POISON

Au,Twincest not related,Angst,NC17,Romance

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  1. Sarah TH
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  2. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE (**stern** @ 17/5/2011, 12:13)
    Cavolo Tom! Sveglia! Non lo conosci neanche e ti metti contro tutti e tutto per lui. Nono v.v non va bene, anche se fino alla fine Bill sarà innamorato perso di lui, deve farsi rispettare e credere ai suoi amici.
    L'ultimo verso del capitolo è stato bellissimo*___*
    "Scusami Tom ma devo"
    :cry: è amore*.*dopo questa affermazione è semplicemente amore. Ora Jorg deve solo scoprirli (muhahahaha) ed il gioco e fatto ù.ù

    Gia', in un certo senso povero Georg :rolleyes:
    ahuahuahuahuahua povero Jorg x)
     
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  3. Sere_KeY
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  4. PinaKaulitz88
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    Tom farebbe di tutto per Bill, anche solo per vedere il sorriso sul suo volto e Bill intanto gli sta creando il vuoto intorno.
    Ma quel vuoto che sta creando intorno a Tom, allo stesso tempo, gli sta riempendo il cuore di qualcosa di nuovo ed inaspettato. Stargli vicino lo fa sentire potente, con la situazione in pugno, ma anche debole perchè quando cominciano ad esserci i sentimenti di mezzo tutto cambia.

    Grande capitolo :2gether:
     
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  5. [.KraHliiza Dreamer.]
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    CITAZIONE (PinaKaulitz88 @ 18/5/2011, 17:51)
    Tom farebbe di tutto per Bill, anche solo per vedere il sorriso sul suo volto e Bill intanto gli sta creando il vuoto intorno.
    Ma quel vuoto che sta creando intorno a Tom, allo stesso tempo, gli sta riempendo il cuore di qualcosa di nuovo ed inaspettato. Stargli vicino lo fa sentire potente, con la situazione in pugno, ma anche debole perchè quando cominciano ad esserci i sentimenti di mezzo tutto cambia.

    Grande capitolo :2gether:

    hai scritto un cosa bellissima *-* :superlove:
    grazie per il commento<3
     
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  6. Sere_KeY
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  7. PinaKaulitz88
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    CITAZIONE ([.KraHliiza Dreamer.] @ 19/5/2011, 12:15) 
    CITAZIONE (PinaKaulitz88 @ 18/5/2011, 17:51)
    Tom farebbe di tutto per Bill, anche solo per vedere il sorriso sul suo volto e Bill intanto gli sta creando il vuoto intorno.
    Ma quel vuoto che sta creando intorno a Tom, allo stesso tempo, gli sta riempendo il cuore di qualcosa di nuovo ed inaspettato. Stargli vicino lo fa sentire potente, con la situazione in pugno, ma anche debole perchè quando cominciano ad esserci i sentimenti di mezzo tutto cambia.

    Grande capitolo :2gether:

    hai scritto un cosa bellissima *-* :superlove:
    grazie per il commento<3

     
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  8. [.KraHliiza Dreamer.]
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    :wub:

    Tu Pina scrivi?
     
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  9. Sere_KeY
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  10. [.KraHliiza Dreamer.]
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    -CAPITOLO 12-



    Finalmente anche l'estate ormai stava facendo il suo ingresso, il caldo cominciava a farsi sentire e anche la scuola volgeva al termine.

    Erano stati mesi duri, Tom non era completamente escluso solo perché c'era Bill a fargli da scudo, soprattutto con la sua popolarità, nessuno era realmente sincero, nessuno a parte Vivian; aveva definitivamente tagliato ogni rapporto con i suoi amici di sempre, se non potevano accettare Bill, allora significava che non potevano accettare nemmeno lui.

    Bill ultimamente era più distante, erano pochi i momenti in cui rimanevano soli loro due, in un modo o nell'altro il moro riusciva ad evitarlo, da quando Jorg non lavorava più come allenatore le cose poi erano peggiorate: gli scontri in casa erano continui, lui e Simone litigavano per qualsiasi cosa.

    «Tom!»

    Finalmente una voce famigliare, che lo aiutasse a distogliersi da tutti quei pensieri.

    «Piccola! Entra!».

    Vivian gli sorrise e si accomodò sulla sdraio vicino a lui.

    «Come stai? Oggi non ti ho visto a scuola.».
    «Non avevo molta voglia; sai, tutti mi ridono dietro e ho dovuto abbandonare definitivamente il rugby.».

