Angels don't fly

Finita

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  1. barby's
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    Ragazze scusate il ritardo, ma ho avuto un pò di casini familiari e non ho ancora scritto!
     
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  3. •MiQi.
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    Gli ultimi quattro capitoli sono soprendenti!
    David lo facevo un pò più furbo, aspetto la sua prossima mossa.
    Damien è facile da corrompere e non mi fiderei di lui.
    Bill è ancora molto sensibile e scosso dalle sue esperienze ma adesso con Tom sta riaquisrtando sicurezza; Tom è un pò l'angioletto della situazione, a mio avviso.
     
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  4. barby's
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    CITAZIONE (*billaly* @ 14/4/2011, 15:58) 
    Ragazze scusate il ritardo, ma ho avuto un pò di casini familiari e non ho ancora scritto!

    Ti auguro di risolvere presto i tuoi problemi, cosi da poter tornare a scrivere
     
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  5. Capricorn2187
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    Capitolo 24

    L’amore si scopre soltanto amando.
    Paulo Coelho




    “E lui che ci fa qui?“ Bill sobbalzò colto alla sprovvista, mentre era in cucina a versarsi del succo di frutta in un bicchiere. Non lo aveva sentito arrivare, o meglio la sua mente aveva già tentato di rimuovere la sua ingombrante presenza.

    “Potrei chiederti la stessa cosa.” Rispose, cercando di mantenere la calma.

    “Fino a prova contraria questa è anche casa mia.” Ribattè, posando il borsone sul tavolo.

    “Non ti voglio qui, credevo di esser stato chiaro.” Le sue mani tremavano leggermente, mentre l’agitazione si stava impadronendo di lui. Era rimasto lontano tre giorni, troppo pochi.

    “Bill dobbiamo parlare...” accennò, prima di essere interrotto dal moro.

    “Non voglio parlare con te. Non voglio più avere nulla a che fare con te. Non sei il mio padrone. Prendi le tue cose e vattene.”

    “Uh che paroloni! Non credo che tu sia nella condizione di impartirmi ordini!” Esclamò, avvicinandosi minaccioso, “ti ricordo che io sono ancora il tuo manager.” concluse, ridendo beffardo.

    “Allora parliamo David! Parliamo di questo. Io non desidero più che tu ti occupi della mia carriera artistica.” Azzardò, arretrando un poco per mettere distanza tra loro.

    David rise: dove aveva trovato tutto quel coraggio?

    “Non è possibile Honey. Siamo legati da un contratto.”

    “E’ un accordo di rappresentanza che tu mi hai estorto con l’inganno. Qualsiasi tribunale mi darebbe ragione.”

    “Stai forse pensando di denunciarmi?”

    “Non vorrei esser costretto a farlo, per cui ti consiglierei di prendere le tue cose e andartene.“ Ripetè con voce malferma.

    “Tu non sai quello che dici, mi basta una telefonata e saresti di nuovo in mezzo ad una strada!” Lo minacciò, prendendolo per la t-shirt e sbattendolo contro la porta del frigorifero.

    “Lasciami! Non me ne frega un cazzo di quello che farai, basta che mi lasci in pace!” Gridò, mentre gli occhi si inumidivano di lacrime. Dov’era Tom? Stava prendendosi cura delle sue rose ad un passo da lui, possibile che non si fosse accorto di nulla?

    “Sei una merda Bill e io farò in modo di farti patire fino alla fine dei tuoi giorni! Da solo non vali niente, sei solo una bella faccia e un culo da scopare, una puttana!” Esclamò, stringendo una mano attorno alla sua gola.

    “Ti ho detto di lasciarmi!” Gridò ancora con il fiato residuo, colpendolo all’inguine con una ginocchiata e liberandosi così dalla morsa della sua mano sul collo.

