POISON

Au,Twincest not related,Angst,NC17,Romance

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  1. eli'92
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    Nuova lettrice *_* Ho letto tutti i capitoli che hai postato è molto bella, solo che adesso le cose si sono un pò complicate ma spero che si possano risolvere al più presto, Bill e Tom devo stare insieme!!!!XDXD
     
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  2. Sere_KeY
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    cioè questo capitolo mi ha fatto rimanere così ò.ò
    Però mi è piaciuto, anche se Tom mi fa davvero tenerezza nonostante non dovesse baciare Vivian!
     
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  3. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE (Sarah TH @ 15/8/2011, 14:26)
    Della serie il mio turbante dice cosi u.u *sisi*

    e il titubante non sbaglia mai u.u

    CITAZIONE (eli'92 @ 17/8/2011, 17:28)
    Nuova lettrice *_* Ho letto tutti i capitoli che hai postato è molto bella, solo che adesso le cose si sono un pò complicate ma spero che si possano risolvere al più presto, Bill e Tom devo stare insieme!!!!XDXD

    Ciao, grazie e benvenuta ;)

    CITAZIONE (Sere_KeY @ 19/8/2011, 16:56)
    cioè questo capitolo mi ha fatto rimanere così ò.ò
    Però mi è piaciuto, anche se Tom mi fa davvero tenerezza nonostante non dovesse baciare Vivian!

    Essì ma doveva arrivare il momento c.c
    Adesso sto scrivendo spero di postare a breve ;)
     
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  4. Sere_KeY
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    quando si posta qui?
    up!
     
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  5. °Däkee°
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    Up : )
     
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  6. [.KraHliiza Dreamer.]
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    chiedo scusa, spero di finire il capitolo presto sono senza ispirazione ultimamente
     
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  7. Sarah TH
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    Ti capisco Paolettus (;
    Prenditi il tempo che vuoi. (:
     
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  8. °Däkee°
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    Aspetteremo : )
     
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  9. [.KraHliiza Dreamer.]
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    scusate scusate scusate ancora c.c
     
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  10. °Däkee°
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    Passavo per un up : )
     
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  11. [.KraHliiza Dreamer.]
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    Bene dopo una lunga assenza sono tornata xD Sto mandando il capitolo alla beta, appena sarà pronto lo avrete scusate ancora. . . tra l'altro sono rimasta indietro anche nel leggere ç___ç
     
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  12. [.KraHliiza Dreamer.]
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    -CAPITOLO 18-




    La testa faceva male, pulsava dolorosamente e aveva preso a girare mentre un senso di nausea lo stava avvolgendo stringendogli lo stomaco, il respiro si stava facendo corto e Tom fu costretto ad appoggiarsi allo stipite della porta per cercare di non svenire, ma le gambe erano diventate molli e non volevano saperne di collaborare.

    Bill si avvicinò preoccupato a lui ed ancora una volta Tom si sentì morire.

    Chi era realmente Bill Trümper?

    Decise che ormai non voleva più saperlo.

    «Vattene Trümper.».

    Bill sospirò.

    «Non avrei mai voluto che tu lo scoprissi così, credimi.».
    «Vaffanculo.» fu tutto quello che riuscì a rispondergli.

    Il moro uscì dalla camera trascinandosi a passi svelti altrove, ma le sue parole continuavano a rimbombargli prepotentemente nella testa.

    “Nemmeno se ti dicessi che siamo fratelli?”.

    Perché? Perché Bill gli aveva fatto questo? Se voleva distruggerlo, beh... ci era riuscito perfettamente.


    **


    Bill scese le scale di corsa, precipitandosi in salotto dove Simone e Jorg erano intenti a guardare la televisione.

    Il moro strinse forte i pugni e serrò i denti per evitare di urlare.

    «È finita… lui sa.».

    Jorg si alzò di scatto dal divano scaraventando un calcio contro la poltrona che si trovava vicina, Simone gli strinse un braccio.

    «Calmati, per favore.».
    «Cristo!».

    L'uomo non sentì nemmeno le parole della donna, si precipitò immediatamente verso le scale e quello che vi avrebbe visto una volta in cima non lo confortava per niente.


    Ebbe qualche esitazione di fronte alla camera del figlio, ma poi prese un lungo respiro ed entrò.

    Tom era esattamente come Bill lo aveva lasciato un attimo prima: appoggiato allo stipite della porta con lo sguardo perso nel vuoto, non si mosse nemmeno quando Jorg lo chiamò.

    «Tom.» ripeté, cercando di rimanere il più calmo possibile, anche se le note di panico che emanava la sua voce erano perfettamente constatabili.

