The Meridian Hour

traduzione by cynical_terror-undrockroll

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  1. [F]ottutamente~Stefy[89]
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    Ti prego posta ke sto sclerando ç_ç
     
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  2. Sayuri_the_Vampire
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    credo che posterà staseraaa


    uuuuuuuuuup
     
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  3. [F]ottutamente~Stefy[89]
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    stasera? ç_ç

    madò. Non so se ce la faccio a rsistere XD
     
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  4. Sayuri_the_Vampire
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    e l'ho sentita prima su fb e mi ha detto così, anche se spero che riuscirà primaaaa!!
     
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  5. [F]ottutamente~Stefy[89]
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    lo spero pure io, se no mi tocca leggere domani D: madò
     
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  6. Sayuri_the_Vampire
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    upupupupupupup
     
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  7. [.KraHliiza Dreamer.]
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    uuuuuuuuuuuup
     
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  8. Feffì
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  9. Sayuri_the_Vampire
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    upppp
     
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  10. [F]ottutamente~Stefy[89]
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    ma ancora niente? D:
     
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  11. barby's
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  12. Feffì
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    Dalle mutandine di miss Bill Kaulitz u.u

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    Eccolooooo muhahahahhaah ragazze mi perdonerete?????? :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: non dico niente ci sentiamo sotto :DDDDD puhahahahah buona fortuna u.u


    titolo: The meridian hour
    autore: cynical_terror,undrockroll
    raiting: Nc 17,Het
    avvisi: Adult Content,Crossdressing,Heavy Kink
    genere: Drama, Romance,Sex Change,Twincest,angist
    traduttrice: **stern**
    beta: MorgieStorm
    link storia originale: The Meridian Hour

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    Capitolo 5


    “15 Aprile.” disse Bill, giocando con il cibo nel suo piatto. Non alzò lo sguardo per vedere la sua famiglia, che era tutta seduta a tavola accanto a lui.
    Simone annuì e sorrise “Fantastico, tesoro.” disse.
    “In due mesi?” chiese Tom, lasciando cadere la sua forchetta “Ma è così... presto.”.
    “Io sono pronto.” disse Bill voltandosi “Al mio ultimo appuntamento non era sicuro, ma mi ha chiamato questa mattina e...”.
    “Hai aspettato tutto il giorno per dircelo?” chiese Tom, alzando un po' la voce.
    Bill era stato tutto il giorno in pensiero per la notizia, ed era una grossa notizia. Il 15 Aprile, suo fratello avrebbe avuto le tette. Bene, delle grandi tette comunque.
    “Non mi sembra vero.” fu tutto ciò che disse Bill.
    “Va tutto bene.” disse Gordon raggiungendolo e accarezzando la mano di Bill “Tu puoi fare tutto secondo il tuo ritmo, okay? Noi siamo qui per te, non importa per come.”.
    “Sì, ma avrebbe dovuto dircelo.” disse Tom, fissando in basso verso il suo piatto.
    “Lei lo dirà quando è pronta.” disse Gordon e la testa di Tom si alzò di colpo. Da quando Gordon aveva iniziato a dire quelle stronzate? Sentire le persone chiamare ancora Bill 'lei' lo facevano andare fuori di testa, tanto quanto stava cercando di capire.
    “Sono seduto proprio qui.” scattò Bill “Volevo dirtelo, ma sei stato quasi tutta la giornata fuori con Georg.” disse verso Tom.
    “Non è che non abbia un cellulare.” disse Tom imbronciato.
    “Sì, avevo davvero intenzione di chiamarti e dirti che ho fissato un' appuntamento per quando mi farò le tette.” cacciò fuori Bill, Simone e Gordon si sentirono a disagio.
    “Avresti dovuto.” fu tutto quello che disse Tom.
    Bill alzò gli occhi al cielo e si accasciò sulla sua sedia. Non aveva fame dopotutto; ed era il suo piatto preferito. Sua madre aveva fatto molto ultimamente, cucinando cose che piacevano solo a Bill. Tutti gli altri lo assecondavano, ma Bill stava iniziando a stancarsi di questo 'trattamento speciale'.
    Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi di Gordon. Il suo patrigno gli fece un piccolo sorriso, e Bill arrossì sorridendogli a sua volta timidamente. Lo scambio di sguardi fu intenso. Per la prima volta, Bill si sentiva come se qualcuno lo guardava esattamente per chi era realmente.
    Anche se, Bill non poteva nemmeno guardare Tom. Aveva paura di cosa avrebbe visto se l' avesse fatto.
    “Bene.” disse Tom, gettando il suo tovagliolo nel piatto “Ho perso il l' appetito, parlando di questo intervento durante la cena. Grazie.” lanciò uno sguardo a Bill e si fermò.
    “Tom…” disse Simone in un tono d'avviso.
    “Notte.” era tutto quello che disse in cambio, si avviò su per le scale con passo pesante.

