Angels don't fly

Finita

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Cri vuoi occuparti tu dello strappo?

    Ma guarda,non avendo mai niente da fare sono disponibilissima,basta avere carta bianca e qualche strumentino di tortura :occhioni:
    CITAZIONE
    Potrei inserire un nuovo personaggio creato ad hoc a tua immagine e somiglianza!

    Non sono molto come dire..."carina" ma se ti prendessi qualche licenza poetica,tanto l'importante so le mani u.u xD
    Potresti mettere una piccola parentesi di quando si troverà in carcere,cosi tanto per xD
     
    Top
    .
  2. barby's
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La curiosità sale... up
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,307
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Sale sale e non fa male!

    Mandato chap alla mia Socia! **
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''

    Group
    Member
    Posts
    39,162
    Location
    arcadia

    Status
    Anonymous
    Che meraviglia!!!
     
    Top
    .
  5. barby's
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    :applauso:
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,307
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Capitolo 21

    Chi dai baci è ucciso è un morto in Paradiso.
    Quirino



    Benjiamin Truman si tolse gli occhiali stropicciandosi gli occhi, per poi guardare serio i due ragazzi seduti di fronte a lui.

    No, non ce l’aveva assolutamente con Bill e il suo amico che avevano interrotto la sua noiosissima partita a bridge del mercoledì sera, anzi, ma sicuramente era a corto di parole. I documenti che gli aveva sottoposto il cantante erano a dir poco compromettenti e, insieme alle ultime scoperte fatte attraverso le conoscenze alla Tributaria, potevano dirsi sufficienti per avviare un procedimento nei confronti di David Jost.

    “Bill devi andare alla Polizia e denunciarlo.” Gli suggerì l’avvocato. “Lui è legalmente tuo padre e l’abuso sui minori in questo caso prevede pesanti condanne penali. Anche se ora hai ventun’anni, la legge lascia dieci anni di tempo dal momento dell’abuso per esporre denuncia,” continuò.

    “Potremo rivolgerci all’Ispettore Norman…” Sussurrò Tom, che ancora non aveva parlato.

    “Daniel è un ottimo poliziotto, lo conosco fin dai tempi del college.” Disse l’uomo, sorridendo.

    “Io… Ma… Nessuno mi crederà dopo tutto questo tempo!” Esclamò il moro agitato.

    “Bill, cinque anni fa eri un ragazzino spaventato e solo, che all’improvviso è stato tolto dalla strada e catapultato nel mondo dello spettacolo. Non avevi comunque una guida, una persona su cui fare affidamento, se non il tuo manager che, sì, ti ha salvato da una vita di stenti, ma che ha preteso di esser ripagato da te nella maniera più crudele possibile. Ti ha sottomesso alla sua volontà, ti ha usato e ha abusato di te psicologicamente e fisicamente, minacciandoti continuamente. Questo è quello a cui crederà la gente e il giudice, perché è la verità ed è quello che tu dirai.” Spiegò Truman al cantante. Tom gli strinse forte la mano, cercando di infondergli sicurezza, invano.

    “Ma la gente si chiederà perché non l’ho denunciato subito!” Sbottò Bill.

    “E’ raro che qualcuno denunci un suo familiare alla prima aggressione subita, e nemmeno alle successive a dire il vero. A volte, purtroppo, la denuncia scatta quando è ormai troppo tardi, ma non è il tuo caso ancora. Quando la Polizia ne verrà informata, la prima cosa che farà sarà quella di allontanare David da te, pena l’arresto immediato. Se l’indagine preliminare verrà condotta in tempi brevi e se il giudice riterrà opportuno procedere con un rito abbreviato, si potrebbe arrivare in tribunale in poco tempo.”

    “E io?” Chiese Bill dubbioso.

