The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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    Eccomi ragazze scusat tanto per l'assenza ma non son stata tanto bene :C spero passi questo periodo altrimenti non combino niente, il capitolo è a pagina cinque quindi un altro po' è sarà vostro. Domani è giovedì non ci sono DDD: quindi di postare se ne parla venerdì :cry:
    Mi dispiace tanto ragazze, cercherò di mettere da parte i problemi per dedicarmi a questi ultimi due capitoli.
    Scusatemi ancora.
     
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  4. Feffì
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    CITAZIONE
    Domani è giovedì non ci sono DDD: quindi di postare se ne parla venerdì

    Domani è mercoledì XDDD comunque tranquilla, sarà il periodo dei malesseri.
    a me è salita anche la febbre in questi giorni -.-


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  10. [.KraHliiza Dreamer.]
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    Arrivvaaaaa arriva fra pooccoooooo *_________* FINALMENTE!!
     
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  12. PinaKaulitz88
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    titolo: The meridian hour
    autore: cynical_terror,undrockroll
    raiting: Nc 17,Het
    avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    link storia originale: qui
    note iniziali: io dico solo una cosa FINALMENTE! :o: :o:


    The Meridian Hour
    jpg
    17° CAPITOLO


    Quando il campanello suonò, Tom stava già aspettando in cucina per rispondere; era stato ad indugiare per tutto il pomeriggio, facendo impazzire Simone che stava preparando del cibo per una vendita di torte che la scuola di musica di Gordona avrebbe intrapreso il giorno dopo e la presenza di Tom era un po' snervante.
    Tuttavia, una volta aperta la porta firmò per un pacchetto. Era annoiato da lei* e andò nella sua stanza.
    Posò il pacco sul materasso e scosse la testa. “Non posso,” gemette, fissando la scatola: il pacco era avvolto in carta marrone.; avrebbe potuto metterlo via così nessuno avrebbe mai saputo cosa c'era dentro.
    “Guarderò solo” pensò. “Non lo mostrerò mai a lei.”.
    Strappò la carta marrone notando i colori vivaci, un pacco poco appariscente. Tom arrossì e distolse lo sguardo, strofinandosi la fronte. “Dio,” mormorò. “Gesù. Ah, Cristo!”.
    Si sentiva ridicolo, non avrebbe mai potuto guardare: era così... sgargiante.
    Ma per fortuna era di Bill, alla fine.
    Tom sospirò e lo raccolse, scuotendo la testa, doveva essere veloce prima che Bill tornasse a casa.

    **

    Bill lasciò cadere la borsa a tracolla mentre camminava in casa. Saki l'aveva appena portata a casa dopo il controllo dal suo chirurgo plastico, e lei era felice; Infatti il medico aveva detto che era fantastica, perfetta.
    Bill sapeva che era carina.
    “Mamma?” chiamò, calciando via le scarpe “Gordon?” fece una pausa. “Tom?”.
    Nessuno rispose. Bill sapeva che non era sola a casa, ma non sapeva dov'era la sua famiglia. Dopotutto era stanca e voleva fare un sonnellino prima di cena. Si strinse nelle spalle salendo su per le scale, tirando via la sciarpa dal collo. Ultimamente c'era un freddo pungente nell'aria, segno che le stagioni stavano cambiando e il tempo stava avanzando.
    “Tom?” provò di nuovo, guardandosi intorno nella sala al piano superiore. “Tomi?”.
    Nessuna risposta.
    Emise un respiro basso spingendosi verso la porta della sua stanza, lasciando cadere la sciarpa e la giacca sul pavimento. Era sul punto di lasciarsi cadere sul letto quando notò qualcosa.
    Un sottile, vibratore viola, posato al centro del letto.
    “Um,” mormorò, guardandosi intorno e arrossendo; le sue orecchie stavano bruciando. “Um...”.
    Fece un passo avanti e vide che c'era un piccolo bigliettino affianco.

