All My Plants

Traduzione - In fase di scrittura

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  1. Capricorn870
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    CITAZIONE
    Invece dovrai aspettare... *risata malefica* XD

    <_<
     
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  2. LovelySuicide
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    :P il capitolo arriva oggi... sarai contenta?? xD
     
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  3. Capricorn870
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    :tum-tum: image image image
     
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  4. vam zimmer 483
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    uppppppppppppppppppppp
     
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  5. LovelySuicide
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    ragazze... mi dispiace tantissimo... !! è successo un imprevisto e la beta non c'è l'ha fatta a mandarmi oggi il capitolo corretto...
    credo proprio che lo posterò domani... non siate arrabbiate per favore... =)
    un abbraccio <3
     
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  6. Capricorn870
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    CITAZIONE
    è successo un imprevisto e la beta non c'è l'ha fatta a mandarmi oggi il capitolo corretto...
    credo proprio che lo posterò domani

    Aspetteremo :ehsì:
     
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  7. vam zimmer 483
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    Aspettiamooooooo....<3
     
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  8. LovelySuicide
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    Titolo: All My Plants
    Autore: Blackbyrd
    Traduttore: LovelySuicide
    Beta: †Odin's Nemesis†
    Rating: R
    Genere: AU, Drama, Fluff, Romance, Twincest - Not Related
    Avvisi: Adult Content, Drug Use
    Riassunto: Bill Kaulitz soffre di depressione acuta e si sente trascurato: così ricorre a parlare alle sue piante. Però lui non sa che il lavavetri Tom Trumper ha la tendenza di origliare alle conversazioni di altre persone- e proprio per questo Billy la palma non è l’unico ascoltatore delle debolezze di Bill.


    Godetevi il capitolo. =)

    3. Tom porta Bill a casa e altre storie

    “Bill, angelo, come ti senti?”

    Quelle parole marcarono il lento eppure inevitabile sproloquio che stava per arrivare. La madre di Bill, Simone Trumper, era dolce e comprensiva quando voleva esserlo; quando c’entravano questioni insignificanti come quale gusto di gelato avrebbe portato Bill alla prossima riunione di famiglia o quando sarebbe andato a visitare Simone a Vancouver la prossima volta, comunque, quando c’entrava la salute di suo figlio, Simone si trasformava in una persona brutale, spietata, senza morale e con un bruciante desiderio di mantenere suo figlio felice. Bill aveva dormito per quindici ore quella notte, ma non la disse a Simone. Avrebbe iniziato a preoccuparsi per niente come talvolta faceva - e Simone ne aveva abbastanza di problemi da sé, come con la sua nuova attività che stava per aprire, senza un figlio ventenne, mammone, o giù di li che l’avrebbe disturbata con quanto fosse triste perché non aveva avuto il lavoro dei suo sogni.

    “Bene mamma,” replicò Bill docilmente giocando con il tessuto del suo divano. Gentilmente passò la mano attraverso i filamenti pelosi, raccogliendo la peluria nel palmo e poi liberandola in uno stato di sottilissimo stordimento inattivo, ascoltando i piccoli suoni dello sfregamento che riempivano l’aria. Poteva capire che sua madre era preoccupata per lui dal tono della sua voce e, per dire la verità, lui stesso stava diventando sempre più preoccupato giorno dopo giorno. Raccolse un piccolo pacchetto di pillole che aveva lasciato appoggiato sul comodino e lo rigirò tra le punta delle dita.

    “Alla fine hai contattato la figlia di Julia Stevens con facebook, tesoro?” Facebook era la ‘cosa’ nuova di sua madre. Aveva parlottato di richieste di amicizia e poking tutta la settimana- Bill stesso non possedeva nemmeno un computer.

    “Lei non parla inglese, non credo” Oh, e sono gay tanto quanto è lungo il giorno, aggiunse Bill silenziosamente. Con un sospiro di benessere si stiracchiò sul divano, tutto il suo metro e ottantadue si adattava per un pelo. Le sue gambe pendevano solo un po’ sopra il bordo. Questa era la parte negativa dell’essere alti; niente spazio per i piedi.

    “Beh... c’è sempre un biglietto per te se vuoi venire e vivere con me,” disse invano Simone a suo figlio. Bill fece un pausa per un momento e un brivido corse lungo la sua spina dorsale. Aveva sperimentato quella sensazione molte volte negli ultimi tempi. Un’indescrivibile... strana sensazione, come se qualcuno lo stesse osservando; ma stranamente la cosa non lo spaventava. Si sentiva... protetto. Come se qualcuno o qualcosa lo stesse tenendo d’occhio- ma appena questo pensiero gli venne in mente lo scacciò via. Uno dei troppi antidepressivi.

