Black Blood

In fase di scrittura

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Boy Don't Cry

    Group
    Member
    Posts
    172

    Status
    Anonymous
    Di là siamo di più ad apprezzare :rox:

    ... na marea proprio :rofl:
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    :abbraccio: la marea
     
    Top
    .
  3. ichbinhier
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ci sono anch'io!! ;) è vero, io sono una di quelle pessime lettrici perché non commento mai...però leggo, te lo assicuro! Quindi se devi contare le persone per cui finire questa storia aggiungimi :cuore: sono troppo curiosa di sapere come andrà avanti!
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Laura ti ringrazio, ma devi commentare! Anche due sole parole, mi farebbero un immenso piacere! <3
     
    Top
    .
  5. Schuldig Innocence
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (-Liù- @ 30/9/2016, 16:59) 
    Di là siamo di più ad apprezzare :rox:

    ... na marea proprio :rofl:

    Gente sono pessima, io di là ho solo sbirciato, mi fa strano la nuova versione, però ho deciso di commentare qui, perché mi è sembrato giusto continuare a commentare sul forum della scrittrice, non me ne voglia Liù.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous

    Capitolo 49




    “Dovresti prenderti una pausa, stai scrivendo da ore. Mia vorrebbe un tuo parere sul secondo video prima di pubblicarlo.”
    Bill alzò appena gli occhi stanchi dallo schermo per guardare Aileen. Era trascorsi molti minuti, ore, giorni da quando Tom lo aveva lasciato, tanti da aver ormai perso il conto, troppi da quando aveva smesso di respirare, ma troppo pochi ancora per ricominciare a vivere. Buttarsi a capofitto nella scrittura era stata la sua ancora di salvezza, il suo modo per lenire il dolore, per sopravvivere al vuoto che il moro aveva lasciato nel suo cuore.
    Non c’erano stati ulteriori chiarimenti, né possibilità di parlare con lui dopo quella sera. Nemmeno Mia c’era riuscita, anche se aveva tentato più volte di ricondurlo alla ragione, con il solo risultato di farlo arrabbiare ancora di più. Quella sorta di vittimismo rabbioso che si era imposessato di lui quando era morto il padre, era ritornato a far bella mostra di sé. Aveva preso le sue cose e se n’era andato di casa dopo l’ennesima litigata con la sorella, facendo perdere le sue tracce.
    Ok, probabilmente viveva a casa di Connor, - Bill aveva visto la sua auto parcheggiata nei paraggi più di una volta passando non troppo casualmente di là - ed era uscito il video di “Black Blood”, quindi si poteva supporre che fosse ancora vivo e vegeto anche se non rispondeva al cellulare nemmeno se a chiamarlo era la madre.
    Revon aveva versato il suo veleno qui e là senza troppo successo, considerato che non appena accertata la fuga di notizie, Aileen si era affrettata a rivelare l’identità di Bill sul blog e quindi di conseguenza al mondo intero, prima che lo facesse la ragazza. C’era stata sopresa tra i fan dello scrittore, più di un commento entusiasta da parte delle lettrici e delusione da parte della stampa che avrebbe voluto dar voce all’ immagine sorridente di quell’ angelo dai lunghi capelli biondi che appariva sulla home page del blog, ma che si era vista negare ogni possibilità di intervistare lo scrittore. Da quel giorno ovviamente era terminato anche il suo anonimato, ma il servizio d’ordine davanti la casa editrice era in grado di disperdere giornalisti e curiosi e nel frattempo permettere a Bill di uscire indisturbato dall’edificio e raggiungere la sua auto parcheggiata in un posto segreto in tutta sicurezza.
    Aveva temporaneamente assunto un guardiano che tutelasse la sua privacy una volta arrivato a casa, ma sperava che presto tutto tornasse alla normalità, non gli era mai piaciuto aver gente per casa, fatta eccezione per Tom.
    “ Sono certo che avrà fatto un ottimo lavoro. Per me può pubblicarlo.” Si limitò a rispondere prima di riprendere a scrivere.
    L’agente si avvicinò a lui e abbracciò le sue spalle da dietro divenute ancora più esili. Era sicura che non avesse ancora toccato cibo e il suo pallore cominciava ad essere preoccupante.
    “ Perché non ci prendiamo il resto della giornata libera e andiamo al mare? Il video può aspettare ancora un giorno. Matt sarebbe contento di vederti e potremmo andare a trovare Sweetie. ” Gli propose la donna, abbozzando un sorriso. Lei e Alex si erano sentiti spesso in quei giorni entrambi preoccupati per Bill, ma incapaci di aiutarlo. Contrariamente a quanto si erano aspettati, Bill non aveva versato una lacrima, né dato le escandescenze, come se il dolore lo avesse annientato e avesse azzerato le sue emozioni. Come lui dovesse sentirsi per davvero, lo avevano solamente supposto dai suoi comportamenti, perché stentava anche solo a parlarne.
    “ Devo finire il capitolo, non ho fame e non ho voglia di vedere gente.” Si limitò a rispondere, senza distogliere lo sguardo dal monitor.
    “ Invece sì. Mi permetto di insistere Bill. Sono giorni che te ne stai chiuso qui dentro, cibandoti di patatine fritte e Coca-cola e credo che tu non faccia una doccia da almeno un paio di giorni. Puzzi.” Incalzò Aileen seria.
    Bill annusò la maglietta e convenne che in effetti una doccia non gli avrebbe fatto male. Non era nemmeno ritornato a casa la sera precedente, dapprima troppo preso dal capitolo che stava scrivendo e poi dai continui capogiri che l’avevano costretto a stendersi sul divanetto dell’ufficio. Doveva andare dal medico, ormai non ci credeva più nemmeno lui alla spiegazione che si era dato che la causa potesse essere il troppo tempo trascorso davanti al computer.
    “ Va bene mammina, ubbidirò. Ma solo perché anche io ho voglia di rivedere Matt. Vado a casa a darmi una sistemata.” Rispose con aria stanca.
    “ Sarò da te tra circa un’ ora. Per il video dirò a Mia che la pubblicazione è rinviata a domani, dopo che tu l’avrai visto e ti sarai ovviamente congratulato con lei per l’ottimo lavoro svolto. In quattro minuti è riuscita a creare un vero e proprio cortometraggio e se il primo video è stato un successo, questo lo bisserà senza ombra di dubbio. Mia è davvero in gamba ed Andy e Rebecca si sono rivelati due bravissimi attori.
    “ Vado a dirglielo io. L’ho fin troppo trascurata in questi giorni. Intanto tu vai, ci vediamo dopo.” La congedò velocemente il biondo. Doveva rimanere un attimo solo e fare in modo che l’ondata di nausea che all’ improvviso l’aveva colpito si placasse. Si mise seduto sul divano e chiuse gli occhi. Forse non era stata un’ ottima idea far colazione con una barretta di cioccolato trovata in uno dei cassetti della sua scrivania e della Coca-cola calda e sgasata del giorno prima. Fece alcuni respiri profondi, fino a quando tutto parve ritornare alla normalità.
    Non devo permettere che il dolore prenda il sopravvento… disse a se stesso, aprendo gli occhi e provando ad alzarsi.
    “ Ehi Bill, è tutto ok?” Il viso sorridente di Mia fece capolino attraverso la porta socchiusa.
    “ Sì Mia, stavo giusto venendo da te. Ti dispiace se rimandiamo a domani la pubblicazione del video?” Chiese il biondo barcollando appena.
    “ Beh… no, non credo che un giorno farà la differenza. Ma ti senti bene? Sei pallido…” disse la ragazza avvicinandosi a lui.
    “ Sono solo stanco, ora vado a casa a darmi una ripulita e poi al mare con Aileen e Matt. Lei ritiene che abbia bisogno di un po’ di svago.” La informò lo scrittore non troppo convinto.
    “ Lo ritengo anche io, visto il periodo . Devi assolutamente prenderti cura di te. Vai e non preoccuparti per il video, anzi avrò qualche ora in più per renderlo ancora più bello!” Esclamò Mia abbracciandolo con affetto.
    “ Grazie, sei un tesoro.” Rispose lui, ricambiando l’abbraccio.
    “ No, tu lo sei. Non dimenticarlo mai.” Replicò la bionda stretta al suo petto. Come aveva potuto non rendersene conto quel cazzone di suo fratello?


