The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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    Stop Babe

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    ancoraa nullaaaa?? T.T
     
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  3. Feffì
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    Alloraaa Giorgia sta betando u.u aspettate ancora un pochino che arriva.... Mentre io ne ho approfittato per tredurre l'11 che è già a metà :DD e che, quindi appena finito (credo per mercoledì) lo posto ^^
     
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  6. Sayuri_the_Vampire
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    *incrocia i ditini* per stasera allora *__*
     
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  7. barby's
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  8. Sayuri_the_Vampire
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    :cry:
     
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    Stop Babe

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    RAGAZZEEE STASERA FINALEMTEE SI POSTAAAAAAAA :agitato1: :agitato1: :agitato1:
     
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  11. Sayuri_the_Vampire
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    waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ** evvaii!!
     
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    note iniziali:
    Vabbè ma credete che l'abbiamo fatto???? :superlove: :superlove: Questo capitolo è stato una tortura!!! E lo odio- non per la trama ma per altro-! u.u proprio ora ha fatto prendere un colpo a me e morgie perchè non lo avevo ricevuto per posta o.o per fortuna eccolo qui tutto per voi ^_^


    Titolo:The meridian hour
    Autore:cynical_terror,undrockroll
    Rating: Nc 17,Het
    Avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    Genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    beta: MorgieStorm
    link storia originale: The Meridian Hour


