From the Inside

by fromTOKIOtoMARS & !Moody | NC17, AU, Twincest not Related, Adult Content, Slash, Comico, Erotico, Angst (lieve)

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  1. fromTOKIOtoMARS
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    Epilogo

    "From the Inside"


    Venti anni dopo.

    L'Audi si fermò di fronte all'entrata del lussuoso condominio, i cui vetri riflettevano la luce del sole calante di quel pomeriggio di metà settembre. Il ragazzo uscì e sollevò lo sguardo, riuscendo ad intravedere l'attico di suo interesse, poi aiutò a far scendere la persona che lo accompagnava.
    Insieme entrarono e lui salutò con un cenno del capo Tobias, il vecchio portiere che non fece fatica a riconoscerlo.
    Ricordi d'infanzia riaffiorarono nella sua mente, e si ritrovò a sorridere. Qualcosa era inevitabilmente cambiato, ma nonostante tutto si sentì rassicurato dalla familiarità di quel posto.
    L'ascensore procedette lento tra i piani, e i due si sorrisero, lui pieno d'ansia, l'ospite di curiosità.
    Quando furono di fronte alla porta il ragazzo prese un profondo respiro, e poi fece scattare la serratura con la chiave trovata nel vaso accanto - un'abitudine che andava avanti da anni. Una volta all'interno dell'appartamento fu invaso da quel calore intimo che ricordava con tanto affetto, che un po' gli era indubbiamente mancato.
    Risolini e gemiti provenienti dal piano superiore annullarono del tutto l'atmosfera idilliaca che si era creata. Il ragazzo arrossì, ben conscio a cosa tutto quello fosse collegato. Con una richiesta di scuse celata negli occhi guardò la persona accanto, che invece rise scuotendo la testa.
    - Papà!- chiamò forte, per porre fine a quel momento imbarazzante. Ed effettivamente quei rumori cessarono, ma ne seguì un vociare concitato.
    Dopo istanti che sembrarono anni Tom scese le scale con un gran sorriso sul volto accaldato, coperto solo da una vestaglia sgualcita allacciata in vita alla bell'e meglio.
    - Kyle! Che sorpresa vederti!-
    Suo padre non era cambiato nel corso degli anni, nonostante qualche ruga d'espressione in più sul viso e l'abbadono totale di quelle ridicole treccine nere che tanto lo avevano fatto somigliare ad un pappone colombiano.
    Per il resto era il solito vecchio, presuntuoso Thomas Jay Kaulitz, quello di sempre.
    Kyle inarcò un sopracciglio, l'espressione stampata sul viso che fluttuava tra l'imbarazzato e l'irritato.
    Possibile che con suo padre non riuscisse mai ad evitare tali imbarazzanti figure di merda?
    - Ti avrò avvertito qualcosa come...quattro volte, questa settimana!- borbottò, concedendogli comunque un caldo abbraccio, non riuscendo ad arrabbiarsi come avrebbe voluto. Erano passati anni dalla sua ultima visita, era un figlio degenere e lo sapeva. Gli era mancato da morire.
    - Probabilmente quando me lo hai detto sono stato distratto da attività più stimolanti.- rispose tranquillo, e Kyle non poteva non aspettarsi un'uscita così insulsa, assolutamente tipica di suo padre.
    Gli occhi dell'uomo si spostarono sull'esile figura ancora in silenzio dietro di loro, focalizzandosi sui suoi lineamenti delicati e sulla vaporosa chioma rossa. Sorrise.
    - Tu devi essere la famosa Misha!-
    La ragazza annuì, leggermente intimidita dalla sua fama nonostante (e solo per quello) Kyle l'avesse rassicurata più volte, e Tom la abbracciò forte. - E' un piacere conoscerti, piccola.-
    Il ragazzo assistette intenerito a quell'inaspettato gesto d'affetto. Non era una cosa tipica del padre e, visto il suo sguardo, non se lo era aspettato neanche Misha, rimasta piacevolmente stupita da tanta naturalezza.
    - Mio dio, DoppiaK!-
    Kyle sollevò lo sguardo verso le scale, e sorrise emozionato. - Papino!-
    Bill scese velocemente, in condizioni decisamente migliori rispetto al padre. La sua grazia innata non era mutata, ed era rimasto un uomo splendido, nonostante avesse detto addio da tempo ai capelli lunghi e al trucco, lasciando il posto ad una capigliatura più sobria e bionda.
    Lo abbracciò forte, baciandolo su entrambe le guance.
    - So che Thomas è stato sicuramente imbarazzante e mi dispiace, ma ero in condizioni pietose e una persona elegante come me non può permettersi di farsi vedere in quello stato...- mormorò sarcastico ricevendo una gomitata da parte del suo uomo, e poi si rivolse alla ragazza. - Misha cara, benvenuta in famiglia. Sei uno splendore, tesoro!-
    - Molto meglio di Kyle, di sicuro.- aggiunse Tom, e fu il suo turno a ricevere la gomitata.
    Misha sorrise, iniziando a rilassare i nervi.
    - Grazie. Pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato, Kyle non ha fatto altro che rimandare.- ridacchiò, beccandosi un'occhiataccia torva da parte del ragazzo.
    Tom si accigliò. - E perchè? Insomma, guardaci: siamo splendidi. Non dirmi che ti vergogni di noi.- esclamò, mettendo un braccio intorno lla vita magra del suo uomo, che sorrise divertito.