    Trascorrere il pomeriggio in spiaggia con Matt e Leen si era rivelata una mossa vincente. Non solo si sentiva molto meglio, ma anche il suo umore era notevolmente migliorato. Era impossibile rimanere impassibili alle grida festose del bambino e al suo continuo ed agitato andirivieni di fronte al castello di sabbia che avevano costruito insieme. Quel ragazzino riusciva sempre a strappargli un sorriso e aveva il potere di farlo sentir bene, come in quel momento, in cui stavano ingaggiando una lotta tra soldati e mostri alieni che tentavano di conquistare il castello. Aileen li osservava, felice che il suo piccolo demonietto fosse riuscito a far sorridere il ragazzo. Teneva così tanto a Bill che le faceva male al cuore vederlo così abbattuto e non poter far nulla per risollevarlo dal cupo torpore che l’aveva avvolto in quei giorni. Anche se si stava sforzando di apparire forte, era certa che dentro di lui si fosse aperta una voragine. Lo aveva capito dalle pagine del libro che stava scrivendo. La storia tra Hope e il principe del Pianeta delle due lune, aveva preso un’ insolita piega, ben lontana dal fantasy d’azione che avrebbe dovuto essere. Era diventato un vero e proprio romanzo d’amore intriso di tristezza, malinconico e… stupendo. Era stata una piacevole sopresa scoprire in lui un nuovo talento, anche se questo era stato dettato dagli ultimi avvenimenti. Se solo Tom fosse stato meno testardo!
    Sweetie le circondò le spalle con il suo forte braccio, distogliendola dai suoi pensieri ed insieme rimasero a guardare Bill e Matt che giocavano sulla spiaggia antistante il locale. Mancava poco all’ ora di cena e i primi clienti già sorseggiavano i loro aperitivi sulla veranda del ristorante che si sarebbe ben presto riempito di gente. Ad osservarli attentamente non era possibile stabilire chi dei due fosse il bambino e questo fece sorridere lo chef, sebbene lo avesse più volte redarguito e spronato a reagire e a comportarsi da uomo nelle più svariate situazioni, ora provava un’ infinita tenerezza per lui. Non lo aveva mai visto così provato ed era felice che almeno in quelle ore trascorse con il piccolo avesse ritrovato un po’ della sua antica spensieratezza.
    “ Tra mezz’ora inizierà il servizio serale, forse è meglio chiamare i bambini…” Sussurrò all’ orecchio dell’amica, sorridendo.
    “ Già, anche se non credo sarà facile. Mi sembra si stiano divertendo un mondo!“ Replicò scherzosa.
    “ Su, vai a chiamarli. Se volete, potete usare i nostri bagni privati per darvi una sistemata. Io purtroppo devo tornare ai fornelli. Qui nessuno fa nulla se non ci sono io in cucina!” Disse solenne, scoppiando poi a ridere.
    “ Ok… e grazie Alex, sei davvero un amico insostituibile.”
    “ Dovere, mia signora. Bill è come un fratello per me.” Le rispose, congedandosi con un galante inchino, mentre la donna si avviava verso la spiaggia.

    Jason fermò l’auto nel parcheggio davanti al ristorante di Sweetie, mentre Tom tentava l’ennesima quanto debole protesta per convincere la piccola comitiva, composta anche da Lea e Tristan, ad andare a cena altrove. Sebbene le possibilità di incontrarvi Bill fossero esigue, - aveva letto sul blog che erano tutti impegnati alla casa editrice nella produzione dei video promozionali per il suo ultimo libro-, non aveva molta voglia di trovarsi faccia a faccia con Alex, per di più nel suo territorio. Era certo che il biondo fosse corso da lui a lagnarsi, facendolo passare per un bastardo senza sentimenti. A dire il vero tutti ce l’avevano con lui in quel periodo, Jason compreso, nonostante il successo della sua canzone che dopo appena dieci giorni dall’ uscita era già in cima alle classifiche e il video che aveva oltrepassato il milione di visualizzazioni su YouTube.
    “Non potremmo andare da un’ altra parte? Qui è sempre pieno… “ Disse, guardando il cantante con sguardo quasi implorante.
    “ Perché? Cosa c’è che non va qui?” Internenne Lea, decisa a qualsiasi costo ad andare a gustare una cenetta tipica da Sweetie.
    “ C’è che Tom ha la coda di paglia e ha timore di incontrare qualcuno di sua conoscenza… “ Lo prese in giro Connor, facendo segno al ragazzo di aprire la portiera e scendere senza ulteriori indugi.
    “ Non ho nessuna coda di paglia, solamente non ho voglia di cenare qui.” Replicò piccato il chitarrista.
    “ Su, smettila di raccontare balle a noi e a te stesso. Non c’è nulla di male ad ammettere che hai paura di incontrarlo, ma se hai avuto il coraggio di metter fine alla tua relazione con Bill senza tanti problemi, non dovresti fartene ora.” Esclamò secco Jason. Nelle ultime settimane Tom gli aveva dato letteralmente il tormento con quella storia e se in un primo momento aveva cercato di dargli conforto, ora stava diventando davvero eccessivo. Non capiva la sua ostinazione nel voler far credere a tutti di essere una povera vittima inconsapevole e raggirata da un bugiardo incallito che si era preso gioco di lui e della sua buona fede, quando invece comprendeva benissimo la scelta dello scrittore di vivere nell’ anonimato per proteggere la sua privacy. Se avesse potuto l’avrebbe fatto anche lui!
    “ Mi dispiace per te Tom, ma credo che dovresti affrontare i tuoi fantasmi, così facendo non supererai mai questo tuo momento no. ” Lo rimproverò bonariamente la regista.
    “ Il mio non è un momento no, ma questo posto mi mette a disagio.” Ammise serio.
    “ Ci siamo noi qui con te, andrà tutto bene.” Lo rassicurò Tristan cingendogli le spalle con il braccio. Negli ultimi tempi avevano iniziato a frequentarsi e sebbene a Tom facesse piacere la sua compagnia, non era di certo ancora pronto per un successivo passo e non gradiva troppo quegli slanci d’affetto nei suoi confronti. Preferiva la schiettezza di Jason, che invece si stava comportando comunque da vero amico e non esitava a bacchettarlo.
    “ Andate a fanculo. Tutti.” Borbottò, liberandosi dall’ abbraccio dell’ aitante ragazzo ed incamminandosi a passo spedito verso l’ingresso del ristorante.

