From the Inside

by fromTOKIOtoMARS & !Moody | NC17, AU, Twincest not Related, Adult Content, Slash, Comico, Erotico, Angst (lieve)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Dakota.Auree.
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Noi uppiamo lo stesso, per far vedere che ci siamo : P

    Up up
     
    Top
    .
  2. !Moody
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    E vi ringraziamo mille per questo <3
     
    Top
    .
  3. persefone87
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Noi uppiamo lo stesso, per far vedere che ci siamo : P

    up
     
    Top
    .
  4. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    up!
     
    Top
    .
  5. persefone87
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    up
     
    Top
    .
  6. fromTOKIOtoMARS
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La vostra straordinaria pazienza sarà ripagata MOLTO presto ;)
     
    Top
    .
  7. !Moody
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sisi il capitolo è finito :)
     
    Top
    .
  8. Capricorn2187
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    :agitato2: :tet: :2gether: :rox: :superlove:
     
    Top
    .
  9. !Moody
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Capitolo 5

    "Jingle Bell Rock
    "



    Bill si girò nuovamente sotto le coperte, cercando inutilmente di scaldarsi i piedi e di dormire.

    Era mezzanotte, non aveva mangiato niente, aveva la testa piena di pensieri e la sveglia era impostarta alle sette meno venti.

    Ovviamente il sonno non lo stava cagando minimamente.

    Ripensava in continuazione a Thomas Kaulitz e alla serata che avevano passato assieme solo che poche ore prima.

    Si sentiva un povero stupido pieno di rabbia, deluso, fregato... preso per il culo.

    Sì, preso per il culo era il termine perfetto per descrivere il suo stato d'animo.

    Sospirò.

    D'altro canto era pur sempre colpa sua: era stato lui a farsi abbindolare come un coglione da quel cafone deficiente.

    "Ma è così maledettamente bravo a mentire..." si giustificò stringendo la trapunta con i pugni. "E io sono così maledettamente idiota, a volte..."

    La cosa che più gli faceva girare le palle era il fatto di non riuscire a smettere di pensarci, di non riuscire ad ignorare quel lieve prurito allo stomaco.

    Infondo non si trattava altro che di un uomo che si credeva magnifico, e che neanche conosceva.

    Non doveva darsi così tanta pena, era solo il padre di un suo allievo.

    Solo di un bugiardo sciupamaschi.

    Solo di un coglione sfacciato.

    E lui odiava i bugiardi sciupamaschi, coglioni e sfacciati.

    "Io non sono come gli altri: non mi farò usare, sono più forte di lui!" pensò, mordendonsi un labbro. "Se vuole scoparmi, glielo impedirò in tutti i modi. Anche traciandogli le palle, se neccessario!"

    Si lasciò scappare un risolino, immaginandosi la scena.

    Sentì i muscoli rilassarsi e finalmente il sonno arrivare.

    "Che bello, tra poco è Natale. Domani siamo già il 12 Dicembe..." pensò ancora, sospirando beato.

    Era quasi sul punto di addormentarsi quando sbarrò gli occhi, sollevandosi a sedere.

    - Merda, la scenografia della recita natalizia!-


    Kyle mise la punta viola dell'albero con un entusiasmo da far invidia a Babbo Natale stesso.

    Tom lo teneva sulle spalle da circa 15 minuti, per aiutarlo a mettere le palline e gli addobbi sull'albero nei posti più alti.

    Le due checche erano impegnate a decorarsi coi nastri che avebbero dovuto trovars sopra il finto abete alto due metri, senza badare troppo a loro.

    A dire la verità però Tom ne era felice. Quel momento sembrava essere solo suo e del suo bambino, che rideva ad ogni pallina infilata nel modo giusto.

    Lui gliele passava, continuando a ripetergli di stare attento e di riempire i buchi.

    Le lucine viola e blu già lampeggiavano da un pezzo, colarando i capelli biondi di Kyle di uno strano colore, e brillavano almeno quanto gli occhi di Tom.

    - Mettine una qui!- disse indicando uno spazio vuoto tra le palline, tutte sulle tonalità violacee o blu, e Kyle ne infilò una sorridendo.

    - Papi voglio una pallina tutta mia!- esclamò il bimbo dopo un po', e Tom sorrise. - Che ne dici se ci scriviamo il tuo nome con il pennarello con i brillantini?- propose, e come risposta ricevette un urletto di pura felicità.

    Tom ridacchiò, mettendolo giù. - Intanto scegli la pallina, che lo vado a prendere di sopra- ordinò dolcemente, salendo le scale con una certa fretta.