    “Tu ovviamente verrai interrogato e sentito anche dal giudice nell’istanza preliminare. Verrai messo sotto torchio e preparati ad un’offensiva da parte dell’avvocato della controparte che farà di tutto per metterti in cattiva luce e farti apparire come un ragazzo baciato dal successo estremamente fragile ed emotivamente instabile. Il tuo incidente verrà usato contro di te, questo è sicuro, ma noi abbiamo dalla nostra parte la verità. Guarda, un amico mi ha fornito i dettagli di un conto della Overseas Union Bank di Nassau intestato a Jost, tu ne sai qualcosa?”

    “Beh, no… A dire il vero, non mi sono mai occupato di questioni finanziarie, ci ha sempre pensato lui.” Ammise con rammarico, guardando Tom che li ascoltava in silenzio, quasi assorbendo ogni singola parola detta.

    “Bill quante cose ancora scopriremo, di cui tu non sai assolutamente nulla?” Lo rimproverò bonariamente Truman.

    “Avvocato lei ha ragione, ma io mi sono sempre e solo occupato di ciò che meglio mi riusciva, e cioè cantare!”

    “Immagino e non te ne posso fare una colpa. E chiamami Ben: se dobbiamo collaborare è bene eliminare certi convenevoli.”

    “Ok Ben, quindi che suggerisci di fare?”

    “Domattina mi metterò in contatto con Daniel e visto che sei un personaggio famoso sarebbe bene che il primo colloquio si svolgesse in forma privata.” Lo informò l’avvocato.

    “Ma allora il discorso fatto sul fatto di rendere pubblica la mia vicenda?” Chiese Bill confuso.

    “A suo tempo. Ora dobbiamo pensare ad allontanare David da te.”

    “Ok, sono nelle tue mani allora.” Affermò, guardandolo serio. La mano di Tom continuava sempre a stringere la sua e questo lo rincuorò immediatamente.

    “Ce la faremo.” Gli disse il ragazzo, sorridendo sghembo. Era certo che se si fossero trovati da soli, avrebbero suggellato quella promessa con un bacio.

    “Bill non sarà un percorso facile e verranno messi in discussione parecchi particolari della tua vita. E' probabile che i media banchetteranno con questa notizia, ma tu devi promettermi di esser forte. La tua carriera è importante, ma lo è ancor di più la tua esistenza e la tua incolumità.” Concluse l’uomo di legge con fare paterno.

    “E’ quello che gli vado dicendo da giorni pure io, avvocato Truman.” Disse Tom, mettendo un braccio intorno alle esili spalle del moro.

    “Ben, anche per te, credo che anche tu verrai coinvolto in questa battaglia legale.” Affermò solennemente.

    “Lo so, ma non mi tirerò indietro. Bill è entrato nella mia vita e non ho intenzione di mandarlo via.” Rispose, non si era mai sentito così certo delle sue parole prima d’ora. Avrebbe affrontato tutto questo insieme a lui e avrebbero vinto, ne era sicuro.

    “Bill, sono contento che tu abbia trovato Tom sulla tua strada, è fondamentale avere qualcuno al proprio fianco che ci faccia guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e che non ci permetta mai di abbatterci.”

    “Tom è maestro in questo e sarei uno stupido a lasciarlo scappare.” Asserì il cantante rivolgendogli un sorriso mozzafiato. Tom sentì il suo cuore compiere una capriola nel petto ed era certo che le coronarie stessero ora ballando una samba. Lasciò che Bill lo stringesse a sé e gli depositasse un leggero bacio sulla tempia in presenza dell’avvocato, cosa che normalmente lo avrebbe infastidito, ma che in quel frangente non faceva altro che suggelare il loro patto d’amore. Amore? Una parola forse troppo grande, ma comunque la più vicina a ciò che gli aveva trasmesso quel gesto.

    ***

    “Dove andiamo ora?” Gli chiese Tom una volta usciti da casa dell’avvocato. Era mezzanotte passata e l’indomani alle otto e trenta Bill avrebbe dovuto presentarsi in ospedale per la visita di controllo.

    “Non voglio tornare a casa. David potrebbe esser tornato.” Disse serio.

    “Allora andiamo a casa mia. E domattina presto ti accompagnerò io. Non voglio che… che tu abbia ancora contatti con lui.”

