The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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    Ragazze il capitolo è ad ottimo punto ^^ cerco di finirlo domani così lo posto presto;-)
     
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    CITAZIONE (**stern** @ 18/5/2011, 00:00)
    Ragazze il capitolo è ad ottimo punto ^^ cerco di finirlo domani così lo posto presto;-)

    :superlove:
     
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  6. barby's
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    CITAZIONE (**stern** @ 18/5/2011, 00:00) 
    Ragazze il capitolo è ad ottimo punto ^^ cerco di finirlo domani così lo posto presto;-)

    ma ancora nulla?
     
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  7. [.KraHliiza Dreamer.]
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    Titolo:
    The meridian hour
    Autore:cynical_terror,undrockroll
    Rating: Nc 17,Het
    Avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    Genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    beta: MorgieStorm
    link storia originale: The Meridian Hour


    image
    Capitolo 9

    Tom guardò fuori la finestra, fissando il vialetto; stava aspettando Georg e Gustav, che dopo molti mesi, sarebbero venuti. Non stava bene per questo: l'ultima volta che aveva visto Georg aveva avuto una discussione. Dava per scontato che Gerog e Gustav fossero stati dalla sua parte sin da subito.
    Loro erano arrabbiati e non capivano, proprio per questo Tom voleva che venissero, così, forse avrebbero capito.
    “Tomi?” Bill stava vagando nella stanza, strattonandosi i capelli. Stava indossando una gonna corta con leggings a strisce e una delle sue magliette da concerto. Tom sorrise. “Quando arrivano?”
    “Non lo so, tu li conosci. Hanno detto 'presto' circa... due ore fa!” le strinse il polso. “Sei carina.”
    Bill arrossì, come faceva sempre quando Tom si complimentava con lei e si sedette sul divano. “I miei capelli sono bizzarri,” piagnucolò.
    “Lo sono sempre.” rispose suo fratello.
    Gli si schiacciò contro e il cuore di Tom si scaldò, amava il modo in cui Bill poteva essere ancora un ragazzo rozzo quando voleva. Si tirò indietro i capelli scompigliati in treccine e Tom roteò gli occhi.
    “Staranno dando di matto!” disse con un sorriso.
    “Già, probabilmente ne hanno bisogno di un po' prima di poterlo accettare, giusto?”
    “Si, lo stanno facendo per forza.” concordò. Si ritrovò a guardarla, dalla testa ai piedi. Era dannatamente bella e sentì in suo inguine tirate un po', voleva solo calmarsi.
    “Eccoli.” disse Bill indicando fuori dalla finestra. “C'è la mamma di Gustav con il suo furgoncino.”
    Il biondo rise, abbastanza sicuro; era il vecchio e fidato camioncino. “Vado ad aprire.”
    “Forse dovrei io...”
    “Andiamo entrambi!” disse e lei annuì. Si avvicinarono alla porta e Tom allungò la mano e gliela strinse, proprio mentre i loro amici di band suonavano il campanello.
    “Okay,” disse Bill e aprì la porta. Georg e Gustav erano sull'uscio della porta, disputando su qualcosa e quando la portà oscillò aprendosi, i loro occhi si sollevarono per guardarla in piedi difronte a loro.
    Gli occhi del bassista si spalancarono guardandola dal viso, al petto fino ai piedi.
    “Uh, ehy,” disse Gustav dando una gomitata al compagno.
    Georg tossì e alzò lo sguardo. “Hey,”
    “Ciao ragazzi,” rispose Bill roteando gli occhi.
    “Entrate.” aggiunse il fratello.
    Bill era un po' nervosa, in piedi davanti alla porta aperta ma abbastanza sicura; proprio mentre i due entrarono e lei chiuse la porta dietro loro, scorse un fotografo in lontananza.
    Rimasero imbarazzati in cucina, Gustav che raccoglieva qualcosa dal piano di lavoro e Georg indeciso su dove tenere i suoi occhi: se al soffitto, ai suoi piedi o alle sue tette.
    “Ragazzi volete una birra?” chiese Tom. Stava cercando di agire nel modo più normale possibile, non voleva suscitare un'altra drammatica reazione da parte di sua sorella. “Oppure la soda. Abbiamo qualsiasi cosa!”
    “Per me una birra,” disse Gustav burbero.
    Georg annuì e i suoi occhi si posarono su Tom per un momento.
    “Anch'io.” pronunciò Bill.
    Tom scoppiò a ridere e fu combattuto dalla voglia di schiaffeggiarle il culo. Andò al frigorifero e tirò fuori quattro birre.
    “Allora,” iniziò lei mentre Tom scavava alla ricerca delle birre.
    “Si,” rispose il batterista.
    “Um,” aggiunse invece Georg.
    Tom fece scivolare giù le birre, sul bancone, rumorosamente, spaventando tutti. “Okay, non è complicato tutto questo.” affermò il chitarrista roteando gli occhi. “Bill ha le tette okay?”