    David si piegò su se stesso bestemmiando, lasciando così la stretta. Bill si voltò di scatto, cercando di guadagnare l’uscita, ma l’uomo riuscì ad afferrargli una caviglia, nel tentativo di fermarlo. Il moro cadde a terra sulle ginocchia, mentre finalmente la porta della cucina si apriva, rivelando la presenza di Tom che immediatamente prese per le spalle il cantante rimettendolo in piedi, per poi scagliarsi sul manager e ributtarlo a terra.

    “Ti piace prendertela con chi non può difendersi, vero? Perchè non provi a picchiare me?!” Esordì tenendolo steso sotto di lui. Sicuramente i dieci anni trascorsi in palestra ad affinare le tecniche di judo, ora si stavano rivelando più che utili.

    “Che cazzo vuoi tu?! Sei il suo nuovo amichetto?” Fiatò David affannato e dolorante.

    “Sono quello che ti spaccherà la faccia se non te ne vai di qui immediatamente!” Rispose duro e sincero. Le mani gli prudevano in maniera incredibile e non solo perchè quello stronzo aveva tentato di fare del male a Bill. Quel bastardo non meritava altro, se non patimenti.

    “Vattene!” Gli ripetè, allentando la presa, per farlo rialzare senza perderlo mai di vista.

    “Non finirà qui!” Gridò David, massaggiandosi la nuca dolorante, “preparati ad una vita di stenti, lurida puttana! Stewart non ti rinnoverà mai il contratto discografico e farò di te lo zimbello dello showbusiness!” Sentenziò, minacciando il cantante.

    “Chissà che invece non succeda il contrario! Se credi di potermi manipolare come una volta ti sbagli David e se fossi in te metterei al riparo quei quattro stracci che possiedi!” Gli gridò in rimando il moro, mettendosi davanti a Tom, con ritrovato coraggio.

    David alzò la mano per colpirlo, ma prontamente Tom gli afferrò il braccio, trascinandolo verso la porta.

    “Vattene stronzo!” Lo insultò, spingendolo all’esterno e lanciando il suo borsone sul selciato. Se non fosse scomparso dalla sua vista nei successivi dieci secondi, di sicuro non avrebbe più risposto delle sue azioni.

    Lo sentirono imprecare furiosamente mentre raggiungeva la sua auto e blaterare frasi che risuonavano come anatemi.

    Sapevano entrambi che non sarebbe finita in quel modo e che quell’episodio non era che la punta dell’iceberg.

    “Stai bene?” Chiese premuroso Tom, notando l’intenso pallore del moro.

    “C-credo di sì. Non oso pensare a cosa sarebbe successo se non fossi arrivato tu...” Rispose con la voce incrinata dall’emozione.

    “Bill non piangere, non lo sopporto...” Sussurrò abbracciandolo, “capisci perchè non voglio che tu rimanga solo?” concluse, baciandogli la guancia umida di lacrime. Il moro annuì sulla sua spalla, continuando a tenersi stretto a lui. Le braccia forti di Tom erano un nascondiglio sicuro e confortevole, ma non eterno. Dovevano trovare al più presto una soluzione. Tra un paio di giorni sarebbe ritornato Norman e finalmente avrebbero potuto denunciarlo, ma nelle prossime quarantotto ore sarebbe potuto accadere di tutto. David era terribilmente vendicativo ed inoltre i loro vincoli contrattuali non sarebbero stati spezzati solo per il fatto di esser riusciti a buttarlo fuori di casa.

    “Non puoi rimanere qui, almeno non da solo. Lui ha ancora le sue cose in casa e potrebbe tornare in qualsiasi momento.”

    “Ok. Dove andiamo allora? A casa tua?” Chiese il cantante rassegnato.

    “Mmh...Sarebbe il primo posto dove verrebbe a cercarti. Meglio trovare un’altra soluzione...” Tom si grattò la fronte sudata e bevve il succo di frutta dal bicchiere di Bill.

    “Potrei chiamare Paul.” Suggerì il moro.

    “Credo che dovresti evitare posti e persone per così dire... conosciuti. Forse ci sono, fammi fare una telefonata.”

