I Tokio Hotel a Berlino

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    I Tokio Hotel a Berlino

    Incredibili creature con l'opzione upgrade

    Pettegolezzi sulla Klum, area mamme in forte espansione, beata indulgenza nei vecchi e giovani tempi: I Tokio Hotel suonano a Berlino, messun matrimonio è stato fatto.


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    Uno desidera che il concerto non cominci mai, perché è così eccitante: Due fan parlano tranquillamente delle loro esperienze in un concerto del tour attuale dei Tokio Hotel, pochi giorni fa.

    Una aveva prenotato un "Pre Hang", l'altra il "Post Chill", meravigliosi pacchetti aggiuntivi che è possibile acquistare con una normale carta a cifre che spaziano dai 60 a circa 200 euro. Incontri la band prima o dopo il concerto per una piccola domanda e per ricevere un poster firmato da ciascun membro della band.

    Una sola ragazza è arrabbiata perchè su uno di questi poster ha firmato non autorizzata anche una certa "Heidi Kaulitz", con tanto di cuoricino.

    Ovviamente è il pettegolezzo frusciante che non dovrebbe interessarti quando vai ad un concerto per ascoltare una band. Ma per i visitatori al di fuori della bolla fedele dei Tokio Hotel, i concerti attuali sono tutti incentrati su questa domanda: sono un'anteprima musicale interessante del nuovo album in arrivo - o semplicemente il tour della relazione?

    Due giorni fa, la finale di "Germany's Next Top Model" è stata in realtà solo un trailer pubblicitario generosamente prodotto per i Tokio Hotel, la band del fidanzato di Heidi Klum. Che sia tutto più di questa triste attribuzione, si dovrebbe vederlo oggi.

    Heidi è lì, in mezzo a noi

    C'è la musica più strana che ci si possa aspettare per questa costellazione: una playlist anni 80: da "Come on Eileen" di Dexy's Midnight Runners a "In the air tonight" di Phil Collins. L'enorme orologio per il conto alla rovescia sul palco, che conta l'ultima mezz'ora dall'inizio del concerto, è volato a due minuti, e allo "Huxley's neue Welt" di Berlino si sussurra questo: Heidi è lì, affabile tra di noi.

    In sala erano presenti 1600 persone, da alcuni giorni il concerto era soldout, i numeri sono più piccoli, ovviamente, rispetto a prima. Quindi si sono adattati a un palco più piccolo in questo tour e lo hanno costruito: i fratelli Kaulitz e il bassista Georg Listing stanno fianco a fianco al primo piano come su di un podio. Solo le percussioni di Gustav Schäfer sono installate al livello del suolo.

    L'orologio arriva allo zero, e le urla sono più trattenute del previsto. E lo vedi immediatamente: Bill Kaulitz è una meraviglia, ancora. Un tipo scintillante, ovviamente deve stare sul palco. Devi guardarlo, non può essere altrimenti. Mentre si trova lì, in un' uniforme da calcio stretta con l'allacciatura al cavallo e tacchi a plateau, mentre si accuccia leggermente giù in una danza di posizione, metà danzatrice indiana, metà mantide religiosa laccata.

    Più tardi, quando è sul palco in basso, la sua faccia è a volte difficile da vedere perché c'è buio. L'illuminazione proviene da un boschetto di tubi fluorescenti, e attraverso questa apecie di canne di bambù, Bill fa capolino come un okapi lampeggiante. Cambierà i vestiti tre volte nell'ora e mezza successiva, poi indosserà un costume da lanciatore di coltelli in cuoio con maniche a frange di pelle, una blusa blu a balze con bordi dorati e un bomber quasi sferico e scintillante.

    Live al cambio di costume

    Per quanto sia convincente la sua presenza, la musica è così arbitraria. I Tokio Hotel iniziano con canzoni più recenti: il loro singolo attuale, il fantasioso polpettone rock "When It Rains It Pours", poi "Girl got a gun" e "What if," canzoni dei due album in lingua inglese, che la band ha pubblicato dopo il ritiro a Los Angeles e una pausa di cinque anni.

    Si muove molto, a volte la voce di Bill scompare sotto il rumoroso synthpop come fosse sotto ad un piumino pesante con solo la punta del naso ancora fuori. Questo non è male, in qualche modo è sovradimensionato e si dovrebbe qua e là sopperire alla presenza di estenuanti ronzii.