    image
    Capitolo 10

    Bill era stata a casa per giorni, non aveva minimamente pensato di uscire, ma quando si ritrovava a vagare per la cucina e sentiva il vento che proveniva dalla finestra, qualcosa dentro di lei le prudeva e aveva bisogno di una boccata d'aria.
    Guardò la porta, aggrottando le sopracciglia. Ogni volta che era uscita negli ultimi mesi era stata accolta da fotografi affamati. Erano spietati, abbagliavano, ogni volta, la sua faccia con tutti quei flash; apparentemente sembrava che volessero trascorrere l'intera notte tra i cespugli solo per ottenere un milione di dollari per un suo scatto.
    Bill non poteva biasimarli; stavano facendo il loro lavoro e sapeva che le persone erano curiose; era ancora un po’ irritante però.
    Per fortuna ultimamente le cose non sembravano così male: il pubblico non era ossessionato da lei e l'idea della sua transazione era diventata una vecchia notizia. Sapeva che fino a quando non si sarebbe sottoposta all'intervento poteva star calma ma, poi, sarebbe stata circondata da un circo mediatico. In entrambi i casi era sia emozionata che spaventata.
    La porta della cucina si affacciava sul suo cortile, chiuso e recintato. Sarebbe potuta uscire per sedersi sulla veranda del retro e prendere un po’ di sole e aria fresca. Finora i paparazzi non avevano mai osato fare un passo lì dietro. Questa era una cortesia, che avevano concesso alla sua famiglia senza alcun motivo. Dopotutto, c'era anche la sicurezza che riusciva a tener d'occhio il più bravo degli spioni.
    Bill si mise gli occhiali da sole e fece un respiro profondo. Non c'era nessuno a casa, ma Gordon era in garage, lavorava su un ripiano che si era rotto tempo fa. Se fosse successo qualcosa, avrebbe potuto chiamare lui.
    Spinse la porta lentamente, socchiudendo gli occhi quando fu immersa dalla dolce luce del sole caldo. Immediatamente si sentì mille volte meglio, essendo stata chiusa dentro per così tanto era diventata pallida, quasi come se fosse stata debole. Si assicurò di lasciare la porta aperta giusto un po’.
    Si sedette in una delle sedie di vimini della veranda ed allungò le sue gambe. Indossava un vecchio paio di jeans attillati ed una t-shirt appiccicosa, un po’ troppo piccola per la sua età.
    “Bill!”.
    Alzò la testa di scatto e guardò bruscamente di lato. Non vide nessun uomo o fotografo e la voce risultava lieve e femminile. S'irrigidì, stringendo i braccioli della sedia, posizionandosi in piedi.
    “Bill, aspetta!”.
    Poco dopo, una giovane ragazza apparve da dietro un albero e Bill spalancò gli occhi. Si coprì immediatamente il petto e fece una mossa per correre verso la porta, ma qualcosa la fece fermare.
    La ragazza aveva il volto rigato da lacrime, aveva i capelli corti e neri, era magra e non poteva avere più di quattordici anni.
    Sembrava innocua. Bill fece una pausa, aprendo un po’ la bocca.
    “Bill, per favore!” urlò, trovando il coraggio di salire sui gradini di legno della veranda “Solo... Io voglio... ho aspettato per ore.”.
    Bill non sapeva cosa dire, la guardò appena, rilassando le braccia ma tenendole ancora sul torace.
    La ragazzina iniziò a piangere fra le sue mani. Non stava neanche guardando più Bill. Indossava una t-shirt bianca e nera a strisce, jeans strappati, e ovviamente era truccata pesantemente dato che ora il suo make-up le si era spalmato lungo le guancie.
    “Siediti.” fu tutto ciò che disse debolmente, indicando la sedia accanto a lei. Doveva aver saltato il recinzione per entrare. Questo fu un pensiero abbastanza terrificante ma in qualche modo sapeva che quella ragazza non le avrebbe procurato dei guai.
    La giovane si sedette sulla sedia accanto a lei, senza guardarla, seppellendo ancora la sua faccia fra le sue braccia.
    “Bill.” disse a bassa voce, sbirciando con un occhio “Bill, ciao.”.
    “Ehi.” rispose con cura “Vuoi... dell'acqua o qualcosa del genere?”.
    Lei scosse velocemente la testa, e le mani di Bill abbandonarono il suo petto.
    “Oddio, non posso credere, io sono venuta... pensavo sarebbe stato meglio ma questo è... è molto peggio!” guadò intensamente Bill che poteva vedere come la ragazza fosse sconvolta. “Volevo vederti, personalmente, perché...”..
    “Mi dispiace.” ripose tranquillamente senza alterare la voce, come aveva cercato di fare negli ultimi mesi. “È... questo... mi dispiace...”.
    La giovane annuì, guardandola apertamente, ora.
    “Sei... sembri... così vero. È proprio vero, oh, cazzo... è vero!”.
