POISON

Au,Twincest not related,Angst,NC17,Romance

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  1. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE (Sarah TH @ 1/6/2011, 17:46)
    Trovati la tua di dote puff u.u

    uff devo pensare v.v

    CITAZIONE (°Däkee° @ 1/6/2011, 21:43)
    Sì, nell'aria c'era l'inizio di un presunto cambiamento, ma ora c'è anche la puzza di un ampio e lungo litigio tra Tom e Bill perchè molto probabilmente il primo scoprirà i vecchi piani del secondo. Oh-oh lì sì che ci sarà da ridere BUAHAHAHAHAHAH :smirk:

    ahuahuahuahauha e non sei preoccupata? D:




    ragazze mi scuso ma domani non riuscirò a postare spero di farlo al piu' presto
     
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  2. Sarah TH
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    Ecco brava pensa, a differenza tua io sto continuando dopo il post di ieri u.u quindi non sono una sanza fatiche uu
     
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  3. PinaKaulitz88
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    Up!
     
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  4. °Däkee°
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    Preoccupata di questo? Beh, no! Semplicemente perchè a me piacciono i litigi tra i gemelli **
    Oooooh <3
     
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  5. Sere_KeY
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    Non importa, aspetteremo
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  6. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE (Sarah TH @ 2/6/2011, 16:03)
    Ecco brava pensa, a differenza tua io sto continuando dopo il post di ieri u.u quindi non sono una sanza fatiche uu

    Puah v.v
    Si invece che lo sei ho aspettato tanto quel capitolo u.u

    CITAZIONE (°Däkee° @ 2/6/2011, 19:42)
    Preoccupata di questo? Beh, no! Semplicemente perchè a me piacciono i litigi tra i gemelli **
    Oooooh <3

    poveri gemellini Pace&Amore a loro
    *rotola*
     
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  7. °Däkee°
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    Ma soprattutto mooolto amore u.u
     
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  8. [.KraHliiza Dreamer.]
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    specialmente mooooooooooltp amore v.v
     
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  9. °Däkee°
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    uuuuuuuuuuup .---.
     
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  10. Sarah TH
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    [QUOTE=[.KraHliiza Dreamer.],4/6/2011, 01:46 ?t=54209899&st=480#entry457582424]
    Puah v.v
    Si invece che lo sei ho aspettato tanto quel capitolo u.u [QUOTE]

    Puah lo dico io visto che i risultati sono stati ottimi u.u
     
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  11. [.KraHliiza Dreamer.]
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    Ho quasi finito il capitolo, lo ricopio e lo mando a betare **
     
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  12. °Däkee°
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    :agitato2: :agitato2: :agitato2:
    Questa è una bella notizia **
     
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  13. Sarah TH
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    Olè **
     
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  14. [.KraHliiza Dreamer.]
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    -CAPITOLO 14-





    Tom sospirò sedendosi su una panchina chiudendo gli occhi e inebriandosi del profumo che i fiori del parco gli regalavano; Vivian vicino a lui sorrise.

    «Come va il braccio?» chiese poi.

    Il rasta sbuffò guardandosi il gesso e sistemandosi il foulard che gli contornava il braccio fino ad essere legato dietro al collo.

    «Oggi finalmente tolgo questo maledetto gesso.».
    «Bill verrà con te?».

    Tom si grattò la nuca; Bill… non aveva molta voglia di parlare di lui.

    «Qualcosa non va?» chiese ancora lei.
    «L'ho detto a Bill, ma gli ho anche fatto capire che vorrei andarci solo, con mio padre.» ammise.
    «Tom,» la ragazza gli mise la mano sulla sua «che ti sta succedendo?».

    Il rasta si morse un labbro.

    «Non lo so, lo sto evitando in tutti i modi e non capisco...».

    Vivian lo guardò confusa.

    «Forse dovrei tornare semplicemente quello che ero prima...».
    «Tom, lo ami... non potrai mai tornare quello di prima. Ti prego, cerca di essere felice con Bill.».

    Tom cominciò a torturarsi nervosamente le unghie.

