Flutter

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  1. Syl__PMS
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    Titolo: Flutter
    Autore:sylpms
    Rating: PG13
    Genere: Romantico, Fluff, Angst ( lieve )
    Beta: heilig_sacred ( Noemi )
    Avviso/Nota: Language, Drug Use, OFC, NOT-RELATED
    Riassunto: Bill si voltò quasi come un automa, un'espressione terrorizzata in volto. "Ma-mamma..guarda!" indicò la finestra
    Simone subito lo raggiunse e guardò con interesse ciò che aveva destato l'attenzione del figlio. "Una luce.."
    "Si! Chi è? Non era una casa abbandonata?" La madre aggrottò le sopracciglia e sospirò pensierosa. "Forse è uno squatter"
    Bill tremò appena "E se fosse un..serial killer?"
    Disclaimer: Tom e Bill non mi appartengono in nessun modo, così come i Tokio Hotel. Tutto ciò che è narrato in queste pagine è solo frutto della mia fantasia, e ovviamente non ci guadagno assolutamente nulla.



    Camminava velocemente, quasi con rabbia lungo quella strada asfaltata illuminata solo dalla luce fioca di tre lampioni. Il quarto li aveva abbandonati circa due settimane prima e nessuno si era degnato di sistemarlo. Si sentiva un pò come quel lampione a dire la verità. Tutti si permettevano di danneggiarlo, di romperlo qualche volta, ma nessuno si preoccupava di mettere insieme i pezzi o di ricucire le sue ferite. Ma che importa, ogni volta che diceva che tutto stesse andando bene gli credevano, nonostante la sua voce trapelasse frustazione e dolore Si passò velocemente il bordo della manica del suo pullover nero sul viso e tirò su con il naso. Odiava quando le sue emozioni prendevano il sopravvento. Si diceva sempre che piangere per cazzate simili era davvero da idioti. Le persone non erano nessuno più di lui, le persone in generale facevano schifo in realtà e badava bene a non escludersi da quel gruppo. Strinse la cinghia della tracolla intorno al suo braccio esile e livido e continuò a camminare con passo deciso.

    Sentì una punta bagnata cadergli con forza sulla guancia e alzò gli occhi al cielo. Ci mancava solo questa. Tirò il cappuccio del giubbino sulla testa e prese a camminare con passo più spedito. Il miagolio tormentato di un gatto lo distrasse e lo fece voltare verso un punto indefinito. Fece ancora un passo e si trovò intrecciato nei suoi stessi piedi. Non fece in tempo ad anteporre le mani e dunque finì in una pozzanghera, conseguenza della pioggia della mattina appena trascorsa. Strinse i pugni raccogliendo in essi del terriccio umido e si tirò su. Si era riempito di fango dalla testa ai piedi. Stava per avere una crisi di nervi, decisamente. Non riuscì a controllarsi e dagli occhi leggermente truccati di nero cominciarono a scorrergli alcune lacrime, che gli colorarono il viso diafano.

    "Merda!" imprecò prima che il pianto rendesse la sua voce tremante "Cazzo! Vaffanculo!"

    Qualcosa di buono in quella pioggia c'era. Nessuno avrebbe notato le sue lacrime, anche se forse a nessuno sarebbe veramente importato. Senza un vero motivo prese a correre, avrebbe voluto gridare fino a rimanere senza fiato e forze.

    - tre ore prima -


    Era l'ora di educazione fisica. Non gli era mai piaciuta quella materia e inoltre la considerava totalmente inutile. In fondo esistevano le palestre per tenersi in forma e, benché lui avesse davvero bisogno di tonificare quelle quattro ossa piuttosto evidenti, non ne aveva assolutamente voglia. A volte invidiava le ragazze, a loro era concesso saltare la lezione almeno una volta al mese per via delle loro "cose".. ma lui non poteva permettersi una scusa simile, pur non essendo simile a loro sia per make - up che per capelli.

    Non gli piaceva fare la doccia o cambiarsi con gli altri ragazzi della sua classe, non perché fosse poco dotato, ma perché avrebbero solo avuto un'occasione in più per prenderlo in giro. Dato che tutti erano ammassati nelle docce, di solito si cambiava nello spogliatoio, dov'erano tutti gli armadietti. C'era una puzza incredibile, durante l'ora di educazione fisica passavano molto tempo nelle docce, si chiedeva perché non facessero lo stesso a casa. Prese il suo deodorante e lo spruzzò nella sala cercando almeno di attutire un odore che ricordava vagamente quello di un porcile.