    Era un po' stanco. Aveva passato la notte quasi in bianco, sia a causa della sua compagnia (che aveva scaricato solo verso le quattro), sia per il sonno che non voleva arrivare a causa del nervoso, ma non avrebbe rimandato quel momento per nulla al mondo.

    Era la prima volta che preparava l'albero e le decorazioni natalizie con Kyle, visto che di solito il Natale lo passavano assieme a Nathalie o a casa sua o in qualche lussuoso ristorante.

    Sorrise entrando nel suo studio.

    Era davvero bellissimo, e si ripromise che sarebbe stata un'esperienza che non avrebbe più mancato di fare.

    Quando scese vide che Kyle teneva in mano una pallina di vetro trasparente con delle spirali disegnate attorno.

    Ricordava che gliel'aveva regalata la sua segretaria l'anno prima assieme ad un'altra simile, ma non le aveva mai messe.

    - Hai scelto quella? Sei sicuro?- domandò, avvicinandosi.

    Kyle annuì. - Sì, mi piace quetta!- ammise orgoglioso, e Tom ridacchiò. - Ok DoppiaK, ora papà ci scrive il tuo nome e poi la appendi dove vuoi tu, ok?-

    Il bimbo annuì, battendo le mani impazziente e osservando il padre scrivere "Kyle" in modo ordinato, mettendoci anche un cuoricino in parte.

    - Va bene così?- chiese l'uomo mostrandogliela, e questò annuì prendendola. Con l'aiuto di Tom la posizionò circa al centro del grande albero.

    - Direi che è perfetta li!- esclamò Tom, ma Kyle scosse la testa. - No, guadda!- mormorò scendendo e prendendogli dalle mani il pennarello, e poi si mise a frugare nello scatolone delle palline, tirandone fuori l'altra in vetro.

    - Cosa vuoi fare?- domandò incuriosito l'architetto, guardandolo stappare il pennarello.

    Kyle non sapeva scrivere, o per lo meno sapeva scrivere solo poche cose che aveva imparato all'asilo e grazie a Nath.

    Si ritrovò a pensare che lui non aveva mai cercato di insegnargli a scrivere qualcosa.

    Il bimbo si concentrò, scrivendo in maniera traballante "Papi", disegnandoci a sua volta un cuore un po' imperfetto, facendo sorridere teneramente Tom.

    - La metto vicino alla mia!- spiegò Kyle, sorridendo. - Così 'tiamo vicini anche sull'albero di Natale!-

    Tom sorrise di più e prese in braccio il suo piccolo, spupazzandoselo tutto.



    Ricordati di caricare la videocamera Thomas! Voglio vederla la recita del mio angelo!- si raccomandò Nath al cellulare.

    Tom alzò gli occhi al cielo, continuando a scrivere l'importante email al computer. - Sì Nath, lo sto facendo ora.- borbottò, e la sentì sbuffare. - Ti sento scrivere su quel dannato computer!-

    L'uomo sospirò. - Nath, ora sono in ufficio. Ti prometto che la caricherò appena a casa, male che vada userò il cellulare!- promise, stiracchiandosi.

    - Ma non puoi chiamare Georg o Gu...no, lascia perdere riuscirebbero a romperla...- disse affranta, facendolo ridere. - Smettila! Ti ho dato la mia parola, tranquilla.-

    Quella sera ci sarebbe stata la recita di Natale della classe di Kyle, ed era la prima che Nathalie perdeva.

    Aveva iniziato a dirgli della videocamera da quella mattina alla sette e non aveva ancora smesso.

    Tom sapeva che ne aveva tutte le ragioni, dato che si dimenticava spesso le cose, ma iniziava davvero a mettergli ansia.

    Insomma, stava lavorando e prima delle otto di quella sera non ci sarebbe stata nessuna recita, non serviva che lo tartassasse anche al lavoro!

    -Ma Tom io vog...- -Scusami Nath devo andare, ho una riunione!- la interruppe l’uomo, mentendo spudoratamente e chiudendo la chiamata ancora prima che lei potesse dire qualcosa.

    Si masaggiò le tempie doloranti.

    Era stanchissimo, non aveva dormito neanche quella notte.

    Il sonno tardava ad arrivare e lui continuava a fissare i numeri che inesorabili cambiavano sul suo orologio elettronico.

    Aveva anche pensato a Bill, chiedendosi se sarebbe riuscito a convincerlo per un altro appuntamento dopo il disastro di Georg.

    Insomma, il maestrino non era una sfida impossibile, solo un tantino ardua.

    La più difficile, pensandoci bene.

    E cazzo, se lo voleva portare a letto ogni giorno di più!