    “Io non so come ringraziarti Tom. Mi sento davvero al sicuro con te.” Affermò il moro, abbracciandolo nel buio dell’abitacolo del fuoristrada e cercando immediatamente le sue labbra. Tom sospirò, godendo di quel contatto e pregando di avere sufficiente ottimismo per tutti e due.


    ***

    Jost passeggiava nervoso nel salone della sua villa di Marina del Rey. Gli era parso ovvio tornare in quella che era stata la loro prima dimora dopo il litigio con Bill. Quello stupido ragazzino si stava rivelando più intelligente del previsto e, nonostante sperasse di averlo ancora in pugno, le sue certezze lo stavano abbandonando. Un po’ doveva aspettarselo: ci era andato giù pesante con lui, ma quell’essere efebico ed innocente aveva avuto il potere di confondergli i sensi già dalla prima volta che l’aveva visto, tanto da far nascere in lui la brama di possederlo completamente.

    “Sei solo una splendida puttana, Honey…” Sibilò, fendendo il silenzio della casa che gli restituì la eco del mare in lontananza. Si versò una generosa quantità di whisky nel bicchiere e lo trangugiò tutto d'un fiato, osservando le onde dell’oceano che andavano a morire sulla sabbia.
    Avrebbe dovuto allentare la presa se voleva che Bill non arrivasse alla verità taciuta. Il suo segreto sarebbe stato al sicuro solamente se lui non si fosse più sentito minacciato. Dopotutto poteva fare a meno del suo corpo ora, anche se non era facile trovare un ragazzo di pari bellezza. Probabilmente lasciarlo libero lo avrebbe in qualche modo tranquillizzato e intanto avrebbe potuto continuare ad essere il suo manager. Il tour gli avrebbe fruttato un bel po’ di denaro e non sarebbe stato di certo un problema trovare qualcuno che assecondasse volentieri le sue esigenze sessuali. Non lo era mai stato, bastava il suo nome per far cadere nel suo letto qualche aitante giovanotto dalle belle speranze.

    I passi alle sue spalle lo distolsero dai suoi pensieri. Si voltò versò la figura dietro di lui, sorridendo ironico. Un biondino sui vent’anni, dall‘esile aspetto, con due occhi azzurri grandi come fanali, lo osservava curioso.

    “Credevo te ne fossi già andato.” Gli disse atono.

    “Non mi hai mandato via.” Rispose il ragazzo sostenendo il suo sguardo.

    “Dovresti andartene, non sono dell’ umore giusto stasera,” tagliò corto.

    “Problemi di lavoro o di cuore?” Incalzò il biondo, scostandosi i lunghi capelli dal volto.

    “Non ti scopo per essere psicanalizzato da te.”

    “Lo so, ma si vede lontano un miglio che c’è qualcosa che ti preoccupa.” Continuò il ragazzo.

    “Sono cazzi miei, non credi? Rivestiti e vattene Andrej, voglio stare da solo.” Gli ordinò l’uomo.

    “Come vuoi caro. Io me ne vado, ma i tuoi casini rimarrano qui a farti compagnia. Adieu, mon ami, sai dove trovarmi!’’ Esclamò ridendo. David non ribattè, limitandosi ad osservare il ragazzo salire le scale con passo felino.

    I suoi casini sarebbero rimasti a fargli compagnia.

    Chi era quel ragazzetto per sputare sentenze ?

    Lo seguì su per le scale e lo bloccò nel corridoio mentre raccoglieva i suoi abiti sparsi sul pavimento.

    “Ti piace scopare con me, eh?“ Sibilò al suo orecchio, sbattendolo contro la parete.

    “Sei impazzito David?! Che ti prende?!” Gridò il ragazzo, cercando di divincolarsi.

    “Non permetto a nessuno di giudicare ciò che faccio, né tantomeno ad uno come te!” Rispose allargandogli le gambe e penetrandolo con forza inaudita. Il biondo urlò per il dolore, incapace di liberarsi dalla sua stretta. Amare lacrime gli solcarono le guance.

