Black Blood

In fase di scrittura

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    Sì Laura, ho deciso di "ritornare"! Spero di riuscire a terminarla!

    Grazie per aver letto! <3
     
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    Capitolo 44





    Revon uscì dalla stanza sbattendo la porta, senza nemmeno attendere che Mia, Bill e Aileen congedassero lei e il partner assegnatole per l’audizione. Il ragazzo,- il destino le stava remando decisamente contro -, non solo non era un adone, ma non aveva evidentemente mai calcato un palcoscenico in vita sua, visto la sua totale inesperienza, tanto da risultare comico, anche se lei aveva tentato il tutto per tutto pur di ottenere la parte.
    Le lacrime le avevano sfatto il trucco e lo specchio del bagno le stava restituendo la sua immagine stravolta.
    L’ occasione era sfumata, non c’era ombra di dubbio. Quel Malcom, Merriot, Mark o come cazzo si chiamava, l’aveva messa in ridicolo e lei di certo non meritava questo. Sapeva di esser brava e se avesse avuto l’opportunità di fare l’audizione con Andy o con chiunque altro si fosse calato nel personaggio, la parte di Hope sarebbe di certo stata sua. Doveva far qualcosa, non poteva finire in quel modo. Le audizioni per quel giorno erano terminate, così, dopo essersi data una sistemata, uscì dal bagno per mettersi alla ricerca dell’ ufficio di Bill.
    La casa editrice era davvero enorme e il corridoio sul quale si affacciavano le porte chiuse degli uffici, molte delle quali anonime, sembrava non terminare mai.
    “ Che ci fai qui?” Le voci di Mia e Aileen alle sue spalle, che all’ unisono le volgevano la medesima domanda, la fecero sussultare.
    “ Io… io stavo cercando Bill, vorrei parlargli...” biascicò, in evidente imbarazzo.
    “ E’ già andato via. ” Rispose l’agente, scrutandola in volto, dove i segni del recente pianto erano ancora visibili, “ ma puoi dire a noi, se riguarda l’audizione.” Concluse la donna.
    “Dovete darmi un’ altra possibilità. Quel coso in coppia con me, mi ha solamente coperto di ridicolo! Non mi stupirei se l’aveste fatto apposta!” Buttò lì, tutto ad un fiato.
    “ Chi è che l’avrebbe fatto apposta?” Intervenne Mia sulla difensiva, “ gli accoppiamenti sono stati fatti in modo del tutto casuale e mi dispiace che a te non sia toccato Bradley Cooper o Ryan Gosling, ma non sei l’unica a non esser stata baciata dalla fortuna. La selezione verrà comunque fatta sulla base della prestazione individuale, quindi stai tranquilla, se pensi di aver fatto un buon lavoro nonostante tutto, potresti ancora esser in gioco.” La informò sarcastica.
    “ Io so di essere brava e la parte sarebbe stata mia se avessi potuto fare l’audizione con Andy! Ma quel tipo non sapeva nemmeno dire il suo nome! Avreste dovuto scartarlo subito, invece di metterlo in coppia con me e farmi fare la figura della stupida!” Protestò Revon, infervorandosi.
    “ Se sai di esser brava, lo sei a prescindere di chi recita con te. Se anche noi riterremo che tu lo sia, sarai la prima ad esserne informata.” Tagliò corto Aileen. Era già molto tardi e l’ultimo dei suoi pensieri era mettersi a discutere con un’aspirante attrice isterica.
    “ Vai a casa Revon, ti faremo sapere.” La congedò Mia, chiedendosi come avesse potuto esser amica per tanto tempo di una come lei.
    “ Sei una stronza Mia, io credevo fossimo ancora amiche!” Incalzò la ragazza, ricominciando a piangere.
    “ Se anche lo fossimo ancora, ciò non significa che dovrei favorirti, se non rispondi ai requisiti richiesti. Si chiama onestà e trasparenza questa.” Affermò la bionda, cercando di mantenere la calma.
    “ Ti sei già montata la testa? E’ solo un cazzo di video promozionale in fondo! Speri che Tim Burton rimanga folgorato dalla tua bravura? O che Truman si innamori di te?” La schernì l’altra ormai fuori di sé.
    “ Visto che è solo un cazzo di video promozionale, non dovresti prenderla così a male se non verrai scelta. E ritieniti fortunata se non verrai valutata per la tua faccia tosta, perché per quanto mi riguarda, hai già abbondantemente superato il limite! Te ne vai, o devo chiamare la vigilanza?” La redarguì Aileen, scura in volto.
    Revon girò i tacchi e a passo spedito si avviò verso l’uscita. Si era resa nuovamente ridicola, allontanando forse definitivamente da sé la possibilità di esser scelta e quelle due erano un osso più duro del previsto.
    Giunta in strada, si asciugò le lacrime e lentamente si avviò a piedi verso casa. Se solo fosse stata più ragionevole, ci sarebbe almeno stato Andy ad attenderla fuori con la sua auto sgangherata.


    Tom guardò per l’ennesima volta il display del suo cellulare. Aveva inviato un messaggio a Bill venti minuti prima, ma lui non aveva ancora risposto.
    Forse era ancora impegnato con le audizioni e non poteva rispondere, oppure era sotto la doccia, o il cellulare era scarico o in modalità silenziosa… Oddio, stava diventando paranoico! Scosse la testa, rimettendo il telefono nella tasca dei jeans e cercando di prestare attenzione alle immagini che scorrevano veloci sul monitor.
    Jason aveva voluto che fosse presente anche lui al montaggio del video, - una sorta di addestramento sul campo -, come lo aveva definito lui, in vista dell’ altra clip che sarebbe stato girata per la sua canzone.
    Lea non era stata di molte parole, ma almeno non sembrava risentita nei suoi confronti e si era dimostrata molto professionale e capace nel suo lavoro. Le scene girate il giorno prima erano state montate in maniera egregia e quelle in cui lui sembrava essere totalmente inesperto e impacciato e per le quali era stato anche più volte ripreso dalla regista, avevano subito un taglio completamente diverso e ora poteva quasi dire fossero la parte migliore di tutto il video.
    Jason si girò verso di lui e,come avesse intuito i suoi pensieri, emise un fischio di approvazione.
    “ Kaulitz, mi ruberai la scena ben presto se non starò attento. Non avrenno occhi che per te e io credo di essere geloso!” Esclamò il cantante fintamente contrariato.
    Tom arrossì e abbozzò un sorriso timido. Sapeva di essere di bell’ aspetto, ma non gli era mai passato per l’anticamera del cervello di poter essere per davvero l’oggetto dei desideri di qualcuno… Cioè forse di uno sì, ma Bill era un’ altra storia…
    Il telefono vibrò nella sua tasca e immediatamente distolse l’ attenzione dai due, finalmente il nome del biondo lampeggiava sul display.
    “ Ehi, dove sei?” Esordì, alzandosi dalla sua postazione. Lea guardò interrogativa Jason che alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
    “ E’ il suo fidanzatino?” Chiese la donna.
    “ Sei stava bravissima finora, vuoi rovinare tutto proprio adesso?” Ribattè il cantante.
    “ Era solo per sapere. Gli si è illuminato lo sguardo non appena ha risposto.” Constatò la regista.
    “ Tom non fa per te. Mi sembra di avertelo già ribadito a sufficienza. E’ G.A.Y.!” Sussurrò per non farsi sentire dal ragazzo, che sembrava comunque piuttosto preso dalla conversazione telefonica.
    “ Lo so e ripetermelo allo finimento non farà che minare ulteriormente la mia precaria autostima. La vuoi piantare?” Rispose Lea, dandogli un pugno sul fianco. Jason barcollò sulla sedia e cadde riverso sulla consolle di regia, scoppiando a ridere.
    “ Ehm… scusate… io dovrei andare. Posso vero?” Chiese Tom, interrompendo il divertente siparietto.
    “ Se proprio non ne puoi fare a meno… “ Rispose la donna acida.
    “ Certo che puoi, per oggi abbiamo finito Tom. E domani penso che potremo fare a meno della tua presenza. Riposati, ci aspetta un fine settimana fitto di impegni.” Lo congedò il cantante, sorridendogli, mentre lo guardava quasi correre verso l’uscita.
    “ Sei patetica amica mia.” La redarguì Jason, “mi sembra di tornare indietro ai tempi del liceo, quando ti eri innamorata perdutamente di Carlton Harris, il quarterback della squadra di football, pieno di donne, ma anche lui inequivocabilmente gay! Hai lussato la mia spalla a forza di piangerci sopra! Continuò, prendendola bonariamente in giro.
    “ Che ci posso fare? Li scovo tutti io! Potrei sempre mettermi con te, ammesso che ti interessino ancora le donne e non preferisca definitivamente anche tu i maschietti dopo la convivenza forzata con Carly.” Replicò la donna, ammiccante e perfettamente a conoscenza dei gusti sessuali dell’amico.
    “ Possiamo parlare di qualcos’ altro? Sai benissimo che non potrei mai mettermi con te” Rispose Jason, di nuovo serio.
    “ Non sono abbastanza bella per te?” Incalzò la regista.
    “ Per favore Lea sai benissimo perché…” Sbuffò Connor.
    “ Carly sì e io no?” Continuò lei.
    “ Tu meriti qualcuno che ti ami per davvero e io non rientro in quel qualcuno. Siamo amici da sempre e tali rimarremo.” Rispose risoluto. Era un discorso ormai fatto svariate volte e sebbene Lea fosse una delle poche persone di cui si fidava ciecamente e a cui voleva un gran bene, non la sopportava quando diventava così insistente.
    “ Ok capo. Riprendiamo il montaggio?”
    “ No, sono stanco, me ne vado a casa. A domani Lea.” Rispose alzandosi.
    “ Scusa, ti ho forse offeso?” Chiese lei dispiaciuta.
    “ No Lea, no. Sono solo stanco!” Replicò paziente.
    “ Vuoi che ti accompagni?”
    “ No, Phil mi sta aspettando fuori…”
    “ Ok, come non detto.” Si arrese la donna.

    Non gliene andava bene nemmeno una.