    Bill si inginocchiò davanti a Matt per allacciargli le scarpe prima di raccogliere le loro cose ed uscire dal bagno del personale dopo una rapida doccia.
    “ Grazie Bill…” Gli sussurrò il bambino, abbracciandolo come solo lui sapeva fare. Lo scrittore ricambiò il gesto affettuoso stringendolo a sé forse anche più del dovuto in un moto di profonda commozione, ma grato a quella creatura di esistere e di avergli dato sollievo.
    “ Grazie a te Matt, mi sono molto divertito oggi!” Esclamò, facendogli il solletico sui fianchi per sdrammatizzare.
    “ Ah! No, il solletico no! Mi vengono le lacrime agli occhi e la mamma poi pensa che ho pianto!” Gridò il bimbo cercando di divincolarsi.
    “ Asciughiamo questi occhietti allora!” Disse sollevandolo da terra e mettendolo seduto sul ripiano del lavabo. Matt lo guardò dritto in viso e gli mise le manine paffute sulle guance.
    “ Io però non ti ho fatto il solletico, perché piangi?” Chiese notando gli occhi lucidi del biondo.
    “ No, non piango, sono solo felice di stare qui con te.”
    “ La mamma mi ha detto che Tom è andato via e che tu sei triste per questo. ” Incalzò il bambino.
    “ Un po’ sì, ma passerà Matt, te lo assicuro. Magari se giocheremo più spesso insieme, la tristezza andrà via anche più in fretta!” Rispose Bill, scompigliandogli i capelli e cercando di sorridere.
    “ Non doveva andare via. Tu sei buono e lui non capisce niente. Adesso che è famoso si dà un sacco di arie!!!” Disse il piccolo infervorandosi.
    “ Ma chi ti ha detto tutte queste cose?” Domandò Bill insospettito. Di certo aveva captato qualche discorso di Aileen e l’aveva elaborato a modo suo, per quanto fosse possibile per un ragazzino di quattro anni.
    “ Ho sentito la mamma che parlava con Alex al telefono. Era molto arrabbiata con Tom e ha detto che non capisce niente. E se tu sei triste per lui, credo proprio che abbia ragione!” Esclamò solenne, suscitando l’ilarità dello scrittore. La semplicità con cui il piccolo era in grado di elaborare i concetti era stupefacente e forse anche lui avrebbe dovuto cominciare a pensarla allo stesso modo senza farsi troppe seghe mentali. Il problema era esclusivamente Tom. Qualsiasi altra persona avrebbe almeno ascoltato le sue ragioni, invece per lui era stato molto più semplice giungere alle sue solite conclusioni affrettate e sbattergli la porta in faccia senza possibilità di replica! Oh, al diavolo! Lui aveva una dignità e un libro da finire, non poteva lasciarsi andare a quel modo!
    “ Ti ho fatto ridere, sono bravo io!” Disse Matt, battendo le mani.
    “ Certo campione, sei formidabile e anche un ottimo consigliere! Ora, grazie a te, non sarò più triste! Ma adesso andiamo o la mamma mangerà tutta la tua bistecca di brontosauro! Replicò il biondo prendendolo in braccio per farlo scendere dal ripiano e uscire così dal bagno.

    Tom si guardò intorno con circospezione, sperando che il cameriere che li stava conducendo al loro tavolo non lo riconoscesse. Di Alex non vi era traccia, probabilmente era in cucina, e si augurò che ci rimanesse per l’intera serata. Non aveva la benché minima voglia di dover dare eventuali spiegazioni all’ amico del cuore di Bill, sicuramente prevenuto nei suoi confronti.
    Il tavolo a loro assegnato era un po’ in disparte e di questo ringraziò mentalmente il potere persuasivo di Lea. Meno gente notava la loro presenza, meglio sarebbe stato. Il suo stomaco era completamente chiuso, ma il menù gli parve una lettura molto interessante non appena vide Aileen attraversare la sala e dirigersi verso i tavoli nella veranda.
    “Cazzo!” Esclamò, attirando l’attenzione dei suoi amici.
    “ Cosa c’è?” Chiese Tristan subito preoccupato.
    “ Nulla, ho appena visto Aileen, l’agente letterario di Bill, attraversare la sala…” Rispose in un soffio. E il suo cuore mancò di un battito, quando anche Bill e Matt passarono a pochi metri da lui.
    “ Oh-oh, prevedo guai in arrivo… “ Sussurrò Jason seduto accanto a lui, “ se fossi in te sgaiattolerei fuori dal locale e andrei a farmi un hot dog al chiosco in fondo alla strada…” gli consigliò, prendendosi gioco di lui.
    “ Grazie del supporto, sei proprio un amico…” Rispose sarcastico il chitarrista, mentre un velo di sudore gli copriva la fronte.
    “ Se fossimo in tour, ti avrei già messo sul primo aereo e spedito a casa. Guardati, stai avendo un attacco di panico.”
    “ Vado in bagno.” Borbottò, alzandosi dalla sedia.
    “ Ti facciamo portare qualcosa lì?” Chiese candidamente Connor, suscitando l’ilarità di Lea e il disappunto di Tristan.
    “ Vai al diavolo Jason. Non sei divertente.” Replicò acido.
    “ Vai in bagno Tom. Te la stai facendo sotto.”