    “Ti voglio bene mamma,”

    “Anch’io ti voglio bene, tesoro,” E poi un segnale di libero. Bill si sentì un po’ più triste di prima- cosa facevano le persone normali quando si sentivano tristi? Non ne aveva idea. Cambiando canale sulla televisione afferrò pezzetti di dialoghi a caso,

    “Bene. Adiamo ad ubriacarci,” Ubriacarsi? Bill scosse la testa. Non era mai stato ubriaco prima d’ora. Come sarebbe stato? Sfogliando un giornale che aveva recentemente gettato da parte, vide una pubblicità rosa neon; ‘Pinky Blues Nightclub’. L’intera pubblicità puzzava di ‘gay bar’, ma Bill pensò che fosse quella la cosa che la gente normale faceva quando era triste? Si... ubriacava? Beh... Valeva la pena provare. Afferrò il suo cappotto, prese un profondo respiro e anche una decisione; avrebbe dato un’ ultima pugnalata alla normalità.


    ---


    Tre ore dopo- Bill c’è l’aveva fatta a strisciare fuori dalla porta con tanta confidenza quanta ne poteva radunare nel suo piccolo e magro corpicino. Dopo sette giri di vodka lime era passato da un’introversa piccola e spaventosa creatura fino a qualcuno che singhiozzava allegramente a chi passava vicino a lui. Molti di loro ridevano soltanto all’ovviamente intossicato ragazzo, ma altri gli lanciarono piccoli sguardi di disapprovazione che mandarono brividi lungo la sua spina dorsale. Si sentiva già un po’ più normale.

    “Ehi stupendo,” Una voce profonda accanto a lui lo raggiunse. Un uomo con lunghi, lisci capelli castani era scivolato nel posto accanto al suo. Indossava una giacca di pelle leggermente troppo piccola che dava l’impressione che avesse acquisito molti muscoli in un lasso di tempo molto corto, ma, ovviamente, questo era l’effetto desiderato. Quasi nello stesso istante un giovane uomo con i dreads che sembrava stranamente familiare si sedette sulla sedia opposta; era quasi come se fosse stata coreografata. Bill strizzò gli occhi cercando di capire dove aveva già visto l’uomo, ma dopo una manciata di secondi realizzò che era un po’ troppo ubriaco per svolgere quel compito e si arrese.

    “Tu pensi che io sia stupendo?” chiese Bill con occhi spalancati e sognanti. Non era abituato ai complimenti- o all’interazione con altri esseri umani, la maggior parte delle persone pensava solo che fosse una ragazza, o peggio, un imitatore di Glambert e nessuna di queste cose era particolarmente attraente in un bar gay.

    “Sono Georg,” disse il ragazzo con la giacca di pelle, pettinandosi i capelli come facevano in “Grease! Il musical“. A giudicarlo così, gli piace Broadway.

    “Bill,” Cercò di stringergli la mano ma scivolò e finì con una mano adagiata un pollice sopra il cavallo dei pantaloni di Georg.

    “Oops,” Ridacchiò. Il rasta accanto a Georg scrocchiò i pugni che erano già bianchi a causa della forza con la quale stava aggrappato al bancone di legno.

    “Ehi tu, hai qualche problema?” tagliò corto e irritato Georg e il rasta scosse la testa brevemente, lanciando a Bill uno sguardo dolce prima di mandare giù il suo drink (e sarebbe stato più di grande effetto se il drink non fosse stato acqua con ghiaccio) e se ne andò via imperterrito.

    “Stronzo, eh?” sbuffò Georg. “Allora tu sei Bill, huh? Dolce. Come mai non ti ho mai visto qui in giro prima d’ora?”

    “Non lo so,” E sinceramente Bill non lo sapeva. Se avesse saputo che uscire era così divertente, lo avrebbe fatto più spesso. O forse no. Qualche volta Bill si dimenticava di come fosse socialmente impacciato.