    Tom staccò le sue labbra da quelle di Bill solo per riprendere fiato; dopo quell’ interminabile e noiosa giornata trascorsa in sala regia, una full immersion di baci e coccole era proprio ciò che ci voleva e d’altro canto il biondo sembrava davvero ansioso di esaudire ogni suo desiderio. Anche la giornata dello scrittore era stata pesante, non vedeva l’ora che le audizioni terminassero per rimettersi a scrivere. Aveva tentato di buttar giù qualche riga prima dell’ arrivo del chitarrista e c’era mancato poco che non lo scoprisse. Si era ritrovato Tom alle sue spalle mentre stava rileggendo l’ultimo capitolo scritto e per poco non gli era venuto un infarto quando questi silenziosamente si era avvicinato e l’aveva baciato languido sul collo. Non sapeva nemmeno lui come avesse avuto la freddezza e prontezza di chiudere il programma di video scrittura, prima di scattare in piedi e lanciare un acuto degno di un cantante lirico.
    “ Cazzo Tom, vuoi farmi venite un colpo??!!!”
    “ Hai lasciato il garage aperto…”
    “ Davvero?!”
    “ Sei sempre più sbadato, Bill. Te l’ho già detto, prima o poi ti ritroverai qualche malintenzionato in casa che ti deruberà e-“
    “ Ok, ok!!! Devo stare più attento!!! Grazie per farmelo notare continuamente, papà!!! L’aveva interrotto, incollando le proprie labbra a quelle del moro e zittirlo.
    “ Mmh, è il tuo modo per chiedere scusa?” L’aveva preso in giro il chitarrista, “il tuo papà è arrabbiato e potrebbe punirti severamente…”
    “ Non vedo manette, né frustini…” Aveva constatato Bill stringendosi ancor di più a lui. A quanto pare non aveva prestato attenzione a quello che stava leggendo al PC e anche per questa volta il pericolo sembrava scongiurato.
    Tom aveva riso a quell’ ultima affermazione, sebbene non gli dispiacesse l’idea di veder legato al letto il suo biondo e magari poterlo sculacciare quando lo faceva incazzare, non era proprio il tipo da sadomaso.
    “ Niente di tutto ciò Bill. Voglio solo che tu stia più attento. Che cosa stavi facendo?” Aveva chiesto, baciandogli la punta del naso.
    “ Niente… controllavo i messaggi di posta.” Aveva risposto lo scrittore, cercando di non far trapelare l’improvvisa ondata di agitazione. “Hai fame?” Era meglio cambiare discorso.
    “ Mmh un po’, che offre la tua cucina?
    “ Ehm… il frigo è praticamente vuoto, ho solo pizza surgelata. Se ti va potremo uscire…”
    “ La pizza andrà benissimo, non ho voglia di dividerti con il resto del mondo.” Aveva risposto, continuando a baciarlo.
    “ Di questo passo non arriverò nemmeno al freezer…”
    “ Uhm, pazienza… allora vorrà dire che mangerò te.”
    Bill sospirò tra le sue braccia, prima di arrendersi completamente a lui, mentre il suo cuore batteva all’ impazzata e non solo per i baci languidi del suo bel chitarrista.

    Edited by *billaly* - 7/8/2016, 19:31
     
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    Capitolo 45





    Bill posò la cartellina sulla scrivania e tirò un sospiro di sollievo. Anche l’ ultima coppia di attori aveva terminato l’audizione ed era in procinto di lasciare la stanza. Aileen si massaggiò le tempie che da qualche ora pulsavano e Mia lanciò un gridolino soddisfatto. Era stata una settimana molto pesante per tutti, ma ce l’avevano fatta! Ora non rimaneva che scegliere i protagonisti tra gli attori più o meno improvvisati che erano stati degni di nota. Indubbiamente Andy era stato il migliore tra i ragazzi e senza ombra di dubbio la parte di Theon sarebbe andata a lui, mentre per la parte di Hope erano più di una le ragazze che avevano superato il provino.
    Il biondo guardò l’orologio e fece una smorfia di disappunto: era già molto tardi , Tom lo stava già sicuramente aspettando a casa, ma Mia sembrava intenzionata a voler scegliere la candidata la sera stessa. Fortunatamente la cefalea di Aileen fece da buon deterrente e tutto fu rimandato al giorno seguente.
    “ Una bella dormita ci aiuterà nella scelta e spero sia d’aiuto anche al mio mal di testa. Abbiamo ancora tempo e non c’è tutta questa fretta Mia. Sono convinta che Truman non terminerà stasera il suo romanzo, anzi credo che in quest’ ultimo periodo sia molto poco produttivo…” Disse l’ agente, mentre usciva dalla stanza, lanciando un’ occhiata complice a Bill che abbozzò un sorriso sghembo. Nulla di più vero, in una settimana aveva si e no scritto un paio di pagine. Non che la casa editrice gli facesse pressioni, ma doveva ammettere che le distrazioni erano state tante, prima tra tutte il suo bel chitarrista dalle larghe spalle.
    Un brivido gli percorse la schiena nel ricordare la loro ultima notte trascorsa insieme. Il loro rapporto si stava intensificando sempre più ed era sempre più difficile stare lontani. Bill non potè fare a meno di pensare alle giornate tristi e solitarie che da lì a poco avrebbero caratterizzato la sua vita, una volta che Tom se ne fosse andato in tournèe con Jason Connor... o ancor peggio se avesse scoperto la sua vera identità. Il cuore al pensiero mancò il battito e un senso di vertigine lo obbligò a chiudere gli occhi, mentre lo stomaco compiva una capriola.
    “ Ehi Bill, tutto bene?” Chiese Mia preoccupata.
    “ Sì… è stato solo un capogiro. Non abbiamo praticamente mangiato nulla oggi e mi sento un po’ debole…” Rispose, appoggiandosi alla scrivania.
    “ Sei pallido da far paura, sicuro di star bene?” Continuò la ragazza, tastandogli il polso.
    “ Certo, non preoccuparti. Ho solamente bisogno di metter qualcosa sotto i denti e di riposarmi un po’.” La rassicurò lo scrittore.
    “ Vuoi che ti accompagniamo a casa? Josh mi sta aspettando fuori…”
    “ No, sta passando. Ora mangerò una barretta di cioccolato e tutto si sistemerà. Grazie dell’ interessamento Mia, ma davvero, sto bene!” Si premurò di dire Bill.
    “ Andiamo?” La esortò poi, vedendola un po’ titubante.
    “ Ok, ma non mi fido. Chiamami non appena arrivi, così non starò in pensiero tutta la notte e non rischierò poi di disturbarti mentre sei con mio fratello. A proposito come sta? Non lo vedo da due giorni!”
    “ Sta benissimo mammina… e anche io…” La canzonò il biondo, sorridendo. Mia era davvero una chioccia però la sua premura era commovente! L’abbracciò, le diede un bacio affettuoso sulla fronte e poi si avviarono verso l’uscita.
    “Sicuro che non vuoi un passaggio?” Chiese ancora, indicando Josh che la stava aspettando appoggiato all’ auto parcheggiata poco distante.
    “ No, tranquilla, ci vediamo domattina. Vai dal tuo ragazzo!!!” Esclamò di rimando, sospingendola verso di lui.
    La ragazza sorrise e corse incontro al fidanzato, fiondandosi poi tra sue braccia, Bill andò verso il parcheggio, cercando di scacciare i suoi nefasti pensieri.

    Tom si era goduto il suo giorno di riposo, rimanendo a casa di Bill. Certo era che se la passava proprio bene il suo ragazzo! Aveva sbrigato qualche commissione, riempito il frigo, avuto modo di girovagare per casa ammirando le stanze finemente arredate, fare un bagno nella piccola piscina che stava sul retro e starsene sdraiato a prendere il sole. Il biondo non gliene aveva nemmeno parlato e lui non se n’era mai accorto! D’altronde i loro incontri erano avvenuti per lo più di sera e di certo non era stato prioritario per Bill mostrargli la casa… Non gli dispiaceva questo dolce far niente, una sensazione a cui non era abituato. Nella sua vita ben poche volte si era potuto concedere un momento di relax come questo! Uscì dalla doccia e cercò qualcosa di pulito da indossare nel suo zaino. Non andava a casa sua da qualche giorno e i cambi cominciavano a scarseggiare. Indossò un paio di boxer puliti e contemplò le due t-shirt buttate sulla poltroncina. Sembravano ancora pulite anche se un po’ spiegazzate...
    “ Se ti stai preoccupando su cosa indossare, ti avviso che ti preferisco così…” Bill appoggiato allo stipite della porta, lo stava osservando.
    “ Ciao! Non ti ho sentito arrivare…” Esclamò di rimando Tom andandogli incontro per poi deporre un languido bacio sulle sue labbra invitanti.
    “ Avrei potuto spaventarti a morte come hai fatto tu ieri sera, ma io sono più discreto… e poi lo spettacolo davanti ai miei occhi meritava un minuto di assoluto silenzio contemplativo.”
    “ E cioè?” Chiese il moro.
    “ Tu. Nudo in giro per la stanza a cercare qualcosa di assolutamente superfluo da metterti addosso.” Rispose, accarezzando le sue parti intime.
    “ Mmh… mi sei mancato Bill, ho atteso tutto il giorno questo momento.” Gli soffiò roco sul collo, esponendosi ancor di più alle sue carezze audaci.
    “ Prima dobbiamo mangiare qualcosa però, ho fame e mi gira la testa! Puoi resistere ancora per un po’?” Chiese il biondo, baciandolo a stampo sulla bocca.
    “ Non ti senti bene?” Si preoccupò immediatamente Tom, facendolo sedere sul letto.
    “ A pranzo ho mangiato solo una brioche e sebbene io abbia bisogno di poche calorie per sopravvivere, ora ho terminato il carburante, tutto qui.” Spiegò lo scrittore, abbozzando un sorriso. In questo il suo moro assomigliava alla sorella. Due perfette chiocce!!! Le sue attenzioni era però innegabile che gli facessero immensamente piacere!!!
    “ Sono andato a fare la spesa oggi, cosa vorresti mangiare?” Domandò, rivestendosi.
    “ Davvero?! Avrei dovuto pensarci io, ma oggi è stata una giornata infernale e non mi è proprio venuto in mente!” Rispose il biondo dispiaciuto. Questa storia del video lo aveva destabilizzato e messo soqquadro la sua routine di scrittore solitario metodica e super organizzata!
    “ Non preoccuparti. Fatti una bella doccia rilassante mentre io preparo un buon piatto di pasta. Ti va?” Disse premuroso, accarezzandogli le spalle.
    “ Certo che mi va! Grazie!” Esclamò Bill, baciandolo nuovamente.