    *

    Tom non ritornò giù per il resto della serata; rimase solo nella sua camera nascosto, sentendosi lunatico. Sapeva che era stato un coglione e che non poteva affrontare Bill. Ma era stato un male che Bill non gli avesse parlato subito, che non fosse stato lui la prima persona nella mente di Bill.
    Naturalmente Bill non avrebbe voluto parlargli, Tom aveva solo un esaurimento nervoso ogni volta che dovesse fronteggiarlo con l'idea di Bill di avere il seno.
    Ma questa volta era diverso. Certo, Tom era ancora insicuro sull'idea, ma lui non era scioccato per l'intervento vero e proprio, lo era solo del fatto che Bill non si fidasse di lui.
    “Colpa mia.” pensò Tom, spostandosi sul letto. Aveva passato tutta la notte giocando con degli stupidi videogiochi e ora i suoi occhi erano stanchi. Spense la lampadina e si mise comodo sotto le coperte. Voleva essere qualcuno su cui Bill potesse appoggiarsi, voleva essere la roccia di Bill.

    *
    Bill era tutto su di lui.
    No, lui era tutto su Bill e lei era bellissima, calda, stretta, estasiata di essere sulla punta del suo cazzo.
    “Cazzo, Tomi,” gemette lei “Sto... per favore!”.
    Avvolse i suoi fianchi con le sue forti braccia, sollevandola ad ognuna delle sue spinte, spingendola indietro sul materasso. Era perfetta, i suoi grandi seni, la sua bocca aperta che ansimava, ansimava e ansimanva.
    “Ohhhh, si! Tomi!”.
    Sentì un ondata di euforia inondarlo. Lui la stava facendo sentire bene.
    Lei si strinse intorno al suo cazzo e tremò, le sue mani allungate avanti per raggiungere le sue braccia mentre portava in alto i fianchi e lo toccava giusto fino in fondo alla base. Lei stava venendo, sicuramente, gemeva e gridava.
    Era tutta sudata per l'eccitazione quando si tirò fuori, e si mosse sul suo corpo prima che lei potesse domandare cosa stesse succedendo.
    “Mmm, resta fermo.” le disse, e lei si lasciò cadere indietro, ansimando. Lui voleva, aveva bisogno di fare qualcosa.
    “Tomi... ?”.
    Era a cavalcioni sulla sua vita, poi si spostò un po' più in alto, il suo cazzo bagnato urtò il suo seno.
    “Shh.” le disse “Shh.”. Spinse le sue anche in avanti, il suo cazzo scivolò facilmente tra i suoi seni.
    “Oh, Tomi…” mormorò lei, e portò su le sue mani, racchiudendo i suoi piccoli seni, spingendoli insieme. Le morbide rotondità dei seni crearono un tunnel caldo per Tom in cui premersi.
    “Cazzo, le tue tette.” sibilò. Le sue anche si spinsero avanti di nuovo e ancora. Poteva sentire le sue palle stringersi mentre la guardava, i suoi occhi aperti in stato di shock, i suoi seni bagnati dal suo uccello. La coprì nella sua stessa umidità.
    Spinse più forte e il suo uccello le urtò la gola.
    “Scusa,” gemette “non volevo...”.
    Lei abbassò la testa e catturò la punta del suo uccello fra le sue labbra, succhiando delicatamente. Lasciò che lo succhiasse giù per un po' e che lo leccasse.
    Poi si tirò indietro e si perse di nuovo fra le sue tette, gettò la testa indietro e venne tutto sul suo petto, inarcandosi andando sul suo mento e le sue labbra.




