Angels don't fly

Finita

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    DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

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    QUOTE (*billaly* @ 1/5/2011, 12:57) 
    Forse la verità sta un pò in quello che tutte voi avete scritto, anche se Bill in realtà si sente veramente ferito da quello che Gus ha detto, ma non dovete temere: lui è ospite a casa di Alex, che ha già prova di essere una donna saggia. Speriamo riesca ad infondere in lui quella sicurezza che gli manca per affrontare la realtà.

    Grazie per aver letto, bimbe!

    quella alex...
    dio come :angry:

    SPOILER (click to view)
    :lol:
     
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  2. ;Reden™
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    Ho recuperato tutto quanto mamy!

    CITAZIONE
    David un bastardo e ok,ma Bill è decisamente un coglione permettimelo!

    Non c'è che dire, sono d'accordo con lei.
    Bill è un coglione con la C maiuscola. Ma insomma, aprire gli occhi? Capisco che in un momento come il suo sia difficile ma ragioniamo..Tom non lo ha MAI illuso, i suoi sentimenti sono sempre stati sinceri..é un angelo, altro che uno stronzo che illude.
    E il paragone fatto con David, fossi in Tom, non glielo perdonerei proprio. Insomma, okay, Bill poteva essere sconvolto e tutto il resto, ma inizia a diventare paranoico.
    Idiota -.-"

    Detto questo, per quanto riguarda gli altri capitoli e David, mi pronuncio in una sola parola: schifoso.
    E non mi aspettavo che John abbandonasse Bill, sebbene ciò che ha fatto è un'ottima scusante, per così dire..

    Mamy, scusami l'imperdonabile ritardo, comunque ora cercherò di essere più presente!
    Un bacione.
    Ti voglio bene.

    PS: posta prestooooooo!! :P
     
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    Tochter!!
    Pensavo fossi stata rapita dagli omini verdi!!

    Bill è un pò coglione, già, ma credo che sia soprattutto confuso.
    E Tom è davvero un angelo, un altro al suo posto, sarebbe già scappato a gambe levate!

    Grazie per aver letto!
     
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  4. ;Reden™
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    Oh ma figurati, questa storia mi piace sempre di più, non lo nego!
    E sì, sarà anche confuso, al confusione nella mia vita la capisco fin troppo bene, però un conto sono i crucci mentali leciti, un altro conto è lo sparare sentenze senza conoscere effettivamente il cuore dell'altro.. Bill, datti una calmata e guarda Tom u.ù
     
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  5. PinaKaulitz88
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    Ma... image image image image image image
     
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  7. PinaKaulitz88
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    *muore*
     
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    Capitolo 27





    Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti.
    Rosamunde Pilcher




    Quando Alex rientrò dal lavoro trovò Bill seduto a terra nel corridoio con le ginocchia strette al petto, il volto sconvolto e gli occhi gonfi a causa del pianto recente. Si chinò verso di lui e non potè fare a meno di chiedergli cosa fosse successo e soprattutto dove fosse andato Tom. In risposta ricevette un mugugno dal moro, incapace di parlare. La donna protese le mani verso di lui e lo invitò ad alzarsi. Era stanchissima dopo una nottata al lavoro, ma non poteva certo ignorarlo.

    “Bill, per favore alzati. Andiamo a sederci sul divano.” Il cantante la seguì come un automa, mentre nuove lacrime avevano ripreso a scendere sulle sue guance. Il cerotto sul volto si era staccato rivelando la piccola ferita in via di guarigione.

    Alex lo abbracciò, cullandolo e tenendolo stretto a sè, qualsiasi cosa fosse successa non ne sarebbe certo venuta a conoscenza se Bill non si fosse prima calmato. Sentì il suo respiro farsi più regolare, mentre continuava a massaggiargli la schiena con movimenti circolari.

    Funziona sempre coi bambini, si riscoprì a pensare sorridendo tra sé. E in effetti quello era il ragazzo efebico, alto quasi due metri, che ora la stava guardando, grato per esser riuscita a placare il suo pianto.

