The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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    Sisi Billaly ^__^
    ragazze non so come ma ho già, quasi, finito il capitolo o__o ieri ho tradotto già tre pagine o__o poichè questo capitolo e corto credo che oggi lo finisco :DD
     
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  2. Feffì
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    Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
     
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  3. Zafirya
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    Up^^
     
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    Devo trovare una betaaaaa :cry: :cry: :cry: :cry: Giorgia ha mille cose da fare e non può più farlo!! T__T
    Il capitolo è finito u.u tomorrow si posta :DDD
     
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  5. Sayuri_the_Vampire
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    a me se non è betato poco mi frega, anche se fosse scritto mezzo in inglese v.v


    quindi postaaaaaaaaa amoreeeeee :superlove: :superlove: :superlove: :superlove: :superlove: :superlove:
     
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    Allora la beta c'è :DDDDD per stasera lo avrete^^
     
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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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  8. Sayuri_the_Vampire
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  9. Feffì
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    titolo: The meridian hour
    autore: cynical_terror,undrockroll
    raiting: Nc 17,Het
    avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    beta: Solo per oggi in esclusiva mondiale Jeliza Rose o meglio conosciuta come Fly :DD
    link storia originale: The Meridian Hour



    13° CAPITOLO



    jpg


    “Oh, merda!” sibilò Bill. Spinse più forte e il dilatatore, lubrificato e liscio, scivolò nel suo corpo. Faceva male, ma non tanto come prima: ora poteva facilmente infilarlo lei stessa; non aveva più bisogno di un infermiera o di sua madre e non aveva bisogno di guardare, anche se le infermiere le avevano raccomandato di farlo.
    Erano passate quasi tre settimane dall'operazione e si era vista solo gonfia e piena di lividi. Quello che aveva visto l'aveva terrorizzata sapeva che non era il risultato finale ma non voleva guardarsi fino a quando avrebbe saputo di poter guardare un qualcosa che le sarebbe piaciuto, fino a che non fosse completamente guarita.
    Stava morendo di curiosità e così anche Tom. Sapeva che era preoccupato e che voleva sapere se fosse tutt' okay laggiù, ma non poteva chiederlo a lei e neanche ai dottori o a sua madre.
    Così, Bill mantenne il segreto.
    Con il dilatatore dentro, si tirò su i pantaloni del pigiama e si appoggiò sul letto. Di solito cercava di fare un pisolino o un bagno negli ultimi tempi e la sua famiglia sapeva che doveva starsene alla larga.
    Si stava appena rilassando nel suo materasso quando qualcuno bussò leggermente alla porta.
    “Sto dilatando*!” urlò “Vai via!”. Sapeva che era o sua madre o Tom (Gordon era l'unico che le aveva lasciato per davvero il suo spazio personale.) proprio per questo non si sentiva imbarazzata per come stava urlando.
    “Bill,” disse una vocina da dietro la porta. Era Tom. “Posso solo entrare e sedermi?”.
    Bill sospirò e tirò ancor più su i pantaloni. L'idea di Tom, che le stava seduto accanto mentre aveva qualcosa dentro la fece arrossire e non era del tutto sicura che fosse un male. La fece contorcere rendendo la sua fronte calda.
    “Si, si.” rispose sospirando e premendo insieme le sue gambe. Il dilatatore si era leggermente spostato fece una smorfia. Non era brutto, non proprio, ma non era neanche piacevole; ne era perfettamente consapevole.
    La porta si aprì e Tom sbirciò dentro, sorridendo. “Scusami.”.
    “Perché?”
    “Perchè... sai, è... il tempo di... sai,” finì, inciampando nelle sue stesse parole diventando rosso. “Lo sai.”.
    “Dilatando.” suggerì Bill.
    “Si, quello.” si sedette sul bordo del suo letto e Bill fece di nuovo una smorfia, il dilatatore si era spostato di poco, e lei chiuse strettamente le cosce. “Ti fa... è lì dentro?”.
    “Te l'ho detto prima,” rispose lei un po' irritata. Tirò su le ginocchia e chiuse gli occhi, abbassandosi ulteriormente. Tom le mise una mano sulla caviglia stringendo e quando lei aprì gli occhi, la guardò duramente.
    “Si, lo so, ma...” sorrise un po'. “qualche volta penso a questo.”.
    “Perchè?” la voce le si fermò in gola.
    Tom si strinse nelle spalle, vicino nel darsela a gambe levate. “Perchè... perchè è bello, dentro te.”.
    Bill riuscì a sorridere. “Lo so, lo sento tantissimo.”.
