From the Inside

by fromTOKIOtoMARS & !Moody | NC17, AU, Twincest not Related, Adult Content, Slash, Comico, Erotico, Angst (lieve)

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  1. !Moody
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    Liebe è vero, io non taccio u.u




    Ci accontentiamo anche di rovinare una vita medio-adulta ahahaha
     
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  2. fromTOKIOtoMARS
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    CITAZIONE (°Ric@ @ 19/7/2011, 13:51)
    Peccato che io l'adolescenza l'abbia passata da moooooooooooolto tempo ç________________ç comunque rovinerete una vita medio-adulta ahahahahahahaha

    E' sempre una soddisfazione :rox:

    CITAZIONE (!Moody @ 19/7/2011, 22:38)
    Liebe è vero, io non taccio u.u

    Pff u.ù

     
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  3. Sayuri_the_Vampire
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    uuuuuuup
     
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  4. PinaKaulitz88
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    Up!
     
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  5. !Moody
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    Un altro pò di pazienza ragazze.
    Pultroppo ho avuto degli esami questa settimana e siamo un pò indietro :(
     
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  6. MorgieStorm
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    dai dia.. che siamo curioseeee!!!
     
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  7. Sayuri_the_Vampire
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    va beh, tranquille!
    i preferisco aspettare e leggere qualcosa di parecchio ispirato =)
     
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  8. fromTOKIOtoMARS
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    Grazie per la pazienza ragazze *___*
     
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  9. !Moody
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    Appena questo periodo un pò così sarà finito (cioè oggi XD) ci applicheremo ben bene
     
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  10. fromTOKIOtoMARS
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    CITAZIONE (!Moody @ 31/8/2011, 10:59) 
    Appena questo periodo un pò così sarà finito (cioè oggi XD) ci applicheremo ben bene

    Sìììì, non vedo l'ora! :superlove:
    Un momento, questa FF la scrivo io... PORCO KAPPA :agitato2: :agitato2:
     
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  11. !Moody
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    Stupida u.u
    Liebe se non te ne sei accorta ti ho mandato una mail monlto importante con la spiegazione nel titolo XD
     
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  12. !Moody
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    Se tutto va bene questa sera dovremmo postare :)
     
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  13. Sayuri_the_Vampire
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    o ma che bella notizia **
     
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  14. !Moody
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    NOTE: Ed eccoci finalmente con il secondo (o primo, compre preferite XD) capitolo, questa volta scritto da me :)
    Come noterete abbiamo cambiato il banner e credo che questo sarà quello ufficiale della storia!
    Speriamo solo che questo capitolo vi piaccia come il precedente, buona lettura ^_^






    Capitolo 1
    "Piccoli ritardi e splendidi imprevisti"




    - Odio quella pazza sclerotica della tua amica, Tom...e odio te che mi chiami a queste ore del mattino!- sbottò Georg entrando in casa e facendolo ridacchiare.

    Appena Nathalie se ne era andata e Tom si era accorto in quale merda si trovasse, aveva subito chiamato i suoi migliori amici.

    Ignorando completamente il fatto che fosse mattina presto e che probabilmente loro stavano dormendo (o chissà cos'altro), sapeva che per lui avrebbero fatto uno strappo alla regola.

    Gustav era già arrivato, e stava giocando alla Wii assieme a suo figlio, vantandosi anche di vincere.

    Quando aveva chiamato Georg, questo non si era dimostrato molto entusiasta della cosa, anche se era il suo migliore amico. Lo aveva avvertito che sarebbe arrivato più tardi perchè aveva delle “faccende da sbrigare”, e con questo intendeva: scoparsi il nuovo vicino di casa, quello carino, che stava puntando da tempo. E poi scaricarlo su due piedi, ovviamente.

    Tipico di Georg.

    Non che fosse cattivo, era solo e semplicemente un bastardo aprofittatore!

    Quando erano al liceo il piastrato era un timido e dolce omosessuale qualunque, a differenza sua che un bastardo probabilmente lo era dalla nascita; ma da quando il suo primo, e anche unico, amore lo aveva tradito beh....anche Georg aveva imparato a farlo.