    Kyle incrociò le braccia al petto. Stavano davvero affrontando un argomento così stupido?
    - Logico che no!- ammise in tutta sincerità. - Io vi adoro. Anche se di te mi vergogno un po'.- e indicò con un cenno Tom. - Insomma sei così, così... Papino è meno invasivo.- concluse scrollando le spalle.
    Tom subito si divise dal proprio compagno. Non era offeso ovviamente, era una cosa che già sapeva da anni. Kyle gli aveva detto le stesse identiche parole quando a quindici anni lo aveva beccato a guardarsi un porno al pc entrando nella sua stanza senza bussare.
    Ancora rideva al ricordo.
    Borbottò qualcosa come "L'ho sempre saputo che preferivi Bill" prima di battere un colpo di mani per attirare nuovamente l'attenzione su di sè.
    - Piccolo, falli accomodare in salotto. Io intanto vado a darmi una sistemata anche se non ce ne sarebbe affatto bisogno, e poi ci facciamo una bella birra insieme.- disse a Bill che annuì prendendo sottobraccio Misha, e insieme andarono nella sala da pranzo.
    Il biondo stentava a credere a quanto il suo bambino fosse cresciuto. Sembrava ieri quando gli faceva da maestro all'asilo, e invece adesso era uno splendido ragazzo che viveva la sua vita lontano da loro.
    - Come è andato il viaggio, ragazzi?- chiese poco dopo, lasciandoli ad accomodare e dirigendosi verso il frigorifero nella zona cucina.
    - Abbiamo trovato una turbolenza su Londra, ma poi è andato tutto bene.- disse Kyle, poi annuì all'occhiata della ragazza. - Papino, lei solo acqua.-
    Bill corrugò la fronte. - Non sarai una di quelle tristissime persone astemie, vero? Vuoi una Cola? L'acqua è l'ultima spiaggia per gente senza speranza!-, e il ragazzo scosse la testa. - Ho appena elogiato il tuo essere poco invasivo, non farmene pentire!-
    Misha sorrise, poggiando la mano sul braccio del suo uomo. - Quando viaggio preferisco evitare l'alcool sia prima che dopo, ha uno strano effetto su di me. Idem la Cola, mi rimane indigesta. Mi spiace deluderti ma l'acqua andrà benissimo.-
    Kyle la osservò, colpito dalla naturalezza con cui mentiva. Alcune volte era una dote che le invidiava molto.
    Il biondo scosse la testa, tirando giù dalla credenza accanto alcune ciotole che riempì di patatine, e si prese alcuni istanti per osservarli di sottecchi.
    Erano carini insieme. Quando quattro anni prima Kyle aveva annunciato che si era fidanzato, in casa erano partite le scommesse: per Tom e Georg si trattava di un uomo, e per quello non sarebbe durata, per lui e Gustav invece era sicuramente una donna. Per lo stesso motivo non sarebbe durata. Insomma, non che non si fidassero di Kyle: era un bravissimo ragazzo, ma in quanto figlio di Thomas poteva avere delle falle nell'approcciarsi a rapporti di una qualsiasi durata.
    Il ragazzo era andato su tutte le furie quando era venuto a scoprirlo da Nathalie, ma poi si era aggiunto alla scommessa, puntando sulla profondità del loro rapporto.
    A quanto pareva avrebbero tutti dovuto pagarlo.
    Tom arrivò prima del previsto, abbracciandolo da dietro. - Ho dovuto terminare da solo quello che avevamo cominciato, è stato umiliante.-
    Misha lo sentì e scoppiò a ridere, Kyle si coprì il viso affranto.
    - Non fare così, dai.- ridacchiò la ragazza prendendogli dolcemente le mani e levandogliele dagli occhi.
    In quel momento aveva l'aspetto di un cane abbandonato in autostrada, sotto il sole in piena estate.
    - Lo vedi che non esageravo? Non hanno limiti...specialmente mio padre, è incredibile!- piagnucolò Kyle facendola ridere ancora. - Sono adorabili. Si amano tanto ed è una cosa bellissima. Vorrei che un giorno noi fossimo come loro.- disse piano mentre dalla cucina ancora provenivano frasi abbastanza equivoche e risatine.
    Il ragazzo le regalò un piccolo sorriso, accarezzandole una guancia. - Su questo hai ragione.- ammise e poi le gote gli si tinsero di rosso. - Ma non parleresti così se fossi cresciuta circondata da sex-toys e boa piumati.- borbottò.
    In quel momento i due rientrarono in sala. Bill reggeva un vassoio con le birre e l'acqua e Tom dietro di lui le patatine. Si era pettinato e legato i capelli che fino a poco prima gli ricadevano disordinati sopra le spalle, e aveva indossato una maglietta e dei jeans rendendosi decisamente più presentabile.
    - Cos'è quella faccia DoppiaK?- chiese leggero, posando insieme al biondo tutto sul tavolino di cristallo.
    Kyle fece un sorriso prendendo un lungo sorso di birra. - Passiamo oltre. Come state?- chiese, anche se poteva rispondersi solo guardandoli.
    Erano felici, glielo si leggeva negli occhi.
    E come Misha aveva detto erano innamorati più che mai.
    Bill giocherellò con la bottiglia. - Bhè, stiamo bene. Molto bene. Siamo tornati da Aspen due settimane fa e Tom ancora non ha imparato a sciare. E' un disastro, gliel'ha detto anche un bambino dopo averlo visto cadere sulla pista blu come un pollo. Ho il video, ricordami di fartelo vedere!- ridacchiò dando una leggera pacca sul ginocchio del marito che fece una smorfia teatrale.
