From the Inside

by fromTOKIOtoMARS & !Moody | NC17, AU, Twincest not Related, Adult Content, Slash, Comico, Erotico, Angst (lieve)

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  1. fromTOKIOtoMARS
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    Capitolo 4

    "Heart VS Brain: 0 - 1
    "


    Sin da piccolo era stato portato a credere nel grande amore. Quello puro e vero, eterno come quello delle favole; tanto totalizzante da annullarti completamente.
    Era un sognatore, gli piaceva crederci.
    Da quando il padre era venuto a mancare però, tutto ciò in cui credeva era stato messo in discussione.
    Ora, se ci pensava, non poteva che essere così. Non credeva più all'amore. Non voleva più credere all'amore.
    Meglio quello disincantato di una notte, portava decisamente meno problemi.
    Nonostante tutto, c'era un tratto del suo carattere che non era stato affatto scalfito. Era, ed era rimasto tutt'ora, un inguaribile romantico.
    Amava sentirsi al centro dell'attenzione: voleva essere notato, voleva essere corteggiato. Era una sensazione impagabile, a cui non avrebbe mai rinunciato.
    Tuttavia, se le attenzioni arrivavano da quella persona, tutto il suo discorso andava bellamente a farsi fottere. Non voleva che essere invisibile ai suoi occhi, così da non sentire più quel dannatissimo sguardo puntato addosso come una pistola.
    Sì, gli dava decisamente fastidio.
    ... forse.
    La cosa che lo faceva infuriare era che sapeva perfettamente che Tom Kaulitz era uno spietato, squallido, presuntuoso, arrogante, stupido ninfomane, che non aveva altri interessi se non sé stesso e che era davvero convinto che ogni gay sulla faccia della terra sarebbe caduto ai suoi piedi, ma nonostante tutto non poteva che rabbrividire di piacere ogniqualvolta gli parlava.
    Però non gli piaceva. Ne era più che certo.
    Se solo avesse potuto, avrebbe preso a badilate quella sua dannata faccia che si ritrovava.
    ... quella sua perfetta dannata faccia.
    Sbuffò combattuto, nascondendo il viso sotto il braccio.
    Si odiava profondamente. E odiava soprattutto il fatto che era un coglione. Uno stupido ed egocentrico coglione.
    "Perchè mi si compra con un niente?" piagnucolò tra sé e sé, sollevandosi e scuotendo la testa rassegnato.
    Era senza speranza.
    Il suo sguardo cadde nuovamente sulla copertina di Vogue, quella con Tom, e gli occhi del moro si ridussero a due fessure. Rilassò poi i muscoli del viso, schioccando contrariato la lingua.
    A quanto pareva, il dono di dar fuoco agli oggetti ancora non lo aveva acquisito.
    Sbuffò nuovamente, prendendo poi dall'attaccapanni il giubotto, ed uscì di casa.
    ... non prima di aver gettato un'occhiata combattuta al cd di "Born this Way", che come un santino troneggiava sul mobiletto nel solotto accanto al televisore.

