TOKIO HOTEL

Posts written by •Andi•

  1. .
    E dopo 1 anno e 7 mesi l'autore torna in questo topic :lol:

    CITAZIONE (~ e n e a @ 25/7/2008, 17:04)
    complimenti ancora ù.ù

    Grazie ^^

    CITAZIONE (marilyn84 @ 25/7/2008, 17:06)
    CITAZIONE
    l'ho scritta il 23-03-08 mentre pensavo a dove sarei dovuto essere quel giorno... ossia Torino...

    a me era bastata questa frase per capire il tuo stato d' animo mentre la scrivevi, la adoro per questo. Infatti per me è perfetta così! ^_^

    ps: visto??? te l' ho detto che facevi bene a metterla qui!
    :D

    Avevi proprio ragione!
    Mi fa piacere che sia piaciuta! ^^

    CITAZIONE (RetteMich @ 25/7/2008, 17:53)
    La leggo, giuro che la leggo e la commento anche quando ho un attimo di tempo.

    Hai tutto il tempo del mondo per farlo! :lol:

    CITAZIONE (lolika483 @ 25/7/2008, 18:12)
    Nessuno ti chiede di modificarla.
    Io sono assolutamente contraria al modificare cose scritte precedentemente, tolgono ogni emozione di quell'attimo.
    Era semplicemente un consiglio per il futuro!

    I consigli sono sempre ben accetti! ^^

    CITAZIONE (princessbill @ 25/7/2008, 18:38)
    In ogni caso, questa storia mi è piaciuta molto.
    Certo è triste, ma almeno trasmette emozioni.
    I puntini di sospensione vanno bene così, secondo me. Inducono, come era tua intenzione, a leggere lentamente.
    In ogni caso, complimenti.
    Non immaginavo che un ragazzo fosse in grado di scrivere storie così toccanti... ( io non ho nessun pregiudizio contro il sesso maschile, sia chiaro xDDDD)
    Baci. Pri.

    Grazie per il bel commento ^^

    CITAZIONE (Charmy_93 @ 25/7/2008, 18:34)
    ok...mi sono scese 2 piccole lacrime dagli occhi...ora 3...4...5... ok stò a piangere a dirotto T_T...
    sono senza parole...una delle OS più toccanti che abbia mai letto... tutto studiato alla perfezione e secondo me i puntini di sospensione sono utilissimi perchè rendono la lettura meno veloce cosicchè si possa assaporare ogni singola parola dello scritto...bravo davvero...

    PS:che bello che anche un ragazzO si interessi di queste cose!mi riempie il cuore di gioia!*_*

    Mi fa molto piacere essere riuscito a riempirti il cuore di gioia ^^

    CITAZIONE (mika_la_tommina @ 28/7/2008, 19:59)
    bellissima! complimenti!!!mi ha fatto piangere! T__________T ancora complimenti!

    Di solito far piangere una ragazza è una cosa che evito di fare... però in questo caso credo fosse invitabile no? ^^



    Ila, quanto tempo eh?



    Ecco fatto, so benissimo che ho praticamente riesumato una mummia portando questa OS in alto, però era doveroso nei confroni di chi me l'ha commentata u.u
  2. .
    No, non ho generalizzato, il mio post doveva essere letto subito dopo quello precedente, nel contesto della discussione...

    CITAZIONE (†Giuda Iscariota† @ 6/10/2009, 16:42)
    È interessante vedere come la maggior parte degli etero riesca a mettere su di un piedistallo l'eterosessualità, gettare mer*a sull'omosessualità e negare perfino l'esistenza della bisessualità... dovrebbe essere oggetto di studi da parte di qualche psicologo.

    CITAZIONE (†Giuda Iscariota† @ 9/10/2009, 12:37)
    Però, d'altro canto, è un bene.
    Insomma, se non dovessimo affrontare così tanti pregiudizi, magari saremmo come gli spregevoli etero...

