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FIC PARTECIPANTE ALLA I CHALLENGE

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  1. *billaly*
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    Stop Babe

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Anonymous
    Titolo: Home
    Autore: Alessandra/Mamy *billaly*
    Rating:PG13
    Genere: Fluff/Romantic
    Keyword: Lontananza
    Riassunto: Amo l’aria di casa mia. Il successo è una droga, ma nulla supera quella sensazione di profondo benessere. A differenza di Bill e Tom che detestano il loro paese, io continuo ad adorare il mio. La mia casa, la mia stanza, i biscotti di mia madre, il mio bagno con lo sciacquone perennemente gocciolante e LEI.
    Disclaimers: I Tokio Hotel non mi appartengono, tutto quello che leggerete è frutto della mia fantasia e non è mai accaduto realmente, e inoltre, non ci guadagno nulla.
    Note dell’ autrice: Non è niente di chè e mi scuso con la mia socia Robymod perchè avrei voluto dedicarle qualcosa di meglio.



    Maybe surrounded by
    A million people I
    Still feel all alone
    I just wanna go home
    Oh, I miss you, you know

    Non sono mai stato molto mondano, non mi piacciono i bagni di folla forzati , dove devi sorridere a tutti e fingere di esser a tuo agio, mentre invece vorresti esser a mille miglia di distanza. Io non sono nato per partecipare agli after party, per promuovere me stesso, se non sono su di un palco a suonare la mia musica.
    A me piace stare ad Halle, rivedere i vecchi amici, quelle poche affidabilissime persone a cui sono rimasto affezionato, nonostante le nostre strade si siano divise ed io sia diventato famoso. Mi capita di pensare sovente a quei pomeriggi estivi trascorsi nelle sale giochi o a strimpellare nel garage di Rick, il mio amico di sempre, quando ancora i nostri sogni erano irraggiungibili e nutrivano la nostra voglia di emergere.
    Mi piace guardare il panorama dalla finestra della mia vecchia stanza e constatare che il tempo nulla ha cambiato, le stesse facce, le stesse auto parcheggiate. Paul, il figlio di Agneska e Gunther Braun che ormai cresciuto, si ostina ancora dopo anni ad andare con lo skate board sul marciapiedi antistante con scarsi risultati e parecchie ecchimosi. Il giardino della signora Bunkel, che in primavera si riempie di mille fiori colorati. Amo l’aria di casa mia. Il successo è una droga, ma nulla supera quella sensazione di profondo benessere. A differenza di Bill e Tom che detestano il loro paese, io continuo ad adorare il mio. La mia casa, la mia stanza, i biscotti di mia madre, il mio bagno con lo sciacquone perennemente gocciolante e lei.
    Ed è lì che vorrei esser in questo momento.
    Il premio che abbiamo vinto questa sera a Berlino è molto importante, ma non quanto la necessità di vederla.
    Non ho più voglia di star qui in mezzo a questa gente con cui non ho assolutamente niente in comune se non la fama. Non mi interessa vedere quanto sia fottutamente eccitante Shakira, o come si chiama quella bionda che mi sta fissando da un’ora. Vorrei poterle dire che se ne tornerà in albergo da sola, o che è meglio che si trovi un’ altra preda con cui concludere la serata.
    “ Hagen!!” La manata sulla spalla ricevuta da un Tom abbastanza alticcio, mi fa sussultare. Il liquido contenuto nel mio bicchiere mi bagna la mano.
    “ Sembra che tu stia partecipando ad un funerale! Animo, abbiamo appena vinto il premio come miglior gruppo!!”
    Gli sorrido debolmente, mentre cerco di incenerirlo con lo sguardo, ma è troppo brillo per riconoscere il significato recondito della mia occhiata bieca.
    “ Cazzo, quella bionda ti sta guardando da un’ ora! Ha due tette stratosferiche!” Continua imperterrito.
    “ Non me ne fotte un cazzo di quella, come non mi interessa nessuna di queste persone. Questo party è una farsa e lo sai bene anche tu!”
    “ Sì, ma ci sono quantità industriali di femmine e io non mi farò scappare l’occasione stasera!”
    “ Fai pure, io ritorno in hotel…”

    Una mano si posa leggera sul mio avambraccio, mentre con lo sguardo cerco David tra la folla, almeno devo avvisarlo, non credo che Tom abbia in nota di farlo.
    La bionda di prima mi regala un sorriso studiato, mentre con accento straniero, si congratula per il premio. Si vede lontano un chilometro che non le importa nulla di Hagen, ma solo del Georg Listing famoso…
    “ Scusa, me ne stavo andando…”
    “ Di già? Sei appena arrivato…”
    “ Mi stavi spiando?” Chiedo sarcastico.
    “ Lo faccio sempre quando un uomo mi interessa…” Sta tentando di esser seducente, ma a me vien voglia di vomitare.
    Io non sarò mai come Tom che riesce a scoparsi una donna diversa ogni volta e continuare a guardarsi compiaciuto allo specchio. Io vorrei solamente essere tra le sue braccia…
    Questa lontananza mi uccide a poco a poco. Credevo di esser forte e temprato da questo punto di vista, invece mi sto rendendo conto che la sua mancanza ogni giorno si fa sempre più pesante. Lei ha la sua vita, il suo mondo, la sua Halle…