    “Dov’è finita adesso la tua spavalderia Andrej? Non parli più adesso? E non piangere, le tue lacrime non mi commuovono di certo!” Esclamò uscendo da lui con la stessa violenza con cui vi era entrato e osservando divertito il ragazzo accasciarsi a terra.

    “Vattene! Sei solo una puttana come tutti gli altri!” Gridò, sferrandogli un calcio alla cieca e dirigendosi verso la sua stanza, la cui porta venne chiusa con un tonfo.

    Andrej si rivestì alla meglio e si trascinò versò l’uscita.

    Il suo dolore sarebbe presto passato, quello di quel bastardo senza cuore si augurò che fosse la sua rovina.

    ***

    Tom non condivideva il suo letto ormai da molto tempo, ma non poteva dire che fosse una sensazione che avesse completamente dimenticato, quella del tepore di un corpo vicino al suo. Bill era crollato esausto non appena il suo capo aveva toccato il morbido cuscino e le mani del giardiniere avevano accarezzato la sua schiena, nel tentativo di tranquillizzarlo.

    Di certo la recente scoperta aveva destabilizzato un po’ tutti e dopo un primo momento di euforia giustificato dal contenuto di quei documenti, Bill era caduto nuovamente preda dello sconforto. Forse sconforto non era il termine più appropriato per descrivere lo stato d’animo del cantante, aveva constatato Tom, guardandolo prendere a calci gli scatoloni in garage una volta ritornati a casa, ma piuttosto una triste voglia di vendetta nei confronti di chi avrebbe dovuto proteggerlo ed invece si era approfittato di lui.

    E a nulla erano valsi i tentativi del giardiniere di dissuaderlo dal torturarsi in maniera così viscerale, infliggendosi colpe che non aveva e autoproclamandosi il più grande idiota dell’universo.

    Fino a quando aveva ceduto alla stanchezza per l’improvvisata lotta, lasciando così che Tom si potesse prendere cura della sua persona.

    “Buonanotte piccolo…” Gli aveva sussurrato il ragazzo, avvicinandosi ulteriormente a lui per posargli un leggero bacio sulle labbra che si schiusero in una specie di sorriso, nonostante il cantante continuasse a dormire.

    Rimase a fissare il suo volto angelico per vari minuti alla tenue luce dall’abat jour, prima di decidere se far buio nella stanza e cercare di prendere sonno. Più facile a dirsi che a farsi. La sua vicinanza era una tortura per il suo inguine, il suo profumo un turbamento continuo per i suoi sensi.
    Tutto in lui esprimeva sensualità e il suo autocontrollo era prossimo alla devastazione totale. Chiuse gli occhi e sospirò, ricordando che non poteva rischiare di mandare tutto al diavolo, non questa volta almeno, la prima in cui sentiva di essersi seriamente innamorato. Bill meritava di essere trattato come la più preziosa delle sue rose, con tatto, delicatezza e dedizione, dopo tutta quella sofferenza.

    Le cose migliori sono quelle ottenute con sacrificio, gli ripeteva sempre suo padre per spronarlo a non darsi mai per vinto, a non cedere alla prima sconfitta. E di sicuro avrebbe combattuto fino alla fine accanto a Bill. Ora che la matassa si stava dipanando era solo questione di tempo e lui avrebbe avuto bisogno di tutto il sostegno possibile.

    Gli accarezzò il volto, scendendo poi sul collo e la spalla, prima di spegnere la luce e provare a chiudere gli occhi. Bill si era mosso tra le sua braccia fino a posizionarsi con la propria schiena contro il suo torace aderendo ad esso, facendo boccheggiare Tom. Le sue natiche sode, coperte solo dai boxer gli sfioravano l’inguine e il giardiniere pensò che sarebbe impazzito se non avesse trovato un'altra posizione.

    Si spostò nel letto, cercando di mettere distanza tra i loro corpi, ma Bill si rigirò, voltandosi verso di lui.

    “Abbracciami.” Gli sussurrò il moro roco, ma sveglio.

