The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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    Dalle mutandine di miss Bill Kaulitz u.u

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    titolo: The meridian hour
    autore: cynical_terror,undrockroll
    raiting: Nc 17,Het
    avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    link storia originale: qui



    15° CAPITOLO



    jpg

    Bill non riusciva a dormire, si era girata fino a quando non sentì impazzire. Era così agitata, così tesa ma il suo corpo era esausto. Sapeva cosa voleva, ma aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere.
    Aveva bisogno di Tom, aveva bisogno di sentire il calore del suo corpo, la sua calma e i suoi sospiri rilassanti. Probabilmente lui l'avrebbe presa senza dire una parola ma aveva paura per quello che lei avrebbe dovuto fare. Aveva paura di come avvicinarsi, ora era completamente guarita e pronta e doveva dimostrarlo.
    Il suo corpo era pronto ma non era sicura che anche la sua mente lo fosse. C'erano così tante cose di cui aveva bisogno, la metà di queste non le capiva e la terrorizzavano.
    Si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi e piegando le spalle in avanti. Si sentiva così a disagio nel suo letto, da sola, nella sua camera. Aveva bisogno di fare qualcosa.
    Avvolse le braccia intorno a se stessa e strisciò fuori dal letto. L'aria era calda, viziata, pesante e fece un respiro facendo una smorfia appena le si riempirono i polmoni. Sentiva come se avesse bisogno di una sigaretta e pensò di andare al piano di sotto e prenderne una di Tom. Fece un passo fuori, nella veranda sul retro aspirando velocemente il fumo.
    Cosa era peggio? Affrontare la paura del proprio corpo o cedere a una dipendenza del vecchio?
    Lasciò la stanza, camminando dritto attraverso il salone e spingendo la porta di Tom aperta. Fu colpita in faccia dall'aria del ventilatore, quando entrò, sbirciando nel buio il letto di Tom: era spaparanzato su questo, le gambe distese e la bocca spalancata. Sembrava ammutolito e Bill sorrise,
    strisciando sul materasso e mettendosi accanto. Faceva ancora più caldo nel letto con lui ma si sentiva terribilmente meglio; rispose al suo tocco, rotolandosi e sposandosi verso di lei.
    Sospirò e chiuse gli occhi. Non poteva credere come fosse facile addormentarsi accanto a lui, bastava il suo respiro contro le sue palpebre e lei era fuori.