    Lui gemette tranquillamente. “Bill, cosa senti?” chiese.
    Lei rise, mettendosi un po' seduta, il dilatatore si mosse e quasi non soffocò con le sue stesse parole. “E'... ti senti pieno.”.
    “Fa male?” scosse la testa e lui le accarezzò la gamba. “Bene... bene.” abbassò la testa e nonostante fosse nella penombra della stanza Bill poteva vedere il suo morbido rossore sulle guance.
    “Ti stai comportando in modo timido con me.” Tom emise un suono imbarazzante e lei spostò le sue gambe nel suo grembo. “Tomi, sono solo io.”.
    “Lo so, ma tu sei... lo sai.”.
    Lei rise un po'. “Lo so.”.
    “E...” alzò lo sguardo, grattandosi la nuca. “Voglio vederla.”.
    Bill ansimò leggermente. Sapeva che non sarebbe dovuta essere shockata- lei e Tom avevano visto tutto di entrambi, e molto più ma si sentiva molto chiusa come una ragazza e timida.
    “Voglio che tu lo faccia, sei sicuro di volerlo?”.
    “Bill, oh mio Dio!” rispose sembrando impaurito. “Stai scherzando? Io... tutto quello a cui penso è...”
    “Io?”.
    Lui annuì. “E quelli, come si chiamano, queste cose che ti metti dentro...”
    “Dilatatori.”.
    “Si, quelli!” espirò. “Io appena... Dio, è in te!”.
    “Tu mi sei stato dentro prima,” disse lei con voce sottile.
    “Cazzo, Bill!” chiuse gli occhi. “Si, lo so.”.
    “Allora...cosa c'è di diverso?” sghignazzò un po'. Lei lo sapeva, sapeva esattamente cosa ci fosse di diverso ma voleva che Tom lo dicesse.
    “E' la tua...”
    Spostò anche i piedi sul suo grembo, sentendo improvvisamente un dolore caldo nel suo ventre. Guardò Tom contorcersi mentre lei muoveva i piedi e lo sentì gemere. Era duro e premette i suoi piedi sulla sua erezione.
    “Tomi.” gracchiò.
    Lui le strinse le gambe, curvandosi e posò la sua guancia contro il suo ginocchio. “Bill, voglio vedere la tua figa.”.
    Questo fu sufficiente per far gemere anche Bill. Il dilatatore affondò più in profondità dentro di lei e sibilò un sospiro. “Tu vuoi, cazzo si! Te lo lascerò fare, presto. Presto, Tomi, non appena sarà tutto okay laggiù.”.
    “Davvero?” le sue guance erano di un rosso vivo, ed entrambi si sentirono anni più giovani, come se stessero cercando di impressionare l'altro. “Dio, Bill, non posso... Non posso aspettare cazzo.”.
    “Dovrai essere prudente.”.
    “Cercherò.” Bill gli stava massaggiando il cazzo attraverso i jeans con il piede, adorando la sua durezza. Ogni mossa che faceva spostava sempre più il dilatatore freddo, eccitandola appena, facendole perdere il respiro in gola e il fatto che Tom fosse lì accentuava il tutto; stava respirando sulle sue gambe, accarezzandole le cosce attraverso il pigiama sottile.
    Bill lasciò cadere la testa indietro ed esalò un respiro ad alta voce, sentendo la mano di Tom posarsi sulla sua pancia. Scosse la testa quando le sue dita la sfiorarono appena sotto la vita dei suoi pantaloni.
    “Tomi, no.” respirò, guardando in basso e sorridendo un po'. “Non ora, I-io non sono pronta, io...”
    “Lo so piccola, lo so, io solo...” si mise a sedere, tirandosi indietro. “Tu devi capirmi, mi stai fottutamente uccidendo.”.
    “Lo so,” rispose lei. “E mi piace.”.
    Scoppiò in una breve risata e si alzò, lisciando i suoi jeans. “Devo andare. Um, hai bisogno di qualcosa?”
    Fece un largo sorriso e scosse la testa. “Ciao, Tomi.”.
    Le lanciò un piccolo cenno e uscì. Si spostò verso il basso nei cuscini e gemette. Improvvisamente il dilatatore non si sentiva più come un intrusione dentro di lei. Voleva contorcersi, sentendolo spostarsi, ma era ancora nervosa.
    Si chinò e tirò la punta che era fuori dal suo corpo. Questa scivolò fuori e lei rimase a bocca aperta, uno strano miscuglio di dolore e piacere fece largo dentro di lei. Si sentiva sudata e sapeva di aver bisogno di una doccia.
    Tom l'aveva stuzzicata e a malapena l'aveva toccata. Tirò fuori un sospiro e una scia di sollievo l'attraversò. Aveva sentito segni di eccitazione durante l'ultima settimana o giù di lì, ma essere con Tom come prima, e avere il dilatatore che si spostava in modo che... Era sicura che non avrebbe avuto nessun problema a liberarsi come una ragazza; quando sarebbe stata pronta.
    “Oh, Dio!” mormorò, facendo scendere una mano verso il ventre e mettendola nel posto caldo fra le sue cosce. Immaginò che la sua mano fosse quella di Tom. Anche se le aveva toccato solo una gamba era sufficiente per farla rabbrividire.
    Scosse la testa e scivolò giù dal letto, alzandosi con le ginocchia vacillanti. Doveva calmarsi e farsi una doccia. Si sfilò la maglia e i pantaloni e afferrò un asciugamano che era appeso sul retro della porta. Se lo avvolse, tremando leggermente.
    Sentiva il caldo fra le gambe e sperò che il bagnato l'aiutasse almeno un po'.