    - L’amore è per i deboli!- cantilenava sempre mentre si piastrava i lunghi capelli castani. –Molto meglio il puro e semplice sesso senza legami!-

    E Tom non poteva che concordare pienamente con lui.

    - E non hai ancora visto la parte migliore, Ge...- ghignò Tom, indicando con un cenno della testa la gabbietta di Napoleone.

    Il pistrato lanciò un sospiro che per metà era un gemito .– Anche quel dannatissimo sorcio infernale...sei un maledetto Kaulitz...-

    Tom alzò le mani in alto, disinteressato. – Hey amico, non è mica mia...- bofonchiò, – Andiamo, sono in salotto che giocano a Tennis.-

    Georg lo trattenne per un braccio. - Tom, non offri neppure da bere al tuo migliore amico? Ho la gola piuttosto secca...- disse e Tom ridacchiò, andando in cucina e prendendo dal frigo una bottiglia di acqua, per poi darla all’amico. - Come è andata con il tuo vicino?- domandò mentre si avviavano verso il salotto, e Georg gli fece l’occhiolino. – Amore, con me va sempre bene!- si vantò facendolo ridere.

    - E tre su tre moccioso!- strillò Gustav appena i due fecero ingresso nell’ampio salotto.

    Georg ridacchiò borbottando uno "sfigato!" in direzione del biondo, prima di sedersi sul morbido divano in velluto nero, strapieno di cuscini zebrati e leopardati a bere la sua acqua.

    Kyle invece lasciò cadere il telecomando della consolle a terra e con le lacrime agli occhi corse dal padre, allungando le braccia per essere preso in braccio, cosa che successe subito.

    - La zia Guttav è cattia...- singhiozzò il piccolo sulla spalla di Tom che trucidò l’amico con lo sguardo. - Ti ho chiamato per aiutarmi idiota, non per farlo piangere dopo neanche due ore!- lo sgridò e il biondo l'amico lo fissò sconvolto. - Non è colpa mia se tuo figlio è una schiappa!- si giustificò e Tom socchiuse gli occhi. Accarezzando la schiena tremante di Kyle, sibilò un “ti ammazzo finocchio!” poco amichevole.

    - Papi, n-non sono un-una 'chiappa, vero?- piagnucolò il piccolo stringendosi maggiormente a lui e Tom ridacchiò. – Si dice "schiappa" Kyle, e poi non lo sei...sei un bambino in gamba, ma forse quel gioco e per bambini un po' più grandi di te...- spiegò, sedendosi sul divano.

    Kyle lo guardò con i suoi occhioni nocciola, leggermente rossi per il pianto. - D-davvero?- domandò, e il ragazzo annuì. - Certo! E poi non ti ricordi di come lo stracci a Memory?- disse, e Kyle si illuminò al ricordo. Fece un gran sorrisone, e Georg ridacchiò accarezzandogli i lunghi capelli biondi.

    - Allora DoppiaK, che ne dici se lo zio Georg ti insegna a ballare?- propose e subito il bambino si tuffò tra le sue braccia urlacchiando felice.

    Tom sorrise e afferrò il telefono di casa. - Ordino qualcosa al bar qui vicino.- mormorò uscendo dalla stanza e recuperando anche il suo palmare.

    Gustav fissò il piastrato confuso. - Ma il bar non fa consegne a domicilio!-.

    Il castano fece un sorriso velato, con un pizzico di ironia, e posò le mani sopra le piccole orecchie di Kyle prima di dire - Si è scopato il proprietario, il signorino...-.

    Il biondo gonfiò le guance e Georg lasciò le orecchie del piccolo, ridacchiando all' espressione delusa di Gustav, che sbottò. –Ma non è giusto! Volevo scoparmelo io quell’uomo!-.

    Il piastrato sgranò gli occhi, e le sue labbra presero la forma di una smorfia scandalizzata, mentre si alzava dal divano come se ci fosse stato uno spillo sul divano.