    **

    Tom si alzò lentamente, tutto era sfocato e caldo. Le sue palpebre erano troppo pesanti per aprirsi e il suo corpo era piacevolmente dolorante; spinse le anche in avanti, sentendo una resistenza calda. Gemette, spingendosi più forte nel calore e il suo cazzo si trascinò contro qualcosa di morbido.
    I suoi sensi lentamente realizzarono: quando aprì gli occhi vide la macchia scura delle ciglia di Bill e la dolce pendenza del suo naso; dopo questo, si sentì solo più duro e caldo sfregandosi contro un suo fianco ma costrinse se stesso a rotolare via.
    Non voleva molestare Bill nel sonno, di questo era certo. Perchè era nel suo letto che lo confondeva, probabilmente era turbata è aveva bisogno di conforto. Non aveva bisogno di suo fratello che la schiacciava tutta.
    Ma lui era ancora così duro da far male.
    Si rigirò e grugnì, accarezzandosi attraverso i pantaloncini. Il modo in cui il tessuto sfregò il suo cazzo lo fece male e fece scivolare le mani in basso, nei boxer, prendendo in mano il suo uccello duro. Lo accarezzò una volta, sibilando e stringendo i denti. Era arrapato e faceva così caldo nella stanza, c'era solo aria morta e raramente la brezza proveniente dalla ventola vecchia accanto al letto.
    Guardò sua sorella e tremò un po' : i suoi seni erano prominenti sotto la maglietta, si alzavano e abbassavano con i suoi respiri lenti e profondi; le sue labbra erano socchiuse e la fronte leggermente sudata. Tom tirò il suo cazzo, gemendo appena, spostando le anche e contorcendosi sulle lenzuola. Chiuse gli occhi e allargò le gambe, sentendo il dolore fino alle dita dei piedi.
    “Tomi... Tom!”.
    Tom aprì gli occhi e la guardò. Era sveglia e lo fissava con un espressione sul volto, turbata.
    “Ugh,” si lamentò, non lasciando andare il suo cazzo ma fermando il suoi colpi maldestri. “Scusa, cazzo, scusa!”.
    La sua faccia cadde e si mise a sedere, toccando il ventre di Tom. “Non scusarti, idiota.”.
    Tom lasciò andare se stesso e si ritrasse; era così duro e sobbalzò quando il tessuto dei suoi boxer lo sfiorò. “Cosa?”.
    “Tu non... non devi fermarti.” continuò Bill, dolce, le labbra curvate in un lieve sorriso. “Voglio che tu lo faccia.”.
    Tom deglutì, sentendo del sudore formarsi sulla parte posteriore del collo, mentre si sollevava sui gomiti. “Allora, cosa... Vuoi che io mi masturbi proprio accanto a te mentre mi guardi?”.
    “Mmm.”.
    Tom aprì le labbra in un sorriso. “No, non dovresti darmi anche qualcosa?”.
    Bill si spostò un po' indietro, la sua espressione cadde di nuovo. “Tomi, non poss-”.
    “Niente del genere, lo so che non sei pronta.” disse Tom in fretta, ma il suo inguine pulsava al solo pensiero. “Io voglio solo... qualcosa da... fissare.”.
    Bill abbassò la testa, posando le mani sul petto di suo fratello. “Tomi,”.
    “Per favore?” chiese. “Basta che mi mostri un po', solo un po'.”.
    Abbassò lo sguardo e lo fissò attraverso i capelli sorridendo. “Okay.”. Sollevò la camicia e la tirò sulla testa, esponendo il suo petto. I suoi capezzoli erano duri e i suoi seni rimbalzarono mentre alzava le braccia.
    “Che ne dici?” domandò.
    Tom gemette, ma scosse la testa. “Le ho già viste.”.
    “Oh... vuoi dire...” le sue mani scesero in grembo e sospirò mentre Tom le sfiorava i seni. La sua mano era sudata e si pressò contro. “Vuoi vedere di più?”.
    “Ci ho lavorato su così tanto,” disse mentre l'altra mano scivolò lentamente sotto i boxer. “Sto impazzendo, io solo... ho bisogno... scusami, io...” i suoi fianchi si alzarono e lei poté vedere la disperazione sul suo volto.
    “Sei stato così bravo.” pronunciò sedendosi più vicina. “Lo sai?”. Si spostò nel suo spazio e spinse lungo i fianchi i pantaloncini da notte che aveva; inginocchiandosi su un po', giocò con le piccole stringhe delle sue mutandine intime. Erano nere e Tom le fissò, era quasi nuda nel suo letto.
    “Oh Gesù,” digrignò. “Gesù, Bill...”.
    La sua mano le lisciò il petto e il ventre fermandosi proprio sotto l'ombelico; stava quasi toccando la parte che le faceva male.
