Colui che le cambiò la vita ~

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    Autore:Sarè
    Rating:G/PG
    Avvisi:OFC/
    Genere:Angst/Crossover
    Disclaimers: Avril Lavigne non mi appartiene,tutto ciò che ho scritto è frutto della mia invenzione.


    Premessa:La storia è inventata tranne ovviamente alcune parti. L'ho scitta di getto guardando il profumo di Chanel e non so neanch'io perchè l'ho fatto (:
    C'è una terza ed ultima parte,ma preferisco postrala in seguito xD









    Colui che le cambiò la vita


    Mentre tutto scorre
    image


    Una promessa,che le costò una vita intera di duro lavoro,
    di bellissimi sogni realizzati e ora in frantumo a causa di poche ma eccitanti ore.
    “Non mi occuperò più di musica” erano state le sue ultime parole
    prima di sparire per sempre.
    Ed ora?ora due anni dopo quella frase,eccola li di nuovo per una seconda volta,
    scoperta da chi abbia mai odiato di più nella sua vita.




    In California di questo periodo fa caldo,c’è il sole a tutte le ore del giorno,e la gente
    non fa altro che divertirsi e girare per locali notturni.
    Sesso,alcool e droga sono i principali pensieri di molte star che appena hanno un attimo libero non perdono tempo per farsi paparazzare e finire in qualche stupido giornale di gossip.



    Un’ultima spruzzata di Chanel n°5,un’ultima vista allo specchio:
    si ferma davanti quella lastra di vetro che riflette la sua immagine,sorride sarcasticamente posando gli occhi ovunque sul suo corpo.
    I capelli,lunghi poco più delle spalle,sono oramai di uno e unico colore:biondo platino.
    Le sue iridi verdi contornate da una piccola striscia di matita nera,che si potrebbe anche dire invisibile,e,
    delle ciglia ben definite da una mascara effetto volume.
    Alle dita,un solo anello all’anulare sinistro;le unghie prive di smalto da mesi.
    Sorride ancora,muovendo la testa da destra verso sinistra e viceversa.
    Possibile che nell’arco di soli tre anni era cambiata cosi tanto?
    Possibile che lui,che ormai la seguiva ovunque l’aveva cosi modificata senza volerlo?
    Una lacrima le solcò il viso.
    Li dentro,in quella piccola gocciolina d’acqua vi erano tutti i suoi ricordi,tutta la vecchia lei.
    “Tesoro vieni?Dobbiamo uscire” Una voce maschile fa capolino nella stanza,riuscendo a penetrare le pareti senza alcuna difficoltà,e giungere fino alla ragazza.
    Lei apre la porta della lussuosa camera da letto,sta per scendere le scale,quando prende la direzione opposta,sale.
    Dopo una rampata di scale,arriva davanti una porta leggermente rovinata,in legno battuto,e diverse ragnatele ai bordi,ma nonostante ciò,sembra essere in ottimo stato.
    Non è stato difficile trovare la chiave,”Infatti,eccola là”sussurra tra se e se.
    Proprio sotto la pianta,una chiave piccola,poco rovinata ai bordi.
    Suo marito alcune volte è fin troppo prevedibile!
    Un primo giro nella serratura
    tum tum
    Un secondo e poi un terzo
    Tum tum
    Il suo cuore continua a battere,forse più del solito,perché?
    Perché le tremano le mani?Perché sta sudando?
    Perché?
    Troppe domande,di solito è una che agisce d’istinto,senza pensarci troppo,ma,
    questa volta è diverso,cosa le comporterebbe quello che le si presenterà davanti?
    Dolore?
    Rabbia?
    Rancore?
    O forse semplicemente gioia,per un qualcosa che comunque c’è stato,e lei ha vissuto.
    Per un solo,piccolissimo ma di grande importanza istante,non pensa al futuro e decide di aprire quella dannata porta.









