News?

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  1. ElliSKA;
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    Ed eccomi qua ò__ò
    Direte, questa è pazza @.@ ha appena detto che non può più usare internet e posta una FF nuova?
    Ebbene sì U_U
    Di solito le idee nuove che mi vengono inizio a svilupparle e me le tengo nel cassetto, ma poi sono spuntate FF con trame simili se non quasi identiche a quella che avevo pensato e iniziato a scrivere, quindi per evitare spiacevoli inconvenienti, inizio a postarla subito xD
    In questa FF Bill e Tom hanno età differenti, ma sono comunque due ragazzi.
    Dico solo che la trama non sarà particolarmente intrecciata.
    Non posterò spesso, circa una volta ogni due settimane, penso. So che è poco, ma i capitoli diventeranno mano a mano sempre più lunghi e il tempo è quello che è xD
    Detto questo, mi levo di torno e vi lascio alla lettura... spero che vi piaccia ^__^


    Titolo: News?
    Autore: Elli
    Rating: NC17.
    Genere: Commedia; Angst;
    Avvisi: AU; Language; OOC; Clio beta questa FF.
    Riassunto: Dire che amava le novità, era dire molto poco.
    - Prendi la vita così come viene, Endiuccio. Ecco il mio motto, è per questo che non studio. -
    - Cazzo, che motto. Andrai lontano, sai? -
    - Sempre meglio del tuo. -
    - Io non ho un motto di vita. -

    Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi e non scrivo a scopo di lucro o diffamazione.


    News?






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    SPOILER (click to view)
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    Un regalo di Eire. Grazie mille, è bellissimo <3


    Bwawa Clio xD Grazieeee **


    Un altro regalo di Eireee <3 Grazie mille!


    Capitolo uno.
    Quella mattina non faceva particolarmente freddo. Eppure Bill Trumper non aveva nessuna voglia di alzarsi. Certo, erano ancora le 05.30 del mattino, ma la sveglia sarebbe suonata di lì a poco.
    Si girò dall'altra parte, cercando di riprendere sonno. Chiuse gli occhi, ma li riaprì subito. No, non riusciva a dormire.
    Si mise a pancia in su, mettendosi poi a sedere lentamente. Che cazzo poteva fare in mezz'ora, prima che suonasse la sveglia e ricominciasse così un'altra, noiosa e lenta giornata della sua inutile vita?
    Boh.
    Avrebbe potuto ripassare per la verifica del giorno. Ecco, sì, doveva continuare così, stava prendendo sonno. La dura, difficile e tremendamente noiosa verifica di algebra. Oh, sì. Che palle algebra.
    Si sdraiò di nuovo e chiuse gli occhi, sarebbe riuscito a dormire.
    Alle 06.00 in punto suonò la sveglia.
    - Finalmente. - disse con voce impastata. Si mise a sedere e si stiracchiò per benino, anche se, effettivamente, non ne aveva alcun bisogno. Era sveglio e fresco come una rosa.
    Scese le scale velocemente, fiondandosi in cucina.
    - Buongiorno, Karl. - salutò, facendo un inchino in direzione del pupazzo di stoffa appeso alla porta – Buongiorno, Bill. - si rispose – Dormito bene, Karl? - chiese, imitando alla perfezione un accento inglese – Mr Bill, quante volte le devo dire che sono un pupazzo e quindi non dormo? - oh, sì. Karl era sempre più noioso.
    Saltellò fino ai fornelli e prese la caffettiera – Karl, vuole del caffè? - chiese al pagliaccio, indicando la caffettiera – Grazie, mio caro, con molto piacere. - e così doveva usare quella da tre. Mise a posto la caffettiera che aveva appena preso, e si munì dell'altra. Scivolò sul pavimento fino a raggiungere una mensola, e nel farlo accese la radio. I programmi mattutini erano sempre noiosi, eccezion fatta per quello clandestino che tanto lo divertiva. La radio era sempre sintonizzata su quel canale – Mr Bill, non è raccomandabile che lei ascolti questa roba. - no, non gli avrebbe dato retta. Karl era solo un pupazzo, del resto.
    Pulì la caffettiera, ancora piena dal giorno prima e si preparò la sua dose mattutina di “svegliante”. Come se poi non fosse già abbastanza sveglio.
    Con una piroetta raggiunse la porta e salì di sopra con passi aggraziati. Andò in bagno e si lavò la faccia, dopodiché scese di nuovo in cucina.
    - Mr Bill, cos'ha intenzione di fare dopo aver fatto colazione? - si chiese, togliendo la caffettiera dai fornelli – Non lo so, Karl, direi le solite cose. Finisco di lavarmi, mi vesto, mi trucco e vado a scuola. Lei, invece? - domandò, versandosi il latte nella tazza – Io attenderò il suo ritorno appeso a questo chiodo. - rispose, versandosi anche il caffè – Sfigato di un pagliaccio. -