    “Toglile, lasciami vedere.”.
    “Devi farlo tu,” disse dolcemente. “Perchè io... io non penso di poterlo fare.”.
    Tom si tirò le sue mutandine mentre lei si copriva il petto tremando leggermente. “Bill... davvero?”.
    Lei annuì. “Per favore, si... voglio che tu. Voglio... voglio che tu lo faccia.”.
    “Oh.” respirò Tom, facendo scivolare le dita sotto la sua vita; tirò con dolcezza gli slip, sentendo il cuore a mille. Poteva già vedere quanto fosse liscia; non c'era più il rigonfiamento di un tempo, quando era stata un ragazzo.
    “Non avere paura.” canzonò lei tranquillamente, mordendosi le labbra. “So che... ne hai viste alcune anche prima.”.
    Tom fece una smorfia. “Non così.”.
    “Tom...”.
    “Voglio dire... non sei mai stata tu,” spiegò. “Cristo, Bill, solo... resta ancora, okay?”.
    Bill annuì di nuovo, guardando Tom con attenzione. Tirò le mutandine lungo i fianchi e lei sospirò, rabbrividendo come l'aria del ventilatore colpì la sua area privata. Aveva gli slip quasi completamente sotto i fianchi; una piccola striscia di peli entrò in vista e Tom quasi si perse.
    Bill era perfettamente rasata, licia e bella; tirò le mutandine giù, fino in fondo, sotto il suo culo mentre lui la fissava solo.
    Deglutì rumorosamente sentendosi un idiota; il suo cazzo si stava gonfiando nelle mutande, era così e morbida guardandola e...
    “Devo toccarla.” disse lui mettendole già una mano sul fianco. “Cazzo,Bill, tu non sai... come sei bellissima.”.
    Se Tom non avesse saputo che Bill era suo fratello, prima, non l'avrebbe mai immaginato; neanche fra un milione di anni. Da quello che poteva vedere, c'era solo una superficie piana con una striscia di peli biondo scuro seguiti, in giù, da un qualcosa di più privato: una piccola piega. Tom tenne gli occhi fissi su questa, trascinando le dita lungo la striscia di peli, spingendo leggermente.
    “Oh mio Dio,” gemette. “Oh mio Dio... Tom...” rabbrividì e Tom spinse il pollice contro il suo clitoride; lei fece un balzo indietro, tremando, mentre Tom voleva solo sovrastarla e pressarsi dentro. Era proprio come qualsiasi altra ragazza, tranne che per Tom, nessuna ragazza era mai stata così: per metà attraente, per metà seducente, per metà da far venire l'acquolina in bocca. “Io non posso... solo... non ancora.”.
    Si spostò e Tom poté vedere ancora di più, poteva vedere fra le sue gambe. La sua mano sul cazzo si strinse e mentre lei si spostava di nuovo, arrossendo tutta, venne nei suoi boxer imprecando. Era imbarazzato per come solo questa piccola sbirciatina lo aveva fatto venire così violentemente; pressò la faccia nel cuscino, sudando ovunque.
    “Sei...?” si chinò su di lui e le tette gli sfiorarono le spalle. “Sei venuto... per me?”.
    “Si,” gracchiò fuori. “Quando... quando potrò toccare?”.
    “Sono tutta guarita, ho solo bisogno di tempo per capire tutto.”.
    Tom sospirò, facendo correre una mano sui seni e stringendo. “Mi stai uccidendo.”.
    “Lo so, anche tu mi stai uccidendo.” rispose.
    “No, tu non puoi sapere,” disse lui gemendo. “Tu non ne hai idea.”.
    Bill alzò gli occhi, appoggiandosi al suo tocco. “Si, ne ho idea.”.
    “Sai cosa voglio dire. Ho appena... bagnato le mie mutande, Bill,” piagnucolò.
    Bill si allontanò un po'. “Devo andare via?”.
    “No, resta.” la pregò. “Non farò nulla.”.
    “Si che lo farai!”.
    “Si,” ammise lui.
    Sospirò e si alzò, le sue piccole mutandine erano attorno alle caviglie. “Ci vediamo in mattinata.”.
    Tom annuì in silenzio. “Okay.”.
    “Amo che tutto questo ti uccida.” disse Bill, raccogliendo la maglia e i pantaloncini. “Io...”.
    Si levò le mutandine e le gettò sul petto di Tom, lasciandosi sfuggire una leggera risatina sentendosi accalorata mentre metteva i pantaloncini. “Notte Tomi.”.
    Lui afferrò le mutandine stordito. “Oh, andiamo!”.
    Bill si strinse nelle spalle mentre chiudeva la porta dietro di sé, lasciando Tom nell'oscurità calda che manteneva i suoi slip diventando di nuovo duro.