    “ Mamma dov’è Krok?” Chiese Matt, rovistando nella borsa da mare di Aileen.
    “ Non lo so tesoro. Sicuro di averlo portato con te?
    “Sì, e l’avevo messo qui perché avevo paura di perderlo nella sabbia…” spiegò il bimbo, porgendole la borsa perché anche lei controllasse.
    “ Chi è Krok?” Domandò Bill curioso. Doveva essere qualcosa di veramente importante per il piccolo, vista la sua preoccupazione.
    “ Il mio coccodrillino di gomma. E’ il mio animale preferito e io l’ho perso! “ Rispose, iniziando a piangere.
    “ Matt non piangere, ne compreremo un altro ancora più grande e ancora più verde!” Disse Aileen, cercando di consolare il figlio.
    “ Io non ne voglio un altro, voglio il mio Krok!!! Strillò il bambino tra le lacrime.
    “ Forse è caduto in bagno mentre ci cambiavamo, perché non andiamo a vedere? Ipotizzò Bill, sperando di aver ragione. Aveva praticamente ribaltato la borsa ed era possibilissimo che l’animaletto fosse caduto fuori da questa e finito chissà dove.
    “ Sììì,è sicuramente lì!” Esclamò il piccolo, mentre il suo viso si illuminava di un sorriso carico di aspettative. Si alzò di scatto dalla sedia e presa la mano dello scrittore, lo trascinò letteralmente in bagno.

    “Tom sei qui dentro, tutto bene?” La voce di Tristan ebbe su di lui un effetto simile a quello del suono stridente di un unghia fatta scorrere su di una lavagna. Dio, lui aveva bisogno di darsi una calmata e questo continuava ad assillarlo e a stargli appiccicato peggio di una cozza attaccata allo scoglio. Se avesse potuto avrebbe tirato lo sciacquone per poter sparire nello scarico del water, visto che non c’erano altre vie di fuga.
    “ Si, sono qui e sto benone. Per favore potresti lasciarmi solo?” Rispose atono.
    “ Perché non esci da questo cubicolo e andiamo a parlare in un posto un po’ meno… squallido? Incalzò l’altro.
    “ Tristan non ho voglia di parlare.”
    “ Almeno esci di qui, allora. O vuoi rimanere chiuso nel cesso per tutta la sera? So perfettamente come ti senti. Dai esci di qui che ce ne andiamo.”
    L’idea di andar via da lì lo allettava e non poco, anche se significava accettare l’inevitabile compagnia di Mister Premura. Fece scattare la serratura e aprì la porta che per poco non colpì il volto dell’amico.
    “ Ehi, volevi uccidermi?” Scherzò Tristan.
    “ Scusa, non ho pensato che tu potessi esser lì dietro. Potresti farmi un favore?” Chiese senza tanti preamboli.
    “ Tutti quelli che vuoi…” Rispose avvicinandosi di un passo a lui.
    “ Potresti andare a dire a Jason e Lea che andiamo via e controllare che Bill non sia nei paraggi? Non ho proprio voglia di discutere con quei due e di incontrarlo.”
    “ Ok, rimani qui,torno subito.”

    “Preso!!!” Esclamò Matt alzandosi da terra e brandendo il suo amato Krok a mò di trofeo. Leen non sarebbe stata felice di apprendere che suo figlio e Bill si erano praticamente stesi sul pavimento del bagno ed avventurati strisciando sotto gli armadietti dei dipendenti, sfidando acari e batteri, per riprendere il giocattolo caduto sotto uno di questi.
    “ Tua madre ci ucciderà! Vieni qui, che sei tutto impolverato. Per fortuna che non indossi abiti chiari!” Disse il biondo cercando di ripulire gli abiti del piccolo e la sua maglietta bianca irrimediabilmente sporca.
    “ Grazie Bill, sei il mio eroe! Se non ci fossi stato tu, non avrei più rivisto il mio Krok!” Esclamò Matt gettandogli le braccia al collo e riempiendolo di baci. Ora era il bambino più felice del mondo e pazienza se Aileen li avrebbe rimproverati per essersi sporcati di nuovo, avevano ritrovato Krok!!! E con questo pensiero gioioso, uscirono dal bagno ridendo. Sorriso che si spense non appena dalla porta di fronte fecero la loro comparsa Tom e Tristan. Bill sentì il sangue gelare nelle vene e le forze venirgli meno. Si sforzò di darsi quantomeno un contegno sperando di non stramazzare a terra.
    Che cavolo ci faceva lì? In compagnia di quel bambolotto poi?
    Matt sembrò intuire l’ improvviso disagio e strinse la mano dello scrittore mettendosi davanti a lui.
    “ Ciao Bill… come stai?” Azzardò il moro.
    “ Bene e anche tu da quel che vedo.” Rispose l’altro, sperando di essere credibile. Quel tipo gli aveva cinto le spalle con il braccio come a voler delimitare il territorio.
    “ Sì, molto bene. La mia vita è perfetta.” Mentire non era mai stato il suo forte e Bill lo sapeva bene.
    “ Mi fa piacere. Ho visto che è uscito il tuo singolo.” No, non gli faceva assolutamente piacere, ma piuttosto che dirglielo di sarebbe tagliato la lingua.
    “ Sì e tra una settimana partiremo in tour.” Dio era anche più bello di quanto ricordasse e il pensiero che forse non si sarebbero più rivisti era più doloroso di quanto si aspettasse.
    “ Bene, buona fortuna.” Biascicò il biondo ormai sull’ orlo del collasso.
    “ Grazie…ci si vede allora…” Disse Tom, lasciandosi condurre da Tristan verso l’uscita.

    Bill appoggiato alla parete li osservò allontanarsi ,mentre la vista si offuscava e le gambe cedevano. Fece solo in tempo a dire a Matt di andare a chiamare qualcuno e poi il buio lo avvolse.

    Edited by *billaly* - 21/10/2016, 08:03
     
    Top
    .
  7. Schuldig Innocence
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Oh beh...Cazzone è il termine giusto per Tom e mi rivaluta Connor che sotto sotto pure la pensa come Mia ...Mi fa un po' male vederli sofferenti specialmente perchè questo capitolo l'hai scritto in modo tale da farmi completamente immergere nelle loro sensazioni, più specificatamente in quelle di Bill. Lo trovo un capitolo ispirato.Menomale che Bill ha solidi amici e quell'incantevole pargolo che lo risolleva, certo l'incontro, sopratutto in quei termini, non ci voleva, prevedo un Bill a pezzi. Mi spiace per il commento in ritardo e ti ringrazio sempre sempre di aver scritto. Sono curiosissima di scoprire di che tratterà il nuovo video e poi, si sa, attendo una svolta :lol:
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Non dispiacerti per il commento in ritardo, anche io non sono molto puntuale nello scrivere!
    Eh sì, Tom è un vero cazzone, testardo, irragionevole e stupido e l'ho dipinto su un "modello vivente", ricordi di gioventù... <_<
    E per Bill mi sono immedesimata in quel che ho provato io a suo tempo. Le esperienze di vita servono anche a questo no?