    “Tom!” strillò lei nascondendosi dietro la sua bottoglia.
    “Oddio!” gemettè il castano, fissandole di nuovo il petto. “Perchè non ce ne hai parlato?Noi non lo sapevamo nemmeno! Non c'era sui giornali.”
    “Siamo stati molto indiscreti su questo,” disse a bassa voce. “ non voglio che tutti sappiano cosa sta succedendo.”
    “Noi non siamo tutti.” rispose Gustav guardandola negli occhi mentre si contorceva. Gustav poteva diventare schietto e freddo.
    “Potevi chiedermelo, non l'avrei nascosto a voi. Io proprio... ci sono così tanti fotografi e giornalisti ovunque. Gli hai visti quando sei entrato. Si divertono fottutamente nel criticare,come se loro conoscessero l'intervento.”
    “Non mi sono reso conto che questo fosse... serio.” disse Georg guardando in basso e Tom sogghignò. Lui aveva sempre avuto una piccola cotta per Bill, nonostante dicesse il contrario e Tom sapeva che doveva esser stato un periodo duro per questo.
    “Si, non ero preparato.” disse Gustav prendendo un lungo sorso dalla birra per poi espirare. “Merda. Sono... carine!”
    Lei annuì facendo una smorfia. “Grazie...”
    Georg tossì appena annuendo, anche, e Tom grugnì avvicinandosi a sua sorella.
    “Quindi, scusatemi.” pronunciò Bill dopo qualche istante di silenzio. “Mi dispiace per tutto, io... Stava diventando davvero brutto. Sapete che sono andata avanti fino a quanto o potuto per voi. Io stavo solo... stavo così male verso la fine. Stavo male per ogni cosa.”
    “Bill, sta' zitto.” disse Gustav ammorbidendo finalmente la sua faccia. “Sembri così più a tuo agio adesso che in questi anni che ti ho visto.”
    “E' lei.” disse Tom.
    Georg rabbrividì all'uso del pronome, e lei sospirò.
    “Ragazzi so' che state pensando... che la band è finita, giusto?” Bill aggrottò la fronte. “Beh, io sono una specie di... sapete, quindi ora come ora non posso fare nulla ma ho scritto; Tom ed io abbiamo lavorato su della roba. Muoio dalla voglia di tornare sul palco. Mi manca così fottutamente! Se capita potreste suonare con noi. Appena posso voglio ricominciare di nuovo con la band.”
    “Dici sul serio?” chiese Gustav.
    “Si, non voglio proprio... rinunciarci; non importa quello che dice la casa discografica!”
    “Cazzo,si!” disse batterista e lei sorrise per via della sua espressione sul viso.
    “Anch'io!” disse Georg in fretta. “Possiamo lavorarci.”
    “Lo faremo, non importa quanti dischi vendiamo, noi siamo ancora un gruppo. Cosa importa se siamo falliti? Che importa se la casa discografica ci considera bizzarri? Noi siamo e saremo ancora i Tokio Hotel.”
    “E tu... sei stupenda!” affermò Georg diventando rosso in viso. “Um. Non pensavo che sarebbe stato così.”
    “Cosa credevi? Che dovessi somigliare ad una drag-queen?” chiese la mora con un piccolo sorriso sulle labbra.
    “No, non lo so. Sei davvero... una ragazza adesso?”
    “Dentro,” disse Bill. “Lo sono sempre stata.”
    “Ma voglio dire...” la voce del bassista si affievolì.
    “No, non ho ancora avuto l'intervento completo... Quello è a settembre.”
    “Ed è luglio,” sospirò il biondo. “Cazzo! Sei sicura di questo?”
    “Beh, ho queste,” disse afferrando i suoi seni e facendo una smorfia. “Sarebbe meglio.”
    “No, seriamente... sei sicura?” chiese nuovamente Gustav.
    Bill annuì lentamente, senza esitazione.
    “Allora, ora che avete esaminato la mia sorellina per l'aspetto,” disse Tom ad alta voce, rompendo così il tono serio della conversazione facendoli ridere tutti. Fece l'occhiolino a Bill e gli sorrise arrossendo. Georg e Gustav potevano guardarla quante volte volevano a bocca aperta ma solo lui poteva farla arrossire con un batter d'occhio. “Hey, Bill mostriamoli alcune cose su cui stiamo lavorando no?”
    “La mia voce...” lo guardò. “Non so se voglio farla già sentire a qualcun altro.”
    “Non farne un dramma! Siamo una famiglia,” disse Gustav. “Georg ha portato il basso e io ho le mie bacchette. Siamo tutti vostri fino a stasera!”
    “Fantastico! Io vado a prendere mia moglie.” rise Tom.
    “Si, tua moglie!” lo prese in giro Bill e guardò Georg che stava diventando più tranqillo del solito. “Georg, reagisci! Sono solo delle tette!”
    Lui scosse la testa e fece una smorfia. “Okay, okay. Bene! Gustav andiamo a prendere la nostra roba .*”
    Si spostarono verso sinistra per prendere le loro cose e Tom attraversò la camera dando un rapido bacietto sulle labbra a Bill.
    “Cos'ho fatto?” chiese. Lui in risposta la baciò più forte. “Se ti tocca gli spezzo le gambe.” disse con un luccichio negli occhi. “Capito?”
    Bill sbuffò e gli diede una spallata. “Non fare l'idiota!” Tom la fece girare e, in qualche modo, sembrava che tutto sarebbe tornato al punto di partenza.

