Baciami Stupido

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  1. •Khaleesi•
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    Titolo: Baciami Stupido
    Autrice: JuLes - •Khaleesi•
    Rating: G/PG
    Genere: fluff – humor – un po' di romance
    Avvisi: Nessuno
    Disclaimers: le avventure dei quattro signori tedeschi che descrivo qui di seguito sono totalmente di mia invenzione, i personaggi citati in questa fic non mi appartengono. Non ci guadagno niente a scrivere ciò che ho scritto e tutto ciò che ho scritto è farlocco come la statua di Bill al museo delle cere! xD

    ***



    BACIOGRANDE



    - Miannoiomiannoiomiannoiomiannoio...!!! -
    - Bill!! Basta!!! - urlò Georg, coprendosi le orecchie con le mani. Non ne poteva davvero più.
    Era più di mezz'ora che il cantante non faceva altro che dire che ogni cosa lo annoiava. Niente Playstation, niente dvd, niente di niente. Quella sera tutto sembrava non accontentarlo.
    - Ma Georg, io mi annoio!!! -
    - Questo lo abbiamo capito, amico, ma... che palle!! -
    - Abbi pietà delle nostre orecchie! - Tom si inserì nel discorso.
    - Vuoi dire che tu non ti stai annoiando, fratellone?! - chiese.
    - Sinceramente?! NO! -
    Bill sbuffò.
    - Ci sono un sacco di cose interessanti da fare qui! Siamo al Circus Circus, siamo a Las Vegas, cavolo! Georg ha la pista da bowling nella suite, io ho un campo da minigolf da sei buche!! Se non vuoi giocare, possiamo andare al luna park, possiamo andare a giocare a poker, c'è la tv via cavo... e sai cosa significa la tv via cavo, vero? - ammiccò.
    - Tutto molto meraviglioso, Tom, ma io mi annoio lo stesso! -
    Il chitarrista guardò Gustav e Georg sospirando, poi alzò gli occhi al cielo. Il suo gemello era davvero un caso senza speranza. Se non era in vena, rompeva le scatole all'infinito. Poteva esserci ogni ben di dio o ogni genere di passatempo, ma lui non trovava comunque qualcosa da fare. - E' frustrante, sai, Tomi? -
    - Non dirlo a noi! - commento Georg.
    Bill lo fulminò con lo sguardo. - Solo perché voi vi divertite con il bowling o con il minigolf non significa che io debba fare lo stesso! Io ho il campo da minibasket, di là in camera da letto! Io lo odio il basket! -
    Tom sbuffò sonoramente. - Mi stai seccando, Bill... davvero... trovati qualcosa da fare, perché altrimenti io e i ragazzi scendiamo nella sala delle slot e ti lasciamo qui da solo! -
    - Ma mi annoio, qui da solo! -
    - Bill...?! -
    - Mh...?! -
    - Vaffanculo! - strillò Tom. Fece un cenno agli amici, che lo seguirono verso la porta della suite.
    - No no no, fermi! Aspettate! -
    I tre si bloccarono.
    - Che c'è adesso? -
    - E se... se chiamassimo le ragazze e facessimo il gioco della bottiglia? -
    Gli altri scoppiarono a ridere.
    - Non siamo più dei bambini, Bill! -
    - Lo so, lo so! Non è il caso di prendermi in giro, però! E' solo che beh... - sorrise. - ...potrebbe essere divertente! E poi possiamo passare un po' di tempo anche con le ragazze! Ci comportiamo sempre come dei vip irraggiungibili, con loro -
    - Perché non andiamo a giocare a bowling, allora?! Possono venire anche loro! -
    - Perché il bowling mi annoia! -
    - Oh diavolo... - mugugnò Tom. - Il gioco della bottiglia ti pare divertente, invece? -
    - Oh si, fratellone!! Lo è! - gli occhi di Bill si illuminarono.
    Tom capì ogni cosa. - Bill... -
    - Vipregovipregoviprego! -
    Gustav sospirò. - Che c'è sotto? -
    - Assolutamente nulla! E' solo per fare qualcosa di diverso! -
    - Io continuo a pensare che dovremmo accendere la tv via cavo... -
    - Georg, sei davvero un porco! - si indignò il cantante.
    L'altro sbuffò. - Gustav andiamo a chiamare le ragazze - disse rassegnato. - Gustav, tu chiama Helena e Dana, io vado da Elize -