    Tom voltò la testa nella sua direzione: era lì, ma con i pensieri rivolti altrove

    «Mh?».

    Jorg si portò entrambe le mani alle tempie e cominciò a singhiozzare; non aveva mai pianto di fronte al figlio e certamente non avrebbe voluto cominciare adesso.

    «M-mi dispiace.» disse. «Avresti dovuto sapere dall'inizio che Bill è tuo fratello.».

    Fu come tornare alla realtà, fu come se improvvisamente un pugno invisibile lo avesse colpito in pieno stomaco, mozzandogli nuovamente il respiro.

    «No.» rispose secco.«Non m'importa.».

    La rabbia prese il posto del dolore, i suoi occhi divennero gelidi mentre ormai i pensieri impazzavano a raffica dentro la sua testa.

    «Non voglio stare in questa casa un minuto di più.» gridò.
    «Che... stai dicendo, Tommy? Non puoi...».
    «Posso fare quello che voglio, sono maggiorenne!».

    E uscì lasciando il padre in preda ai sensi di colpa. Lui e Simone stavano perdendo quello per cui avevano lottato per anni: una famiglia felice.


    **

    Era tutto pronto, Tom aveva preso “quattro stracci” e li aveva caricati in macchina; diede l'ultima occhiata alla sua casa, dove sarebbe andato ancora non lo sapeva, forse avrebbe dormito in macchina.

    L'unica certezza era che non poteva continuare a vivere li dentro, non con Simone e Jorg, e tantomeno con Bill.


    Già, Bill. Sospirò nel momento in cui il suo sorriso prese forma nella sua mente; lo aveva amato, amato davvero come nessuno mai prima d'ora, ma adesso era finita e il solo pensiero di aver fatto l'amore con il proprio fratello gli faceva venire il vomito.

    Fottuto Trümper.

    Salì in macchina ed accese la musica, sperando così di mettere a tacere la vocina interiore che gli ripeteva insistentemente che avrebbe dovuto affrontare Bill.


    Il suono di un clacson lo riportò alla realtà.
    «Tom! Tom aspetta per favore!».

    Simone si stava sbracciando per impedirgli di mettere in moto.

    «Non abbiamo nulla da dirci.».
    «Per favore.» ripeté la donna. «Fateci spiegare, provare a sistemare...».

    Tom alzò le spalle.

    «Sono andato a letto con mio fratello, cosa c'è da sistemare? Scusami ma devo andare...».
    «Dimmi almeno dove andrai, tuo padre è distrutto.».

    Un sorrisetto beffardo dipinse il volto del rasta.

    «Addio.».

    E sparì dal vialetto di casa.


    **


    Bill aveva scostato leggermente la tendina dalla finestra, giusto quel poco da riuscire a scorgere Tom sfrecciare via con la sua auto, ormai era uscito definitivamente dalla sua vita.

    L'aveva perso come fratello, come ragazzo, l'aveva perso in tutti i modi in cui è possibile perdere qualcuno.

    Senza sapere esattamente perché si diresse nella camera del rasta, forse in questo modo sarebbe riuscito a sentire meno il distacco; non lo sapeva e non gli importava. Si adagiò sul letto e affondò il viso sul cuscino inebriandosi del suo profumo, ma anche quello ormai era diventato veleno.

    «Tomi? Tomi sei sveglio?».
    «Mhmh».

    Bill sorrise raggiante mentre si avvicinava lentamente al letto del rasta; era completamente buio e doveva fare attenzione se non voleva essere beccato in fragrante.

    Tastò al buio il letto di Tom e quando fu certo di averlo trovato ci saltò sopra.

    «Ehi, Bill, piano!».
    «Scusa.» aveva pigolato il moro accolandosi al petto nudo del rasta.

    Tom sospirò felice, stringendolo a sé.

    «Ehi, sai che ti amo fottutamente, Tom Kaulitz?».
    «Anche io ti amo, Bill Trümper».

    Bill si era sollevato un poco, giusto appena per sfiorare le labbra del rasta con le sue.

    «Sai di buono, te l'ho già detto?».

    Tom rise portando Bill sopra di sé.

    «Almeno un centinaio di volte.».
    «Oh, che sbadato.» rispose il moro ridacchiando, poi la sua mano scese a esplorare il corpo del rasta, soffermandosi su qualsiasi particolare.

    Passò l'indice sul petto, affondando appena l'unghia fino ad arrivare all'inguine dove si soffermò, sentire Tom sospirare ad ogni suo tocco lo mandava in estasi.

    «B-Bill.».

    Bill sorrise afferrando il suo membro tra le mani.