    ***




    Anche in un'altra casa suonò la sveglia.
    Ma al contrario di Bill, il proprietario, non aveva alcuna intenzione di alzarsi. La sveglia si trovava sul televisore, dalla parte opposta del soggiorno. Perché, perché i suoi stupidi amici gliela allontanavano sempre?
    Forse perché era lui a chiederglielo? Forse. Ma loro avrebbero dovuto sapere che Tom non era serio. Insomma, si capiva.
    - Gustav, Georg, mi raccomando. Stanotte, mentre dormo, toglietemi la sveglia dai piedi del divano e mettetela il più lontano possibile, così che io -estremamente irritato dal rumore- sia costretto ad alzarmi e ad andare a spegnerla. Va bene? -
    - Tom, tanto lo sappiamo come andrà a finire: non sentirai il rumore e ci dovremo alzare noi, al posto tuo. -
    - No, ve lo prometto. Questa volta non sarà così. -
    - Certo, come la volta scorsa. - replicò Georg.
    - E quella prima ancora. - continuò Gustav.
    - Ascoltatemi: voi siete miei amici? Bene. Quindi voi, stanotte, sposterete la sveglia a mia insaputa, siamo d'accordo? Sennò sì che mi incazzo! -

    Sì, avrebbero dovuto capirlo che non era affatto serio. O che, per lo meno, non lo voleva veramente.
    Si girò a pancia in giù, sotterrando la testa sotto al cuscino. Perché quel malefico arnese non smetteva di suonare?
    - Toooom! Spegni quella cazzo di sveglia! - urlò qualcuno, dall'altro capo del trilocale.
    Il rasta farfugliò qualcosa di totalmente incomprensibile a contatto col cuscino. Quel trillo dopotutto poteva conciliare il sonno. Sarebbe stata la sua dolce ninna nanna. Ninna nanna, ninna nanna, ninna nanna...
    - Tom. - una voce vicina lo chiamò, e la sua dolce ninna nanna si interruppe – Tu ora scendi da quel cazzo di divano, ti vesti e vai a quel cazzo di colloquio per trovarti un cazzo di lavoro. -
    - Ma Georg... - mugolò il biondo, girandosi verso di lui.
    - Così ti guadagnerai dei cazzo di soldi e te ne andrai da questa cazzo di casa! E ti porterai via questa cazzo di sveglia. - tuonò, stringendo il famelico arnese fra le mani, come se volesse ucciderlo.
    - Non c'è bisogno di fare tutte questa storie, insomma... -
    Si avvicinò a lui, e a Tom venne l'impulso di tirarsi le coperte fin sopra la testa, da quanto era arrabbiato il suo amico – Scendi da quel cazzo di divano, o giuro che ti strizzo i coglioni come fossero due prugnette. - era anche piuttosto volgare, quella mattina.
    Si mise a sedere lentamente, sotto lo sguardo infuocato del suo coinquilino. Si alzò, sempre con estrema lentezza e fece una smorfia, come per dire “Hai visto? Ce l'ho fatta.”
    Georg gli rivolse un'occhiata sprezzante – Oggi era il mio unico giorno di riposo e tu me l'hai rovinato. Quindi ora muovi il culo e vai al colloquio. -
    Tom deglutì – Sì, ok. - disse, poi si avvicinò alla poltrona, dove la sera prima aveva accuratamente appoggiato i vestiti per il giorno seguente. Prese la maglietta, poi pensò che forse avrebbe dovuto lavarsi.
    Si girò lentamente, incrociando le gambe, e si ritrovò Georg di fronte – G-guarda che ora puoi andare. - disse, intimidito dallo sguardo minatorio del suo amico.
    - Fra venti minuti torno a controllarti, e se non sei uscito da quella cazzo di porta, giuro che ti ammazzo di botte. -
    - Ehi, amico, guarda che hai a che fare con un lottatore professionista. - provò a scherzare, colpendogli il petto con un pugno leggero.
    - Quella. Porta. - continuò lui, per nulla divertito, ancora con il dito puntato sulla porta di casa.
    - E va bene. - sussurrò, prendendo i suoi vestiti e dirigendosi in bagno.
    Cosa gli era preso?
    Poco male, per lo meno si era riuscito a svegliare, e probabilmente, quella volta, non sarebbe arrivato in ritardo ad un'offerta di lavoro.