    «Non sai quanto io lo desideri Vivi...».


    **


    L'aveva fatto: finalmente si era liberato da quell'inutile gesso che aveva dovuto tenere per tutte quelle settimane; Jorg lo aveva chiamato all'ultimo minuto dicendo che non ce l'avrebbe fatta ad arrivare in tempo e che, contrariamente lui e Simone sarebbero mancati per tutto il week end, non dimenticandosi di aggiungere che le feste in casa fossero vietate ma, se proprio lui e suo fratello non volevano stare da soli, potevano chiamare Gustav, cosicché lui e Simone sarebbero stati più tranquilli.

    Tom si era limitato a sbuffare. Se conosceva bene Bill, la casa sarebbe grondata di gente; altro che solo loro due!

    “Meglio” pensò il rasta, prima di infilare la chiave nella serratura ed aprire.

    Bill era lì, seduto sul divano, con le gambe incrociate e il telecomando in mano, intento a cercare qualche canale di suo gradimento, che probabilmente non trovava, considerata l'espressione scocciata che aveva appena assunto il suo volto.

    «Ciao, Tomi!».

    Il suo sguardo si illuminò non appena il rasta mise piede all'ingresso.

    «Ehi...» aveva risposto lui, un po’ scostante.
    «Nemmeno un bacio?».

    Il moro l'aveva guardato con quegli occhietti a cerbiatto che fu difficile dirgli no, ma rimase freddo anche quando le sue labbra toccarono quelle di Bill, anche quando le mani del moro gli strinsero il viso.

    «È venuto qualcuno oggi?» chiese poi, staccandosi piano da lui.

    Il moro sbuffò appena.

    «Georg...».

    Tom inarcò un sopracciglio.

    «L'hai fatto entrare?».
    «No, certo che no...» rispose il moro.

    Il rasta sospirò.

    «Bene, perché non voglio vederlo...».

    Bill annuì prima di stringergli le mani.

    «Sai... c'è una cosa che vorrei mostrarti.».

    Il rasta sorrise appena.

    «Non devi preparare una festa?».

    Il moro inarcò un sopracciglio; sapeva benissimo a cosa alludesse Tom, ma avrebbe fatto a modo suo quella serata non doveva essere rovinata per niente al mondo.

    Tom doveva capire.

    «Ho già preparato tutto.» rispose calmo «Tu sei invitato e devi vedere...».

    Il cuore di Tom fece una capriola all'indietro prima di schiantarsi in mille pezzi contro il suo petto.

    Davvero aveva pensato che Bill volesse starsene da solo con lui perché lo amava?

    Se c'era stata anche solo una piccola parte dentro la sua testa che gli aveva detto che sì, questo era possibile, adesso non aveva più alcun dubbio.

    Bill, per qualche strana ragione, continuava ad evitarlo e questo non poteva essere amore.

    «Bill...».
    «Per favore,» chiese ancora «voglio solo che tu mi dica quale vestito scegliere per stasera.».

    “Coraggio Tom, continua a fare il suo cagnolino, ormai ci sei abituato e le abitudini sono dure a morire...”.

    Si alzò controvoglia dal divano su cui era beatamente seduto e acconsentì a seguire il moro, certo che quella sera non ci sarebbe stato nulla da festeggiare.


    **


    Andreas stava facendo furiosamente avanti e indietro nella sua stanza, con il cellulare in mano e imprecando ogni qualvolta la segreteria telefonica di Bill rispondesse.

    Ma dove era andato a finire?

    Ormai erano giorni che non si faceva più vivo, e se per caso gli capitava di incrociarlo da qualche parte, era sempre con Tom oppure puntualmente lo scaricava con una scusa.

    «Cazzo Bill, rispondi!»

    Ormai non aveva più molto tempo a sua disposizione: con quello che aveva fatto a Vivi probabilmente Gustav e poi anche Tom non gliel'avrebbero fatta passare liscia; era solo questione di tempo e lui sarebbe finito nella merda, almeno che Bill non gli fosse accorso in aiuto, gliel'aveva promesso non poteva lasciarlo da solo, non in quel momento.