    Tom rimase con suo fratello: Bill era proprio una diva capricciosa - riusciva sempre a ottenere quello che voleva - ma soprattutto era timido. Gli piaceva Helena, era palese. O almeno, lo era per lui che era il suo gemello. Helena era la loro interprete. David l'aveva assunta quando avevano cominciato a girare per l'Europa, l'anno precedente. Non erano ancora in grado di sostenere un'intervista completa in inglese e la ragazza parlava cinque lingue. Ogni volta che Bill si trovava solo con lei in un contesto che non fosse uno studio televisivo, diventava improvvisamente rosso come un peperone e parlava balbettando.
    Il chitarrista aveva capito che il gioco della bottiglia era solo un pretesto affinché il fratello potesse passare del tempo con la ragazza e magari aprirsi con lei. Insomma, sapevano tutti come finivano di solito quei passatempi e sperava che per suo fratello non fosse diverso.
    - Meno male che tu mi capisci, fratellone - disse Bill.
    - Si...?! Beh, invece di fare tutte queste scene però potevi... -
    - Io sono timido! -
    - Lo so, ma... Bill...?! Bill! Che diamine stai facendo?! -
    Il cantante si era avvicinato al frigobar, ne aveva tirato fuori due mini bottiglie di whisky e se le era scolate entrambe tutte d'un fiato.
    - Così avrò un pochino più di coraggio - disse, orgoglioso.
    - Così penserà che sei scemo! - ribatté il fratello.
    - Tomiiii!!! -
    - E' vero! Quando bevi sei una cosa insopportabile! Sembri un imbecille! Senza offesa, eh! -
    - Nessuna offesa! - sorrise l'altro. - Tu sei uguale! -
    - Hey, cosa vorresti... - si interruppe. Georg e Gustav erano rientrati insieme a Dana, Helena ed Elize.
    Non appena vide la ragazza, Bill si irrigidì. Di solito, la vedeva vestita elegante, truccata e perfettamente sistemata per dirette televisive e aftershow party. Quella sera invece, i lunghi capelli rossi erano lasciati sciolti sulle spalle, non era truccata e portava gli occhiali da vista. Indossava jeans larghi e una felpa che sembrava presa in prestito dal guardaroba di Tom. Ed era molto più bella così.
    - Buonasera! - salutarono in coro le ragazze.
    - Ciao a voi! - trillò Tom.
    Bill non salutò e il fratello gli diede una gomitata.
    - C-ciao - balbettò allora.
    Helena alzò la mano in segno di saluto, poi rivolse la sua attenzione a Georg, un po' delusa dal comportamento del cantante.
    - Hai visto cretino? -
    - Cosa, Tom? -
    - E' delusa perché non l'hai salutata! Mi sa che le piaci anche tu! -
    - Oh cavolo... - si agitò subito l'altro.
    - Occhei occhei... stammi a sentire... adesso ci sediamo intorno a quella bottiglia e cominciamo a giocare. Tu stai solo molto calmo, o potresti giocarti tutte le tue possibilità, scusa il gioco di parole! - sbuffò. - Ammesso che dopo stasera tu di possibilità ne abbia ancora... -
    - Ma... -
    - Andiamo! -
    Tom sorrise al fratello, poi raggiunse le ragazze e gli amici, che si erano sistemati nel salottino. Gustav aveva preso delle bottiglie dal suo minibar e la stessa cosa aveva fatto Georg.
    - Per prima cosa... ci serve una bottiglia vuota! Quindi, brindiamo! - sorrise il bassista. - A noi! -
    - A noi! - gli fecero eco tutti gli altri.
    Georg aprì la bottiglia di vodka e ne bevve un sorso, poi la passò a Gustav e così via. In poco tempo, l'ebbero finita. A Bill girava già la testa. Temeva che avrebbe collezionato una figuraccia dietro l'altra, durante il gioco. E chissà Helena cosa avrebbe pensato di lui, dopo.
    - Allora, pronti a giocare? - chiese Tom.
    - Oh si, prontissimi! - squittì Elize. - E' un gioco molto interessante! Si scoprono molte cose con questo gioco - biascicò. Bill la guardò e decise che probabilmente era già piuttosto alticcia.
    Helena ridacchiò, poi guardò in direzione di Bill, che però abbassò subito lo sguardo, arrossendo. Lei sospirò e si sedette in terra, accanto a Dana. Il cantante si sedette di fronte a lei, proprio come Tom gli aveva detto.
    Gustav prese la bottiglia che avevano appena svuotato e la mise in centro al cerchio.