    - Avanti, spiegami perchè devo uscire io!-
    Gustav sollevò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo, osservando con un sopracciglio sollevato l'amico. - Forse perchè TU sei il padre? Avanti Thomas, non vorrai che tuo figlio si rincoglionisca davanti alla TV a colpi di Tik Tok, no?-
    Tom sbuffò, incrociando le braccia al petto. - Fuori fa freddo, vacci tu.- s'impuntò; un leggero broncio a dipingergli il volto contrastava con le sue fattezze estremamente virili, facendolo sembrare un ridicolo bambinone fin troppo cresciuto.
    Uno scappellotto dietro la nuca lo fece sussultare.
    - A volte mi chiedo se il tuo livello di maturità riesca a superare quello di Kyle, ma non sono mai molto fiducioso. Ma vedo che faccio bene, dopotutto...- cinguettò saccente Georg comparendo alle sue spalle, ciabattando poi verso il divano con una tazza fumante di tisana dimagrente in mano.
    Tom sorvolò sul palese insulto, troppo concentrato sull'impiastro biancastro che l'amico aveva splamato in faccia.
    - Vorrei capire cosa ti spinge a fidarti così ciecamente di tutte le cagate che ti rifila Sue, davvero...- mormorò l'architetto incuriosito, poggiandosi contro lo stipite della porta per osservarlo meglio.
    Georg gli rifilò un'occhiata di fuoco, incrociando le gambe con fare da diva. - La possibilità che tu capisca di queste cose sfiora i minimi storici, Thomas. E' molto più probabile che...chessò, Gustav si scopi una donna!- trillò sorseggiando la sua bevanda, mentre il biondo lo fissava con occhi sgranati, borbottando un "perchè io?" schifato. Il piastrato lo ignorò volutamente, tornando a concentrarsi su Tom. - E ora va a fare il padre, qui servi come un pisello moscio!- e con questo lo liquidò, non prima di avergli lanciato una ciabatta piumata contro.
    Il treccinato rise, scuotendo la testa e lasciando i due soli ai loro inutili affari.
    Ormai quel salotto era diventato la loro tana: c'erano così tante boccette e intrugli da far invidia ad un covo di streghe. Fossero serviti a qualcosa, poi...
    Ma quei due esseri che si affannavano alla ricerca dell'Elisir di eterna giovinezza erano troppo divertenti per smettere di godere dei loro fallimenti; lui si limitava a dargli corda, il resto lo facevano loro.
    Ormai i ragazzi si erano stabiliti ufficialmente da lui. Casa sua era grande abbastanza, e poi gli stavano dando una mano con Kyle: per quello non avrebbe mai smesso di ringraziarli, da solo si sarebbe sentito perso.
    E poi era felice di averli tra i piedi.
    ...ma quello non lo avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura.
    Entrò silenziosamente nella cameretta di Kyle: il piccolo riposava placidamente nel suo lettino, un flebile raggio di sole trapelato dalla serranda abbassata lo rischiarava nella penombra.
    Tom si avvicinò piano, abbassandosi poi al livello del suo viso.
    Il respiro lento e regolare del figlio sembrava essere l'unico rumore in quella stanza. L'uomo sorrise, scostandogli leggero un ciuffo biondo dagli occhi, e gli carezzò delicato la guancia.
    E si sentì come se non ci fosse stato altro posto per lui, se non dove si trovava in quel momento.
    Probabilmente non era un buon padre, e lo sapeva. Ma Kyle era quanto di più bello gli fosse capitato in vita sua, e mai nessuno sarebbe riuscito ad allontanarlo dal quel dono.
    Gli sistemò meglio le coperte, sorridendo nel sentirlo mugugnare infastidito, e gli lasciò un dolce bacio sulla fronte, prima di uscire dalla camera.
    Si chiuse piano la porta dietro lo spalle, e sospirò stizzito sentendo i due amici ciarlare di creme snellenti e chirurgia estetica dall'altra parte della casa.
    ...meglio che andava a fare il padre, va.