    Interessante è una parte in cui Bill non canta, ma ancora una volta si muove dietro il palco. Si lascia guardare, è proiettato in bianco e nero sul muro del palcoscenico, Bill a torso nudo, radioso, sudato, fa un cuore con le dita. Un gioco ben fatto con prossimità e distanza, con intimità e messa in scena.

    Poi inizia a cantare la canzone successiva mentre è ancora in piedi dietro il palco e indossa un cappotto con il colletto dorato oversize, e sembra che lui canti solo per se stesso. A Tom verrà anche assegnata la sua parte solista, un piccolo show di cinque minuti in cui suona la chitarra, il synth, il drumpad, canta e guida una stazione ad anello, per poi sedersi alla batteria.

    Il volo in sfere metafisiche

    Tutto questo è acclamato con garbo, ma l'atmosfera diventa finalmente euforica con la versione acustica di "Dark Side of the Sun", che dà inizio alle passate canzoni in lingua tedesca dei primi due album. Mi piacerebbe sapere quanto sia fastidioso per loro suonare ancora questi vecchi pezzi di successo, quando erano divertenti ragazzini goth pop con le chitarre tonanti.

    Naturalmente, è incluso "Durch Den Monsun" nell' encore, Bill si snoda con eleganza intorno alla questione di come la si inserisce ancora nel nuovo stile, per far cantare soprattutto il pubblico. Prima del tour, i fan sono stati invitati a votare quali vecchi pezzi volevano. Hanno scelto due canzoni tipiche dei primi lavori, che ci ricordano ancora perché queste canzoni erano così importanti per tanti giovani: perché erano fantasie di evasione, in cui fuggire o volare, dalla tempesta e dall'oscurità, fino a sfere metafisiche.

    Così i Tokio Hotel suonano "Wenn Nicht Mehr Geht", in cui Bill promette a qualcuno, lui o lei che sia, che se non ci sarà più nulla che vada lui sarà un angelo che gli apparirà in ogni notte buia: "Und dann fliegen wir weit weg von hier / Wir werden uns nie mehr verlieren." "Um dich weinen soll ich nicht / Ich weiß unsterblich sind wir nicht", heißt es in dem Lied. Das ist ein bisschen verwirrend, weil es schon in der nächsten Nummer heißt: "Du wirst für mich immer heilig sein /Ich sterb' für unsere Unsterblichkeit."

    Un piccolo errore di continuità che traccia dolcemente il mondo emotivo della fascia di età per la quale era stato scritto in quel momento, passando da un estremo all'altro. I fan di quel tempo ora cantano insieme, anche se probabilmente si sono resi conto negli ultimi dodici anni che con l'immortalità dell'amore e della santità umana non ha molto a che fare.

    Come un VIP sul palco - e l'emozione è finita

    È toccante. Ed è un affare: con "Heilig", Bill chiama una mezza dozzina di ragazze sul palco, che annuncia come "i nostri VIP". Hanno pagato un po 'di più delle due con il pacchetto pre-post, vale a dire l'upgrade "I want more" a 1062 euro: ma dopo lo show si beve un drink con la band e si ha diritto un po' prima di tutti gli altri di andare nei negozi pop-up dell'etichetta di moda di Bill Magdeburg - Los Angeles, che esiste in alcune città dei concerti. La band raccoglie i divertenti scatti di Snapchat ne scelgono uno e ti portano sul palco per una canzone. ( Ho sicuramente tradotto male - ndt)

    Bill fa cantare una ragazza dopo l'altra, tutto questo al suono di "Heilig", e questo rompe l'emozione, e ci si chiede quante persone del pubblico abbiano probabilmente prenotato il prossimo upgrade superiore. Con 3100 euro trascorri la notte nello stesso hotel dei Tokio Hotel, puoi incontrarli più volte e ricevere una "colazione speciale", messa insieme dalla band.

    Veloce con sentimenti veri senza interessi finanziari.
    Bill annuncia "Chateau", ancora inedito: "Tom ha scritto questa canzone, per una donna molto speciale". È una bella canzone pop rock su questa donna che lascia parlare le persone. Lasciala parlare, lasciala a bocca aperta: "Baby, I don't mind, as long as you're mine."

    E solo allora si pensa ad Heidi Klum di nuovo per la prima volta dopo un'ora e mezza-quindi è stato un concerto interessante.

    Fonte
    traduzione (terribile): *billaly*
     
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