    Il biondo poteva giurare che persino i suoi capelli avevano assunto un’aria rabbiosa e sconvolta.

    - G-Georg?- sussurrò, allungando tremante una manina verso di lui.

    Questo espirò profondamente, e poi iniziò a prenderlo a pugnetti sul petto, scuotendo nel frattempo la sua lunga chioma castana. - Io cerco di dare un’educazione sana a nostro nipote e TU, razza di befana, aspetti che gli tolga le mani dalle orecchie per dire le tue porcherie?- urlò, con i suoi acutini che avrebbero fatto rizzare il pelo ai gatti della zitella in fondo alla via.

    Gustav, ovviamente, strillò con lui, cercando di allontanarlo, assomigliando così ad un castoro che litiga con un altro castoro.

    Poi, dopo vari minuti di strilli e strilletti, Georg si staccò e incrociò con fare da superiore le braccia al petto. - Comunque, ad essere sinceri, anche il terriccio preferirebbe scopare con Tom, non prendertela...- disse, con tono altezzoso, riavviandosi una ciocca di capelli.

    Gustav lanciò un “uhm” e alzò il nasino in aria offeso, senza più guardarlo.

    Il piastrato ridacchiò, dandogli una leggera spintarella e poi si sentì tirare per i jeans (rigorosamente Prada). Abbassò lo sguardo verso Kyle.

    - Dimmi tutto tesoruccio!- lo invitò a parlare, sfarfarlando le lunghe ciglia finte.

    Kyle si portò un ditino alle labbra. – Ma zia, cosa vuol dire 'copare?- domandò con innocenza.

    Georg e Gustav sbarrarono gli occhi, impallidendo.

    Quella era proprio la tipica domanda che più temevano da Kyle.

    Non tanto perchè non avevano la più pallida idea di come rispondergli, e neppure per la possibile reazione di Tom, ma per l’ira funesta che sarebbe arrivata con Nathalie appena questa veniva a saperlo.

    Il piastrato ridacchiò nervoso, soffocando qualche colpo di tosse. - Niente di che DoppiaK, dai vieni che ti trucco come la zia Gustav al sabato sera!- trillò, prendendo il bambino in braccio, mentre Gustav andava a prendere i trucchi nella sua borsa felice come il coniglietto della Pasqua.


    Appena Tom tornò in salotto, dopo una lunga telefonata col proprietario del bar dove aver faticato per fargli entrare in testa ogni sua più piccola e capricciosa richiesta, trovò suo figlio sopra il tavolino di cristallo (cristallo, perdio!) con Georg intento a truccarlo come una specie di Geisha giapponese strafatta e Gustav imparte a lui che gli passava i trucchi come un perfetto aiutante chirurgo.

    Si avvicinò silenzioso e rimase zitto finchè Georg non finì di mettere al figlio il rossetto, e poi si posò le mani sui fianchi. - Ok che da grande vorrei che fosse omosessuale, ma così è davvero troppo!- borbottò quasi schifato.

    Gustav trasalì spaventato e Georg sbuffò, come una reginetta viziata a cui non era stato dato quello che voleva. - Tu non capisci niente Thomas, niente!- sbottò irritato, e Tom non riuscì a trattenere una risata.

    - Cambiando discorso...- iniziò guardando l’orologio, - ora sono le nove, quelli del bar ci dovrebbero portare le Brioche calde calde tra...MERDA, l’asilo!- strillò le ultime due parole, sbiancando talmente tanto che Georg gli domandò se voleva un po' di fondotinta.

    Afferrò Kyle sottobraccio, rischiando che gli cadesse di testa e corse in camera, dove aveva lasciato la valigia del figlio e iniziò a cambiarlo. - Perchè ti sei sporcato con i colori Kyle? Perchè?- urlò disperato e il bambino lo guardò accigliato, corrugando la fronte ricordandogli terribilmente Nathalie. - Papi, sono 'tate le zie!- esclamò in sua difesa, ma Tom era troppo ansioso e di fretta per dargli retta.