    Mi sembrava superfluo indicare che mi stavo riferendo a quegli eterosessuali no?
    Insomma, sarebbe stata una ripetizione inutile.
  3. .
    Perchè la gente è ipocrita e falsa.
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    No, questo non è vero.
    Dal 1970 l'omosessualità è stata cancellata dal DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) dunque è chiaro e comprovato che gli psichiatri non devono vedere gli omo come se fossero malati, tanto meno gli psicologi.
    Se poi c'è qualche testa malata che si ostina a cercare una cura per l'omosessualità, come minimo andrebbe radiato dall'ordine dei medici/psicologi/psichiatri.
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    Così mi lusinghi ^^
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    Pregevole, veramente pregevole.
    Proprio un buon lavoro.
    La tristezza e la malinconia che la storia emana è molto accentuata, forse fin troppo.
    Non si riescono a cogliere precisamente le altre emozioni di Andreas, come la gelosia e l'invidia verso Tom, lo scetticismo nei confronti di Bill e la nostalgia verso i momenti passati con lui, ma è proprio questa la caratteristica principale e migliore della storia.
    Non è necessario indugiare su questi altri sentimenti, perchè la tristezza li amplifica già di per sé.
    Sei riuscita a cogliere l'essenza della tristezza e a trasmetterla in chi legge.
    Veramente un buon lavoro.
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    Caspita, una seconda lettrice *O*

    Grazie mille ad entambe ^^
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    Se non sbaglio in un episodio della THTV si calava i pantaloni... dov'è il video?
  9. .
    Congratulazioni ^^
  10. .
    Ahah!! Ti ringrazio per il complimento!
    Dire che il mio stile si avvicina a quello di Allan Poe m pare eccessivo... xD Del resto non sono così bravo... ^^
    Però mi ha fatto piacere ^^
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    Ti ringrazio per i complimenti ^^
    Sai, non ne ricevo molti data la particolarità delle mie storie (poche a dire la verità), dunque i tuoi mi hanno fatto piacere.

    Giusto per curiosità, lo scrittore conosciuto è Allan Poe, di cui hai citato "Il cuore rivelatore", oppure è qualcun altro?
  12. .
    CITAZIONE (AgAtA_SeKuNdEn @ 9/10/2009, 18:11)
    Mi vien voglia di ficcarli una carota nel culo *W*

    Una carota è troppo poco!
  13. .
    Bon, visto che non ho nulla da fare, posto qui una mia fic.
    Inoltre, non capisco perchè le storie di questo genere siano così poche!
    Mi sento in obbligo di scusarmi con voi: l'ho scritta un po' di tempo fa e devo ammettere che in alcuni punti è terribilmente melensa, ma che ci si può fare? Cambiarla sarebbe un abominio, dunque converrete con me che è opportuno sopportare lo zucchero.
    Ah, mi scuso anche per i punti di sospensione: di solito sono tre e non due, ma ho qualche problema e se ne metto tre escono fuori simboli arcani.

    Titolo: Pleasure
    Genere: Introspettiva, Romantica, Intellettuale.
    Personaggi principali: Andreas, Bill
    Pairing: AndreasXBill
    Raiting: PG
    Avvisi: Angst


    Disclaimer: Andreas e Bill non mi appartengono, altrimenti potreste denunciarmi per schiavitù, non ci guadagno un fico secco a scrivere queste storie, anche se sono un povero cristo in canna e in rosso, e ovviamente non voglio diffamare nessuno, anche se vorrei togliere la fame dal Terzo Mondo.