    - Era evidente che quel moccioso lo ha fatto di proposito! Si è messo in mezzo, o l'investivo o cadevo. A pensarci bene avrei dovuto investirlo...- commentò stizzito bevendo poi la sua birra.
    I tre risero, e Bill poggiò la testa sulla spalla di Tom.
    Se c'era una cosa che non era cambiata in tutti quegli anni era l'incapacità dell'uomo ad ammettere che non riuscisse in qualcosa. Ma era un lato di lui che non avrebbe mai modificato.
    Era felice di aver dato una possibilità al loro rapporto, vent'anni prima. Aveva avuto tanti dubbi, ma l'architetto si era sforzato per fargli capire quanto fosse cambiato, quanto si sarebbe impegnato per loro.
    Alla fine non aveva potuto fare a meno di abbandonare tutte le sue riserve, concedendo a quella favola di nascere e svilupparsi.
    Avevano attraversato momenti duri all'inizio, ovviamente. In quale coppia tutto andava sempre alla perfezione?
    Eppure nessuno dei due aveva ceduto. Si erano rimboccati le maniche per far sì che tutto funzionasse, perchè ne valeva la pena.
    Cristo, se ne valeva la pena.
    C'era stato quel ragazzo di cui non ricordava più neanche il nome, che frequentava in quel periodo. Ne aveva perso le tracce nel momento stesso in cui, davanti ad un amaro caffè, gli aveva confessato di non aver mai provato nulla per lui. Si era sentito da cani, ma era una storia destinata a fallire comunque: c'era sempre stato Tom nella sua mente e sempre ci sarebbe stato, e se ne era reso conto nell'istante esatto in cui aveva incrociato di nuovo il suo sguardo alla mostra di Ayelèn. A volte si sentiva ancora mortificato quando ci ripensava, soprattutto per la reazione più che comprensibile che il ragazzo aveva avuto. Ma era di un'intera vita affianco all'architetto quello di cui stavano parlando, non aveva avuto senso illuderlo su un sentimento che non avrebbe mai oltrepassato l'affetto.
    Strinse la mano di Tom, che lo guardò sorridendogli dolcemente. - Che c'è?-
    Bill scosse la testa con un sorriso rassicurante, per fargli capire che andava tutto magnificamente bene.
    Sopratutto che lui era felice come mai era stato in tutta la sua vita, ma questo Tom già lo sapeva.
    Infatti l'uomo gli baciò la fronte accarezzandogli la mano con dolcezza. - Tua madre?- chiese poi al figlio.
    Kyle si rilassò sul divano in eco-pelle, portando un braccio dietro le spalle della sua ragazza. - Bhè, è tornata di nuovo a New York a casa di James.- disse e l'architetto lanciò un fischio di ammirazione. - Però, la cara Nath fa davvero sul serio con quel ragazzino! Da quanto stanno insieme, due anni?- domandò con un pizzico di acidità nella voce.
    Nonostante si fosse più che sistemato con Bill non aveva mai smesso di essere protettivo quasi fino alla nausea nei confronti di Nathalie.
    Bocciava qualsiasi relazione intraprendesse, sostenendo che nessuno era mai alla sua altezza e che preoccuparsi per lei era un dovere e un diritto poichè, oltre ad essere la sua migliore amica era anche la madre di suo figlio, che era uno dei suoi tesori più preziosi.
    - James ha 35 anni, papà. Non è un ragazzino e mamma è assolutamente in grado di prenderlo a calci nelle palle se fa qualche cazzata. La conosci, no? Sta bene e sono felici, cerca di esserlo anche tu per lei.- rispose Kyle con calma, ormai abituato alle stramberie di suo padre.
    Tom sbuffò, e il figlio lo guardò accigliato. - Gli zii?- chiese per cambiare discorso, dopo essersi portato alla bocca una manciata di patatine.
    Bill sollevò gli occhi al cielo, imitato dall'architetto.
    - Quei due stanno una favola, sono ancora convinti di stare in luna di miele...- - Dopo quindici anni!- aggiunse Tom infervorato. - Sono snervanti e appiccicosi. Qualche volta ci provano pure a rimanere a dormire qui, ma li caccio via a calci in culo prontamente. Non voglio vederli scopare sul mio divano!-
    Il biondo ridacchiò, rivolgendosi a Misha. - Perdona il linguaggio di mio marito, ma loro se lo meritano, sono due pazzi megalomani. Adorabili sì, ma fuori di testa. Avrai modo di conoscerli comunque, verranno più tardi per cena con Ayelèn e Griffin.-
    La ragazza osservò confusa il compagno, che le sorrise. - Ayelèn è la migliore amica di papino da sempre, credo, e Griffin suo marito. Lui era un cliente di papà...è grazie a te che si sono conosciuti, no?- chiese Kyle al padre, che annuì orgoglioso.
    - Chiamami cupido, dolcezza!-
    Kyle scosse la testa. - Ma per favore, che se non fosse stato per gli zii e Ayèlen col cazzo che stavi con lui!-
    Bill annuì orgoglioso, asciugandosi lacrime invisibili. Tom gonfiò le guance coperte di barba offeso, squadrando prima lui e poi il figlio, rivolgendo a quest'ultimo un dito contro. - Tu modera il linguaggio, ragazzino.-, poi concentrò la sua attenzione sul compagno che intanto sghignazzava bellamente, un lampo di malizia nei suoi occhi. - Con te faccio i conti dopo.-