    Si sedette sulla panca di legno al centro dello spogliatoio e si tolse le scarpe strusciando un piede contro l'altro. Odiava mettersi quella tuta sintetica, i vestiti larghi non facevano proprio per lui. Era fiero della sua magrezza. Fece scivolare con fatica i jeans grigio fumo giù lungo le sue gambe e li posò sulla sua maglietta già precedentemente sostituita con una felpa bianca estremamente soffice. Portava degli stretti boxer neri abbastanza bassi, tanto da lasciar intravedere il tatuaggio a stella sul suo ventre.

    Il pantalone era a metà gamba quando si sentì preso con forza da sotto le ascelle e tirato via di peso. Cominciò a scalciare e a lamentarsi, non sapendo - ma immagiando - di chi si trattasse.

    "Lasciatemi" non ebbe il tempo di scalciare di nuovo che un ragazzo piuttosto piazzato gli afferrò le gambe in un solo pugno.

    "Sta buono Trumper" ghignò mandandogli un bacio per prendersi ulteriormente gioco di lui.

    "Sai, lo facciamo per te"

    Iniziarono a trascinarlo verso i cubicoli bianchi delle docce. Non aveva idea di cosa volessero fargli ma di sicuro non doveva essere qualcosa di carino e gentile. Si fecero spazio nell'abitacolo e notò che c'erano anche alcune ragazze. Che cosa avevano in mente di fare?

    Riusciva a vederli sghignazzare dal primo all'ultimo.

    "Lasciatemi! Cosa vi ho fatto di male?"

    "Trumper, Trumper! Tutti pensano che tu sia una ragazza in questa scuola e noi vogliamo dimostrare alle nostre compagne che non è così" ci fu una risata generale "...sempre se è così"

    Sgranò gli occhi. Avrebberò fatto vedere le sue parti intime a tutti? Lo lasciarono e lo sbatterono contro il muro piastrellato del bagno. Si sentì un tonfo, forse quello delle sue vertebre sporgenti che sbattevano contro il marmo. Strinse gli occhi e si mise le mani davanti al viso. Sapeva di non potersi ribellare. Quegli energumeni erano il doppio, se non il triplo di lui. Sarebbe durato un attimo, gli avrebbe fatto male, ma non l'avrebbe ucciso, no? Anche se forse in quel momento avrebbe preferito morire.

    Sentì il tessuto dei boxer strusciare contro la sua pelle e una ventata d'aria colpire in piene il suo membro, per niente stimolato in quel momento. Una risata fragorosa riempì tutta la stanza, risata che si fermò ben presto. I maschi bisbigliavano qualcosa, Bill non riuscì ad intuire cosa e le ragazze ridevano come oche.

    Ebbe il coraggio di aprire un occhio per capire cosa stesse succedendo e notò che le ragazze lo indicavano con interesse e che i maschi stringevano i pugni sbuffando.

    "Si depila!" sbottò una delle sue compagne in una risatina. "E' pure bello grosso!"

    Arrossì da capo a piedi. Benché quello fosse un complimento - anche ben accetto - non si sentiva di certo felice o meno umiliato. Si chinò raccogliendo velocemente i boxer e piazzandoli di nuovo sul suo ventre, abbastanza in basso da lasciar intravedere i puberali. Le ragazze ancora continuarono a guardarlo ma lui corse via velocemente sentendosi gli occhi delle stesse puntati sul suo fondoschiena.



    Sbattè la porta con forza e asciugò ciò che rimaneva delle lacrime, tranquillamente confondibili con gocce di pioggia spinte dal vento sul suo viso. I suoi vestiti e le sue scarpe erano zuppi di fango ma non si preoccupò di darsi una ripulita sullo zerbino. Salì velocemente le scale ignorando il richiamo di sua madre, la quale intuì che doveva esserci qualcosa che non andava, essendo solitamente il ragazzo sempre solare e affettuoso nei suoi confronti. In ogni caso bussare alla sua porta non era una buona idea, avrebbe aspettato l'ora di cena. Era un pò il "momento delle confessioni" per Bill, c'erano solo loro due e anche se ribadiva di non volerne parlare alla fine buttava tutto fuori.

    Si era buttato sul letto, il viso affondato nel cuscino. L'aveva immediatamente macchiato di nero ma non importava, sua madre avrebbe pensato che quei grumi fossero residui del sonno. Si tirò su e strusciò la manica del pullover sulle sue guance. Era nero come l'eye-liner e non ci sarebbe stata nessuna traccia. Si mise a gambe incrociate sul materasso e sospirò. Si sentiva più a terra del pavimento e di certo non avrebbe voluto parlare con nessuno. Estrasse un taccuino nero e consumato dal cassetto del comodino e ci scarabocchio sopra delle parole a caso.