    **

    Tom si rotolò sulla schiena, ansimando e stringendo il suo cazzo mentre veniva forte contro la sua mano. Non aveva avuto un orgasmo intenso da un po', perchè naturalmente non stava da un po' con Bill.
    E non era nemmeno stato con Bill. Aveva appena sentito le sue gambe e lei gli aveva massaggiato con le dita ostacolanti il suo inguine; se era bastato quel semplice contatto per avere Tom senza fiato come adesso, stava iniziando a desiderare molto di più. Era letteralmente dolorante per questo.
    Fissò fuori la finestra, e gemette. Si stava facendo buio, ed aveva trascorso quasi mezz'ora masturbandosi. Era esausto, e ad ogni modo, aveva bisogno di più che mai; la sua mano destra non era più soddisfacente, né la sua immaginazione o la piccola pila di riviste che era nascosta sotto in letto di quando aveva dodici anni.
    Si alzò, tirando su anche i suoi jeans e si fermò espirando. Aveva bisogno di una doccia, cavolo, il suo corpo era tutto appiccicoso di sudore.
    Si stiracchiò, diminuendo il dolore nei suoi muscoli. Ultimamente era così teso, e per buoni motivi. Per tutto quello che stava accadendo nella sua vita, nella loro vita e non aveva ancora avuto un attimo per rilassarsi lasciando che tutto lo travolgesse. Una bella doccia calda sarebbe stata quasi come la sega che aveva fatto prima per sfogarsi.
    Con un leggero sbadiglio, s'incamminò fuori dalla sua stanza diretto in corridoio dove c'era il piccolo bagno che Bill e lui condividevano. Era troppo avvolto nei suoi pensieri per notare che la porta era stata chiusa un po' troppo saldamente e mentre l'aprì appena riuscendo a soffocare a malapena un gemito.
    Bill stava spingendo da parte la tenda della doccia, il suo intero corpo era nudo, snello e bagnato. La bocca di Tom si asciugò e diede una sbirciatina.
    I suoi seni erano fantastici, ancora più sorprendenti di quanto avesse ricordato; erano dinamici e gonfi contro il suo petto nel modo giusto in cui dovevano essere: nè troppo grande nè troppo piccolo; si leccò le labbra mentre fissava i suoi piccoli capezzoli rosa. Sapeva che a lei piaceva quando li toccava.
    Il suo sguardo viaggiò verso il basso sulla sua vita sottile e i suoi fianchi; il suo corpo era prosperoso, aveva voglia di leccare la striscia calda che partiva dal suo ventre e finiva giù, sulle cosce. Stava diventando formosa nel miglior modo possibile: cosce, fianchi, sedere.
    E poi, alla fine lasciò cadere il suo sguardo fra le gambe, poco prima che lei avvolgesse l'asciugamano intorno a se stessa.
    Quello che vide lo lasciò senza fiato, o meglio, ciò che non aveva visto. Per anni Tom aveva contemplato il corpo di Bill nudo, ammirandone gli angoli sottili e le linee che lo guidavano giù sul suo uccello liscio e fine che gli faceva venir sempre l'acquolina in bocca, non sarebbe mai andato fuori di testa per qualche altro cazzo, tranne che per quello di Bill.
    Ma ora, tutto quello che Tom vedeva era il liscio, la superficie piatta del suo ventre che apparentemente non aveva fine. I fianchi si curvarono delicatamente, rotolando giù fino a mostrare una chiazza di peli biondo scuro e poi una piega minuscola. Le sue gambe erano divise e le sue cosce erano lisce, senza peli. Era perfetta; non riusciva a distogliere lo sguardo, ma la vederla gli faceva male.
    Il corpo di Bill era moto più di quello che aveva sperato, meglio di ciò che aveva visto nei suoi sogni. Era fottutamente strepitosa ed infine si nascose dentro un asciugamano più spesso.
    Tom si allontanò e andò in fretta nella sua stanza, sbattendo la porta dietro di sé.
    Avrebbe avuto ancora bisogno di sollievo prima che la notte passasse, questo era sicuro.