    Tom saltò fuori dal letto, sudato, appiccicoso in ogni centimetro del suo corpo con la sua testa e l'inguine dolenti.
    Si spostò e gemette. Quanti anni aveva, dodici? I suoi boxer erano bagnati fradici come anche il lenzuolo. Era da così tanto tempo che non si svegliava in queste situazioni, ed era imbarazzato.
    Si dimenò un po', avendo il bisogno di tirarsi fuori dai suoi pantaloncini umidi. Avrebbe dovuto anche lavarsi le lenzuola e la coperta. Aggrottò le sopracciglia. Beh, forse la coperta poteva lasciarla; doveva farsi una sega contro di essa, basta.
    Si alzò e fece correre le dita attraverso i suoi riccioli ribelli, uscendo fuori dai suoi boxer e buttandoli nella fila crescente della biancheria sporca. Non poteva crederci, aveva appena fatto un sogno bagnato, e sopratutto su...
    Tom deglutì. Aveva appena bagnato le sue lenzuola nel sonno, pensando di scoparsi le nuove tette di Bill.
    Il pensiero lo scioccò e si sedette per un momento, non preoccupandosi neanche di trovare dei nuovi pantaloncini. Abbassò lo sguardo: il suo cazzo era ancora rossastro per l'eccitazione, ancora bagnato. Spostò il pollice sulla lunghezza e sibilò a bassa voce.
    Bill con le tette. Forse gli andavano bene. Al suo sì, comunque.
    S'infilò dei boxer freschi e dei vestiti puliti, avendo il pensiero fisso sul sogno che aveva fatto. Bill era bellissimo, e formoso, e lo faceva sentire così bene, e... Bill era una lei.
    Qualcosa colpì Tom dentro, qualcosa che era stato lì per tanto tempo. Non era qualcosa che Tom non sapeva esistesse, l'aveva solo ignorato. Bill era sempre stato una ragazza dentro, ed ogni volta che Tom l'aveva toccato, baciato, amato... lui era stato innamorato lei.
    E Tom l'amava. La voleva anche ma lo sapeva già. Era rosso in viso e vergognoso per questo.
    “Oddio.” gemette fuori “Cazzo.”.
    Non si vergognava di volerla, solo si vergognava di farle del male e di rifiutarla. Lei non ne aveva bisogno e certamente non se lo meritava. Ogni volta che Tom era stato incazzato con lei nei mesi precedenti era stato abbastanza frustrante. Lui l'amava, così tanto da far male, ed aveva bisogno di lei con lui.
    Tom si guardò allo specchio. Pensò di stare bene. Non stava indossando il suo cappellino e sperò che il rossore sulle guance sarebbe andato via. Sperò che Bill pensasse che fosse bello, perché improvvisamente Tom sentiva di aver bisogno di far colpo su Bill. Aveva bisogno di far colpo su lei.
    Balzò giù per le scale ed andò in cucina dove sentì qualcuno parlare. Bill e Simone erano lì, seduti al tavolo. Bill stava mangiando una tazza di cornflakes sembrando assolutamente raggiante. C'era una sfumatura di rosa sulle sue guance e lei aveva applicato perfettamente il suo make-up, anche se Tom sapeva che non avesse intenzione di uscire da casa.
    “Giorno.” disse silenziosamente, Simone e Bill alzarono lo sguardo.
    “Buongiorno!” disse Simone, concedendogli uno stretto sorriso. Tom capì subito che dovevano aver parlato di lui.
    Bill guardò in su ma non disse nulla, solo si mosse sul posto ed ingoiò i cereali.
    “Bill.” disse Tom, i suoi nervi si stavano raggruppando “Um.”.
    Lei spostò la testa di lato e lo guardò con aria interrogativa.
    “Possiamo parlare?” disse Tom debolmente.