    **

    Tom non riuscì nemmeno a guardare Bill il giorno dopo, non senza perdere quel poco di controllo che gli era rimasto. Fece in modo di essere fuori casa per la maggior parte della giornata, andando da Andreas e tornando prima che fosse troppo scuro.
    Aveva davvero pensato di avere qualche malattia psicopatica per come voleva Bill; non era mai stato così intenso prima, di questo ne era certo. Aveva voluto Bill, aveva bisogno di Bill, e l' aveva sempre ottenuta quando voleva.
    Anche quando erano più piccoli Bill non aveva mai esitato. Aveva sempre dato tutto a Tom, senza mai vergogna, imbarazzo o nervosismo per aprirsi completamente al fratello in tutti i modi possibili. Lo faceva impazzire, il modo in cui poteva solo prendere quello che voleva quando voleva, perché lo otteneva sempre.
    Ora, Tom non riusciva a capire perchè non era in grado di ottenere ciò di cui aveva bisogno o voleva. Voleva porre fine agli incontri con la sua mano destra.
    E dal momento che Bill era una ragazza, Tom sentiva di essere così attento a tutto ciò che chiedeva.
    Quando tornò a casa quella notte, lasciò cadere le chiavi sul bancone prendendo poi, a calci le scarpe. Sua madre era addormentata sul divano con la TV muta, e Gordon non si vedeva da nessuna parte. Andò a spegnere la TV e si fece strada fino alla sua camera. Poteva vedere una luce proveniente da sotto la porta di Bill e gemette; sperava che si fosse addormentata prima che tornasse a casa, così non ci sarebbero stati 'forse' o 'dovremmo'.
    Contro ogni buon senso, bussò delicatamente alla porta e quando la sentì dirgli di entrare , l' aprì e rimase a bocca aperta dopo averla vista.
    Era sdraiata sul letto, le gambe incrociate, solo col reggiseno e dei piccoli shorts da notte.
    “Bill,” gemette Tom, chiudendo la porta alle spalle. “Avverti un ragazzo, prima di farlo entrare.”.
    “Oh scusami! E' stato un incidente.” rispose ridendo compiaciuta.
    “Si, cosa stai facendo?”.
    “Leggo,” alzò una rivista e la posò sul comodino. “Mi hai evitata?”.
    Tom annuì, cos'altro poteva fare.
    “Non riesco a smettere di pensare a te, di quello che mi hai mostrato.” ammise.
    Lei sorrise e accarezzò il letto, in attesa che Tom si sedette accanto a lei prima di rispondere. “Ti stai strozzando per questo, vero?”.
    “Penso di farmi del male.” disse ironicamente. Era così vicino dal filare via di corsa e si accarezzò il ventre. “Sei... um... ti senti eccitato?”.
    “No, voglio dire, lo sai.”.
    “Si... ti voglio ma ho paura.”.
    “Anch'io. Ho paura che non ti piacerà, o che... non so, io verrò in due secondi quando lo faremo.”.