    La ragazza gli strinse la mano.

    «Fanno così perché sono ignoranti, Tom; tu sei esattamente uguale a tutti noi, essere gay non vuol dire essere diverso, l'amore che hai da dare è esattamente lo stesso.».
    «Guarda che non sono gay, le ragazze mi piacciono ancora.» sorrise divertito.
    «Bill è una ragazza?» chiese.
    «Bill è Bill... io lo amerei indipendentemente dal suo sesso, non importa. uomo o donna che sia.».

    Vivian sorrise nuovamente. Era l'unica che credeva nell'amore incontrastabile che legava quei due.

    «Stasera tu e Bill verrete, vero?» chiese improvvisamente.
    «Chi ci sarà oltre noi?».

    Vivian sospirò

    «Tu, Bill io ed Andi.».

    Il rasta cominciò a mangiarsi le unghie. Non aveva voglia di vedere anche Andreas; non aveva più amici se non Vivian, e proprio per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa.

    «Ne parlerò con Bill.» rispose prima di sdraiarsi completamente al sole.
    «Bill sarà d'accordo, quest'inverno non abbiamo festeggiato nemmeno il tuo compleanno... avevi detto nel nuovo anno e siamo nel nuovo anno!» rispose indispettita.

    **
    «Tom, ci sei?».

    Il rasta stava strimpellando qualche nota sulla sua chitarra, quando il padre fece capolino dalla porta; sorrise invitandolo ad entrare, così l'uomo richiuse la porta alle sue spalle e si accomodò sul pavimento vicino a lui.

    «Oh, non smettere, mi piace sentirti suonare.» si affrettò a dire per evitare che Tom posasse la chitarra.

    Tom sorrise.

    «Lo so che ti piace, ma devi parlarmi, mh?».

    Rimise a posto lo strumento e si concentrò sul padre.

    «È molto che non parliamo io e te... che non ci raccontiamo più nulla.».

    Tom annuì, il suo discorso non faceva una piega.

    «So che la colpa è anche mia, forse ti ho trascurato.».
    «Papà, non mi hai trascurato,» lo interruppe «o comunque anche io ho fatto la mia parte.».

    Jorg sorrise teneramente prima di riprendere da dove era stato interrotto.

    «Sì, invece, hai fatto 18 anni e non ti abbiamo nemmeno festeggiato come si deve.».
    «Papà, stiamo parlando di mesi fa!» esclamò il rasta «E poi, sono stato bene in famiglia.».

    Tutti improvvisamente volevano parlare del suo compleanno.

    Sorrise ricordando com'era stata carina Simone a preparargli una torta; Bill invece si era dimenticato di fargli gli auguri, ma lui lo aveva scusato perché infondo erano solo un paio di giorni che erano diventati “qualcosa di più”, poi si era scusato, promettendogli che quando anche lui a settembre avrebbe compiuto 18 anni avrebbero festeggiato insieme; Tom non poteva nemmeno lontanamente immaginare che il moro avesse tutt'altre idee che gli vagavano per la mente.

    «Lo so ma...».
    «Non c'è nessun ma, festeggerò con Bill.» concluse, cercando di tranquillizzarlo.

    Jorg sorrise, non del tutto convinto.

    «Era solo questo che volevi dirmi, papà?» chiese.

    L'uomo si alzò dal pavimento su cui era seduto e cominciò a fare nervosamente avanti e indietro.

    «Tom, sei gay?» chiese improvvisamente.

    Tom cominciò a sudare freddo, mentre braccia e gambe gli si immobilizzavano, boccheggiò prima di riuscire a tornare in sé.

    «Cosa?» domandò, sperando di aver capito male.
    «Ti prego, non prenderla nel verso sbagliato... voglio solo sapere.» respirò profondamente «Sai, perché non mi hanno permesso di continuare a fare l'allenatore, i tuoi compagni tiravano continuamente battutine su di te.».

    Tom abbassò lo sguardo, si sentiva veramente in colpa.

    «Non è giusto che ti liquidino così, con questa scusa...».
    «Tom, non dissimulare, per favore.».

    Tom si morse un labbro, davvero non era pronto a parlarne con suo padre.

    «Papà, dicono che sono gay perché sono affettuoso nei confronti di Bill.» disse, cercando di non incontrare mai gli occhi del padre «Ho tagliato i legami con chi crede a queste stronzate.».