    “Credevo che dormissi.” Rispose sorpreso.

    “Uhm, solo un po’…” Affermò in un soffio.

    “Bill io…” Cazzo, non poteva farcela. Assolutamente.

    La mano di Bill stava percorrendo la linea dei suoi addominali audace mai come prima d’ora. Il suo membro, prossimo all’esplosione, pulsava nei boxer. Si sentiva uno stupido ad essere eccitato solo per una carezza, ma il tocco del moro era deliziosamente devastante, la sua mente si stava svuotando per fare posto ai mille segnali che gli stava inviando il suo cuore.

    E non solo quello.

    Si impadronì delle sue labbra per baciarlo avido di approfondire il contatto, la sua lingua guizzava nella bocca del cantante che in risposta si spostò, aderendo ancor di più al suo fianco.

    “Bill davvero, io non…” Bofonchiò confuso ed accaldato come un adolescente alle prime armi.

    “Shhh… Parli troppo per i miei gusti.” Rispose Bill, soffocandolo con un bacio mozzafiato, per poi liberarsi dei suoi indumenti ed invitarlo a fare altrettanto. Maledetto quel gesso che limitava i movimenti! Nel buio della stanza Tom immaginò il suo torace esile e glabro che si muoveva irregolare ad ogni respiro, i suoi tatuaggi, il piercing…

    “Voglio vederti.” Esclamò, arrancando verso l’interruttore dell’abat jour, mentre il moro rideva della sua improvvisa agitazione.

    La tenue luce rivelò ai suoi occhi la più fantastica delle visioni e questa volta non era l’ennesimo sogno. Bill era accanto a lui nudo e sensuale. Distolse immediatamente lo sguardo dal suo inguine come impaurito da ciò che sarebbe potuto succedere di lì a poco, il suo cuore batteva furiosamente nel petto, nella gola, nelle tempie.

    “Cazzo, sei troppo per me!” Riuscì solo a dire prima di racchiuderlo in un goffo abbraccio e tirarlo su di sé. Bill sorrise al più grande dei complimenti mai fattogli prima di quel momento. Tom era un ragazzo meraviglioso e non solo dal punto di vista estetico. Era ciò che di meglio si potesse desiderare, un agglomerato di buoni sentimenti, amore per la vita e per il prossimo. Un terremoto di emozioni che si susseguivano e che gli mandavano in confusione i sensi.

    “Toccami Tom, ti prego…” Gli sussurrò languido all’orecchio succhiandone il lobo e sfregando il proprio membro contro il suo inguine già provato.

    Le mani del giardiniere percorsero veloci la sua schiena fermandosi sulle sue natiche piccole e sode, per poi lambire la sua apertura in una lenta e dolce tortura. Bill sospirò di piacere, il primo provato in tutta la sua vita.

    “Voglio assaggiarti...” Mormorò Tom sul suo collo, facendolo poi mettere supino. Il moro si morse il labbro trattenendo un gemito e il respiro al passaggio della lingua del ragazzo sui suoi capezzoli, sull’addome, fino ad arrivare alla stella tatuata sul fianco destro e poi proseguire verso il suo inguine. Qualcosa implose nel suo corpo, quando Tom solleticò la sua apertura e il suo membro con baci umidi per poi accogliere quest’ultimo nella sua bocca in tutta la sua lunghezza, mentre la sua mano accarezzava languida i testicoli e Bill pensò che sarebbe stato meraviglioso morire in quel momento, provando un simile piacere. Tom gli stava facendo il più grande dei regali, voleva farlo star bene e…

    Si vergognò quasi di non esser riuscito a trattenere il suo rilascio e di esser venuto nella bocca di Tom che ora sorrideva felice di averlo soddisfatto.

    “G-grazie…” Borbottò confuso. Nessuno si era mai preoccupato di metter il suo piacere al primo posto.

    “Mmh, sei buono.” Esclamò il giardiniere baciandogli le labbra gonfie.

    “A-anche tu…” Rispose con gli occhi lucidi, incapace di trattenere le sue emozioni.