    ***




    Bill uscì di casa e trovò, come ogni martedì, la macchina di Andreas parcheggiata lì di fronte.
    - Ciao. - lo salutò il biondo, una volta che entrò in macchina.
    - Come stai? - gli chiese Bill, accendendo la radio.
    - Non so un cazzo per la verifica. - rispose serio, mettendo in moto l'auto.
    - Ma che bello! - esultò il moro, dandogli una pacca sulla spalla – Benvenuto nel club! Vuoi la tessera? - chiese, improvvisamente serio.
    - No, grazie. - tra lui e Karl, quel giorno, Bill non sapeva proprio a chi attribuire il titolo del più noioso dell'anno. O del giorno, certo, dipendeva dai punti di vista.
    Arrivarono a scuola in venti minuti, in perfetto orario.
    Andreas non aveva spiccicato parola per tutto il viaggio, e questo aveva annoiato Bill oltre ogni dove. Odiava annoiarsi, per questo cercava sempre qualcosa di divertente in ogni cosa che lo circondava. Almeno, questo era quello che credeva lui. La verità era che cercava sempre qualcosa di nuovo.
    Dire che amava le novità, era dire molto poco.
    - Prendi la vita così come viene, Endiuccio. Ecco il mio motto, è per questo che non studio. -
    - Cazzo, che motto. Andrai lontano, sai? -
    - Sempre meglio del tuo. -
    - Io non ho un motto di vita. -
    - Sì che ce l'hai. - disse sorpreso. Prese un respiro profondo e alzò una mano di fronte a loro, facendo finta di indicare uno striscione – “Mi faccio mille seghe mentali per le verifiche di algebra, benché io sappia che non serva a nulla e continuo a non studiare un beato cazzo.” - disse in modo solenne.
    - Divertente, Bill, davvero divertente. -
    - Vero? -
    - Ma sai? Mi sembra comunque più intelligente “il mio”, del tuo. -
    - E perché mai? - chiese, fermandosi in mezzo al giardino e puntando una mano sull'anca sinistra.
    - Non c'è un collegamento fra il “prendo la vita come viene” e il “non studio”. -
    - Questo è solo perché non sei aperto, quindi non lo trovi. Però il mio motto finisce a “Prendi la vita così come viene.” Il fatto che io non studi perché abbia di meglio da fare... è secondario. E comunque io studio, sai? Però solo le materie che mi piacciono, come per esempio... arte! Arte mi piace davvero tanto, e... -
    - Bill, io non ti ho chiesto che materie ti piacciono. Ma soprattutto, noi non facciamo arte! -
    Il moro si bloccò con la mano a mezz'aria e sbatté le palpebre un paio di volte, cercando qualcosa da dire – Scusa, Andy, scusami tanto se sono... sono... - si guardò attorno, aveva sempre qualcosa da dire, perché questa volta non arrivava niente? A cosa poteva ispirarsi? Un albero? Uno zaino? Un orologio, una scuola, un filo d'erba, una sigaretta, un cane, un cancello...? – Se tu sei un idiota! - ecco, così era più facile – Non è che sia poi tanto importante se noi facciamo arte o meno, non credi? -
    - Ma, Bill... -
    - Ma Bill, cosa? Sentiamo... -
    - Arriva il tuo ragazzo. - sghignazzò.
    - Oh, no. Dio, salvami. - sussurrò, alzando gli occhi al cielo.
    - Chi sono? - chiese una voce bassa alle loro spalle, mentre chiuse gli occhi del moro con le mani.
    - Luke, così mi sbavi il trucco. - disse acido.
    - Bravo, amore, hai indovinato! - esclamò il ragazzo, circondandogli la vita con un abbraccio e schioccandogli un sonoro bacio sulle labbra.
