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  1. !Moody
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    Il capitolo è quasi pronto, poi lo passo alla beta e lo posto :)
     
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  2. !Moody
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    CAPITOLO 1

    Il mattino dopo Simone stava preparando il Thè caldo e i biscotti al cioccolato che tanto piacevano al suo bambino.

    Era il suo giorno libero e lo avrebbe dedicato tutto a lui. E forse, se trovava il coraggio e il momento giusto, gli avrebbe parlato di Alan.

    Sapeva quanto Tom fosse geloso e attaccato a lei, per quanto fosse ancora un bambino.

    Aveva conosciuto Alan sette mesi prima, quando faceva il turno al pomeriggio nel piccolo supermarket fuori città.

    Ricordava ancora che appena l’aveva vista, coi capelli leggermente spettinati e senza neanche un filo di trucco, aveva subito fatto il galletto, provandoci spudoratamente con lei come se entrambi avessero 15 anni e non 30.

    All’inizio non lo sopportava, pensava che l’uomo avesse la faccia come il culo. Eppure, pian piano, lo aveva preso in simpatia per poi innamorarsene.

    Alan parlava già di grandi progetti e continuava a chiedergli di Tom, ma Simone era insicura su tutto: di andare a vivere con lui, di iniziare una storia seria a tutti gli effetti e alla fine di fargli incontrare suo figlio; specialmente quest’ultima cosa.

    Che cosa sarebbe successo se a Tom non gli fosse piaciuto? Se la sarebbe presa anche con lei?

    Ci pensava ogni giorno, ma alla fine aveva ceduto all’ennesima richiesta di Alan; pensava che probabilmente era davvero curioso e contento di poter conoscere Tom.

    Gli aveva promesso che in settimana gliene avrebbe parlato, ma adesso non ne aveva il coraggio e si sentiva una stupida vigliacca.

    Aveva la possibilità di dare una famiglia al suo piccolo ma aveva ancora una tremenda paura che potesse finire male.

    Sospirò, tirando fuori i biscotti dal forno e mettendoli sul tavolo a raffreddare.

    Di lì a poco Tom si sarebbe svegliato e poi sarebbero andati al parco come ogni Domenica, e si ripromise che gli avrebbe detto tutto.

    Ridacchiò quando sentì uno strillo provenire dal piano di sopra.

    Tom doveva aver trovato la moto.

    Lo vide arrivare nella piccola cucina come una scheggia, urlando felice e abbracciandola forte.

    Simone sorrise accarezzandogli la testolina bionda con affetto. - Ero sicura che ti piacesse! E poi non è quella che manca nella tua collezione?- domandò.

    Tom annuì con foga abbacciandola con più forza. - Sì! Sì!- urlacchiò felicissimo.

    Simone lo prese in braccio, facendolo sedere su una sedia. - Ora mangiamo e poi andiamo al parco, che dici?- chiese accarezzandogli i folti capelli biondi.

    Il piccoletto annuì facendo correre lungo la tavola la sua nuovissima moto. - Può venire anche Bill?- domandò.

    Simone si lasciò scappare un sospiro.

    La storia di questo fantomatico Bill andava avanti da un anno e mezzo ormai; la pediatra aveva detto che il suo bambino non aveva niente che non andava, aveva solo una grande immaginazione, come tanti altri bambini della sua età.

    Eppure lei non riusciva a rimanere tranquilla perchè era come se quel Bill fosse... reale quanto lei!

    Non era un semplice nome che teneva compagnia a suo figlio quando lei non c’era, ma una vera e propria presenza e questo la mandava nel panico.

    Alan continuava a dirle di stare tranquilla, che le sue erano solo stupide paranoie di una madre che amava il proprio figlio sopra ogni altra cosa.

    E lei cercava di convincersi che era esattamente così.

    - Sì, certo.- rispose, leggermente agitata.

    La pediatra le aveva consigliato di dargli corda, o Tom avrebbe potuto spaventarsi e che alla fine sarebbe stato lui stesso a cancellare del tutto l'amichetto immaginario.

    - YUPPI!- strillò Tom, lasciando perdere la moto per battere le manine. - Dai mangiamo, mangiamo, voglio andare a giocare al parco!-





    L’aria era gelida e la neve rendeva scivolosi i marciapiedi e le strade e il piccolo Tom, tenendosi stretto alla madre, aveva già rischiato di cadere due volte.

    Era un po' triste perchè Bill non si era ancora fatto vedere, e non riusciva a capire perchè se ne era andato senza dirgli niente.