    Iniziò a piangere di nuovo, questa volta più forte facendo sentire Bill tremendamente a disagio. Fece l'unica cosa che pensava fosse utile: s'incamminò verso l'entrata e prese un paio di tovaglioli per poi tornare fuori e porgerli alla ragazza che piangeva. Li prese, asciugandosi il viso a casaccio, i singhiozzi che diventavano sempre più forti.
    Bill si guardò intorno perplesso.
    “Vuoi chiamare qualcuno?”.
    “Ti amo.” rispose la ragazza con occhi spalancati e vitrei “Io ti amo così tanto e ora è tutto rovinato. Sono così confusa. Come hai potuto fare questo? A me!”.
    “Oh.” mormorò Bill goffamente irrigidendosi di nuovo. Se doveva andarci dentro, doveva farlo con calma.
    “Settembre.” disse lei lentamente “L'ho letto in Bravo, c'era tutto, il tuo intervento a settembre. È così... presto, ma tu lo stai facendo, hai intenzione di bloccare, non so.” la piccola iniziò a guardarla in preda al panico. “Oh, mio Dio! E ho anche letto che hai già le tette, ho visto le foto ma... non ci credevo!”.
    Bill si morse le labbra. “Io-”.
    “No, io ti amavo.” continuò “Ora però... ti odio! Ti odio! Tu eri l'unico ragazzo che io abbia mai amato e ho pensato... ho pensato che noi... Ora è tutto finito perché sei... Vuoi essere qualcuno che io...” i suoi singhiozzi ora si trasformarono in lamenti, e la sua espressione mostrava quanto si sentisse tradita. Bill si sentì così in colpa, sapendo che non doveva, ma questa ragazza, questa fan...
    “Mi dispiace.” disse di nuovo, cercando di forzare ogni centimetro di compassione nella sua voce. Si tolse gli occhiali da sole e li mise sul tavolino fra loro; era consapevole del suo petto per questo aveva indossato una giacca. “Mi dispiace tanto.”.
    “Dovrebbe dispiacerti!” grido “Non hai idea! Tu non hai idea, un minimo d'idea... voglio morire, mi sento così...”.
    “No.” disse Bill velocemente con una voce ricca di emozioni “Oddio, per favore. Io non me lo merito!”.
    “Tu sei, eri.”.
    Bill sospirò “Io ero così infelice... mi dispiace per te ora, ma io... non è proprio la stessa cosa, ma mi sentivo come probabilmente ti senti tu ora.” fece una pausa, guardando la fan con attenzione. “E ora...” abbassò lentamente le braccia, esponendo il petto.
    Gli occhi della ragazzi si spalancarono e urlò più forte.
    “Ma non puoi dirlo a nessuno, non puoi dire una parola, per favore.” la supplicò dolcemente “Per favore, mi dispiace così tanto che tu... ti stai sentendo in questo modo ma...”.
    “Non lo dirò a nessuno.” sussurrò “Devo andare adesso.”.
    Bill stava giusto per dire qualcosa, quando la ragazza si alzò e corse via, portando con sé i suoi occhiali da sole.
    “Cazzo.” borbottò, chinando la testa e mettendosela fra le mani. Alcune lacrime scivolarono lungo le sue guance. Non stava piangendo per aver spezzato il cuore della ragazza; no, perché se lo aspettava. Si chiedeva solo cosa sarebbe successo a tutte le piccole 'Signore di Bill Kaulitz', come si sarebbero sentite riguardo il brusco cambiamento di sesso. Però, scatto qualcosa dentro di lei, e improvvisamente, non riusciva a credere che stesse facendo qualcosa di così drastico.
    Non aveva visto la TV, non aveva preso un giornale o una rivista da così tanto tempo; aveva paura di ciò che avrebbe potuto vedere. Aveva paura che si sbagliassero, o peggio, che dicessero la verità!
    “Bill?” la voce di Gordon provenne dalla cucina “Bill, tesoro sei lì fuori?”.
    Lei annuì lo stesso, sapendo che non poteva vederla, ma non era in grado di poter parlare. Gordon si spinse contro la porta e si precipitò al suo fianco, rannicchiandosi.
    “Billi, cosa c'è? Non dovresti essere qui, avresti dovuto dirmelo.” disse l'uomo, scacciandole via i capelli dal viso. “Non è sicuro.”.
    “Va bene.” riuscì a dire “Va bene, sto bene.”.
    “Non sembra però che tu stai bene.”.
    “Starò bene.”.
    Lui la fissò per un lunghissimo momento e annuì.
    “So che lo farai, tesoro. Vogliamo parlarne con delle belle tazze di tè freddo?”.
    Bill annuì, tirando su col naso. “Sì, va bene.”.
    Si alzò e Gordon la tirò con sé in un grande abbraccio. Lei seppellì la faccia nella spalla del suo patrigno, aggrappandosi a lui e lasciando che le sue lacrime gli bagnassero la camicia. L'uomo le accarezzò solo i capelli sussurrandole parole di conforto.
    “Andiamo.” disse dolcemente, baciandole la fronte e avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle.
    Bill annuì di nuovo e lasciò che Gordon la portasse dentro.