    Sai cosa ci vuole a venire come un ragazzo, ma pensaci, da ragazza? Fammi sapere... a presto.



    “Tom,” sibilò arrossendo violentemente. Prese il vibratore e arrossì ancora di più. Non era molto lungo o largo, ma aveva lo stesso la forma di un pene con delle perline all'interno; i controlli erano attaccati ad un piccolo telecomando collegato alla base, poi c'erano due morbide e piccole “orecchie” di plastica. Bill strizzò gli occhi, facendo correre le dita sull'estremità.
    “Come fa...” pressò un bottone sul telecomando e le due piccole orecchie si animarono, vibrando forte nelle sue mani. “Oh, mio, Dio!” lasciò cadere il vibratore e si lasciò sfuggire una risatina nervsa.
    In effetti sembrava un coniglio** , il che era probabilmente la parte più imbarazzante. Bill ne aveva sentito parlare, ma non ci aveva mai pensato.
    L'aggeggio stava ronzando sul suo letto, e lo raccolse di nuovo. Aveva un odore familiare, come un giocattolo nuovo di zecca, di quando era piccola. Il pensiero era abbastanza perverso per farlo cadere di nuovo.
    “Tom, merda!” mormorò sorridendo. “Non posso crederci... e una sorta di romantico.”.
    Lo prese di nuovo, lasciando che le soffici orecchie le facessero il solletico al mento. Si sentiva volgare così prese in mano il telecomando e scherzò con i bottoni; il vibratore ronzò ancora più forte mentre le perline e il fallo giravano e si attorcigliavano.
    Stava quasi per farlo cadere di nuovo, si stava contorcendo oscenamente fra le sue mani.
    “Cazzo.”.
    Voleva provarlo, lo voleva così tanto: quelle orecchie che vibravano e le perline che giravano, sapeva come si sarebbe sentita. Solo infilando il dilatatore nel suo corpo la faceva star bene, non poteva immaginare come sarebbe stato bello sentire le perline roteare e muoversi in lei.
    Bill chiuse la porta a chiave decisa, sentendo le orecchie scaldarsi. Si sentiva come se stesse infrangendo delle regole, e questo le faceva venir ancor più voglia di farlo. Si sedette sul letto lisciando il piumino, arricciando il naso.
    C'era troppo luce nella stanza, raggiunse il comodino per spegnere la lampada e sospirò, tirando l'orlo della gonna.
    “Tom?” lo chiamo ad alta voce.
    Non ci fu risposta e per un attimo si sentì sollevata. Tirò un po' su la gonna sdraiandosi sulla schiena, le sue gambe caddero aperte e sentì l'aria fresca contro le sue mutandine di seta. Lasciò il ronzio del vibratore sulla seta per un attimo, spalancando gli occhi mentre pressava le orecchie di gomma viola sul clitoride.
    Era piacevole.
    Davvero piacevole.
    Lo pressò con decisione e i suoi fianchi s'incarnarono. “Oh, mio Dio!” respirò, avendo i brividi ovunque. “Oh, mio Dio!”.
    Ci mise più di cinque secondi a spingere via le mutandine muovendo i fianchi. Sospirò profondamente lasciando che le piccole orecchie urtassero contro il clitoride. La sensazione era molto più piacevole di quello che credeva, gridò curvando i fianchi nel giocattolo. L'estremità premette contro il suo centro bagnato, curiosando dentro di appena un centimetro, sentendo così, aumentare la sensazione di vibrazione.
    “Oh,” strinse i denti, roteando su i fianchi, facendo scorrere ancora di più il giocattolo nel suo corpo.
    Era quasi come i dilatatori, eccetto che questa volta era più bagnata e si stava dimenando inesorabilmente. Lasciò che gli sfuggisse un gemito e tese le gambe; il giocattolo le vibrava evidentemente contro e stava scivolando dentro lei lentamente. Chiuse gli occhi e sospirò.
    Le sue ginocchia stavano tremando e non poteva evitare di pensare che non sarebbe stato facile, no. Si sentiva strana, eccitata per il calore nel suo ventre con le dita dei piedi che le pizzicavano, in fiamme. Inarcò la schiena e fece scivolare il vibratore dentro ancora un po'.
    “Oh, Dio!” urlò, sentendo qualcosa che non avrebbe mai pensato di sentire di nuovo. Era familiare, eccitante e sorprendente.
    Stava per conoscere di nuovo se stessa grazie a suo fratello.