    Quando ritornò in cucina, trovò Tom al telefono che parlava e nel frattempo mescolava il sugo e assaggiava la pasta. Gli sorrise, alzando gli occhi al cielo e facendogli cenno di sedersi a tavola, che era già stata apparecchiata.
    “ Non male…” pensò tra sé Bill, riempiendo due bicchieri di vino bianco e porgendone poi uno al moro.
    “ E’ Jason…” mimò il chitarrista con le labbra, continuando poi nella conversazione.
    Bill lo guardò muoversi distratto tra i fornelli e ridere di gusto alla battuta del suo interlocutore, indubbiamente tra i due c’era molta confidenza e più di qualche affinità. Tom sembrava completamente rapito dalle parole del cantante a giudicare dalla sua espressione e per niente intenzionato a chiudere la chiamata in tempi brevi. Bill si alzò da tavola, facendogli segno di spostarsi e assaggiò la pasta ancora sul fuoco, che stava scuocendo. Rapidamente spense il fornello e vuotò il contenuto della pentola in malo modo nello scolapasta, sbattendolo ripetutamente nel lavello. Il chitarrista accortosi del gesto stizzoso, concluse la telefonata immediatamente e si avvicinò colpevole.
    “ La pasta è scotta.” Affermò Bill, cercando di mantenere la calma.
    “ Scusa, Jason doveva dirmi una cosa importante…” Si difese subito il moro.
    “ Ok, mangiamo?” Si limitò a dire, concludendo il discorso. Tom assentì, mettendo il sugo sulla pasta e portando i piatti in tavola, mentre continuava ad osservare il biondo che, messo un broncio degno di un bambino a cui avevano appena proibito di mangiare le caramelle, sbocconcellava il cibo e sembrava davvero intenzionato a rimanere in silenzio per tutta la sera.
    “ Ehi, che ti prende? Se la pasta fa schifo, posso cucinare qualcos’altro…” Esordì paziente il ragazzo.
    “ Cosa doveva dirti di così importante Jason?” Chiese, ignorando la sua offerta.
    “ Domenica mattina inizieremo le riprese per il video di Black Blood…” Soffiò fuori, sperando di ammorbidirlo un po’. In realtà la proposta di Jason era stata leggermente diversa, cioè sì, c’erano in ballo le riprese, ma la chiamata era per invitarlo a trascorrere una giornata in barca l’indomani. Ovviamente l’invito era esteso anche a Bill, ma ben sapeva che il biondo avrebbe dovuto lavorare e che forse non avrebbe preso bene la notizia. Sospirò, passandosi una mano tra i capelli, deciso a non avere segreti.
    “ In realtà Jason, ci ha invitato a trascorrere una giornata in barca domani…” Lo informò, guardandolo in sottecchi.
    Ci? Non credevo di essere ancora contemplato nel discorso, dopo quello che è successo.” Rispose piccato Bill. Anche se la loro discussione era ormai acqua passata, lo scrittore nutriva ancora più di una riserva su quell’ uomo.
    “ Jason si è già dimenticato di quell’ episodio e dovresti farlo anche tu. Lui sa che io sono felice con te e che non deve impicciarsi dei fatti miei e poi-…”
    “ Tu sei felice con me?” Lo interruppe il biondo, finalmente sorridendo e avvicinandosi a lui.
    “ Certo che lo sono, non si vede?” Doveva forse fargli un disegno perché lo capisse? Bill, nonostante tutto, era stato quanto di meglio potesse capitargli nella vita. Grazie a lui aveva ripreso a sorridere, a vivere… Aveva,dopo tanto tempo, nuovamente creduto nelle sue capacità e non meno importante aveva fatto pace con il suo passato doloroso.
    “ Ti amo, scemo…“ Gli sussurrò, predendolo per i fianchi e tirandolo a sé per poi posare le labbra sulle sue e depositarvi un languido bacio. Bill si aggrappò a lui in preda ad un altro capogiro, ma questa volta probabilmente non a causa della debolezza. Era davvero uno stupido a dubitare ogni volta di lui e ad essere geloso. Tom lo amava e meritava la sua fiducia!
    “ Domani dovrò lavorare…” Disse con rammarico, tracciando un eccitante percorso di baci sul suo collo.
    “ Se non ti fa piacere che io vada, possono sempre declinare l’invito e discutere i dettagli per il video in altro modo…”
    “ No, no! Devi andare, ci mancherebbe! Mi dispiace però non poter venire, ma se tiro un bidone e tua sorella e a Leen, mi ammazzano! E’ stata una settimana estenuante e non vedo l’ora che questo video promozionale veda la luce! Lo sai che la parte di Theon verrà assegnata ad Andy?”
    “ Davvero? Mi fa piacere per lui, così magari la smetterà di credere di esser un bravo cantante, visto i precedenti catastrofici con i Virginal Sacrifice…” Affermò il chitarrista ridendo.
    “ Ti ricordo che anche tu suonavi nella band…” Lo prese in giro lo scrittore.
    “ Preferirei dimenticare quel periodo, se non altro per la musica di merda che facevamo!”
    “ Puoi dirlo forte! Mi avete assassinato i timpani! Però grazie a quella ci siamo conosciuti…” Constatò lo scrittore, riabbracciandolo.
    “ Ti ho trattato malissimo all’ inizio…” Disse Tom colpevole.
    “ Malissimo?! Aggiungerei che eri un pessimo soggetto! Un disadattato, un coglione stratosferico e pieno di sé!” Rispose l’altro infervorandosi, ma sempre tenendolo stretto a sé.
    “ Sono migliorato però… grazie a te. Davvero non ti scoccia se domani andrò in barca con Jason? Lo so che sembra strano, ma mi ha detto che ha grandi idee e che lì potremo parlare indisturbati…” Chiese baciandolo sulla punta del naso.
    “ Non preoccuparti, ci vedremo domani sera al tuo ritorno. Ma ora mangiamo per favore? Ho una fame la lupo!”



    Tom immaginava che la gita non si sarebbe svolta su di una barca a remi, ma nemmeno su uno yacht di gran lusso e all’improvviso si sentì fuori luogo nei suoi boxer da bagno di marca ma ormai consunti e la semplice t-shirt bianca.
    Era uscito molto presto quel mattino da casa di Bill, giusto per fare un salto a casa sua e indossare qualcosa di adatto alla giornata, senza tra l’altro aver idea di cosa mettere. Non era mai stato su uno yacht, a dire il vero non era mai stato su un natante che non fosse il gommone di Josh e-…
    “ Buongiorno straniero, mi sembri sorpreso…” La voce squillante di Lea lo riportò alla realtà. Indossava una canotta aderente e un paio di short che ben poco lasciavano all’ immaginazione e i grandi occhiali da sole coprivano gran parte del suo viso.
    “ Ciao Lea… Jason ha invitato anche te?” Disse, rimanendo sulle sue. Probabilmente se Connor lo avesse informato della sua presenza, avrebbe declinato l’invito.
    “ Veramente lo yacht lo abbiamo affittato insieme… non ti ha detto nulla?” Lo informò ammiccante.
    “ Evidentemente no.”
    “ Strano, credevo ne aveste discusso, perché tutto questo ben di Dio è in funzione del tuo video…”
    “ Come, scusa?! Credo di non capire…” Esclamò contrariato. Ok, era agli esordi, ma magari avrebbe voluto aver voce in capitolo, almeno per il video della sua canzone!
    “ Buongiorno a tutti, scusate il ritardo! Ciao Tom, Bill non è venuto con te?” Chiese Jason, salutando i presenti sul ponte, mentre il personale di bordo levava gli ormeggi.
    “ No,doveva lavorare. Cos’è questa storia del video?” Domandò cupo.
    “ Vedo che Lea te ne ha già parlato, avrei preferito farlo io, ma come al solito il suo è un tempismo perfetto.” Rispose, lanciando un’ occhiata bieca alla regista che fece spallucce.
    “ Te ne avrei parlato con calma oggi. Mi è venuta un’ idea per il video di Black Blood.”
    “ Me ne sono reso conto, ma quanto meno avresti potuto avvisarmi prima. Magari ti risparmiavi pure l’affitto dello yacht. Eravamo d’accordo su qualcosa di tranquillo, che valorizzasse la canzone mi pare…”
    “ Certo ma perché non creare una storia a supporto del testo? In fondo la tua canzone parla di un sentimento d’amore mai dichiarato se non quando tuo padre è venuto a mancare e anche se l’hai scritta per lui, è adattabile a più di un contesto.” Spiegò il cantante.
    “ E cioè? Ad un festino su una barca tra donne seminude? Chiese Tom scettico.
    “Lei è Sidney, sarà l’interprete femminile del video.” Disse risoluto il cantante, ignorando le lamentele del moro che squadrò la ragazza da capo a piedi, scoppiando poi a ridere amaramente.
    “ Mi stai prendendo per il culo, Jason? Che cazzo ti sei messo in testa?” Invei il chitarrista incredulo. Non solo lo stava manipolando a piacimento, ma pretendeva che girasse un video con quella ragazza che sembrava uscita dall’ ultimo numero di Vogue?
    “ Ehi calmati, lasciami finire di parlare… Lui è Tristan e sarà l’interprete maschile. Tu non dovrai far altro che cantare la tua canzone a bordo di uno yacht piuttosto che in un bar di periferia pieno di ubriaconi.”
    Tom squadrò anche lui, osservando gli addominali scolpiti, i tratti decisi del suo volto e il sorriso molto simile a quello di Bill. Sospirò, prima di lasciarsi cadere su uno dei divanetti del ponte e lo invitò a proseguire.
    “ Dunque quale sarebbe nel dettaglio questa tua pensata geniale?” Chiese, arrendendosi al cantante e alla sua stramba idea.
    “ Tristan e Sidney si frequentano, ma lei non si lascia andare per paura di soffrire. Tristan poi muore in un incidente in mare e la vera sofferenza di lei comincia proprio in quel momento, tra struggenti ricordi e rammarico per non avergli mai detto che l’amava davvero. Banale, ma efficace. E notizia delle notizie, potremo, con tua somma gioia, utilizzare la versione originale della canzone. Lea ha già abbozzato la sceneggiatura e domani potremo cominciare con le riprese. “ Gli spiegò Connor, felice di averla spuntata. Aveva messo in programma l’eventuale reazione ostile d Tom, ma tutto sommato era andata anche meglio del previsto.
    “ Ma così, senza un copione?” Domandò stupito.
    “ Non è mica una recita! E poi tu dovrai solamente cantare, al resto ci penseranno Sidney e Tristan… Sono due bravi attori e Lea li guiderà durante le riprese. Su, non fare quella faccia sconvolta, sei molto più carino quando sorridi!” Esclamò, dandogli un buffetto sulla guancia e mettendogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Il chitarrista gli lanciò un’ occhiata di sbieco, scuotendo il capo rassegnato. Non l’avrebbe mai spuntata con un tipo come Connor, che oltre ad essere per lui una specie di pigmalione, lo riempiva anche di attenzioni non richieste, da quando aveva lasciato Carly…