    “Ne vuoi parlare?” Chiese dolcemente la donna, accarezzandogli il volto. Bill scosse la testa e rivolse lo sguardo altrove. Non voleva sentirsi dire quanto stesse sbagliando.

    “Ehi Bill, sono Alex. Sai che di me ti puoi fidare. Dov’è andato Tom? Doveva rimanere qui con te!” Il moro sbuffò, asciugandosi con stizza una lacrima.

    “Questa notte il negozio di Tom ha ricevuto una sgradita visita da parte di vandali che hanno fatto un sacco di danni. Io credo sia stata opera di David, mi sono offerto di aiutarli finanziariamente, ma Gustav crede che io sia solo una star viziata che pensa di aggiustare tutto con il denaro e poi…” sospirò, prima di riprendere il suo concitato racconto, “poi ha detto che Tom è il solito buon samaritano che raccoglierebbe tutti i relitti del mondo, se solo ne avesse la possibilità.” Concluse, rannicchiandosi nuovamente in un angolo del divano e nascondendo il volto tra le ginocchia.

    Quello non era buon segno, pensò Alex, prestando più attenzione ai suoi movimenti che non alle parole del ragazzo. Gli accarezzò il capo reclinato, cercando di infondergli sicurezza. Quel gesto di chiusura nei confronti del mondo era di cattivo presagio. Ricordava che durante gli studi di psicologia le erano capitati casi simili e non era stato semplice trovare una soluzione idonea, prima che questi segnali potessero diventare veri sintomi di un qualche disturbo psichiatrico. Doveva quindi fare un tentativo. Immediatamente.

    “Bill, penso che dovresti vedere questo in modo diverso. Tom ha un animo sensibile ed altruista ed è grazie a persone come lui che il mondo va avanti. Non c’è nulla di sbagliato nel voler aiutare gli altri.”

    “Ma questo significherebbe che allora si è avvicinato a me solo perché gli faccio pena!” Replicò agitato.

    “Non dire stupidate! Tom ti ama, ne sono certa ed è solamente, dannatamente, preoccupato per te e per la tua incolumità.” Rispose Alex sicura.

    Il moro strinse nuovamente le ginocchia al petto, con lo sguardo perso nel vuoto. Le affermazioni di Alex non facevano una piega, inoltre lei non aveva nessun particolare interesse a mentirgli.

    “Perché allora il mio desiderio di aiutarli finanziariamente non è stato accolto come un atto disinteressato?” Chiese innocente.

    “Perché un’offerta in denaro non appare mai come un gesto disinteressato, ma questo non è colpa tua, piuttosto della società in cui viviamo. I soldi aggiustano parecchie cose, ma difficilmente placano gli animi. Il negozio rappresenta per i ragazzi il loro sogno diventato realtà e non c’è nulla che potrà restituirglielo come in origine. Pensa a te: se qualcuno ti avesse plagiato o rubato le canzoni, come avresti reagito? Lo avresti portato in tribunale, ma anche vinta la causa, nessuno ti avrebbe restituito integralmente ciò per cui tu avevi lavorato duramente e ti saresti sentito comunque violato.” Spiegò la donna.

    Bill ripassò mentalmente ogni singola parola e non potè che darsi dello stupido, come non potè non pensare che il discorso di Alex fosse applicabile a tutta la sua vita.

    Il suo desiderio di portare David in tribunale non lo avrebbe comunque ripagato di tutto il male che gli era stato fatto in quegli anni. Certo, se lo sarebbe levato di torno e solo questo gli faceva apparire la vita già un po’ più rosea. Sospirò, riavvicinandosi alla donna per poi abbracciarla.

    “Grazie Alex, sei una persona fantastica.” Gli sussurrò sincero all’orecchio.

    “Anche tu lo sei. Devi solo prenderne atto.” Rispose, reprimendo uno sbadiglio.

