The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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    Dalle mutandine di miss Bill Kaulitz u.u

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    eccolo qui ;) ;)



    titolo: The meridian hour
    autore: cynical_terror,undrockroll
    raiting: Nc 17,Het
    avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    beta:quella santa di MorgieStorm
    link storia originale: The Meridian Hour



    11° CAPITOLO



    image


    Era la notte prima dell'ultima operazione di Bill ed i gemelli erano sul pavimento del proprio salotto, circondati da cartoline e regali dei loro fans. Bill si sentiva ansiosa e nervosa: il suo intervento sarebbe stato in poco meno di otto ore; era stato programmato alle sette della mattina. Sapeva che avrebbe dovuto dormire già da un pezzo, ma si sentiva così irrequieta, con una sorta di energia che non riusciva ad identificare.
    Tom posò una mano sulla sua coscia cercando di distrarla dal suo attimo di panico. “Bill, guarda questo!”.
    Le porse una cartolina, e pensò per un momento che fosse un biglietto di auguri per il primo compleanno di una bimba. C'erano degli unicorni glitterati, ed era ovviamente di una fan che aveva un ottimo senso dell'umorismo su tutta la faccenda. “Tanti auguri, piccola ragazzina.” lesse Bill sorridendo “L'ho capita! Questa è davvero carina!”.
    “Te l'avevo detto che sarebbe stata una buona idea dire a Saki di portarci qualche lettera delle fan.” disse Tom sentendosi un po’ orgoglioso; però non gli aveva menzionato che aveva chiesto a Saki di leggere prima tutto e, poi, di eliminare le lettere negative. Sapeva che Bill non era stupida; sapeva che fosse a conoscenza delle reazione negativa che aveva suscitato il suo intervento ed era molto consapevole di ricevere lettere d'odio, ma Tom voleva che fosse solo una serata positiva. Voleva che Bill si sentisse bene con se stessa.
    “Oddio!” rise lei piano, tenendo in mano un paio di mutandine che sembravano molto costose. “Oddio.”.
    Tom le prese, soffocando una risata. Avrebbe dovuto dare a Saki più tempo per raggruppare anche le tutte le mutandine delle fan. “Sono carine.”.
    “C'è un bigliettino...” Bill staccò un piccolo pezzo di carta dall'indumento di seta e si accigliò per un attimo.
    Tom andò leggermente nel panico. “Cosa dice?”.
    “ 'Spero che siano della tua taglia' ” disse lei lentamente, assumendo una leggera rossiccia. “Oh, Dio!”.
    “Io non le proverei!” disse il fratello sbuffando.
    “Non ho intenzione di farlo!” si coprì il volto con le mani e gemette “Dio, di solito mettevo delle mutandine prima, ma ora...”.
    “Per un motivo molto diverso.”.
    I loro occhi si incontrarono e risero, con suono nervoso che confortava entrambi. “Che schifo, sono davvero carine!” disse lei con calma, sentendosi improvvisamente un po’ emotiva.
    “Sarebbero veramente eccitanti su di te.” Tom arrossì quando lo disse, ma voleva farlo. Significava molto e questo infatti, fece stringere un po’ il suo inguine.
    “Sta davvero accadendo...” mormorò Bill mentre i suoi occhi diventavano un po’ vitrei guardando davanti a sé. I suoi capelli erano in avanti, raccolti in un disordinato bon ton, ed indossava una felpa con cappuccio.
    “Io sono...” scosse un po’ la testa e Tom strisciò oltre le lettere e i regali per stringere forte Bill con un braccio.
    “Va tutto bene.” la rassicurò stringendola ancora più forte “Ho paura anch'io.”.
    “E se poi sembro bizzarro?” sussurrò Bill nascondendo la sua faccia nel collo di Tom “Se sono solo un ragazzo con le tette e... una figa?”.
    Lui scosse la testa, tenendo Bill ancora più stretto fra le sue braccia indolenzite. “Tu sei già una ragazza, Bill, tu sei già bellissima, tu sei già...” le posò un bacio sulla fronte, sollevandole a testa per poi baciarla sulla bocca “Se la gente non saprebbe di te... nessuno immaginerebbe mai che fossi mio fratello.”.
    Il solo pensiero gli fece rivoltare un po’ lo stomaco. Amava com'era Bill ora, l'accettava, era anche eccitato da tutto questo; ma amava anche Bill come suo fratello. Stava per perderla da ragazzo.
    L'abbracciò strettamente e sentì le lacrime sgorgare fra gli occhi. Questi ultimi mesi erano stati i più stressanti ed emozionanti della sua vita.
    “Penso che dovremmo andare a letto, Tomi.” disse lei estraendosi dalla presa stretta di suo fratello. “È... è tardi.”.
    L'espressione di Tom cadde “Ma io...”.
    “Vieni anche tu con me, stai con me stanotte.”.
    “Sei sicura?”.
    Lei annuì e prese la sua mano, fermandolo in piedi. “Ho veramente bisogno di te stasera.”.
    Tom sentì un groviglio di emozioni dentro di sé: era emozionato, triste, esausto, ansioso; aveva un terribile mal di testa e l' indomani era già così vicino. Non era pronto, non per questo.