    “Si.” rispose Bill, annuendo verso la sedia di fronte a lei.
    “Voglio dire...” Tom giocherellò con uno dei suoi dreads, quello con cui se la prendeva di solito,
    era ciò che aveva a portata di mano. “Voglio dire, ho bisogno di parlarti...”.
    Simone sembrò aver capito “Oh.” mormorò, alzandosi in piedi e ripiegando il giornale che stava leggendo “Oh, andrò nel mio studio... Bill, tesoro, pensa a quello che abbiamo parlato, va bene?”.
    “Mmmm” Bill mormorò, sembrando un po' nel panico. Tom gemette internamente; Bill non voleva neanche stare da sola con lui.
    “Bill,” disse Tom, attorcigliando il suo dread “io...”.
    “Non devi dire che ti dispiace.” lo interruppe Bill “io so che per te è difficile e penso-”.
    Tom non poté fermarsi, l' afferrò per braccia e la tirò su in modo che fossero petto a petto. Dio, Bill era alta, una ragazza dalle gambe lunghe. I suoi seni sfiorarono contro Tom ed entrambi tremarono.
    “Tomi…” mormorò, e le loro labbra si scontrarono insieme. Lei perse le forze nel bacio, tenendosi a Tom, le sue braccia intorno al suo collo.
    “Tomi, oh, Tomi.”.
    Tom gemette nel bacio, leccandole le labbra, la lingua, i denti. Poteva sentire i suoi capezzoli indurirsi pressare contro il suo petto e il suo cazzo stretto. Voleva davvero vederle, e questa volta non sarebbe scappato via.
    Tom baciò la sua schiena sul tavolo, bloccando il suo culo contro il legno, lisciando con le sue mani sotto la maglietta e solleticando il lato inferiore dei suoi seni. Pensò che poteva tirarle fuori, pensò che forse poteva toccarle, ma lei si inarcò al suo tocco e finalmente racchiuse le sue tette e le strizzò.
    “Oh, gesù!” strillò lei, fermando il bacio “Tu... tu mi vuoi?”.
    “Sì.” disse Tom “Mi dispiace tanto. Io sono così, scusami per essere un fratello così... cattivo.”
    “Voglio che le tocchi.” disse Bill minacciosamente “Di più. Per favore... Io...”.
    “Sei così meraviglioso, Bill, cazzo. Sei così eccitante.”.
    “Ma cosa-”.
    “Diventerai solo più eccitante.” disse Tom, con gli occhi carichi di eccitazione “E solo... non trattenerti queste cose. Io voglio sapere e voglio essere il miglior fratello per te.”.
    “Anch'io voglio essere un miglior fratello.” disse Bill, lisciando con le dita i dreads di Tom, grattando come proprio gli piaceva.
    Tom ringhiò a quel tocco e pressò il suo uccello duro contro il suo ventre.
    “Sei un' ottima sorella.” disse a bassa voce “Sei un ottima ragazza, Bill.”.
    Lei cadde in avanti contro di lui, afferrando le sue spalle tra le braccia e iniziando a piangere.
    “Bill, non…” disse Tom, tenendola. Le baciò la testa e lei aprì la bocca sul collo, dandogli baci bagnati e piangendo più forte.
    “Tu... lo pensi?” tirò su col naso nel suo orecchio, baciandolo ancora, tenendosi ancora stretta a lui. Tom annuì e lei tremò come una foglia.
    “Portami a letto, Tomi.”.
    Tom la guardò a bocca aperta “Cosa?”.
    “Per favore,” disse lei, con le guance arrossate “voglio che tu mi porta a letto. Il tuo letto.”.
    “Oh, Dio, che dirà mamma?”.
    “Non m'interessa.” disse Bill sinceramente “Solo... per favore?”.
    “Sì, Dio, sì.” mormorò Tom, baciandola di nuovo prima girarsi e andare nella sua camera. Quando si rese conto che Bill non lo stava seguendo, si girò di nuovo e vide che Bill era ancora in piedi sul tavolo.