    **

    Tom tirò fuori un piatto dal lavandino, ispezionandolo: era una specie di sporco, ma non c'era niente di attaccato. Poteva essere il residuo di una pizza riscaldata. Aprì il frigorifero fischiando mentre osservava all'interno. Era affamato dopo esser stato in città con Georg per tutto il tempo. Avevano fatto una cena abbondante ma la fame di Tom poteva esserne soddisfatta solo per mezz'ora.
    Ed erano passate un ora e mezza.
    “Andiamo, mamma!” borbottò. Le aveva detto di non buttar via la pizza in più. “Cazzo...”.
    Sentì delle mani sui fianchi e tirò fuori la testa dal frigo alzando le sopracciglia; sentiva un respiro caldo dietro al collo e poi un paio di labbra.
    “Bill?”.
    Le labbra si aprirono e lo baciarono leggermente, umide. Tom si voltò e Bill gli accarezzò il viso.
    “Grazie,” disse, arrossendo.
    “Di cosa, io...” gli occhi di Tom si spalancarono appena capì che era arrossata, dall'aspetto arruffato. “Oh.”.
    “Si.” chinò la testa e gli bacio la bocca. “Dov'è mamma?”.
    “Nell'altra stanza.”.
    Lo fisso in modo eccitante, leccandosi le labbra. “Dopo, Tomi.”.
    Le loro labbra s'incontrarono ancora una volta e poi andò, saltellando su per le scale con la gonna che saliva in alto alle gambe. Tom era affamato.