    “No, io sono un mostro. Tu stai cadendo dal sonno e io ti tengo sveglia qui ad ascoltare le mie cazzate!” La donna sorrise, scompigliandogli i capelli con fare materno e stringendolo un' ultima volta a sé.

    “L’ho fatto con piacere, anche se però ora ho davvero bisogno di dormire un po’. E anche tu dovresti riposarti, non hai una bella cera, inoltre una bella dormita ti aiuterà ad affrontare i passi successivi che dovrai fare.”

    “Quali passi?”

    “Chiarirti con Tom, ad esempio. Il fatto che lui non sia qui mi fa supporre che abbiate litigato, no?” Rispose Alex.

    “Sono uno cretino, vero?”

    “No, sei solo un essere umano e gli esseri umani sono nati per compiere degli sbagli, ma anche per perdonare. Nessuno è perfetto.” Affermò, alzandosi dal divano.

    “L’ho trattato malissimo, non vorrà più saperne di me.” Disse mesto il moro.

    “E qui sbagli ancora. Sono certa che ora lui sia nelle tue medesime condizioni e stia ancora cercando di capire dove abbia sbagliato, ma non dimenticare che lui tiene moltissimo a te e che ci vorrà ben altro per allontanarvi...” asserì saggia, “ma ora su, andiamo a letto o credo che cadrò stecchita sul pavimento!” Concluse sorridendo.

    Si avviarono nelle rispettive stanze e richiusa la porta alle sue spalle, Alex indugiò ancora un momento prima di coricarsi. Era sicura che Bill non avrebbe chiuso occhio nonostante la stanchezza, ma sperava almeno di essergli stata d’aiuto. Tom era parte fondamentale della sua vita, la sua ancora di salvezza per una serie di motivi a lei già evidenti, ma che Bill stava scoprendo lentamente giorno per giorno.

    Sentì le braccia di Morfeo avvolgerla e le palpebre appesantirsi come piombo e, mentre il sonno stava prendendo il sopravvento, si augurò solo che lui avesse la forza di resistere fino alla fine, perchè Jost non si sarebbe certo fermato a quell’atto vandalico.


    ***




    Tom si asciugò la fronte sudata con la t-shirt e si stirò nel tentativo di sciogliere i muscoli della schiena indolenziti. Dopo aver riaccompagnato Bill a casa di Alex era ritornato al negozio per cercare di sistemare un pò, salvare il salvabile, chiarirsi con Gus e sbollire ovviamente la rabbia.

    Bill oltre che esser un incredibile egoista, -ma su questo ci sarebbe anche passato sopra-, si era rivelato anche un grande coglione, e questo invece gli dava da pensare parecchio. La rabbia era svanita come nebbia al sole per lasciar posto a nuovi timori e preoccupazioni. Aveva messo in dubbio il suo amore per una stupida frase, l’aveva addirittura paragonato a quell’infame del suo manager e questo faceva dannatamente male.

    “Vaffanculo!” Imprecò verso i suoi pensieri e alle costosissime orchidee che giacevano a terra calpestate e ormai da gettare nell’immondizia.

    “Ehi che succede Tom?” Chiese Gus raggiungendolo. Era stato molto più semplice riappacificarsi con l’amico, con il quale erano bastati un abbraccio e una pacca sulla spalla per cancellare i dissapori. Il biondo era una persona intelligente e, nonostante il momento non proprio felice, gli aveva consigliato immediatamente di andare a fare pace con Bill, non appena avessero finito di sistemare. Quello sguardo triste e al contempo ferito dipinto negli occhi di Tom, proprio non si addiceva alla persona solare che solitamente era. Gliel’aveva fatto notare anche Noreen, non appena giunta al negozio per dare una mano.