    Lei guardò in basso e le sue ciglia sventolarono perfettamente contro le sue guancie. Tom si prese mentalmente a calci mentre attraversava la camera e prendeva le sue mani.
    “Stupida, ragazza.” borbottò, e gli occhi di Bill s'illuminarono.
    Lei strinse le sue dita e calpestarono le scale, molto simile a quando usavano, quando erano giovani e c'era qualcosa che dovevano fare e che non poteva proprio aspettare.
    Quando furono nella camera di Tom, chiuse la porta mentre le sue dita gli prudevano lungo i fianchi. E adesso?
    Bill si sedette sul letto e si guardò intorno, mordendosi il labbro. Le sue braccia erano piegate e stava attorcigliando con le dita nervose i lati della camicia.
    “Tomi, cosa è cambiato?”.
    “Cosa?”.
    “Tu...” Bill alzò lo sguardo confuso “Le vuoi toccare ora?”.
    Tom non sapeva cosa rispondere, solo attraversò la stanza e si sedette accanto a lei.
    “Io penso... Sì, Sì.. Dio.”
    “Vuoi vederle?” Bill fece un mezzo sorriso, e ora stava attorcigliando l'orlo della sua camicia. Tom scorse il tatuaggio a stella facendogli venire l'acquolina in bocca.
    “Mostramele.” disse Tom piano.
    Bill sorrise fiero, non alzando ancora le braccia.
    “Non ridere.”.
    “Non lo farò. Promesso.”.
    “Loro non sono molto-”.
    Bill...”.
    “Le hai già viste prima e hai pensato che...”.
    Tom grugnì e le colpì le braccia “Sono stato semplicemente un idiota.” disse. Le lanciò un occhiata e l'afferrò per il fondo della camicia “E niente è cambiato, tu non sei cambiata.” aggiunse “Solo...”.
    Lei annuì.
    “Penso di aver capito. Ora... per favore.”.
    Prese fiato ed alzò la sua camicia, prima esponendo il suo ventre, raggrinzendo, poi esponendo il un po' del suo petto. Questa volta non aveva paura e il suo ventre faceva male dal desiderio e dall'eccitazione.
    “Sono...” sollevò la camicia sopra la testa di Bill e coprì i suoi seni con la mano “Sono così morbide.”.
    “Riuscirai anche quando saranno... più grandi?” il suo viso era rosso e Tom strinse i suoi seni, vide i suoi occhi chiusi agitati.
    “Non troppo grandi, giusto?”.
    “No.” sfiatò lei “Saranno solo della giusta dimensione, solo della giusta dimensione per te.”.
    “Per me?” il suo cazzo diventò ancora più duro e voleva spingersi sulla sua schiena e fare tutte le cose che aveva sognato.
    “Beh, anche per me.” disse sorridendo un po' “Ma io voglio che loro ti piacciano.”.
    “Bill…” disse Tom. Lasciò andare uno dei suoi seni e il suo sorriso diminuì. Tom scosse la testa e prese la sua mano, posandola sul grembo sul suo cazzo.
    “Mi piacciono.”.
    I suoi occhi si spalancarono e d'istinto strinse.
    “Tomi...”.
    “Voglio entrare in te così tanto, e passato troppo tempo.” ammise Tom “Ma tu non...”.
    “Non posso.” disse lei stringendolo di nuovo “Ma tu puoi toccarle e...” si strofinò contro la sua gola, baciandogli il pomo d'Adamo “Posso farti sentire bene.”.
    “Sei così bella,” disse Tom, stringendo con veemenza la mascella mentre la fissava duramente. “Alzati per me.”.
    Bill sorrise, tenendo le dita contro la sua erezione “Non vuoi che te lo succhi?”.
    Tom gemette, annuendo “Voglio vederti.”.