    **

    Bill stava indossando una delle sue giacche di pelle tenendo le braccia avvolte intorno a se stessa come una seconda difesa; era manierata ma anche orgogliosa. Voleva sfoggiare i suoi nuovi seni ma sapeva che non poteva farlo; anche a casa le nascondeva, sentendosi come un abominio mezzo formato, anche se le riteneva belle.
    Tom le diceva quotidianamente quanto fosse bella in ogni sua parte, ma lei si sentiva 'incompleta' e non voleva giudicare sé stessa in base di quello.
    Però, i commenti di suo fratello le erano indifferenti.
    La notizia della sua operazione era stata diffusa solo una settimana prima ma Bill era pronta ad uscire, pronta ad affrontare ciò che doveva. Non poteva passare la sua intera estate chiusa dentro, aspettando la dannata risposta del pubblico.
    Erano fuori da un locale, e si stava veramente bene. Bill era stata quasi del tutto a casa nei mesi passati, rifiutandosi di uscire. La sua pelle stava impallidendo ma lei si sentiva sicura fra le mura della sua stessa casa. Sapeva che tutti quelli che andavano a farle visita le erano di supporto, sapeva che l'amavano. Aveva solo bisogno della loro vicinanza per averne certezza.
    Ma, sapeva anche, che tutti quelli che erano col lei al pub la sostenevano e l'amavano. Era un pub che apparteneva, in un certo senso, alla sua famiglia, molto piccolo, di cui i proprietari erano stati amici ai suoi genitori per anni. Quello era solo stato un caso, infatti Tom aveva voluto farla uscire di casa proponendole un posto qualsiasi dove andare, facendola rabbrividire.
    Quando pianificò un uscita con tutti i loro amici Bill non potè proprio rifiutare. Tom era così entusiasta per questo, e lei sperava che fosse almeno un po' orgoglioso di mostrarla in pubblico.
    Intorno al tavolo c'erano i loro amici più cari. Georg, Gustav e Andreas. Tom le si sedette accanto, vicino abbastanza per essere comodo ma soprattutto per farla sentire al sicuro. Bill non vedeva di essere la ' sorella ' di Tom in pubblico; le sorelle e i fratelli erano molto più affezionati fra loro: Bill poteva camminare per le strade attaccata al braccio di Tom e nessuno avrebbe detto niente.
    “Questo giro lo offre la casa.” disse la cameriera minuta, portando un enorme vassoio di bevande mettendolo sul tavolo.
    “Questo e quello che hai detto ad ogni giro, fino ad ora.” disse Georg sorridente.
    “Non ricordo,” rispose la ragazza, facendogli l'occhiolino. “Forse ne hai avuti troppi.”
    Tom sorrise e si sporse più vicino a Bill. “Va tutto bene?”
    Lei annuì, si sentiva benissimo. “Probabilmente dovrei smettere di bere birra, sto diventando un po'... brilla.”
    Tom rise. “Non c'è niente di male in questo.”
    Lei si appoggiò un po' contro di lui toccandogli un braccio. “Non pensare di farmi ubriacare per poi scoparmi,” mormorò sorridendo timidamente.
    Tom sbraitò una risata e afferrò la birra di Bill. “Beh, in questo caso dovresti smetterla di bere.” prese un sorso dalla sua birra e lei ridacchiò.
    “In effetti andrei a prendere una Coca-cola,” disse alzandosi, mettendosi la giacca e sorridendo. “Torno subito.”
    Si spinse contro la poca folla di persone che si trovava nel pub e si appoggiò al bar. Anche se non era molto affollato il barista si fece attendere per un po'; per qusto decise di aspettarlo saltando sullo sgabello.
    Picchiettò le sue unghie contro il bancone e rise contenta. Si sentiva così bene di essere uscita, soprattutto perchè in quel posto non attirava l'attenzione per essere Bill Kaulitz. Era solo una della folla, una frequentatrice abituale.
    “Ehi, sei nuova da queste parti?”
    La domanda fatta fece scattare la testa Bill su, trovandosi un uomo alto, bello che la fissava. Era tutto sorrisi e lei arrossì un po'.
    “Devi essere tu quello nuovo per fare una domanda del genere,” ribaltò la domanda Bill.
    L'uomo sorrise. “E io che credevo di conoscere tutte le belle ragazze della città,” disse compiaciuto. “Sono Eric!”