    Era ormai mezzogiorno, quando poterono tirare finalmente un sospiro di sollievo e fare la prima stima dei danni subiti insieme al perito dell’assicurazione, che fortunatamente si era rivelata meno disastrosa del previsto: i vandali avevano agito random, senza badare a cosa stessero danneggiando per cui, a parte i fiori, qualche pianta, i vasi di terracotta dichiarati irrecuperabili e lo scaffale delle sementi rovesciato a terra, gli utensili e tutto il materiale utile per il giardinaggio, che si trovava nel retro, era salvo. Certo che si erano impegnati parecchio per buttare tutto all’aria! L’incendio prontamente domato aveva danneggiato superficialmente l’entrata ma gli operai stavano già riparando le porte e la saracinesca e loro avrebbero potuto chiudere da lì a breve e andare finalmente a casa.

    “Ragazzi andate pure. Attenderò io che gli operai finiscano il lavoro.” Disse alla coppia di amici.

    “Sei sicuro? Hai la faccia stravolta dalla stanchezza!” Rispose Noreen, accarezzandogli la guancia accaldata.

    “Non preoccupatevi, ce la farò! Ci sentiamo stasera, quando ci saremo tutti riposati un pò.” Li congedò con un mezzo sorriso.

    “Tom, scusami ancora per questa notte, non so che mi sia preso...” Il biondo sembrava davvero affranto per il suo comportamento.

    “E’ tutto passato. Noi siamo amici da sempre e non dobbiamo permettere che nulla ci divida.” Affermò, battendo il cinque sulla sua mano destra.

    “Ok, ma tu parla con Bill...”

    “Lo farò, ma non prima di aver dormito per qualche ora. Non saprei da dove cominciare adesso.” Ammise il giardiniere.

    “Tu sai sempre cosa dire Tom, soprattutto se è il tuo cuore a parlare,” disse la ragazza, “e credo che quel muscoletto che batte qui abbia una gran voglia di fare una bella chiacchierata con il tuo Bill in questo momento.” Continuò, puntandogli l’indice al petto.

    “Non è il mio Bill.” Sbuffò Tom.

    “Ma lo sarà presto. Tutto mi dice che sarà così!” Concluse Noreen, abbracciandolo.

    Tom non potè fare a meno di sorridere stancamente alle parole dell’amica, mentre li guardava attraversare la strada, tenendosi per mano e non senza provare un punta di invidia nei loro confronti.

    Avrebbe mai trovato il vero amore?

    Lui pensava di sì, ma non immaginava che la strada per raggiungerlo fosse così piena di ostacoli.

    ***




    “Tom noi abbiamo finito.” Gli disse dopo poco uno degli operai.

    “Ok, grazie. Per il pagamento dovrò aspettare il risarcimento dall’assicurazione.”

    “Non preoccuparti di questo, capiamo il problema.” Lo rassicurò l’uomo, che era un vecchio amico del padre e si fidava totalmente di lui.

    “Grazie Steve...”

    “Di niente. Ora vai a casa, sei stravolto.” Gli disse con affetto.

    “Già è stata una lunga giornata. Non vedo l’ora di fare una doccia e buttarmi sul letto.” Rispose il ragazzo. Chiuse poi la saracinesca e le porte dall’interno e si accinse ad andare sul retro per raccogliere gli ultimi sacchi di spazzatura e depositarli nei cassonetti lungo il vicolo.

    “Un ultimo sforzo Trumper poi potrai finalmente far riposare le tue ossa rotte.” Disse a se stesso, mentre buttava l’immondizia. Il suo stomaco borbottò, ricordandogli che forse avrebbe dovuto anche mangiare qualcosa, ma decise di ignorare quella preghiera: era troppo stanco per poter pensare di dover anche masticare.

    Ritornò verso il negozio per inserire l’allarme e chiudere la porta sul retro, quando una voce alle sue spalle lo fece sussultare.

    “Perdonami...”

    Si voltò. Bill era davanti a lui, bello come un Dio, con lo sguardo colpevole e al contempo implorante. Stava torturando l’orlo della sua t-shirt con la mano sana e mordendosi il labbro inferiore. Sembrava pronto a tutto, anche ad un’eventuale esplosione di rabbia da parte del giardiniere, ma Tom non fece nulla di ciò, si limitò a sorridere e a sussurrare un “andiamo a casa” prendendogli la mano.