    **

    Bill si sedette nella sua stanza, guardando un vecchio giornale; aveva nascosto il vibratore sotto un cuscino e aveva voglia di provarlo di nuovo. Aveva quasi ceduto tre volte da quando era andata al piano di sotto per salutare Tom.
    Una volta non era abbastanza; voleva di più, e lo voleva da Tom.
    Aveva aspettato per oltre due ore; lui era ancora al piano di sotto e Bill lo voleva lì, su di lei, in lei.
    Tremò, strofinandosi le braccia mettendo giù il giornale. Dov' era? Lo immaginò seduto sul divano in salotto, giocando con dei video games. Bill voleva scendere e unirsi a lui, solo per vederlo, ma ancora di più voleva fosse il rasta ad andare da lei.
    Così aveva aspettato con pazienza, tormentata dentro mentre i minuti sembravano ticchettare lentamente. Aveva osservato le quattro riviste ed aveva anche controllato la sua posta elettronica un paio di volte.
    “Tom, cazzo!” sospirò, chiudendo gli occhi sdraiandosi. “Cazzo, cazzo, dove sei?”.
    Ci fu un leggero colpo alla porta come se fosse un segnale.
    Bill arrossì al solo pensiero di Tom in piedi fuori dalla porta.
    “Entra,” disse.
    La porta si aprì cigolando con Tom dietro, sembrando agitato. Fissò Bill e poi il pavimento. “Uh. Hey!”.
    “Hey!” disse Bill sentendosi imbarazzata dalla sua presenza. Lo guardò grattandosi il collo.
    “Allora...” borbottò. “mamma finalmente è andata a letto.”.
    Il ventre di Bill si attorcigliò ed incrociò rigidamente le gambe, sentendo il dolore fra loro. Bastava guardare Tom per farla eccitare. “Si?”.
    “Si.”.
    “E tu hai... l'hai sbirciata?” chiese lei con un piccolo sorriso.
    Tom sorrise un po', facendo un passo avanti, più vicino a lei che ora era appoggiata sul letto. “Certo. Posso sedermi?”.
    “Sai che puoi.” affermò felice.
    Si unì a Bill sul letto, lisciando la mano contro le sue, stringendole le dita. “Ti è piaciuto il mio regalo?”.
    Bill non poté fare a meno di ridere nervosamente. “Um, si.” rispose, abbassando la testa.
    La mano di Tom si spostò su, accarezzandole il braccio fino alla sua spalla nuda.
    Bill aveva messo su un piccolo top nero e un paio di pantaloncini colorati da notte; e dal modo in cui Tom aveva gli occhi fissi su lei, capì che aveva scelto l'abito giusto.
    Spinse da parte la bretella sottile e le baciò la pelle bollente. “Bill...”.
    “Mi è piaciuto, sul serio.” borbottò. “Era... davvero bello. Um. Molto dolce da parte tua.”.
    “Pensavo lo sarebbe stato.” disse sorridendole contro la spalla. “Vuoi parlarmene?”.
    Lei arrossì violentemente, scansandosi timida. “Forse.”.
    Tom annuì, felice e orgoglioso di lei. “L'hai fatto.”.
    “Forse,” rispose di nuovo, con le guance rosa.
    Il biondo si lasciò sfuggire un ringhio basso e avvolse le braccia intorno alla sua vita. “Ed è stato bello?”.
    “Si sai... lo sai come, come ci si sente, sai?Io...” Bill si spense, in grado a malapena di far uscire delle parole, ed unì le sue labbra con quelle di Tom condividendo un bacio morbido e caldo. “Era, davvero, mi hai aiutata e...”.
    “Si?” le mise una mano sul petto, stringendo uno dei suoi capezzoli attraverso il top. “Dimmi di più.”.
    Si lasciò spingere verso il basso fino a quando non fu sulla schiena, lasciando fuori dei rantoli mentre Tom le massaggiava il seno sotto la maglia sottile. Le erano mancate le sue mani, le erano sempre mancate le sue mani. “Oh, Tomi.” sussurrò. “Si, era...mmm... era davvero bello.”.
    Spinse un po' più giù il top, esponendo i suoi seni. Leccò intorno ad un capezzolo per poi risucchiarlo nella bocca colpendolo con la lingua. Bill si dimenò, contorcendosi sotto di lui.
    “Ma scommetto che tu puoi farlo meglio.” disse dolcemente all'orecchio di Tom, leccandogli il lobo. “Scommetto che sarà molto meglio con te.”.
    “Cazzo.” affermò, tirandosi via, fissandola. “Sei davvero... sei davvero pronta? Tu vuoi che io...?”.