    Non l'avrebbe accettato.


    **

    Lo seguì svogliatamente verso le scale, non appena furono davanti alla porta della camera del moro lui si voltò e gli regalò uno dei suoi sorrisi mozzafiato.

    «Entra.» disse.

    Il rasta alzò gli occhi al cielo, annoiato.

    «Bill, basta con questi giochetti.».
    «Mmmh...» si lamentò il moro.

    Aprì la porta e vi spinse dentro Tom.

    C'erano candele profumate sparse ovunque, a coprire il pavimento una grande coperta rossa contornata da diversi cuscini e a completare il tutto, un vassoio di fragole e panna. Il rasta si voltò confuso verso Bill, chiedendo spiegazioni con lo sguardo.

    «Allora, ti piace il luogo della festa?».
    «Non... non capisco...» rispose il rasta.

    Bill sorrise ancora invitandolo a sedersi.

    «Beh...» esordì all'improvviso, prendendo una fragola e immergendola nella panna per poi offrirla a Tom, sapeva che ne andava matto «la nostra festa Tomi... solo io e te.».

    Tom abbassò lo sguardo, ma lo rialzò immediatamente sorridendo.

    «Bill che ti succede?» chiese, mordendo la fragola e leccandosi successivamente le labbra, mandando in estasi il moro che si avvicinò e gli diede un lungo bacio, assaporando il sapore di fragola.

    «Tomi... voglio dimostrarti che per me sei unico... che ti amo veramente...».

    Tom rimase ancora per qualche istante con gli occhi chiusi, assaporando mentalmente le labbra calde e morbide del moro..

    «Bill...».

    Il moro si avvicinò ulteriormente, cercando disperatamente la sua lingua e cominciando a vagare lungo il suo petto per poi risalire sul collo, sentendo Tom sospirare sotto di lui.

    «No, Bill, fermati!».

    Il moro non gli diede ascolto e scese ancora sul suo petto, ma il rasta lo bloccò un'altra volta.
    Bill spalancò gli occhi incredulo.

    «Tom, che succede?».
    «Bill non so se posso ancora fidarmi di te...».

    Gli occhi di Bill divennero lucidi in un istante.

    «Non... non mi ami più, Tomi?».

    Tom si morse un labbro e gli accarezzò dolcemente il viso; gli pareva impossibile che dietro a quegli occhi da cerbiatto si fosse nascosta una belva feroce.

    «È proprio perché ti amo che non voglio che tu faccia cose di cui potresti pentirti in futuro...».

    Bill strinse forte i pugni, conficcandosi le unghie nella pelle. Era evidente che Tom non gli credeva affatto; le lacrime cominciarono ad uscire dai suoi occhi rapide, senza che lui potesse fare nulla per trattenersi. Tom avrebbe preferito ingerire una dose di veleno piuttosto che vedere quel volto perfetto, rigato.

    «Cazzo Tom, ti amo!» urlò cominciando a singhiozzare «O non avrei scelto di fare l'amore per la prima volta con te!».

    Tom rimase di sasso, incredulo.

    «Tu cosa?».

    Bill si sforzò per abbozzare un sorriso.

    «Già, la grande Diva si è conservata... non è la grande puttana che andrebbe con il primo che capita.» disse sarcastico.

    Tom abbassò lo sguardo. Se Bill stava dicendo la verità le possibilità erano due: o era pazzo, o davvero lo amava.

    Il moro si asciugò le lacrime e tirò su con il naso, aspettandosi una risposta che sembrava non voler arrivare.

    «Non dici niente?» chiese ancora «Allora forse tu non mi meriti.».

    Fece per alzarsi, ma Tom lo afferrò per un braccio attirandolo verso di sé.

    www.youtube.com/watch?v=dljAhxeH_uE



    Nel momento in cui le loro labbra si incontrarono tutto il mondo scomparve, non esisteva più niente che avesse davvero importanza. Tom cercò disperatamente la lingua del moro e lo strinse contro il suo petto, aveva un bisogno disperato di unirsi a lui. Il moro gli sfilò la maglia e cominciò a percorrergli il petto, lasciando baci umidi sulla sua pelle, poteva sentire il cuore battere contro il suo petto, si mise a cavalcioni sopra di lui e cominciò a sbottonargli i jeans, passando il dito sull'elastico dei boxer, il respiro del rasta cominciava a diventare irregolare sotto il tocco del moro.