    «Sì, amore?» disse, poggiando le labbra su quelle del rasta e alternando movimenti lenti dall'alto al basso.

    «Ci sentiranno.» ansimò Tom. «Forse dovremmo smetterla.» sospirò, non del tutto convinto di quello che stava dicendo.

    Il moro si mise a cavalcioni su di lui, sfilandogli completamente i boxer e cercando prepotentemente la sua lingu;, le mani del rasta vagavano decise sulla sua schiena, poi prese le sue natiche tra le mani e le strinse con forza.

    «Tomi.» ansimò il moro, mordendogli il labbro inferiore.
    «Mmm, n-non possiamo, ci sentiranno.» rispose, infilando lentamente il primo dito dentro il corpicino del moro.

    Bill si morse le labbra cercando di attutire i gemiti. Non aveva alcuna intenzione di smettere, sentiva il bisogno impellente di avere Tom dentro di sé.
    Si abbassò lentamente su di lui e quando il suo membro fu completamente dentro di sé cominciò con movimenti sempre più decisi; percorse il petto del rasta con i polpastrelli, affondando di tanto in tanto l'unghia dentro le sue carni e baciando le labbra ogni qual volta Tom emetteva gemiti prolungati.

    «T-tu mi farai morire.» ansimò mentre veniva in lui, con le mani ancora strette attorno ai suoi fianchi.


    Il moro chiuse gli occhi, amava il momento in cui il rasta raggiungeva l'orgasmo, aveva gli occhi chiusi e le labbra tese in un sorriso estasiato; solo guardandolo, Bill, lo raggiungeva nel suo paradiso personale, nel loro paradiso.

    «Ti amo.» sussurrò Bill, staccandosi da quell'incastro d'amore e sdraiandosi vicino a lui, appoggiando il capo sul suo petto ancora sudato, Tom sorrise scostando una ciocca di capelli dal viso del moro.

    «Ti amo.».



    Aprì gli occhi e si alzò di soprassalto dal letto di Tom. Il respiro era leggermente affannato, si guardò intorno e un senso di solitudine e angoscia lo pervase: si era semplicemente sognato tutto, Tom non era vicino a lui, suo fratello l'aveva lasciato per sempre.


    **


    Tom parcheggiò la sua jeep poco distante dal campo sportivo dove andava a giocare con Georg e Gustav da piccolo, sospirò e scese dall'auto appoggiandosi al cofano con le braccia conserte; quella situazione sembrava irreale, doveva esserlo per forza.

    Com'era possibile che Bill fosse suo fratello? Era come se Tom lo avesse disegnato e tirato fuori dai suoi sogni, ma una volta sveglio, Bill era rimasto solo fantasia.

    Lanciò un calcio a un sassolino, avrebbe voluto prendersi a pugni. Si era imposto di non pensare più al fratello, non poteva e non voleva: doveva riuscire a guarire, doveva tornare a essere se stesso, ma non sapeva che non esisteva alcun antidoto al veleno chiamato amore.

    «Tom?».

    Il rasta si voltò di colpo, Georg era in piedi dietro di lui e lo fissava incerto.

    «Ehi...» mormorò Tom, non sapendo esattamente come comportarsi, ma gli fece ugualmente segno di avvicinarsi; Georg accennò un sorriso e lo affiancò.

    «Che ci fai qui?» chiese poi.

    Tom si morse il labbro, già che ci faceva lì? Forse inconsciamente era tornato in quel posto perché gli ricordava quello che era stato... prima di Bill, e che forse non sarebbe mai più stato.

    «Sono andato via di casa, Georg.» proferì infine.

    Il castano spalancò gli occhi incredulo.

    «Tu cosa? Ma che è successo?».

    Al solo pensiero sentì una morsa allo stomaco, prese un respiro profondo.

    «Bill è mio fratello.».

    Georg spalancò gli occhi incredulo prima di arrivare ad una conclusione per lui ovvia.

    «Certo che lo è, sua madre e tuo padre stanno insieme... siete fratellastri.».
    «no.» lo bloccò Tom. «Jorg Kaulitz è il padre naturale di Trümpe.r» ammise infine, stringendo forte i pugni, non poteva e non voleva accettare l'idea, il solo pensiero gli faceva provare ribrezzo, si faceva schifo e non riusciva più a guardarsi allo specchio.

    Aveva fatto sesso con suo fratello.

    «Ma...».
    «Ti prego, non chiedermi altro.» supplicò Tom.

    Georg annuì.

    «Posso almeno sapere dove starai?».
    «Per ora in macchina poi vedrò.».
    «Assolutameno no!» sbottò Georg piantonandosi di fronte al rasta. «Vieni da me, starai nella dependance, là nessuno ti romperà le scatole.».