    Buona lettura ^^


    PLEASURE




    Lo ascolto.
    Saranno ormai due ore che l’ascolto.
    Ogni sua parola è entrata nel mio cervello e si è impressa come a caldo nella mia corteccia cerebrale.
    A volte desidererei non avere questa mia stupefacente memoria per questo genere di cose.
    Di solito sono uno che si dimentica dopo due secondi quello che gli è stato detto poco prima, e fino ad ora non me ne sono dispiaciuto: odio quando la mente è perseguitata da pensieri e congetture, preferisco avere la mente libera e aperta.
    La verità è che mi piace molto osservare sul viso delle persone l’espressione che hanno quando dico loro che non ricordo assolutamente nulla di quello che mi hanno appena detto, trovo che sia un’espressione decisamente appagante, quasi corroborante e rigenerante.
    Nonché eccitante.
    Un palpabile stupore all’inizio, che si sfuma di un leggero sospetto in un secondo momento, per tramutarsi in sdegno e offesa alla fine.
    Tutto questo in pochi secondi.
    Vedere queste emozioni sul viso della gente mi fa sentire bene con me stesso.


    Ma con lui non è così.
    Ogni volta che parlo con lui, le sue parole rimangono impresse nella mia mente per ore, giorni, settimane e mesi.
    Ma guarda! Ricordo ancora cosa mi ha detto il giorno in cui non era arrivato in tempo all’appuntamento quotidiano a casa mia per giocare alla Playstation.. sono proprio un caso disperato! Ah! Ah! Ah!
    Ma oltre a queste sciocchezze.. è strano che lui sia l’unica persona che mi fa quest’effetto.
    Mi sono interrogato diverse volte sull’argomento, e devo dire che mi affascina.
    Perché non mi dimentico delle sue parole? Perché ogni volta che torno a casa, ricordo tutto ciò che mi ha detto, dalle cose importanti alle cazzatine? Ma soprattutto..
    .. perché sto male se ci penso?
    Riflettendoci bene, è una cosa assai strana questa.. ho già provato a dirgli, giusto una volta, per provare, “Scusa, ma non mi ricordo proprio di cosa stai parlando!”: non l’avessi mai fatto! Quell’espressione che tanto adoro leggere sui visi delle altre persone su di lui era terribile! Era come se un dio dell’antica popolazione nordica fosse disceso sulla terra e mi avesse trafitto con la sua enorme spada la cui lama era stata affilata in tempi oscuri e dimenticati nell’antica fornace dei dwarf! Mai ho sperimentato una tale sensazione di panico più assoluto! Ricordo benissimo che avrei preferito mille e altre mille volte che il morbido e verde pavimento in moquette della mia stanza si fosse trasformato in un pantano e che mi avesse trascinato giù nelle profondità della terra.
    No, non ho rifatto mai più una cosa del genere. Il solo vedergli quell’espressione in faccia mi ha fatto desistere da qualsiasi altro tentativo successivo.
    Non saprei spiegarmi neanche io il motivo.. o forse sì.


    Ma il punto non è questo.
    Ora sono qui, in camera mia, con lui fiondato nel mio letto che mi racconta, o per meglio dire, cerca di raccontarmi tra gli spasmi e i singhiozzi, di come stava passando un brutto periodo.
    Sia chiaro, i suoi brutti periodi coincidono con tre eventi significativi, e la presenza di uno o dell’altro nella giornata indicava il livello del suo stress.
    Motivo numero uno: al suo risveglio, per colazione, non c’era il succo alla melagrana. Sì, lo so, è un motivo stupido ed infantile, ma se lui non si alza e beve quel suo dannato succo alla melagrana, sclera.
    Motivo numero due: dopo la colazione, appena si è appropriato del bagno che, ironia della sorte, condivide con il fratello, non trova la sua lacca e i suoi trucchi. Una persona normale cercherebbe di farsene una ragione e provvederebbe a cercarli, o quantomeno rinuncerebbe immediatamente dopo che ha notato il casino che regna in camera/bagno/cucina/salotto e/o tourbus. Ma lui non è normale. Lui sarebbe capace di smontare e rimontare a tempo di record ogni singola tubatura di tutto un quartiere se solo la sua matita preferita gli cadesse nel cesso.
    Motivo numero tre: suo fratello ha fatto una cazzata. Ora, qui ci si potrebbe dilungare per decenni sull’argomento, perché di cazzate suo fratello ne fa tante, ma veramente tante. Al suo confronto colui che la gente crede sia Satana, o Lucifero, o il Diavolo, o Belzebù, o lo Chef Tony è un bambino buono il cui nome è sulla lista dei bravi di Babbo Natale.
    Ma non voglio portare il mio cervello al surriscaldamento.
    Dicevo, ora sono qui, con lui fiondato sul mio letto, che si lamenta di quanto la sua vita sia stressante.
    Ora, se un suo discorso inizia con “Andi, faccio schifo non è vero?” potreste giurarci mezzo busto che dopo un’ora e mezza e oltre, forse due ore, di discorsi e di rivangate nel passato arriverà a “Andi sei una testa di cazzo!”