    - Occhei, comincio io!! - disse e girò la bottiglia. - Uhm... Dana! -
    Il batterista si alzò e si avvicinò alla ragazza. Si chinò e le diede un bacio a stampo sulle labbra.
    - Olè! Bravi!!! - applaudì Elize. - Però ci potevate anche mettere la lingua! -
    Bill arrossì. Anche se era stato lui a insistere per fare quel gioco, era già in panico per quando sarebbe toccato a lui. Non voleva baciare un'altra ragazza, non di fronte a Helena. In fondo però era solo colpa sua. Se solo avesse avuto un pochino più di coraggio, non avrebbe dovuto usare uno stupido gioco per poterla incontrare. C'era il rischio che lei non lo prendesse per niente sul serio, dopo una serata del genere. E lui voleva essere preso sul serio.
    - Non esagerare, Elize - commentò allora.
    - Oh su su... non essere pudico... sono le regole del gioco queste. Mica le ho inventate io! -
    - Si, ma... -
    L'altra lo interruppe. - Forza Dana! Tesoro, tocca a te! -
    - Occhei!!! -
    Si scostò una ciocca bionda dagli occhi e poi girò la bottiglia.
    - Gira gira gira gira... urca!!! Helena!! -
    - Co-cosa succede in questi casi...?! - chiese timidamente Bill.
    - Ci baciamo - rispose la rossa come se fosse ovvio. - Sempre che Dana sia d'accordo e non sia un oltraggio al tuo senso del pudore -
    Aveva risposto in modo piuttosto acido, tanto che Bill si chiese se Tom avesse ragione su Helena.
    Dana intervenne. - Oh gioia, sai che per me non ci sono problemi... - si avvicinò all'amica e la baciò sulle labbra, sotto gli occhi increduli di tutti, ma soprattutto di Bill. Dana non aveva mai nascosto le sue preferenze sessuali, ma di Helena nessuno sapeva niente. Quando le due ragazze si staccarono, Dana scoppiò a ridere, seguita a ruota dall'altra.
    - Beh, gioia, se non riuscissi a trovare un fidanzato, sappi che io sono libera! - commentò.
    - Oh no, Dana... sai che io gareggio per l'altra squadra! - disse, guardando Bill, che tirò un impercettibile sospiro di sollievo.
    - Ora tocca a me! - trillò poi.
    La rossa si avvicinò alla bottiglia e la girò. Bill d'istinto chiuse gli occhi. Si rendeva perfettamente conto di quanto fosse ridicola e surreale quella situazione. Desiderava essere sorteggiato con tutto se stesso, ma allo stesso tempo ne aveva paura. Non che il cantante non volesse baciare Helena, naturalmente, ma non doveva accadere così, per gioco. Doveva essere una cosa seria, il loro primo bacio. Se l'era immaginato tante volte nella sua testa, ma non aveva mai pensato – ne voluto – che potesse accadere durante uno stupido gioco della bottiglia, che lui stesso aveva insistito per mettere in piedi, un passatempo per ragazzini alle prime armi.
    - Bill... - disse lei quando la bottiglia si fermò. Non sembrava delusa. Si alzò e gattonò ridendo verso il cantante.
    - Ora non essere timido - gli sussurrò.
    Posò le labbra su quelle di lui e lo baciò, ad occhi chiusi. Il moro rimase spiazzato. Non pensava che la ragazza potesse metterci così tanta passione, ma era ciò che stava facendo. Lei non stava giocando o almeno così sembrava. Lo stava baciando esattamente come avesse fatto se fossero stati solo loro due. Decise che anche lui avrebbe fatto sul serio. Chiuse gli occhi e ricambiò il bacio. Strinse a se la ragazza e la baciò finché gli applausi e le risatine degli altri non lo distrassero.
    - Occhei, occhei... - intervenne Georg. - Ragazzi, questo è solo un gioco. Non dovete essere così realistici! - esclamò, cercando di dividerli.
    I due staccarono le loro labbra e Helena sbuffò. - Va bene... va bene... ci stacchiamo... -
    Mentre tornava al suo posto, la ragazza fece l'occhiolino a Bill, che arrossì immediatamente. Non ci stava capendo più nulla. La ragazza aveva accettato di buon grado di giocare con loro, ma in realtà il suo comportamento era tutt'altro che goliardico. Lo aveva baciato per davvero. E come l'aveva baciato.