    Luke era il classico ragazzo modello. L'orgoglio dei genitori e dell'istituzione scolastica, il capitano della squadra di pallanuoto, miglior giocatore della sua squadra di calcio, miglior studente, più bel ragazzo in tutta Lubecca -o almeno così dicevano le ragazze-.
    Alto, muscoloso, intelligente, biondo con occhi azzurri, fisico da paura, voti da fare invidia a Pico De Paperis, simpatico, gentile, generoso, ricco sfondato. Madrelingua inglese; parlava, infatti, un inglese ottimo, un tedesco sublime, un francese eccezionale, sapeva qualcosa di italiano e di spagnolo. Un ottimo fidanzato: innamorato, protettivo, geloso, completamente dedicato al suo patner e, Bill lo sapeva, scopava pure da Dio.
    Unica pecca per le donne? Era gay.
    - Eh, peccato piccola. Preferisce il cazzo, il mio per l'esattezza. Ritenta, e sarai più fortunata. - era nato tutto come un gioco.
    Un po' di storielle mordi e fuggi, e Bill aveva deciso che voleva provare qualcosa di diverso. Voleva provare ad avere una storia seria, avrebbe fatto di tutto pur di vedere com'era, e diciamocelo: all'età di diciottanni, uno come lui, che avrebbe potuto sostenere una conversazione di sesso con un arabo con venti mogli, poteva anche essere curioso di sapere com'è avere un ragazzo fisso.
    Senza neanche muovere un dito si era ritrovato la perfezione fatta a persona che gli sbavava dietro. Mettendosi con lui, non solo avrebbe realizzato il suo sogno del momento, ma avrebbe anche fatto invidia ad un sacco di ragazze, che lo guardavano da sempre con odio e ammirazione.
    Ma adesso si era stufato, la perfezione non faceva per lui. Luke era troppo... perfetto. E si sa, chi non ha difetti, annoia.
    Quasi tre mesi che erano insieme. Basta. Era troppo.
    Andreas sghignazzò – Ciao, io entro in classe. A dopo, Bill. - e corse verso la sua classe.
    - Amore, perché ieri non sei venuto a scuola? - gli chiese Luke, prendendolo per mano.
    - Uhm, così. Non mi ricordo neanche. - mentì. La verità era che avevano appena aperto il nuovo luna-park vicino al mare. Come poteva perdersi l'occasione di entrarci gratis?
    - Non dovresti saltare la scuola, piccolo. - gli sussurrò dolcemente, lasciandogli un veloce bacio sulla guancia.
    Il moro fece una smorfia. Lo detestava. Non sopportava né il nomignolo 'amore', né il nomignolo 'piccolo', né 'tesoro', né niente di niente. Lui era Bill. Punto.
    Gli voleva tanto urlare di andarsene e lasciarlo in pace, che gli aveva rotto.
    Ma non ne aveva il coraggio, non ci riusciva. Temeva la sua reazione e temeva di farlo soffrire troppo.
    Aveva un cuore, e di certo non era di pietra.


    ***




    - E tu andresti vestito così ad un colloquio per il lavoro? - gli chiese Georg, proprio mentre stava uscendo di casa.
    - Uhm... - il rasta si fece pensieroso – Perché no? -
    Georg si spiaccicò una mano sulla fronte – Prima o poi imparerai a stare al mondo. Vai, Tom, in bocca al lupo. -
    Rise – Crepi. - uscì di casa e si chiuse la porta alle spalle.
    - Georg? - Gustav entrò in soggiorno stiracchiandosi – Tom si è svegliato? - gli chiese, stropicciandosi un occhio – Piuttosto, hai preparato la colazione? -
    Perché in quella casa doveva fare tutto lui?