    **

    Bill non poteva farne a meno, spinse la porta e la punta del suo alluce entrò silenziosamente nella camera di suo fratello. Era tardi, ma non riusciva a dormire e la sua intera anima stava soffrendo per stare sola con Tom. Voleva dormire con lui, come usavano fare quando erano piccoli.
    S'insinuò nel suo letto e guardò verso il basso per trovare Tom che dormiva; aveva spinto le coperte giù ai piedi del letto e si era rannicchiato come una palla. Lei si sedette accanto e lo accarezzò lungo la schiena; il calore che emanava la confortava così scivolò ancora più vicino, avvolgendo delicatamente le sue braccia intorno al suo corpo.
    “Bill?” pronunciò Tom assonnato, spostandosi per guardarla. “Cosa stai facendo?”.
    “Non riesco a dormire,” sussurrò. “sono troppo agitata.”.
    Lui sbadigliò e si raggomitolò nella stretta, le sue gambe s'intrecciarono con quelle di lei. “Sono periodi o cosa?”.
    “Non fa male.”
    Le stampò un dolce bacio sulla gola. “Cosa?”.
    “Lo sai.” rispose avvampando già. “Non fa male adesso, non è neanche infiammato e io...”.
    “Davvero?” Tom si strofinò gli occhi, sbattendo le palpebre scacciando via il sonno. “Oh, Dio. Cosa?”.
    “Io...” si pressò ancor di più, strofinandosi contro suo fratello. “Tomi, so che non sono pronta, io solo... ho bisogno di te, voglio che tu tocchi... qualche volta, io solo...”.
    “Shhh,” disse lui, lisciandole i capelli, sentendo il suo ventre riscaldarsi. “Davvero? Posso.... farlo?”
    “Si, e ti voglio, ma...” Bill si lasciò andare da Tom e avvolse le braccia intorno a sé stessa, spostandosi. “Non ho mai visto o toccato o... beh, niente, non ho fatto nulla, e mi auguro che tutto sia il meglio perchè...”.
    “Bill.” la chiamò Tom sorridendo leggermente. “Sei eccitata?”.
    “Oh, mio Dio!” gemette. “E allora?”.
    Lui rise più ampiamente; Bill non era stata eccitata da tempo, da tantissimo. “E allora sei venuta da me?”.
    “'Sta zitto!” piagnucolò, si girò sulla schiena e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, tenendo le sue gambe chiuse saldamente insieme. “Forse, non lo so!”.
    Tom le toccò il ventre, passando la mano un po' più in alto comprendo gentilmente uno dei suoi seni sulla camicia. Bill si lasciò sfuggire un debole sospiro e alzò lo sguardo.
    “Ti ho vista.” disse lui a bassa voce. “Prima, mentre uscivi dalla doccia.” perse il sorriso diventando più serio. “E Bill, tu...”.
    Bill si alzò sedendosi di scatto. “Cosa?”.
    “Non incavolarti! Non volevo!” disse sedendosi anche lui. Le accarezzò le braccia. “Stavo per farmi una doccia e tu stavi uscendo e non potevo non guardare.”.
    Bill arrossì chinando giù la testa. “Tomi, non avresti dovuto farlo.”.
    “Tu sei così bella, Bill sei così bella che mi fai... cazzo! Bill tu puoi rovinare un ragazzo, lo sai?”.
    Lei si lasciò sfuggire un morbido sorriso. “Avresti dovuto chiedermelo se volevi guardare,” disse con voce scherzosa.