    Bill lentamente lasciò andare il cazzo di Tom e si alzò, tenendo le mani sul petto.
    “Stiamo diventando di nuovo timidi?” disse Tom schietto “Lasciami vedere le tue tette.”.
    Bill si morse le labbra lasciando cadere le braccia, e fece un passo avanti “Va bene.”.
    “Belle.” mormorò Tom, fissando la sua forma stendendo le braccia verso l'alto per mettere le sue mani sui fianchi curvi “Veramente belle, Bill.”.
    Bill sorrise di nuovo, non dicendo nulla, e iniziò a scendere lungo le sue ginocchia. Tom la guardò, inarcando le sopracciglia. Il suo corpo era perfetto, snello e lungo. Poteva vedere il suo culo tondo, e c'era qualcosa di curvo lungo i suoi fianchi. Era mozzafiato. Quando Bill fu sulle ginocchia e cominciò a slacciare la cintura di Tom, il suo stomaco si attorcigliò.
    Tom si appoggiò indietro sulle mani e la guardò, i suoi occhi erano scuri e focosi. Un sacco di cose di Bill stavano cambiando, ma Tom era abbastanza sicuro che la sua bocca sarebbe stata sempre la stessa. Solo le sue labbra e la sua lingua sapevano come lavorare su Tom in modo incredibile.
    “Sei sicuro di volerlo fare?” disse con voce roca.
    Bill rispose tirando verso il basso la zip di Tom “Sono stato un po' egoista.” disse lei “Solo perché io non sono stato bene... non significa che anche tu lo sei stato.”.
    “Non voglio che tu lo faccia.” disse Tom, corrugando le sopracciglia “Solo se tu vuoi...”.
    Si leccò le labbra e fece scivolare le sue mani dentro i boxer di Tom “Amo il tuo cazzo.” disse e gentilmente lo tirò fuori, Tom sibilò appena sentendo le mani su di lui sapendo che non avrebbe resistito molto.
    “Cazzo.” disse e lei fece in modo che il suo uccello sbattesse sul mento.
    “Mi manca.” disse lei “E quando sarò pronto...” prese in bocca la punta e Tom scattò, stringendo le cosce intorno a lei. Lei rise contro il suo uccello e leccò sulla fessura.
    “Bill!” una mano scivolò lungo il suo petto, afferrando la sua nuova carne, e l'altro andò fuori di testa, scivolando sui capelli “Bill, oh... Dio.”.
    Lo succhiò proprio nel modo giusto, tutto bagnato e caldo.
    “Amo che tu ami questo.” disse lei, rilasciando la sua erezione “Amo che tu mi voglia. Non vedo l'ora Tomi.”.
    La presa di Tom aumentò e lei si lamentò.
    “Non vedo l'ora che tu sia in me.” disse oscuramente “Lo vuoi?”.
    Il viso di Tom si arrossò così tanto da bruciare e le sue anche si spinsero su. Bill si mise a sedere sulle ginocchia e pressò per una volta il suo uccello fra i seni.
    “Nngh!” gridò lui e venne contro la sua gola e i seni, cadendo sulla schiena ansimante.
    Sentì Bill ridere e poi sentirla su di lui. Bill non era duro, ma si trascinò su di Tom e strofinò le sue tette contro di lui.
    “Vorrei essere così bagnata ora se...” si girò dalla sua parte e nascose il viso nel collo di Tom.
    Lui immerse la testa e baciò il suo seno “Cosa posso fare?” chiese.
    Lei non alzò lo sguardo verso di lui, tenendosi nascosta. “Per favore.” fu tutto ciò che disse e Tom non attese conferma, solo fece scorrere le sue labbra sul capezzolo e succhiò.
    Era così duro nella sua bocca, così nuovo e delizioso. Lei gemette mentre Tom roteava la sua lingua, succhiandolo.
    “Così bene, Tomi...”.