    “Okay, ti prometto di essere buono.”.
    Bill sorrise un po’ e gli baciò la mascella “Tomi, io voglio che tu sia cattivo, invece.” disse lei.
    Lui scosse la testa e Bill gli baciò l'angolo della bocca. “Bill.” gemette. “Fai il serio.”.
    “No, davvero, lo voglio...”.
    “Cosa?” l'aria fra loro era tesa e Tom era già troppo eccitato dalle sue parole “Vuoi...?”.
    Gli occhi di Bill calarono verso il basso e lisciò, con le sue mani, lungo il petto di Tom. “Voglio che tu mi scopi.”.
    “Cosa?” quelle semplici parole apparvero così strane a Tom, che ora non era sicuro di averle sentite bene. “Tu vuoi...”.
    Bill annuì, tenendo gli occhi su di lui.
    “Sei sicura tu... puoi? Sei...” non sapeva nemmeno perché stesse esitando, non sapeva perché stesse mettendo in dubbio quella cosa che gli aveva fatto male per così tanto tempo; mesi fa avrebbe gettato Bill a terra e l' avrebbe fatta sua proprio lì, ma ora, aveva imparato ad essere attento.
    “Bill?”.
    “Ne ho bisogno, per me e per te. Ancora una volta.”.
    “Merda.” mormorò Tom piegandosi in avanti e baciandola “Vuoi dire davvero questo? Oddio...” si strattonò i dread, già eccitato all'idea “Bill?”.
    “Sì, ti voglio dentro me.”.
    “Merda, okay... okay, sì.” si aggrappò stretto a lei e appoggiò la testa contro i suoi seni “Dio, Bill. Lo voglio così tanto.”.
    “Il tuo letto.” aggiunse lei e Tom annuì stupidamente. Il suo cazzo stava diventando duro, lentamente, tutto il suo corpo era confuso ed eccitato. Bill gli prese la mano tirandolo verso la scalinata e lui la seguì, inciampando sui suoi stessi passi. Si sentiva così stupido, come un bambino, e Bill lo faceva diventare pazzo.
    Salirono le scale e lo spinse dentro la sua camera chiudendo la porta dietro di loro. Tom tenne lo sguardo su Bill, cercando di farlo insieme. Doveva farlo per entrambi.
    “Devi spegnere le luci.” disse lei spingendolo verso il letto, facendo diventare la camera buia. Tom poteva ancora vederla, però, al chiaro di luna; poteva ancora vedere il suo bellissimo viso e il suo corpo slanciato, mentre camminava verso il letto. Tom si sdraiò sul materasso e lasciò che lei camminasse lentamente verso di lui. Quei movimenti lo facevano sentir bene, i suoi fianchi si muovevano in un modo che Tom non aveva visto da mesi; Lei lo voleva veramente dentro, ma il modo in cui aveva detto “Ancora una volta.” lo aveva spaventato un po’.
    “Bill.” gracchiò fuori e Bill strisciò su di lui; era tutta ansimante e calda mentre cadeva su di lui, baciando il suo volto dappertutto, muovendo le mani lungo la schiena.
    “Ti amo.” disse lei “Per favore, Tomi.”.
    Tom rabbrividì sotto di lei, s'inarcò baciandole le labbra e la tirò giù tenendola ferma. Tremò tutta sotto il suo tocco e lo baciò di nuovo. I loro fianchi si muovevano insieme e Tom era così duro che poteva già venire.
    Ma tenne duro e si rigirò, coprendola e spingendola verso il basso. Stava fremendo tantissimo fra le sue braccia, gemendo, anche se non era dura. Tom non era offeso per questo, sapeva che gli estrogeni avevano raffreddato un po’ la sua libido.
    Ma dato che aveva fatto uso di ormoni per un mese, o giù di lì, prima dell'intervento finale; Tom stava cercando di farla diventare lo stesso dura. Un'ultima volta, voleva farla venire così.
    Si tolse la camicia e spinse la felpa di Bill su, esponendo le coppe di pizzo nero del suo reggiseno. Doveva essere nuovo, perché Tom amava il pizzo; infatti aveva ordinato reggiseni speciali da internet e lui non aveva avuto il permesso di vederli.
    Ne aveva visti pochi, uno o due nel lavaggio, e naturalmente quando erano indossati da Bill, quando gli avrebbe permesso di vedere come ora, non tanto, ma abbastanza, quanto basta per non prepararsi ad esplodere.
    Bill era brava a tenerlo sulle spine, era brava nel farsi desiderare.
    “Posso?” chiese Tom, racchiudendo i suoi piccoli seni attraverso il pizzo; lei gemette, la sua bocca aperta eccessivamente. “Posso toglierlo?”.
    “Sì, puoi togliere tutto.”.
    Lui spalancò gli occhi, non aveva avuto una Bill nuda da quasi un anno ed era super-nervoso. “Davvero?”.
    Annuì “Solo... voglio sentirti dappertutto ma... cerca di non toccare... sai.”.
    Il mio cazzo, sentì Tom in mente, rabbrividendo un po’. In meno di un giorno questo non sarebbe stato più un problema e Tom si chiedeva come si sentiva -non avrebbe più potuto masturbare Bill, non come prima. Deglutì a fatica, c'era un groppo nella sua gola che lo fermava.
    Delicatamente sfilò la felpa dalla sua testa,la lasciò cadere a terra e poi le sfiorò la schiena con le sue dita. Bill gemette un po’, inarcandosi, premendo i loro ventri insieme.
    “Tomi.” sussurrò. “Caccialo fuori.”
