PARADISI ARTIFICIALI

In fase di scrittura.

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  1. DisasterpiecexX
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    Aaaaaaah!
    eyy tu!
    Ma non dovresti essere a letto a contorcerti dal dolore e guarire? u.u
    Invece. leggi questacosa.
    Mi fa piacere farti tremare *W* muahuh
    Cristo, se è reale quel personaggio. Ho narrato la storia in prima persona solo per quello.

    Uh c.c spero di trovarti su msn oggi, ho perso la chiavette con dentro tutte le tue belle opere e anche la nostra cucciola. Argggh!
    Grazie mille per il commento, mi ha fatto tantissimo piacere. ç___ç <333333
    Un bacio, tesoro. *W* <3
    Ed io ti odio di più. u.u






    Ragazze, sto facendo betare il capitolo fra un po' posto.
     
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  2. DisasterpiecexX
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    (12) Things aren’t the way they were before, you wouldn't even recognize me anymore. Not that you knew me back then, but it all comes back to me in the end.





    -Provala, dai!- M’incita Andreas porgendomi la banconota arrotolata.
    -No, ho un appuntamento domani sera e vorrei arrivarci intero.- Spiego allontanando la sua mano da davanti il mio viso.
    -Che coglione che sei, secondo te dura così tanto l’effetto? Se durasse così tanto, pensi che sarei così squattrinato?- Dice ridendo sguaiatamente.
    -Non intendevo quello.- Rispondo titubante, osservando il mio riflesso nello specchio in fondo alla stanza. Anonimo. Lo so, forse anonimo non è l’aggettivo più adatto a me, ma “mi servi per la tua presenza forte, non ti risparmiare domani sera.”, ha detto Tom.
    La mia presenza? Tiro fuori la lingua, osservando la pallina luccicante e argentata che la decora.
    Forse si riferiva ai piercing, al trucco, alla mia altezza, al mio piccolo corpo…
    -Andi, voglio fare un tatuaggio.- Dico continuando a fissare il mio riflesso, pensando a cosa potrei indossare domani.
    -Perfetto, ti sniffi questa e ti ci accompagno io.- Mi dice serio.
    -No, non oggi, ho un impegno domani.-
    Giusto, ho un impegno domani. Non posso di certo rischiare di farmi trovare con il corpo pieno di enormi cerotti bianchi.
    Per favore, non lo sto pensando realmente. Chi me lo dice che domani Tom vedrà il mio corpo?
    -Ma si può sapere che impegno hai che t’impedisce di sniffarti questa? Cristo, se non la sniffi tu ci penso io e me ne vado in overdose. Spero mi avrai sulla coscienza.- Scherza arricciando il naso.
    Che impegno ho? Ho un impegno proprio con quella roba con cui stai smanettando. Ed io non posso farmi trovare impreparato, vero?
    -Ok.- Rispondo tergiversando sulla sua domanda. Mi avvicino al tavolino dove Andreas prepara e m’irrigidisco. Domani ho scuola e non ho ancora studiato.
    -No, aspetta, devo andare a scuola domani.- Dico, indeciso se prendere o posto o no accanto al mio amico.
    -E dove sta il problema? Io mi faccio sempre, anche la mattina prima di andare a scuola, se ti metti con la testa sul banco, i professori non ti rompono il cazzo, tranquillo.- Dice con la solita sicurezza e nonchalance.
    -Andi, va male a scuola ultimamente.-
    -E che vuoi che sia? Hai ancora un sacco di mesi per recuperare. Io sto messo peggio di te. E non mi dire che Janine ti ha raccontato la storia di Tom gnè, gnè non è assolutamente vero, non l’hanno bocciato per la droga…-
    -Aspetta di che stai parlando?- Chiedo di soprassalto deglutendo. Mi siedo comunque accanto a lui, sperando che parli e sazi la mia curiosità infinita.
    -Niente, stupide supposizione di Janine che pensa che Devil sia stato bocciato a causa della droga.- Dice accigliandosi davanti la mia curiosità.
    -Ehm, è stato bocciato? Ma quanti anni ha?- Chiedo piegando la testa di lato e stringendo le dita sul materiale ruvido dei miei Jeans.
    -Diciannove, due in più di noi.-
    -Ah, quindi è in quinto anno ed è stato bocciato. Quando? Ma perché? Non gli piace la scuola?- Domando ancora, non guardando negli occhi Andreas. Mi sto vergognando a morte e non oso immaginare cosa ne pensa il mio amico di questa mia insolita curiosità.
    -Ma perché non chiedi a lui? Pensavo che foste amici,- Ghigna apertamente, -No, comunque, non è che non gli piace la scuola, ma vive da solo, deve fare tutto lui e forse gli è morto il padre, o la madre, non ricordo bene... E lavora un sacco con la droga. Che poi io mi chiedo, se fa i soldi con la droga, a che cazzo gli serve la scuola?-
    E da quanto tempo vive da solo? E davvero gli è morto il padre, Andi? E’ stato male? Ci soffre ancora? Sai se è mai stato fidanzato? Da quanto tempo spaccia? E’ pericoloso andare con lui a spacciare cocaina? Se mai tradissi la sua fiducia, sarebbe in grado di piantarmi un coltello nel petto?
    Vorrei sputare fuori tante di quelle domande, ma cerco di respingerle giù dentro di me.
    -Ah, quindi non è per la droga che andava male a scuola?-
    -Non sto dicendo questo, ma magari non è perché si è fottuto il cervello con la droga che è stato bocciato.-
    Oh. Davvero, a che gli serve la scuola se guadagna spacciando?
    -Ma…-
    -Ma niente, Bill, la devi provare 'sta roba sì o no?- Chiede scorbuticamente, come sempre.
    -Ok.- Rispondo confuso, mentre la mia mente lavora svelta sulle informazioni che ho appena assorbito da Andreas.
    Cioè, ma io non so nemmeno come ci sono arrivato a questo punto. Non ho la più pallida idea, in questo momento, di quando sia scoppiato l’inferno dentro di me. Da quando sono un masochista, folle, drogato e inquelmodo?
    -Guarda come si fa.-
    Annuisco in risposta. Se me l’avessero detto due mesi fa sarei scoppiato a ridere.
    Non è possibile, forse sto sognando, ormai non c’è più ritorno. Il confine è stato superato da un pezzo. E non si può tornare indietro, mai, mai più.
    Non si può riparare l’irreparabile. Non si può affrontare l’inaffrontabile.
    -Sveglia, prendi questo e tira su col naso in questo modo.-
    Oh, fan culo, c’è il mio paradiso artificiale che mi attende.

