Il ritorno dei Tokio Hotel: “Dopo il successo? Si deve trovare un equilibrio”

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    Il ritorno dei Tokio Hotel: “Dopo il successo? Si deve trovare un equilibrio”

    La band tedesca, salita alla ribalta nel 2007 grazie alla hit “Monsoon”, è pronta a tornare con un tour che partirà dall’Italia e un nuovo album: la videointervista al frontman Bill Kaulitz e al bassista Georg Listing

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    Era giugno 2007 quando i Tokio Hotel, allora quattro ragazzi di diciotto anni circa dalle acconciature vistose e dall’abbigliamento particolare, diedero alle stampe il loro primo album in lingua inglese, “Scream”, il terzo della loro discografia uscito dopo i primi due lavori in lingua tedesca - “Schrei” (2005) e “Zimmer 483” (2007) - che già avevano regalato alla formazione di Magdeburg, Germania, non poche soddisfazioni in madrepatria, Austria e Francia.

    Grazie al suo disco d'esordio internazionale e al singolo “Monsoon” il gruppo raggiunse notorietà in tutta Europa, soprattutto in Italia, e attirò l’attenzione su di sé anche oltreoceano, tanto da diventare la prima band tedesca a vincere agli statunitensi MTV Video Music Award - trionfando nel 2008 nella categoria “Best new artist” - e da intraprendere una serie di tour in Nord America. Dopo “Humanoid” del 2009, nel corso degli anni i Tokio Hotel non solo hanno iniziato ad allontanarsi dall’estetica degli inizi ma hanno anche sperimentato la pressione delle aspettative, così come hanno visto l’interesse del pubblico, per lo più statunitense, nei loro confronti diminuire. Tuttavia, la formazione guidata da Bill Kaulitz ha continuato sulla propria strada, facendo musica e tenendo concerti, arrivando anche a pubblicare l’album del 2017, “.Dream machine”, successore di “Kings of Suburbia” del 2014, da indipendente. Ora, a distanza di oltre 4 anni dall’uscita dell’ultimo disco e a due dal più recente tour, i Tokio Hotel, nuovamente sotto una major, sono pronti a tornare sulle scene con una tournée europea, che partirà proprio dall’Italia, e con un nuovo album in uscita nel 2022.

    La pressione dopo il successo del 2007

    “C'era molta pressione, credo, anche da parte nostra. Eravamo così coinvolti da pensare: ‘Ok, non c'è ritorno da questo’, come se fosse ormai la nostra nuova vita, il nostro futuro, il nostro percorso ed era ciò che doveva accadere”, ha spiegato a Rockol il cantante Bill Kaulitz, in collegamento via Zoom da Los Angeles, ricordando la pressione delle aspettative provata dopo l’uscita di “Scream" del 2007. Durante la chiacchierata, insieme al bassista Georg Listing collegato da Berlino, il frontman dei Tokio Hotel ha poi detto:

    “Eravamo davvero duri con noi stessi, come se volessimo dimostrare tutto il tempo che potessimo fare un’altra hit, un’altra canzone, un altro grande show, un altro disco. Si è in competizione con se stesso per tutto il tempo quando inizi con un album da primo posto in classifica. E pensi ‘Non andrà meglio di così, giusto?’. Quindi, se hai una canzone da record e poi niente di meglio, allora è un punto difficile per iniziare una carriera. Penso che si debba trovare un equilibrio e un percorso che ti soddisfi, senza metterti pressione. Ma è qualcosa che si impara e si capisce in seguito. È anche il motivo per cui siamo scappati da quella carriera, a un certo punto perché eravamo tipo: ‘Non possiamo farcela, è troppo’”.

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    Il ritorno in tour


    Per i Tokio Hotel il “Beyond the world tour”, che prenderà il via il prossimo 20 aprile con il concerto al Fabrique di Milano, sarà un ritorno all’attività dal vivo a oltre due anni di distanza dalla serie di concerti del 2019 con tappe anche nel nostro Paese. Dopo il periodo della pandemia, durante il quale Bill Kaulitz ha detto di aver sentito la mancanza dei concerti ma di essere anche stato molto “creativo e produttivo”, il bassista Georg ha raccontato che la band non vede “l'ora di tornare finalmente sul palco”. Ha aggiunto: “Questa volta rompiamo anche un pò le tradizioni perché gli ultimi tre o quattro tour credo siano sempre partiti da Londra e ora, per la prima volta, iniziamo dall’Italia. Il che è bello, perché l'Italia è da sempre una delle tappe forti dei nostri tour e partire da lì è semplicemente fantastico. Abbiamo già iniziato a lavorare alla produzione, a mettere insieme la scaletta, e Bill a lavorare sui costumi”.

    Un nuovo album nel 2022


    Oltre alla tournée, l’altra novità per i Tokio Hotel è l’arrivo di un nuovo album in studio che, pur non avendo ancora una data di uscita, arriverà sui mercati durante il prossimo anno.

    “Abbiamo l'album pronto, ad essere onesti. Abbiamo così tante canzoni da avere un intero disco. Però, siamo comunque sempre in studio a lavorare su nuova musica da far confluire in esso”, ha narrato a Rockol il cantante dei Tokio Hotel. Ha continuato: “Sta andando alla grande, stiamo sperimentando molto con altre persone e altri autori: ci siamo aperti a nuove idee e modi creativi. Ho la sensazione che in passato fossimo un po' chiusi, ma ora penso che, in qualche modo, ci stiamo aprendo nuovamente perché ci piace sfidarci e provare cose nuove. Per quanto riguarda la musica siamo a buon punto e ci stiamo divertendo tanto". E ancora: .