    Il sorriso di Bill vacillò ma poi s'illuminò. Quella persona credeva che Bill fosse una ragazza, una vera ragazza.
    “Io sono... Piacere di conoscerti!” disse non volendo mentire sul nome, ma se quell'uomo aveva pensato che fosse una ragazza, poteva giocarci un po' su.
    “Allora, cosa posso offrirti?” chiese Eric avvicinandosi. “Le ragazze graziose hanno bisogno di bevande graziose.”
    “Sono di servizio ora,” rispose un po' imbronciata. “Andrà bene solo una Coca-cola.”
    “Oh si? In servizio? Che tipo di servizio?” ghignò lui.
    Bill si sentì avvampare dentro, quell'uomo stava flirtando. “In genere non dovrei parlarne. Dovrei ucciderti.” agigunse.
    Lui rise. “Capsico. Capisco. Perchè non ci metti un po' di rum in quella Coca?”
    “Fose.” rispose sentendosi in cima al mondo. Si girò sullo sgabello e si appoggiò al bar, inacrando un po' la schiena. Era ora di mettere in bella mostra i suoi seni, sperando che s'intavedessero attraverso la giacca.
    Eric si alzò e la guadò dalla testa ai piedi facendola arrossire.
    “Hai delle gambe kilometriche!”
    “Le uso per camminare,” rispose, guardando verso il suo tavolo aprendo, solo un po', la zip della sua giacca. Vide Tom che aveva iniziato una conversazione profonda con Andreas, e lei voleva divertirsi giusto in po', innocuamente. Tirò giù tutta la zip e si appoggiò sui gomiti, lasciando, nervosamente, il suo petto in bella vista. Stava solo indossando una delle sue vecchie t-shirt ma aveva su un reggiseno fantastico che rendeva le sue tette veramente eleganti; almeno così aveva detto Tom, e lei aveva fiducia del suo giudizio maschile.
    “Allora, cosa posso fare per avere il tuo numero?” domandò Eric, spostando il suo sguardo dal viso al petto di Bill.
    Lei si lasciò sfuggire una risatina ruvida. Aveva lavorato molto sulla sua voce ultimamente, cercando di renderla più acuta e leggera. “Per prima cosa ho bisogno di questo Rum e Coca.”
    “Non risparmiarti, tanto offro io.” disse. “Però ho bisogno di un barista. Sai dove si trova o l'hai messo K.O con la tua bellezza?”
    Bill roteò gli occhi. “Si, è proprio così.”
    Eric le fece uno sguardo malizioso. “Non lo biasimo.”
    Tom alzò lo sguardo dalla sua conversazione e notò Bill era andata via da molto. La cercò nella stanza e vide che era al bar mentre parlava e rideva con un uomo alto; stinse gli occhi. Sapeva che non l'avrebbe mai tradito, ma quando si accorse che la cerniera della sua giacca era aperta e che il suo davanzale era visibile a mezzo mondo, capì che c'era qualcosa che non andava.
    Bill era bella e incantevole e Tom voleva che nessun altro uomo dovesse notarla.
    Si alzò e si diresse verso il bar. Abbastanza vicino proprio per sentire cosa stavano dicendo. Vide l'uomo appoggiarsi vicino a Bill e dire: “Proprio delle belle tette.”
    “Um,” disse Tom ad alta voce.
    Lei e l'uomo alzarono lo sguardo e videro Tom che era in piedi davanti a loro. La bocca di Bill si spalancò e si affettò nel chiudere la sua giacca. L'uomo, invece, guardò Tom non capendo.
    “Oh cazzo!” disse il ragazzo prima che il biondo gli sferrasse un pugno alla mascella, lui cadde indietro contro il bar; per quanto Tom fosse pelle e ossa, il suo pugno era stato abbastanza potente.
    “Non si dovrebbe parlare a mio fr- mia sorella, in quel modo.” disse lui oscuramente fra Bill e Eric. “Mi hai sentito?”
    Lui si spinse a largo dal bar e spinse Tom indietro. “Tua sorella è un fottuto ragazzo.” sputò fuori l'uomo, e lo stomaco di Bill si contorse.
    “E' più uomo di te, ma posso dirti che è l'unica pollastra di questo bar.” disse Tom. Gli occhi di Eric lampeggiarono e scattò in avanti con l'intento di fare il rasta a pezzi, ma per fortuna il barista tornò spingendosi fra i due. Anche Georg e Gustav si erano alzati dal loro tavolino, fermando Tom.
    Bill gli guardò mentre si lanciavano insulti fra di loro e abbassò la testa, cercando di essere invisibile.