    Grazie per aver letto Fara! <3
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous

    Capitolo 50






    Quando finalmente Bill riprese conoscenza, ci mise qualche istante a capire dove si trovasse e ricordare l’accaduto. Sui volti preoccupati di Alex, Aileen e Jason, - che ci faceva lì? - raccolti attorno all’ improvvisato capezzale, rappresentato dal divano dell’ ufficio dello chef, si dipinse un sorriso sollevato.
    “ Ehi bellezza, bentornato…” Lo salutò Sweetie con gli occhi lucidi, stringendogli forte la mano e accarezzandogli la guancia pallida.
    “ Cosa è successo? Dov’è Matt?” Chiese lui, cercando di sollevarsi a sedere.
    “ Rimani sdraiato Bill. Sei svenuto e sei rimasto privo di conoscenza per qualche minuto…” Lo informò Aileen, “Matt è con Lea, non preoccuparti. Come ti senti?”
    “ Intontito e sento un sibilo nelle orecchie…” Rispose lo scrittore, chiudendo gli occhi per reprimere il senso di nausea.
    “ Forse sarebbe il caso che tu andassi in ospedale per fare degli accertamenti Bill. Da quel che ha detto la tua agente non sei in forma già da qualche tempo.” Intervenne Jason, avvicinandosi a lui.
    “ Sto bene, è stato solo un calo di zuccheri. Non preoccuparti per me Jason, anzi mi dispiace averti rovinato la cena.”
    “ Non c’è problema. Ci aveva già pensato qualcun altro, in ogni caso…” disse ironico il cantante, alzando gli occhi al cielo, “ però insisto. Penso che dovresti farti visitare da un dottore. Sei pallido da far spavento.” Continuò.
    “ Ho solo bisogno di riposare…”
    “ Bill, non ho chiamato il 911 solo perché respiravi e il battito, seppur debole, era presente. E anche perché sapevo che non ti avrebbe fatto piacere esser trasportato fuori dal ristorante in barella sotto gli occhi della gente, però Jason ha ragione: dobbiamo andare subito in ospedale.
    “Ci andrò, lo prometto. Domani però.” Sussurrò stanco.
    “ Adesso.” Intimò l’amico, “ Jenny è in grado di sostituirmi qui al ristorante, ti accompagno io. So benissimo che non ti piace l’idea, ma non sopporto più di vederti così. Devi aver cura di te, niente e nessuno sono più importanti di te stesso e il tuo benessere.”
    Bill non osò ribattere e volgendo lo sguardo verso Connor chiese di non farne parola a Tom. Sapeva benissimo che l’episodio era legato al loro incontro e odiava esser crollato per questo. Cosa gli aveva fatto quel ragazzo? Non era più in grado di gestire la sua vita, di controllare le sue emozioni. Sentì gli occhi riempirsi di lacrime, incapace di tenere a bada quell’improvvisa ondata di triste malinconia che aveva preso il sopravvento.
    “ Ehi, non piangere. Tom non merita queste lacrime…” Disse Jason, stringendogli delicatamente la mano per confortarlo. “ E’ un maledetto testardo e ti giuro che se non fosse anche un ottimo cantante e chitarrista, lo avrei già buttato per strada a calci in culo! Non devi preoccuparti, non dirò nulla. Però ora da bravo, ascolta Alex e vai in ospedale con lui.”
    “ Sì Bill, devi andare a farti visitare. Ormai questa cosa va avanti da troppo tempo. Credi che non mi fossi accorta del tuo malessere?” Intervenne Aileen, “ ma non ti ho mai detto nulla, perché tu eri così chiuso in te stesso e nel tuo dolore da essere impenetrabile.”
    In quel momento la porta si spalancò e Matt entrò di corsa, seguito da Lea incapace di trattenerlo, in direzione del divano su cui vi era sdraiato lo scrittore. Il bimbo depose il capo sul suo petto e lo abbracciò per quanto possibile, piangendo di felicità.
    “ Bill sei sveglio! Avevo tanta paura che fossi volato in cielo!” disse tra le lacrime.
    E forse chissà, un po’ per amor proprio, ma soprattutto per quel piccolo angelo che gli stava inzuppando la maglietta, decise di dare ascolto ai suoi amici e di andare in ospedale.

    Erano saliti su un taxi e, nonostante l’ insistenza di Tristan per andare in un locale sulla Sunset, Tom si era fatto accompagnare immediatamente a casa di Jason. Non era stata una grande idea seguire il consiglio del ragazzo, forse speranzoso di ricevere un particolare ringraziamento per averlo sottratto al sarcasmo di Jason e di Lea e alla vista di Bill, e ora non era certo in vena di festeggiare. Lo stomaco era un groviglio nervoso e l’amico cominciava a stargli letteralmente sulle scatole. Aveva bisogno di stare solo e di pensare, non di essere sopraffatto dalle attenzioni dell’ altro, tra l’altro non richieste.
    Di rimando Tristan era rimasto parecchio contrariato dalla decisione del chitarrista e l’aveva liquidato con un sonoro vaffanculo, mentre questi usciva dal’ auto.
    Tom sorrise a quella affermazione, immediatamente sollevato dalla vista del taxi che a gran velocità si allontanava.
    Bill era ancora più bello di come lo ricordava, anche se gli era sembrato un po’ sciupato. Oddio, non era poi passato molto tempo dall’ ultima volta in cui si erano visti, ma sembravano esser trascorsi secoli. Aveva seguito le sue vicende sul web e sulla stampa e aveva apprezzato il fatto che non avesse fatto parola della loro relazione. A dire il vero non si aspettava nemmeno che lui si mostrasse così schivo nei confronti dell’ opinione pubblica, in fondo era pur sempre uno scrittore di successo, anche se di immondizia letteraria e il mondo intero nutriva un interesse spropositato per la sua persona, oltre che per ciò che la sua mente malata era in grado di partorire per compiacere milioni di lettori ai quali evidentemente i grandi classici della letteratura non avevano insegnato nulla.
    “ Bah…” Si ritrovò a borbottare, sprofondando sul divano del suo pigmalione che l’aveva accolto in casa, quando tutti prontamente gli avevano sbattuto la porta in faccia a causa del suo comportamento.
    In fondo lui non aveva fatto nulla di male, era Bill che con le sue bugie aveva fatto colare a picco il loro rapporto. Non si poteva fondare una relazione sulle menzogne, e di balle Bill ne aveva raccontate un sacco. Si era preso gioco di lui, aveva pensato che fosse davvero così poco importante rivelargli la sua vera identità? Dov’era finito tutto l’amore che provava nei suoi confronti, se aveva pensato che fosse giusto tacergli la verità? Non lo aveva ritenuto all’ altezza della situazione? Dopo tutto lui non era certo un fallito, anzi, la sua carriera era in fase di decollo e probabilmente sarebbe diventato anche più famoso di lui, per quel che ne sapeva!
    “ La verità è che io non sono mai stato abbastanza per lui…” Disse a voce alta nel silenzio della stanza, prima di sdraiarsi sul divano e accendere il televisore in cerca di qualche programma scacciapensieri.