    “Dio.” mormorò Tom spingendo facilmente i suoi jeans verso il basso insieme ai boxer; il tessuto dei pantaloni di lei fece contatto con il suo cazzo. Mise le mani sui suoi fianchi e si spinse in basso, chiuse gli occhi e trasalì. “Posso... puoi toglierli?” chiese tirandole i jeans.
    “S-sì.” disse lentamente “Io voglio... voglio farlo in questo modo ancora una volta.”.
    “Non potremmo mai più farlo così?” le chiese tirando giù i pantaloni. Indossava le mutandine sotto e Tom deglutì. Erano modeste, dei boycut , ma voleva strappargliele lo stesso via con i denti.
    “Potremmo, non proprio...” Bill arrossì e lui le spinse giù anche le sue mutandine.
    La mora girò la testa rifiutandosi di guardare, d'altronde tutto il suo corpo era esposto. La fissò ad occhi sbarrati, sentendo il proprio uccello pulsare mentre lei calciava via i jeans e le mutandine. “Mettiti su di me.” disse, e Tom non poté far altro che obbedire. Si mise su di lei, strofinandosi contro tenendo ferme le sue braccia mentre lei piagnucolava dal piacere.
    “Bill, cazzo, Bill.”sibilò. I loro fianchi si muovevano insieme e il suo cazzo si strofinò contro di lei; questo gli fece gonfiare il cuore e formicolare l'inguine mentre lei gemeva, volendo rotolare via ma Tom le rimase addosso.
    “Stai, Per favore.”.
    “Oh Dio!” piagnucolò Bill, incapace di negare come la facesse sentir bene, ma nel suo interno si sentiva contorta e in contrasto. Si disse che era l'ultima volta, l'ultima volta che si sarebbe sentita in questo modo come un ragazzo; un ragazzo fisicamente perché dentro era già una ragazza. Era un pensiero sia confortante che triste. Non pensava che le sarebbe mancato essere così, quasi lo aveva dimenticato. Ma lo era stata per così tanto tempo.
    Era cosciente dopotutto, e si ricordò dei suoi seni. Tom si stava strusciando bruscamente su di lei, toccandole entrambe i seni e il cazzo. Aveva ancora il reggiseno in maniera stanca, chiudendo gli occhi, facendo finta che fosse tutto perfetto e magnifico, evitando lo sguardo di suo fratello e la sua reazione.
    Non avrebbe dovuto preoccuparsi: anche lui aveva gli occhi chiusi, e a malapena guardava i suoi seni. Gli mancava strofinarsi su Bill, suo fratello, gli mancavano le loro durezze che si scontravano insieme. Era la cosa che più preferivano fare, nudi e inchiodati. Mise le sue mani ai lati di Bill, sul materasso e si sollevò per poi immergere i suoi fianchi in basso e trascinare il suo cazzo contro l'inguine di Bill, rimase a bocca aperta e tirò su le ginocchia, allargando le gambe e poi stringendo le cosce attorno a Tom.
    “Oh, Gesù!” ansimò lui, percependo una scossa lungo il corpo sentendosi ridicolo; sapeva che sarebbe venuto presto e violentemente. Aprì gli occhi e guardò giù verso di lei: il suo viso era deliziosamente contorto e le sfiorò una guancia, passandole il pollice sulle labbra.
    “Tomi.”.
    Lui mise violentemente i suoi fianchi giù.
    “Va bene?” chiese.
    “È... è ottimo, però non so se posso...”.
    “Voglio che tu venga, ti voglio dura, solo per una volta. Per favore?”.
    “Sto cercando, sì.”.
    Lui annuì e le baciò una guancia, spostandosi facilmente un po’ indietro, raggiungendo il comodino. Aprì il cassetto e tirò fuori una piccola bottiglietta di lubrificante. Erano secoli che non la usava.
    “Posso per davvero?” chiese, mostrandole il tubetto facendola ridere leggermente.
    “Ti ho detto che potevi, no? Non ho intenzione di cambiare idea, lo giuro!”.
    “Sì, perché una volta che mi troverò lì... non sentirò molto!”.
    “Per favore.” sussurrò Bill, accarezzandogli un fianco e premendo le unghie. Tom le baciò la bocca, separando le labbra e infilando la lingua. Non aveva il suo piercing, dal momento che mancava poco all'operazione; le sfiorò la fronte con una mano notando che mancava anche il suo anellino al sopracciglio.
    In meno di nove ore Bill avrebbe avuto l'intervento e Tom non avrebbe più visto suo fratello di nuovo.
    Si tirò indietro e spostò la sua mano sul reggiseno, ma lei scosse la testa in fretta.
    “No?” chiese Tom.
    “Lascialo, forse...” disse a bassa voce “Voglio... voglio che tu... proprio ora... sono un ragazzo.”.
    Tom capì bene le parole che le erano difficili da dire. Lasciò andare immediatamente i seni e annuì mentre la sua erezione continuava a crescere. Lanciò un occhiata alla mano di Tom, che manteneva la bottiglia di lubrificante. Fece un respiro profondo, non sapendo come doveva sentirsi per tutto questo, ma Dio, se il cazzo di suo fratello non era stupefacente fra le sue cosce, sfregandosi!
    “Per favore, mettimi le tue dita dentro, è da così tanto...”.
    “Dio, cazzo.” sibilò Tom “Cazzo, lo vuoi davvero, huh?”.
    “Io ti penso tutto il tempo,” ammise Bill “tutto il tempo.”.