    Alzò lo sguardo. Le tapparelle erano alzate e non gli piaceva guardare la casa di fronte di notte. Era abbandonata, non ci viveva nessuno da anni e aveva qualcosa di lugubre. L'aveva denominata "la casa degli orrori". Dovevano esserci milioni di topi o roba del genere, non ci avrebbe messo piede nemmeno se pagato.

    Stava per distogliere lo sguardo, anche perché i brividi gli avevano assalito la schiena, quando vide qualcosa di strano. Una luce aperta al secondo piano, esattamente nella stanza parallela alla sua. Rabbrividì e si fiondò alla finestra. Che ci fosse qualcuno? Eppure non aveva visto nessuna macchina arrivare lì, nè sua madre lo aveva informato di un nuovo vicino - e lei sapeva tutto. Continuò ad osservare cercando - se possibile - di non sbattere nemmeno le palpebre. Nonostante la paura si fosse totalmente impossessata del suo corpo - e questo era un altro dei motivi per i quali anche i suoi occhi non riuscivano a muoversi - era curiosissimo di scoprire perché quella luce fosse accesa. Di certo non erano stati i topi.

    Vide un'ombra attraversare la stanza e lanciò un urlo. Sua madre accorse velocemente salendo le scale due a due e aprendo la porta con un'aria ansiosa.

    "Bill! Che succede?"

    Bill si voltò quasi come un automa, un'espressione terrorizzata in volto. "Ma-mamma..guarda!" indicò la finestra

    Simone subito lo raggiunse e guardò con interesse ciò che aveva destato l'attenzione del figlio. "Una luce.."

    "Si! Chi è? Non era una casa abbandonata?"

    La madre aggrottò le sopracciglia e sospirò pensierosa. "Forse è uno squatter"

    Bill tremò appena "E se fosse un..serial killer?"

    Simone non poté fare a meno di ridere. A volte suo figlio riusciva a fare delle constatazioni davvero fantasiose, ma faceva parte del suo carattere. Si mise le mani sui fianchi, mentre Bill ancora tremava osservando quella luce un pò tremante che non sembrava intenzionata a spegnersi.

    "Andrò a controllare"

    "A controllare?" sbottò Bill "Mamma potrebbe ucciderti"

    "Oh beh, porterò con me il fucile del nonno"

    Bill annuì convinto, credendo seriamente che l'affermazione della madre fosse più di semplice sarcasmo.

    Osservò sua madre uscire di casa e attraversare la strada verso la casa di fronte, il numero 35. Non era per niente agitata e Bill quasi la invidiò. Fosse stato in lei se la sarebbe fatta sotto dalla paura e sarebbe scappato via dopo aver bussato. Invece Simone - da donna matura qual era - bussò, aspettando una risposta. Bill attese quasi come se dovessero dargli l'esito di un esame importante, quando vide la porta di legno del numero trentacinque aprirsi. Si sporse fino a cacciare tutta la testa di fuori per vedere bene di chi si trattasse, ma era troppo buio perchè vi riuscisse. Il lampione rotto era proprio quello che avrebbe dovuto illuminare quel pezzo di strada. Dannazione! Maledì quel pezzo di ferro.

    Provò con l'udito, tese l'orecchio al massimo per cogliere qualcosa. Aveva letto da qualche parte che si poteva stabilire il carattere e l'indole di una persona anche dal tono della sua voce. Ma nulla, non riusciva a sentire nulla, solo l'abbaiare del suo cane, irrequieto per chissà quale motivo.

    La vide annuire e poi scuotere la testa, poi di nuovo annuire. Sbottò. Che stava succedendo? Lui e il suo poco coraggio, se fosse sceso con lei avrebbe sentito tutto. Qualche minuto dopo Simone tornò in casa e Bill si fiondò al piano di sotto. Sembrava piuttosto tranquilla ma aveva un'espressione seccata in volto.

    "Allora? Che ti ha detto?"

    Simone si schiarì la voce "E' uno strafottente, chiunque sia. Ha detto che ha tutto il diritto di stare in quella casa. Poi ha aggiunto che sono solo una vecchia megera e che dovevo togliermi dai.. uhm.. dalle scatole" cercò di evitare la parte più volgare.

    Doveva esserci rimasta male. Era andata lì con buone intenzioni e poi era sempre gentile e cordiale. Non meritava davvero un trattamento simile, ma in quel momento Bill era più concentrato sull'identità del nuovo inquilino che sui sentimenti feriti della madre.