    “Così tanto, cazzo.” rispose allargando le gambe, tirando Tom più vicino. “Ho bisogno di sentirti. Lo voglio.”.
    Tom sorrise e la baciò di nuovo. “Oh, Dio.” mormorò. “Questo mi... rende felice, sul serio.”.
    “Si, ci scommetto,” pressò un palmo sulla crescente erezione di Tom. “Oh, si. Questo è perfetto, Tomi.”.
    “Tieni da parte il tuo giudizio,” disse facendole l'occhiolino sedendosi. “Potrebbe essere terribile.”.
    Bill scosse in fretta la testa. “Sta' zitto. Togliti i vestiti.”.
    Tom alzò un sopracciglio, ma tirò lo stesso la maglia sulla testa facilmente. Bill sia alzò trascinando le dita lungo il petto del gemello, sentendo il calore. Tirò su la propria maglia, gettandola a terra, arrossendo per l'espressione che aveva suo fratello in faccia: stava fissando apertamente il suo petto e sembrava affamato.
    “Bill, sei così bella.” disse. “Sei così fottutamente...” non finì la frase, solo le afferrò i fianchi tirandole via i pantaloncini con uno strattone veloce. Non indossava le mutandine e la guardò a bocca aperta, muovendo gli occhi dalle sue lunghe gambe alla sua vita sporgente ed ai suoi seni pieni.
    Poi i suoi occhi s'incontrarono con quelli di lei fondendosi insieme sul letto. Tom era su di lei, forzandosi fra le sue gambe prima che lei potesse anche solo pensare. Il denim ruvido dei pantaloni strisciava brutalmente contro la sua pelle delicata mentre si lamentava.
    “I pantaloni... Tomi... togli...” ma non riusciva a far uscire fuori delle parole, non mentre Tom le stava succhiando le labbra e la lingua, le sue mani stringevano i seni, e il suo cazzo duro e coperto spingeva fra le sue gambe con insistenza. Sentì un casino di brividi sotto di lui.
    Si baciarono visibilmente e lei avvolse le sue gambe intorno alla sua vita, inarcandosi contro il suo corpo. Le sue mani gli strapparono la cintura ed in poco tempo lavorò anche i bottoni e la zip. Sfilò i suoi pantaloni e afferrò il suo uccello attraverso il soffice tessuto dei suoi boxer. Era duro e già bagnato, pressò il pollice sulla punta della sue erezione e l'osservò tremare su di lei.
    “Gesù, Bill...Oh....” le morse il collo provocandole piacere.
    “Sei così bello,” disse Bill sorridendo un po' e stringendo il cazzo di Tom. Allargo le cosce ancora di più lasciandolo avvicinare, sentendo scivolare la sua erezione fra le gambe e premere contro di lei. Chiuse gli occhi e sospirò mentre s'inarcava, mettendosi le mani dietro la testa. Tom fece scivolare le dita lungo il suo corpo, strofinandole i fianchi, sollevandoli e tirandola contro di lui: i loro corpi erano caldi e scivolosi già bagnati di sudore.
    Tom le leccò una striscia lungo il suo ventre e la baciò proprio dove incominciava la delicata scia di peli, Bill scosse il suo corpo e chiuse le gambe, improvvisamente molto nervosa e tremante.
    “Bill, piccola.” bisbigliò Tom facendo scorrere una mano fra le cosce. “Bill, sono solo io... sono solo io, sono Tom.”.
    Bill annuì, fissandolo ad occhi spalancati. “Lo so, Io...lo so.”.
    “Mi vuoi?” le strinse una gamba facendola gemere piano, annuendo di nuovo. “Perché io ti voglio così tanto.”.
    “Tu mi hai.”.
    Tom sorrise e riuscì a far da parte le sue cosce delicatamente, sentendo il calore fra loro. “Bene,”.
    “Tomi,” si alzò, seduta, accigliata. “Se... quando lo facciamo, saremo solo noi. Voglio dire... non voglio...”.
    “Bill non ho... con qualcuno da così tanto tempo, ho aspettato solo te per tutto questo tempo.” rispose dolcemente. “Okay?”.
    “Significa molto per me,”.
    “Lo so,” le baciò la spalla e Bill si rilassò sotto di lui, lasciando che le sue cosce si aprissero di più. “Che brava ragazza.”.
    Si lasciò sfuggire una risatina e poi sibilò di piacere non appena Tom la leccò lungo il ventre e al suo interno coscia.
    “Non c'è bisogno di...”.