    Tom voleva sapere di più, annuì per sapere se lo desiderava anche lei.
    “E... cosa pensi? Dimmelo Bill.” aprì il tappo la boccetta e l' accarezzò lungo il culo. “Bill.”.
    “Io...” si lamentò gemendo appena il suo dito le accarezzo l'apertura. “Penso a come sarà. Io, oh Dio, Tomi, sì.”.
    “Come sarà?”.
    “Così bene che,” soffiò lei “mi limiterò a... mi posso solo sederci sopra. Ogni volta che tu vuoi che io...”.
    Lo stomaco di Tom si contorse piacevolmente, e pressò dentro il dito, solo un po’.
    “Ogni volta che tu voglia.” disse umilmente “Ti toccherò ogni volta che vuoi.”.
    “Oh.” rispose Bill, chiudendo gli occhi per come il dito si spinse lentamente in lei. “Sì, ci penso, molto. Tu che mi tocchi. Sarà molto più facile Tomi, sarà...”.
    Le sue parole si spensero appena Tom la toccò dentro in profondità. Gemette, non dolcemente. Era da così tanto che non lo sentiva toccare lì, e per un attimo si chiese perché lo aveva tenuto lontano per così tanto tempo.
    “Dio, Tom.” sussurrò “E sai a cos'altro penso?”.
    Lui le baciò la clavicola, curvando il dito dentro lei. “A cosa?”.
    “Penso... Oh... a come eravamo abituati a farlo.” aprì gli occhi e sbatte le palpebre verso di lui. “Quando ci strofinavamo insieme e tu hai... e tu qualche volta leccavi.”.
    Tom gemette, annuendo, tirando il suo dito indietro facendola così dimenare. “Che altro, piccola?”.
    “Il tuo cazzo nel mio culo.” disse Bill molto piano, appena percettibile “Mmm. Tomi, toccami. Tocca... sai, per favore.”.
    Non le chiese cosa, non aveva la forza di volontà. Afferrò solo il cazzo di Bill, orgoglioso nel sentirlo gonfiarsi leggermente e lo accarezzò. “Cos'altro?” chiese lui “Cos'altro pensi?”.
    “Tu su di me, dentro me.” affermò stringendo gli occhi chiusi. S' inarcò sotto le mani di Tom e poi schiacciò le sue dita che andarono alla ricerca di qualcosa; accarezzarono la sua prostata e gemette. “Vorrai scoparmi?” chiese lei.
    Tom giurò e spinse le sue dita in profondità. Non poteva più aspettare, o sarebbe venuto senza essere toccato. “Ho intenzione di volere ogni cosa da te.” si spostò facilmente indietro, il suo cazzo era duro e doloroso. Bill lo toccò, solo la punta e lui ululò. “Attenta, piccola.” l'avvertì.
    Lei annuì ma continuò a toccare, tenendo le dita lungo il suo cazzo per poi stringere le sue palle facendo pressione. Tom si dimenò in avanti e nascose la faccia tra il collo e le sue spalle, lamentandosi.
    “Dio, Bill, dico sul serio...”.
    “Mm..” mormorò Bill, allargando le gambe spingendosi in basso sulle dita di Tom. “Lo fai così bene, Tomi.”
    “Tu lo fai bene.” rispose lui sollevando il capo sorridendo debolmente verso di lei. “Tu mi hai, mi hai sempre avuto.”.
    “Dimmi cosa mi farai.”.
    “Ho intenzione di portarti a cena in un ristornate.” disse Tom senza mezzi termini.
    Lei ansimò sorridendo. “Cazzo... sì?”.
    “Sì, e farò il bravo.”.
    “Ah, sì?” strinse i muscoli intorno alle dita di Tom, forte, come solo lei sapeva fare. “Mmm... Tomi mi scoperai più forte di come hai fatto con tutte le ragazze con cui sei stato?”.
    “Ovvio.” gemette lui “Idiota.”. Con le mani formò una sorta di forbici* dentro di lei che quasi gridò, singhiozzando un po’. “Lo senti questo?”.
    “S-sì...” chiuse gli occhi di nuovo “Metterai le dita nella mia... la mia...”.
    “Fica.”.
    Bill arrossì eccitata. “Oh...”.
    “Scusami.” affermò Tom tremando per il modo in cui lo guardava.
    “Va bene, Mi... mi piace.”.
    Tom abbassò la testa facendo scivolare le dita fuori dal suo corpo, guardandole l'uccello. Era duro, anche un po’ bagnato e Tom voleva succhiarlo.
    Sembrava che Bill lo avesse sentito e perciò scosse la testa. “Entra solo in me, tienilo per... dopo. Avevi detto che l'avresti fatto, giusto? Mi avresti leccata, come lo fai con le altre ragazze.”.
    “Come facevo con le altre ragazze, Dio tu pensi, tu mi vorrai davvero... dopo?”.
    “Fidati di me.” rispose Bill. Lui si spostò, mettendosi fra le sue gambe e spalmando il lubrificante sul suo uccello in fretta. Voleva esserle dentro e lo voleva ora.
    “Ti desidero tutto il tempo, ma dopo, non sarò più in grado di tenere le mie mani lontane da te.”.
    “Oh,” disse lui stupidamente “Gesù, posso entrarti ora?”.
    “Non chiedere.” rispose Bill “Un’ultima volta in questo modo, un ultima volta come tuo fratello.”.
    “Non sei mai stato mio fratello.” disse Tom spingendosi lentamente nel suo corpo bollente. Erano passati secoli, era così gentile, attento, e Bill gridò quasi a voce alta mentre Tom le entrava dentro. “Tu sei sempre e solo Bill.” disse a denti stretti, sentendosi pieno e si sedette.