    «ANDI! SEI UNA TESTA DI CAZZO!»

    Come volevasi dimostrare.
    Io sono la testa di cazzo.
    Ma il bello deve ancora venire.
    Tra poco, se riuscirò a piazzare delle belle frasi ad effetto, riuscirò finalmente a farlo incazzare sul serio, e allora sì che inizierà il divertimento!
    Certo, per me è un divertimento, e per lui sarà come uno sfogo, ma alla fine il risultato non cambierà: sarò io quello che sputerà sangue.


    «Scusami Bill, ma veramente.. non puoi pretendere di avere sempre ragione!» gli rispondo pacatamente io.


    «E INVECE SÌ! IO HO SEMPRE RAGIONE!» urla istericamente Bill di rimando.


    Bene, è giunto il momento di far partire la diabolica macchina della psicologia distruttiva, collaudata e testata da me medesimo in persona!


    «Dai Bill, non ti metterai mica a piangere vero? Guarda, vedo già una lacrima che solca il tuo bel visino.» e così dicendo, gli sfioro la guancia destra con il dorso del mio indice e del mio medio sinistro.
    A quel punto lui non ci vede più e perde il controllo. Odia quando lo prendo spudoratamente in giro.
    Inizia a muovere freneticamente le mani, quasi in modo convulsivo, come fa di solito quando vorrebbe stringere il mio collo ma non ci riesce perché ha ancora un goccio di autocontrollo in sé.
    E ora ci vuole il colpo di grazia.


    «No, Bill, ti prego quello no. Hai ricominciato a muovere le mani come una checca isterica! Ah!Ah!»