    Clicca Qua





    Tu,il regalo mio più grande


    image




    Tossisce leggermente,la polvere è ovunque e non si vede nulla.
    Sbatte ad uno scatolone,il rumore rimbomba,no quello non è decisamente uno scatolone!
    Maledice la sua memoria alcune volte troppo corta,ma finalmente dopo una manciata di secondi,e le mani posate a tastoni ovunque riesce a trovare una piccola finestra.
    Con uno scatto metallico,la luce del sole si sparge ovunque nella stanza.
    Illumina ogni cosa che fino a quel momento non veniva esposta ne tanto meno degnata di uno sguardo da qualcuno da ormai anni.
    Gli scatoloni sono ovunque, vi sono diversi armadi,una scarpiera, uno stereo e perfino una batteria.
    Ecco dove aveva sbattuto,sulla cassa della batteria!
    La scruta per bene,si avvicina,inizia a toccarla,quella non è una batteria qualsiasi,è la sua batteria.
    Il colore rosa è rimasto completamente intatto,e con suo stupore anche i brillanti.
    Davanti c’è il cuore,e l’iniziale del suo nome,tutto rigorosamente rosa e nero.
    La guarda ancora un po’,i piattini non sono tutti -poco importa- invece,con suo stupore,vi è ancora attaccato il microfono fuxia fosforescente.
    Lo prende in mano,prova a cantare.
    La voce si amplifica senza difficoltà nella stanza,si può solo sentire un “hey,hey you” che morirà subito dopo.Com’è possibile?
    Come può non ricordarsi quelle semplici parole?
    Quelle parole ripetute troppo,quelle parole oramai conosciute da tutti.
    Un’altra lacrima le muore in viso.
    Perlustra la stanza con gli occhi,in attesa di trovare qualcosa.
    Eccolo,sullo scaffale ci sono almeno un centinaio di cd,i suoi,
    tutte le versioni da quella australiana a quella giapponese,a quella europea.
    Non ne manca neanche una.
    Scorre con l’indice,fino a prenderne uno dalla copertina bluastra.
    Mette il disco nello stereo.
    Pochi minuti dopo,eccola li,con lo stesso microfono di prima che si muove come qualche hanno fa.
    C’è solo una piccola- ma di grande importanza- differenza:è sola,sola a cantare,non c’è il pubblico a sostenerla,il pubblico che canta a squarciagola pur stonando su qualche accento.
    Ci sono solo lei,e i suoi ricordi.

    Le canzoni scorrono veloci,e senza accorgersene sta applicando i passi che aveva studiato tanto accuratamente per i suoi 107 concerti.
    Esegue canzoni fino quando lui le fa capire di dover smettere.
    Lo percepisce,e improvvisamente si ferma.
    Torna a guardarsi intorno,si avvicina all’armadio.
    Tossisce a contatto con la polvere che comunque non la ferma.
    Apre un’anta che scricchiola.
    Un suono forte,secco e deciso.
    Non fa in tempo a spostarsi che un’ondata di scarpe le cade addosso,facendole sbattere il sedere per terra.
    Stranamente ride,invece di preoccuparsi di potersi essere fatta male.
    No,tutto sembrerebbe ok.
    Guarda quelle centinaia di scarpe intorno.
    Tutte uguali,tutte stesso modello.
    Converse All Star
    Ne prende a caso alcune:
    Nere
    Rosa
    Argentate
    Bianche
    Altri ricordi le offuscano la mente.
    Le sue scarpe preferite
    Il suo primo concerto
    Le fotografie dei paparazzi
    Le prove dei concerti
    I video delle sue canzoni
    E l’ultima volta in cui le indossò pochi anni fa,prima di quella notizia, ora ripetutasi .
    Un brivido le percorre la schiena,chiude solamente per un istante gli occhi per poi riaprirli,no non ha nessuna voglia di ripetere la scena,non vuole ricordarsi di quanto ha sofferto quando ha dovuto lascireo il suo più grande amore.

    Si potrebbe stare qui a elencarle tutte le volte in cui indossava le All Star.
    Queste sono solo quelle di cui si ricorda meglio.
    Lei e’ sempre stata un po’ il simbolo di queste scarpe,tutti i suoi fans ne avevano almeno un paio.
    Ma ora?sono ancora cosi popolari le converse?
    Lei di certo non può saperlo,tacchi di tutti tipi e altezze hanno invaso la sua vita.
    Iniziò a metterli quasi per gioco
    Poi per eventi importanti,photoshoot
    E ora fanno parte della quotidianità.
    “Non sei più una ragazzina,ma una donna e le donne devono portare solo alcuni tipi di scarpe”.
    Soffoca una risata,le tipiche frasi minchia di sua madre,ma poi dovette rinchiudere lo stesso quelle scarpe da ginnastica nell’armadio perché sconsigliate dal medico. Ancora colpa di Lui.