    Il gioco andò avanti per un'altra mezz'ora, poi Dana propose di andare a fare un giro nella sala slot. Tutti si rivelarono d'accordo. Accettò perfino Bill, dopo che Helena si era dimostrata contenta di uscire. Buttarono via le bottiglie che si erano scolati nel frattempo e poi si diedero appuntamento agli ascensori.
    - Vado un momento in bagno... - disse Helena, mentre tutti, compreso Tom, uscivano dalla suite, lasciando Bill da solo.
    Il cantante li maledì tutti quanti: che avessero capito che sbavava dietro alla rossa e quindi l'avevano lasciato lì con lei apposta? Cosa le avrebbe detto quando sarebbe uscita da quel bagno, quando lei gli avrebbe sorriso e rivolto la parola?
    In quel momento, si sentiva uno stupido. Avrebbero potuto restare soli in milioni di altri modi differenti, e invece lui aveva scelto il più stupido che gli era venuto in mente. Un gioco. Helena avrebbe pensato che era un idiota incapace. Un timido bambinetto che non riusciva a farsi avanti con una donna.
    - Bill...?! -
    Il ragazzo trasalì. Helena aveva interrotto i suoi pensieri.
    - P-possiamo scendere? -
    - Sei sicuro di voler scendere con gli altri? - gli chiese.
    - Io... ehm... si...?! -
    Helena scoppiò a ridere. - Non si risponde a una domanda con un'altra domanda - Il cantante si accigliò un poco.
    - Mi stai prendendo in giro? -
    - Assolutamente no! -
    La ragazza sorrise, poi si avvicinò a lui finché i loro petti quasi non si scontrarono. Bill era immobile, le braccia lungo i fianchi, incapace di fare qualunque movimento. Era la seconda volta in meno di un'ora che stavano così vicini e il suo cuore batteva talmente forte che sembrava volesse uscirgli dal petto. Helena si alzò sulle punte e avvicinò la bocca all'orecchio di lui.
    - Io non stavo giocando prima... - sussurrò.
    Bill sentì un brivido scorrere giù per la schiena.
    - Io... - cominciò, poi deglutì pesantemente.
    Chiuse gli occhi e si concentrò solo sul respiro di Helena che gli solleticava il volto.
    - Bill, avevi davvero bisogno di uno stupido gioco per provarci con me? -
    Il ragazzo si sentì avvampare. Pieno di imbarazzo, prese un gran respiro, poi riaprì gli occhi, ritrovandosi faccia a faccia con la rossa.
    - Bill... -
    - Mh...?! -
    - Ti ho fatto una domanda... - disse.
    - Io... - prese fiato. - Io sto cercando una risposta... - ammise.
    La rossa ridacchiò. - Non era un gioco nemmeno per te, vero? -
    - Helena, io... -
    - Rispondimi -
    Bill sospirò. - No, non lo era... - ammise. - Sono stato uno stupido, Helena... mi vergogno così tanto... - disse, coprendosi gli occhi con le mani.
    - Hey... perché dovresti? - chiese accomodante. Prese le mani di Bill fra le sue, cercando di indurlo a guardarla negli occhi.
    - Perché... - sospirò di nuovo lui, guardandosi le scarpe. - ...tu mi piaci così tanto...! E io... tutto ciò di cui sono stato capace è stato farti giocare al gioco della bottiglia solo per poter stare un po' con te... - sbuffò, alzando gli occhi al cielo. - Mi sento così stupido -
    Helena posò una mano sulla guancia del moro.
    - Bill... guardami - sussurrò.
    Il ragazzo però continuava a guardare per terra.
    - Bill... -
    - Mh...?! -
    - Non ti è mai passato per la testa che se l'avessi trovata una cosa stupida, non mi sarei mai prestata a una cosa del genere? -
    - Io... - Helena gli posò un dito sulle labbra.
    - Ho visto come mi guardi sai? So cosa significano quegli sguardi... - sorrise dolcemente alla vista di Bill che arrossiva. - E mi piacciono... mi piacciono molto... esattamente come mi piaci tu -
    A quel punto, sul viso del ragazzo si aprì un sorriso sollevato. - Non mi trovi stupido? -
    - Beh, ammetto che forse avrei preferito un approccio un po' meno infantile... insomma, ci vuole coraggio, ogni tanto! - Bill sussultò. - Però probabilmente non ci saremmo mai scambiati quel bacio stupendo... quindi direi che è andata bene così... -
    - Davvero? -
    Helena annuì.
    - Beh, allora... ehm... -
    - Vuoi scendere con gli altri oppure... -
    Il cantante la interruppe. - Che ne dici se restiamo qui? -
    - Bill Kaulitz.. ci stai forse provando con me? -
    Lui rise. - Hai detto tu che bisogna avere coraggio -
    - Touché - sorrise Helena. - Comunque, per me va bene se restiamo qui... possiamo... possiamo giocare a conoscerci meglio - disse, con un filo di malizia.
    - Beh, ignorerò il doppio senso e fingerò che tu mi abbia chiesto di parlare un po' - disse, facendosi serio all'improvviso. Non sapeva se era l'alcol o l'improvvisa consapevolezza di non esserle del tutto indifferente, ma in quel momento si sentiva pieno di coraggio e per niente intenzionato a lasciarla andare.
    Helena ridacchiò. - Ovvio... è proprio quello che ti ho chiesto... - disse, sedendosi sul divano. Fece cenno a Bill di accomodarsi accanto a lei, poi gli appoggiò la testa sulla spalla. Il moro cercò di accantonare ogni imbarazzo e le strinse le spalle con un braccio, avvicinandola a se il più possibile.
    Con l'altra mano, strinse forte quella di lei, intrecciando le loro dita.
    Bill chiuse gli occhi, godendosi il momento. Non poteva credere di averla fra le braccia.
    - Bill... - sussurrò lei, guardandolo in viso.
    - Mh...? -
    - Mi sei sempre piaciuto, sai? -
    Il ragazzo sorrise. - D-davvero? -
    Helena annuì. - Si. Da morire. Solo che non sono mai riuscita a capire il tuo comportamento. Mi evitavi a tutti i costi, mi parlavi a malapena... pensavo... - sospirò. - Pensavo di starti antipatica - ammise.
    - No... no! Che dici? Tu non... -
    Lo interruppe, posandogli due dita sulle labbra. - Baciami, stupido. Abbiamo già perso fin troppo tempo -