    "Sta andando bene, penso che un album uscirà sicuramente l'anno prossimo. Non abbiamo ancora stabilito una data di uscita ma stiamo per pubblicare tante altre canzoni: a gennaio uscirà un nuovo singolo, ne pubblicheremo un altro a marzo e una collaborazione a febbraio. Quindi, abbiamo diverso materiale che, a un certo punto, lo raccoglieremo tutto e lo includeremo in un album”.

    Dopo “Dream machine”, tra il 2019 e il 2021 il gruppo tedesco ha pubblicato una serie di singoli, ognuno dei quali caratterizzato da suoni e spunti musicali diversi: dalle influenze funk ed elettroniche di “Melancholic paradise” si è passati alle atmosfere più classiche di “When it rains it ours”, fino al pop-rock accattivante di “Here comes the night”. A questi faranno seguito nei prossimi mesi altri brani, il primo dei quali sarà reso disponibile dal 27 gennaio.

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    Raccontando qual è la strada sulla quale si è orientata la band per il suo prossimo lavoro discografico, Bill Kaulitz ha spiegato: “Ci stiamo divertendo così tanto a sperimentare cose nuove e a suonare un po'. I Tokio Hotel sono tante cose. Il prossimo singolo e anche quello dopo penso che ci vedranno un po’ tornare alle nostre radici: saranno un po' come i Tokio Hotel vecchia scuola".

    Oltre a rivelare che il successore di “Dream machine” sarà in lingua inglese perché “ormai scriviamo in inglese e facciamo delle cose in tedesco solo per divertimento. Ma di base, ora il materiale fondamentale dei Tokio Hotel è in inglese”, il 32enne cantante ha aggiunto: ”Ci piace tornare alle origini, provare cose e infrangere alcune regole. Il nuovo album non sarà come ‘Dream machine’, che era molto coeso e aveva un tema molto specifico. Il nuovo disco sarà molto più giocoso più diversificato, proprio perché l'abbiamo scritto in un così lungo periodo di tempo. Sarà divertente e molto diverso”.

    A proposito dell’urgenza che ha spinto i Tokio Hotel a voler lavorare su un nuovo album e a tornare a distanza di oltre tredici anni dal successo di “Scream”, Bill ha affermato: “Dopo ‘Dream machine’, negli ultimi anni abbiamo pubblicato alcune canzoni e siamo stati in tour per presentare quel disco per diverso tempo.

    Poi abbiamo firmato di nuovo con una major, il che è fantastico perché pensavamo che non sarebbe più successo: eravamo spaventati dal passato che per noi ci sono voluti alcuni anni prima di essere di nuovo aperti all’idea di lavorare con una major e tornare in studio con produttori e autori. Siamo molto orgogliosi, ci stiamo aprendo un po' di più a nuovi input creativi esterni. E poi penso che deve piacerti il progetto su cui stai lavorando affinché la gente lo ami: fare un disco autentico è la cosa più importante”.

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    L’importanza dell’autenticità

    Dopo quasi vent’anni di carriera, per Bill Kaulitz e compagni la cosa fondamentale per un artista è l’autenticità, che deriva dall’amore per il proprio progetto e la propria musica. Rispetto alle difficoltà affrontate dopo il successo e i sentimenti provati in passato legati alla pressione verso se stessi e alle aspettative, il frontman dei Tokio Hotel ha spiegato di aver ora raggiunto una certa stabilità ed equilibrio che li porta ad affrontare tutto ancora con passione ed energia. “Penso che siamo a un punto della nostra vita in cui ci sentiamo a nostro agio: non siamo pigri ma a nostro agio. Siamo felici nelle nostre vite private, viviamo tutti una vita di cui abbiamo il controllo per decidere cosa fare e cosa no. E penso lo stesso con la band”, ha detto il cantante. E ancora:

    "Non dobbiamo più provare a noi stessi che è un lusso ciò che abbiamo. Siamo nel settore da così tanto tempo che ci sembra di poterci divertire. Non abbiamo bisogno di metterci alla prova e di averne abbastanza. Si tratta solo di divertirsi, stare bene con la musica e ciò che vogliamo fare”.

    Il concetto di autenticità, equilibrio e passione Kaulitz lo ripropone anche all’interno di un discorso più ampio riguardante il ritorno della musica rock e delle band a cui si sta assistendo negli ultimi anni, di cui in Italia sono diventati degli esempi i Maneskin.

    “Come la moda, è tutto circolare e le cose prima o poi tornano sempre se le si reinventano per renderle di nuovo interessanti. C’è sempre bisogno di una canzone o di una band o di un artista che riporti in auge il rock, perché ci sono così tante persone nell'industria musicale che si pongono sempre sempre come se il rock fosse finito, come se non ci fossero chitarre in radio”, ha spiegato Bill Kaulitz. Ha aggiunto: “Poi, all’improvviso, c'è una canzone con tante chitarra e tutti dicono: ‘Oh mio dio, ci deve essere una chitarra in ogni canzone’. Così è con la musica ed è per questo che prima parlavo di autenticità: la musica e l’artisticità devono essere autentiche. Nessuno dovrebbe cambiare chi è per avere successo, perché non è possibile pianificare il successo: il successo è qualcosa che arriva, insieme a una grande canzone e all’essere autentici. Per questo penso che le cose siano cicliche, tornano sempre”.

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