    Quasi lo lanciò in bagno, facendogli sbattere la testa contro lo stipite della porta, per lavarlo alla bell’e meglio.

    Poi lo mise giù che ancora piagniucolava per la fronte dolorante, gli spazzolò i capelli e poi gli diede un pacca sul sedere. - Corri giù e dì agli zii di metterti le scarpe!- gli ordinò, scappando poi in camera sua a mettersi le prime cose che gli capitavano a tiro - jeans Dsquared, maglia di Armani abbinata ad una giacca, (sempre Armani), cose da nulla. Si spruzzò un pò di profumo, sperando di non essere un disastro completo e poi scese le scale di corsa, cercando di non uccidersi. - Se mio figlio ancora non ha le scarpe addosso qualcuno morirà!-, urlò.

    Si fermò a prendere le chiavi della Cadillac e quando entrò in salotto, fortunatamente il figlio era già tutto pronto, massaggiandosi la fronte.

    - Ok, hai tutto?- chiese il ragazzo agitato e Gustav, quasi a passo di danza, gli si avvicinò per dargli uno zainetto giallo di Spongebob. - Qui ci sono le posate per la mensa e le matite...- disse e Tom lo afferrò, guardandoci all'interno. - Servono davvero?- chiese, e Gustav scosse la testa rassegnato. –Ignorante...-.

    Tom lo fuminò ma non aveva tempo neppure per un misero pugno e prendendo in braccio il bambino, lo caricò dentro in macchina, lo legò con la cintura di sicurezza e poi partì velocemente.

    - Ascoltami bene DoppiaK, la mamma non deve sapere che arriverai tardi all’asilo, ok? Se ti chiede qualcosa, dille che è andato tutto bene e papino ti regala... chessò, le figurine di qualcosa!- provò a corremperlo, e si accorse di esserci riuscito sentendolo urlacchiare felice.

    Ghignò soddisfatto.

    Sei un grande, Tom Kaulitz.


    L’asilo di Kyle era davvero carino, non per niente Nathalie aveva fatto un’accurata ricerca prima di mandarcelo l’anno prima.

    Aveva controllato i bambini che già lo frequentavano, i maestri, se l’ambiente era perfetto (secondo i suoi gusti, ovviamente), aveva persino parlato con la metà dei genitori che portavano lì i loro figli.

    Tom pensava che la sua amica fosse un tantino troppo ossessionata, quasi a rasentare la pazzia, ma preferiva lasciare correre.

    Era una struttura di medie dimensioni, con un giardino enorme e ben curato nei minimi dettagli e pieno di giochi che sembravano nuovi.

    Il muro che faceva da recinzione era colmo di murales che raffiguravano i vari personaggi della Disney e Tom sapeva che ogni anno venivano risistemati.

    L’ingresso dell’asilo era pressochè deserto, anche perchè ormai le lezioni erano iniziate da un'ora circa e Tom sbuffò infastidito.

    Fece scendere Kyle, prendendo lo zainetto e poi lo accompagnò dentro.

    - DoppiaK, qual è la tua classe?- domandò, fissando le innumerevoli porte gialline che sembravano tutte uguale.

    Il bimbo indicò una porta poco distante da dove si trovavano.

    Appena ci furono davanti, il ragazzo si inginocchiò davanti al figlio sistemandogli per bene lo zainetto sulle spalle e i capelli leggermente spettinati.

    - Ok, fa sentire l’alito?- chiese e Kyle rise soffiandogli in faccia. Tom gli pizzicò il nasino. – Ok allora, fai il bravo e ricordati del nostro segreto!- si raccomandò, accarezzandogli dolcemente una guancia e regalandogli il suo sorriso speciale, quello che donava sempre e solo a lui. Nessun'altro era degno di vederlo così.

    Kyle annuì e fece per dire qualcosa quando la porta si aprì e si sentì un "Kyle, finalmente!" detto da una voce roca ma melodiosa, forse non troppo virile ma sicuramente maschile.