    Solitamente non era un tipo che usciva molto.
    Erano talmente poche le volte che riusciva a stare a casa, che preferiva farsi fare anche le piccole cose pur di non muoversi. E quindi alla spesa ci pensava la donna delle pulizie, e per la colazione c'era Amy, che ogni giorno si faceva trovare col suo cappuccino bello caldo in mano.
    Certo, usciva la sera, ma erano limitati i posti che frequentava. E il pomeriggio, il massimo che si concedeva era una scappata alla Spa di Georg.
    Tuttavia, aveva la sua edicola di fiducia.
    Che poi, di fiducia...era quella che si trovava più vicino a casa sua. E non era neanche un'edicola, quanto più una mini-libreria, all'angolo della strada.
    Comunque sia, era lì che si stava dirigendo.
    Era disposto anche a farsi vedere in giro, pur di non far diventare suo figlio come quelle due checche!
    Il tintinniò che lo accolse non appena varcò la soglia della libreria aveva un non so chè di estremamente fastidioso, ma Tom lasciò correre. Salutò con un veloce cenno della testa la proprietaria, che gli stava sorridendo bonaria, dirigendosi poi a passo spedito nella sezione dedicata ai bambini.
    Ma un odore particolare lo fece bloccare al centro del locale. Era un misto di colonia per uomini e...agrumi, sembravano. Non molto forte, ma tuttavia riusciva a distinguersi dal resto.
    Non era il tipo che si basava su quei futili particolari per ricordarsi di una persona, ma quel profumo era diventato ormai inconfondibile, per lui.
    Si voltò piano, ghignando poi sinistramente.
    In effetti era lì, accanto allo scaffale delle riviste settimanali; di spalle, ma riconoscibilissimo nella sua incantata avvenenza.
    Bill.
    Tom si avvicinò piano a lui; il moro era talmente concentrato su quello che stava leggendo da non accorgersi di lui, che intanto aveva gettato una curiosa occhiata alla rivista.
    Il suo sorriso si allargò.
    - Perchè buttarsi sulle fotografie, quando potrebbe avere l'originale a portata di mano?- ansò sensuale nel suo orecchio.
    La risposta che ricevette tuttavia, non era proprio quella che si aspettava.
    Una giornalata lo colpì in pieno viso, con Bill che lo fissava bianco dallo spavento. Dopo qualche secondo di shock il moro si riprese, osservando poi mortificato l'uomo di fronte a lui.
    - Mi dispiace! O meglio, non particolarmente, ma non è stato intenzionale! Mi ha preso alla sprovvista!- si giustificò, anche se l'ombra di un ghigno era spuntata sul suo volto.
    Tom scosse la testa come a voler allontanare il dolore -ci era andato giù pesante, dannazione!-, e poi guardò intensamente il maestro. - Ogni suo colpo è come piuma, sulla mia pelle...- soffiò caldo, pericolosamente vicino al suo viso.
    Il moro si ritrasse, osservandolo poi con un sopracciglio sollevato. - Devo ricordarmi di provare a colpirla con una mazza d'acciaio allora... Per il bene della scienza, sa? Devo vedere se fa lo stesso effetto. - borbottò, incrociando le braccia al petto.
    L'architetto sorrise involontariamente.
    Mancava poco.
    - Che strana coincidenza trovarla qui. Abita in zona?- chiese Tom, del tutto intenzionato a non far cadere lì la loro conversazione, e di conseguenza terminare il loro incontro. Non adesso che ce l'aveva quasi fatta.
    Perchè sì, se lo sentiva. Bill Trϋmper era praticamente già nel suo letto.
    Il moro sbuffò leggermente, in collera con sé stesso.
    No che non abitava lì, dannazione! Perchè non se n'era rimasto a casa a...ma sì, dipingere i sassi, anche se non lo aveva mai fatto? Quello non poteva essere un dannato giorno ideale per cominciare?
    - Non credo che sia necessario che sappia dove abito. E lei, invece? Non dovrebbe stare a casa con Kyle?-
    L'architetto sollevò gli occhi al cielo, dandogli le spalle e spostandosi al reparto dei bambini. Il moro lo seguì incosciamente.
    - Kyle sta perfettamente, non si dia pena per quello. - mormorò, ghignando nel sentirlo raggiungerlo. - Sta a casa con gli zii, io sono uscito per comprargli qualcosa che stimoli il suo intelletto...sa, mi sto adoperando affinché diventi come il suo adorato papino!- cinguettò, sfarfallando le ciglia nella sua direzione.
    Bill rise, scuotendo la testa. - Le consiglio di stare lontano da "Siegessaule" allora, non so quanto possa essere adatto per un bambino.-
    Tom sollevò apatico le spalle, spulciando tra diversi quadernoni da colorare. - Mi dia fiducia, sono meglio di quanto lei creda.-
    Il maestro si ritrovò a riflettere seriamente sull'affermazione dell'uomo.
    ...non tanto, comunque.
    Ma fin troppo, per i suoi gusti.
    Tutto quello era sbagliato. Il suo istinto urtava contro la ragione, dando vita ad una guerra a cui lui non avrebbe mai voluto farne parte.
    Tuttavia, ne era il diretto interessato. Porca puttana.
    Provava quell'assurdo desiderio di cedere alle avances di Tom, di credere alle sue parole e dargli una possibilità. Non sapeva per quanto ancora l'uomo gli sarebbe corso dietro, voleva approfittarne fino a quando fosse stato possibile.
    Ma fortunatamente, il buonsenso prevaleva su ogni suo stupido pensiero.
    Tutto quello era estremamente sbagliato.
    Non doveva lasciarsi convincere da un'occhiata più intensa delle altre.
    Non lo stava facendo.
    No.
    ...no?
    Scosse energicamente la testa, nel vano tentativo di non pensare più a nulla.
    Ma era tremendamente difficile, con quel dannato Kaulitz davanti a lui! Quel dannato che continuava a guardarlo col suo sguardo caldo e penetrante, che continuava a stuzzicare quel piercing con la lingua...
    Avvampò.
    "E' tutto sbagliato!" piagnucolò tra sé stesso, coprendo il rossore sulle guance con la sciarpa di lana.
    Pregò quel Dio in cui aveva smesso di credere da tempo, pregò Maometto e Buddha -perchè essere schizzinosi?-, "fa che sia talmente imbecille da non accorgersi di nulla!" continuava a ripetersi mentalmente.
    Basta.
    Il moro sospirò, chiudendo gli occhi.
    Tutte quelle seghe mentali erano assolutamente inutili.
    A lui non piaceva Tom, andiamo! Quel tizio era troppo stupido e pieno di sé per meritarsi la sua attenzione.
    Poteva avere di meglio. Aveva già di meglio, nella sua vita.
    Riaprì piano gli occhi, sorridendo lievemente.
    Sì, andava bene così.