    Ma Tom stava già leccando la sua apertura , pressando la lingua dentro abbastanza da lasciarla senza fiato. Era un professionista con la lingua, lo era sempre stato, e improvvisamente Bill ricordò la sua lingua in altri posti: Tom amava leccarle il cazzo, e ora, amava leccare la sua fica.
    Succhiò il clitoride e lei gemette, alzando i fianchi, ancora più sensibile di prima. Il suo corpo era pronto ed era abbastanza bagnata per far scivolare due dita dentro; leccò di nuovo il suo clitoride e pompò le sue dita lentamente ma con decisione, sentendosi impazzire per la sensazione.
    La stava colpendo in tutte le angolazioni possibili.
    Affondò le dita nei suoi spessi capelli spingendosi contro la sua bocca.
    “Tomi, si, si,” gemette. “Proprio lì, per favore, non fermarti.”.
    Niente avrebbe potuto farlo smettere, era così concentrato su quello che stava facendo che a malapena sentì le unghie di Bill scavare nel suo cuoio capelluto; poteva però sentire il suo corpo stretto intorno alle sue dita e i suoi gridi rauchi mentre si dimenava sul letto.
    Era tutta sudata e stava chiedendo a Tom di fermarsi, ma tenendolo così strettamente che non poteva muoversi indietro.
    Quando finalmente riuscì ad alzarsi dalle sue gambe, emise un sospiro vedendola: Bill era sdraiata sulle morbide coperte, completamente nuda e arrossata ovunque, il suo respiro era ansimante e la sua gola bagnata per il sudore; gli occhi erano così scuri da sembrare neri mentre le sue cosce tremavano, piegate e allargate per Tom.
    “Bill, cazzo!”.
    “Entra dentro,” disse con la voce più piccola che Tom avesse mai sentito.
    Non aveva bisogno di farselo dire due volte; il suo intero corpo bruciava, teso come una corda. Calciò via i pantaloni e costrinse le gambe di Bill ad aprirsi ancora di più.
    “Dio, dannazione, sei così eccitante!” disse facendo toccare il suo cazzo duro contro la sua figa, lei sospirò e afferrò il suo bicipite.
    “Per favore,”.
    Sapeva cosa stava facendo, lo aveva fatto molte volte prima, per come si stava spingendo in avanti, affondando così profondamente in questo nuovo corpo, era convinto di non aver mai sentito niente di così caldo, non in un modo così stretto prima. Niente lo aveva mai stretto così prima d'ora.
    Fu completamente dentro Bill, per poco non si mise ad urlare per come il suo corpo era stretto intorno al suo cazzo; era quasi doloroso. Tornò indietro di pochi centimetri e Bill gemette con voce rotta: la sua mascella era chiusa saldamente, i suoi occhi anche in quella che sembrava un'espressione di piacere straziante.
    “Bill,” disse a denti stretti. “Cazzo, Bill.”.
    I suoi occhi s aprirono facilmente e sorrise, gemendo mentre Tom affondava in lei fino in fondo. “Finalmente.” sospirò lei.
    “E'... è bello? Ti piace?” le teneva su le ginocchia, accarezzandola lungo le cosce. “Perchè... cazzo, io lo amo!”.
    “Mm,” gemette Bill, chiudendo di nuovo gli occhi. “Così bello, così....”.
    Contorse un po' i fianchi, sollevandoli, e Tom si spinse in lei di nuovo. Gemettero entrambi questa volta, notevolmente, confondendosi l'un l'altro. La tirò più vicina e le baciò il collo mentre si muoveva dentro lei; Bill si sentiva sorpresa, avere Tom in lei era come un qualcosa che bramava da tempo e che ora stava finalmente ottenendo, era sopraffatta.
    Sentì qualche lacrima scivolare lungo le guance, lasciando sfuggire un sospiro tremolante mentre Tom si schiacciava dentro lei, spingendosi in profondità, colpendo tutti i punti giusti.
    “Sei così bravo.” sussurrò lei contro la sua guancia. “Così bravo, Tomi, così bravo...”.
    Tom emise un gemito tenendosi dentro lei per un lungo momento. Bill strinse i muscoli, stringendo il suo uccello, amandone la sensazione. Suo fratello era sconvolto su di lei, si contorceva, tremando.
    “Sei davvero bagnata, non sapevo sarebbe stato così!”.
    “Perché sei tu,” gemette Bill. “Mi fai... impazzire, cazzo!”.