    Edited by *billaly* - 1/9/2016, 17:15
     
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    Capitolo 46





    “ Penso che non ci siano dubbi sul fatto che la parte di Theon venga assegnata ad Andy e credo che queste siano le candidate migliori per il ruolo di Hope.” Disse Mia, mostrando l’ elenco a Bill ed Aileen. Entrambi diedero una scorsa veloce alla lista, annuendo. Per fortuna che erano solo cinque le ragazze e tra queste figurava a sorpresa anche Revon.
    “ Vedo che hai incluso anche lei…” Constatò l’agente con una nota di disappunto.
    “ Avrei potuto eliminarla considerata la piazzata che ha fatto l’altra sera, ma mi sembrava ingiusto. In fondo lei è stata brava e dovete convenire che se fosse stata in coppia con qualcun altro, probabilmente sarebbe stata scelta senza indugio.” Spiegò la ragazza.
    “ Questo non toglie che è una rompiscatole e sono convinto che ci darà del filo da torcere, se alla fine non dovesse essere la prescelta. “ Incalzò Bill dubbioso.
    “ Diamole un’ altra possibilità, era quello che lei chiedeva.” Ribadì la bionda. Nemmeno lei era sicura che questo avrebbe calmato l’ex amica, ma almeno la sua coscienza sarebbe stata a posto e nessuno l’ avrebbe potuta accusare di aver fatto delle preferenze.
    “ Diamo la notizia dei finalisti sul blog?” Chiese Aileen, “ credo che siano tutti in trepidante attesa… ci pensi tu, Bill?”
    “ Ok…” Rispose, notando lo sguardo sorpreso di Mia. Lui e l’agente avevano parlato senza pensare, Mia non poteva certo sapere che avessero accesso al blog di Truman considerato che era all’ oscuro della vera indentità dello scrittore.
    “ Abbiamo le chiavi di accesso al blog io e Leen, alcune sezioni vengono direttamente gestite dalla casa editrice…” La informò, sperando di essere esaustivo.
    “ Ah, lo immaginavo. Mi sembrava strano che B.T. riuscisse ad occuparsi di tutto, quindi suppongo che non gli interessi nemmeno sapere chi saranno i protagonisti del video…” Si rammaricò,delusa.
    “ No,no, non è così! B.T. è informato su tutto ed è felice del lavoro finora svolto, Mia! Non devi assolutamente pensare ad una cosa del genere!” Si affrettò a dire il biondo. Ci mancava solo che l’amica cominciasse ad insospettirsi e a far domande!
    “ Tutte le sere gli invio un resoconto dettagliato della giornata e lui è ansioso quanto noi di vedere il lavoro finito! Stai tranquilla Mia, è tutto ok!” Affermò Aileen, accorrendo in aiuto a Bill.
    “ Ok, ok ragazzi! Non posso negare che conoscerlo di persona dissiperebbe ogni mio dubbio, ma mi fido! Spero solo che il video sia di suo gradimento e soddisfi le sue aspettative!” Esclamò la ragazza, alzando le mani. Quei due si preoccupavano fin troppo di non mettere in cattiva luce Truman, ma non gliela raccontavano giusta. Decise comunque di soprassedere per il momento e dedicarsi alla scelta dei candidati.


    “ Ok Tom, canta la tua canzone.” Disse Jason, porgendogli la chitarra.
    “ Qui?! Davanti a tutti?!” Esclamò interdetto.
    “ Potrei chiedere loro di buttarsi in mare, ma non credo che ne sarebbero entusiasti…” Lo prese in giro il cantante, sorridendo.
    “ Puoi spiegarmi per favore?” Incalzò il moro.
    “ Tu canti accompagnandoti con la chitarra, mentre gli altri continuano a fare quel che stanno facendo. Non devi fare certo un concerto privato in anteprima. Lea e i cameramen ti riprenderanno. Alcune delle riprese serviranno per il video. Non preoccuparti, sii solo te stesso. Immagina di esser in studio.” Tom lo guardò titubante, allungando la mano verso lo strumento.
    “ Non devi aver paura, comportati come se stessi facendo la serenata al tuo fidanzatino… “ Lo canzonò Lea, sorridendo. Non era certo in vena di battute ironiche e la voglia di renderle pan per focaccia era grande, ma si limitò a restituirle una smorfia annoiata.
    “ Ragazzi proviamo a girare in presa diretta. Tu Sidney mettiti seduta lì sul ponte e tu Tom a prua, pensi di riuscire a suonare senza cadere in mare? Gli altri continuino a divertirsi. Che qualcuno riempia i bicchieri!!!” Gridò, mettendo tutti sull’attenti. Sicuramente in una vita precedente era stata un colonnello delle SS, considerati la sua attitudine ad impartire ordini e al comando, pensò il chitarrista prima di sistemarsi sul sedile posto a prua, sentendosi un po’ ridicolo e notevolmente in imbarazzo. La quasi totalità delle persone presenti, a lui tra l’altro sconosciute, lo stavano fissando, in attesa che iniziasse a suonare.
    “ Non è un animale allo zoo! Fate finta che non ci sia nemmeno! Non dovete ascoltare il suo brano, la canzone verrà inserita in un secondo momento! Siete pronti?... Azione! Esclamò, mimando il ciak con le mani.
    Tom intonò le prime note e piano cantò le parole della sua canzone, cercando di estraniarsi completamente da ciò che lo circondava. Il vociare della gente e le risate sovrastavano la sua musica, ma sentiva chiaramente i suggerimenti di Lea che gli indicava come muoversi, dove guardare e perché no, anche qualche vago complimento.
    “ Perfetto straniero!” Si congratulò la regista al termine del brano battendo le mani, “ non avrei mai detto che ci saremmo riusciti al primo colpo!” Continuò, dandogli una pacca sulla spalla. Tom sorrise sghembo, mentre l’imbarazzo lasciava posto al sollievo. Dopotutto non era stato molto difficile e si beò degli apprezzamenti da parte di Jason e di qualche comparsa che sembrava essere molto ferrata in materia.
    “ Ok ragazzi! Ora gireremo un’altra sequenza, sparite tutti sotto coperta tranne Tom, Tristan e Sidney. Non voglio sentir fiatare o vi butto in pasto agli squali, intesi?!”Ordinò Lea, facendo segno di sgombrare il campo. Tutti risero, scattando giocosamente sull’ attenti e facendo infuriare la regista, che sembrava intenzionata a terminare le riprese il giorno stesso.
    “ Dove li hai trovati tutti questi deficienti?” Sbraitò, dando uno scappellotto a uno dei cameramen che la guardò confuso. Non era il caso di ricordarle che era stata LEI a scegliere e a fornire la lista delle comparse alla segretaria di produzione…
    Azione!!!

    Mia guardò Bill e Aileen in attesa di una conferma dopo aver pronunciato il nome di chi, a suo avviso, sarebbe stata una Hope perfetta. L’interpretazione era stata ineccepibile e la ragazza si era trovata in perfetta sintonia con Andy da subito.
    “ E’ stata molto brava …” Convenne anche l’agente.
    “ Tu Bill?”
    “ Ok, vada per Rebecca Morrison. E’ stata indubbiamente la migliore.”
    “ Perfetto. Ora le richiameremo dentro e comunicheremo loro la nostra scelta. Mi auguro solo che non ci siano scenate di sorta.” Disse Mia, facendo un lungo sospiro.
    La porta si aprì e le cinque ragazze si misero di fronte a loro. Tutte li stavano osservando in trepidante attesa del verdetto finale, tranne Revon che sembrava molto sicura di sè e guardava le rivali con aria di sufficienza.
    “ Un po’ di umiltà non guasterebbe…” Sussurrò Aileen all’ orecchio di Bill, che di rimando la guardò serio. Quella ragazza era portatrice di guai, lo sentiva…
    “ Ragazze intanto vorremmo ringraziarvi per aver partecipato alla selezione, ma come ben sapete solo una di voi avrà la parte di Hope. Dopo aver valutato attentamente le vostre prestazioni siamo giunti alla conclusione che la candidata ideale per la parte sia… Rebecca Morrison.” Comunicò Mia alle aspiranti attrici. La ragazza esultò abbracciando le altre partecipanti che si complimentarono con lei. Revon girò sui tacchi stizzita e uscì di corsa dalla stanza, sbattendo la porta.
    “ Ehi, dove vai?!” La voce di Andy in corridoio interruppe la sua fuga.
    “ Lontano da qui e da questa gente di merda! Hanno scelto Rebecca Morrison, ti rendi conto?” Sbraitò, tu tutte le furie.
    “ Evidentemente è stata più brava di te. C’è una cosa Revon di cui tu non ti renderai mai conto purtroppo. Il tuo egocentrismo riempie così tanto il tuo mondo fatato che è impossibile per te contemplare un no come risposta.” Spiegò tranquillo il ragazzo.
    “ Ma tu da che parte stai? Devo forse ricordarti che hai ottenuto la parte solamente perché Mia è innamorata di te?” Replicò, isterica.
    “ Se lo fosse stata sul serio, non si sarebbe messa con Josh, ti pare? Non mi sembra proprio il genere di ragazza che cerca un ripiego… Ti sembra così tanto assurdo credere che qualcuno ce la faccia solo perché è meritevole?! Mi domando come ho fatto ad innamorarmi IO di te!!!” Rispose arrabbiato,dandole le spalle e avviandosi verso la stanza delle audizioni.
    “ Sei uno stronzo Andy, con me hai chiuso!” Gli urlò di rimando.
    “ Avevamo già chiuso se ben ricordo, qualche giorno fa… Addio Revon.”
    Bill, Mia, Aileen e le ragazze si erano improvvisamente zittiti attratti dalle grida provenienti dal corridoio e quando Andy entrò erano tutti in evidente imbarazzo. Il ragazzo abbozzò un sorriso triste e fece spallucce.
    “ Le passerà…” si limitò a dire, ma nessuno ne era veramente convinto. Chi la conosceva sapeva bene quanto potesse esser insistente e vendicativa.