    Si alza istintivamente,guarda ancora nell’armadio:
    Alcuni stivali sono stati messi nel fondo.
    Ne tira fuori uno nero come la pece,grande e con i lacci.
    Marca:Dr Martens
    Lo scruta meglio,poi si ricorda,
    i suoi cari e amati anfibi!
    “Ecco dov’erano andati a finire!”
    Allunga ancora un’altro po’ la mano verso l’interno dell’armadio e tira fuori almeno una dozzina di stivali.
    “Cazzarola quanti ne avevo!”esclama per poi spalancare gli occhi e aprire la bocca.
    Solo ora si rende conto di quante scarpe possiede,e di quante ne abbia potute comprare,dopo poco un paio di ballerine spuntano tra quei grandi scarponi.
    Le riconosce:rosa e nere Iron first.
    “Wow queste sono proprio quelle che misi quando promossi le macchine fotografiche Canon!”
    Un altro sorriso felice per la sua memoria quasi riacquistata.
    Dimenticandosi di tutto ciò le la circonda,e di quanto ci sia da vedere e ricordare,
    inizia a provare tutte quelle scarpe,si era dimenticata di quanto potessero tenere caldi gli anfibi e quanto fossero basse ma comode le converse.

    Quasi un’ora dopo,tra risa e mosse strane,sembrava quasi ritornata la ragazzina ribelle di una volta,ovviamente solo per il look,perché dentro la sua era una personalità di donna.

     
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    Vecchi ricordi


    image




    Intanto qualcuno la cerca.
    Urla il suo nome
    urla di non dover fare scherzi,
    di uscire da qualsiasi nascondiglio.
    Invano.
    Poi,improvvisamente un pensiero cattivo si impadronisce della mente,facendo scivolare via tutti gli altri.
    “C-che si sia …”
    I suoi occhi marroni si spalancano di colpo.
    Un deja vu,si potrebbe dire,l’ultima volta che ebbe questo presentimento
    aveva ragione,anche se contro voglia.
    Stavolta è un “no” secco a disperdersi nell’aria.
    Chiedere aiuto all’amico che gli sta vicino.
    Evan.
    Biondo,occhi scuri,alto e carnagione chiara.
    Il suo look?trasandato,porta sempre jeans scoloriti ma che hanno sempre fatto invidia a tutti.
    I due iniziano a correre,entrambi maledicono l’enorme grandezza della casa,per poi correre ,correre e correre ancora alla ricerca di lei.


    Qualche piano più su,la donna sta ancora rovistando nell’armadio,di tanto in tanto le scappa qualche fischio.
    Dopo le scarpe,ha iniziato a provare vestiti,troppo piccoli data la grandezza del suo corpo.
    Ancora colpa sua.
    Stavolta non è sola,ma insieme a lei ci sono tante altre lacrime che le percorrono il viso,
    veloci e violente come non mai.
    Butta via una mini gonna jeansata con diverse scritte nere.
    Vorrebbe strapparla,ma non riesce,
    oltre alla forza a mancarle è il coraggio.
    Anche quella stoffa porta con se ricordi,ricordi di serate con le amiche e servizi fotografici.
    Prima che il suo pianto si approfondisca vede un libro rosa shokking ,leggermente impolverato che giace beatamente dietro l’armadio.
    Curiosa come noi mai,si avvicina,e con un piccolo sforzo lo prende.
    Leva quei piccoli granelli grigi dalla copertina, ci soffia sopra:
    “Le foto migliori 2002-09”
    Incuriosita e con qualche lacrima in meno lo apre:
    Inizia a scorrere le pagine,soffermandosi solo su alcune:


    imageIo & Evan-Ty To Shut Me Up Tour 2003
    Il Try To Shut Me Up?Il mio primo vero tour. Già,il primo tour di Avril Lavigne. Nata in una piccolo cittadina dell’Ontario,ho sempre amato cantare,e finalmente il sogno si è realizzato. Quel deficiente del mio amico a cui voglio tanto bene -scritto con una calligrafia diversa dalla precedente,fu aggiunto successivamente proprio dal ragazzo “Sono io che ti ho portato al successo,io che ti ho aiutato a scrivere l’ album”le ricordava sempre - ci siamo divertiti tantissimo,si,lo devo ammettere gli orari della mia giornata erano stressanti e piuttosto buffi,andavo a dormire alle 4 del mattino e mi svegliavo alle 4 del pomeriggio successivo,però ho amato fin da subito questa vita…