    “Mm.” borbottò Tom, chiudendo gli occhi e pressando il suo viso contro il petto di Bill, amando davvero i suoi seni.
    Morse leggermente, stuzzicando il capezzolo fra i denti e lei squittì, agitando la testa e allacciando un braccio intorno al suo collo.
    Tom si tirò indietro e sorrise, leccandosi le labbra “Mm, Bill.”.
    Bill era rosso, ansimante.
    “Tomi...”
    “Lasciami fare.” disse Tom, spingendola delicatamente verso il basso e scivolando su di lei. Le tolse la sua stessa camicia e si mise su di lei, permettendo alle loro pance e i loro petti di toccarsi, e Bill si lamentò dolcemente. Si sentiva leggera sotto di lui, più delicata di prima e Tom esitò nel gettarsi di peso su di lei per paura di schiacciarla.
    “Per favore.” mormorò Bill, nascondendo la sua faccia nel collo baciandolo in modo trasandato. Tom oscillò i fianchi, il suo cazzo scivolò fra le sue cosce, e spinse delicatamente.
    “Ti scoperò, presto.” sospirò Tom “Proprio così, in qualsiasi modo tu voglia.”.
    “Non posso aspettare.”.
    Tom mise la mano tra loro e afferrò di nuovo il suo seno, stingendolo avidamente. Sentì qualcosa di duro toccare, una nuova forma di erezione contro se stesso e si sedette in fretta.
    Bill stava diventando duro e Tom non era sicuro su come si sarebbe sentita per questo.
    Abbassò lo sguardo e lei portò su le gambe, nascondendo il suo cazzo, non guardandolo.
    “Va tutto bene, capisco.” disse subito Tom. Tirò un po' su i suoi pantaloni e le accarezzò la guancia. “Grazie per... avermelo lasciato fare. Sai.”.
    Lei lo guardò e sorrise, grata per aver compreso e oppressa dal sollievo che ora sembrava accettarla.
    Non si preoccupò di coprirsi o di mettersi la camicetta; si mise seduta e corse vicino a Tom abbracciandolo. La tenne stretta, baciandole la spalla.
    “Non sei tu.” disse lei “Non voglio rovinare tutto questo, è stato bello con...”.
    “Lo so.” disse lui “Non sempre ti piace fare qualcosa come...”.
    “Non lo farei mai per noi.” ammise “Non lo farei. Io volevo succhiarti così tanto, come sai. Però non ho avuto molte possibilità per farlo.”.
    Era tutta sorridente ora e Tom arrossì decisamente.
    “Non potevo farne a meno.” disse lui “Tu eri mezza nuda e...”.
    Strizzò il suo seno e vennero insieme, labbra contro labbra, petto su petto.
    Le cose sarebbero andate bene, dovevano farlo.


    bene bene questo capitolo lo amooooo*___* Tom finalmente riesce ad accettare e a "provare" il nuovo Bill a voi la parola ragazze!!!
    Scusatemi ancora ma in questo periodo per via della scuola son un tantino occupata-__-

    baci baci
     
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  15. [.KraHliiza Dreamer.]
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    Ho adorato questo capitolo e ho adorato Tom *O*

    finalmente si è deciso, sta accettando Bill e indubbiamente
    le cose tra di loro vanno di gran lunga meglio.

    Chissa' che succedera' cavolo sta andando fino in fondo Bill
    come sempre non vedo l'ora di leggere il prossimo
    capitolo

    Grazie<3

    CITAZIONE (**stern** @ 4/4/2011, 17:31) 
    Strizzò il suo seno e vennero insieme, labbra contro labbra, petto su petto.
    Le cose sarebbero andate bene, dovevano farlo.



     
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