    ***



    Alex li accolse con il sorriso sulle labbra, non aveva esitato neppure per un secondo davanti all’insolita richiesta da parte di Tom. Era felice se poteva rendersi utile in qualche modo, soprattutto se ad avere bisogno era Bill.

    “Salve ragazzi, sono felice di vedervi!” Esclamò sulla porta, facendosi poi da parte per lasciarli entrare. Il moro si guardò intorno e sorrise a sua volta, posando il borsone a terra. La casa di Alex era piccola e confortevole, si respirava un’aria familiare, come se gli arredi, gli odori, le luci fossero lì a dargli il benvenuto.

    “Grazie per avermi accolto in casa tua. Ho un paio di problemi piuttosto urgenti da risolvere.” Si giustificò il cantante.

    “Tom mi ha accennato e spero che casa mia sia abbastanza sicura per te, in attesa di trovare una soluzione idonea.”

    “Lunedì parlerò con l’Ispettore Norman, poi deciderò il da farsi... non vorrei arrecarti troppo disturbo Alex.”

    “Puoi rimanere tutto il tempo che vuoi Bill, non ho problemi.” Disse la donna invitandoli a seguirla in cucina: ormai era ora di cena e un delizioso profumino riempiva la stanza.

    “Ragazzi, spero vi piaccia lo sformato di verdure.” Continuò, aprendo la porta del forno e ritraendosi per evitare la vampata di calore.

    “Mmh, lo adoro!” Esclamò Bill, battendo in maniera molto goffa le mani a causa del gesso e facendo sorridere i due.

    “Vorrei rimanere, ma devo assolutamente passare dal negozio a parlare con Gus. Penserà voglia abbandonarlo!” Rispose Tom, declinando l’invito.

    “Non puoi chiamarlo?” Chiese il moro, improvvisamente triste.

    “Meglio di no, è già stato fin troppo comprensivo e credo di dovergli delle spiegazioni. Poi devo farmi una doccia, faccio abbastanza schifo, tornerò più tardi, dai...” Aggiunse guardandosi gli abiti da lavoro sporchi.

    “Come vuoi Tom, spero che Bill riesca a sopportare la tua lontananza.” Rispose Alex, scompigliando i capelli di quest’ultimo. La sua espressione mesta era tenerissima e poteva giurare che ci fosse veramente qualcosa di importante tra i due.

    Bill si alzò dalla sedia e Alex lasciò che fosse lui ad accompagnarlo alla porta. Sicuramente desideravano salutarsi a dovere anche se si sarebbero rivisti da lì a poco.

    ***



    John uscì dalla doccia e indossato l’accappatoio in fretta e furia, si diresse verso la porta di ingresso, dove qualcuno stava ripetutamente suonando il campanello e tirando pugni contro il legno. Non si sorprese di trovarsi davanti David in preda ad una furia cieca e visibilmente alticcio.

    “Fammi entrare!” Lo apostrofò non appena lo vide, cercando di aprirsi un varco tra quella montagna di muscoli.

    “Cosa vuoi David? Non sei il benvenuto qui.” Chiese senza spostarsi di un millimetro.

    “Si può sapere che cazzo avete tutti quanti? E tu perchè non sei alla villa?” Domandò a sua volta barcollando sul posto.

    “Mi sono licenziato, non te l’ha detto Bill?”

    “Quel finocchio non mi parla più, mi odia!” Esclamò alzando ulteriormente la voce resa stridula dall’alcool ingerito. Poi si bloccò come pietrificato e cercò di elaborare il concetto.

    Come licenziato?

    “Tu non puoi licenziarti!” Gridò afferrandolo per il bavero dell’accappatoio, “noi abbiamo fatto un patto!” Continuò isterico.

    “David io non posso continuare a lavorare per te. Quello che fai è scandaloso! Bill non è stupido, quanto pensi ci metterà a scoprire tutte le tue nefandezze?”

    “Nefandezze?! Prendere dalla merda un ragazzino e trasformarlo in una popstar di prima grandezza, la chiami nefandezza?”