    Forse era quello che non lo faceva dormire la notte? Scopate a parte, si intende.

    Sospirò mettendo via le carte sparse per la scrivania e facendo un inutile mezzo giro nel suo ufficio.

    Si sentiva soffocare lì dentro, anche se in realtà amava il suo lavoro.

    Decise di tornarsene a casa.

    Lasciò detto alla sua segretaria che si sentiva poco bene, e doveva rimandare tutti gli appuntamenti o chiamate ad altri giorni.



    Quel giorno il cielo era grigio, e le nuvole erano cariche di neve.

    Tom sbadigliò piano, cambiando stazione alla radio che continuava senza sosta a mandare canzoni di Natale.

    La città procedeva caotica come sempre, tranne che per le strade.

    Il traffico era lento e noioso e Tom era fermo in una coda davanti al semaforo da almeno dieci minuti.

    Imprecò a mezza voce.

    Si appoggiò al sedile, e scrisse un messaggio a Gustav, dicendogli che era bloccato nel traffico e che non sapeva quando sarebbe riuscito ad arrivare.

    Kyle quel giorno a causa della recita era andato a scuola solo qualche ora alla mattina, e l'amico gli stava facendo da baby-sitter - almeno fino a quando non sarebbe tornato a casa lui.

    Dopo che ebbe ricevuto risposta dal biondo si rilassò un pochino, osservando la gente camminare frettolosa per la città, immersa fino al collo dal lavoro e dagli impegni.

    Chiuse gli occhi, coccolato dal tepore che si era creato nella macchina e per qualche secondo non pensò a nulla.

    Trasalì quando sentì un clacson suonare e si accorse, con un certo imbarazzo, che il semaforo era finalmente diventato verde. Davanti a lui non c’era più nessuno e stava, evidentemente, creando ancora più coda e nervoso agli altri automobilisti.

    Ovviamente non si sentì in colpa e partì velocemente borbottando un "Poveraccio, se non gli ho fatto il medio è perchè non voglio mettere fuori dal finestrino neanche un'unghia" a mezza voce.

    Continuò per la sua strada finchè non fu incuriosito da un marciapiede pieno di cianfrusaglie, tra cui vernice e teli.

    "Che diavolo stanno facendo?" pensò, dato che gli era capitato raramente di trovare qualcosa, o meglio qualcuno, davanti a quel piccolo teatriano comunale.

    Poi ebbe un'illuminazione, ricordandosi che era lì che il suo bambino doveva fare la recita di Natale.

    Incuriosito da quell'apparente baccano decise di trovare parcheggio, il più vicino possibile, e andare a vedere cosa succedeva.

    L'interno del teatro era ben illuminato grazie alle grandi finestre, ed era anche riscaldato per bene.

    Contro le aspettative di Tom, nonostante fosse piccolino (teneva sì e no una cinquantina di posti a sedere), era pulito e molto carino.

    Sembrava una piccola riproduzione di quei grandi teatri che si vedevano in tv o ai giornali.

    Al suo interno, comunque, c'era un vorticoso via vai di donne che sistemavano alcuni pannelli, continuavano a pulire, rimettevano in ordine o pitturavano enormi tele che probabilmente servivano come sfondo per la recita.

    Tom notò che a guidarle c'era una biondina decisamente carina, con un grembiulino rosa confetto tutto sporco di pittura e un pennello che fungeva da bastoncino per bloccarle i lunghissimi capelli.

    Si muoveva tra una tela e l'altra aiutando le mamme a dipingere le parti più difficili, o a rittoccare le ombre e le sfumature.

    Probabilmente era una pittrice, oppure era dannatamente brava a disegnare.

    O magari entrambe le cose.

    Poi, con un certo entusiasmo, lo notò. Stava seduto in un angolino a ritagliare stelle in polistirolo con un taglierino, l’espressione concentrata e sexy come solo lui poteva essere.

    "Cazzo..." pensò solo, e le sue labbra si disegnarono in un ghigno contorto.

    Si avvicinò piano, come quelle leonesse di Animal Planet che si nascondevano tra l’erba alta per cacciare una graziosa gazzella che mangiava tranquillamente.

    Bill non si accorse che gli era alle spalle.

    Ghignò ancora di più e poi mormorò sensualmente - Lo sai che il polistirolo è altamente sconsigliato per le recite scolastiche? Tra l'altro il mio occhio critico da archetto vuole farle notare che quella linea è decisamente storta.-

    Il moretto sussultò, tranciando di netto la punta della povera stella.

    Si girò, con occhi socchiusi. - Sa che è altamente sconsigliato che compaia ogni volta dietro di me?- sibillò, puntagli contro il taglierino.