    “Me lo avresti lasciato fare?” chiese avvicinandosi; lasciò giocare le sue dita con i bottoni della camicetta, amando il modo in cui si contorceva quando più le si avvicinava. “Bill?”.
    Lei sospirò e si chinò su di lui. “No, non sono pronta.”.
    “Sei sicuramente pronta. L'ho vista!”.
    “Tu non hai visto proprio tutto. Potrebbe essere... terribile.”.
    “E' proprio come deve essere. Scommetto che è tutta stupenda, scommetto che sia così perfetta.”.
    “Tomi, stop.” respirò. “Mi fai tremare.”.
    “Ah si?” la baciò lungo la gola e lisciò su, sotto la sua camicia. Le accarezzò la parte destra sotto i suoi seni e la sentì tremare. “Lo voglio così terribilmente, Bill. Voglio toccarti lì.”.
    “Non ora,” rispose, ma non si mosse. “Io lo voglio, ma prima devo... Ho bisogno di sapere e sono così spaventata. I dottori hanno detto che va tutto bene ma non lo so.”.
    “Come la senti ora?”chiese. Lasciò che la sua lingua schizzasse fuori contro la sua pelle e lei frignò.
    “Bagnata.” disse e l'uccello di Tom s'irrigidì nei suoi boxer.
    “Gesù, come bagnata?”.
    “Non lo so. Voglio toccarla, Tomi.”.
    “Toccala,” la incoraggiò lui. Afferrò i suoi seni e li tenne stretti, sentendo le sue palle doloranti e in crescita. Pensò che sarebbe potuto venire solo standole vicino, lo desiderava e poteva percepire come la sua punta l'avrebbe sfiorata.
    “No, non ancora. Non posso.” affermò, spostandosi un po' indietro. “Tomi, riesco a sentirti.”.
    “Lasciami solo vedere.” la pregò dolcemente. “Lo giuro, io non-, io non, non devo... toccare o altro. Bill, sei così bella, così eccitante, lasciami solo vedere per davvero.”.
    “Tomi...”.
    Lui annuì. “Lo so, capisco. E' troppo presto. Ma non ti fidi di me? Secondo me è bella, come lo sei tu.”.
    “No, no. Devo andare.”.
    Tom le toccò la spalla delicatamente, annuendo di nuovo. “Scusami ma... E' come se fossi ubriaco o qualcosa del genere. Non posso davvero controllare quanto ti voglio.”.
    Bill sorrise, il suo ventre svolazzava e avvertiva formicolio agli arti. “Ti amo, Tomi.”.
    “Lo so,” rise e le baciò il collo. “Sono un idiota.”.
    “Si lo sei, ma lo amo.” disse spingendolo. “Vado via così... ti lascio solo per occuparti di...”.
    “No,” gemette Tom. “Solo... Resta, tu puoi aiutarmi, o guardare, o solo... cazzo! Stai qui. Io non so.”.
    “Tom,” lei sospirò ridendo. “Devi stare solo, con questo qui.” Bill si alzò e abbassò lo sguardi su di lui: aveva il broncio e il cavallo dei suoi boxer era oscenamente rigido.
    “Biiill!”piagnucolò ma lei scosse la testa.
    “Ci vediamo domani.” disse, lasciando subito la stanza. Non poteva rimanere più a lungo, era troppo agitata. Tutto sembrava stretto e caldo e tutto ciò che voleva era spingere la sua mano fra le sue gambe e stringere.
    Ma aveva troppa paura nonostante erano passate settimane e non aveva ancora guardato.
    Quando strisciò nel suo letto si tolse il pigiama e fece dei respiri profondi. Non faceva più male, ma forse questo era anche peggio.