    Si fece coraggio e alzò lo sguardo, Jorg aveva un'espressione preoccupata.

    «E poi Bill è mio fratello, anche se non per davvero... non lo farei.» concluse, mordendosi più forte il labbro, quasi fino a farlo sanguinare.

    Jorg gli poggiò le mani sulle spalle.

    «Non avrei nessun problema ad accettare il fatto che tu sia gay.».

    Il rasta sorrise debolmente. In parte era rassicurato, pensava che suo padre avesse la mentalità chiusa della gente di Loitsche e che non avrebbe certamente capito, anzi lo avrebbe cacciato di casa per non perdere la faccia come minimo.

    «A meno che il ragazzo in questione non sia Bill.».

    Quell'ultima affermazione fece crollare ogni sua certezza. Non riusciva a dare un senso a quelle parole; se poteva accettare il fatto che lui avesse una relazione con un ragazzo perché non poteva accettare Bill? Non era nemmeno suo fratello, erano legati solo perché lui e Simone avevano scelto di dividere le proprie vite.

    O c'era dell'altro?

    «Non penserei nemmeno a Bill, papà!» si limitò a rispondere, sforzandosi di sorridere.


    **

    Tom era pronto, e se ne stava in piedi nell’ingresso, guardando più volte l’ora e rendendosi conto di essere in un ritardo fottuto per colpa di Bill. Quando finalmente scese, il rasta rimase a bocca aperta: indossava una canottiera nera semicoperta da una maglia a rete che lasciava una spalla scoperta; lo sguardo del rasta vagò immediatamente verso il basso dove le gambe erano imprigionate dentro a un paio di pantaloni di pelle mozzafiato, che mettevano in evidenza una protuberanza non indifferente.
    Il tutto era completato da un'enorme cintura borchiata e da un paio di stivali rigorosamente con il tacco.

    «Ehi, bell'addormentato, andiamo?».
    «Sei... sei uno splendore.».

    Il moro ridacchiò.

    «Lo so.» rispose, portandosi i capelli sbarazzini all'indietro e posandogli un bacio casto sulle labbra: sapevano di fragola.

    Gli passò davanti ondeggiando i fianchi magnetici, Tom deglutì, avrebbe volentieri fatto a meno dell'uscita e si sarebbe chiuso tutta la notte in camera con Bill, e anche il giorno successivo e l'altro ancora.
    Simone uscì di corsa di casa, con il grembiule ancora attaccato addosso e il viso sporco di farina.

    «Ragazzi! Uscite così, senza avvertire?».

    Bill alzò gli occhi al cielo, mentre Tom si avvicinava per baciare la donna; Simone gli sistemò la giacca nera.

    «Non sarà troppo grande questa giacca?» domandò mentre il moro era impegnato ad incipriarsi il naso, Tom rise.

    «Va benissimo, Simone.».
    «Se lo dici tu.» rispose, non totalmente convinta «In compenso però, ti vedo più elegante del solito.» si avvicinò e lo baciò sulla guancia «Alle tre a casa, mi raccomando!».

    Bill sull'auto di Tom, sbuffò spazientito.

    «Mamma, alle quattro!».

    Il rasta lo raggiunse e prese posto.

    «Dai Simone, sii buona, ci vediamo alle quattro.».
    «Ehi, signorini, alle tre e non si discute!».

    Bill borbottò qualcosa, alzando il finestrino e lamentandosi anche del fatto che l'aria gli avrebbe scompigliato i capelli.

    «Metti in moto e parti per favore...».

    **

    Vivian ed Andreas erano già pronti, all'entrata del locale.

    «Eccovi!».

    La ragazza andò loro incontro, abbracciandoli e baciandoli mentre Andreas era rimasto al suo posto davanti al locale, visibilmente in imbarazzo, temeva ancora una reazione da parte di Tom anche se ormai era passato parecchio tempo.

    Il rasta guardò il biondo incerto, poi il suo sguardo saettò su Vivian che rideva felice insieme a Bill.

    «Ehi, Andi...».

    Provò a comportarsi come se nulla fosse stato, il biondo accennò un sorriso.

    «Tom.».

    Avrebbero fatto finta di niente, infondo avevano uno scopo comune: la serenità di Vivi.