    Bill ansimò piegandosi in su. stringendo le spalle di Tom. Non sentiva dolore, non proprio, ma lei pianse lo stesso. Le lacrime le cadevano lungo il viso mentre sentiva Tom in lei. Aveva negato, per così tanto tempo, ad entrambi, questo tipo di unione; aveva spinto via suo fratello auto-convincendosi che non le mancasse.
    Ma non era così, e lei lo voleva. Sapeva che quello che stava guadagnando in quel periodo avrebbe reso tutto meraviglioso, diverso, ma stare con lui come ora, era come se tutto fosse tornato indietro all'inizio; si lamentò per il dolore. Trattenne un singhiozzo e piantò su i suoi fianchi, forzando l'uccello di Tom a sfiorare quel delizioso punto dentro di lei.
    Il suo cazzo si contrasse e rabbrividì, stava sia odiando che amando quella sensazione.
    “Tomi, Tomi, Tomi...”.
    “Cosa c'è? Cosa c'è?” chiese il rasta senza fiato “Oh merda, stai piangendo... Bill, piccola, cosa?”.
    “No, no, no sei così bravo.” riuscì a dire, sospirando e aprendo gli occhi, spalancandoli. “Tom, dimmi che non sto facendo un errore, dimmelo.”.
    Tom grugnì e le toccò il viso con le mani. “Bill, finiscila con questa cazzo di storia. Sei una ragazza giusto? Sei bellissima, sexy, una ragazze perfetta e io ti amo. Tu sei la mia sorellina, la mia ragazza.”.
    Bill annuì, facendo scivolar via, con le ciglia, le lacrime. “Okay.” sussurrò “Fallo bene Tomi.”.
    “Cazzo!” rispose lui, immergendosi verso di lei per baciarla violentemente, succhiandole il labbro inferiore assaggiando le sue lacrime. “Rilassati, Bill, rilassati. Voglio farti venire per un ultima volta.”.
    “Questa non è la fine.” disse Bill piagnucolando. Sentiva Tom scuotersi dentro di lei che lo strinse.
    “Voglio solo che tu venga, voglio sentirlo, Billi. Per favore.”.
    Lei ansimò e strinse Tom che era duro; lo guardò senza fiato e trasudò su di lui. Tom si spinse forte dentro lei, così vicino a venire; così fottutamente da poterne sentire il sapore. Ma lui non lo voleva, non ancora. Voleva assaporare quell'attimo, voleva farlo a lungo e sapeva che non avrebbe dovuto aspettare prima che loro potessero farlo di nuovo.
    Bill sarebbe dovuta guarire e avrebbe avuto bisogno di tempo per adeguarsi.
    Tom pensò al suo nuovo corpo, ai suoi seni, alla sua passera, al suo... tutto. Dio, il solo pensiero di affondare dentro di lei lo fece tremare.
    Ebbe un brivido e si spinse atroce ancora una volta, cadendo in avanti su Bill e venendo dentro di lei. Piagnucolò non appena lo sentì, i suoi fianchi erano inarcati verso l'alto nel movimento. Il biondo si lasciò sfuggire un basso singhiozzo, baciandole disperatamente il collo.
    “Vieni, Bill, vieni.” gemette fuori. Si mosse in lei sentendo quasi dolore sul suo cazzo ipersensibile e le accarezzò il suo.
    “Non so se posso, io non...”.
    Lui l'accarezzò più forte e la strinse di nuovo. “Oh merda, Bill.” si spinse senza pensarci; era troppo ma non abbastanza. Aveva così disperatamente bisogno di lei, ne aveva bisogno più che mai.
    “Tomi, sì, così... Oh Tomi, non fermarti.”.
    “Non posso.” digrignò “Dio, ho bisogno di farti venire...”.
    Bill si lasciò sfuggire un lamento e trattenne il respiro, chiudendo gli occhi. Il suo stomaco era bollente, stava iniziando a tremolare per un dolore familiare, che non aveva avuto da così tanto. Lo voleva assolutamente, voleva venire per Tom, e per lei. Aveva bisogno del rilascio, si era ormai accumulato dentro di lei.
    Tom, anche lui ne aveva bisogno; aveva bisogno di vederlo per essere soddisfatto.
    Si tirò fuori da lei, solo la punta del suo uccello le sfiorava l'apertura, e le afferrò le tette. Bill ansimò e scosse la testa freneticamente, ma lui continuò a fissarla.
    “Sei tu.” disse fermamente “Ed è stupendo. Lasciami fare.”.
    “È una cazzata.”.
    “No.” le rispose accarezzandole i seni e il sedere, restando sulle sue cosce. Il suo cazzo si alzò davanti a lui e piegò la testa, sorridendo compiaciuto. “Scommettiamo che verrò di nuovo prima di te.”.
    “Probabile.” sussurrò con occhi lampeggianti. Gli mise le mani sui fianchi e sospirò, inarcando la schiena. Tom maneggiò la sua erezione, roteandola fra le dita, pompandola: era calda, dura e gonfia. I fianchi di Bill sobbalzarono leggermente in avanti e Tom alzò le sopracciglia. Questo era qualcosa, e lui era fiducioso di poter ottenere di più.
    Si chinò e baciò il suo ventre mentre lei si lasciò sfuggire un lungo respiro.
    “Sono vicina.” disse con un filo di voce “Continua a farlo,Tomi.”.
    “A fare cosa?” sorrise “Cosa vuoi?”.
    “Oh, stai zitto! Ritorna dentro.”,
    “Biiiill.” le pizzicò l'iliaco** mettendosi leggermente seduto, incerto nel poterle dare ciò che voleva. Tom era ancora duro, ancora dolorante; così si respinse in lei con un grugnito e si spostò fino a quando non colpì il suo punto.
    Roteò i fianchi, prendendolo più in profondità. Non parlavano e non emettevano nessun suono.