    Non si aspettava quella proposta.
    O meglio, ok che aveva continuato a stare insieme a lui anche se nessuno gliel'aveva chiesto, ma per come lo aveva trattato, pensava che alla fine la cosa si sarebbe conclusa lì.
    Evidentemente aveva fatto male i calcoli.
    - Allora? Mi permette di offrirle qualcosa? Prometto che sarò buono, non le salterò addosso.- ripetè Tom, fissandolo. Ridacchiava. Le guance erano arrossate per via del freddo.
    Sembrava quasi carino.
    Bill sollevò le spalle, sorridendo.
    - Male che vada, le tirerò il caffè bollente addosso.-

    Ok, adesso sì che si trovava in difficoltà.
    Era impossibile non conoscere quel posto.
    Non che ci avesse mai messo piede prima -anche solo respirare nelle vicinanze veniva troppo, per lui!-, ma questo non gli aveva certo impedito di fantasticarci un po' su.
    Ayelèn sarebbe morta d'invidia.
    Il Ritz-Carlton -il solo pronunciarlo gli provocava un brivido di pura goduria!- era uno dei posti più lussuosi e rinomati di Berlino.
    Quella catena di alberghi era sparsa in tutto il mondo, e ovviamente il livello a cui puntava era elevato.
    Gli sembrò strano non trovare l'ingresso vietato ai poveracci -oltre che ai cani-, mentre varcava la suntuosa entrata della zona Lounge. Si guardò intorno esterrefatto, gli occhi che gli brillavano dall'emozione. Provava l'assurdo desiderio di fotografare quel posto, così da conservarne almeno un ricordo.
    Di certo quella sarebbe stata la prima e l'ultima volta che gioiva di un lusso del genere.
    Senza farsi notare si diede un pizzicotto sul braccio, così da essere certo che non stesse sognando. Ma tutto rimaneva meravigliosamente lì.
    Tom lo guardò di traverso. Un ghigno soddisfatto spuntò sul suo viso perfetto.
    Ci aveva visto giusto anche quella volta. Il Ritz era perfetto per conquistare qualcuno, era l'assaggio ideale per quello che sarebbe venuto dopo.
    Funzionava sempre.
    L'architetto fece accomodare il moro, scostandogli la sedia per farlo sedere come un vero gentiluomo. Bill abbassò la testa, nascondendo il rossore sotto la lunga frangia corvina.
    Lo vide poi sedersi di fronte a lui, fare un veloce cenno con la mano al cameriere, e poi guardarlo intensamente.
    Quella colata di caramello fuso sembrava avvolgerlo, annullando completamente il mondo circostante.
    Era devastante.
    - Può chiedere qualsiasi cosa desidera. E' mio ospite.- gli sussurrò sensuale, e il maestro represse un brivido di piacere.
    Trova la calma Bill, dannazione!
    Chiaccherarono amabilmente per un bel po' di tempo, ognuno sorseggiando la propria bevanda calda.
    Ma quello era diventato ben presto un gioco di sguardi e sussurri. I ragazzi si studiavano, scoprendosi a poco a poco. Probabilmente era tutto, meno che una tranquilla conversazione tra conoscenti, ma a Bill non importava.
    Gli costava ammetterlo, ma era falice di aver incontrato Tom quel pomeriggio.
    Stava conoscendo una nuova persona, totalmente diversa da quella che era emersa dai vari giornali.
    Un nuovo Tom Kaulitz insomma, con una personalità così ricca di diverse sfumature che riuscivano a renderlo estremamente affascinante ai suoi occhi.
    Era davvero felice di trovarsi lì, in quel momento. Con lui.
    Evidentemente, non era affatto come aveva creduto.
    - Ad un certo livello poi, ti trovi costretto ad accettare qualsiasi fandonia venga raccontata sul tuo conto. Su di me hanno detto di tutto.-
    Bill lo guardò perplesso, poggiandosi con mento sulla mano. - Sarebbe a dire?-
    Tom celò un ghigno. - Bhè, è indubbiamente vero che mi piacciono i bei ragazzi, ma mi hanno dipinto come un misantropo, un playboy ninfomane. Tuttavia la mia filosofia è "si può dire di tutto, purchè se ne parli"...e quindi eccomi qui, costretto ad essere la macchietta di una personaggio che non mi appartiene.-
    Il moro si umettò le labbra, cercando di scrutarlo in profondità.