    Tom vagava per quell'ufficio enorme che era poi il provveditorato, senza riuscire a trovare lo studio in cui doveva recarsi.
    - Mi scusi, io stavo cercando il dottor Stimmt. - disse ad un uomo in giacca e cravatta, che camminava con un passo affrettato accanto a lui.
    Egli, senza neanche fermarsi, né guardarlo negli occhi gli rispose – Terzo piano, corridoio centrale, seconda porta a destra. Le scale si trovano in fondo a sinistra. -
    Certo. Tom si era già dimenticato. Aveva forse detto terzo piano al centro porta alla seconda destra? E cosa se ne faceva delle scale? E cosa voleva dire la seconda destra? Non ce l'avrebbe mai fatta.
    Era il destino: non voleva che lui trovasse un lavoro, avrebbe sempre gravato sulle spalle di Georg. Avrebbe potuto chiedere informazione alla reception, ma se ne era dimenticato, e una volta che gli era tornato in mente... si era ritrovato nel bel mezzo del bianco, senza ricordarsi assolutamente da dove era venuto. Forse, da quella parete un po' più... bianca?
    Continuò a vagare alla cieca per quell'edificio, fatto di tanti corridoi, uno più bianco dell'altro.
    - Mi ascolti bene, signorina Fenner: il ragazzino con cui aveva parlato non è venuto, punto. - una voce catturò la sua attenzione. Accelerò il passo, cercando di raggiungerla. Aveva già sentito quel nome.
    - Suvvia, signor Stimmt, lo aspetti ancora per qualche minuto, ha grandi potenzialità. - a lui serviva il signor Stimmt! Doveva muoversi. Tom iniziò a correre, non del tutto sicuro di essere diretto dalla parte giusta. Per quei corridoi echeggiava tutto.
    - Il colloquio era fissato per le 09.45. Sa che ore sono? Le 09.55. Ho aspettato anche troppo. -
    Li vide. Un uomo, sulla quarantina, accompagnato da una ragazza più o meno della sua età, che aveva già visto da qualche parte.
    Appena lo vide, lei sgranò gli occhi – Signor Stimmt, è lui il ragazzo con cui avevo parlato! - esclamò, indicandolo.
    - Buongiorno. - salutò cortese il rasta, avvicinandosi con la mano tesa – Tom Kaulitz. -
    Strinse prima la mano dell'uomo, e non gli piacque per niente. Aveva una stretta debole e veloce, da cui traspariva un segnale chiaro: ho di meglio da fare.
    Era molto più basso di lui. Basso e cicciottello, terribilmente sciupato, dietro quegli squallidi vestiti formali.
    E Tom, dai suoi centottanta centimetri, poteva constatare che la sua bella pelata non era nemmeno lucente come quella dei cartoni animati.
    - Buongiorno signorina Fenner, che piacere rivederla. - le sorrise, stringendole la mano.
    Lei gli sorrise di rimando, timidamente.
    Ora si ricordava dove l'aveva già vista.
    Si trovava ad un bar, a bere una birra con dei suoi amici, quando nel locale entrò lei con delle sue amiche. Si sedettero ad un tavolo poco lontano da quello di Tom.
    - Kaulitz, la biondina ti sta guardando. -
    Uno sguardo. Un sorriso. E il gioco è fatto.
    - Vado e torno. -
    - Colpisci e affonda. -
    Così si era ritrovato a limonare con quella bella ragazza in un tavolino appartato di quel piccolo locale.
    Poi, però, si resero conto che la lingua non serve solo a quello, e lui scoprì che lei era la segretaria del provveditore e lui le raccontò invece che si trovava senza lavoro, nonostante la sua laurea a pieni voti dell' I.S.E.F.
    E lei, come un angelo caduto in terra, gli disse che si ricordava che qualche mese prima una scuola li aveva chiamati, cercando un supplente, che non avevano mai trovato.
    - Ti andrebbe bene, Tom? - Sarebbe stato semplicemente perfetto.