    “Ehi, che ti prende?” Chiese Tom subito cullandolo in un abbraccio tenero.

    “Sono solo felice Tom.” Bill lo guardò come se stesse ammirando la più preziosa delle opere d’arte, prima di affondare le proprie labbra nel suo collo e succhiarne la pelle.

    “Ho fame anche io.” Sussurrò e Tom volò direttamente in Paradiso.
     
    Top
    .
  7. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    I suoi casini sarebbero rimasti a fargli compagnia.

    Chi era quel ragazzetto per sputare sentenze ?

    Un ragazzino che la sa abbastanza lunga anche se non sa in che mani sè messo
    CITAZIONE
    Il suo dolore sarebbe presto passato, quello di quel bastardo senza cuore si augurò che fosse la sua rovina.

    Lo adoro sto ragazzino u.u

    CITAZIONE
    Gli accarezzò il volto, scendendo poi sul collo e la spalla, prima di spegnere la luce e provare a chiudere gli occhi. Bill si era mosso tra le sua braccia fino a posizionarsi con la propria schiena contro il suo torace aderendo ad esso, facendo boccheggiare Tom. Le sue natiche sode, coperte solo dai boxer gli sfioravano l’inguine e il giardiniere pensò che sarebbe impazzito se non avesse trovato un'altra posizione.

    Si spostò nel letto, cercando di mettere distanza tra i loro corpi, ma Bill si rigirò, voltandosi verso di lui.

    “Abbracciami.” Gli sussurrò il moro roco, ma sveglio.

    “Credevo che dormissi.” Rispose sorpreso.

    “Uhm, solo un po’…” Affermò in un soffio.

    “Bill io…” Cazzo, non poteva farcela. Assolutamente.

    La mano di Bill stava percorrendo la linea dei suoi addominali audace mai come prima d’ora. Il suo membro, prossimo all’esplosione, pulsava nei boxer. Si sentiva uno stupido ad essere eccitato solo per una carezza, ma il tocco del moro era deliziosamente devastante, la sua mente si stava svuotando per fare posto ai mille segnali che gli stava inviando il suo cuore.

    E non solo quello.

    Si impadronì delle sue labbra per baciarlo avido di approfondire il contatto, la sua lingua guizzava nella bocca del cantante che in risposta si spostò, aderendo ancor di più al suo fianco.

    “Bill davvero, io non…” Bofonchiò confuso ed accaldato come un adolescente alle prime armi.

    “Shhh… Parli troppo per i miei gusti.” Rispose Bill, soffocandolo con un bacio mozzafiato, per poi liberarsi dei suoi indumenti ed invitarlo a fare altrettanto. Maledetto quel gesso che limitava i movimenti! Nel buio della stanza Tom immaginò il suo torace esile e glabro che si muoveva irregolare ad ogni respiro, i suoi tatuaggi, il piercing…

    “Voglio vederti.” Esclamò, arrancando verso l’interruttore dell’abat jour, mentre il moro rideva della sua improvvisa agitazione.

    La tenue luce rivelò ai suoi occhi la più fantastica delle visioni e questa volta non era l’ennesimo sogno. Bill era accanto a lui nudo e sensuale. Distolse immediatamente lo sguardo dal suo inguine come impaurito da ciò che sarebbe potuto succedere di lì a poco, il suo cuore batteva furiosamente nel petto, nella gola, nelle tempie.

    “Cazzo, sei troppo per me!” Riuscì solo a dire prima di racchiuderlo in un goffo abbraccio e tirarlo su di sé. Bill sorrise al più grande dei complimenti mai fattogli prima di quel momento. Tom era un ragazzo meraviglioso e non solo dal punto di vista estetico. Era ciò che di meglio si potesse desiderare, un agglomerato di buoni sentimenti, amore per la vita e per il prossimo. Un terremoto di emozioni che si susseguivano e che gli mandavano in confusione i sensi.