    Era vero?
    Poteva davvero fidarsi delle sue parole?
    Tom, notando la confusione negli occhi del maestro, esultò mentalmente.
    Quello era l'atto finale della sua grande commedia.
    Recitava la parte della povera vittima schiacchiata dalla popolarità, e la preda cadeva definitivamente nella sua rete.
    Era una tecnica affinata col tempo; ormai sapeva dove puntare, anche quando le persone di fronte a lui risultavano un tantino più difficili da ammaliare.
    Che sfida interessante era stata Bill! Ma, come al solito, il vincitore rimaneva uno ed uno solo.
    2 a 0, baby. Game over.
    Tutto quello che rimaneva da fare ora, era di- - Immaginavo di trovarti qui con un'altra tua vittima, Thomas. Sei così schifosamente prevedibile!-
    Bill corrugò la fronte, vedendo Tom impallidire improvvisamente davanti a lui, e seguì poi il suo sguardo, fino a puntarlo su una figura estremamente vistosa che avanzava verso di loro.
    Era un...ragazzo? Oh, sì che lo era.
    Provò la strana sensazione di averlo già visto da qualche parte, quando si accomodò al loro tavolo vicino all'architetto, che ora si era più o meno ripreso, e sembrava ribollire dalla rabbia.
    - Georg, cosa diamine ci fai qui?- rantolò ancora scioccato, frenando il desiderio di strozzarlo con le sue stesse mani.
    Il piastrato lo allontanò con un gesto stizzito, togliendosi gli occhiali da sole. - Non tornavi più a casa, e io solo con Gustav mi anno... SANTI NUMI! Che bel bocconcino!- urlicchiò, accorgendosi davvero solo in quel momento dell'altro ospite della tavolata.
    Bill, sentandosi preso in causa, sussultò. Era rimasto incantato da quelle...ciglia? Sembravano piume di pavone! Tossicchiò imbarazzato, ma in quel momento collegò dove lo aveva visto: i disegni di Kyle!
    Ecco chi si celava sotto quei vivaci miscugli di colore, allora...
    - Stupida drag queen, dovresti stare a casa a controllare Kyle!- ringhiò Tom, cercando di distogliere l'attenzione del piastrato su Bill.
    Era suo, per Dio.
    Quello tuttavia sembrava non volerlo ascoltare.
    - Ti ha raccontato tutte quelle cagate sulla pubblicità negativa, vero? Oh, non ascoltarlo! Sei eccessivamente troppo per lui, non ne vale la pena. Io non ti prenderei mai in giro, tesoro...- soffiò sensuale Georg all'orecchio del moro, che intanto era impietrito.
    Cosa?
    L'unica cosa che desiderava Tom in quel momento era scomparire. Vide tutti i suoi sforzi vanificarsi, dileguarsi come sabbia al vento.
    NO!
    - Georg...- sibilò, strattonandolo a sè con un gesto che di dolce non aveva neanche l'intenzione. - Lui e Bill.-
    Quel BILL, stupido cazzone!
    E Georg capì immediatamente. E capì anche che sarebbe morto.
    Molto, molto dolorosamente.
    - Oh...- bofonchiò, massaggiandosi il braccio dolorante. - Emh...- cominciò, in difficoltà. - Piccolo, dimentica tutto quello che ti ho detto!- La sua voce risultava un po' troppo acuta, per essere anche solo credibile. Forzò un sorriso, ma dentro si stava disperando.
    Era morto, era morto, era morto, era morto, era morto...
    Ma Bill non lo stava neanche più ascoltando. Lasciò velocemente i soldi sul tavolo, e si allontanò da lì senza dire una parola.
    Tom lanciò un'occhiata omicida all'amico, prima di alzarsi per seguirlo.
    - BILL!- lo bloccò l'architetto, afferrandolo per un braccio. - Non dia retta a quello che dice Georg, è solo un pov- - Sa - lo interruppe bruscamente il moro, scostandosi dalla sua presa con un gesto secco, - una persona mi ha insegnato che non bisogna MAI giudicare qualcuno senza conoscerlo. Tuttavia con lei avevo ragione fin dall'inizio. Arrivederci, signor Kaulitz.- sputò velenoso, prima andarsene definitivamente.
    Tom osservò la sua figura fino a vederla sparire dietro l'angolo, poi chiuse gli occhi, inspirando ed espirando profondamente.
    No.
    Assolutamente no.