    Era strabiliante come il tempo fosse trascorso veloce, nonostante l'umoriso infimo dei genitori che non avevano perso occasione per metterlo in ridicolo agli occhi della ragazza. Si erano seduti che c'era ancora il sole, mentre adesso l'oscurità regnava sovrana oltre le finestre.
    Diverse bottiglie vuote facevano capolino sul tavolino, le patatine terminate da un po'.
    All'inizio Kyle aveva avuto dei dubbi su quell'incontro. A parole erano tutti capaci ad accettare la loro situazione, ma quando ci si trovava faccia a faccia con la realtà le cose cambiavano. Era terrorizzato per le possibili reazioni di Misha ma tutto era andato incredibilmente bene. La ragazza aveva legato fin da subito con i suoi, coalizzandosi contro di lui ma la cosa invece di infastidirlo lo faceva sentire bene come non mai. Amava Misha, ma Tom e Bill erano le persone più importanti della sua vita insieme a sua madre, e la possibilità che tra loro non ci potesse essere affinità lo aveva spaventato terribilmente.
    Il biondo stava per alzarsi dal divano seguito dal padre, quando Kyle li invitò a rimanere seduti con un gesto vago.
    - Papà.- disse guardando entrambi, e Tom strinse instintivamente la mano di Bill. Sentiva che qualcosa era cambiato, l'atmosfera più solenne. C'era un motivo per cui il ragazzo aveva insistito tanto per andarli a trovare con la fidanzata, adesso se ne rendeva conto.
    Kyle prese un profondo respiro e guardò Misha, che gli sorrise incoraggiante. Tornò a concentrarsi sui genitori.
    - Diventerete nonni!-
    Bill per poco non sputò addosso al ragazzo l'ultimo sorso di birra che aveva appena buttato giù, Tom sbiancò di colpo.
    Nonni? LORO?
    Erano troppo giovani, Cristo!
    Sentirono il figlio sbuffare. - Avete cinquant'anni, è ora che cresciate anche voi.-, e furono quasi certi che uno dei due avesse espresso il loro disappunto ad alta voce.
    Il biondo guardò il marito con insistenza, ma quello sembrava come pietrificato. Cercò di dire qualcosa ma il suo cervello era annebbiato.
    Nonni.
    Suonava così male!
    - Sono ancora un fiorellino, perchè vuoi farci invecchiare così?- piagnucolò, portandosi la mani al viso. Dal movimento al suo fianco capì che Tom aveva annuito.
    Il ragazzo li guardò con sufficenza, stringendo la mano a Misha. - Sei vecchio. Siete vecchi. Fatevene una ragione.-
    Tom sbuffò, ma sentì qualcosa sciogliersi in lui. Si era risvegliato dal torpore che lo aveva colpito. - Tua madre che dice?-
    Perchè sì, loro potevano essere pure vecchi ma lui era solo un ragazzino. Quasi non pensò che aveva la sua stessa età quando con Nath avevano avuto lui.
    Kyle gli sorrise, e a lui sembrò un sorriso così bello, così maturo e se ne sentì stranamente orgoglioso. - Siete i primi a saperlo. Intendo davvero i primi. Misha ancora non lo ha detto ai suoi.-
    Bill spostò lo sguardo dal figlio alla ragazza, guardandola interrogativo.
    Quella annuì sorridente, e al biondo parve splendere.
    Si sollevò di scatto, praticamente buttandosi addosso alla coppia, abbracciandoli entrambi impacciato.
    Li baciò con foga, la barba rada a pizzicare le loro guance lisce.
    Tom osservò la scena rendendosi conto in quel momento di quello che era successo. E sentì il proprio cuore battere all'impazzata.
    Il suo bambino, il suo più grande tesoro sarebbe diventato padre, rendendolo ancora più fiero dell'uomo che era diventato. Non riusciva a crederci.
    Gli sembrava ancora di vederlo quando era più piccolo e Nathalie lo lasciava da lui i fine settimana, e le passeggiate mano nella mano per Berlino, e le ninne nanne suonate con la vecchia chitarra scordata, e le loro lunghe dormite pomeridiane insieme nel lettone, il suo angioletto tra lui e Bill.
    Il marito parve accorgersi dei suoi occhi lucidi quando si voltò di nuovo e gli sorrise rassicurante avvicinandoglisi, e Tom gliene fu grato. Perchè per quanto si sentisse tranquillo, il fatto che sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto lo invase come un fiume in piena, e la sensazione di non essere adeguato per quel nuovo ruolo gli attanagliò lo stomaco ferocemente.
    Il biondo si sedette sulle sue ginocchia e Tom lo avvolse tra le braccia, affondando il viso nel suo petto, e il suo profumo lo rilassò all'istante.
    Ce l'avrebbe fatta, non c'era nulla da temere.
    Sarebbe andato tutto magnificamente perchè si fidava di suo figlio, e poi c'era Bill al suo fianco.
    Il marito lasciò che si sollevasse e Tom raggiunse Kyle e lo strinse forte a sè.
    - Continuo a credere di essere troppo giovane per diventare nonno.-, e il ragazzo lo ringraziò scoppiando a ridere, perchè sapeva che quello era il modo del padre per dirgli che era felice per lui.
    Abbracciò anche Misha, permettendosi poi di sfiorarle la pancia gonfia, adesso se ne rendeva conto. Lei lo lasciò fare tranquilla.
    Il flash nella loro direzione li fece sussultare, e Tom si voltò verso il biondo, che gli sorrise da dietro la macchina fotografica.
    - Eravate troppo belli, scusate.-
    Scosse la testa sorridendo, tornando a sedersi accanto a lui. Bill gli strinse la mano, e Tom lo baciò.
    C'era stato un periodo nella sua vita in cui le scopate con uomini sconosciuti erano all'ordine del giorno. Giorni lontani che non rinnegava ma adesso, mano nella mano con l'uomo che un senso a quella vita lo aveva dato, neanche rimpiangeva.