    “Bill è l’unica cosa genuina in tutta questa vicenda e tu lo sai benissimo! Ti sei arricchito alle sue spalle, l’hai usato nel peggiore dei modi, hai abusato di lui e io non voglio più supportarti in questa follia!” David lo guardò stranito. Che stava dicendo? Lui non poteva esprimere giudizi, ma solo obbedire!

    “John tu hai ucciso un uomo, quante volte te lo dovrò ancora ricordare? Non sei nella condizione di esprimere opinioni.” Disse beffardo.

    “E’ stato un incidente e comunque è successo per salvare il culo a te! Dovevo lasciarti nelle mani di quel balordo!”

    “Ma non l’hai fatto. E ora continuerai a lavorare per me.” Ordinò, mettendosi seduto sul divano senza chiedere il permesso.

    “No. E tu ora te ne andrai.”

    “Certo e andrò dritto alla Polizia a denunciarti.”

    “Non lo farai. Ho già ucciso una volta e non ci metto niente a concedermi il bis.”

    “Mi stai minacciando?”

    “Sì. Vattene.” Esclamò deciso John, puntandogli una pistola, sbucata dal nulla, in mezzo agli occhi. David indietreggiò, spiaccicandosi contro il divano e ritornando improvvisamente sobrio.

    “N-non ne avresti il coraggio...” Borbottò, iniziando a sudare freddo.

    “Oh sì che ce l’ho. Non mi sfidare.” Rispose John serafico. Jost scivolò giù dal divano, sottraendosi così alla minaccia dell’arma puntata contro di lui. Il bobyguard lo seguì con lo sguardo, fino a quando non lo vide scomparire oltre la porta e partire a grande velocità sulla sua auto.

    Sospirò, desiderando di mettere al più presto migliaia di chilometri tra lui e questa storia assurda.


    ***



    Quando Tom giunse nuovamente a casa di Alex, li trovò entrambi in veranda a chiacchierare. Il cancello era aperto e gli era bastato girare l’angolo dell’abitazione, seguendo le voci, per trovarli. Sebbene da un lato fosse felice che Bill si trovasse così a suo agio con la donna, dall’altro questa leggerezza lo agitava. Come era entrato lui in quella casa, sarebbe potuto entrare chiunque e di certo non era quello che desideravano.

    “Ehi, ciao...” Disse, facendoli sussultare. Bill balzò in piedi, precipitandosi ad abbracciarlo.

    “Ci hai messo un’eternità!” Esclamò, baciando le sue morbide labbra, come fosse la cosa più naturale del mondo e facendolo arrossire visibilmente. Alex sorrise, erano così teneri insieme! E pensare che fino a pochi giorni prima non era nemmeno certa che Bill avrebbe acconsentito a parlare con il giardiniere.

    Era fermamente convinta di quanto il destino fosse padrone delle loro esistenze. Spesso da eventi tragici nascevano vicende meravigliose e la loro unione ne era la conferma. I loro occhi brillavano alla tenue luce del porticato e le loro espressioni erano tipiche dell’essere perdutamente innamorati.

    Si alzò, decisa a lasciarli soli e solo in quel momento sembrarono accorgersi della sua presenza.

    “Ehm...scusa Alex...” disse imbarazzato Tom, cercando di scrollarsi di dosso il moro, che continuava a rimanere stretto ai suoi fianchi. La donna gli fece l’occhietto e rientrò in casa. Era l’ultimo dei suoi pensieri dividere quei due.
     
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    DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

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    ah...ma brava...
    E' un piacere ospitare Bill...
    ma no?? Non ,lo avrei mai immaginato...tsé! <_< -_-

    Peccato che i dnti di Jost sono rimasti intatti, quando il tatone lo afferrato per stenderlo a terra.
    Grazie per il chappy Ale. Buona domenica :wub:
     
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    Anche a te Lou!
    Grazie per aver letto!