    Più tardi Bill e Vivian si erano lanciati in pista a ballare, anche Andreas li aveva seguiti, avendo timore nel rimanere solo con Tom, e del resto anche il moro lo aveva avvertito di stargli alla larga, non tanto per la sua incolumità, ma perché non si fidava del biondino; probabilmente se Tom gli avesse fatto ancora pressione, avrebbe spifferato tutto.

    Il rasta si sedette su un divanetto e osservò la scena divertito, guardava Bill danzare e fu riportato indietro nel tempo, a quando da ubriaco lo aveva baciato per la prima volta; Andreas era avvinghiato a Vivi, le sue mani vagavano sicure sulla sua schiena, mentre poggiava le labbra sulle sue; Tom pensò a Gustav e fu grato del fatto che lui non fosse lì ad osservare quella scena, poi la bionda si divincolò e il suo sguardo cercò quello del rasta.

    «Ehi, Tom.» chiamò «Coraggio, vieni!».

    Tom fece una smorfia di disappunto, mentre faceva segno di no con la mano, alzando il bicchiere nella sua direzione, simulando un brindisi; la ragazza sbuffò alzando gli occhi al cielo prima di avvicinarsi a Bill e sussurrargli qualcosa all'orecchio.

    Il moro sorrise languido e ammiccò in direzione del rasta, avvicinandosi a passo sicuro. Tom si inumidì le labbra, passandovi più volte la lingua sopra.

    «Ehi.» sussurrò Bill un po' brillo, dopo aver bevuto qualche drink; appoggiò entrambe le mani alla parete e chinò il capo sul volto di Tom, afferrandogli il labbro inferiore con i denti, il rasta allargò le gambe e lasciò che il moro si facesse più vicino, stringendogli le mani attorno ai fianchi

    «Vieni a ballare...».
    «Non riuscirei a ballarti accanto, lo sai» rispose, inebriandosi del suo profumo.

    Il moro si avvicinò ancora pericolosamente, portando la mano sotto la maglietta del rasta.

    «Non qui, Bill».
    Lui sbuffò seccato «Come sei noioso, Tom Kaulitz.» disse e si allontanò, dirigendosi verso la pista.

    Tom si guardò intorno, per fortuna nessuno lo stava guardando, o almeno nessuno sembrava avere cattive intenzioni; si mise più comodo sul divanetto e cominciò a tenere il tempo con le gambe, poi intravide il moro strusciarsi continuamente sul primo che capitava, le luci a intermittenza non gli permettevano di scorgere completamente di chi si trattasse, ma era senza dubbio una ragazza stavolta, una fottuta troia.

    La musica che inondava la sala improvvisamente gli diede fastidio, la ragazza adesso stava ballando sensualmente contro al moro che non sembrava per nulla contrariato, anzi, le aveva afferrato il collo lasciandogli un bacio umido, lei aveva riso mentre gli sussurrava qualcosa all'orecchio.

    La gelosia si impadronì all'istante di lui, mentre la rabbia cresceva nello stomaco e si estendeva fino al petto, facendogli male. Lasciò il bicchiere ancora mezzo pieno su un tavolino e proprio come l'ultima volta, si diresse verso la pista, stavolta completamente sobrio.

    Afferrò prepotentemente il braccio del moro e lo trascinò fuori dalla pista, lasciando di stucco la moretta.

    «Tom, sei pazzo?».
    «Dobbiamo andare.».

    Bill strattonò violentemente il suo braccio dalla presa di Tom e riuscì a liberarsi, inciampando quasi su se stesso.

    «Cazzo, non vedi che non sono nemmeno le due?».
    «Ah certo, vuoi provare l'ebbrezza del mondo etero, per questo è troppo presto?».

    Bill inarcò un sopracciglio prima di rispondergli a tono

    «Sai che ti dico? Vattene e fottiti.»

    Girò i tacchi e tornò a ballare. In quel momento il cuore del rasta si)era ridotto ad una fessura, avrebbe solamente voluto che Bill facesse qualsiasi cosa, che gli ridesse in faccia, che lo strattonasse... qualunque cosa purché lo avesse rassicurato, dicendogli che voleva solo lui.

    Si diresse fuori dal locale. Aveva bisogno di respirare, la testa gli faceva male… e se Bill l'avesse tradito nel momento in cui lui era fuori?

    Si diresse nel parcheggio e si avvicinò alla sua auto scagliando un calcio violento contro la ruota.

    «Merda, merda, merda!».

    Non poteva e non voleva tornare indietro, da qualche parte dentro di sé c'era ancora un briciolo di orgoglio e non poteva buttarlo così, lo aveva fatto troppe volte con Bill.