    L’ avevo incontrata in un locale, attirato dalla sua annoiata indifferenza a ciò che la circondava. La musica era altissima, tanto da confondere la mente, ma lei sembrava esser su di un altro pianeta. Era così bella… Occhi scuri profondi, capelli dal taglio sbarazzino le incorniciavano l’ ovale perfetto del viso. Nel mio stomaco mille farfalle avevano preso a volare impazzite.
    “ Ciao…” Le avevo detto semplicemente, sedendomi accanto a lei.
    Mi aveva guardato, sicuramente riconosciuto, ma con nonchalance aveva continuato a sorseggiare il suo cocktail.
    Le mani sudavano e mi sentivo a disagio. Generalmente le ragazze con cui attaccavo bottone, non esitavano a rispondermi, qualcuna anche a donarsi a me alla svelta, quasi timorose di perdere il treno…
    “ Io sono Georg Lis-…”
    “ Lo so…”
    “ Ah…”
    “ Georg, mi dispiace se non sembro impressionata da te, ma non è nel mio carattere sbavare addosso ad un ragazzo solo perché è famoso…”
    Mi aveva letteralmente spiazzato, lasciandomi senza parole.
    “ Scusa, io non vol-…” Dissi contrito.
    “ Piacere Roberta…” Mi aveva teso la mano e finalmente sorriso. La fila di denti più meravigliosa che avessi mai visto.
    Non ci eravamo più lasciati da quella sera. Il nostro rapporto era cresciuto a poco a poco, sebbene i momenti per stare insieme fossero pochi. Aveva messo in chiaro subito che lei non sarebbe mai stata la ragazza oca di Georg Listing, il bassista dei Tokio Hotel. Aveva la sua vita, l’ università a cui pensare, lungi da lei apparire in pubblico, per farsi poi perseguitare dalle fan incazzate. Era il mio rifugio, il morbido abbraccio da cui farmi cullare. I ragazzi erano entusiasti di lei, simpatica e coi piedi ben piantati per terra e... lontana...


    Let me go home
    I’m just too far from where you are
    I wanna come home


    La mia stanza al Ritz è desolatamente vuota, l’ avevo chiamata qualche ora prima per condividere con lei la gioia della vittoria.
    “ Eri bello in TV...” mi aveva sussurrato dolce e poi aveva attaccato entusiasta sulla nostra esibizione che anche lei vedeva per la prima volta.
    Avevo provato a convincerla a venire a Berlino, non ci sarebbe stato alcun problema farla assistere agli EMA, ma lei aveva rifiutato categoricamente, accampando la scusa dello studio.
    Era così restia...

    Ricompongo il suo numero senza esito, sono le due passate, che mi aspettavo?
    Un lampo, un’ idea improvvisa. David non si arrabbierà se anticipo la partenza di qualche ora...
    “ Dirk, te la senti di accompagnarmi fino a casa?”
    “ Ad Amburgo?”
    “ No, ad Halle...” Mi guarda con sospetto, ma poi le sue labbra si stendono in un sorriso.
    “ Ok, Rodolfo Valentino, ma sei in debito di una birra...”
    Ha nevicato ma la strada è libera, tra due ore sarò da lei...

    Apro piano la porta dell’appartamento, unico regalo che lei ha accettato da me perchè avessimo modo di stare soli. Niente di lussuoso, settanta metri appena fuori città.
    “ Non voglio fare la mantenuta...” Mi aveva inizialmente detto un pò sulla difensiva.
    “ Ti farò pagare l’ affitto, ok?” Le avevo risposto sorridendo.
    “ Non sto scherzando...”
    “ Roby, dove stai ora lo paghi e per di più condividi quel buco con altre due ragazze, come credi riusciremo a vederci?” Avevo incalzato. Mi aveva guardato con quei suoi occhi penetranti, estremamente seria. Il mio discorso non faceva una piega da un certo punto di vista e di sicuro non potevamo continuare a stare sul divano di casa mia con i miei genitori che uscivano a mangiare una pizza per lasciarci soli.
    Aveva quindi accettato a patto che potesse ricompensarmi.
    “ Non smettere mai di amarmi...” Le avevo semplicemente suggerito, baciandole felice le labbra carnose.


    Non mi ha sentito, quando è sotto esami studia fino a tardi e durante le poche ore di sonno che si concede, cade in catalessi.
    La luce dell’ ingresso illumina fiocamente la stanza. Lei è lì al centro del lettone, coperta dal piumone bianco. Al suo fianco, il libro di diritto ancora aperto. Sono convinto, freddolosa com’è, che sotto porti quell’ orrendo pigiamone felpato a pois rossi e blu e i calzettoni. Una tenuta che farebbe desistere anche Tom in preda ad un raptus sessuale.
    Mi stendo di fianco a lei osservando i lineamenti del suo viso disteso. Le labbra leggermente socchiuse sono un invito ad esser baciate.
    “ Amore sono tornato...” Sussurrò senza ricevere risposta. Le accarezzo leggero il volto, passo un dito su quella bocca che mi fa impazzire. Infilo un braccio sotto le coperte e le tocco il fianco, mentre deposito piccoli baci sulla sua guancia.
    “Non indossa il pigiamone...” dico a me stesso con un sorriso, indugiando con la mano sulla sua coscia. Mi libero in fretta dai vestiti e dopo aver spento la luce dell’ ingresso la raggiungo sotto al piumone. Fa così caldo qui...
    Approfitto del suo sonno profondo e continuo emozionato la mia lenta esplorazione, immaginando con la mente ogni centimetro del suo corpo.
    Mi è entrata nel sangue e mi rendo conto che ogni giorno che trascorriamo lontani è un’ occasione persa, ma al momento non c’è alternativa.
    “ Io ti amo più della mia stessa vita...” Dico ad alta voce.
    Lei si muove nel letto girandosi verso di me, nell’ oscurità della stanza percepisco solo il movimento.
    “ Anche io ti amo Georg, bentornato a casa...”

    It will all be all right
    I’ll be home tonight
    I’m coming back home


    Edited by *billaly* - 17/1/2012, 22:09
     
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33 replies since 1/2/2010, 22:50   757 views
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