    Non desiderava altro che Bill al suo fianco per il resto della vita, e si chiese se anche per il figlio fosse così.
    Era quello che provava stando con Misha? Lo sperava, con tutto il cuore.
    Guardandoli scambiarsi teneri sorrisi si chiese se non avrebbe dovuto organizzare il matrimonio anche a loro. Continuava ad essere fermamente contrario a quel genere di cerimonie, sebbene la fede al dito poteva indicare il contrario.
    La porta d'ingresso sbattuta con furia lo distrasse da ogni pensiero.
    - Boom baby, gli zii sono qui!- trillò una voce familiare, che gli fece rizzare i peli sulla nuca.
    Bill gemette sollevandosi, e Tom lo seguì. La ragazza intercettò il loro sguardo carico di disperazione e scoppiò a ridere.
    Erano davvero così terribili questi famigerati zii?
    Gustav e Georg ignorarono bellamente i padroni di casa, andando incontro a Kyle e Misha abbracciandoli, sollevandoli da terra e facendoli girare, riempiendoli di complimenti su quanto fossero belli assime, radiosi, di quanto Kyle fosse cresciuto e di quanto la pelle di Misha fosse morbida, e il suo accento inglese delizioso, e i capelli assurdamente curati.
    Anche loro nel corso degli anni non erano poi così cambiati. Georg aveva giusto tagliato i fluenti capelli lunghi "per adeguarsi alle mode", come diceva lui.
    Gustav aveva preso qualche chilo in più ma continuava ad avere la sua aria dolce di sempre.
    - Ridicoli.- borbottò il biondo, e l'architetto non potè fare a meno di annuire lanciando loro l'ennesima occhiataccia.
    Entrarono entrambi in cucina per lasciare i ragazzi soli con quei due. Non si abbandonavano gli sfortunati compagni al proprio destino, ma Tom e Bill vedevano quella coppia di checche anche troppo spesso, per cui per una volta potevano fare un'eccezione alla regola. I gridolini isterici di Georg fecero piagnucolare l'architetto.
    - Devo cambiare la serratura.- disse risoluto, e Bill fu più che d'accordo perchè sì, li adorava e tutto quanto, ma non avevano il minimo senso della privacy, e voleva poter stare solo con il marito senza l'ansia di quei due pronti a spuntare in casa loro da un momento all'altro anche solo per mostrare loro la nuova manicure. Ed era successo anche che li beccassero in situazioni non proprio consone, quindi era ora di darci un taglio.
    Ma non sarebbe mai successo, lo sapeva bene. Tom in fin dei conti, per quanto si lamentasse era pazzo di loro: erano i suoi migliori amici, i fratelli combinaguai che non aveva mai avuto, la spalla su cui si era poggiato per non crollare del tutto.
    Non si sarebbe mai, mai stancato di loro.
    Sorrise mettendosi a sedere sul bancone dell'isola, nella parte nascosta al salone. Tom si infilò tra le sue gambe, la testa poggiata contro il suo petto. Sentiva i battiti calmi del suo cuore mentre lo stringeva come poco prima sul divano, e le sue labbra lasciargli baci delicati sulla testa.
    Sollevò lo sguardo, incatenandolo a quello limpido del marito.
    - Diventeremo nonni.- disse semplicemente, assaporando la parola, l'effetto che faceva pronunciarla.
    Bill sorrise. - Già. Il marmocchietto avrà dei nonni fighi, è piuttosto fortunato.-, poi lo baciò languido, inebriandosi del suo sapore.
    Tom gli mordicchiò il labbro inferiore, poi scese sul mento, sul collo. Una scia umida che bruciava sulla pelle di Bill.
    - Ti scoperei qui.- gli disse malizioso, la voce bassa e roca. Il biondo inspirò, le dita strette nella sua maglietta.
    - Te lo farei fare.-
    L'architetto ridacchiò, accarezzandogli la guancia. - Ti amo.-, e Bill si abbandonò al suo tocco caldo, al suono della sua voce, alle sue parole.
    - Siete più morbosi di Dean Winchester con l'Impala.- esordì Georg dirigendosi verso il frigo, disturbando quel piccolo momento di intimità casalinga.
    Era una sua perfida abitudine che non avrebbe mai perso.
    - Non so di cosa tu stia parlando.- borbottò Tom cercando di ignorare la sua presenza, continuando a farsi cullare dal marito.
    L'uomo scosse la testa teatralmente, una mano sul petto. - La tua completa ignoranza per le serie classiche continua a farmi male al cuore, nonostante gli anni.- e li lasciò di nuovo soli, ma il momento magico era passato.
    Tom sbuffò, battendo le mani sulle cosce di Bill, che scivolò giù elegante.
    Mano nella mano tornarono in salotto e quello che vide gli scaldò il cuore, Georg e Gustav compresi.
    Quella era la sua famiglia.
    Una famiglia nata con fatica, piccola e disastrata, ma che comunque era sopravvissuta nel corso degli anni, consolidandosi nonostante i componenti.
    Una famiglia che da lì a pochi mesi si sarebbe allargata, e Tom si rese conto di non vedere l'ora. Un altro piccolo Kaulitz sgambettante per casa, circondato da un amore che per il mondo continuava ad essere imperfetto, ma a loro non importava.
    Per raggiungere quella felicità aveva dovuto scalare muri che lui stesso aveva consapevolmente eretto nel corso degli anni, ma ora che era arrivato in cima sapeva di poter toccare l'universo con un dito. Il suo personalissimo universo era lì, splendido e brillante.
    E in quel salone, accanto alla persona che gli aveva rapito il cuore e un nome a quell'universo lo aveva dato, si sentì bene come non mai.