    Tom sospirò.

    «Grazie, Georg, ma davvero non voglio disturbare.».

    Georg fece segno di no con la testa, poi lo afferrò per le spalle strattonandolo appena.

    «Non disturbi, è il minimo che io possa fare.» abbassò lo sguardo, Tom sapeva benissimo a cosa Georg stesse alludendo. «Non sto facendo il leccaculo per avere il tuo perdono, credimi.» ammise infine.

    Tom accennò un sorriso, dandogli una pacca leggera sulla spalla.

    «Io ti ho già perdonato, Georg.».
    «D-davvero?».
    «Proprio così, basta pensare al passato.» concluse il rasta prima di rientrare in macchina, forse accettare la proposta di Georg non sarebbe stato male.

    «Basta pensare al passato.» ripeté più a se stesso che a Georg.



    **


    Bill si svegliò di soprassalto quella mattina, era sudato e faceva fatica a respirare, la sua notte era stata costellata da incubi; Tom sempre e solo Tom, inoltre il ricordo del bacio che si erano scambiati lui e Vivian era costantemente in agguato e gli faceva raggelare il sangue nelle vene.

    Era geloso, non poteva sopportare l'idea che qualcun'altro che non fosse lui sfiorasse la sua pelle e baciasse il suo viso; lo sapeva: era immorale, era sbagliato, ma era amore.

    Il telefono squillò a lungo prima che si decidesse a rispondere, dall'altro capo del filo la voce di Vivian gli fece venire voglia di riattaccare immediatamente, ma qualcosa lo trattenne.

    «Che vuoi?» rispose acido.
    «T-tutto bene?».

    Bill sospirò spazientito.

    «Mi chiedi se va tutto bene? Finalmente hai Tom, non sei felice?».
    «Bill ma che...».
    «Vi ho visti mentre vi baciavate».

    Silenzio.

    Il cuore di Vivian aveva perso qualche battito, stava cercando di non pensare a quel bacio; lei non voleva rovinare quello che c'era tra Bill e Tom, davvero non lo voleva.

    «Lui ama te.».
    «Ma ti ha baciata.» insistette il moro.

    La ragazza sospirò, non aveva nessuna voglia di discutere con Bill, voleva solamente aiutare Tom, Tom e nient'altro.

    «Tom è a casa di Georg... se ti interessa.».

    E mise fine a quella discussione, riattaccò il telefono e si sdraiò sul letto sospirando.

    Perché diavolo Tom aveva dovuto complicare le cose? A lei Bill piaceva e non aveva alcuna voglia di litigare con lui.

    Bill si morse ripetutamente il labbro, mentre ancora teneva il cellulare attaccato all'orecchio e cercava una soluzione per calmare il suo cuore impazzito.


    **


    Tom era sdraiato sul letto a fissare un punto indefinito sul soffitto, alla ricerca di chissà quale appiglio per non sprofondare nell'abisso più nero, sapeva che se lo avesse fatto tornare a galla non sarebbe stato più facile. Era così da circa mezz'ora, le mani incrociate dietro alla nuca e le labbra perfettamente serrate come a voler celare un misterioso segreto.

    Il tempo fuori rispecchiava perfettamente il suo stato d'animo: le persiane continuavano a sbattere senza sosta e il rumore dei tuoni riecheggiava nell'abitazione. Tom sospirò, se fosse stato un bambino probabilmente sarebbe corso sotto le coperte insieme a suo padre. Sospirò nuovamente, già peccato che non avesse più cinque anni e peccato che il padre fosse solamente un bugiardo.

    Chiuse per un istante gli occhi e il viso di Bill apparve nitido nella sua mente, non ebbe più alcun dubbio: era già sprofondato, nel momento in cui il moro era entrato a fare parte della sua vita lui aveva cominciato ad annegare; gli prese una morsa allo stomaco quando si rese conto che non vedeva Bill da quasi un mese. Si mise a sedere sul letto dandosi dello stupido mentalmente, come poteva continuare a pensare a Bill?

    «Ti odio, ti odio Trümper!».

    Strinse forte le coperte, erano notti ormai che non riusciva a chiudere occhio per via del moro, sperava a dire il vero di trovare un po’ di pace nel giorno, magari tenendo la mente occupata in una qualsiasi stupidaggine, ma Trümper come sempre irrompeva prepotentemente nei suoi pensieri.