    Era stata una lunga giornata e Tom cominciava ad averne abbastanza di tutta quella gente intorno a sé. Alla fine quella che doveva essere una tranquilla gita in barca si era rivelata essere un giorno anticipato di riprese per il video e di bagordi. Avrebbe dovuto esser grato a Jason e a Lea per aver preso a cuore il tutto, invece riusciva ad esser solo irritato, soprattutto nei confronti della regista che aveva monopolizzato tutti i presenti. Era stanco e il suo stomaco era sotto sopra a causa di un leggero mal di mare e qualche drink di troppo. Jason gli propose di andare a cena in un locale vicino al porto, ma lui si affrettò a declinare l’invito. Non vedeva l’ora di andare a casa, farsi una doccia e, come diceva un tempo suo padre, ascoltare la musicalità del silenzio. Aveva seri dubbi sul fatto che si sarebbe abituato alla vita mondana in genere e si chiese come facessero le celebrità a sopravvivere a tutto questo. Osservò l’orizzonte e le luci del tramonto, felice di esser sulla via del ritorno.
    “ Mi piace la tua canzone, è molto bella…” Tristan apparve alle sue spalle e si appoggiò alla ringhiera dello yacht porgendogli una bottiglia di birra.
    “ Grazie.” Si limitò a rispondere, accennando un sorriso e accettando la bevanda.
    “ Non sei uno di molte parole, vedo…” Lo prese in giro il ragazzo.
    “ Diciamo che sono nuovo dell’ambiente e tutto questo casino mi confonde un po’.” Si giustificò il chitarrista.
    “ Oh, ti ci abituerai alla svelta! Non è poi così male se frequenterai le persone e gli ambienti giusti, che non sono certo questi, Jason a parte.” Spiegò l’altro.
    “ Tu mi sei sembrato perfettamente a tuo agio, in ogni caso. Inoltre volevo complimentarmi con te per la tua interpretazione. Sembrava tutto… molto realistico…” Si congratulò Tom.
    “ Ti riferisci alla mia drammatica caduta in mare o al bacio con Sidney?” Chiese malizioso l’attore. Era evidente che tra le due scene lui avrebbe preferito esser adulato per la prima, pensò il moro.
    “Ad entrambe. La caduta è stata spettacolare e io non credo che riuscirei a baciare così nessuno davanti ad una telecamera.”
    “ Sciocchezze. Ho praticato nuoto a livello agonistico per anni e a baciare per lavoro si impara. E se proprio non ti va giù il tuo partner puoi sempre immaginare che al suo posto ci sia qualcun altro…” Rispose sorridendo ammiccante.
    Tom si era ritratto di un poco, sentendo la necessità di allontanarsi da quel tipo. Se tutti in quell’ ambiente erano per così dire estroversi, a maggior ragione avrebbe dovuto costruirsi in fretta un eremo solitario in cui rifugiarsi con Bill. Sbuffò, gettando la bottiglia in uno dei cestini e preso il cellulare, fece partire una chiamata.

    Mia entrò nell’ ufficio di Bill mentre era al telefono, il quale le fece cenno di accomodarsi. Dal tono di voce e dagli occhi che brillavano, la ragazza intuì che stesse parlando con suo fratello, quindi si mise seduta ad attendere. Il PC sulla scrivania era acceso e aperto sulla home del blog di B.T. Truman. La curiosità prevalse e approfittando del fatto che Bill era uscito in corridoio, sbirciò la pagina. Nella bacheca facevano bella mostra di sé le notizie del futuro video e le foto degli attori che avrebbero interpretato le parti di Theon e Hope, ma ciò che incuriosì di più la ragazza fu la casella dei messaggi privati dello scrittore a cui sembrava che Bill potesse avere accesso.
    Mi sembra che la casa editrice gestisca più di qualche sezione… Pensò ironica, trattenendosi dall’ entrare in quella pagina.
    “ Ehi, che guardi?” Chiese il biondo ritornando nell’ ufficio dopo aver chiuso la chiamata.
    “ Lo gestisci tu il blog di B.T.?” Lo interrogò senza tanti preamboli, decisa a scoprire la verità.
    “ E se anche fosse?” Rispose evasivo. Lo sapeva che prima o poi si sarebbe incartato nelle sue stesse bugie.
    “ Se così fosse, credo che dovrei saperlo. Gli ho scritto varie volte dei messaggi privati e ora mi sento davvero stupida e ridicola a pensare che fosse stato lui a rispondere e a consigliarmi, quando invece magari sei stato tu.”
    “ Mia non è così semplice…”
    “ Cos’è che non è semplice? Non sarebbe certo il primo che non cura personalmente il rapporto coi propri fan. Quasi tutti gli artisti delegano questo tipo di cose a persone del proprio team. E’ solo che da uno come lui non me l’aspettavo. Le sue risposte mi sembravano così… personali!”
    “ E lo sono! Lui legge tutti i messaggi che arrivano, te lo posso assicurare! Magari non riesce a rispondere a tutti-…”
    “ E lo fai tu per lui? Ti dice quello che devi scrivere così risparmiate tempo?” Lo interruppe risentita e sentendosi sempre più idiota.
    “ No, no, sono parole scritte di suo pugno!” Si difese il biondo.
    “ Senti Bill, non voglio sembrarti scortese, ma mi sembra che tu ti stia arrampicando sugli specchi. Credo che faresti meglio a dirmi la verità, visto che lavorerò per voi, per lui. Chi è B.T. Truman?” Incalzò, incrociando le braccia al petto .
    Bill prese un gran respiro e rimase in silenzio per qualche istante cercando di pensare. Non aveva più senso tenerla ancora all’oscuro sulla sua identità. Presto o tardi qualcun altro avrebbe cominciato a sospettare e a fare domande e lui si sarebbe nuovamente tradito.

    “ Mia, sono io Truman.”
     
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    Nuooooooooooooooooooooooooooooooo :agitato2: , prima a Mia e dopo a Tom? Una cosa così importante! L'ho sempre detto che ci prepari grandi casini, anche se in effetti potrebbe essere una salvezza che proprio la sorella ne sia a conoscenza, almeno , una volta recuperata la calma ( sono troppo convinta che Tom si infurierà parecchio quando scoprirà la verità), ci sarà qualcuno a testimoniare la non completa "falsità" di Bill. Però insomma io ci rimarrei male a prima botta. In fondo è anche un sollievo pensare che qualcuno sappia, che le acque comincino a muoversi, oddio muoversi, mi aspetto un maremoto da quella Revon <_<. Tom non sembra messo bene in quell'ambiente, effettivamente fa un po' schifo, magari anche questo contribuirà a fargli capire la scelta di Bill di rimanere "nascosto", ha pensato ad un eremo! Lo vedo un filo troppo educato e passivo, mi viene da pensare che prima o poi debba reagire, o sti squali lo terranno come usa e getta, e ancora non sono certa e convinta delle buone intenzioni di Jason. Credo però che alla fine la parte professionale si risolverà é sul sentimento che ho paura! Aspetto con ansia. Sempre :)
     
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    Che commentone!!! 😍
    In effetti il fatto che Bill abbia rivelato prima a Mia la sua identità che a Tom potrebbe diventare un problema... e poi c'è anche Revon che ha tutta l'aria di esser la mina vagante della situazione... senza contare Jason, Lea e la new entry Tristan che potrebbero procurare altri guai... un bel casino insomma, ma ormai siamo al dunque e la bomba in un qualche modo scoppierà!
    Speriamo non provochi troppe vittime! 😢

    Grazie per aver letto Fara!!! 😘
     
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    Capitolo 47





    Revon si sciacquò il viso e si sistemò il trucco. Piangere le aveva fatto bene, anche se avrebbe preferito sfogarsi tra le braccia di qualcuno piuttosto che nei bagni della casa editrice, ma considerata la piega che stava prendendo tutta la vicenda, al momento non poteva aspirare a qualcosa di meglio. Le parole di Andy l’avevano ferita profondamente, non le meritava in ogni caso. Lei non era un’ egocentrica, sapeva di esser bella e una brava attrice, perché non doveva esser ambiziosa? Perché non doveva lottare per emergere? Sbuffò scocciata, guardando la sua immagine riflessa nello specchio e cercò di coprire la punta del naso arrossata e le occhiaie con un po’ di cipria. Avrebbe fatto un ultimo tentativo: non avrebbe partecipato a questo trailer, ma magari in uno dei prossimi ci sarebbe potuta essere una parte anche per lei… in attesa della grande occasione, perché prima o poi sarebbe arrivata, ne era convinta . Uscì dal bagno e si avviò lungo il corridoio, sperando di trovare ancora qualcuno disposto ad ascoltarla.
    Dalla porta dell’ ufficio di Bill provenivano delle voci, se fosse stata fortunata avrebbe potuto parlare con tutti e tre! Si fermò dietro la porta in ascolto prima di bussare, ma quello che udì equivalse alla vincita del primo premio alla lotteria.
    Bill era B.T. Truman!!! Dio, l’ aveva sentito da subito che quel ragazzo aveva qualcosa di speciale! Era lui l’autore dei suoi romanzi preferiti! Ma perché aveva deciso di nascondersi agli occhi del mondo? Era una cosa che avrebbe scoperto, o meglio usato a suo vantaggio! E così con ritrovata fiducia decise che non avrebbe più avuto necessità di andare ad elemosinare una parte in quei fottuti video, ma sarebbero venuti loro ad offrirle il ruolo da protagonista. Era bastato avviare una registrazione audio con il suo cellulare…