    “Forza allora, Bill. Andiamo a ballare,” Georg afferrò Bill per la vita, tirandolo nelle sue braccia vestite di pelle. Bill squittì allarmato per essere stato trascinato il giro così velocemente mente era così ridicolmente ubriaco; in più non era nemmeno abituato al contatto fisico. Georg odorava di Lynx e sudore; l’odore tipico dei maschi, ma per qualche ragione questo gli fece rigirare lo stomaco. Georg praticamente trasportò il corpo semi-cosciente di Bill nella folla di gente danzante e mani sconosciute lo sfioravano dappertutto mente cercava goffamente di ballare. Georg era difficilmente Ginger Rogers con il suo Fred Astaire, il suo piede era stato calpestato più di una volta e dopo un po’ iniziò a pizzicare. Poi, senza preavviso, la mano di Georg iniziò a scivolare lentamente giù lungo la sua schiena...

    “Uh Georg?”

    “Mm?”

    “Perché la tua mano è sul mio sedere?” Georg rise con una risata arrogante e sorniona.

    “Perché, la vuoi da qualche altra parte?” ridacchiò, guardandolo con uno sguardo malizioso e Bill arricciò il naso per il disgusto, dando a Georg una piccola spinta.

    “Er... Penso che tu abbia frainteso...” Ma il mondo stava lentamente girando intorno alla testa di Bill che si sentiva come se stesse per vomitare o per svenire, o fare entrambe le cose in simultanea, semplicemente disgustando tutti. L’odore disgustoso del dopobarba di Georg incontrò il suo naso e Bill fu quasi sul punto di vomitare.

    “Stammi lontano... per favore?” lo pregò Bill, sentendosi ancora più male di prima e realizzando sub-consciamente, anche attraverso il suo intossicato io, quanto si era cacciato nei guai.

    “Ehi, stronzo. Fottiti e lascia in pace il mio Bill,” Una voce profonda e furiosa lacerò lo stato di stordimento di Bill che emise un piccolo suono di confusione mentre cercava di individuarne la fonte- era l’uomo con i dread che era stato così arrabbiato al bar; e ora non sembrava solo arrabbiato, sembrava come se volesse dividere Georg in quattro.

    “Oh? E cosa farai a proposito, allora? Eh? Cosa diavolo farai?” sogghignò Georg, tirando Bill più vicino a sé, indifferente ai suoi deboli tentativi di allontanarlo.

    “Questo,” disse semplicemente l’uomo. Era come qualcosa uscito da un teenage film, un minuto prima il ragazzo aveva tirato indietro il pugno e un minuto dopo questo era collegato alla mascella di Georg che poi vide disteso sul pavimento, mentre si teneva stretto la bocca e sembrava più scioccato di quanto non lo fosse mai stato in vita sua, aprendo e chiudendo la bocca come un pesce rosso. Bill, comunque, lasciato senza alcun supporto era diretto verso il pavimento.

    “Aiutami?!” ce la face ad gracchiare prima di lasciarsi cadere vicino a Georg. Con una velocità sorprendente il rasta si inginocchiò e tirò Bill su nelle sue braccia stile sposa e si incamminò verso l’uscita prima che Georg si riprendesse dal pugno. Bill inspirò e afferrò un profumo di sapone, un sapone molto, molto vecchio e questo gli ricordò un po’ il tipo di sapone che sua madre usava una volta per pulire il suo specchietto di cortesia. Aveva un odore confortante e Bill nascose la testa nell’incavo del collo dell’uomo finché la fredda e pizzicante aria notturna non colpì finalmente il suo viso. Bill boccheggiò un po’; era come se un secchio di acqua fredda gli fosse appena stato gettato addosso, perciò rabbrividì violentemente. L’uomo lo notò e fece stendere Bill con prudenza su una panchina di legno vicino all’uscita del club, levandosi la giacca e avvolgendola attorno a Bill.

    “Tu mi hai salvato,” riuscì a biascicare Bill. “Grazie,” L’uomo spostò una ciocca ribelle di capelli via dal viso del moro e gli fece un sorriso di scusa.

    “Non ho mai colpito nessuno nella mia vita,” sembrava più sbalordito di quanto non lo fosse stato Georg e Bill scoppiò in una risata. “Fa molto male,” disse l’uomo dolorosamente, ma in qualche modo Bill sapeva che non gli importava davvero. Bill prese la mano dell’uomo e si concentrò su di essa silenziosamente, cercando la fonte del dolore.

    “Hai tenuto il pollice dentro al pugno... vero?” Bill boccheggiò e il rasta gli lanciò uno sguardo confuso, come per dirgli, ‘certo che l’ho fatto’. Bill non poteva smettere di ridere, ma era davvero dispiaciuto per il pover’uomo; ma questo solo finché un pensiero terribile non gli venne in mente.