    - E' in ritardo per il colloquio. - sentenziò l'omino.
    - Sì, lo so. Mi dispiace molto, è che qui dentro è tutto uguale... e mi sono perso. - disse sinceramente, portando una mano dietro alla nuca.
    - Beh, ha perso una buona occasione. - disse seriamente.
    - Avanti, signor Stimmt, ha ancora venti minuti a disposizione, potrebbe... - si intromise la segretaria.
    - No! - la interruppe lui – Non se ne parla neanche. Odio le persone che non sono puntuali. -
    - Capita a tutti un leggero ritardo, - provò di nuovo a difenderlo – non deve categorizzare in questo modo la gente. -
    Tom non sapeva cosa dire. Si ritrovava in piedi come un baccalà, sperando che le capacità persuasive della biondina facessero al signor Stimmt lo stesso effetto che avevano fatto a lui.
    - Io non categorizzo, dico solo che la puntualità è la miglior virtù dell'uomo. -
    - Oh, così si dimostra solo un gran superficiale! La miglior virtù è la pazienza, è per questo che adesso andremo tutti nel suo ufficio, per sentire se questo ragazzo è davvero in gamba o no. -
    Disse, sbattendo un pugno sulla mano aperta. Sembrava davvero convinta di ciò che diceva.
    Tom si ritrovò a pensare a perché lo stesse facendo, ma non ci fece caso più di tanto.
    - Tom Kaulitz, eh? - chiese l'uomo, squadrandolo dal basso in alto – Muoviti, vieni nel mio ufficio. - perché gli stava dando del tu?
    L'uomo si girò e iniziò a camminare. Tom lo guardò allibito, finché la ragazza gli diede una leggera spinta, incitandolo a seguirlo.
    - Grazie. - sussurrò il rasta.
    - E di cosa? - gli sorrise lei.


    ***



    La bidella entrò in classe con un foglio in mano.
    - Si esce un'ora prima? - chiese un compagno di classe di Bill, illuminandosi.
    - Come sempre, ragazzi. -
    La classe esultò, nonostante fosse ormai da due mesi che mancava l'insegnante di educazione fisica.
    - Ma non fateci l'abitudine. Il preside sta provvedendo a cercare un supplente. - certo. Bill sbuffò. Lui lo conosceva il preside, fin troppo bene. E di certo non si impegnava a cercare un supplente. Non si impegnava né a tenere una qualche strana forma di disciplina, in quella scuola, così come non si impegnava a svolgere il suo ruolo di preside. Né ad ascoltare gli insegnanti, né gli alunni, né preoccuparsi delle assemblee, né a controllare il traffico di droga, né a bloccare gli stupidi ragazzini di prima e seconda che si divertivano a sparare petardi all'interno dell'edificio.
    Non si impegnava in niente nemmeno nella vita di ogni giorno. A casa non preparava da mangiare, non portava mai la macchina dal benzinaio, non portava fuori il cane. Non si impegnava in niente che non fosse “poltrire sulla poltrona guardando la Tv”
    Così come non si impegnava a scopare sua madre. Povera donna, voleva tanto un secondo figlio, cosa gli costava dimenticare, per una volta, il preservativo?
    Anche se, effettivamente, sua madre se lo meritava?
    Appoggiò di nuovo la testa sul banco. Le interrogazioni di recupero erano la cosa più noiosa che esistesse sulla faccia della terra.


    ***




    - Georg! Georg! Georg, Gustav! - il nostro ben conosciuto Tom Kaulitz stava correndo per le scale di quel condominio, urlando il nome dei suoi coinquilini, sapendo bene che essendo otto piani più giù rispetto al suo appartamento, non lo avrebbero mai sentito.
    Una volta su, col fiato leggermente affannato, iniziò a bussare alla porta di casa come un ossesso, sperando che arrivassero presto ad aprirgli.
    - Geooorg! Apri la porta! -
    - Arrivo, Tom, un attimo! - rispose quello, dall'interno della casa.
    Appena sentì scattare la chiave nella serratura spalancò la porta e si gettò a capofitto fra le braccia del suo amico – Mi hanno dato un lavoro! Mi hanno dato un lavoro, mi hanno dato un lavoro! -
    - Cosa?! - chiese incredulo l'altro.
    - Dici sul serio? - chiese Gustav, staccando gli occhi dalla televisione.
    - Sì, sì, sì! Andrò ad insegnare ad un liceo scientifico, qui a Lubecca. Vi rendete conto? - esultò, sventolando un pezzo di carta, che di lì fino a otto mesi gli avrebbe assicurato una vita degna di quel nome.