    Quando Jason rientrò lo trovò in dormiveglia con il telecomando in una mano e una lattina di birra nell’ altra, prossima a rovesciarsi sul prezioso tappeto orientale.
    “ Ti dovresti guardare,” tuonò Connor incrociando le braccia al petto, “ sembri un vecchio dell’ ospizio. Non sono nemmeno le dieci di sera e tu stai già dormendo sul mio divano.”
    Tom si mosse di scatto, rovesciando il contenuto della lattina sulla morbida pelle bianca del divano che, blaterando qualche parola di scusa, asciugò prontamente con la t-shirt. Il tono di voce del cantante non ammetteva repliche e ad occhio il suo umore non era dei migliori. Meglio non contrariarlo ulteriormente se non voleva sorbirsi una delle sue interminabili filippiche, che sarebbe arrivata comunque, lo sentiva.
    “ Tom, ti ho mai detto che ritengo che tu sia sul serio un ottimo chitarrista, prima ancora che un aspirante cantante pronto a spiccare il volo?” Iniziò infatti, sedendo sulla sua poltrona preferita.
    “ Ehm… sì… perché?” Azzardò il moro, mettendosi a sua volta seduto e cercando di sostenere il suo sguardo severo.
    “ Perché mi sto ricredendo. E non lo dico per scherzo. Tu della tua esistenza puoi fare ciò che credi, ma vorrei che ti comportassi da persona matura e consapevole delle proprie azioni. Non posso pensare che tu, come in amore, possa reagire così agli eventi negativi della vita.
    “ Così come?” Chiese sorpreso.
    “ Fuggendo. Cazzo non ci posso credere, sei davvero così stupido? Ogni volta che c’è qualcosa che non va, tu che fai, scappi? Chiudi il problema fuori dalla porta?!” Incalzò il cantante, su tutte le furie.
    “ Io non sto fuggendo e se ti riferisci a Bill è semplicemente finita. Lui mi ha raccontato delle balle e io non posso vivere con qualcuno che basa la sua esistenza sulla menzogna!” Rispose, balzando in piedi, improvvisamente super sveglio.
    “ Menzogna? Parli come mio nonno. E quale sarebbe la menzogna? Il fatto non ti ha detto che era uno scrittore famoso? Voi vi amavate, stavate insieme, eravate una coppia. Se te lo avesse detto subito avrebbe fatto la differenza?” Domandò, facendo appello alla sua ultima briciola di pazienza.
    “ Non mi sarei mai innamorato di una persona che non stimo.”Affermò grave.
    Jason fece per controbattere, ma invece si coprì il volto con le mani, massaggiandosi i bulbi oculari. La situazione era ancor più grave del previsto, non solo quell’ idiota, perché sì non c’era altro appellativo per definirlo, riteneva di esser stato “tradito”, ma era convinto di potersi anche innamorare solo se il soggetto a cui rivolgere le proprie attenzioni, corrispondeva all’ idea distorta che lui aveva del compagno perfetto? Era una missione disperata e pressoché impossibile! Sì alzò dalla poltrona e senza aggiugere altro si avviò verso la sua stanza. Doveva riflettere e trovare un modo per farlo ragionare, non poteva permettere che un componente della sua band fosse così testardo e ancorato alle proprie convinzioni giuste o sbagliate che fossero,così cieco e pieno di sé da non poter prendere in considerazione altre ipotesi. Che si trattasse di amore, di carriera o di vita.
    “Domattina alle nove ci saranno le prove generali dello show. Mi aspetto puntualità, buona volontà e soprattutto i problemi personali fuori dalla porta. Buonanotte Tom.” Si congedò, lasciandolo solo nella stanza con le sue convizioni e il cuore con qualche piccola crepa in più.
    Davvero avrebbe potuto non innamorarsi di Bill?
     
    Top
    .
  10. ichbinhier
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mmmm che nervi! La testardaggine mi fa una gran rabbia! Vorrei scuotere Tom e gridargli di svegliarsi. Potresti farlo fare a Connor...mi sembra adatto :D
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Jason avrà il suo da fare con quel testone! Vedremo cosa riuscirà a combinare!

    Grazie per aver letto Laura! 😚
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous

    Capitolo 51




    “ Signor Trumper chiuda gli occhi e cammini davanti a sé in linea retta…” Ordinò il dottor Freeman, posando la cartelletta, contenente i referti dei suoi esami, sulla scrivania. Bill eseguì l’ordine e una volta riaperti, notò con stupore di essersi spostato in diagonale nella stanza, ma ancor prima di poter formulare una qualsiasi domanda, il medico lo fece sedere sul lettino di visita.
    “ Da quanto tempo ha questi capogiri e senso di vertigine?” Chiese il dottore direzionando un fascio di luce verso i suoi occhi, per controllare i riflessi pupillari.
    “ Qualche settimana. Però non ci ho dato peso, pensavo fosse stanchezza…” Rispose Bill mentre l’ansia prendeva il sopravvento. Non gli piaceva affatto l’espressione accigliata dipinta sul volto del medico che stava raccogliendo l’anamnesi.
    “ Ora le farò una manovra che potrà procurarle qualche fastidio nell’ immediato, ma che sarà sicuramente risolutiva nei prossimi giorni…” Lo informò questi, facendolo stendere nuovamente sul lettino.
    “ Ma… cos’ ho?...” Domandò lo scrittore titubante. Magari qualche informazione in più non sarebbe stata male.
    Le analisi sono negative. Quasi certamente si tratta di Cupololitiasi e prima di procedere a indagini più approfondite, tenterei con questa manovra meno invasiva e dispendiosa e una terapia medica.” Rispose quasi meccanicamente. Probabilmente era una frase fatta che utilizzava di frequente.
    “ Cupololitiasi?! E cioè?” Incalzò il biondo, sollevandosi nuovamente a sedere.
    “E’ un distacco di piccole formazioni, dette otoliti, all'interno del labirinto dell’ orecchio e- …”
    “Ma non mi ha nemmeno visitato! Lei è uno specialista in otorinolaringoiatria?” Lo interruppe Bill, animandosi. Come pensava di dargliela a bere?
    Il dottore inspirò profondamente e riprese a parlare.
    “ No, sono internista, specializzato in Neurologia e Oftalmologia, se vuole posso mostrargli gli attestati di laurea, ma in ogni caso se desidera farsi visitare da uno specialista in otorino, dovrà attendere domattina.
    Bill, ho visto decine di casi come il suo e le assicuro che i sintomi che mi ha descritto e le valutazioni che ho appena fatto portano ad una diagnosi di cupololitiasi.”
    “ Mi può almeno dire che manovra farà?” Chiese il biondo, sentendosi uno stupido. L’ansia lo divorava e il medico che aveva di certo casi più urgenti del suo di cui occuparsi, era fin troppo paziente.
    “ Si chiama manovra di Semont. Glielo avrei spiegato se non mi avesse interrotto. Serve per valutare la presenza di nistagmo oculare e per far tornare al loro posto quei simpatici sassolini a spasso per il suo orecchio. Sono quelli che le causano le vertigini e il nistagmo è il rapido movimento oculare che compare in presenza di queste. Ora dovrà indossare questi occhiali speciali e io la farò sdraiare molto velocemente prima sul fianco destro e poi dopo qualche istante su quello sinistro. Si lasci guidare e rimanga in silenzio, per favore.” Spiegò il medico in modo fermo ma cortese, porgendogli uno strambo paio di occhiali con lenti spesse e invitandolo ad indossarlo. “ Stia rilassato. Non sentirà male, al limite solo un senso di nausea.” Lo rassicurò prima di sdraiarlo sul fianco quasi con violenza. Il volto di Bill si contrasse, mentre in’ improvvisa vertigine fece compiere un salto mortale al suo stomaco. Si trattenne dall’ imprecare, memore del monito del medico di tacere. Freeman gli sollevò gli occhiali sulla fronte e scrutò i suoi occhi con la pila e dopo aver atteso qualche secondo, eseguì nuovamente la manovra. Bill per una frazione di secondo ebbe la sensazione di precipitare nel vuoto, mentre i succhi gastrici risalivano nell’ esofago.
    “ Oh, cazzo!” Gli sfuggì, coprendosi con la mano la bocca, per scongiurare il peggio e vanificando in parte la manovra del medico che ora certamente avrebbe avuto da ridire. Al contrario invece sorrise.
    “ Bill, credo che i suoi otoliti siano tosti come lei…” Scherzò, sollevando gli occhiali e osservando nuovamente i movimenti dei suoi occhi. Lo aiutò poi a stendersi più comodamente sul lettino e si mise a scrivere il referto medico.
    “ Allora?...” Chiese Bill non appena ripresosi dall’ imminente batosta.
    “ C’è nistagmo e quindi vertigine, e nausea. Classici sintomi di Cupololitiasi. Le prescrivo dei farmaci per aiutarla ad alleviare questa fastidiosa sintomatologia e vedrà che tra un paio di giorni starà meglio. Le consiglio comunque anche una visita da uno specialista che, se lo riterrà opportuno, farà indagini più approfondite.” Lo informò il sanitario.
    “ Ma allora, potrebbe esser anche qualcos altro?!” Si allarmò il biondo nuovamente.
    “ Io ho trattato l’urgenza, l’otorino potrà sottoporla ad una visita più accurata. Lei stesso ne ha preteso uno non più di dieci minuti fa!”
    “ Mi scuso per questo, è che…” Borbottò lo scrittore.
    “ La capisco, ma lei deve comprendere che questo è un porto di mare, dove affluiscono yacht di lusso e relitti di navi in avaria. Ci troviamo di fronte alle esigenze e ai casi più disparati, non siamo competenti in ogni branca, ma io e i miei colleghi cerchiamo di fare del nostro meglio per prestare cure a tutti nell’ immediato. Gli specialisti servono appunto per approfondire lo studio di ogni caso per il quale siano necessari ulteriori accertamenti. Il suo è uno di questi, perche va seguito nel suo andamento, ma non per questo deve pensare al peggio. Una vertigine non trattata può portare a problemi più seri in futuro, scoprirne la possibile origine, sarebbe fondamentale per trovare la terapia più adeguata e prevenire complicanze.” Spiegò esaurientemente il medico.
    Un’ infermiera spalancò la porta del piccolo ambulatorio e trafelata richiese la sua immediata presenza per un caso urgente.
    “ Vede? Qui non c’è un attimo di tregua. Ecco il suo referto, si attenga a quanto scritto e stia qualche giorno a riposo. Faccio accomodare il suo amico,così l’aiuterà a rivestirsi. Non è la prassi, ma credo che in questo momento non ci sia nessuno libero che possa darle una mano. “
    “ Grazie dottore e mi scusi ancora…” Biascicò Bill.
    “ Di nulla, dovere. Il dottor Carlise è un ottimo specialista, le ho segnato il suo numero, nel caso non sapesse a chi rivolgersi.” Concluse il medico, stringendogli la mano. Una stretta forte e rassicurante che gli scaldò il cuore.
    Bill lo osservò mentre in fretta usciva dalla stanza lasciando la porta socchiusa e lo senti chiamare Alex che aspettava nella sala d’attesa attigua.
    “ Allora Cherì, sei un caso ovviamente incurabile?” Scherzò entrando, ma i suoi occhi tradivano preoccupazione.
    “ Ho la Cupololitiasi.” Rispose lo scrittore mentre si infilava i pantaloni.
    “ La cupoloche?!?! Non sarà mica una malattia venerea contagiosa, eh?!” Chiese allontanandosi di un passo.
    “ Ma va, idiota! Sono gli otoliti dell’ orecchio che si sono distaccati e mi causano le vertigini.”
    “ La mia bisnonna Philothea ha avuto la labirintite e per camminare ricordo che doveva stare appoggiata al muro altrimenti cadeva sempre. Si è anche rotta il femore una volta…” Raccontò lo chef.
    “ E poi?” Incalzò Bill, subito preoccupato.
    “ L’abbiamo fatta visitare da tanti specialisti ad Atene, non è stato facile trovare la cura giusta e poi era già in età avanzata e sai gli acciacchi…” Cantilenò l’ amico.
    “ Daiii!!! Non stai recitando una preghiera! Com’è andata a finire? Non sarà mica morta, eh?!”
    “ Nonna Philothea ha novantasette anni, comanda ancora tutti a bacchetta e quest’anno ha ripiantato i pomodori nell’ orto dietro casa.” Lo informò, scoppiando a ridere.
    “ Ma la labirintite?” Chiese ancora Bill, interessato.
    “ Scomparsa dopo qualche tempo. Ovviamente ha dovuto prendere dei farmaci. Cosa che dovrai fare anche tu, immagino.”
    “ Sì, e devo anche consultare uno specialista. Il medico che mi ha visitato non era un otorino, anche se sapeva il fatto suo!”
    “ Ed era anche carino! Gli hai chiesto il numero?” Esclamò Sweetie, prendendolo in giro. In risposta ricevette un grugnito e il camice appallottolato sul viso.
    “ Ok, non è giornata!” Si affrettò a dire, temendo il lancio di qualcosa di più pesante. “ Possiamo andare a casa?”