    Stavolta le lacrime non si fanno problemi ad uscire,iniziano ad uscire come se niente fosse
    man mano che le pagine scorrono.





    [IMG]Duluth USA TTSMP 2003
    Durante uno show”Molto secco, pulito. Lo scopo è divertirci sul palco con molta energia e niente balletti, video, effetti speciali. Uno show molto semplice, la musica, noi e basta”Ecco tutto quello che faccio sul palco,visto giornalisti?Non porto maschere,sono semplicemente io Avril Lavigne e basta.

    Ride,pensando a solamente alcuni anni dopo,senza balletti,eh?



    imageLa mia band,nient’altro da aggiungere,la foto parla da sola !xoxoxo
    Avril puzza!


    Un sorriso si può scorgerle sul viso,quelle due parole erano state scritte sicuramente da Matt o Jesse,che appena visto questo suo book fotografico iniziarono a scarabocchiarlo il più possibile.




    imageLoro oramai onnipresenti, loro grazie ai quali vado avanti,loro che mi sostengono,loro che amo con tutta me stessa. Grazie ragazzi,veramente!


    “Già loro che ora non ci sono più”
    Sussurra. Lei li ha traditi i suoi fans,e loro l’hanno ripagata con la stessa moneta.




    image Ti amo più della mia stessa vita.
    Noi?Il Match perfetto.
    Deryck


    Deryck,suo marito.
    Si conobbero ad un suo concerto,lui entrò nel backstage,e da li iniziò una grande amicizia,
    ora trasformatasi in amore.
    Sono-o meglio erano- come due amici,due migliori amici un po’ speciali.
    Ma a lei andò sempre bene cosi,fino a quando non cambiò radicalmente look e modo di apparire,nacque per la seconda volta un’altra Avril,quella di adesso.
    La signora Whibley di nome e di fatto.
    Si,certo vi starete chiedendo sono anni che sono sposati,però fino a qualche mese fa non sembrava,lui e lei erano due ragazzini,mentre ora lui, continua a essere quello di una volta,e lei per colpa di Lui oramai onnipresente è stata costretta a cambiare.
    Si,un’ altra volta.
    E’ cambiata un’altra volta.





    image Eccola che rockeggia sul palco del suo ultimo tour.

    Quanti ricordi le portò,quante esperienze . . .
    No basta.



    Non si contiene più,inizia a piangere prendendosi il viso tra le mani,dando la possibilità alle lacrime di fuori uscire più che mai. E’ paonazza in volto,quel po’ di trucco che c’era è ormai svanito,e il dolore alla pancia aumenta.
    Perché?
    Perché è successo??
    Perché tocca sempre alle donne la vita più complicata?
    Loro hanno il ciclo,loro devono curarsi,truccarsi,essere in forma . . .
    Loro che sono le più a rischio,toccate,usate e poi gettate via.
    Loro che devono sopportare un bambino per nove lunghi mesi e poi partorirlo.
    Cose da pazzi!
    “E’ molto meglio essere uomini”,continua a ripetersi.
    Un’altra fitta,un’incredibile voglia di gelato,e poi un giramento di testa.
    Già . . .vi starete chiedendo perché.
    Avril Lavigne è rimasta incinta,per la seconda volta.
    Ma forse è meglio spiegare la storia dall’inizio.
    Dopo il suo ultimo tour,si concesse una pausa.
    Fu in quel periodo che lei scopri di essere incinta.
    “Oh Cazzo” furono le sue ultime parole,per poi continuare a rigirare tra le mani un oggetto bianco,mai usato prima di quel momento.
    Lasciò cosi la musica senza spiegazioni,i gossip furono tantissimi,le storie più buffe le scrissero in quel momento,ma nessuno riuscì a capire il perchè.
    Una sera,però cadde dalle scale,e il resto lo si può immaginare da soli.
    Pianse tanto in ospedale,dopo che le fu comunicata la notizia,ma d’altronde questa è la vita.
    Decise poi,di chiudersi in studio,per tentare di scrivere nuovi canzoni.
    L’album però non fu mai pubblicato.
    Ed ora eccola li,con un bambino,il suo bambino in grembo,mentre naviga nei ricordi.
    Qualcosa di improvviso la fa contorcere dal dolore.
    Inizia ad urlare,fino a quando non cade in un sonno profondo.