    Lui odia quando lo chiamo così, è una delle poche cose che veramente gli interessano, a parte sé stesso e la musica. Ma visto che qui si sta parlando proprio di lui, mi sembra giusto fare una piccola pausa per spiegare al gentile pubblico.
    All’incirca all’età di 17 anni, durante una delle mie visite a sorpresa a casa sua, l’ho beccato in pieno mentre si masturbava guardando un filmino porno gay tramite internet. A quel tempo io già avevo cominciato a capire quale fosse la sua vera natura, l’avevo inteso da come mi guardava mentre mi cambiavo maglietta e calzoni dopo che avevamo finito di fare una delle nostre solite corse in bici dietro al boschetto di casa sua, dunque non ne rimasi affatto sorpreso. La cosa divertente ed eccitante, sì eccitante, è stata che lui non si era minimamente accorto della mia presenza! Quel giorno sua madre aveva costretto suo fratello Tom a seguirla nel fare la spesa, visto che doveva ripagarla per quel vaso rotto mentre giocava “innocentemente” a calcetto nel soggiorno di casa, e dunque nell’abitazione non c’era nessuno. Io, che sapevo perfettamente dove tenevano nascosta la seconda chiave della porta, avevo fatto in modo di non farmi sentire per fargli prendere un colpo! Ah! Ah! Solo al pensarci mi veniva da ridere! Sta di fatto che Bill non si era curato di chiudere completamente la porta di camera sua e, dato che mentre era seduto alla scrivania dava le spalle alla porta, io mi ci potei infilare senza farmi notare. No, non infilare in quel senso, razza di maniaci pervertiti!
    Naturalmente il volume del pc era molto basso, dunque non potevo sentire con chiarezza ciò che stava vedendo Bill. Al contrario, vedevo che stava facendo dei movimenti sospetti con la mano destra e, spinto dalla curiosità e da un’altra specie di sensazione che all’inizio non riconobbi, ma che subito dopo identificai come una pulsante e premente eccitazione nei miei slip, mi avvicinai di più a lui.
    A quel punto, dopo essere scivolato di soppiatto alle sue spalle, vidi con chiarezza ciò che Bill stava guardando: un video porno in cui una specie di Adone stava avendo un rapporto orale con un giovane ragazzo di probabili origini mediterranee.
    Purtroppo la mia irruenza giocò a mio sfavore, visto che Bill vide del movimento nel riflesso dello schermo e si volse di scatto verso di me.
    Fu una scena bellissima e spassosissima: lui che cercava di ricomporsi frettolosamente e io che lo osservavo attentamente con un cipiglio un po’ sul divertito e un po’ sull’offeso.
    La cosa che mi colpì però furono gli occhi, le guance e il respiro di Bill: mai prima d’ora lo avevo viso in tale stato.
    Il respiro era mozzato, veloce e scoordinato, come se avesse appena terminato una gara di corsa ad ostacoli; le sue guance erano rosee, tendenti al rosso, e sembravano due piccole ciliegie quasi mature, ma che ancora non erano pronte per essere assaporate; i suoi occhi invece, oh i suoi occhi! Avevano un non so che di magico in quel momento, sembravano frammenti di galassie lontane, pezzi di stelle in caduta libera nel cielo d’estate, attraverso le sue pupille potevo scorgere frammenti della sua vera essenza! Certo, non era la sua essenza completa, perché quella la si può vedere solamente nel momento massimo del piacere, ma grazie a quel caso fortuito io potei, per un momento, ammirare parte della vera anima di Bill!
    Che piacere che ho provato! Che immenso piacere! E se quelle emozioni le avevo provate quando lui non era ancora giunto al culmine del piacere, figuriamoci cosa avrei provato nel momento in cui avrei visto la sua anima al completo!


    È in quel momento, credo, che capii di essere diventato il suo schiavo.
    In quel momento capii con sicurezza che mi ero innamorato di lui.
    Avrei fatto di tutto per portarlo al piacere.
    Di tutto.


    Certo, questo lo sospettavo già da un po' di tempo, troppe volte pensavo a lui, troppe volte mi soffermavo a fantasticare su di una nostra vita insieme.
    Avrei dovuto immaginarmelo.
    Ma l'amore non sempre si comprende subito.
    Anzi, molte volte l'amore è come un seme piantato nel terreno: se lo si annaffia, lo si cura e gli si prestano le dovute attenzioni, crescerà e sboccerà in un meraviglioso fiore.


    Ora, probabilmente si sarà capito che anche io, come Bill, sono omosessuale.
    Bene, così mi risparmio la noia di raccontarlo.


    Comunque, Bill, dicevo, oltre ad essere gay, è anche terribilmente orgoglioso di esserlo.
    Dunque non tollera di essere apostrofato con termini come “checca”.
    Ecco perché gliel’ho detto, ed ecco perché ora mi sta prendendo a pugni.
    Sì, be’, con la forza fisica che si ritrova potrebbe anche essere messo al tappeto da Cucciolo dei Sette Nani, però se colpisce bene può anche fare dei danni.
    Ecco perché, di solito, metto bene in evidenza il mento o le guance, in modo che mi possa colpire subito.
    Ovviamente questo succede raramente, così sono costretto a lasciar cadere le braccia ai miei lati, in modo che possa almeno colpirmi il petto o lo stomaco.


    «OOOFF!!»


    Ecco, questo pugno l’ho sentito e..


    «AHIA!!»


    .. ecco, ha colpito finalmente anche il mento.