    Sorrise vedendo l’entrata del parco e staccandosi da Simone iniziò a correre senza aspettarla.

    - Tom, fa piano!- gli urlò dietro la donna inutilmente, accelerando il passo per non perderlo di vista.

    Appena varcato l’ingresso si fiondò sul castello con gli scivoli, la giostrina che più gli piaceva e ci trovò, appollaiato in un angolo, Bill che gli sorrideva divertito. - Sorpresina!-

    Tom urlacchiò felice, abbracciandolo stretto.

    Quel giorno Bill era vestito tutto pesante, con una sciarpa intorno al collo che gli copriva bene il viso e un buffissimo cappello verde a forma di testa di rana.

    Tom si lasciò scappare una risatina, toccandogli il cappello e Bill gonfiò le guance. - Hey, guarda che me ne vado!- lo minacciò, e l’amico lo abbracciò di nuovo.

    - Sono contento che tu sia qui...- gli sussurrò piano sorridendo. - Ma parchè te ne sei andato senza avvertirmi?- chiese subito dopo staccandosi e Bill alzò le spalle. - Dovevo tornare a casa pure io!- ammise e Tom annuì, pensieroso.

    Non sapeva dove Bill abitasse e neanche chi fossero i suoi genitori, l'amico non gliene parlava mai.

    Bill gli diede una spintarella amichevole, riscuotendolo dai suoi pensieri, e scese dallo scivolo urlacchiando. - Dai Tomi, non fare il fifone!-

    Tom rise e lo seguì a ruota e giocò per ore col suo amichetto, sotto lo sguardo vigile di Simone che ancora cercava il modo migliore per dirgli di Alan.





    - Mamma! Mamma!- urlò Tom correndo verso di lei, ancora seduta sulla panchina. - Hai visto che bel pupazzo di neve che abbiamo fatto?-

    Simone si guardò attorno: non le era sembrato che suo figlio avesse giocato con altri bambini. - Di chi stai parlando, tesoro?-

    Tom sbuffò, sedendosi vicino a lei. - Bill è stato con me fino a poco fa!-

    La donna spalancò la bocca, annuendo poco convinta. - Ehm...sì, certo tesoro!- mormorò, dandogli un buffetto sulla guancia fredda. - Piccolo, vorrei dirti... una cosa.- aggiunse poco dopo, prendendo coraggio.

    Il figlio la guardò confuso, stringendosi a lei per scaldarsi.

    Ora che non correva più iniziava a sentire tanto freddo.

    Simone fece un respiro profondo, contò fino a dieci e poi parlò. – Sai... sai perchè ultimamente torno un po' più tardi?- chiese e Tom scosse la testa. - Vedi, io... ho conosciuto una... persona a cui ora voglio tanto bene e con cui mi trovo bene...- continuò così la donna, – e quindi di tanto in tanto ci vediamo.-

    Il bambino continuò a fissarla confuso, non ci steva capendo poi tanto.

    - Dici un amichetto?- chiese così e Simone si lasciò scappare una risata, sistemandosi i capelli biondi. - Qualcosa di simile...e vorrebbe conoscerti.- ammise.

    Tom fissò la neve sotto i suoi piedi, ciondolando le gambe su e giù pensieroso.

    Pensava a Bill che gli aveva detto che la sua mamma aveva trovato un nuovo amico e che aveva indovinato ancora, e poi che non c’era niente di male se lo conosceve, anzi che avrebbe fatto felice la mamma.

    Poi magari era anche una persona simpatica che gli avrebbe fatto tanti regalini!

    Sorrise, voltandosi per guardare Simone. - Va bene, ma come si chiama?-

    La donna sorrise radiosa e lo abbracciò forte, felice come non mai. - Si chiama Alan!- disse solo, coccolandolo.

    Tom annuì per poi staccarsi. - Mamma, andiamo a casa? Ho freddo...-





    Simone si chiuse la porta alle spalle, sedendosi sul letto.

    Aveva lasciato Tom in salotto a guardare i cartoni animati, e ne approfittò per chiamare Alan.

    Compose il numero dell’uomo e attese la sua risposta.

    - Pronto?- rispose infatti l'uomo, con voce leggermente assonnata.

    Forse si era appisolato guardando la partita e Simone si ritrovò a ridacchiare. - Hey Alan! Non mi dire che ti ho svegliato.-

    Un sbadiglio rispose per lui e la donna scoppiò definitivamente a ridere. - Credo proprio di sì!- esclamò, continuando a ridere.