    “Anche tu, anche tu,”. Spinse altre due volte, dolce e gentile, tirandosi poi indietro, sedendosi. Il cazzo era appena dentro il suo corpo, ma lei lo stava ancora stringendo, tenendolo ancora dentro.
    “Tom?”.
    “Posso andare più forte?” chiese, cullandola con i fianchi fra le sue mani. “Io devo...o...”.
    “Si, fallo.”.
    Gemette e spinse più in profondità, forte; l'intero corpo di Bill tremò per la sensazione: faceva male solo un po', forse era troppo dentro, ma non voleva dirgli di fermarsi. Continuò a lavorare il suo uccello dentro lei fino a quando il letto iniziò a cigolare e i loro sudori si mescolarono.
    Le gambe di Bill si avvolsero di nuovo intorno a lui facendo aumentare il ritmò ancora di più, scopandola sul materasso. La nuova angolatura l'aveva quasi fatta urlare; le sue unghie gli scavarono le braccia e il suo corpo si muoveva con lui, spingendo su, cercando più piacere.
    Tom si sentì perso dentro lei, quasi non in grado di tenersi sotto controllo. Voleva venire subito ma si trattenne, sforzandosi di non lasciarsi già andare. Il corpo di sua sorella era caldo e bagnato meritava una sorta di ricompensa per non essere venuto già dopo le prime due spinte.
    “E' così bello,” si lamentava lei. “Tomi, Tomi, Tomi, Tomi!” entrambi si stavano accalorando, Tom era scatenato, sul punto di traboccare e questo fece bruciare, lentamente, viva Bill. Poteva sentire il intensificare il dolore con ogni spinta verso il basso. “Di più.”.
    “Di più?” la baciò, schiacciando il suo corpo e strofinandosi bruscamente contro il suo clitoride sensibile. Era sicuramente di più, e lei si spinse su, trascinando il suo corpo contro quello di Tom.
    Annuì sospirando in modo irregolare, tirando su i fianchi in modo che il suo clitoride strofinasse forte contro Tom, gemette ad alta voce, dimenticando quasi che i suoi genitori erano a casa. Tutto si stava riscaldando dentro lei, voleva venire così tanto da far male. Tutto il suo corpo si sentiva stretto, caldo e disperato.
    Le afferrò i fianchi e caricò un'altra spinta in basso, allineando i loro corpi, dirigendosi solo un po' più in profondità rispetto a prima; Bill non poté farne a meno: lasciò sfuggire un grido soffocato che squillò nell'aria. Entrambi senza fiato si fissarono, poi Tom si tirò in avanti, stringendo gli occhi chiusi.
    “Oh, cazzo!” gridò mentre si snodava da Bill, venendo forte dentro lei che si lasciò sfuggire un piagnucolio irregolare irrigidendo il corpo. Poteva sentire Tom dentro lei, poteva sentire come era venuto e come stava scivolando fuori pigramente. Lo teneva per la spalla, trattenendolo, mordendosi le labbra, gemendo.
    “No,” mormorò nella sua spalla. “Tomi, resta, resta...”.
    Tom alzò lo sguardo e sbattè le palpebre lentamente. “Non vado da nessuna parte,”.
    “Bravo” disse, il suo corpo era quasi insensibile, come le sue membra che si stavano svegliando, percependo un formicolio dopo quello che avevano fatto.
    “Sei...” Tom seppellì il viso nel suo collo. “Venuta?”.
    Emise un lungo respiro. “No, ma è come se non importa. Tutto era bellissimo, tutto era come... fantastico.”.
    Si mise sui gomiti, scivolando fuori da Bill senza volerlo lasciando tutti e due senza fiato. Bill poteva sentire il caldo fra le cosce e del dolore piacevole dentro lei.
    “Voglio farti venire,” respirò Tom baciandola su per la gola.
    “Lo hai fatto prima, non so se mai potrei... di nuovo.”.
    Tom le sorrise e si mosse lungo il suo corpo. “Mi conosci, mi piacciono le sfide,” le curvò le dita in faccia e lei sorrise, leccandole. “A volte le dita anno la giusta spinta.”.
    Fece per ridere di nuovo ma fu soffocato da un gemito quando Tom leccò giù tra le sue gambe. Era già fremente, stava già tremando.
    “Questo non sarà molto di più di una sfida,” disse Tom e affondò due dita dentro di lei.
    Bill gettò la testa indietro e sorrise. “Che stronzo.” fece un respiro profondo. “Ma ti amo.”.