    Note Finali:
    Uell... non vi ho ancora dato abbastanza elementi per capire qualcosa di approfondito sui personaggi. Ma arriveranno xD
    Dico solo che io personalmente adoro Bill ._. e Tom è sciallo ù__ù
    Ok, mi ritiro ò.o
    Ringrazio Clio per aver betato. Santa donna xD
    Spero che il capitolo vi sia piaciuto e... uhm, spero di ricevere qualche commento xD




    - Secondo capitolo a pagina 7.
    - Terzo capitolo a pagina 15.
    - Quarto capitolo a pagina 22.
    - Quinto capitolo a pagina 29.
    - Sesto capitolo a pagina 43.
    - Settimo capitolo a pagina 48.
    - Ottavo capitolo a pagina 66.
    - Nono capitolo a pagina 71.
    - Decimo capitolo a pagina 77.
    - Undicesimo capitolo a pagina 83.
    - Dodicesimo capitolo a pagina 91
    - Tredicesimo capitolo a pagina 97
    - Quattordicesimo capitolo a pagina 107
    - Capitolo quindicesimo
    - Capitolo sedicesimo a pagina 127
    - Capitolo diciassettesimo
    - Diciottesimo capitolo
    - Diciannovesimo capitolo
    - ventesimo capitolo
    - Ventunesimo capitolo
    - Ventiduesimo capitolo
    - Ventitréesimo, ventritresimo o.o come si scrive? capitolo
    - Ventiquattresimo capitolo
    - Venticinquesimo capitolo
    - ventiseiesimo capitolo
    - Epilogo

    Edited by ElliSKA; - 16/1/2011, 18:21
     
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  2. Tifa92
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    sono la prima a commentare ^^
    Mmm... promette bene io continuo a leggereU_U ho internet
    per 10 minuti come regalo di pasqua -__-
    comunque l'inizio mi piace.
    Tom non mi è ancora molto chiaro come personaggio tranne il fatto che gli piace scopare e ha 23 anni... ah! e che è insegnante e che vive con G&G
    Bill ho colto già di più come modo di pensare e tutto
    Luke lo odio già da ora -_- strano neh?
    comunque ora son curiosa e voglio il seguito u_uXD

    Ciao *.*
    Patty ^^
     
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  3. winnie 90
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    sono costretta a leggere domani.
    ti farò sapere ^^
     
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  4. stefy89wth
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    Waaaaaaaa elly...
    ma come è possibile? Sono già innamorata di questa storia!!!!
    Mi piace troppooooooooo.
    Madòò mi fa male la pancia per quanto ho riso XD.
    Bill che parla col pupazzo buauahhahahahahhah madò.

    Per non parlare di Georg che sveglia Tom e usa sempre la parola cazzo ahahahahhahah che ridereeeeee.
    Sei grande!!!!

    La storia si fa interessantissima XD.

    Non so... Bill mi sembra un tantino superficiale O.o
    mah... staremo a vedere.

    Tom mi sta simpatico XD

    Bravissimaaaaaaaa
    madò non vedo l'ora che posti ç_ç
     
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  5. .clio;
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    Aaah, betarla è stato bellissimo *_________*
    Davvero, mi sono già innamorata di questa FF <3
    IO AMO GEORG. PUNTO.
    E BILL. E' amabile *_________*
    Tom vedrò, ma lo amo comunque.
    Luke è da uccidere +__+ *prende il Death Note*

    E... boh. SCRIVI IN FRETTA CHE MI DIVERTO A BETARE U_U

    Clio

    *torna a guardare Death Note*
     
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  6. •Feffe~Chan«
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    OMG... Tom come insegnante O.O? Alunni preparatevi al peggio!!!!!!
    Bill tesoro ti capisco, Luke mi da senso di appiccicoso °.°, non lo reggo XD!

    comunque bella storia ^.^! continua presto!
     