    “Non sarebbe una novità.” rispose strizzando un occhio. Tom gemette e la schiaffeggiò, ma lei prese le sue mani e lo tirò verso il basso, in modo che la testa poggiasse sul suo petto; lui baciò uno dei seni, strofinando il viso contro il reggiseno di pizzo. “Ma quando vedrai veramente...”.
    “Io ho già visto-”.
    “L'hai appena vista,” interruppe Bill. “L'hai vista al buio e non hai visto... tutto.”.
    Tom si accigliò. “Bill... non riesco a smettere di pensarci. Ho fatto dei sogni e poi tu me la mostravi... in parte, ma ora voglio tutto.”.
    “Davvero?”.
    “Sembrava così fottutamente bellla!” disse onestamente. “Era perfetta, quando tu ti muovevi, ho visto... di più e mi ha fatto...”
    “Mi fai fare sempre...” Bill arrossì.
    “Voglio scavare nel tuo mondo.” disse lui pizzicandole il seno.
    “Mmm, sì.” gli accarezzò i capelli ed aprì le gambe, premettendo al suo corpo di sistemarsi contro di lei. “Mi fai... impazzire.”.
    “Mmm,” mormorò Tom posando la testa sul suo ventre; le accarezzò i fianchi , facendo scivolare le dita appena sotto la cintura dei pantaloncini. “Bill, hai un odore così buono.”.
    Lei arrossì un po'. “Davvero?”.
    Si spostò ulteriormente verso il basso baciando le fossette del suo pube. “Proprio lì, hai un buon odore.”.
    Bill spostò leggermente i suoi fianchi, roteandoli, spingendoli in alto contro il viso di Tom. “Di più.” sospirò.
    “Quanto di più?” prese fiato, strofinandole il ventre.
    “Solo, stammi vicino. Ho bisogno di sentirti vicino”.
    “Non troppo.” disse Tom e appoggiò la guancia sul suo ventre e le sue dita corsero tremolanti fino alle cosce. “Posso sentirla, è calda.”.
    “Cosa?” sussurrò Bill.
    Lui alzò la testa , guardandola, per poi pressare il viso in un punto fra le gambe. Bill ansimò, inarcando la schiena, tirando immediatamente i dreads di suo fratello. Tom la baciò fra le gambe, attraverso il pigiama, e poi lasciò che la sua guancia si pressasse contro di lei.
    “Sei così bollente.” mormorò.
    Bill era tremante e lo fissava con occhi spalancati.
    “Ti voglio da far male.” disse, baciandola di nuovo, così vicino dove voleva lei. “Proprio qui, voglio questa.”.
    “Gesù.” gli accarezzò il viso. “Tu mi vuoi.”.
    “Più di ogni altra cosa. Io solo...” poteva sentirlo sprofondare nel materasso, facendo un rumore ridicolo.
    “Non stasera, ma presto.”.
    Tom la tenne ferma, restando fra le sue gambe e scuotendo la testa. “Quanto presto?”.
    “Molto presto,” promise. “Molto presto, Tomi. E poi entrerai lì, okay? Ti farò sentire così bene, te lo prometto.”.
    Lui sospirò profondamente e strofinò le labbra contro il suo calore; stava perdendo la testa, questo era ufficiale.