    Bill si sfilò i boxer liberando così anche il suo pene e si adagiò completamente sul rasta, baciandolo con una passione che non aveva confini.

    «Tomi...» sussurrò al suo orecchio, sfregando il membro contro quella del rasta «voglio davvero essere tuo.».

    Tom sorrise mentre gli afferrava le natiche e le stringeva tra le mani; ribaltò le posizioni e si mise sopra di lui, baciandogli il collo e afferrando un lembo di pelle con i denti, mentre si apprestava a massaggiare anche il suo pene.

    «Anche io Bill...» sospirò «voglio che tu sia il primo.».

    Il moro prese il suo volto tra le mani e gli baciò la punta del naso.

    «Vuoi dire che tu...».
    «Solo ragazze.» ammise timido il rasta.

    Bill attirò il suo volto al suo e gli leccò maliziosamente le labbra.

    «Sarà perfetto.» disse sorridendo.

    Tom scese su di lui, fermandosi sulla stella e accarezzandola delicatamente con le dita per poi passare a baciargli l'interno coscia, sentendo l'erezione di Bill premere prepotentemente contro la sua guancia.

    Percorse la sua lunghezza con la punta della lingua fermandosi in prossimità dei testicoli; sentiva Bill gemere sotto di lui e questo gli provocava piacere. Si aiutò con la mano, accarezzando l'apertura del moro.

    Bill si morse un labbro, bloccando il rasta.

    «Aspetta.» sussurrò, scostandosi da Tom e alzandosi dal piccolo nido d'amore che aveva costruito.

    Il rasta lo guardò dirigersi nudo e sinuoso verso il suo comodino e prendere qualcosa all'interno, sentiva la sua erezione pulsare e sentiva che se Bill, così esposto non si fosse sbrigato, sarebbe impazzito.

    Il moro passò la lingua maliziosamente tra le sue labbra mentre si avvicinava a Tom, lui lo afferrò per i fianchi e cominciò a baciarlo con foga.

    «Tomi...» sorrise il moro «prendi questa, ci servirà.» disse, allontanandosi leggermente da Tom e porgendogli un barattolino «Ci servirà.» aggiunse nuovamente, sorridendo timido e affondando il viso nel collo del rasta.

    Tom sorrise accarezzandogli i capelli.

    Si sdraiò sopra di lui e afferrò delicatamente il suo labbro inferiore con i denti, mentre con una mano ne delineava il profilo perfetto; non appena fu in corrispondenza delle gambe sorrise, perso nel bacio, portandosi poi un dito in bocca per inumidirlo, fece una leggera pressione contro l'apertura del moro per poi far sparire il dito dentro il suo corpicino.

    Bill strinse i denti mordendosi le labbra: il dito di Tom dentro gli provocava un leggero fastidio. Il rasta cominciò a rotearlo, assaporando tutto il calore di Bill, che inarcò la schiena non appena anche il secondo dito e poi il terzo ebbero fatto ingresso. Tom gli leccò sensualmente le labbra, non vedeva l'ora di entrare finalmente in lui; l'erezione gli faceva male e si portò una mano sul membro per darsi sollievo, mentre Bill gli andava in soccorso.

    Non voleva fare fretta a Bill; il moro lo baciò con foga mentre sentiva il fastidio scomparire, lasciando posto a spasmi di piacere.

    Tom era fottutamente bravo.

    Racchiuse il suo volto tra le mani e strinse prepotentemente le labbra contro le sue

    «Ho bisogno di sentirti... adesso.» sussurrò, con la voce rotta dai respiri.

    Tom, che non aspettava altro, gli sorrise dolcemente, mentre afferrava il barattolo di lubrificante e si cospargeva abbondantemente il pene; puntò il membro eretto contro le natiche pallide del moro e prese un lungo respiro.