    **

    Tom accese una sigaretta e ne prese una boccata. Stava in piedi nella veranda sul retro di casa; era tarda notte e sapeva che Bill non sarebbe stata in giro, così poteva godersi per davvero la sua sigaretta.
    Espirò, soffiando poi il fumo dalle narici godendosi il lieve bruciore; il fumo grigio roteò in ciuffetti nell'oscurità, e lentamente si allontanò da lui.
    “Tomi,” lo chiamo dolcemente Bill dall'interno della casa “dove sei?”.
    “Merda.” mormorò abbassando la sigaretta, cercando di nasconderla dietro di lui. “Sì, Bill.”
    Il viso di Bill apparve dietro la zanzariera, e sorrise.
    “Sei qui...”.
    Tom annuì “Cosa c'è, piccola?”.
    Lei rise e poi fece un broncio esagerato “Ero sola.”.
    “Aw Bill... ti ho vista dieci minuti fa.”.
    “Appunto, era dieci minuti fa!” aprì la zanzariera ed uscì fuori. Indossava i pantaloni del pigiama larghi e una piccola t-shirt. Tremava mentre era uscita fuori per mettersi accanto a Tom. Gli diede una gomitata, e poi annusò.
    “Oh, no... No, Tom!”.
    “Mi dispiace.” gemette lui alzando la sigaretta “La spegnerò.”.
    “No, no.” affermò lei in fretta “Non farlo.”.
    “Sì, ho intenzione di farlo.”.
    “Tomi.” piagnucolò “Bene. Lasciami solo fare un tiro e poi la spegni.”.
    “Uh, uh.” disse lui sogghignando “Sai che non puoi.”.
    Lei fece di nuovo il broncio. Al suo scorso controllo, fatto poche settimane fa, le era stato detto che avrebbe dovuto smettere di fumare per il suo intervento chirurgico. Fu una decisione difficile per lei, dato che il medico aveva detto che non era obbligatorio, ma questo avrebbe potuto ostacolare lo sviluppo ormonale se avrebbe continuato a farlo. Inizialmente Bill aveva detto che non importava; sarebbe stato molto difficile smettere, ed era già felice di come il suo corpo stava rispondendo alla terapia. Ma poi, Tom aveva parlato in un certo senso con lei, e le aveva detto che avrebbe cercato una scusa per uscirne in ogni caso; perché non insieme?
    “Non puoi, o...”.
    “Non sto cercando di mantenere la mia figura da ragazzina.” rispose lui decidendo di prendere la sigaretta, sotto i suoi occhi, trascinarla e soffiarle il fumo in faccia.
    “Stronzo!”.
    Tom alzò le spalle “Se sei così disperato nell'avvolgere le tue labbra attorno a qualcosa...”.
    Bill diede una botta al braccio di suo fratello, accigliandosi.
    “Peccato che ho smesso!”.
    “Non lo hai fatto!”.
    “Sto cercando di farlo.” rispose tristemente. Fece una mossa per afferrare la sigaretta, ma Tom la spostò via e lei gemette ad alta voce “Tomi!”.
    “Billi!” disse lui con tono beffardo.
    “Ugh, solo un piccolo tiro.” piagnucolò “Per favore.”.
    “Bill...” il chitarrista prese un altro pugno.
    “Tu me lo devi! Avevi promesso che avresti smesso anche tu!”.
    Lui mise le mani in alto in segno di finta resa.
    “Sono troppo debole.”
    “Tommmm, non è divertente! Per quante cazzo di volte l'hai fatto dietro alle mie spalle?” disse incrociando le braccia al petto. Diventava subito irritabile e Tom sapeva sempre come calmare la situazione.
    “Solo qualche giorno, lo giuro. Mi stava facendo impazzire. Il bisogno era proprio... ed io e la sigaretta siamo stati stretti dentro e...”.
    La mora roteò gli occhi e spinse la spalla di Tom. “Sei un idiota.” sorrise un po’ e lui sapeva che era fuori dai guai.
    “Ora lasciami fare una succhiata.”.
    Tom alzò le sopracciglia e lei lo spinse più forte.
    “Dallo a me un succhio.” rispose sogghignando “E poi sì, vedremo se né meriterai una.”.
    “Fanculo!” disse pestandosi i piedi. Sospirò e avvolse la braccia intorno alla vita di Tom strofinando il viso sul suo petto. “Tomi...”.
    “Questo è dolce, ma no.” rispose con fermezza Tom.
    “Mmm.” canticchiò lei, inspirando l'aria e la camicia di suo fratello che puzzava deliziosamente di fumo. “Tomi, solo uno, non mi ucciderà.”.
    Lui lasciò cadere la sigaretta sul pavimento della veranda e la calpestò, fissando Bill duramente negli occhi mentre la schiacciava con la punta della scarpa.
    “Ehi, Bill, andiamo al piano di sopra.” propose sorridendo avvolgendole un braccio intorno alle spalle.