    Le baciò il petto, tenendole i seni, scopandola costantemente. Faceva quasi male e stava di nuovo piangendo un po’, questa volta lo notò e le baciò le tette e il collo, lasciando delle macchie umide sulla sua pelle cercando di calmarla.
    Lo stava comprimendo così deliziosamente, tenendolo allo stretto. Lavorò con i suoi fianchi, masturbandosi, sospirando e trascinando il suo cazzo rigido fino allo stomaco di Tom. Lui le tenne i fianchi e l'accarezzò lungo il ventre, prendendo la sua eccitazione e guardando il suo intero corpo andare in convulsione.
    Ricordava ancora la prima volta che l'aveva fatta venire come ora. Avevano tredici anni e Tom l'aveva premuta sul letto, il loro stesso letto, e scopata fino a quando non urlarono entrambi. Era stata una scopata al completo, avevano certo scopato anche un paio di volte prima di allora, ma Bill non era mai venuta con Tom dentro. Lui non sapeva come farlo, non conosceva il punto dentro Bill che l'avrebbe fatta strillare e venire.
    Quella sera i loro genitori erano fuori per visitare dei parenti e la magia era successa; una magia accidentale. Una volta scoperto come farlo, non c'era più modo tornare indietro.
    Tom sorrise, spostando le sue anche e la mano.
    Bill ammiccò a suo fratello, il suo respiro le si fermò in gola. Rabbrividì, lasciandosi sfuggire un piccolo singhiozzo, e poi venne forte nella mano di Tom, riversandosi fra le sue dita e il suo ventre.
    “Che brava ragazza, brava, brava!” disse lui incapace di smettere di sorridere mentre le accarezzava il ventre. “Dio, Bill, Io... Grazie, è stato così eccitante.”.
    “Uh.” disse Bill spasimando, chiudendo gli occhi di e stringendo nuovamente l'uccello di Tom che era in lei. “Ti amo, ti amo.”.
    “Dio, io ti amo.” affermò. Lei lo strinse e si tirò fuori, era troppo, e venne contro il suo stomaco.
    “Oh!” urlò Bill gettando le braccia indietro senza fiato “Tomi, Tomi.” disse ad alta voce.
    “Shhh!” la rimproverò lui, con l'affanno, lisciandole il viso “Vuoi che mamma e Gordon-”.
    “Mm.” borbottò lasciando i suo corpo rilassato mentre Tom giaceva su di lei. Rimasero in silenzio per un lungo momento, accarezzandosi l'un l'altro, bisbigliando.
    Bill scese da suo mondo dei sogni e fissò Tom, il suo labbro tremante.
    “Cazzo, dammi la t-shirt.” ordinò in fretta.
    “Bill?”.
    “Ora che... è finito, voglio solo...” si alzò, guardando in basso il suo cazzo molle, il suo seme sullo stomaco e alzò le ginocchia su.
    Tom sapeva agire in fretta; infatti si asciugò con la coperta e poi si abbassò per prendere la sua felpa. Non riuscì trovarla sul pavimento, e tornò su con la sua t-shirt. “Ecco.” disse dandogliela.
    Lei arrossì, ma la prese lo stesso, mettendola dalla testa e coprendo il suo corpo. “Grazie.”.
    “Ti sta bene.” rispose lui raggiungendolo in avanti toccandole il viso “Grazie, Bill per...”.
    Gli baciò la mano e lo tirò vicino di nuovo. “Mi dispiace, io sono così strano... ma solo, non mi sento bene con...”.
    “Va bene.” rispose il biondo “Va tutto bene. Eri meravigliosa, non lo dimenticherò mai. Okay?”.
    “Sì.” disse sbadigliando. Lanciò uno sguardo all'orologio digitale sbigottendosi. “Cazzo... mancano sette ore.”.
    “Dovresti dormire.”.
    “Non posso.”.
    “Neanche io.” le lisciò il viso sedendosi accanto.
    “Prova, però.”.
    “Sarò mezzo addormentata domani.” mormorò “Sarai lì, okay?”.
    “Sarò lì prima che tu ti sveglia; prima che tu entra. Cazzo, Bill.” imprecò avvolgendole le braccia intorno al busto “Non posso credere che finalmente...”.
    “Lo so.”.
    “Hai paura?”.
    “Sì,” pronunciò “una così fottuta paura!”.
    “Anch'io, ma andrà tutto bene.”.
    “Devo rimanere lì per una settimana.” si accoccolò più vicina “Sette giorni interi, io non voglio.”.
    “Sarò lì per questo. Proprio come lo ero prima.”.
    “Sei sempre con me.” si nascose sotto il mento di Tom e sbadigliò nel suo collo. “Non riuscirò mai a prendere sonno.” sbadigliò di nuovo, rilassandosi nella presa di Tom.
    “Basta pensare a dopo. Pensa a dopo, quando, dopo l'ospedale sarai a casa. Mi prenderò cura di te, Bill. Devi essere entusiasta, okay?”.
    Non rispose, il suo respiro si era pesante e le sue braccia si erano allentate intorno a lui.
    “Bill?”.
    Stava dormendo e Tom non poté trattenere un sorriso. “Ti amo, Bill. Sarai sempre mio fratello, anche se non lo saprai.”.
    Chiuse gli occhi e cercò di dormire, doveva essere pronto a tutto e doveva riposarsi, anche se solo un po’. La sua mente però non si spense. Si avvicinò un altro po’ e seppellì il viso fra i suoi morbidi capelli, pensando a come sarebbe stato tutto diverso in poche ore.
    Non importava, Bill sarebbe sempre stato suo fratello.