    “ Cazzo Bill, tu vuoi farmi venire un colpo! Oddio sei Truman!!! Posso abbracciarti?” Gridò Mia, incapace di mantenere il controllo e stringendo forte tra le sue braccia l’esile figura dello scrittore, che scoppiò a ridere davanti al gesto d’affetto e all’ interminabile fiume di frasi sconnesse che la bionda stava pronunciando. Di certo la sorpresa era stata per la ragazza più che piacevole da fan sfegatata quale era, e di questo non poteva che esserne super felice, ma sarebbe stato così anche per Tom?
    Mia sciolse l’abbraccio e si allontanò di un passo, quasi intuendo i pensieri dell’ amico. “ Devi dirlo a Tom. Subito. Non permettere che lo sappiano altre persone prima di lui o peggio ancora che lo sappia da altri…” Gli disse improvvisamente seria. Era certa che suo fratello non avrebbe preso molto bene la notizia, vista la scarsa considerazione che nutriva verso lo scrittore e non era sicura che sarebbe bastato l’amore che li univa a salvare il rapporto, ma era fuori di dubbio che scoprire la verità su Bill da altre persone sarebbe stato devastante.
    “ Non lo sa nessuno a parte i miei, il direttore della casa editrice, Aileen, Alex, Jenny e tu. E loro non ne hanno mai fatto parola con nessuno. Di te mi fido Mia e sono certo che tu non mi tradirai, però hai ragione, devo dirlo anche a Tom. Avrei dovuto dirglielo subito, prima ancora che il nostro rapporto si consolidasse, ma ho avuto paura. Non è mai stata un problema la mia identità e questo anonimato mi ha permesso di vivere tranquillamente per tutti questi anni, io non sono un tipo mondano, non amo i bagni di folla anche se tengo tantissimo ai miei fan. Leen dice che sono troppo bello per esser dato in pasto al pubblico! ” Rispose lo scrittore, sorridendo alla sua ultima affermazione.
    “ Credo che per Tom non sia questo il boccone più amaro da ingoiare, in questo addirittura siete molto simili, ma piuttosto il fatto che tu gli hai tenuto nascosto che sei Truman, uno scrittore che lui non stima.”
    “ Lo so. Come posso fare?” Chiese disperato.
    “ Devi essere sincero. Ha avuto modo di conoscerti e non penso che si sarebbe innamorato di te se non fossi stato una bella persona. E non mi riferisco certo all’ aspetto fisico! Anche se sei bello da togliere il fiato in effetti…” Affermò la bionda, facendogli l’ occhietto.
    “ Vorrei avere le tue certezze, ma tuo fratello è una delle persone più cocciute che io conosca! Un sorta di lamiaopinioneèlunicacheconta!” Tentò di scherzare Bill, anche se la sua espressione tradiva una notevole preoccupazione.
    “ L’unico modo per scoprire come reagirà è rivelargli chi sei in realtà. Stasera stessa. Dormirci sopra in questo caso equivarrebbe ad un ripensamento e poi sarebbe sempre più difficile dirglielo.” Affermò la ragazza risoluta.
    “Ok, grazie Mia. Allora vado, non sono certo di riuscirci, ma devo farlo. Incrocia le dita per me.” Rispose, abbracciandola.
    “ Comunque vada, potrai sempre contare su di me, anche se continuerò ad essere la sorella del più grande stronzo dell’ universo. “ Gli disse contro il suo petto. Bill restava una delle persone migliori che avesse mai conosciuto e per nulla al mondo lo avrebbe abbandonato, anche a costo di litigare con Tom.

    Bill arrivò giusto al molo, mentre lo yacht stava ormeggiando. Aveva deciso all’ ultimo istante di raggiungerlo al porto, convinto che un territorio, per così dire, neutrale avrebbe potuto addolcire la pillola, che per Tom sarebbe stata sicuramente amara da ingoiare. Non si aspettava certo un festeggiamento,ma sperava fortemente che quei giorni trascorsi insieme avessero potuto compiere il miracolo e far passare in secondo piano il fatto che lui e Truman fossero la stessa persona. Parcheggiò l’auto e si concesse una grande sospiro, cercando di non lasciarsi sopraffare dall’ansia, prima di scendere ed avvicinarsi alla banchina con le gambe tremanti.
    Dall’ imbarcazione giungeva un gran vociare, un gruppo di aiutanti ragazzotti, che sembravano usciti da una rivista di moda, e ragazze in abiti succinti faceva bella mostra di sè agli addetti ai lavori che si scambiavano occhiate di intesa, attendevano di scendere.
    Una gitarella tranquilla, non c’è che dire… pensò sarcastico.
    E fu in quel momento che lo vide, al fianco di un ragazzo dal fisico statuario, che gli teneva un braccio sulle spalle e gli sussurrava qualcosa all’ orecchio con fare molto confidenziale. Complice l’oscurità si nascose dietro a delle casse a guardare la scena roso dalla gelosia. Chi cazzo era quel tipo? All’ improvviso tutti i buoni propositi di qualche minuto prima erano andati a farsi fottere per fare posto ad una rabbia cieca. Il moro sembrava felice delle attenzioni a lui riservate e aveva ricambiato con piacere il saluto affettuoso dell’altro, baciandolo su entrambe le guance.
    “Sei un bastardo!” Gridò Bill incapace di contenersi, sbucando fuori dal suo nascondiglio e parandosi davanti ai due.
    “ Che… che ci fai qui?” Esclamò Tom, spalancando gli occhi alla sua vista.
    “ Che ci fai tu qui, non doveva esser una tranquilla gita in barca? Mi sembra piuttosto che tu sia reduce da un festino alquanto movimentato!” Gli urlò in faccia.
    “ Bill non è come sembra… posso spiegarti, ma calmati per Dio!!!” Disse il moro, prendendolo per un braccio e trascinandolo dietro alle casse.
    “ Lasciami stare!” Gli intimò lo scrittore, strattonandolo.
    “ Bill, sono le comparse del mio video, che cazzo vai a pensare?!” Si giustificò il chitarrista.
    “ Ma davvero? E tu sei così in confidenza con loro, tanto da baciarle tutte?” Chiese sarcastico.
    “ Tristan è l’interprete maschile…”
    “ Scusa Tom. Io vado. Ci si vede.” Si intromise il ragazzo, congedandosi in fretta e furia.
    “ Scusa Tom. Io vado. Ci si vede.” Lo scimmiottò Bill, “ Mi correggo: le comparse no, ma gli interpreti sì.” Aggiunse acido.
    “ Bill, smettila, sei ridicolo! Che cazzo ti prende?! Mi sembra che la tua scenata sia proprio fuori luogo! Ti vuoi dare una calmata?! E’ solamente lavoro!” Replicò Tom scuro il volto. Ci mancava anche questa sfuriata a concludere una giornata che si era rivelata più che pesante!
    “ Lavoro?! Dove cazzo sta un lavoro in cui devi baciare i tuoi collaboratori? Non basta un grazie e una stretta di mano?” Ribattè lo scrittore fuori controllo.
    “ E io cosa dovrei dire allora, quando baci Aileen?! Lo fai continuamente!!!” Replicò il moro furioso.
    “ Cosa c’entra adesso Leen?! Mica è un uomo!” Esclamò il biondo rosso in volto.
    “ Sai che ti dico Bill? Che sei assurdo. E io non ho intenzione di star qui a sentire te e le tue stronzate da paranoico. Ti saluto!” Chiuse lì Tom, stizzito ed esausto, dandogli le spalle e avviandosi verso la sua auto.
    Bill lo guardò allontanarsi, mentre il cuore si frantumava in mille pezzi, una vocina dentro la sua testa gli stava ricordando quanto fosse idiota, ma al contempo era troppo furioso per ammettere un benché minimo errore di giudizio.
    Fottiti… disse piano, trascinandosi lontano dalla banchina, prima che Jason, che stava scendendo, potesse notarlo.

    Tom rimase in auto qualche minuto, cercando di raccogliere le idee e capire cosa fosse veramente successo. Ok, aveva salutato Tristan, ma cosa avava fatto di così disdicevole e sbagliato? Non riusciva a dare una spiegazione logica all’assurda scenata di Bill, sembrava indemoniato! Le tempie pulsavano e quella che dapprima sembrava una leggera emicrania si stava trasformando in un mal di testa feroce.
    “ Oh, al diavolo Bill!!! Non sono il tuo burattino! Ti passerà bello mio!” Disse, prima di mettere in moto e dirigersi verso casa.
    Sperava solo di non incrociare Mia , sarebbe stato impossibile celare il malumore alla sua perspicace quanto curiosa sorella.

    Bill rimase a lungo fermo, seduto in auto, prima di riuscire a ritrovare la lucidità per muoversi dal porto. Era furioso con Tom, con se stesso per non aver saputo controllare le proprie emozioni e probabilmente esser giunto a conclusioni affrettate, e con la sua testa che non la smetteva di girare. La vista era offuscata e non solo per qualche lacrima che non era riuscito a reprimere. Era uno stupido e il suo comportamento gliene aveva appena dato conferma! Aveva sempre criticato Tom per il suo pensare a senso unico e giudicare avventatamente persone e situazioni e ora aveva fatto la stessa identica cosa! Se solo si fosse soffermato a ragionare un attimo, avrebbe capito che il gesto affettuoso del chitarrista nei confronti di quel Tristan, era solo cortesia! Tom non era certo il tipo da buttarsi a capofitto in storielle facili, anche se le occasioni non sarebbero certo mancate. Era un bellissimo ragazzo, in procinto di esser lanciato nel mondo della musica, ed era logico che tutti gli ronzassero intorno!
    Si maledì mentalmente e sbuffò contrariato, mentre usciva dal porto di Long Beach. Doveva porre rimedio al casino che aveva combinato, farsi perdonare da Tom e sperare che lui fosse poi disposto a ricucire il rapporto. In ogni caso, il suo segreto al momento doveva rimanere tale. Rivelargli ora la sua verà identità sarebbe stato come firmare la sua condanna a morte.