    “Toccami Tom, ti prego…” Gli sussurrò languido all’orecchio succhiandone il lobo e sfregando il proprio membro contro il suo inguine già provato.

    Le mani del giardiniere percorsero veloci la sua schiena fermandosi sulle sue natiche piccole e sode, per poi lambire la sua apertura in una lenta e dolce tortura. Bill sospirò di piacere, il primo provato in tutta la sua vita.

    “Voglio assaggiarti...” Mormorò Tom sul suo collo, facendolo poi mettere supino. Il moro si morse il labbro trattenendo un gemito e il respiro al passaggio della lingua del ragazzo sui suoi capezzoli, sull’addome, fino ad arrivare alla stella tatuata sul fianco destro e poi proseguire verso il suo inguine. Qualcosa implose nel suo corpo, quando Tom solleticò la sua apertura e il suo membro con baci umidi per poi accogliere quest’ultimo nella sua bocca in tutta la sua lunghezza, mentre la sua mano accarezzava languida i testicoli e Bill pensò che sarebbe stato meraviglioso morire in quel momento, provando un simile piacere. Tom gli stava facendo il più grande dei regali, voleva farlo star bene e…

    Si vergognò quasi di non esser riuscito a trattenere il suo rilascio e di esser venuto nella bocca di Tom che ora sorrideva felice di averlo soddisfatto.

    “G-grazie…” Borbottò confuso. Nessuno si era mai preoccupato di metter il suo piacere al primo posto.

    “Mmh, sei buono.” Esclamò il giardiniere baciandogli le labbra gonfie.

    “A-anche tu…” Rispose con gli occhi lucidi, incapace di trattenere le sue emozioni.

    “Ehi, che ti prende?” Chiese Tom subito cullandolo in un abbraccio tenero.

    “Sono solo felice Tom.” Bill lo guardò come se stesse ammirando la più preziosa delle opere d’arte, prima di affondare le proprie labbra nel suo collo e succhiarne la pelle.

    “Ho fame anche io.” Sussurrò e Tom volò direttamente in Paradiso.

    E che c'è da dire?non ci sono parole adatte :evviva: image e il momento è finalmente giunto :woot: :agitato2: :tum-tum:
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,307
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Deduco che ti sia piaciuto Cri!

    E' stato un capitolo un pò sofferto.
    Credo di essermi incartata un pò con la storia e spero di riuscire a saltarci fuori...

    Grazie per aver letto! **
     
    Top
    .
  9. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Deduco che ti sia piaciuto Cri!

    Ma assolutamente,non poteva esse altrimenti u.u
    CITAZIONE
    Credo di essermi incartata un pò con la storia e spero di riuscire a saltarci fuori

    Se te si incartata io non me ne so accorta anzi,è scritto tutto in modo scorrevole e bene ome solito.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,307
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Grazie Cri, mi sollevi il morale!
     
    Top
    .
  11. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Io sono sempre disponibile per risollevare il morale u.u
     
    Top
    .
  12. °Ric@
        +1   -1
     
    .

    User deleted


     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,307
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Cos'è Rica un commento figurato?
     
    Top
    .
  14. barby's
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La svolta sta per arrivare, ormai hanno in mano qualcosa di grosso che incastri Jost definitivamente e restituisca a Bill la sua libertà, ma nulla potrà mai restituirgli gli anni passati a sopportare e subire, i brutti ricordi sono come un tatuaggio a fuoco, fanno male e lasciano cicatrici... ma per fortuna c'è una speranza e c'è una persona che lo ama nella maniera piu' pura possibile, attento ai suoi bisogni ed alle sue esigenze... come ho scritto nel commento precedente, Tom mostrerà a Bill cosa significhi amare e fare l'amore... è un capitolo importante che dà tanta speranza... complimenti
     
    Top
    .
  15. °Ric@
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*billaly* @ 23/3/2011, 22:43) 
    Cos'è Rica un commento figurato?

    Esattamente!!!Quelle faccine esprimono tutto ahahaha!
     
    Top
    .
1337 replies since 3/11/2010, 22:41   28635 views
  Share  
.