    I boycut, in italiano sono le culotte giusto? Ma suona male allora non l'ho messo :ehsì:


    *il verbo era "scissored" che sono le forbici più -ed del past... ma non si potrebbe dire "forbiaciare" o qualcosa del genere xDD allora ho fatto a modo mio :sweatdrop: quello è il significato in fin dei conti, l'inglese è veramente strano

    **per chi non lo sapesse l'iliaco e l'osso del pube^^


    note finali: evvaiiiii :agitato2: :agitato2: :agitato2: ho fattoooo finalmente! Questo è il capitolo più lungo u.u circa otto pagine! :evviva: Ma ne è valsa assolutamente la pena vero?? :occhioni:
    Cosa dire? Può sembrare un capitolo estremamente volgare ma... non so per me è tutt'altro... Bill per amore vuol essere ancora ragazzo, solo per il suo gemellino! Tom tutto delicato che si preoccupa e poi non riesce a dormire perchè è più agitato di leiii :cuore: ed infine... Io stavo piangendo :cry: quando dice "Non importava, Bill sarebbe sempre stato suo fratello" beh.... non ho parole....
    Comunque ho inviato alcuni dei vostri commenti a undrockroll e cynical_terror -_- vi farò sapere cosa diranno xDDD

    Edited by **stern** - 16/6/2011, 11:37
     
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  2. Sayuri_the_Vampire
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    ma direi che ora potrei anche leggereeeee **
     
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  3. Sere_KeY
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    ora mi metto subito a leggere, piu' tardi commento *W*
     
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  4. Sayuri_the_Vampire
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    allora, fino adesso ... è il capitolo che ho trovato più bello di tutti!