    SPOILER (click to view)
    <--- Alex
     
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  9. Capricorn2187
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    Ma John non poteva sparare e via?no é? <_<
    David deve capire che si lui mette paura ecc. ma che prima o poi il suo impero di terrore finirà.
     
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  10. NeideLunare
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    I momenti tra loro due in questo capitolo sono *aaaaaaaaaaaaawwww*
     
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  11. barby's
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    Come ho adorato Tom, peccato che si sia trattenuto, volevo proprio che gli spaccasse quella faccia da c..o che si ritrova! ma per fortuna Tom è davvero molto equilibrato e razionale ed ha saputo controllarsi, un vero uomo**
    Ospitare bill è davvero un gran sacrificio, vero Alex??? ma magari potesse accadere!

    CITAZIONE
    Era fermamente convinta di quanto il destino fosse padrone delle loro esistenze. Spesso da eventi tragici nascevano vicende meravigliose e la loro unione ne era la conferma. I loro occhi brillavano alla tenue luce del porticato e le loro espressioni erano tipiche dell’essere perdutamente innamorati.

    La vita è fatta di piccoli momenti che ti segnano per sempre, uno sguardo, una parola, uno sconosciuto che irrompe nella tua esistenza, possono davvero cambiare il corso degli eventi, ma ritengo che nulla avviene a caso, c'è sempre un filo conduttore, una logica che prima o poi arriveremo a capire...

    Bel capitolo cara, ma comincio a temere la vendetta di Jost
     
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  12. °Ric@
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    Bastardo...ogni volta che leggo un capitolo nuovo non riesco a non dirlo,e mi spiace immensamente che Tom si sia trattenuto,avrebbe potuto sfracagnargli( :tet: ) le gengive a quel maledetto!E non dico di essere contenta perchè credo che prima di vedere la "luce" troppo dovremo penare ç________________ç
     
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  13.     +1   -1
     
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    Grazie ragazze per aver letto!
    La vendetta di David arriverà prima o poi...
     
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  14. PinaKaulitz88
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    CITAZIONE (barby's @ 17/4/2011, 14:23) 
    CITAZIONE
    Era fermamente convinta di quanto il destino fosse padrone delle loro esistenze. Spesso da eventi tragici nascevano vicende meravigliose e la loro unione ne era la conferma. I loro occhi brillavano alla tenue luce del porticato e le loro espressioni erano tipiche dell’essere perdutamente innamorati.

    La vita è fatta di piccoli momenti che ti segnano per sempre, uno sguardo, una parola, uno sconosciuto che irrompe nella tua esistenza, possono davvero cambiare il corso degli eventi, ma ritengo che nulla avviene a caso, c'è sempre un filo conduttore, una logica che prima o poi arriveremo a capire...

    Straquoto :rox:

    Bill nel momento più disperato e buio della sua vita ha incontrato tante persone - tanti angeli - pronti ad aiutarlo ed a sostenerlo. Primo fra tutti Tom che lo sta praticamente riportando alla vita, tutte queste coincidenze fortunate (che poi coincidenze non sono) hanno tracciato una strada da percorrere. E Bill la sta seguendo con determinazione, tagliando David fuori dalla sua vita e facendo ciò che è meglio per se stesso.
    Di sicuro, David cercherà vendetta e magari in parte la otterrà ma ormai ha fin troppe persone contro...E poi la ruota gira per tutti, quindi bye bye :tum-tum:
     
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  15. katarina stratford
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    Mamma Alex *_*

    Smancerie a parte, ma tutto questo fegato John da dove lo tira fuori? :tet:
    La scena di Tom che si impone mi è piaciuta parecchio, esattamente come uno se lo aspetta David è un codardo, facile raggirare un ragazzino, facile abusare della fiducia e della debolezza altrui ma quando di fronte hai qualcuno che sta dritto sui suoi piedi è tutta un'altra storia....

    Mi chiedo quando finalmente i ragazzi avranno la pace che si meritano, non solo fuggitivi momenti di serenità come quello a casa di Alex.
     
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1337 replies since 3/11/2010, 22:41   28635 views
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