    Tom uscì dalla doccia rinfrancato e più rilassato. Era stato più facile del previsto evitare Mia al suo arrivo a casa, tutta intenta a fare non sapeva cosa al computer. Si era limitato a salutarla e a giustificarsi con un impellente bisogno del bagno, al quale lei aveva risposto con un cenno della mano e un sorriso.

    Anche la sua cefalea e il suo malumore erano migliorati e lo stomaco reclamava cibo. Forse avrebbe potuto chiamare Bill, cercare una tregua e portarlo fuori a cena per farsi perdonare ciò che non aveva fatto, disse a se stesso, alzando gli occhi al cielo… Indossò l’accappatoio per poi dirigersi nella sua stanza per vestirsi, quando venne attirato da delle voci nel soggiorno. Il tono era basso, ma concitato. Con chi stava parlando sua sorella?
    Si avvicinò, cercando di non far rumore, a quella che sembrava tutto ma non una tranquilla conversazione.
    “ Revon non credevo che tu fossi una persona così meschina! Cosa ci guadagni alla fine? Pensi che le porte del successo si spalancheranno dopo che avrai rivelato al mondo intero chi è realmente Bill? O speri che Tom ritorni forse da te? Se è così, sei ancora più matta di quel che pensavo! Non hai nessun diritto di entrare nella vita delle personee distruggerla!” Disse la bionda, cercando di tenerle testa.
    “ Non avrò successo e nemmeno Tom, ma la parte nel trailer sì, altrimenti dirò a Tom e alla stampa che Bill e Truman sono la stessa persona! Ne ho le prove! E credo che i giornalisti ci banchetterebbero per giorni su questa notizia! ” Replicò Revon, brandendo il cellulare, custode della verità taciuta al mondo.
    Tom impallidì, travolto da un’ ondata di nausea e tornò in camera sua. Bill e Truman erano la stessa persona! Come aveva potuto ingannarlo a quel modo? All’improvviso tutto era diventato chiaro nella sua mente: il lavoro nella casa editrice, la correzione delle bozze, le chiusure improvvise del laptop al suo arrivo…
    Che cretino che era stato! Si era fatto abbindolare come l’ultimo degli idioti! Aveva aperto il suo cuore a qualcuno che in altre circostanze non avrebbe meritato neppure un suo sguardo!
    Si vestì in fretta e deciso a far luce immediatamente su quella rivelazione, uscì di casa, sbattendo la porta.
    Mia sussultò al rumore, capendone immediatamente la provenienza e il significato e rivolse un sorriso amaro a Revon che invece si era improvvisamente zittita.
    “ Credo che tu possa togliere Tom dalla lista delle persone che dovranno essere informate sull’ identità di Bill. Gliel' hai appena fatto sapere tu nel peggiore dei modi.
    Vattene da casa mia e non farti mai più vedere, stronza."

    Edited by *billaly* - 18/9/2016, 23:58
     
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  8. Schuldig Innocence
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    Esattamente: stronza .Mioddio lo è nel modo più clamoroso! Ci siamo, è scoppiata la bomba e in che modo! Bill l'idiota del secolo ha fatto centro! E Tom il secondo idiota del secolo farà il resto! Mi scoppia a testaaaaaaaaaaaaaa. Non mi aspettavo il capitolo tanto presto, è stata una gioia trovarlo e così pieno di tanta roba. E ora come si mette la cosa? Che altro succederà? Il peggio deve ancora venire mi sa, perché già immagino la soave schiarita di idee che avranno i piccioncini! Quanto sono sanguigni sti due, non se ne può, questo bel sangue lo facessero correre a fare altro che litigare U.U. Seriamente, voglio dirti grazie per aver postato così presto e di domenica poi, per me è un doppio regalo, in più un capitolo di quelli belli dove succede di tutto e le emozioni vanno a gogò. Cerca di non farmi stare troppo in ansia :cuore:
     
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    Se devo dirla tutta ero indecisa se postare o meno, a dire il vero se dovevo continuarla o meno. Mi sembrava che il capitolo fosse privo di spessore, ok, la bomba era scoppiata, ma mi sentivo come se avessi assistito all' esplosione da lontano, quindi sono felice che ti sia piaciuto!
    Grazie per la piccola iniezione di fiducia! <3

    Ora l'inevitabile succederà, nessuno dei due sembra avere l'intenzione di esser ragionevole e di comportarsi da adulto...
     
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    Capitolo 48




    Tom era rimasto fermo a lungo davanti alla casa di Bill, prima di decidere se e come affrontarlo. Era furioso per esser stato preso in giro, deluso profondamente per il fatto che Bill non avesse ritenuto importante rivelargli chi fosse in realtà. Stentava a credere che lui e quel Truman potessero essere la stessa persona, chissà perché lo aveva sempre immaginato come un nerd segaiolo e brufoloso, ma l’aspetto poi era di poco conto se confrontato con la merda commerciale che scriveva. Bill era una persona sensibile e dolce, anche se con l’umore altalenante, quell’ altro un ideatore di assurde storie di vampiri alieni, magari anche scritte discretamente, ma che non avevano alcun senso letterario. Odiava le persone che si erano fatte strada nella vita, solamente per esser state al posto giusto nel momento giusto, senza aver alcun talento! Perché se era di questo che si parlava, allora Bill non ne aveva per niente e si era arricchito cavalcando l’onda generata da lettori folli quanto lui che apprezzavano quello schifo che scriveva!
    Aileen deve esser proprio innamorata persa di te, per averti fatto arrivare fino a qui e forse Tim Burton lo è di lei per aver accettato di girare i film… pensò, sorridendo amaramente.
    E Bill? Chissà quante risate alle sue spalle si era fatto, credendo di poterlo prendere per i fondelli all’ infinito! Lo credeva così stupido da non scoprire prima o poi la verità? Ormai aveva deciso, lo avrebbe messo davanti ai fatti! E per nulla al mondo si sarebbe lasciato abbindolare di nuovo!
    “Vaffanculo!” Inveì prima di scendere dall’auto e dirigersi verso il cancello di entrata. Le luci di casa erano spente, ma la sua auto era parcheggiata in cortile, non gli sarebbe sfuggito.

    Mia sconvolta, aveva tentato di chiamare più volte sia Bill che il fratello senza esito e il terrore che potesse succedere qualcosa di irreparabile si stava facendo strada nella sua mente. Tom da cocciuto qual era, non avrebe voluto comunque ascoltare ragioni e Bill doveva esser avvertito che lui sapeva! Maledetta Revon! In che cazzo di casino si erano cacciati tutti? Neppure le parole di Josh che nel frattempo era sopraggiunto, le erano state di conforto.
    “ Io la denuncio quella stronza!” Esclamò buttando il cellulare sul divano all’ennesimo tentativo fallito di mettersi in contatto con lo scrittore.
    “ Lascia che sia qualcun altro a farlo, se ce ne sarà la necessità. Tu non hai nulla da rimproverarti e Bill e Tom sono abbastanza adulti e in grado di vedersela da soli, credimi.” Disse il ragazzo, invitandola a sedersi sul divano accanto a lui.
    “ Non è vero e lo sai bene anche tu. Tom quando si sente tradito non ragiona. Non ricordi quando è morto nostro padre? “ Replicò la bionda sull’orlo delle lacrime.
    “ Beh, ora non è esattamente la stessa cosa. Non è morto nessuno e qui si tratta solo di chiarirsi e fare la pace.” Rispose Josh serio.
    “ Tom l’ha presa malissimo, lo so, e sarebbe capace di mandare tutto all’ aria, solo perché pensa di aver ragione. Non conta più il fatto di esser innamorato di Bill, se crede di esser stato preso in giro! Ha un super-io grande come una casa!” Spiegò Mia, facendo partire nuovamente una chiamata verso lo scrittore.
    “ Rispondi Bill, cazzo!” Inveì, cominciando a piangere.
    “ Ehi, ehi, ehi! Non permettere che ti coinvolgano così! Tu non hai nessuna colpa! “ Si affrettò a dire Josh abbracciandola e dandole modo di sfogarsi.
    “ Se quella stronza di Revon non avesse sentito la conversazione tra me e Bill e non fosse poi venuta qui a ricattarmi, Tom non l’avrebbe scoperto! “ Disse la bionda tra le lacrime.
    “ Se, se, se… Se l’uomo primitivo non avesse scoperto il fuoco, saremmo ancora qui a congelarci?“ Tentò di scherzare il ragazzo, “ era solo questione di tempo, Mia credimi. E sono certo che Tom, passata l’incazzatura, lo capirà da sé.” Continuò, baciandola sulle guance bagnate.
    “ Vorrei avere le tue certezze, ma io conosco mio fratello e so che non sarà così. E immagino anche che non rispondano al cellulare perché stanno litigando di brutto.” Concluse sconsolata e impotente.