    Fine.



    Note finali di Moody!: Eccoci qui, all'ultimissimo capitolo di From. Prima di tutto vorrei nuovamente scusarmi per la troppa attesa, spero che ne sia valsa la pena. Mettere la parola fine a From è bello e triste allo stesso tempo.. è bello sapere che siamo riuscite a concluderla ma triste perchè so che Bil, Tom, Kyle e tutti gli altri mi mancheranno.. ormai erano diventati una parte di noi. Spero che abbiamo fatto un buon lavoro e che vi sia piaciuta, spero anche che siamo riuscite a trasmettervi tutto quello che questa storia aveva da trasmettere, quello che un po' noi avevamo da trasmettere. Un grazie alla mia socia/Liebe che ha sopportato i miei scleri quando a scrivere toccava a me e un grazie a tutte voi per l'infinita pazienza. Che altro dire.. se vorrete, alla prossima! :)

    Note finali di fromTOKIOtoMARS: Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta. Dopo tre anni, "From the Inside" è arrivata al suo epilogo e mi mancherà - come ha detto la socia, tutti i personaggi sono diventati parte di noi. Quello che spero è che siano diventati anche un po' parte di voi lettrici che con tanta pazienza avete continuato a seguire la storia e commentarla. Vi abbraccio tutte singolarmente. Non è detto che il mondo di "From" si concluda qua, però. Ci potrebbe essere qualcosa in cantiere.
    Mi auguro che non siate rimaste deluse dal finale, che per me è stato l'unica conclusione possibile a questa storia. Vi voglio bene davvero, alla prossima <3