    **
    Le sto indossando. Non lo avrei mai pensato, ma lo sto facendo davvero. E sto anche indossando gli stretti pantaloni bianchi comprati nel reparto donna di non mi ricordo quale negozio.
    Quando li ho acquistati, per pura follia, mi sono promesso e ripromesso che non li avrei mai indossati e invece stasera li sto indossando insieme agli stivali con dieci centimetri di tacco, come se mi servissero a qualcosa, visto il mio metro e ottantacinque di altezza.
    Forse faccio in tempo a tornare indietro e cambiarmi. Forse posso andare a vestirmi come si deve e come dovrei.
    Forse potrei, se non vedessi la sua macchina arrivare.
    Uhm.
    Che situazione assurda. Tanto assurda.
    Faccio tre passi avanti e i miei tacchi sull’asfalto producono un suono un po’ imbarazzante, un suono da donna.
    Deglutisco a vuoto, quando vedo i suoi rasta biondi e il suo sguardo posarsi su di me.
    Accosta e continuo a camminare, provocando quel suono e ancheggiando leggermente. Apro lo sportello della macchina e vengo subito investito da un delizioso odore di muschio bianco.
    -Hey.- Saluta con la solita calma.
    -Ciao.- Ricambio sedendomi nervosamente e strizzo gli occhi al rumore emesso dalla portiera che viene chiusa.
    Mi allaccio la cintura, tenendo la testa china per evitare di guardarlo negli occhi, mentre lui riparte.
    Poggio la borsa Gucci sulle mie gambe magre e il mio sguardo viene catturato dalle lunghe dita di Tom sul volante.
    -Hai portato la carta d’identità?- Chiede guardando la strada. Sospiro cercando di scacciare via la tensione.
    -Certo,- Rispondo.
    -Qualcuno sa che sei con me?- Chiede calmo.
    -Ovvio che no.- Dico studiando il suo profilo, dal momento che è concentrato sulla strada e non può guardarmi.
    Ma, con mio stupore, si volta verso di me facendomi sussultare.
    -Andremo d’accordo, allora.- Dice sorridendo.
    Ma che sorriso è quello? L’ho solo compiaciuto e per ora me lo devo fare bastare, anzi… Non per ora, me lo devo fare bastare e fine. Quale poi? Nessun poi.
    Sorrido anch’io, ma la tensione da parte mia resta per tutta la durata del viaggio.