    Note dell’autrice: toh guarda… una shot! Chi l’avrebbe mai detto?! Che magari mi son sbloccata?! Ma speriamoooooooooooo…!!! Mi manca scrivere! Mi manca tanto, sapete? È il mio rifugio sicuro quando lo stress mi divora!
    Io scrivo e tutto sembra passare. Il problema è che ‘sti quattro boys non se fanno più vedè! E le poche cose che vediamo… ecco… non è che siano così incoraggianti… vedere Tom che gioca con la torre di legno con in sottofondo delle galline che schiamazzano, o Bill che si fa il tatuaggio sui diti… uccide la mia ispirazione! La BTK uccide la mia ispirazione! Ad ogni modo... in teoria, le note – se si mettono – dovrebbero servire per parlare della storia. Io su questa non so cosa dire, se non che l’ho scritta di getto come da un po’ non mi capitava e che l’ho concepita e partorita la sera dell’Epifania in ufficio mentre mi lamentavo di quanto alcuni ventiquattrenni sappiano essere infantili. Uhm… sarà mica per questo che ho scritto una storia di venti-ehm-quanti-anni-hanno-i-gemelli?! che giocano al gioco della bottiglia?!
    Fatemi sapere!
    Bacio JuLes!
     
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  2. >>Brea_th<<
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    Amicaaaaaaaaaaaaaa *_*
    Quanto hai ragione *sospira* io ormai mi sono rassegnata..
    Credo che la BTK non abbia ucciso solo la tua di ispirazione. Anzi, dopo aver assistito impotente a tutte quelle minchiate delle app, un semplicissimo gioco della bottiglia può rappresentare solo un ricordo nostalgico e antiquato (ormai).. una sorta di passeggiata nel viale dei ricordi XD
    Per scrivere qualcosa di decente al momento o si deve lavorare di fantasia, ma quella supersonica.. oppure rifarci a qualcosa del passato..
    Comunque, questa os è simpatica e romantica.. dolcissima! Bill come al solito è un manipolatore con i fiocchi :D
     
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  3. katarina stratford
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    QUOTE (>>Brea_th<< @ 8/1/2012, 15:53) 
    Per scrivere qualcosa di decente al momento o si deve lavorare di fantasia, ma quella supersonica.. oppure rifarci a qualcosa del passato..

    Concordo a mille.
    Però il gioco della bottiglia? L'avrò letto e riletto in mille storie.
    Su autrice che non conosco, scrivici qualcos'altro! :rox:
     
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  4. •Khaleesi•
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    CITAZIONE (katarina stratford @ 1/2/2012, 21:05) 
    Però il gioco della bottiglia? L'avrò letto e riletto in mille storie.
    Su autrice che non conosco, scrivici qualcos'altro! :rox:

    eh... 'na parola
     
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  5. katarina stratford
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    Jules ma sei tu? oO
    Ma che cambiate nick per confondermi? u.u Sono vecchia non scherziamo.
     
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  6. •Khaleesi•
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    CITAZIONE (katarina stratford @ 14/2/2012, 01:24) 
    Jules ma sei tu? oO
    Ma che cambiate nick per confondermi? u.u Sono vecchia non scherziamo.

    Yes my dear! Attenta che nel mentre che aspetto l'idraulico lo cambio di nuovo eh!!! :D
     
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5 replies since 7/1/2012, 23:16   148 views
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