    - Dai Simone, sono andato a letto tardi...come stai?- domandò poco dopo l’uomo, cercando di farsi sentire tra le sue risate.

    - Tutto ok. Alan, ho parlato con Tom... ha detto che va bene, che vuole incontrarti!- disse subito la donna e lo sentì quasi sorridere. Era sicura che lo stesse facendo. - Che bellissima notizia!- esclamò infatti lui. - Questa sera tesoro! Andiamo a cena! Non mi importa dove! E... cosa devo portargli? Dolcetti? Giochi? Gli piace il calcio? Cosa? Dimmi dai!-

    La donna sorrise, sentendo il cuore scaldarsi.

    Alan ancora non lo conosceva, eppure sembrava averlo preso già tanto a cuore. Riusciva a percepire la sua impazienza nel conoscerlo.

    “Forse è davvero quello giusto...” si ritrovò a pensare.

    - Alan, non serve che gli porti niente... Sii solo gentile con lui e paziente, e vedrai che ti adorerà!-





    Tom continuava a guardare Alan, che parlava tranquillo con la sua mamma, mangiando di tanto in tanto un po' della pasta che aveva ordinato.

    Non gli dispiaceva ad essere sincero, gli aveva anche portato le sue caramelle preferite, che continuava a mangiucchiare di nascosto da Simone.

    Alan era stato molto gentile e simpatico con lui, avevano persino giocato un po' insieme prima di entrare nel ristorante.

    E poi aveva una moto! Una bellissima moto blu e gialla e gli aveva promesso che lo avrebbe portato a fare un giro.

    Poteva anche uscire con la sua mamma, gli piaceva e poi la rendeva tanto felice.

    Sorrise finendo tutta la pasta e Simone se ne accorse subito. - Bravo tesoro!- si complimentò e Alan la guardò. - Bhè, è un ometto sai? E se non mangia non diventerà mai forte e grande!-

    Tom lo fissò. - Come te?- domandò e l’uomo ridacchiò. - Oh, molto di più! Talmente tanto che potrai guidare tu la mia moto!-

    Simone gli scoccò un’occhiata contraria, non gli piaceva quella storia e sospirò sentendo l’urletto felice di Tom.

    Inutile, già impazziva per lui e lei nonostante tutto si sentiva al settimo cielo.

    “Sì,” si disse “saremo una famiglia.”

    Sorrise per tutta la serata.

     
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  3. Capricorn2187
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    Alan...mi puzza un pò :eh: :mmm:

    Bill Bill Billl...MA DA DO SCAPPA FORI!!!!!!!!! :nn:
     
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  4. !Moody
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    Come fa a puzzarti Alan che è stato così gentile??XD
    Bill viene da casa sua u.u
     
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  5. Capricorn2187
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    Appunto perchè è troppo gentile.

    Ah ah ah ah ah :mmm:
     
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  6. !Moody
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    ahaha ma non posso rispondere a quelle "domande"
    Non posso dirti di Alan ne di Bill u.u lo scoprirai forse
     
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  7. Capricorn2187
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    CITAZIONE
    lo scoprirai forse

    Come forse?io devo scoprirlo :nn:

    Ma non è che poco poco Alan c'entra con Bill? :unsure: :eh:
     
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  8. !Moody
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    Silenzio stampa
     
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  9. Capricorn2187
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    SI,c'entra qualcosa :ehsì:
     
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  10. !Moody
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    *patpat*
     
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  11. Capricorn2187
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    <_< :mmm:
     
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  12. !Moody
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    XD
     
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  13. °Däkee°
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    Quanto amore in una sola polpetta di pelle ed ossa *.*
    Tommolo piccolo mi è sempre piaciuto. Siamo ancora al primo capitolo, quindi non ho ancora molto da dire, a parte che è molto scorrevole come lettura, anche se, secondo me, dovresti separare le diverse scene.. Poi vedi te : )
    Aspetto il prossimo!
     
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  14. !Moody
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    Grazie mille del commento :)
    Scusa ma in che senso?? io le separo con lo spazio le scene, ho sempre fatto così XD
    Comunque polpetta di pelle ed ossa è..aw *.*
     
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  15. °Däkee°
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    Cavolo, il cellulare non mi fa vedere gli spazi .--.
    Ritiro il commento!
     
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49 replies since 27/9/2011, 19:05   742 views
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