    “Non hai intenzione di stuprarmi o qualcosa del genere, vero?”

    “No...” L’uomo fece una pausa. “Ti porterò a casa, preparerò un po’ di latte caldo e possibilmente ti terrò indietro i capelli se più tardi avrai il bisogno di vomitare. Nessuno stupro,” Un sorriso contrasse gli angoli della bocca di Bill.

    “Sei dolce, lo sai questo?” Bill si distese-e perse il meraviglioso sorriso che attraversò il viso dell’uomo.

    “Farò solo come ho promesso e ti porterò a casa, okay?” mormorò l’uomo, ma Bill non lo sentì. Era già svenuto. L’uomo fece scorrere gentilmente il suo dito medio giù per il lato della guancia del moro e sospirò sollevando la piccola ossatura di Bill così facilmente come avrebbe sollevato una bambola di pezza. Il battito fragile del cuore del ragazzo risuonò attraverso il suo corpo come miele liquido e Tom premette Bill ancora più vicino al suo petto, sfidando chiunque a portarglielo via.

    “Io davvero…davvero, ti amo,” sussurrò a tempo col battito regolare e tambureggiante del cuore di Bill che si mosse nel sonno, un caloroso sorriso aveva illuminato il suo viso. Probabilmente stava facendo un bel sogno, ma forse, pensò l’uomo, solo forse, l’aveva sentito e si era sentito meglio.








    Ed ecco qui. Sarebbe bello sapere cosa ne pensate... =)

    Edited by LovelySuicide - 6/9/2010, 17:28
     
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  9. vam zimmer 483
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    AAhhhhh che dolciiiiiiiii sono così pucciosi e finalmente Tom si è fatto avanti...
    Povero Bill esce una sera e finisce quasi per essere stuprato...che sfiga..xD
    Fortuna c'era Tom.
    Chisà se Bill ha sentito sul serio ciò che Tom gli ha detto...
    Curiosaaaaaaaaa posta prestoooo
     
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  10. xNephilimx
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    Amo questo capitolo, ma da una parte avrei voluto non trovarlo leggermente strano come ho fatto °-°

    Sarà che il comportamento di Tom è davvero particolare, agisce già come se Bill fosse suo, anche se in effetti quasi non si conoscono... E Bill non sembra affatto avere alcun tipo di problema mentale, sembra solo un po' giù ma credo sia normale dopo aver perso un'occasione di lavoro.

    Quindi sì, da una parte mi è sembrato un po' strano e forse affrettato, ma dall'altra l'ho letteralmente adorato.
     
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  11. Capricorn870
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    Antidepressivi,chissà chissà image image
    SPOILER (click to view)
    :agitato2:

    Si sogno incontrati :tum-tum:
     
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  12. LovelySuicide
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    oh *-* ma sono contenta che vi piace! =)

    CITAZIONE
    Amo questo capitolo, ma da una parte avrei voluto non trovarlo leggermente strano come ho fatto °-°

    comunque devo dirlo e avvertirvi... che sì, la storia è strana parecchio... xP e appunto non solo come trama... ma è proprio per questo che l'adoro!! comunque concordo con te Nephilim... uno potrebbe anche pensare che sia Tom quello 'malato' e Bill quello normale... che però è solo un po' giù di morale... xD

    CITAZIONE (Capricorn870 @ 5/9/2010, 17:54)
    Antidepressivi,chissà chissà image (IMG:http://i41.tinypic.com/2e5psa8.jpg) image
    SPOILER (click to view)
    :agitato2:

    ti dico solo di non darci troppo peso... XD

     
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  13. Capricorn870
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    CITAZIONE
    ti dico solo di non darci troppo peso... XD

    Mica è tanto facile sà u.u :sospettoso:
    SPOILER (click to view)
    L'importante che la depressione prima o poi se ne andrà,basta solo un pò do "zanzan" :shifty:
     
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  14. [F]ottutamente~Stefy[89]
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    Oddio che capitolo dolcissimo ç_ç

    Tom mi fa una grande tenerezza mentre solleva Bill e gli confessa di amarlo... hanno bisogno l'uno dell'altro <3
    Bellissimi...

    Grazie <3 posta presto mi racccccccccccccccccc *W*
     
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  15. vam zimmer 483
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    uppppppppppppppppppppppp

    upppppppppppppppppp
     
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169 replies since 18/8/2010, 22:08   2915 views
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