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  7. ElliSKA;
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    Ragazze, grazie per i commenti *.*

    Patty: che bello, che graan regalo di pasqua *O* dieci minuti *.* xDD
    Mi fa piacere che ti abbia incuriosita ^__^ anche se non avrai internet i capitoli te li passerò comunque xD
    Poovero piccolo caro Luke T__T


    Wi, io aspetto ^__^


    Oddio Stefy sono contentissima che ti sia piaciuta tanto *___*
    Ahahah xD in realtà la storia del pupazzo è più seria di quello che sembra xD cioè, non proprio seria ma diciamo che ha un significato *annuisce*
    Non è esattamente superficiale, purtroppo nessuno gli ha dato dei valori per i quali vivere... né dei principi...
    Sì, starai a vedere xD
    ç_ç suvvia, non piangere *coccola* xDD


    Clio *O* non me lo aspettavo un tuo commento :1:
    Non sai che piacere mi ha fatto quando ti ho raccontato la storia, sentirmi dire che ti piaceva *__*
    Sono contenta che la beti *gongola*
    Ma Luke T___T poor thing
    Io ho un Death note *O* xD


    Feffe, non ci siamo mai parlate, vero? xD
    Comunque sì, mooolto appiccicoso *annuisce lentamente*
    E Tom... uf povero essere .__. mi sa che quei ragazzi ne vedranno delle belle U_U


    Grazie a tutte per aver commentato <3
     
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  8. stefy89wth
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    * si fa coccolare, e poi regala a Elly un cioccolatno*
     
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  9. ElliSKA;
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    *O*

    *accetta cioccolatino*

    *regala a Stefy parte del suo uovo di pasqua*


    Sto facendo indigestione di cioccolato image
     
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  10. • Tom's » Bitch;
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    CheBelloCheBelloCheBelloCheBello! *O*
    Una nuova FF scritta da Elli e - in più - betata da Clio! *____________*
    Dio esiste! *O*
    Tom: Esagerata.
    Per niente! *___________*
    Mi sono innamorata di questa FF, dalla prima riga che ho letto. *Occhi sbrilluccicosi*
    Tom: Tu sai leggere?... Oddio, è come dire che gli asini volano! *Faccia stupita*
    Infatti, la mia scuola è un aereoporto. >___>
    Ma io non sono un asino. -tet
    Sono una foca. -tet
    Tom: >___>
    Communqueee... <333
    Il capitolo è bellissimissimooo! :1:
    Posta presto.
    E non dimenticarti di Mai E Poi Mai, eh! ù.u

    Detto ciò, zauuu! *Se ne va* <333
     
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  11. ElliSKA;
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    Ahahah xD
    Adoro i tuoi commenti, Lù, mi fanno morire dal ridere xD
    Però ha ragione Tom U__U sei esagerata... *O*
    Anche io voglio venire nella tua scuola -tet ma questo l'ho già detto =) xD

    :1: sono felice che ti sia piaciuto.
    Posto appena posso e appena può lei xD

    Certo che non mi dimentico U__U spero di farvi un regalo di pasqua in ritardo per quella xD (cioè sempre durante le vacanze U_U)
     
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  12. stefy89wth
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    Ecco invece di mangiare la cioccolata... scrivi un ciappy è_é
     
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  13. Naima, Borderline.
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    Maledetta Elli ç_ç
    Ora non posso leggerla...ma devo assolutamente leggerla!
    Ho iniziato anche a leggere Mai E poi Mai, ci metterò una vita
    visto che non ho mai un pò di tempo...che palle. -.-
    Me la salvo tra preferiti e appena ho un pò di tempo
    me la leggo.
    Maledetto tempo! >.<
    Ok, basta, la smetto.
     
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  14. { Miss Apatia
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    uau, che bella *-* bill che parla con il pupazzo mi fa morire XD non vedo l'ora di leggere il continuo **
     
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  15. •Feffe~Chan«
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    CITAZIONE
    Feffe, non ci siamo mai parlate, vero? xD
    Comunque sì, mooolto appiccicoso *annuisce lentamente*
    E Tom... uf povero essere .__. mi sa che quei ragazzi ne vedranno delle belle U_U

    no mai parlate ><! *feffe fa piacere a elli*
    si mi sa tanto..poveri studenti XD
     
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2927 replies since 11/4/2009, 21:30   60950 views
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