    **

    Bill era impaurita per come le sue mani scivolarono lungo il busto sottile, paura di ciò che avrebbe sentito e trovato; paura di fallire. Aveva consentito a se stessa di toccarsi solo una volta nella vasca da bagno, anche se aveva dovuto cambiare le bende prima. A quel punto era stata attenta a non indugiare più di tanto, per paura di farsi male.
    I dottori avevano cercato di farla guardare e toccare sin dall'inizio ed era stato imbarazzante: seduta su quel tavolo, con lo specchio fra le gambe, i punti rossi per il coagulamento del sangue, rasata e dei brufoletti per via della pelle d'oca; ma questo era stato quando era gonfia, ancora cucita e dolente.
    Faceva ancora abbastanza male, ma era dalla chirurgia che il suo cuore batteva all'impazzata. Voleva finalmente toccare, finalmente.
    Abbassò i suoi boxer, uno dei pochi articoli da ragazzo che aveva conservato (oltre ad alcune camicie dei concerti che adorava.), e sentì una fitta di emozioni correre dentro lei appena si toccò sulla superficie liscia della pelle. Dove prima c'era il suo cazzo ora,si trovava ormai, solo carne ed una stretta striscia di peli.
    I boxer erano sulle ginocchia mentre le mani sfioravano le cosce, provocandosi intimamente con intenzioni ben diverse da quelle che normalmente aveva quando andava laggiù. Era stata così vicina a Tom prima che ora fremeva tutta, era ancora calda e piena di euforia. Aveva voluto che Tom la toccasse, ma non prima di lei.
    Non sapeva neanche cosa avrebbe sentito, sarebbe stato diverso, dopotutto, ma il dolore delizioso nel suo ventre le aveva detto che non sarebbe stato male.
    Pensava a Tom fra le sue gambe, che appoggiava la testa fra le cosce, contro di lei, volendola da morire solo guardandola. Perchè non lo aveva lasciato toccare? Dio, l'aveva voluta tanto da farla tremare. Si sfiorò con le sue dita e sibilò.
    Era bagnata e questo la fece stordire. Lei era bagnata. Le dita solleticarono le pelle morbida premendo dolcemente le nocche verso il centro, dove c'era uno spazio, dove voleva Tom, dove lui voleva averla. Aveva fatto dei sogni su tutto questo, gliel'aveva detto. Aveva fantasticato e pregato solo per toccarla, gustarla, vederla.
    La sua faccia bruciava rossa e sorrise di nascosto; lo aveva. Non si era mai sentita così desiderata da lui tanto da pregarla fra le gambe. Non gli aveva lasciato far nulla e lui era stato dolce come sempre, anche se era deluso e dolorante.
    Il dito toccò appena dentro il suo corpo e sospirò; era umida lì e ne era orgogliosa: non tutte si eccitavano in quel modo, non tutte le ragazze come lei. Era perfetta,calda e affondò il suo dito dentro stringendo il suo corpo intorno a questo.
    Non sentiva più dolore ed era così stretta. Tom non sapeva cosa gli aspettava e pensò alla sua faccia, come avrebbe dovuto agitare le sue cosce, come avrebbe gridato, quando finalmente si sarebbe infilato nel suo corpo per la prima volta. Il solo pensiero la fece tremare e si toccò ancora una volta muovendo veloce il suo dito e contorcendosi sul letto, alzò i fianchi, mandando all'indietro la testa.
    Questa sensazione era così diversa da qualsiasi altra cosa che avesse mai sentito, cercò di capire come funzionava, cercava di estirpare il piacere. Poteva venire in questo modo? Poteva venire con Tom dentro senza esser toccata prima in nessun altro modo? Sarebbe stato lo stesso?
    Non era sicura. Non sapeva come sarebbe stato sentire un orgasmo in quel corpo; non sapeva come avrebbe accumulato per poi esplodere.
    Il dito scivolò fuori dal suo corpo stretto e pressò saldamente contro il suo piccolo clitoride, le cosce caddero a pezzi come lei. La sensazione era vagamente familiare, anche se non intensa. Si strofinò con il pollice e gemette con voce rotta.
    “Tomi,” ansimò, strofinandosi più forte e intensamente. “Oh, Tomi, Tomi...”.
    Sudò, diventando più bagnata fra le gambe, indurendo i suoi fianchi. Accarezzò il clitoride che si gonfiò fra le sue dita, si stava formando qualcosa dentro di lei che non avrebbe potuto capire. Stava raggiungendo l'orgasmo, ma non sapeva se era ancora vicina; non sapeva se le sensazioni si sarebbero fondute in qualcosa.
    “Cazzo...”.
    Era frustante e il dolore le fece stringere gli occhi chiusi e premere violentemente. Era troppo intenso e tirò via la mano.
    “Non posso,” disse all'interno della stanza buia. Non poteva venire, e dopotutto sapeva che era una cosa comune: era ancora sconvolta. Aveva bisogno di tempo per imparare a lavorare il suo corpo, per imparare a sentir piacere.
    Ma era lo stesso eccitata e voleva sollievo; imprecando, rotolò sullo stomaco cercando di calmare il suo respiro. Sarebbe stato difficile.


    note traduttrice: ehehehe :rolleyes: bello vero??? Io personalmente ho amato la scena dove Bill lancia le mutandine prima di andar via e lasciare Tom tutto solo xDD hihihi mi fa morireee :superlove:
    Mancano altri tre capitoli e tutto finisce ç__ç non posso crederci di avercela quasi fatta!
    Ora vi lascio a voi la parola!
     