    Gli occhi del piccolo si illuminarono. - Maestro Bill!- urlicchiò, battendo tra loro le manine.

    Tom si leccò le labbra e puntò gli occhi sugli stivali neri del maestro, curioso di scoprire a chi appartenesse quella voce così sensuale.

    Li fece scorrere sulle gambe lunghe e magre, fasciate perfettamente da jeans grigi, fino alla vita dove iniziava l’orlo della finissima maglietta bianca sovrastata da un giacchetto grigio scuro, e poi su lungo la pancia piatta e il petto altrettanto esile e per niente muscoloso. Era tutto decisamente femminile, ma allo stesso tempo estremamente eccitante.

    Indugiò appena e poi addocchiò la pelle candida, così chiara da sembrare quasi finta, ricoperta da qualche neo.

    Deglutì e alzò ancora di più lo sguardo, stringendo un poco le mani attorno alla maglietta di Kyle e incontrò due labbra carnose e rosee, leggermente lucide, oltrepassò il naso e lo guardò completamente negli occhi, con la bocca socchiusa.

    Il suo viso andava oltre ogni limite di bellezza, e quello era esattamente il suo genere.

    Ma la cosa che lo colpiva di più, erano gli occhi.

    Quelle iridi color cioccolato piene di riflessi solari erano stupende.

    E’ il ragazzo più bello che abbia mai visto e me lo devo assolutamente scopare, si ritrovò a pensare mentre ancora si trovava incatenato a quegli occhi manietici.

    - Piacere, sono Bill Trϋmper e...mi perdoni, lei è?- chiese cordiale il moro di fronte a lui, accarezzando appena la testolina bionda del bambino.

    Tom si ricompose, tornando in posizione eretta e le sue labbra s'incurvarono nel solito ghigno strafottente e malizioso che era solito fare davanti ai bei ragazzi.

    - Sono suo padre, Thomas Kaulitz!- rispose, dando una spintarella dolce a Kyle che gli sorrise ancora.

    Bill lo guardò dritto negli occhi, senza alcun timore, come solitamente accadeva a tutti quanti, anche se poi le sue guancie si tinsero leggermente di rosso.

    Tom allargò il sorriso.

    Ora cade ai miei piedi.

    - Si rende conto che è in ritardo di un’ora, e per il bambino è assolutamente diseducativo?- lo rimproverò il maestro, incrociando le braccia al petto.

    Il ghigno di Tom tintinnò per mezzo secondo, ma poi ritornò perfettamente come prima.

    Si sarebbe dimostrato dispiaciuto, così da compiacergli almeno un minimo.

    Tipico.

    - Lo so, sono davvero spiacente, ma la sveglia non ha suonato e io sono un dormiglione di natura!- mentì, come solo lui sapeva fare.

    Bill parve soddisfatto ed annuì. - Ok, ma che sia l'ultima volta.-

    Kyle guardò il padre confuso, inarcando le sopraciglia. – Ma papi, non eravamo...-

    Tom lo prese in braccio, interrompendolo prima che dicesse qualcosa di pericoloso e sorrise ammiccante al moro.

    - Bene, ora le lascio la picc...che succede?- domandò, notando che Bill fissava il figlio con un cipiglio stupito e confuso.

    Allungò un dito e lo puntò verso il bambino. – E’ rossetto, quello?-.

    Tom strabuzzò gli occhi e guardò bene le labbra del bambino, decisamente più rosse del normale.

    Stupide checche deficienti!

    Ringhiò a mezza voce e poi ridacchiò. – Oh, DoppiaK, quante volte devo dirti di non giocare con i giochi della zia?-

    Kyle lo fissò ancora più confuso. – Ma è stato zio Guttav!- esclamò, e Tom lo mise a terra ridendo nervoso. - Sono tutti uguali questi zii!-.

    Bill lo guardava decisamente divertito, sembrava stesse scoppiando a ridere e cercasse in tutti i modi di non darlo a vedere, creando però sulle labbra una smorfietta adorabile.