    Tom si lasciò scappare una risatina, spostandogli di lato la mano con un dito. - Serve aiuto?- domandò cordiale.

    A dire la verità non aveva nessuna voglia di dover lavorare per quella recita, ma se fosse servito a farsi rivalutare da Bill allora si sarebbe sprecato abbastanza volentieri.

    Odiava faticare ma la situazione con il maestrino sembrava richiederlo, fin troppo.

    Bill fece no con la testa, cercando di riparare al danno che aveva fatto. - Sia mai che una pallina di poliestere le finisse in gola... potrebbe morire tra atroci sofferenze.- borbottò ironico.

    Tom si inginocchiò accanto a lui prendendo la stella. - Ok, capisco che tu sia arrabbiato, però Georg è un coglione e non devi dargli ascolto.-

    Bill sbuffò. - Non è solo il suo amico checca, tutti parlano male di lei. Se ha questa reputazione disastrosa dovrebbe farsi un piccolo esamino di coscienza.- borbottò atono.

    Tom osservò per qualchè secondo la stella.

    Maledetti giornali scandalistici e maledetto Georg che puntualmente trovava sempre il modo di rovinargli tutti i piani!

    Bill non sembrava intenzionato a perdonarlo e continuava imperterrito a stare col piede di guerra.

    Doveva cercare di impietosirlo.

    Si morse un labbro avvicinandosi allo scatolone e frugandoci dietro. - Ammetto di avere una pessima abitudine. Faccio sesso occasionale con moltissimi uomini, sono uno stronzo e tante altre cose però sto cercando di cambiare...- iniziò, - Ho capito che il sesso con uno sconosciuto non mi trasmette più niente, mi lascia solo un vuoto tremendo dentro al petto e poi penso a mio figlio! Che esempio gli do? Lui è piccolo, e vede soltanto un via vai incredibile di uomini, e so che quando sarà grande capirà. Non voglio deluderlo! Vorrei tanto... imparare ad amare, ad instaurare una relazione stabile. Capisci ciò che intendo? Se ti ho raccontato quelle cazzate l'altra volta era perchè avevo paura che non avresti mai voluto parlarmi...- terminò.

    Si stupì di quanto fosse bravo a mentire.

    Avrebbe smesso di scopare come un coniglio soltanto se gli avessero tagliato le palle.

    Amava la vita che faceva, e niente e nessuno lo avrebbe fatto cambiare.

    "E una volta che ti ho scopato per bene mio caro, lo capirai presto" pensò, con malizia.

    Oh sì, se lo sarebbe scopato per un giorno intero prima di sbatterlo fuori come sempre. E chissà, se fosse stato bravo ci avrebbe scopato anche due giorni.

    Alla fine stava sudando sette camicie, ci doveva essere una lunga, eccitante ricompensa.

    Il moretto inarcò un sopracciglio. - Mi sta dicendo che vorrebbe... che io fossi quella relazione stabile?- chiese con sgomento.

    - No! Non sarei mai così sfacciato. Non ti costringerei mai a legarti a me, però... mi piacerebbe davvero tanto... tanto frequentarti Bill, davvero.- disse Tom, prendendo un bastoncino di legno dallo scatolone e infilandolo nel polistirolo, riuscendo ad unire così la punta con il corpo della stella. - Ecco fatto.-

    Bill prese la stella senza guardarlo e l'altro capì che era ancora dubbioso sul da farsi, ma sicuramente lo aveva ammorbidito.

    "E il Sexgott colpisce ancora!" esultò mentalmente, mantenendo però quello sguardo da cucciolo bastonato e incompreso dal mondo.

    - Vuoi aiutarmi, Bill?- chiese piano, torturandosi il lembo del giubotto per sembrare ancora più credibile.

    Il moretto sospirò, accarezzando distrattamente la stella. - Non ci conterei molto...-



    Non credo che il boa piumato sia incluso nella lista.- borbottò Gustav prendendo il foglio su cui c'era scritto tutto quello che Kyle doveva portare per la recita di quella sera.

    Georg roteò gli occhi, finendo di arrottolare elegantemente il boa celeste attorno al collo del bambino che si mangiava tranquillo un lecca-lecca. - Evidentemente chi ha scritto quella lista non sa niente in fatto di moda.- disse, fiero di sé stesso.

    Gustav sollevò le spalle. - Questo è vero.- ammise, - Io lo truccherei anche un po', è così pallido!-

    Il piastrato si illuminò come una delle lampadine di Natale che erano sopra l'albero e si lanciò subito a prendere la trousse nello stesso istante che Tom rientrò in casa.