    DLIN DLON, INFORMAZIONE DI SERVIZIO! Io e la socia abbiamo deciso di aprire una pagina personale di Facebook, che troverete qui: oltre agli aggiornamenti per le nostre future storie ed eventuali spinoff, ci dedicheremo anche (e soprattutto) al cazzeggio e allo shipping selvaggio di tante altre coppie (slash e non). Quindi raggiungeteci! Peace <3
     
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  2. persefone87
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    aspettavo con ansia l'epilogo e ora che ho visto la parola fine, sono tristissima, ma comunque felice per il tenerissimo finale che mi ha dato proprio la sensazione di famiglia perfetta. come sempre sono di poche parole, ma ho letteralmente adorato questa storia e non sarei in grado di riportarlo in un messaggio! aspetto con ansia la prossima storia e ci vediamo su facebook. :-D
     
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  3. fromTOKIOtoMARS
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    CITAZIONE (persefone87 @ 20/12/2014, 18:43) 
    aspettavo con ansia l'epilogo e ora che ho visto la parola fine, sono tristissima, ma comunque felice per il tenerissimo finale che mi ha dato proprio la sensazione di famiglia perfetta. come sempre sono di poche parole, ma ho letteralmente adorato questa storia e non sarei in grado di riportarlo in un messaggio! aspetto con ansia la prossima storia e ci vediamo su facebook. :-D

    Mio Dio, pensavo di averti risposto prima! Sono una persona orribile, come i cavalli.
    Comunque GRAZIE GRAZIE GRAZIE a te, hai commentato sempre. Non importa se sei di poche parole, io e la socia abbiamo sempre capito quanto la storia tii piacesse e ne siamo grate.
    Ci vediamo su Facebook sì, e presto di nuovo in questa sezione (o almeno si spera!)
    Grazie ancora <3
     
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  4. fromTOKIOtoMARS
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    DLIN DLON, INFORMAZIONE DI SERVIZIO PT.2!
    Ho scritto una breve OS-Spinoff di "From", che potete trovare > quiqui. Non so quanto possa valerne la pena ma hey!, io ce l'ho messa tutta!
    <3
     
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  5. selly-bill
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    Ho letto questa storia tutta d'un fiato. Hai preso ispirazione da Queer As Folk? (Io lo amo xD) E' una storia che mi ha preso fin da subito,davvero bella. Mi sarei aspettata un pò più di "rivalità" con Ian, Tom doveva soffiarglielo da sotto il naso da stronzo xD Comunque ti faccio i miei complimenti e corro a leggermi lo Spin-off. Ancora bravissima e spero presto di leggere un altra tua storia ^_^
     