    **

    «Georg, lascia perdere.».

    Un ghigno si dipinse sul volto del castano mentre lanciava un'occhiataccia all'amico.

    «Lasciar perdere? Ti rendi conto che il nostro “migliore” amico è un finocchio? Se non lo facciamo, saremo etichettati così anche noi!».

    Sputò a terra. Tom meritava davvero una lezione: lo aveva umiliato davanti a Bill, non gli aveva creduto.

    Gustav provò a farlo ragionare.

    «Eri suo amico Georg...».
    «Hai detto bene: ero!» si accese una sigaretta «Ha sempre mentito, magari anche sulla nostra amicizia.».

    Il biondo lo imitò e sfilò una sigaretta dal pacchetto ormai mezzo vuoto.

    «Tanto lo farebbero comunque.» continuò Georg «È un finocchio, ed è così che funziona, te lo sei dimenticato?».
    «Non devi essere tu a farlo!» intimò il biondo, sperando di farlo ragionare.
    «E invece sì! Metterò le mani addosso a lui, e prima o poi, anche a quella checca di Trümper!».

    Espirò il fumo della sigaretta mentre Gustav lo guardava allibito.

    «Tu sei pazzo, io me ne vado.» tagliò corto.

    Georg spense la cicca a terra.

    «Vaffanculo!».

    Poi il suo telefono squillò.

    “È uscito, credo sia andato via.”

    «Ottimo lavoro, Andi!» esclamò mentre si dirigeva frettolosamente nel luogo dove si era dato appuntamento con i suoi “amici”.

    **

    All'interno dell'auto, il cellulare continuava a squillare, ma il rasta non aveva alcuna intenzione di rispondere, chiunque esso fosse stato. Stava continuando a torturarsi il labbro, guardando più volte in direzione del locale, sperando che il moro uscisse e gli andasse incontro, chiedendogli scusa.

    Nulla.

    Scaraventò un calcio ad una pietruzza e si accinse ad aprire lo sportello per entrare nella vettura, quando qualcuno alle sue spalle richiamò la sua attenzione.

    «Ehi, Kaulitz, tutto solo?».

    Tom si voltò di scatto. Brian il capitano della squadra di rugby se ne stava lì, fermo di fronte a lui, affiancato da altre persone che conosceva bene.

    «Che vuoi?» rispose secco, chiudendo violentemente lo sportello dell'auto.

    «Ehi, ehi, cerchiamo di raffreddare gli animi.».
    «Georg?!».

    Un sorriso beffardo si stampò sul volto del castano mentre si faceva più vicino.

    «Ti stupisci?! Continuo a fare quello che facevamo prima Tom...» si voltò e guardò i bulli dietro di sé «rendo difficile la vita ai froci come te.».

    Tom lo guardò da capo a piedi, prima di voltargli le spalle.

    «Cos'è, Tom Kaulitz ha paura?».

    Il rasta si voltò nuovamente.

    «Semplicemente non ho voglia di perdere tempo con te.».

    Georg, sempre attento a non distogliere mai lo sguardo dai suoi occhi, rise.

    «Listing ha ragione, a Loitsche si sta bene senza tipi come voi...».

    Nemmeno Tom distolse lo sguardo, anche quando Brian intervenne, non si mosse.

    «Mi spiace che proprio tu sia caduto nella rete di quel finocchio... anche lui comunque verrà ripagato...».

    Tom balzò all'istante su Georg; Bill non doveva per nessuna ragione essere tirato in mezzo.

    «Prova a torcere anche un solo capello a Bill e sei morto.».

    Georg rise nuovamente, stavolta più forte, prima di avvicinarsi e mettergli una mano sulla spalla.

    «Tom... quante cose non capisci...».

    Il rasta si accasciò nel momento in cui il gancio sinistro del castano finì dritto sul suo stomaco, prendendolo alla sprovvista.

    «Bastardo» disse a corto di fiato.

    Cercò di rialzarsi ma gli altri subito gli furono attorno. Non riuscì a scorgere più nulla, erano diventati solo delle facce indistinte che ridevano; si accasciò al suolo non appena altre mani lo colpirono, riempiendolo di calci e pugni ai fianchi, all'addome e alla testa; le voci ben presto diventarono un vociare sconnesso, non aveva nessuna possibilità di reagire.