    Come impossessato poi, si voltò verso il piastrato, raggiungendolo con falcate lente e studiate. Georg si ritrovo a pregare anche in aramaico antico, ma quella volta non servì a molto.
    - TI UCCIDO.-

    Gustav controllò per l'ennesima volta l'orologio appeso alla parete, spegnendo nel posacenere la sigaretta.
    Ormai era tardi.
    Georg lo aveva chiamato qualche ora prima, raccontandogli affannato della cazzata che aveva fatto con Tom, che probabilmente sarebbe morto, che gli voleva bene, che gli lasciava in eredità tutti i suoi trucchi, che nell'eventualità poteva spassarsela col suo vicino di casa al posto suo... il biondo ad un certo punto aveva posto fine alla chiamata scocciato, ma si stupì quando non vide rientrare l'architetto poco dopo.
    Il piastrato camminava nervosamente per la sala, appuntandosi mentalmente un discorso che avrebbe potuto convincere l'amico a lasciarlo indenne; il piccolo scarabocchiava annoiato, chiedendo di tanto in tanto quando sarebbe tornato il suo papino.
    Quando il biondo sentì scattare la serratura, esalò un flebile sospiro di sollievo. Georg intanto si era rinchiuso spaventato nella sua stanza.
    Razza di codardo!
    Kyle corse felice incontro al papà, con l'intento di mostrargli i suoi disegni, ma si bloccò quando lo vide inn compagnia di qualcuno.
    Gustav sussultò, poi scosse la testa.
    Tom era visibilmente fuori dal mondo -sperava che si trattasse solo di alcool-, e teneva per la vita un perfetto sconosciuto, tutto muscoli ed occhioni verdi.
    Il bambino si avvicinò piano al padre, tirandoli la giacca per richiamare la sua attenzione. Tom gli accarezzò dolce la guancia, ma tuttavia non lo guardò negli occhi. - DoppiaK, stai con zio Gustav. Il papà ha da fare.-
    Il piccolo annuì sorridente, tornando nel salotto.
    L'amico lo osservò con uno sguardo deluso, ma Tom lo sorpassò a testa bassa trascinandosi dietro il moretto, chiudendosi poi nella sua stanza.
    Scusatemi.


    Note finali:
    1) Il "Siegessaule" esiste davvero. E' una delle riviste gay più famose a Berlino, ma non ha contenuti pornografici. Voi invece fate finta che sia così XD
    2) Per chi non lo conoscesse, anche il Ritz-Carlton esiste realmente. Ed è davvero una delle catene alberghiere più lussuose al mondo (credo stia al livello dell'Hilton). E se solo fossi schifosamente ricca, ci vorrei andare anche io ç___ç
    Ok, dopo le rettifiche iniziali... PERDONATEMI. Più di un mese per avere un capitolo (che poi, bello schifo ._.) non è accettabile. Sono mortificata, davvero, ma ho fatto il possibile. Spero che non vi abbia deluso, solo questo.
    Ah, e poi vorrei fare un piccolo (ma fondamentale) appunto: Bill non è uno psicopatico, e soprattutto non ASSOLUTAMENTE innamorato di Tom. Spero sia stato abbastanza chiaro il perchè del suo vagheggiamento XD
    Alla prossima :love:
     
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  3. Dakota.Auree.
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    Ora leeeeeggo : D
     
