenica o lunedì!! :wub:
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

    Group
    Member
    Posts
    39,162
    Location
    arcadia

    Status
    Anonymous
    QUOTE (*billaly* @ 12/5/2011, 11:20) 
    Sono contenta che vi sia piaciuto!!
    Finalmente l' hanno fatto!! ahahah!!

    Ragazze vi saluto, parto per Berlino, ci si sente domenica o lunedì!! :wub:

    Bellissimo il capitolo e sono contenta che si sta muovendo qualcosa legalmente contro jost.
    Una cosa pero' mi lascia con faccina perplessa...la scena d'amore.
    Dopo tanti capitoli, mi sembra un po' affrettata. Sarà la situazione, sarà che l'ho trovata un po' precipitosa in quel momento...sarà che sono strana? :lol:
    Grazie del chappy e buon viaggetto :wub:
     
    Top
    .
  15. °Ric@
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    <--- e fù così che la gente reagì alla notizia che quei due finalmente avevano zummato!!!Pepepepepepeppè pepepepepepepeppè pepepepepepepepeppèèèèèèèèèèèè...
     
    Top
    .
1337 replies since 3/11/2010, 22:41   28635 views
  Share  
.