    **

    “Hai rovinato tutto!” urlò Bill. Erano nell' Escalade di Tom, a un miglio da casa, ma lui continuò a guidare a cerchio, appassionato nel lasciarla urlare per tutto il tempo che le piacesse.
    “Non volevo che ci provasse con te!” disse con gli occhi sulla stada.
    “Sei impazzito? Non avevo intenzione di andare a casa con lui!” ruggì lei. “Come gli hai ricordato, io sono più uomo di lui!”
    “Non intendevo in quel senso.” disse Tom digrignando i denti. “E che cosa? Se non avresti avuto un uccello saresti andata a casa con lui? Davvero, Bill?”
    Lei aprì il finestrino fissando fuori. “Tu vai scopando in giro! Perchè io non posso?”
    “Forse non hai notato, ma non ho scopato nessuno ma tu in neanche... cazzo, non ricordo nemmeno da quando tempo!”
    “Sette mesi,” rispose lei. “Con una groupie in Francia.”
    “Vedi quanto mi importava! Non la ricordo neanche!” disse Tom. “Posso avere una reputazione da... ma tu sai che è solo una stronzata!”
    “Ti sei scopato sei ragazze!” disse lei a bassa voce.
    “Due di queste erano le mie ragazze, e io posso scoparmi la mia ragazza.”
    “Hai sempre scopato più me che le tue ragazze!” si chinò e afferrò il braccio del chitarrista affondando le unghia in esso.
    “Cazzo! Cosa vuoi che faccia? Vuoi essere la mia ragazza? Huh? Cosa vuoi?”
    “Si!” strillò lei. “Sei stupido? Si, voglio essere la tua ragazza!”
    Tom sbattè il suo piede contro il freno, proprio in mezzo alla strada e Bill volò in avanti mettendosi contro il cruscotto.
    “Cazzo, Tomi!”
    Lui si voltò fissandola, slacciandosi per prima cosa la sua cintura di sicurezza e poi quella di Bill, raggiungendola e strattonandola più vicino a lui. Lei rimase a bocca aperta e le loro labbra s'incontrarono.
    “Okay,” disse Tom fra i baci. “Okay.”
    “Posso essere la tua ragazza?” mormorò sentendo scivolare la lingua di suo fratello nella sua bocca. Si sciolse sotto quel tocco, sentendosi fottutamente fusa. “Oh, Tomi.”
    “Si,” disse Tom, anche se la parola fidanzata gli faceva rissare i peli. “Certo che puoi. Tu sei, io...”
    Si baciarono di nuovo, facendosi a pezzi con gli occhi, gli spalancarono quando una macchina passò di lì suonando rumorosamente il clacson.
    “Ti amo. Io voglio solo te. Comunque tu sia, con qualunque nomignolo tu voglia. Io non so, sei ancora Bill, giusto? Sarai ancora mia sorella?”
    Bill annuì, arrossendo da matti. Baciò l'orecchio del biondo strofinandoci il muso contro. “E ricorda che sono anche tuo fratello. Non dimenticarti di Bill. Okay?”
    Tom sospirò pesantemente sentendo come se un altro peso fosse stato sollevato. In qualche modo Bill percepì quello che avevano, quello che lei era, e lo calmò.
    “Te lo prometto.” disse allontanandosi da lei e indossando di nuovo la cintura.
    Viaggiarono fino a casa in silenzio, le loro labbra rosse, finalmente con i loro cuori uniti.
    Note finali: tadààààààà ecco come sono brava non vi ho fatte aspettare tento -_- -_- anche se il capitolo non è betato, Giorgia è occupata con la scuola e non può betare... Beh lo farà dopo, ora accontentatevi xD tanto non credo ci siano errori :sìsì:
    Ve beh finalmente insiemeeee :superlove: :superlove: non sono teneri???? Anche se Bill ha fatto bene ad andare con Eric u.u così Tom impara! Chi si crede di essere! é__é
    Vabò giovane alla prossima! scusatemi per gli eventuali errori^___^