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  6. fromTOKIOtoMARS
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    CITAZIONE (selly-bill @ 1/4/2015, 18:55) 
    Ho letto questa storia tutta d'un fiato. Hai preso ispirazione da Queer As Folk? (Io lo amo xD) E' una storia che mi ha preso fin da subito,davvero bella. Mi sarei aspettata un pò più di "rivalità" con Ian, Tom doveva soffiarglielo da sotto il naso da stronzo xD Comunque ti faccio i miei complimenti e corro a leggermi lo Spin-off. Ancora bravissima e spero presto di leggere un altra tua storia ^_^

    Ti ringrazio dei bei complimenti, è sempre un piacere sapere che quello che fai viene apprezzato. Per quanto mi riguarda sì, la mia ispirazione è stata Queer As Folk: non potevo non farlo, quella serie è parte di me!. Per quanto riguarda la socia invece no, anche perchè (a detta sua) gliel'ho fatto odiare e quindi non lo vedrà mai. E' una babbana, non ci si può far niente.
    ...in fin dei conti Tom ha soffiato Bill da sotto il naso di Ian, no? ;)
    Grazie ancora, sei un tesoro <3
     
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  7. LalliG14
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    L'ho letteralmente DIVORATA questa fic :superlove: no, davvero..ogni volta che finivo un capitolo non vedevo l'ora di leggere quello dopo. Georg è ufficialmente il mio personaggio preferito. Nonostante che nella realtà mai e poi mai penserei di poterlo vedere così come l'avete descritto (peccato :patpat:), siete riuscite a renderlo incredibilmente....credibile xD brave brave brave
    (ora su...correte a scriverne un'altra :ph34r:)
     
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  8. fromTOKIOtoMARS
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    CITAZIONE (LalliG14 @ 19/4/2015, 23:54) 
    L'ho letteralmente DIVORATA questa fic :superlove: no, davvero..ogni volta che finivo un capitolo non vedevo l'ora di leggere quello dopo. Georg è ufficialmente il mio personaggio preferito. Nonostante che nella realtà mai e poi mai penserei di poterlo vedere così come l'avete descritto (peccato :patpat:), siete riuscite a renderlo incredibilmente....credibile xD brave brave brave
    (ora su...correte a scriverne un'altra :ph34r:)

    Ma ciao anche qui!
    Per "From" non sono che la co-autrice, ma sento di parlare anche per la socia quando dico che apprezzato infinitamente il tuo commento. Sono felice che anche la "mamma" di "Say Yes" ti sia piaciuta, sono fiera del fatto che hai trovato Georg credibile (sebbene assolutamente OOC)...quindi niente, grazie grazie e ancora GRAZIE.
    Adesso come adesso sarà difficile che arrivino storie scritte da entrambe, ma non è detto che in un futuro non succeda! Quindi...come si dice, stay tuned!(?) - e sì, seguici sulla pagina FB per gli eventuali aggiornamenti! *fine momento spam*-
    :wub:
     
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  9. selly-bill
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    CITAZIONE (fromTOKIOtoMARS @ 8/4/2015, 00:35) 
    CITAZIONE (selly-bill @ 1/4/2015, 18:55) 
    Ho letto questa storia tutta d'un fiato. Hai preso ispirazione da Queer As Folk? (Io lo amo xD) E' una storia che mi ha preso fin da subito,davvero bella. Mi sarei aspettata un pò più di "rivalità" con Ian, Tom doveva soffiarglielo da sotto il naso da stronzo xD Comunque ti faccio i miei complimenti e corro a leggermi lo Spin-off. Ancora bravissima e spero presto di leggere un altra tua storia ^_^

    Ti ringrazio dei bei complimenti, è sempre un piacere sapere che quello che fai viene apprezzato. Per quanto mi riguarda sì, la mia ispirazione è stata Queer As Folk: non potevo non farlo, quella serie è parte di me!. Per quanto riguarda la socia invece no, anche perchè (a detta sua) gliel'ho fatto odiare e quindi non lo vedrà mai. E' una babbana, non ci si può far niente.
    ...in fin dei conti Tom ha soffiato Bill da sotto il naso di Ian, no? ;)
    Grazie ancora, sei un tesoro <3

    Queer as folk regnerà sempre e il fatto che tu abbia messo Bill&Tom nel mio telefilm preferito me la fa amare all'infinito! u.u Complimenti,sul serio. Stupenda. Spero di leggere altre tue storie in futuro.

    Ps_ Si è vero,Tom glielo ha letteralmente fottuto u.u xD
     
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    bellissima bellissima 💕 l'ho finita in un giorno :')
     
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