    *He was out of her hair E' un espressione idiomatica che appunto a senso di “annoiare” “noioso” non potevo assolutamente tradurla alla lettere ò_ò fuori dai suoi capelli?

    **Okay per tradurre questa parte ci ho messo più di mezz'ora! O_o ma sapete perchè? Bene ora vi spiego, le orecchie? Mi spuntavano fuori così! E io mi son chiesta cavolo c'entrano forse hanno qualche altro significato forse no? Poi subito dopo il coniglio?! No mi ero esaurita, fino a quando però non ho deciso di vedere com'è fatto un vibratore! XD Bene questo non è un normal vibratore, questo è il vibratore rabbit! Al prezzo speciale di.... xDD okay okay non facciamo pubblicità. Spero che col link via sia più chiara la cosa.



    note finali: ragazze ma????? Dio scusatemi scusatemi scusatemi, mi dispiace tanto ma sono fuori casa 24h su 24 e per questo ci metto tre secoli... vabè perdonatemi! Per l'ultimo spero non farvi aspettare una vita.
    Ma allora :olala: :olala: piaciuto? A me tantooo sono troppo dolci poi Tom e perso... completamente cotto lo adoro. Voglio anch'io un uomo così u.u lo pretendo :ehsì:
    Voi cosa mi dite? Piaciuto??? :occhioni:

    Edited by **stern** - 11/8/2011, 23:04
     
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    Ribadisco quei due sono amore in tutte le salse!
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    Waa, finalmente è finita la tortura di Tom *-*
    Ma la madre non ha sentito nulla? O.O speriamo non abbia sentito nulla XD, già mi immagino la scena: lei che si avvicina nella camera di Bill per vedere cos'è tutto quel baccano. Apre la porta e... :lol: ok basta, la smetto '-'

    CITAZIONE
    **Okay per tradurre questa parte ci ho messo più di mezz'ora! O_o ma sapete perchè? Bene ora vi spiego, le orecchie? Mi spuntavano fuori così! E io mi son chiesta cavolo c'entrano forse hanno qualche altro significato forse no? Poi subito dopo il coniglio?! No mi ero esaurita, fino a quando però non ho deciso di vedere com'è fatto un vibratore! XD Bene questo non è un normal vibratore, questo è il vibratore rabbit! Al prezzo speciale di.... xDD okay okay non facciamo pubblicità. Spero che col link via sia più chiara la cosa.

    Con il termine "orecchie" neanche in italiano si è capito a cosa si riferiva XDDDD, penso che ci siamo perse un po' tutte con quel termine messo li quasi a caso :rofl: , ho cliccato su "coniglio**" e mi è spuntata sempre questa pagina (e, da perfetta rinco******ta, non mi ero accorta che portava sempre alla pagina 49 -.-), e mi sono chiesta dov'è andato a finire il capitolo ç_ç <- quanto sono scema -.-. Con questo mi chiedo, dov'è questo fantomatico "coniglio" XDDD
    CITAZIONE
    note iniziali: io dico solo una cosa FINALMENTE! :o: :o:

    Anch'ioooooooooooo fiù. quasi quasi pensavo postassi il prossimo venerdì XDD
    Se non sbaglio manca l'ultimo capitolo. '-'

    Uppy!
     
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