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Capricorn2187
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Ahhhhh e io che pensavo chissà cosa 
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terabithia .
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Ciao, ho appena letto e mi è piaciuto molto il capitolo, anche se mi ha tenuto col fiato sospeso fino in fondo...Sono comunque d'accordo con te: è giusto farla finire ora, non ha senso portarla ancora avanti, perchè è bella così, con questo finale. Spero solo che non mi deluderai con l'epilogo!!!!! Scherzi a parte, sei molto brava, non solo nella forma, ma anche nella "sostanza", cioè hai saputo sviluppare bene la trama, appassionando il lettore, ma senza annoiarlo. Complimenti. Aspetto l'epilogo. Ciao. . -
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Stop Babe
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Grazie, sono felice che ti sia piaciuta! ** . -
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Stop Babe
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Epilogo L’amore non ha altro desiderio che quello di realizzarsi, ma se amate ed è inevitabile che abbiate dei desideri, fate in modo che essi siano questi: svegliarsi all’alba con le ali al cuore e ringraziare per un altro giorno d’amore.
(Kahlil Gibran)
Bill si era seduto sulla panchina della veranda ad osservare il tramonto. Gli piacevano particolarmente le tinte di cui si colorava il cielo negli istanti che precedevano il calar della sera, quando il sole scompariva lento all'orizzonte, quando ogni cosa pareva prendersi un attimo di pace.
Erano trascorsi tre anni da quei tragici avvenimenti che avevano segnato così profondamente la sua vita, tanto da cambiarla radicalmente.
C’era stato un lungo e penoso processo, durante il quale più di una volta aveva pensato di non farcela, ma alla fine Jost era stato condannato all’ergastolo con capi d’accusa degni di un efferato criminale. Abuso e violenza su minori, illecito finanziario, sequestro di persona e omicidio; solo la richiesta di infermità mentale l’aveva salvato dalla pena di morte.
Bill aveva definitivamente abbandonato la carriera artistica per dedicarsi totalmente a quello che era sempre stato il sogno di Tom, e anche il suo in fondo. Aveva sufficiente denaro per vivere di rendita fino alla fine dei suoi giorni, ma aveva deciso di spendere parte di quella fortuna acquistando Red Roses, un’immensa tenuta poco lontana dalla città.
La grande casa ospitava tutti i ragazzi dell’orfanotrofio, e annessa a questa aveva preso vita un vivaio, divenuto uno dei più importanti di tutta la California, nel quale tutti lavoravano, compreso Enrique.
Il ragazzo era stato condannato a tre anni di reclusione, ma l’avvocato Truman aveva fatto di tutto perchè la sua pena venisse convertita a libertà vigilata, che il Giudice aveva concesso viste le attenuanti del caso.
Non lo avrebbe mai creduto possibile, ma quel ragazzo era diventato uno dei suoi migliori amici e non era mai riuscito a biasimarlo per aver, anche se per poco tempo, creduto che David potesse essere un uomo con cui condividere un sentimento. Era stato attirato nella sua rete, fondamentalmente guidato dalla sua erronea voglia di amare ed essere riamato, come era successo anche a lui.
Dalla piscina a lato della casa si levavano le grida dei bambini più piccoli goffamente spaventati dall’ennesimo mostro marino della giornata. Samuel Harris era un assiduo frequentatore di Red Roses, soprattutto da quando si era sposato, un anno prima, con Alex.
Alex, per la quale aveva cantato al matrimonio, dopo due anni di assoluta inattività, facendo commuovere tutti gli invitati sulle note di Woman di John Lennon.
La sua quasi mamma, come amava chiamarla, che ora stava passeggiando in giardino con Noreen e Bella entrambe in avanzato stato di gravidanza. Presto avrebbero dato alla luce due maschietti, inutile dire quanto fossero euforici Gus e Damien che in quel momento si stavano dando da fare a montare un enorme gazebo aiutati da Hermann, Enrique e dall’agente Frey che da qualche tempo frequentava Madison, e coordinati dalla rossa, che non aveva certo perso il suo piglio da organizzatrice nata, e da Cindy, Claire e Vanessa, che trascorrevano ogni momento libero dal lavoro alla tenuta.
Poteva sentire Paul e Ben chiacchierare all’interno della casa e Lucille, Didi e Tanja chiamare i bambini per la cena.
Dalla serra erano usciti Simone e John trasportando due enormi mazzi di rose multicolore, orgoglio del vivaio. Quei due non gliela raccontavano giusta, sebbene tentassero in ogni modo di nascondere i loro sguardi languidi, carichi di promesse inespresse.
C’erano proprio tutti, le persone che lui amava di più al mondo e c’era Tom.
Erano stati momenti terribili quelli che avevano seguito il suo ricovero in ospedale, quando Samuel gli aveva riferito quanto le sue condizioni fossero critiche.
Emorragia cerebrale post traumatica, perforazione polmonare da arma da fuoco, frattura delle ossa facciali...
La testa girava ancora solo al pensiero.
L’intervento chirurgico era durato otto ore, restituendogli un Tom quasi irriconoscibile, ma salvo.
Ed era stata una lunga convalescenza, dalla quale il giardiniere ne era uscito vincente aiutato dall’amore incondizionato di Bill, sebbene il processo lo stesse risucchiando nel baratro.
Amore che aveva avuto comunque modo di ricambiare, non appena le sue condizioni gliel’avevano permesso. Il moro era la sua vita e non c’era giorno in cui non glielo ricordasse.
Bill sorrise tra sè, accarezzando quel piccolo cerchietto dorato all’anulare sinistro. Erano trascorse solo tre settimane dal loro viaggio a New York, occasione nella quale si erano uniti in matrimonio rinnovando la promessa di amore eterno che avrebbero ripetuto l’indomani, anche se non formalmente viste le leggi vigenti in California sulle unioni gay, davanti alla loro famiglia allargata.