    Note autrici: Abbiamo avuto il nostro primo fanart! Grazie mille, per averci disegnato un'adorabile Bill ragazza. :D :D

    billa




    *Dilating è il verbo e l'ho lasciato così non mi andava di scrivere “sto mettendo il dilatatore...” nah così fa più effetto u.u e amo Bill che lo ripete sempre pwhahha

    Note traduttrice: Ormai non mi sconfigge più nessuno u.u ditemi che sono bravaaa -_- -_- neanche una settimana è passata ed ho già postatooo :DD ed a tradurre ci ho messo solo due giorni! o__O okay sono troppo entusiasta xDD merito una torta (integrale).
    Va bien a parte gli scherzi, che ne dite :shifty: non sono..... amoriii??? Bill che si dilatinga e Tom che con la destra si sta consumando! :olala:
    Devo dire altre due paroline e poi la finisco con le mie note kilometriche
    Alloraaa la nostra beta, di oggi, è la mia amicuccia Fly, che ha paura di leggere questa ff ma la corregge lo stesso. Ditele che è una bella storia :rolleyes: :rolleyes: forza forza u.u
    Grazie Fly :cuore: forse capirò la storia dei tuoi cugini di Roma......... :patpat:
     
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  11. Jeliza Rose
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    OOOOOOOOH ma figurati *___* E' stato facile visto che non hai commesso nessun errore! Comunque non la leggerò mai ç__ç Solo immaginare Bill con la bernarda (tua cugina xD) e le tette mi fa paura D: Brava Stelluccia brava :cuore:
     
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    O__O stai discriminando anche Sintetica così cipo%20(153)
     
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  13. Jeliza Rose
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    Vabbè sintetica è troppo arrapante ù.ù
     
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    Anche Bill!
    Sintetica può sognarsele le sue tette! :indif:
     
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    Povero Tom chissà che calli gli verranno! :rofl:
    Comunque sì sono amore! E' un'esperienza nuova per entrambi che li sta mandando letteralmente fuori di testa! Ma è stupendo vederli alle prese con una realtà che presto entrerà a far parte del loro quotidiano, perchè quando due persone si amano sul serio, niente li potrà fermare.


     
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820 replies since 1/3/2011, 21:31   20134 views
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