    Bill è così particolare e innamorato, Tom finalmente ha capito ogni cosa.
    Il gesto di far portare le lettere a Saki è stato proprio carino ^^
    Bill finalmente si è concesso a lui, forse avrebbe dovuto farlo prima... ma va beh, è stata una cosa moooolto significativa. Non era sesso, era quasi un addio al proprio vecchio corpo e Tom ha saputo dire le parole giuste.
    Un amore di ragazzo *gongola*

    Quindi, ora ho l'ansia perchè voglio sapere dell'operazione cazzo! *in tutti i sensi*

    oddio!
    va beh, grazie amore per la traduzione...


    uuuuuuuup
     
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  5. PinaKaulitz88
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    Questo capitolo è straordinario... Non ho parole :superlove:
    E' stato veramente stupendo leggerlo!
    E non è stato affatto volgare per me ^_^
    Trabocca d'amore, e di sicuro tutto questo amore li renderà inseparabili nonostante le difficoltà.

    undrockroll e cynical_terror scrivono in una maniera straordinaria, complimenti davvero!
     
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    Non è volgare per niente se si trova la chiave di lettura giusta,se si riesce a leggere quanto amore c'è tra di loro.

    E ora Bill affronterà l'operazione...
     
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  7. Feffì
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    *Rimane scioccata*
    Non è tanto volgare, è magnifico! *vv* sono stati anche troppo carini.
    Sinceramente non mi aspettavo questa decisione da parte di Bill, magari prima non voleva perche voleva stare bene con se stesso, ed allontanare il pensiero di non essere come voleva lui.
    Che belli *u* più di questo non riesco a dire. Che carini.
    Non vedo l'ora di sapere come continua e come si sentirà Bill dopo l'operazione '-' .
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  8. Zafirya
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    Ciao, sono una "nuova" lettrice, in realtà ti seguivo da tempo anche se questo è il primo commento che ti lascio^^
    Devo dire che nonostante il sex change non uno tra i miei generi preferiti questa storia fin dall'inizio mi ha attirato davvero tanto.
    Questo capitolo è stato davvero stupendo, è completamente pregno dell'amore che provano i gemelli.
    E' stato uno tra i capitoli più dolci di tutta la storia e Tom ha saputo toccare al meglio i punti giusti per incoraggiare Bill nei momenti di sconforto.
    E ora che è arrivata l'operazione sono davvero curiosa di scoprire che cosa accadrà nei prossimi capitoli.
    Alla prossima^^
     
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    Dalle mutandine di miss Bill Kaulitz u.u

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    Zafirya grazie per il commento^^ mi fa piacere che segua questa ff dall'inizio, è un genere che piace a poche però le cose diverse son sempre le più belle... poi se son scritte da Undrockroll e cynical_terror beh.... è magia!
     
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  10. Sayuri_the_Vampire
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    UPPO ahahah
     
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  12. barby's
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    Questo capitolo non è volgare, perchè altrimenti dovremmo dire che i sentimenti sono volgari... è un capitolo estremamente delicato secondo me, loro non stanno semplicemente facendo sesso e sfogando un istinto, loro si stanno amando nella maniera abituale, quella che dal giorno dopo non ci sarà piu', è un modo per chiudere con il passato, salutarlo e dare inizio ad un nuovo capitolo della vita, ma in fondo restano sempre gli stessi
    CITAZIONE
    Non chiedere.” rispose Bill “Un’ultima volta in questo modo, un ultima volta come tuo fratello.”.
    “Non sei mai stato mio fratello.” disse Tom spingendosi lentamente nel suo corpo bollente. Erano passati secoli, era così gentile, attento, e Bill gridò quasi a voce alta mentre Tom le entrava dentro. “Tu sei sempre e solo Bill.” disse a denti stretti, sentendosi pieno e si sedette.

    qui Tom ha dimostrato di aver metabolizzato la scelta di Bill
    Capitolo da cardiopalma, sentito, vero e vivo... complimenti alla traduttrice ed alle menti di queste scrittrici geniali
     
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  14. [.KraHliiza Dreamer.]
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    Bellissimo questo capitolo però a me ha messo un pò d'ansia perchè praticamente ci siamo era la loro ultima volta insieme come Bill ragazzo e Tom, anche se Bill non si è mai sentito un ragazzo comunque.

    Non vedo l'ora di leggere il prossimo *W*
     
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  15. Feffì
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