    "Come ti è sembrato?" disse curioso

    "E' piuttosto giovane" roteò gli occhi

    "Quanto giovane!"

    "Non deve avere più di diciassette anni"

    Lasciò passare qualche secondo, sembrava stesse pensando a qualcosa. Le sue labbra formarono una "o" perfetta, poi si decise a parlare.

    "Hai detto diciassette? E.. com'è? Carino?"

    Simone sospirò seccata "In realtà non l'ho visto, abbiamo parlato attraverso la porta"

    Bill aggrottò le sopracciglia "Questo deve essere una specie di barbone peloso, panciuto e puzzolente! Un tipo tremendo"

    "Mm.. non sembrava tremendo, solo scocciato"

    Simone decise che Bill aveva ricevuto le informazioni necessarie, perché ad un certo punto non rispose più. Il ragazzo si limitò ad annuire a se stesso e poi a sgattaiolare su per le scale con un gridolino isterico. Per tutta la sera - a parte i venti minuti della cena - rimase incollato alla finestra con la testa tra le mani. Trascurò perfino i suoi compiti, anche se non li avrebbe fatti in ogni caso. La luce era ancora accesa, ma dell'ombra nessuna traccia. Che senso aveva lasciare una luce accesa pur non essendo in camera? Era un vero sprecone - pensò. Sbadigliò, quando la luce si spense. Rimase quasi deluso.

    "Uhm.. buonanotte" sospirò a se stesso e si voltò.

    Mentre si metteva il pigiama aveva preso a fare le ipotesi più strampalate sul tipo. Doveva essere un tipo piuttosto abbronzato stile Baywatch fuggito dalla California dopo aver commesso una serie sconfinata di crimini, tra cui due tre omicidi, quattro rapine a mano armata e omissione di soccorso verso un gattino intrappolato su un albero. Lui sarebbe potuto essere l'agente segreto pronto a incastrarlo. Si, sarebbe stato fantastico,ma purtroppo nella sua vita Bill non era nulla di tutto questo


    Nota dell'autrice: Bene ehm.. diciamo che mi sono ispirata ad uno di quei libri che leggevo da ragazzina *parla la grande donna matura* si divide in due parti.. poi vedrete più avanti beh che dire.. spero vi piaccia!
     
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  2. MissSun
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    Come inizio è davvero bello (: Però non posso dire molto. Continua (:
     
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  3. Syl__PMS
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    Oh grazie, certo! Continuerò
     
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  4. __Patty109
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    Mi piace mi piace molto come inizio *.*
    continua presto v.v
     
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  5. MissSun
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    Devo dire un'altra cosa però xD

    CITAZIONE
    Bill aggrottò le sopracciglia "Questo deve essere una specie di barbone peloso, panciuto e puzzolente! Un tipo tremendo"

    Altro che barbone peloso! Qui si parla di sicuro di Tom :ops:
    Giusto vero? :sìsì:
     
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  6. Syl__PMS
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    CITAZIONE (MissSun @ 15/3/2010, 22:33)
    Devo dire un'altra cosa però xD

    CITAZIONE
    Bill aggrottò le sopracciglia "Questo deve essere una specie di barbone peloso, panciuto e puzzolente! Un tipo tremendo"

    Altro che barbone peloso! Qui si parla di sicuro di Tom :ops:
    Giusto vero? :sìsì:

    Hahahaha vero, sul barbone però non posso contraddire v.v
     
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  7. MissSun
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    Invece dovresti ù__ù xD
     
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  8. __Patty109
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    Una curiosità il prossimo capitolo quando verrà postato? su per giù *.*
     
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  9. Syl__PMS
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    CITAZIONE (__Patty109 @ 15/3/2010, 23:01)
    Una curiosità il prossimo capitolo quando verrà postato? su per giù *.*

    Venerdì o Giovedì, poi se sono particolarmente ispirata.. anche domani XD
     
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  10. MissSun
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    CITAZIONE
    poi se sono particolarmente ispirata.. anche domani

    :evil-laugh:
     
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  11. __Patty109
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    Ohhhh *.*
     
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  12. ` kaia
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    POSTA (:
     
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    Stop Babe

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Inizio molto promettente Syl!!
    Anche se Bill studente perseguitato è un argomento più che collaudato, credo che questa storia sarà intrigante al punto giusto.
     
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  14. Syl__PMS
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    Grazie a tutte!
    Oggi scrivo che domani non ci sono! Spero di postare in serata
     
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  15. __Patty109
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    Ohhhh bene beneeeeee *.*
    *me attende*
     
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154 replies since 15/3/2010, 18:32   2872 views
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