    “Io non succhio quello.” rispose guardando giù, all'inguine di Tom.
    Ora era Tom che piagnucolava. “Andiamo, mi hai messo l'idea in testa e tutto...”.
    “Sei tu che mi hai tradito!”.
    “Con una sigaretta.” disse lui a denti stretti.
    “Non importa come.” disse volgendo al biondo un ghigno malvagio “Importa solo che lo hai fatto”.
    “Beh, merda!” si sedette e tirò fuori un pacchetto di sigarette accartocciato. “Infrangiamo le regole!” tirò fuori una sigaretta e gliela porse mentre lei la prese con entusiasmo, sedendosi sulle ginocchia.
    “Sai, i paparazzi potrebbero guardaci attraverso i loro super-zoom ora.” disse lei mettendosi già la sigaretta fra le labbra imbronciate. “Dammi un accendino fratè!”.
    Tom trasalì alle parole e rise. “Tieni, sorè!”.
    “Ugh, stiamo diventando sdolcinati.”.
    “Tu sei la ragazza, è colpa tua, lo sai.”.
    Bill fece una smorfia e roteò gli occhi. “Bene, lo suppongo.” leccò la punta della sigaretta e sospirò; era passato troppo tempo. “Andiamo, Tomi.”.
    Lui accese la propria e poi delicatamente prese le guance di Bill mentre teneva l'accendino proprio sotto la sua sigaretta, accendendola, e lei inspirò chiudendo gli occhi.
    “Buona, fottutamente buona.” disse il chitarrista.
    “Mm.” concordò Bill sentendosi improvvisamente male per averlo fatto; aveva lavorato così duramente per uscirne finalmente, ma ora con questo aveva rovinato tutto.
    Portò la sigaretta giù e sospirò, guardando suo fratello. Tom era già a metà con gli occhi chiusi e sembrava stesse davvero godendo. Bill lo colpì nel fianco e lui aprì gli occhi. “Cosa?”.
    “Andiamo dentro. Ho freddo.”.
    “Sei sempre freddo. Ora.”.
    Lei rise “Dentro. Andiamo.” lasciò cadere la sigaretta nel posacenere e tirò la camicia di Tom. “Dentro, Tomi.”.
    Lui gemette “Questo è un vero spreco! Due tiri, tre!”.
    “Rifiutali tutti.” gli ordinò afferrando il polso di Tom dirigendolo nel posacenere. Lasciò cadere la sigaretta accesa e Bill gli baciò le labbra.
    “Ehi, i super-zoom dei paparazzi!” protestò il rasta.
    “Immagina i titoli.” mormorò lei baciandolo violentemente. Sapeva di sigarette e lo leccò più in profondità nella bocca prima di tirarsi indietro.
    “Entriamo così ti succhio.”.
    Si alzò più veloce di quanto lei avesse pensato fosse possibile.
    “Veramente?”.
    Lei rise di rimando “Veramente.”.
    L'afferrò per braccio e la tirò dentro.
    Note finali: ehhhh.... capitolo di passaggio ma come sempre stupendo, quella ragazza poi?! Povera continuava a ripeterle che l'amava :wub: che cucciola...
    Il prossimo è il più bello secondo me u.u ma anche secondo voi vedrete :shifty: :shifty: eh non pensate male! Non è niente di sconcio o altro... :nono: è moooolto ma moooolto di più :occhioni:
    grazie per l'attesa ragazze! e grazie alla Beta!
     
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  13. Sayuri_the_Vampire
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    wow ora leggo, o prima faccio pappa... non so, comunque, dopo commentoooooooo


    ma ti amooooooo :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :superlove:
     
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  14.     +1   -1
     
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    CITAZIONE (Sayuri_the_Vampire @ 6/6/2011, 19:22) 
    wow ora leggo, o prima faccio pappa... non so, comunque, dopo commentoooooooo


    ma ti amooooooo :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :superlove:

    ahahhahahahahahahahahhahaha xDDDDDDD vai a mangiare susu u.u
     
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  15. Sayuri_the_Vampire
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    lettoooooo **


    beh, insomma mi è piaciuto, non molto la parte della ragazzina però....
    ma boh, non importa >.<

    comunque, questa storia la trovo un po' strana, non so perchè xD
    però mi piace, comunque =)


    ora non vedo l'ora di leggere il prossimo >.<


    wiiiiiiiii

    grazie ancora amoreee :superlove: :superlove: :superlove:
     
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820 replies since 1/3/2011, 21:31   20134 views
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