    Il moro lo seguì docile facendo segno ad Alex, che lo attendeva in auto, di andare. Non era certo di ciò che sarebbe potuto accadere, ma il fatto di non esser stato mandato al diavolo poteva considerarsi di buon auspicio. A dimostrazione che probabilmente la donna aveva ragione: solo chi ama, può perdonare.
     
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  9. NeideLunare
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    E' tutto così aaaaawwww *___*

    E nonostante penso ancora che siano uno più imbecille dell'altro, ho apprezzato davvero che alla fine, -anche se solo perchè Tom era troppo stanco v.v-, non si siano detti niente. Quasi ogni parola fosse superflua, perchè in fondo già sanno tutto, anche se non hanno ancora il coraggio di dirselo.

    ...Aspetto sempre che un meteorite finisca su David comunque!
     
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    Diciamo che forse la loro idea sull' amore sia un tantino differente e per il momento sono ancora destinati a viaggiare su binari paralleli...

    David è coriaceo!

    Grazie Socia per il betaggio e il commento!!
     
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    Bel capitolo. Dovrei dire...''meno male c'è Alex!'' non lo diro' perché rosico di brutto!
    E poi che so sti capitoli corti e fermati sul piu' bello eh?
    Io voglio sapere del loro chiarimento!!!
    Mettiti subito a scrivere e postare!


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    E vedi di non farmi brutte sorprese...intendo sulle ''esitazioni'' che tu hai.

    Grazie per chappy image
     
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    Io non sono una scrittrice dai lunghi capitoli dovresti ormai averlo capito, come dovresti sapere che mi piace lasciarvi in sospeso...

    Per il resto sono sempre "esitante".
    Non se riuscirò a postare la prossima settimana, perchè non avrò probabilmente tempo di scrivere!
    SPOILER (click to view)
    Giovedì parto e vado a Berlino, fino a domenica!


    Grazie per aver letto Lou!
     
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  13. Capricorn2187
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    Bill oltre che esser un incredibile egoista

    Non me piace sta frase <_<
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    Noi siamo amici da sempre e non dobbiamo permettere che nulla ci divida

    Gnagnagna <_< questo è per la frase sul postaggio
    image image image image image e questi sono per la frase nello spolier.

    Non ho commentato decentemente perchè ce l'ho ancora per il capitolo precedente,perchè ce deve sta sempre quello che se deve redime,solo uno perà, pur avendo sbagliato in due <_<
    Oggi sono infantile ma non posso fari niente,mi stanno quasi sul cavolo,specialmente Tom :ehsì:
     
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    Cri non esser arrabbiata!image

    Grazie per aver letto!
     
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  15. °Ric@
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    Sono uno cretino, vero?”

    Fidati non vuoi sentire la mia risposta...
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    “No, sei solo un es..

    Ma stai zitta Alex!Siiii sei un emerito coglionazzo ok!?Te vojo chiamà Ivo il tardivo <_<

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    Tom si asciugò la fronte sudata con la t-shirt e si stirò nel tentativo di sciogliere i muscoli della schiena indolenziti

    Leggeri"bollori si sono impossessati del mio corpo... image

    CITAZIONE
    “Perdonami...”

    Si voltò. Bill era davanti a lui, bello come un Dio, con lo sguardo colpevole e al contempo implorante. Stava torturando l’orlo della sua t-shirt con la mano sana e mordendosi il labbro inferiore. Sembrava pronto a tutto, anche ad un’eventuale esplosione di rabbia da parte del giardiniere, ma Tom non fece nulla di ciò, si limitò a sorridere e a sussurrare un “andiamo a casa” prendendogli la mano.

    Te sei salvato pure stà volta stambecco ù_ù fatelo santo quel pover'uomo,fatelo santo!
     
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1337 replies since 3/11/2010, 22:41   28635 views
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