    «Ehi, Tomi...» disse ancora, con il cuore che batteva all'impazzata per l'emozione.

    Se ne stavano in silenzio ed era possibile ascoltare anche il battito del cuore di Tom, insieme si fondevano per creare una dolce melodia, non esisteva alcuna nota stonata nel loro amore.

    «Voglio che mi baci mentre lo fai.».

    Il rasta obbedì, appoggiò il pene contro l'entrata del fratellastro e cominciò a scivolare dentro piano.

    Un gemito di dolore uscì dalla bocca di Bill, proprio mentre si trovavano labbra su labbra; il rasta si bloccò all'istante, terrorizzato.

    «Bill...».
    «Continua Tom, ti prego.».
    «Ma...».
    «Chiudi gli occhi e fallo...».

    Il moro lo azzittì cercando disperatamente la sua lingua. Faceva male, ogni qualvolta Tom affondava dentro di lui era come se tutto il corpo prendesse fiamme, ma sarebbe passato, lo sapeva, il dolore spariva di fronte al volto estasiato di Tom: teneva gli occhi chiusi e la bocca era aperta per metà, lasciando uscire gemiti di piacere.

    Bill era caldo e stretto attorno al suo membro, regalandogli un piacere che non aveva mai provato prima. Poi, finalmente, anche i muscoli del moro si rilassarono e Tom capì che il dolore stava scomparendo, infatti poco dopo Bill cominciò ad ansimare sotto ai suoi colpi.

    Tom afferrò con forza i fianchi del moro e si spinse con maggiore decisione dentro di lui, il suo corpo era in fermento.

    Bill era suo, lui era di Bill in quel momento, domani e per sempre.

    «Ti amo.» sussurrò il moro, con i capelli appiccicati al volto sudato e sentendo il cuore scoppiargli dalla gioia.

    Tom si distese completamente su di lui portando entrambe le mani sul suo volto; sentiva che non l'avrebbe lasciato mai, l'uno completava l'altro.

    «Ti amo.» rispose, mentre sentiva l'orgasmo ormai prossimo, Bill afferrò prepotentemente le sue natiche e le strinse con forza, baciandogli il mento e gemendo insieme a lui, poi Tom gli venne dentro e Bill fu avvolto da un liquido caldo e denso, leccò le sue labbra mentre Tom, con un'ultima spinta, lo aiutava a venire.

    Si accasciò al suo fianco, poggiando il capo sul petto del moro, respirando ancora a fatica; Bill portò la mano sulla fronte sudata di Tom e chiuse gli occhi, anche il rasta fece lo stesso abbracciandolo stretto. Ormai non gli interessava nemmeno più sapere del perché Bill improvvisamente avesse fatto quel gran cambiamento; lui lo amava ed era felice, insieme erano felici e niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento.




    Note: eccoci qui, mi scuso ancora per il ritardo, ma questo per me è un periodo di fuoco all'università, ho un sacco di esami da dare e mi sa che non sarò tanto puntuale, mi scuso in anticipo .-.

    Ora passiamo al capitolo, spero che vi sia piaciuto perchè io lo considero il piu' bello fino ad ora non so perchè, la loro prima volta non è nulla di speciale però spero che vi sia arrivato un qualcosa lo stesso anche se tutto si svolge diciamo...in semplicità.

    Ho messo la canzone (che spero abbiate ascoltato mentre leggevate) perchè mentre scrivevo quel pezzo la stavo ascoltando, in un certo senso li rispecchia per come la vedo io, insomma volevo rendervi partecipe delle mie emozioni *W*

    Beh che dire, alla prossima allora...
    credo he questo sia il commento piu' lungo e sensato che io abbia mai scritto fino ad adesso xD
     
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  15. °Däkee°
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    Aww la prima a commentare! Checccarini i due piccioncini. Finalmente! La loro prima volta <3
    Ok, stop. Sto impazzendo.

    Anche se voglio un bel litigio tra i due, questo capitolo mi piace lo stesso e anche molto.
     
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589 replies since 28/2/2011, 16:48   7663 views
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