    - 'Sera a tutti!- urlacchiò entrando in salotto e lì si pietrificò, vedendo com'era conciato il suo bambino.

    - Georg, ammettilo che vuoi morire soffrendo!- ringhiò, levando il boa dal collo del figlio e gettandolo, senza rimorsi, nel fuoco del camino che se lo ingoiò in pochi secondi.

    Il piastrato si mise una mano sul cuore, sbiancando. –Cos’hai fatto? Mostro...- sussurrò.

    Tom lo ignorò e prese in braccio Kyle. - Pronto per questa sera?- chiese, e il bimbo annuì masticando il dolce ormai quasi finito. - Sarò tanto bavo!- ammise, facendo sorridere orgoglioso il padre.

    - Hey, vado a prendere la videocamera e poi andiamo, che siamo già in ritardo.- si intromise Gustav e voltandosi lanciò uno sguardo impietosito verso Georg che quasi piangeva davanti al caminetto. - Sei proprio l’essere che sta alla fine della catena evolutiva, Ge.- borbottò prima di salire al piano di sopra.

    Tom mise giù il figlio. - Forza DoppiaK, infilati il giubotto che andiamo.-

    Non lo avrebbe mai ammesso ma fremeva dalla voglia di vedere la recita del suo cucciolo, ed era certo che sarebbe stato lo spettacolo più bello che avesse mai visto.




    Salirono in macchina dieci minuti dopo, con Georg che ancora piangeva il suo boa, e Gustav e Kyle che lo prendevano in giro appoggiati da un divertito Tom, ed arrivarono al teatro in circa venti minuti a causa del traffico.

    Mentre i ragazzi andavano a prendere posto in sala, Tom accompagnò il figlio dietro le quinte, consegnandolo personalmente a Bill.

    - Mi raccomando eh!- disse al maestro, ridacchiando ed osservando con un certo piacere che Kyle lo stava abbracciando, felice di rivederlo.

    Il moro lo fissò, quasi con un certa aria superiorità, ed annuì. - Certo, starò attentissimo a lui!- promise, prendendo il bimbo in braccio e andando nei camerini, senza aggiungere altro.

    Tom fissò della schiena del maestrino finchè non lo vide sparire tra le altre maestre e bambini e poi, quasi di corsa, raggiunse gli amici.

    Prese posto vicino a Georg, e accese la videocamera. - Ora, vedi di non dire le tue solite cazzate che devo registrare!- sbottò, ma il piastrato neanche gli rivolse la parola, ancora offeso.

    Aspettò che le luci si abbassassero.

    - Tre, due, uno...azione.- sussurò, prima di premere play.



    Note finali: Questo capitolo è stato scritto da me, speriamo entrambe che vi piaccia e scusate immensamente per questo mostruoso ritardo :wub:
     
    Top
    .
  10. ladymoon
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    bellissimo e Tom e una faccia da cxxxo assurda ma chi gioca con il fuoco prima o poi si scotta....
     
    Top
    .
  11. !Moody
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Chi lo sa, magari lui è molto bravo a giocarci :)
     
    Top
    .
  12. persefone87
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    finalmente il capitolo!!!! tom è furbissimo, le prova tutte per far cedere bill!! comunque sono sicura che presto bill si lascierà andare, anche lui d'altronde vuole concedersi un pò di divertimento, anche se fa di tutto per mantenere le distanze, come continuare a dare del "lei" a tom! postate prestoooo
     
    Top
    .
  13. !Moody
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Più che altro il lei che da a Tom è per orgoglio, dato che Tom non lo fa più XD
    Tom è una cacca bastarda u.u
    Grazie per il commento :)
     
    Top
    .
  14. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Davvero un bel capitolo dove almeno risalta una delle pochissime (direi inesistenti XD) qualità di Tom: l'amore per suo figlio. Si vede che è legatissimo a Kyle!
    Bill fa benissimo a non fidarsi di lui, è veramente uno stronzo patentato :botte: sarei felicissima se riuscisse a farlo innamorare di lui e poi lo piantasse! Potrebbe essere? *fa occhi dolci alle scrittrici*
    Georg, come al solito, mi fa morire :rofl:

    Un bacio e uuuuuuuuuuuuuuuuup!
     
    Top
    .
  15. Capricorn2187
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Perchè Bill nn ha ficcato il taglierino nell'aggeggio di Tom? è.é

    Biiiilllll cerca di tenere parato il deretano e cerca di nn fargliene vedere neanche uno spiraglio è.é

    Kyle....niente da dire su di lui,l'unica persona sensata.
     
    Top
    .
669 replies since 20/6/2011, 23:57   15939 views
  Share  
.