    Tom aprì la porta e posò le chiavi sul tavolino dell’ ingresso. La casa era immersa nel silenzio e Tom ci mese qualche istante per abituarsi all’ oscurità. Di Bill non c’era traccia e il chitarrista fu tentato di chiamarlo ad alta voce, dopo aver perlustrato alcune stanze invano. Dove cavolo si era cacciato? La rabbia stava svanendo per cedere il posto alla preoccupazione, quando udì un rumore provenire dal retro della casa. Uscì in giardino e si avvicinò piano alla piscina, dove trovò il biondo alle prese con una sdraio che non voleva saperne di aprirsi. Lo osservò, non visto, da dietro un albero, mentre imprecava e la lanciava in un angolo, stizzito per non esser riuscito nel suo intento.
    “ Dovresti prendertela con qualcuno che possa ribattere…” Gli disse il chitarrista, sbucando dal buio all’improvviso.
    “ Tom… che ci fai qui?” Chiese Bill, preso alla sprovvista.
    “ Quando non sono atteso, non sei mai felice di vedermi. Dovrò imparare a farmi annunciare.” Replicò ironico il moro.
    “ Non credevo che saresti venuto. Non dopo quello che è successo prima… io… io… mi dispiace, ho perso la testa.” Si scusò lo scrittore, avvicinandosi a lui.
    “ Davvero? Non mi dire. E cosa ti ha portato a questa consapevolezza?” Continuò, prendendosi chiaramente gioco di lui, era proprio curioso di vedere fino a dove sarebbe arrivato.
    “ Vederti insieme a quel tipo, in atteggiamento quasi intimo, mi ha fatto imbestialire. Non sono abituato a condividere i miei affetti con gli altri… Mi rendo conto che devo imparare a gestire questo lato del mio carattere.” Spiegò mesto.
    “ Ti sei arrabbiato talmente tanto da pensare immediatamente che io ti avessi mentito, per esser uno che non è abituato a gestire queste cose sei piuttosto sveglio. O forse si tratta di coda di paglia?” Incalzò Tom, deciso ad arrivare fino in fondo. Non sopportava quella sua espressione da cucciolo smarrito e non vedeva l’ora di leggere lo sgomento sul suo volto.
    “ Che vorresti dire?” Chiese Bill confuso.
    “ Che forse stai nascondendo qualcosa e allora pensi che anche gli altri possano avere dei segreti. Non è così?” Replicò soavemente.
    Bill deglutì sentendo la gola improvvisamente secca, mentre un atroce dubbio si stava rapidamente facendo strada nella sua mente.
    “ Non… non capisco dove vuoi arrivare…” Biascicò, sentendosi ormai in trappola.
    “ Dimmelo tu. Su, non è difficile… basta essere sinceri. Io lo sono stato con te, fin dal primo giorno. Cosa che non si può dire di te caro mio… Truman.” Bill sentì il terreno mancare sotto i piedi e una vertigine lo travolse facendolo barcollare e costringendolo a sedersi.
    “ Che hai, sei rimasto senza parole? Boom! Affondato!” Gli disse l’ altro sarcastico.
    Lo scrittore cercò di mettere a fuoco la figura di Tom davanti a lui, mentre tutto intorno girava. Chiuse gli occhi, fece qualche profondo respiro e finalmente riuscì a parlare.
    “ Hai ragione, avrei dovuto dirtelo subito, ma sono legato da un vincolo contrattuale che mi costringe a mantenere l’anonimato.” Cercò di spiegargli.
    “ Davvero?! Avevate timore tu e la tua brillante e fidatissima agente che far sapere chi sei al mondo, avrebbe condotto orde di stupidi davanti a casa tua a lanciarti uova marce? Lo schernì il chitarrista per nulla convinto.
    “ Non sei divertente. L’ho fatto soprattutto per poter continuare a vivere tranquillamente. Se a te non piace quello che scrivo non posso fartene una colpa, ma non sopporto che tu sputi sentenze su chi trova i miei scritti interessanti!” Si infervorò Bill, che ritrovata la grinta, si alzò di scatto dalla sedia.
    “ Interessanti?! Non farmi ridere! Io stento a credere che uno come te, che supponevo fosse intelligente, scriva roba di così infimo ordine. Come cazzo avete fatto a convincere la gente?! Ma la cosa che più mi fa schifo è che tu me l’ abbia tenuto nascosto!” Lo accusò velenoso.
    “ Infimo ordine?! Ma chi cazzo ti credi di essere? Proprio tu che suonavi in una pseudo band metal che a stento conosceva la differenza tra musica e rumore?! Io non ti permetto di trattarmi così! E poi ti chiedi perchè non te l’ho detto? Ho avuto paura! E da come stai reagendo adesso, ne avevo tutti i motivi! Credevo che tu amassi ME e non chi sono, chi potrei essere e chi sarò! Io sono sempre Bill, lo stesso Bill quando fa l’amore con te e quando scrive quello che tu definisci merda!” Rispose fuori di sé, come aveva potuto anche solo pensare che l’amore avrebbe aggiustato tutto?
    “ Io ho smesso di suonare in quella pseudo band infatti. Dovresti seguire il mio esempio… Il problema è che tu non hai ritenuto importante dirmi chi fossi in realtà, perché tu per primo non credi in quello che fai. Hai avuto una fortuna sfacciata, Aileen è capitata sulla tua strada al momento giusto e ha fatto in modo che le storielle dei tuoi vampiri si trasformassero in una montagna di soldi. E sul fatto dell’anonimato, ho qualche dubbio, da chi credi che l’abbia saputo?”
    “ Non può avertelo detto tua sorella, mi aveva giurato che avrebbe mantenuto il segreto!” Esclamò Bill distrutto.
    “ Evidentemente lo sa anche qualcun altro. Non sei poi stato così bravo a nascondere la tua identità al mondo!” Rispose acido.
    “ Smettila con questi cazzo di giochetti e dimmi chi te l’ha detto. Mia l’ha saputo solo oggi e forse non vi siete nemmeno visti ,nè sentiti.”
    “ Dovresti stare più attento quando parli con la gente, non sono tutti allocchi come me. C’è chi potrebbe sfruttare a suo favore ciò che capta nell’aria e approfittarsene…”
    “ Chi te l’ha detto?!” Ripetè Bill stridulo.
    “ Non mi sembra fondamentale sapere chi me lo ha riferito, ma piuttosto lo è il fatto che tu comunque mi hai mentito per tutto questo tempo. Io mi fidavo di te!”
    “ Ma scusa tanto, non sono mica un serial killer! E tu non hai fatto altro che gettare fango su ciò che io scrivo! Ti avrebbe fatto piacere se io lo avessi fatto nei confronti della tua musica?!” Il problema è che TU non sai quello che dici! Ok, non ti ho detto chi ero in realtà, ma ora mi sembra che tu ci goda nel torturarmi e cercare così un comodo appiglio per scaricarmi facendomi credere che sia colpa mia! Se pensi di non poter sopportare il fatto che io scrivo quello che tu definisci merda commerciale, allora vattene subito. Non ha senso continuare a discutere! Non ho bisogno di uno come te!!! Gli urlò ad un centimetro dal suo volto. Il cuore batteva così forte nel suo petto, tanto da torgliergli il respiro. La testa vorticava nell’ ennesimo giro di valzer e lo stomaco era aggrovigliato e pesante. Si stupì di esser riuscito a terminare il discorso senza vomitare, ma ora era davvero troppo.
    Vattene.” Ripetè sfinito, accasciandosi sulla sedia.
    “ Prendo le mie cose, le chiavi sono all’ ingresso.” Disse Tom atono.
    “ Vaffanculo!” Rispose Bill tra i denti, tenendosi la testa tra le mani. Lo guardò mentre si allontanava e solo in quel momento il dolore prese il sopravvento. Era finita. Finita per davvero. E mille rimorsi si fecero strada nella sua mente come un esercito in pieno assetto di guerra. Un conato lo scosse,costringendolo a correre verso il bagno. Giusto in tempo per sentire la porta di ingresso chiudersi con un tonfo. E il silenzio fondersi con l’oscurità della casa e del suo cuore.
     
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  11. Schuldig Innocence
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    Bomba distruttiva... :cry: Però mi è piaciuto che Bill abbia dato risposte sensate, grintose, perfettamente in linea con il suo carattere, ha solo forse sbagliato a non dirgli che si era deciso proprio quel giorno, ma comunque Tom non ci avrebbe creduto, no, non avrebbe fatto differenza...Ho scritto una cavolata. Concordo con Bill, Tom deve capire che Bill è lo stesso, quando scrive, e quando si relaziona con lui. Ora spero in due cose, che a Tom venga in mente chi è veramente Bill e che potenzialità ha la loro storia , ma ho idea che per questo ci vorrà tempo, e che qualcuno la faccia pagare a quella stronza malefica, anche per il suo bene, finirà sola e schifata da tutti, che cavolo! E lo so, sono vendicativa però proprio le persone aggressive non mi piacciono, quelle che vogliono sfruttare le situazione a tutti i costi, non le reggo proprio, neanche nelle FF.
    P.s Capisco il tuo sconforto, il mondo delle storie sui gemelli, scandalose, meravigliose, coinvolgenti, è finito, non vedo nuova linfa in giro, scrittrici incerte, lettrici pessime, nessun "ammiccamento" ispirante da parte dei gemelli, tutto il mondo TH è più veloce e superficiale con l'avvento dei social, il che è ottimo forse per le notizie, ma non è un "mondo" com'era quello dei forum, non si parla più, ognuno dice la sua, ma ci sono pochi commenti e contro commenti, che erano il sale delle discussioni. Quel mondo troppo bello per accontentarci di altro, di questo poco che c'è in giro ed è normale non essere ispirati a scrivere. Io però sono una che continua a leggere e a rileggere, scopro addirittura qualcosa di non letto e mi ci fiondo, E finché ci sarà una sola scrittrice, in un solo forum, io leggerò storie su questo argomento, dai TH musicisti sono abbastanza lontana, dai TH del mio cuore, non lo sarò mai definitivamente, per cui quando ti viene l'ispirazione tu scrivi,per favore, e io leggo :) So che una sola commentatrice è poco ma spero almeno di veder finire questa storia, troppe in sospeso ne hanno lasciate e a molte è passata la voglia. A me no però :P Grazie di aver postato e tieni duro! :rox:
     
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    Io ti ringrazio tantissimo per le tua belle parole! Purtroppo mi sa che siamo sole qui dentro...
    Io cercherò di portare a termime la mia storia, se non altro per rispetto verso chi ha ancora voglia di leggere!
     
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  13. Schuldig Innocence
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    CITAZIONE (*billaly* @ 28/9/2016, 19:52) 
    Io ti ringrazio tantissimo per le tua belle parole! Purtroppo mi sa che siamo sole qui dentro...
    Io cercherò di portare a termime la mia storia, se non altro per rispetto verso chi ha ancora voglia di leggere!

    Tu, ma solo se ne hai veramente voglia, prova a finirla. Sarà sempre un bella storia letta e scritta.
     
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    Purtroppo mi sa che siamo sole qui dentro...

    Ma ci siamo noi... di là. Che consolazione del cappero eh? :D

    Ignorami, oggi sto più fuori del solito...
     
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    Tu stai di là così ho un lettore per forum!!! :rofl:
     
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