E sorrise ancora guardando Tom avvicinarsi a lui, bagnato fradicio e in procinto di abbracciarlo. La sua pelle abbronzata risplendeva alla luce rossa del sole, i boxer calati sui fianchi lasciavano ben poco all’immaginazione.
“Ciao signor Trumper, perchè te ne stai qui in un angolino tutto pensieroso?” Chiese Tom, baciandogli languido le labbra.
“Stavo solo pensando, signor Kaulitz.” Rispose accarezzandogli la cicatrice sotto la clavicola destra.
“Qualcosa non va? Quelli del cathering si rifiutano di preparare un menù vegetariano? Ben non vuole più sposarci? Mia madre si è resa conto di avere un figlio gay?” Lo prese in giro, mettendosi seduto a sua volta e invitando il moro a sistemarsi sulle sue ginocchia.
“Mi bagnerò tutto!” Brontolò Bill, indicando i suoi boxer fradici.
“Vuoi che me li tolga?” Chiese Tom malizioso.
“SCEMO! Ci sono i bambini!” Lo redarguì il moro, fintamente scandalizzato.
“Sei felice Bill?” Domandò il giardiniere, improvvisamente serio.
“Immensamente, amore mio. Ho tutto ciò che un essere umano può desiderare. E ho te.” Rispose con gli occhi lucidi.
“Ti amo signor Trumper.” Sussurrò Tom, nascondendo il volto tra i suoi capelli corvini.
“E io di più signor Kaulitz.” Ribattè Bill, mentre una lacrima furtiva si confondeva sulla pelle bagnata di Tom.
E con la consapevolezza che quel giorno che andava morendo non era che l’inizio di un nuovo, bellissimo capitolo ancora da scrivere, Bill ringraziò mentalmente il suo angelo senza ali che gli aveva insegnato ad amare e a volare.***Fine***
Nota dell' autrice: Ebbene sì, siamo giunti alla fine. Un'ennesima fatica conclusa, un ennesima figlia che è diventata grande e ha preteso la sua libertà.
Vorrei ringraziare chi mi ha seguito e letto per tutto questo tempo, chi ha commentato lasciandomi segno tangibile del suo passaggio e chi mi ha spronato a continuare anche quando non avevo concentrazione e tempo per farlo.
Un grazie particolare a Rob che ha fatto di tutto per betarmi la storia, anche quando lo studio le toglieva il respiro.
Ti voglio bene Socia! <3
Edited by *billaly* - 28/11/2011, 23:04. -
Capricorn2187 .
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Tutti accasati,tutti felici e contenti,tutti allegri e spensierati conmpreso Enrique 
Degna fine do una ff che ha fatto penare e non poco
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DOBBINA ''FONDATRICE ''ADULTE MALATE DI TOKIOHOTELLITE''
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Grazie per questa storia.
Hai saputo intrigarci e trascinarci nella suspance.
Come al solito ti sei circondata di tanti personaggi ''secondari'' ed ognuno ha avuto la sua parte. Enrique, mi è piaciuto sin dall'inizio...
Posso solo lasciare un sospiro di sollievo ed emozione, con questo finale.
Grazie ancora Ale <3
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Grazie ragazze per avermi accompagnato fino alla fine!! <3 . -
barby's .
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Forse scegliere di essere felici è la scelta piu' difficile, ma l'unica che potevano prendere grazie all'amore che vivono... e la loro vita andrà avanti giorno dopo giorno, ci saranno tramonti dalle mille sfumature, giornate intere da scrivere... grazie di cuore per questa storia intrigante, ansiogena, corale e tanto piena d'amore in tutte le sue sfumature... alla prossima 
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Grazie a te Barbara! **
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PinaKaulitz88 .
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Il lieto fine 
Ci hai fatto penare tanto ma, alla fine, è andato tutto per il verso giusto... L'amore ha vinto su tutto, com'è giusto che sia.
Grande Mamy!
Complimentoni per questa storia, mi mancherà.
Un bacione <3. -
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Grazie Pina! 
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NeideLunare .
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CITAZIONEUn grazie particolare a Rob che ha fatto di tutto per betarmi la storia, anche quando lo studio le toglieva il respiro.
Ti voglio bene Socia! <3
Non potevi farmi semplicemente piangere col tuo epilogo, pure le note. Ti voglio bene e per me questo cammino è stato piacevolissimo <3
L'epilogo è una giornata di sole. Caldo, sereno, colmo d'amore. L'ho profondamente amato.. -
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Grazie Socia, detto da te è più di un complimento!! 
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•MiQi.+1 .
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Ho da leggere l'epilogo e un altro capitolo dopodichè farò un commento sensato.! <3
un bacio mamy!. -
•MiQi. .
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Finalmente riesco a commentare!
Allora inizio con il dire che sono contenta di come si sia conclusa questa storia, dalla scelta difficile di Bill di abbandonare la carriera, di rimanere calmo e cercare di risolvere la situazione in assenza di Tom fino al pentimento di Enrique, che inizialmente trovavo una persona superficiale e poi si è riscoperto molto simile a Bill.
La cosa che mi è piaciuta di più sono gli intrighi. Ho adorato John che dà una mano a Bill e finalmente riesce a fargliela pagare a Jost, ma anche l'allegria di Alex e i due innamorati. **
Una storia originale, ben scritta e con personaggi molto diversi tra di loro.
Ancora complimenti mamy, nonostante ci abbia meso 4 mesi in più per leggerla io xD aspetto già la prossima!
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Angels don't flyFinita |
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