    Sentì un liquido caldo e denso colargli dalla testa e capì che doveva essere davvero profondo il taglio che gli avevano provocato.

    Provò ad aprire gli occhi, ma anche la vista era annebbiata, poi un calcio violento lo colpì in pieno stomaco facendogli sputare sangue.

    «Basta, così lo ammazzate!».

    Fu certo che quella fosse la voce di Georg, ma non avrebbe potuto giurarlo: il suono arrivava ai suoi timpani come se fosse a rallentatore.

    «Listing, levati se non vuoi finire nello stesso stato!».

    Non riuscì più a rendersi conto di quello che stava accadendo, la sua mente vagò sul sorriso di Bill e poi piu' nulla.



    NOTE: Salve ^^ eccoci qui, che dire il piano di Bill sembra andare a gonfie vele, ormai ha Tom ai suoi piedi e anche in casa la situazione non è proprio delle migliori! Poi ormai sa che Tom è davvero perso di lui per cui infierisce anche in discoteca con altri...
    Georg invece ha decisamente fatto il passo piu' lungo della gamba...

    Vabbè dato che non so piu' che dire ne approfitto per ringraziare Giorgia che è riuscita anche oggi a mandarmi il capitolo, stavo gia' venendo a scrivere che avrei postato un pò piu' in la, ma nulla ^^

    Alla prossima<3
     
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  11. PinaKaulitz88
        +1   -1
     
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    CITAZIONE ([.KraHliiza Dreamer.] @ 19/5/2011, 22:26) 
    :wub:

    Tu Pina scrivi?

    si si :D
    ci sono parecchie mie one - shot in giro e due ff, scrivo sia het che twincest!


    Appena posso leggo e commento il nuovo capitolo :sìsì:
     
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  12. Sarah TH
        +1   -1
     
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    Paolettus, ti giuro che domani leggo ç_____ç <3
     
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  13. °Däkee°
        +1   -1
     
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    image OOOOH-OOOOH finalmente un pò d'azione. Capitolo bellissimo, ma non ci puoi lasciare così. Che fine fa Tom??
     
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  14. [.KraHliiza Dreamer.]
        +1   -1
     
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    CITAZIONE (PinaKaulitz88 @ 20/5/2011, 19:53)
    CITAZIONE ([.KraHliiza Dreamer.] @ 19/5/2011, 22:26) 
    :wub:

    Tu Pina scrivi?

    si si :D
    ci sono parecchie mie one - shot in giro e due ff, scrivo sia het che twincest!


    Appena posso leggo e commento il nuovo capitolo :sìsì:

    Ma in questo forum?

    CITAZIONE (Sarah TH @ 20/5/2011, 20:10)
    Paolettus, ti giuro che domani leggo ç_____ç <3

    Sarettus take it easy al massimo ti mando...indovina chi?!

    CITAZIONE (°Däkee° @ 20/5/2011, 20:36)
    image OOOOH-OOOOH finalmente un pò d'azione. Capitolo bellissimo, ma non ci puoi lasciare così. Che fine fa Tom??

    Eh ho dovuto chiudere così, al prossimo capitolo
    il mistero sarà svelato :shifty:
     
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  15. MorgieStorm
        +1   +1   -1
     
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    allora....

    qui c'è proprio da dirlo

    BILL SEI PROPRIO UN GRAN FIGLIO DI PUTTANA, E SEI A TUA VOLTA UNA GRANDE PUTTANA!

    ma che cazzo.. e mo vabbè vche vabbè... però non si regola...
    insomma, se l'ha organizzata lui la retata di gruppo a tom fa proprio schifo!
    cioè.. è che proprio non apprezza nulla... ora capisco che pensa che jorg gli abba portato via il padre, ma tom non centra niente, e anche volendo fare gli ignoranti... bill è proprio ung ran egoista, ingranto!
    dopo tutto l'amore che tom gli da, lui gli fa queste stronzate!
    lo tradisce, lo fa menare... allora scusa, jorg gli avrà anche portato via il padre (cosa che tra l'altro non ha fatto), ma lui gli sta portando via il figlio...
    a questo punto sarebbe giusto far soffrire simone così che ricada su bill??
    secondo la logica di bill si... quindi un bel calcio nella pancia farebbe bene anche a lui.. cisto che non mi sembra renderesi conto del mare che fa, quasi come se non avesse mai sofferto!
     
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589 replies since 28/2/2011, 16:48   7663 views
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