    Il risveglio non è dei migliori,una camera bianca di un colore bianco,ma bianco che ti fa venire il vomito,
    si guarda intorno in cerca di qualcosa.
    Una figura bassa e snella le si avvicina,
    i capelli biondo ossigenato, maglietta e camicia tipicamente neri.
    Le sfiora il viso con una mano
    “ehi,come va?”
    Le sussurra prima di schioccarle un bacio protettivo sulla fronte.
    “Do-dove sono?”
    “Ti sei sentita male,ed io ed Evan abbiamo sentito le tue grida,abbiamo faticato a trovarti, poi ti abbiamo portato in ospedale.”
    Alza il lenzuolo, si guarda la pancia.
    “Cesareo”
    Prova a spiegare lui.
    “Come mai sei andata in soffitta?Avevi detto di non voler più aver a che fare con certi ricordi.”
    Continua la conversazione anche se lui è l’unico a parlare.
    Si gira dall’altra parte del cuscino,e in quel momento non sa neanche lei il perché ha voluto andare in soffitta a rovistare tra le sue vecchie cose,della sua vecchia vita.
    Inizia nuovamente a piangere,no no ce la fa,non può farcela.
    Alcune urla provenienti da fuori interrompono il silenzio che si era creato.
    Si alza con quelle poche forze che ha.
    Apre la finestra.

    “Lavigne torna a vendere,più di un milione di copie il primo giorno. Sarà stata la gravidanza? ”
    “Ed ecco con il nuovo singolo,signore e signori Avril Lavigne”
    “And the winner is . . .Miss Whibley”


    Strana la vita eh erano urla dei suoi fan,non l’avevano abbandonata,almeno non del tutto;dopo che suo marito rilasciò un’intervista in cui spiegava il perché del comportamento della Lavigne,loro furono più che compresivi.
    Un’ anno dopo la nascita del primogenito nella famiglia Whibley,fu disponibile in tutti i negozi di dischi l’album di Avril che registrò in precedenza e non venne mai pubblicato;cosi la nostra Avril tornò a scalare le classifiche di tutto il mondo.






    Si,che stupido ritrovarsi qui a scrivere una fottuta storia sul valore di alcune scelte,che potrebbero rivelarsi importanti e fondamentali per la nostra esistenza.
    Si,perché alcune volte basta cosi poco per far subire una profonda trasformazione a quella che noi osiamo chiamare vita.
    Si,perché deve essere vissuta nel migliore dei modi,dobbiamo cercare di superare tutti gli ostacoli,
    senza scappare .
    Certo si può scappare e non affrontare certe cose,ma lo si può fare una,due,al massimo tre volte,non si può pretendere di cambiare vita,cosi da un momento all’altro e,poi,magari dimenticarsi della precedente;
    comunque bisogna andare avanti,anche se magari butteremmo quel piccolo pezzo di vita già vissuta nel cesso,per poi magari scaricare e far finta di niente.
    No,comunque ci ricorderemo dei vecchi noi,di quelle giornate passate a divertirci, con gli amici,di quei pomeriggi passati a studiare,o semplicemente cazzeggiare.
    Ovviamente ci sono alcune situazioni che ci renderanno tutto più facile,bello roseo,altre che invece non faranno che aumentare il nostro dispiacere interiore e che magari faranno crescere la voglia in noi di scappare e buttare tutto all’aria tutti i nostri sacrifici e le nostre speranze,ma comunque bisognerà andare avanti perché è solo andando avanti che riusciamo a dare forma e senso alla vita,se vogliamo viverla nel migliore di modi.



    FINE.

     
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1 replies since 25/10/2009, 21:13   304 views
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