    Subito mi accascio sulle lenzuola, già macchiate del sangue uscito dalla piccola ferita che mi ha procurato sul labbro, e vedo che Bill arranca verso di me sconvolto, dicendo cose a caso e tentando di scusarsi in tutti i modi possibili.
    Certo che non si rende proprio conto dei momenti in cui è necessario che stia zitto.


    Dopo una serie di incespicamenti tra le lenzuola, riesce finalmente a scendere dal letto dicendomi di non preoccuparmi e che ci avrebbe pensato lui a medicarmi.


    *CRASH*


    Ecco, quello doveva essere una bottiglietta di profumo.. e ora chi la sente mamma?


    Tutto trafelato lo vedo arrivare con una bottiglietta di alcol e una decina di batuffoli di cotone medico in mano.
    All’inizio non ci faccio tanto caso, ma poi, osservando bene il batuffolo impregnato di quella sostanza rosa e assassina avvicinarsi al mio povero, piccolo, indifeso taglietto, comincio a pensare che non è una buona idea farsi medicare da Bill.
    Il dolore è abbastanza forte, anche perché sembra che Bill abbia svuotato mezza bottiglietta di alcol in quel batuffolo, e non posso non trattenere un gemito.
    Naturalmente mi basta osservare la faccia di Bill per far sì che il dolore svanisca e che si tramuti in puro piacere.
    Bill mi fa quest’effetto, se lo guardo negli occhi anche una scottatura di secondo grado con il ferro da stiro si tramuta in pura estasi.
    E, fidatevi, la mia mano può provarvelo.
    Che ci posso fare?
    Ma soprattutto, perché dovrei fare qualcosa al riguardo?
    Io mi trovo benissimo così.


    «Ecco, ora dovresti essere a posto.» mi dice, tutto preoccupato e con quell’aria da infermierina da manga erotico giapponese.


    «Sai, mi spiace tant..»


    Non gli lascio finire la frase.
    In un batter d’occhio le nostre labbra sono a contatto e la sensazione è come quella di un migliaio di piccole scariche elettriche che attraversano il mio corpo.
    All’inizio sorpreso, ma poi sempre più trasportato, Bill ricambia il mio bacio e cerca di sfiorare leggermente le mie labbra con la sua timida lingua.
    Adoro questo aspetto di lui, sempre indeciso e sensibilmente imbarazzato in momenti del genere.
    Si stacca da me, visibilmente arrossito.


    «Scusami Andi.. io non volevo..» dice piano.


    «Ssssh..» gli dico io a bassa voce «.. non importa. Per il mio ragazzo questo e altro.»


    E lo bacio di nuovo, trascinandolo con me sotto le lenzuola.




    Il piacere.
    Ecco cosa fa muovere gli uomini.
    Solo quello.
    La ricerca del piacere.
    Io e Bill l’abbiamo trovato.
    Bill nell’amore che io ho per lui, e io, paradossalmente, l’ho trovato nel suo piacere.
    Perché se a lui piace qualcosa, allora anche a me piace; se a lui serve qualcosa, io gliela darò; per lui io sarei in grado di trovare piacere anche nel dolore più intenso.
    A me basta lui.
    E a lui basta me.


    E voi?
    Avete trovato qualcuno con cui condividere il piacere?


    Spero di sì.
    Perché niente vi può rendere più felici e più sereni allo stesso tempo del piacere.


    Il piacere è la chiave che apre ogni porta.
    L'unico problema è varcarla.


    Io e Bill l'abbiamo superata quella soglia.
    Ora tocca a voi.
  14. .
    CITAZIONE (CryCry870 @ 8/10/2009, 22:08)
    CITAZIONE
    Effettivamente, ha un bel culo.
    Un po' troppo piccolo, però non si può negare che sia artistico.

    Il tipico culo a mandolino ù,ù

    Ahahahahahahah
    Per un attimo ho letto "culo a mandoRlino"
  15. .
    Però, d'altro canto, è un bene.
    Insomma, se non dovessimo affrontare così tanti pregiudizi, magari saremmo come gli spregevoli etero...
300 replies since 29/7/2007
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