HIGH SCHOOL

HIGH SCHOOL
I°capitolo

''Due ragazzi completamente diversi. Due stili completamente diversi. Famiglie completamente diverse. Vite completamente diverse.
Queste sono le cose che Tom,il ragazzo più ricco della città e più bello, e Bill, un ragazzo povero, hanno in ''comune''.
Le loro vite cambiarono appena i loro occhi si scontrarono...

Bill,16 anni e mezzo,era suduto sul suo letto a guardare il soffitto.
Era pieno di macchie,e ad alcune di esse mancava un sottile strato di intonaco.
Si alzò dal letto,e andò in bagno. Mise entrambe le mani sul lavandino e si guardò allo specchio: un ragazzo dagli occhi color nocciola contornati da ombretto nero e eyelyner, bocca carnosa e rosa, pelle chiara e lineamenti femminili.
Strinse le mani ancor più al lavandino. Era nervoso. Fra circa due ore sarebbe dovuto andare al suo primo giorno di scuola. Avrebbe iniziato a metà anno perchè la madre non aveva abbastanza soldi messi da parte per farlo iscrivere a inizio anno,mentre adesso finalmente era riuscita a raccogliere i soldi necessari per l'iscrizione e l'occorrente.
Bill faceva parte di una famiglia piuttosto povera. All'inizio erano una di quelle famiglie con una casetta piccola (ma accogliente) che per due volte alla settimana faceva gli straordinari per potersi permettere più di quello che potevano.
Adesso invece,da quando la madre Simone aveva divorziato con il padre Jorg, si erano dovuti trasferire da Magdemburgo a Berlino, dove la loro casa non era una delle migliori: era piccolina,e sui muri e sul soffitto a volte mancava dell'intonaco, e Simone doveva fare gli straordinari quasi ogni giorno,e a volte non tornava nemmeno a casa.
Nella cucina c'era un fornello,dei banconi,un frigorifero,un tavolo e due sedie; nel salone un divano rosso con fantasie scozzesi,un pò rotto,una televisione piccola non a colori,un tavolino (dove di solito si poggiava il telecomando e qualche stuzzichini); la camera di Simone contenva un letto matrimoniale,due comodini,un guardaroba,il bagno e altre cianfrusaglie; quella di Bill,quella di Bill sicuramente era la più bella della casa: aveva un guardaroba pieno di foto dei suoi gruppi preferiti, infiniti poster attaccati ai muri per non far notare l'intonaco mancante,un letto,un comodino,un bagno e altre cose.
Alla fine Bill cercava di prendere sempre il lato positivo della situazione in cui si trovava, cercava di non pensare alla sua situazione economica,e cercava di vivere la sua vita come un ragazzo normale,ma non poteva,e lui lo sapeva bene.
Quando fra 1-2 ore sarebbe arrivato a scuola sapeva che i suoi compagni,anzi TUTTA la scuola lo avrebbe preso in giro dicendo ''Ehi tu,frocetto!'' oppure ''Vuoi scopare bella?''.
Bill guardò la sveglia che c'era sul suo comodino,segnava le otto meno un quarto.
-Merda...devo muovermi o farò tardi!- disse prendendo lo zaino già preparato qualche ora fà,e corse verso le scale.Per poco non inciampava nell'ultimo gradino.
-Ciao mà,io vado!- disse avvicinandosi a Simone e dandole un bacio sulla guancia
-Divertiti tesoro...- rispose con tono affettuoso,dopodichè ritornò a lavare i piatti ancora sporchi della sera prima.
Bill uscì di casa sbattendo forte la porta.

* * * * * * * * *

''BIP!BIP!BIP!''
Tom diede un pugno alla sua sveglia per zittirla,dopodichè si girò dall'altra parte del letto,ma era inutile si era già svegliato.
Tom era un ragazzo di 16 anni e mezzo (proprio come Bill) ed era il figlio di Gordon Trumper e Emily Schwaz,due famosissimi avvocati,anzi i migliori di tutta Berlino. Guadagnavano molti soldi,quindi Tom aveva tutto quello che desiderava: voleva una macchina?I genitori gliela compravano.Voleva una maglietta firmata da più di 5.000 euro?I genitori gliela compravano.Insomma,TUTTO. Non per questo vivevano in una casa grandissima e bellissima: una casa a due piani tutta bianca e blu,con due garage e un giardino enorme quanto un campo da calcio. L'interno era ancora più bello: all'entrata c'erano due piante a destra e a sinistra e varie sculture; la cucina era grandissima con fornelli,banconi con sedie simili a quelle dei bar,frigorifero ultra-moderno,piante rampicanti che pendevano dal soffitto; nel salone c'era un enorme divano blu,televisore al plasma da 289 pollici appeso al muro,tavolino di cristallo e mobili; la camera da letto dei genitori aveva armadio grandissimo (per contenere tutti i vestiti firmati che la madre comprava quasi ogni giorno), un letto matrimoniale a baldacchino,carta da parati lussuosa,bagno incorporato nella stanza...; la camera di Tom invece era la camera più disordinata: c'erano vestiti ovunque,e i poster di Snoop Dog coprivano il soffitto e alcune pareti della stanza. Il letto era grande,e poteva ospitare anche due persone, e il bagno era incorporato nella stanza (come ai suoi genitori).
Tom poteva definirsi il più bello della BERLINO HIGH SCHOOL,e anche il più popolare. Era amato da tutti,e tutte le ragazze gli cadevano ai piedi. Si era già scopato tutte le ragazze che c'erano nella scuola,infatti era popolare soprattutto per questo.
-E' ora di svegliarsi!- disse stiracchiandosi e facendo un sonoro sbadiglio -è in arrivo un altro pallosissimo giorno di scuola...-
Aprì l'armadio e prese jeans XXL,maglietta XXL,bandana,fascia,cappellino e scarpe Nike,dipodichè andò in bagno a vestirsi.
Prese lo zaino che c'era a terra e se lo mise sulla spalla sinistra.
Scese le scale sbuffando e andò in cucina,dove la madre e il padre stavano prendendo un caffè prima di uscire per andare al lavoro.
-Ciao mà,ciao pà- disse prendendo una fetta biscottata
-Ciao figliolo- disse la madre -oggi quando tornerai a casa dopo la scuola rimarrai a casa da solo,io e tuo padre ci dobbiamo occupare di un caso importante,e non sappiamo a che ora torneremo.Probabilmente anche verso le nove,nove e mezza-
-Ok...- rispose finendo in fretta la fetta di pane -Allora io vado,ci vediamo stasera-
e se ne andò anche lui sbattendo la porta.

* * * * * * * * *

...capirono di appartenersi già dal primo momento in cui si videro.
Ognuno non poteva fare a meno dell'altro,e la loro diversità in generale
poteva causare guai a ciauscuno di essi...alcuni pensavano che poveri e ricchi non erano fatti
per stare assieme,che era sbagliato...SBAGLIATO,la parola che preoccupava entrambi...''