    **


    Il campanello suonò all'improvviso facendolo trasalire, lanciò uno sguardo veloce all'orologio sopra alla parete e si rese conto di essersi addormentato, pochi minuti solamente, pochi minuti di sonno ma gli erano sembrate ore; si alzò controvoglia dal letto cercando di capire chi alle undici e mezza si potesse presentare così senza avvertire; escluse immediatamente Georg e così anche Gustav e Vivian, senza un motivo preciso.

    Un pensiero assurdo gli attraversò la mente, un pensiero che volle scacciare immediatamente, un pensiero che gli faceva contorcere lo stomaco dallo sgomento ma che gli faceva anche tremare il cuore; poteva esistere tanta contraddizione in lui?

    Come se l'amore non fosse un po’ contraddizione, in fondo il cuore non segue ragioni.

    Cercò di mettere a tacere quella vocina interiore e si diresse verso la porta sbuffando, del resto Bill non sarebbe mai uscito da solo a quell'ora e non per paura, ma per il semplice fatto che non avrebbe mai messo a repentaglio i suoi “bellissimi” capelli color pece e infondo il rasta pensò che fosse meglio così.

    Ma Tom sapeva mentire benissimo a se stesso.

    Aprì controvoglia la porta e fu investito da un'ondata di aria gelida che gli mozzò il fiato; i suoi pensieri si erano materializzati di colpo di fronte a lui e bruciavano più del fuoco, pungevano più del freddo, e si rese conto che anche la tempesta aveva un nome: “Bill Trümper".





    NOTE: rieccomi qui, mi scuso ancora per il ritardo c.c Ma davvero la mia ispirazione era andata in vacanza e non voleva piu' tornare -.-"
    Per quanto riguarda questo capitolo... beh è diverso rispetto agli altri precedenti, in piu' ho dovuto fare questo salto temporale in modo da potermi allacciare al prologo e non so quanto bene ci sia riuscita. . . Come potete vedere Tom ormai sa tutto e la situazione si è completamente ribaltata, Bill ormai ha ceduto posto all'amore e adesso si è davvero reso conto che Tom per lui è importante davvero.
    Beh che dire, aspetto i vostri commenti =)
     
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  13. Leben
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    Non ho ancora letto il capitolo per problemi di linea. Colpa del brutto tempo e solo pochi minuti fa hanno ripristinato la linea telefonica quindi il collegamento a internet. Scusami ancora. Domani spero di poter leggere e commentare
     
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  14. Leben
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    Pri ma o poi quando si salta troppo in alto c’è il rischio di schiantarsi. Bill ha fatto un bel volo con tanto di botto, ma era il rumore del suo cuore spezzato. Non dimentichiamoci di quello di Tom forse più distrutto di quello del fratello. A che se non si può misurare un dolore. Per quanto possa dispiacermi per questo amore andato a rotoli in fondo, Bill è andato troppo oltre e quando non si è neppure sicuri di noi stessi, non si potrà mai decidere anche per la vita degli altri. Un po’ è quello che Bill ha fatto con Tom. Ha deciso per lui, illudendosi che avrebbe accettato tutto in nome dell’amore. Ma quando ti senti deluso e soprattutto quando colui che chiami amore è un gran bugiardo allora non c’è amore che tenga.
    Tom ha fatto bene ad andare via.
    Bentornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
     
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  15. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE (Leben @ 10/11/2011, 17:13)
    Pri ma o poi quando si salta troppo in alto c’è il rischio di schiantarsi. Bill ha fatto un bel volo con tanto di botto, ma era il rumore del suo cuore spezzato. Non dimentichiamoci di quello di Tom forse più distrutto di quello del fratello. A che se non si può misurare un dolore. Per quanto possa dispiacermi per questo amore andato a rotoli in fondo, Bill è andato troppo oltre e quando non si è neppure sicuri di noi stessi, non si potrà mai decidere anche per la vita degli altri. Un po’ è quello che Bill ha fatto con Tom. Ha deciso per lui, illudendosi che avrebbe accettato tutto in nome dell’amore. Ma quando ti senti deluso e soprattutto quando colui che chiami amore è un gran bugiardo allora non c’è amore che tenga.
    Tom ha fatto bene ad andare via.
    Bentornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

    Innanzitutto non preoccuparti se hai commentato solo adesso, il capitolo in fondo non scappa (:
    Il tuo discorso non fa una piega, Bill ha fatto il passo piu'
    lungo della gamba e adesso ne sta pagando le conseguenze, per quanto Tom sia stato succube di Bill all'inizio adesso il segreto che Bill si è portato dietro così a lungo lo ha distrutto e come hai detto tu non c'è amore che tenga, anche se... non si sa mai.
    Ti ringrazio per il tuo commento (:
     
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589 replies since 28/2/2011, 16:48   7663 views
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