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  4. Capricorn2187
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    CITAZIONE
    Bill non è uno psicopatico, e soprattutto non ASSOLUTAMENTE innamorato di Tom. Spero sia stato abbastanza chiaro il perchè del suo vagheggiamento XD

    E fino a qui ci siamo,ma allora che so tutte le pippe mentali inutili e insane che si fa?non è normale :huh:


    Riguardo all'ultimo pezzo,secondo me prima o poi siccederà qualcosa con protagonista Kyle :ehsì: :nerd:
     
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  5. fromTOKIOtoMARS
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    CITAZIONE (Capricorn2187 @ 8/12/2011, 17:51) 
    CITAZIONE
    Bill non è uno psicopatico, e soprattutto non ASSOLUTAMENTE innamorato di Tom. Spero sia stato abbastanza chiaro il perchè del suo vagheggiamento XD

    E fino a qui ci siamo,ma allora che so tutte le pippe mentali inutili e insane che si fa?non è normale :huh:

    Bhè, lui è egocentrico. Tremendamente egocentrico! Gli piace sentirsi così conteggiato, ecco il perchè delle pippe mentali ;D
    ...forse è un po' psicopatico, già :patpat:
    Grazie per aver letto, spero ti sia piaciuto (anche se 'sta volta mi sembra chiedere troppo ._.)
    E tranquilla, non succederà nulla con Kyle.
    ...forse.

    CITAZIONE (Dakota.Auree. @ 8/12/2011, 15:44)
    Ora leeeeeggo : D

    Ma quando vuoi cara, tanto sta qui XD
     
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  6. PinaKaulitz88
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    Ommioddio, non mi ero accorta che avevate postato :agitato2:
     
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  7. persefone87
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    finalmente il capitolo!!! non ho capitolo l'atteggiamento di tom alla fine del capitolo!! sembrava deluso, non so se per aver perso una possibilità con bill o per il fatto di aver portato l'ennesimo sconusciuto a casa, col figlio in casa propria! spero che questa strana delusione anche da parte di gustav sia spiegata nel prossimo capitolo!
     
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  8. Capricorn2187
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    Quel "forse"...mhmmh...mi sa tanto che c'ho ragione :nerd:
     
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  9. MyAngelGabriel
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    Finalmente!!!!!!!!
    Adoro georg..tassatiivamente!!!
     
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  10. Dakota.Auree.
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    Ieri la pirla di mia sorella ha staccato il modem e l'ha nascosto! Il genio, però, s'è dimenticata che al moden è attaccata anche la linea telefonica e siamo rimasti isolato per una giornata intera.
    Quindi, ORA leggo u.u
     
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  11. Dakota.Auree.
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    Ok ok all'inizio del capito ho letteralmente ADORATO Georg, ma alla fine -.-
    Lo ammazzo io, altro che Tom!
    Bel capitolo. Finalmente i due (futuri)piccioncini hanno passato un pomeriggio insieme, anche se alla fine tutti è andato per il verso sbagliato. Tom si rifarà molto presto, ne sono certa u.ù

    Pooooi, chi è quel tipino che si è portato a casa? D: ma nuooo!

    Up up per il prossimo capitolo! ; )
     
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  12. PinaKaulitz88
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    Georg è il mio nuovo mito :ehsì: ha smascherato quel bastardo disonesto di Tom!
    Come si può ben capire, non simpatizzo molto per il bel treccinaro XD e sono contenta che Bill sia rinvenuto dall'accecamento che stava avendo.
    Di certo, il piano di abbordaggio di Tom non è finito qui, ma sono sicura che alla fine le cose andranno in modo nettamente diverso da come lui crede.
    Davvero un bel capitolo :D

    Non fatemi aspettare così tanto per il prossimo, se no mi avrete sulla coscienza XD

    Un bacione e up!
     
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  13. !Moody
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    Oh ma dirmi che avevi postato no, insolente di una liebe u.u
    Comunque per chi non avesse ben chiara la fine del capitolo lo dico in poche parole: Tom si deve svuotare le palle XD
    Grazie anche da parte mia dei commenti :)
    e TU LIEBE piantala di dire cazzate u.u
     
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  14. !Moody
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    che deserto...
     
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  15. PinaKaulitz88
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669 replies since 20/6/2011, 23:57   15939 views
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