    Il suono della sveglia destò Tom dal suo sonno agitato. Erano soltanto le sette e sul momento non ricordò perché l’avesse messa così presto. Le prove non sarebbero cominciate che tra un paio di ore. Avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi con calma, anche se avesse dormito ancora per un’ ora, visto che si sentiva stanchissimo. In effetti non aveva riposato molto, il suo sonno era stato disturbato da sogni inquietanti che lo avevo scosso e non poco. Ok, lui e Bill si erano lasciati, tutti sembravano avercela con lui, ma un conto era sorbirsi i sermoni degli altri, un altro era sognare che Bill era morto e che tutti sembravano esser concordi nel dire che fosse stato lui a commettere l’omicidio.
    Si coprì il volto con le mani, massaggiandosi i bulbi oculari dolenti. Rivederlo aveva avuto su di lui un certo effetto, inutile negarlo, e con molta probabilità Jason aveva ragione a dire che la decisione di troncare con lui era stata un po’ troppo precipitosa. Sebbene si sentisse giustamente tradito, non gli aveva dato comunque modo di spiegarsi ed eventualmente di difendersi. Sbuffando spazientito e decisamente di cattivo umore, si alzò e si diresse in bagno. Visto che di riprendere a dormire non se ne parlava neanche, forse una doccia calda avrebbe potuto contribuire a rilassarlo un po’ e a decidere il da farsi. Era certo che così non poteva continuare. Tra pochi giorni sarebbe iniziato il tour e doveva avere la mente libera da preoccupazioni, forse se fosse andato a parlare con Bill, avrebbero almeno potuto chiarire le loro posizioni…
    Rinfrancato da quest’ ultimo pensiero e sicuro che il biondo sarebbe stato disposto ad ascoltarlo, rinunciò al suo momento di relax per prepararsi in fretta e poi andare da lui, prima di recarsi alle prove. A quell’ ora lo avrebbe di certo ancora trovato a casa, non era decisamente un tipo mattiniero…
    Durante il tragitto, ripetè mentalmente ciò che gli avrebbe voluto dire, era sicuro che lui avrebbe apprezzato questo suo tentativo di riappacificarsi o quanto meno di chiedere scusa per il suo comportamento avventato. Nonostante non lo apprezzasse come scrittore, indubbiamente aveva tante altre qualità che facevano di lui un’ ottima persona e… Che cazzo stava blaterando? La verità era che avrebbe voluto gridargli che lui era ancora fottutamente innamorato e il fatto che gli avesse mentito, lo rendeva furioso!
    Fermò l’auto dall’ altra parte della strada, davanti alla casa dello scrittore e battendo con rabbia le mani sul volante, attese di calmarsi. In quello stato non sarebbe stato in grado di formulare una frase di senso compiuto che non fosse costellata di parolacce! Fece un grande respiro e chiuse gli occhi per qualche istante, ma quando lì riaprì, la scena che gli apparve davanti fu un’ amara sorpresa: Alex e Bill, sulla porta di casa, si stavano teneramente abbracciando. Evidentemente avevano anche trascorso la notte insieme, considerato lo scarno abbigliamento che indossava il biondo.
    “Bene, almeno mi sono risparmiato un’ altra umiliazione. Evidentemente ha già trovato il rimpiazzo…” disse tra sé, prima di ripartire a gran velocità e lasciarsi alle spalle quel doloroso capitolo che finalmente sembrava aver trovato la sua conclusione.
     
    Top
    .
  13. Schuldig Innocence
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*billaly* @ 15/11/2016, 17:32) 

    Capitolo 50







    “ Non mi sarei mai innamorato di una persona che non stimo.”Affermò grave.
    Jason fece per controbattere, ma invece si coprì il volto con le mani, massaggiandosi i bulbi oculari. La situazione era ancor più grave del previsto, non solo quell’ idiota, perché sì non c’era altro appellativo per definirlo, riteneva di esser stato “tradito”, ma era convinto di potersi anche innamorare solo se il soggetto a cui rivolgere le proprie attenzioni, corrispondeva all’ idea distorta che lui aveva del compagno perfetto? Era una missione disperata e pressoché impossibile! Sì alzò dalla poltrona e senza aggiugere altro si avviò verso la sua stanza. Doveva riflettere e trovare un modo per farlo ragionare, non poteva permettere che un componente della sua band fosse così testardo e ancorato alle proprie convinzioni giuste o sbagliate che fossero,così cieco e pieno di sé da non poter prendere in considerazione altre ipotesi. Che si trattasse di amore, di carriera o di vita.
    “Domattina alle nove ci saranno le prove generali dello show. Mi aspetto puntualità, buona volontà e soprattutto i problemi personali fuori dalla porta. Buonanotte Tom.” Si congedò, lasciandolo solo nella stanza con le sue convizioni e il cuore con qualche piccola crepa in più.
    Davvero avrebbe potuto non innamorarsi di Bill?

    Esattamente! Le azioni di questo tizio sono schizzate al massimo! Ma Tom è così ingenuo? Totalmente fuori dalla realtà? E magari potessimo scegliere di chi innamorarci...Oddio vero, penso anche io che un rapporto di lunga durata si dovrebbe basar anche sulla stima, ma l'innamoramento è tutt'altra cosa! Che idiota patentato!
    E ti ringrazio per avermi riconciliata con Jason :) Ora leggo l'altro chap. Al solito, lettrice schifosa....


    II chap! Eddaiiiiiiiiiiiiiiiii, ma sei proprio perfida con sti due poveri! :agitato1: Non vorrai farmi godere di loro solo all'ultimo chap! :) Già è complicata la situazione, già Tom è idiota e Bill lo segue a ruota, adesso anche l'equivoco "più grave" di tutti doveva capitargli! Sii un attimino indulgente please! No vero? Tu ti ci diverti un mondo , lo so, lo so, è solo che fremo.... :)
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Stop Babe

    Group
    Administrator
    Posts
    54,244
    Location
    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

    Status
    Anonymous
    Ahahahah! Mi fai morire Fara!
    Ti dirò, sarà il periodo non proprio roseo, ma mi sento perfida all' ennesima potenza!
    E per quanto riguarda i nostri due amici, non ho la benchè minima intenzione di farli riconciliare presto, anzi! Credo che farò soffrire Tom ancora per un po'! :voodoo: :evil-laugh:

    Grazie per aver letto!!! :Iloveyou:
     
    Top
    .
  15. Schuldig Innocence
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (*billaly* @ 15/12/2016, 19:12) 
    Ahahahah! Mi fai morire Fara!
    Ti dirò, sarà il periodo non proprio roseo, ma mi sento perfida all' ennesima potenza!
    E per quanto riguarda i nostri due amici, non ho la benchè minima intenzione di farli riconciliare presto, anzi! Credo che farò soffrire Tom ancora per un po'! :voodoo: :evil-laugh:

    Grazie per aver letto!!! :Iloveyou:

    E chissà perché non avevo dubbi! ;) Però poi non risolvere solo all'ultimo chap, adoro quando c'è qualcosina in più che mi faccia intuire il futuro dei personaggi, meglio ancora di tutti i personaggi! :rox:
     
    Top
    .
212 replies since 25/1/2014, 11:45   5343 views
  Share  
.