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  2. Sayuri_the_Vampire
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    leggo leggo leggo **
     
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  3. Sayuri_the_Vampire
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    ODDIO...
    io non so tom come faccia aahahaahah

    va beh, quel ragazzo è mutato completamente durante la storia, ancora più di Bill... a mio parere... prima era scettico e impaurito, ora è fuori di testa per la sorella! **

    e Bill... ma cacchio, poveraccio... però, cucciola... ha bisogno ancora di tempo! >.<
    AAAAAAAAAAAH quante seghe mentali mi sto facendo XDDD
     
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    Hahaha si! Però boh non condivido il fatto che Bill lo provochi u.u è proprio stronza, però pensandoci..... a noi ragazze piace provocare xD
     
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  5. Sayuri_the_Vampire
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    è una puttanazza v.v
     
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    Era ç___ç dopo le foto di oggi è solo uno scaricatore di porto! T__T
     
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  7. Sayuri_the_Vampire
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    madonna non mi ci far pensare... T.T

    tu già pensa che io ho già le ossessioni di mio...
    tipo che -nel mio caso, essendo mia "figlia" - mi vedo Eva ovunque... cioè... e man mano che escono 'ste foto di bill barbuto, muore piano piano T.T
     
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  8. PinaKaulitz88
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    ma com'è arrivato presto il capitolo *__________* ho letto e commentato poco fa il precedente.
     
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    Hihiih meglio così non voglio mica farvi aspettare!
     
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  10. PinaKaulitz88
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    Tom ormai sta veramente fuori ma, nonostante questo, porta pazienza in maniera ammirevole... E' veramente un eroe!
    Bill lentamente sta scoprendo se stessa in un modo che trovo veramente adorabile amo come il tutto viene descritto. Complimentoni alle autrici!
    Questa storia è un gioiello.
     
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    CITAZIONE (Sayuri_the_Vampire @ 18/7/2011, 19:44) 
    madonna non mi ci far pensare... T.T

    tu già pensa che io ho già le ossessioni di mio...
    tipo che -nel mio caso, essendo mia "figlia" - mi vedo Eva ovunque... cioè... e man mano che escono 'ste foto di bill barbuto, muore piano piano T.T

    dovremmo organizzare uno sciopero! u.u vedi la mia immagine sul
    profilo su face xDD
     
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  12. barby's
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    Bill nella mente è sempre stata donna, ora lo è anche nel corpo, ma ovviamente l'armonia tra le parti deve ancora completarsi e solo allora sarà pronta a sentire ogni sensazione ed a goderne insieme a Tom, sperando che lui non muoia nell'attesa XD
    Uffa però sapere che sta per finire mi rattrista, è davvero una storia stupenda in tutta la sua diversità e particolarità... grazie per la traduzione
     
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    LO so ç_ç anche a me rende triste... però ne ho un'altra in mente da tradurre u.u credo vi piacerà...
     
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  14. barby's
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    CITAZIONE (**stern** @ 18/7/2011, 20:20) 
    LO so ç_ç anche a me rende triste... però ne ho un'altra in mente da tradurre u.u credo vi piacerà...

    ti faccio una statua
    posso saper il titolo e l'autrice?
     
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  15. Sayuri_the_Vampire
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    CITAZIONE (**stern** @ 18/7/2011, 20:20) 
    LO so ç_ç anche a me rende triste... però ne ho un'altra in mente da tradurre u.u credo vi piacerà...

    dimmi che è un'altra sex change ti pregooooooooo **
     
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820 replies since 1/3/2011, 21:31   20134 views
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