     
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  11. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE
    “Posso essere la tua ragazza?” mormorò sentendo scivolare la lingua di suo fratello nella sua bocca. Si sciolse sotto quel tocco, sentendosi fottutamente fusa. “Oh, Tomi.”
    “Si,” disse Tom, anche se la parola fidanzata gli faceva rissare i peli. “Certo che puoi. Tu sei, io...”

    *si scioglie*
    bellissimo questo pezzo e anche il capitolo mi è piaciuto
    e ovviamente le due G U_U

    Eric l'avrei preso a pugni però idiota xD

    Grazie cara<3
     
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    Sono contenta che i ragazzi comincino a capire e che quindi accettino il cambiamento di Bill.

    E la gelosia di Tom comincia a farsi vedere!!
    Certo che quell'Eric, farsi i ca**i suoi no eh?

    CITAZIONE
    “Ti amo. Io voglio solo te. Comunque tu sia, con qualunque nomignolo tu voglia.

    image

    SPOILER (click to view)
    Posso farti solo un piccolo apppunto?
    Io l'inglese lo so poco e quindi non posso giudicare la traduzione, però dovresti fare un pò più attenzione alla grammatica e all' ortografia, perchè ci sono parecchi errori.
     
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  13. MorgieStorm
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    ma scus... io non sarei la beta?
    i capitoli non dovrebbero arrivare prima a me e poi essere postati?
    ok.. qui mi sa che mi sono persa un passagio...
     
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  14. barby's
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    Gran bel capitolo anche questo, devo dire che questa storia è davvero stupenda, diversa delle twincest ovviamente, ma tanto dolce ed appassionante... per i ragazzi della band non è stato facile accettare la scelta di Bill ed il nuovo Bill per tutto quello che ne è conseguito, ma non possono non volergli bene, perchè loro volevano bene a Bill... Tom è davvero adorabile nella sua gelosia e come dimostra il suo amore incondizionato verso Bill, chiunque decida di essere, perchè lo ama a prescindere dal sesso, ama la persona
    CITAZIONE
    “Ti amo. Io voglio solo te. Comunque tu sia, con qualunque nomignolo tu voglia. Io non so, sei ancora Bill, giusto? Sarai ancora mia sorella?”
    Bill annuì, arrossendo da matti. Baciò l'orecchio del biondo strofinandoci il muso contro. “E ricorda che sono anche tuo fratello. Non dimenticarti di Bill. Okay?”
    Tom sospirò pesantemente sentendo come se un altro peso fosse stato sollevato. In qualche modo Bill percepì quello che avevano, quello che lei era, e lo calmò.
    “Te lo prometto.” disse allontanandosi da lei e indossando di nuovo la cintura.
    Viaggiarono fino a casa in silenzio, le loro labbra rosse, finalmente con i loro cuori uniti.

    un finale da :applauso:
     
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  15. PinaKaulitz88
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    Ho gradito tantissimo questo capitolo :D
    Finalmente Bill si apre un pò al mondo e le persone a cui vuole più bene accettano il suo nuovo status sociale!
     
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