    - Credo sia il caso di andare!- borbottò, prendendo Kyle in braccio, che si allungò per dare un bacino sulle labbra del padre, e il moro sorrise intenerito. – Beh, arrivederci!- lo salutò, prima di avviarsi verso la porta.

    Tom indulgiò ancora qualche istante sul sedere bello sodo del maestro, e un ghigno spontaneo nacque sul suo volto.

    Tirò fuori dal taschino della sua giacca nera Armani il palmare, e digitò veloce un numero, mentre la porta della classe del figlio si richiudeva lentamente, nascondendo agli occhi dell'architetto tutto quel ben di Dio.

    La sua attesa durò pochi istanti.

    – E’ successo qualcosa al piccolo, vero?- chiese la voce preoccupata di Nathalie dall’altro capo del telefono.

    Tom soffocò una risata, rimirandosi le unghie curate. – Mi fa piacere sapere che hai una tale fiducia in me, tesoro!-

    - Oh mio Dio, Georg lo ha stuprato!- urlò in risposta lei, facendo scandalizzare Tom, che sgranò incredulo gli occhi. – Nath! Mio Dio, Georg non lo farebbe mai!-

    Sentì Nahalie schioccare la lingua, chiaramente contrariata. – Devo forse ricordarti di quella denuncia, Thomas?- domandò, piccata.

    Il ragazzo scosse la testa, sollevando gli occhi al cielo, come se la bionda potesse vederlo. – Quel ragazzino era più che consenziente, donna! C’eri anche tu!- sbottò.

    - Sarà, ma Georg è strano, e lo sai anche tu! Meglio tenerlo a bada…- mormorò Nathalie, facendo sorridere Tom, che si era figurato l’amico con una tutina attillata di pelle di giaguaro, la stessa che aveva indossato al “Wild Wild Party” dello SchwuZ.

    - Dunque,- cominciò poi – se non c’entra Kyle, e suppongo neanche Napoleone…che vuoi, Tom?-

    Il ragazzo ghignò, umettandosi il labbro inferiore. – E’ gay, vero?-

    Ci fu qualche istante di completo silenzio, nel quale Tom riuscì ad immaginare chiaramente Nathalie corrugare la fronte, formando quella conchetta tra le sopracciglia che lo divertiva sempre da matti, probabilmente pensando a chi si stesse riferendo.

    - Mio Dio Tom, non ti sarai scopato Bill!- urlò sconvolta la bionda, una volta capito, facendo cadere le braccia a Tom.

    Fanculo all’intuito femminile!

    - Primo, non sono cazzi tuoi! - disse stizzito – E secondo, rispondi, non ho mica tutto il giorno da perdere.-

    - Tom, per l’amor di Dio, lascia stare almeno lui! E’ il maestro di tuo figlio!- mormorò esasperata lei.

    Sapeva perfettamente che le sue suppliche non avrebbero dissuaso affatto Tom, lo conosceva troppo bene.

    - Come se potesse in qualche modo toccarmi la cosa…- rispose infatti il ragazzo, che noncurante si spolverò la costosa giacca. – E comunque, lo prendo come un sì! Ti amo, tesoro!- concluse infine, chiudendo la chiamata e stroncando sul nascere ogni possibile tentativo di replica da parte della bionda.

    Sì appuntò mentalmente un altro nome sulla sua lista di notti di fuoco, lanciando un’ultima occhiata alla porta chiusa della classe di Kyle.

    Si figurò l’immagine del sexy maestro che dolce parlava ai bambini con quel suo sorriso angelico, e ghignò, dirigendosi poi all’uscita dell’edificio.

    Tirò fuori dalla tasca della giacca il pacchetto delle sigarette, infilandosene una tra le labbra umide, se l’accese, sollevando lo sguardo al cielo plumbeo.

    Sarai mio, Bill Trϋmper.

     
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  15. Sayuri_the_Vampire
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    Leggo **
     
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669 replies since 20/6/2011, 23:57   15939 views
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