    **

    -Allora…- Inizia dopo aver fermato la sua macchina sexy davanti al Fliegen hotel.
    -Ho prenotato una stanza, dobbiamo cercare di dare nell’occhio il meno possibile, ma quando arriverà quest’uomo, ti voglio sciolto e provocante, ok?-
    -Provocante?- Chiedo confuso.
    -Sì.- Risponde sorridendo ampiamente.
    -Scendi, dai.- Mi dice, ancora prima che io abbia il tempo di obbiettare. Scendo dalla macchina e lui continua a sorridere, tendendomi la mano e tenendo su una spalla un piccolo zaino nero.
    Dobbiamo cercare di dare nell’occhio il meno possibile.” O dobbiamo fingere di essere una coppia?
    -Senti, se non ti chiedono la carta d’identità, fingi di essere una ragazza.- Dobbiamo, decisamente, fingere di essere una coppia.
    -Oh, sì, penso mi venga naturale.- Ironizzo, quando invece vorrei solo scoppiare a piangere e intreccio la mia mano nella sua.
    -Vedo.- Dice, sorridendo maliziosamente e attirandomi per la mano vicino a lui.
    Cammino al suo seguito osservando le nostre mani intrecciate.

    Non ho mai tenuto la mano a nessuno camminando. Non ho mai voluto tenerla a nessuno. E nessuno ha mai voluto tenerla a me.
    E comunque sia, a parte tutta questa stupida finzione, non posso fare a meno di sentire un’energia positiva e calda manifestarsi attraverso quell’intreccio di mani e arrivare dritto al mio stomaco, colpendolo deliziosamente. Dovrei sentirmi impaurito, perché sono un maschio e la gente non approva, ma adesso io sono una ragazza, la sua. E’ tutto artificiale. E’ proprio un paradiso artificiale.
    Sospiro deliziato dal piacevole calore che c’è nella hall dell’hotel, quando entriamo.
    Tom si avvicina alla reception chiedendo la stanza, mentre io mi estraneo a guardare il lusso che mi circonda. Non che io non sia abituato ad un certo lusso, grazie ai soldi del mio patrigno, ma lavorano talmente tanto che non mi hanno mai portato in vacanza o in qualsiasi altro posto.
    -Andiamo.- Dice dopo un po’ con la tessera magnetica tra le dita.
    Non appena entriamo nello spazioso ascensore, molla la mia mano e cala un silenzio imbarazzante. Da parte mia, ovviamente. Non penso che ci sia qualcosa che metta in imbarazzato Tom.
    Mi ravvivo i capelli e guardo le mie unghie casualmente. Non che io non abbia di che parlare, ho degli argomenti reali di cui parlare, giuro, ma non lo faccio mai. Ho la spiacevole impressione di non avere niente da spartire con il resto del mondo, nemmeno con i miei amici, e allora mi tengo tutto dentro, tanto a nessuno importa conoscere quella parte che tengo nascosta.
    Per mia fortuna la nostra corsa in ascensore dura meno del previsto e troviamo subito la camera in fondo al corridoio.
    -Cristo, speriamo che non ritardi come al solito.- Si lamenta Tom entrando nella stanza.
    Non mi soffermo nemmeno a guardare ciò che mi circonda, distratto dall’opportunità di scoprire di più su Tom, che mi si presenta davanti.
    -Ma non hai il suo numero di cellulare?- Chiedo osservandolo mentre poggia con cautela lo zaino nero sul piccolo tavolino al centro della stanza.
    -No, è troppo rischioso. E poi io non lo uso mai il cellulare.-
    -Come no?- Chiedo.
    -E che dovrei farci? Messaggiare con gli amichetti o qualche troia?- Dice facendomi ridacchiare.
    Ok, Bill, abbandona l’idea di chiedergli il numero.
    Si siede sullo spazioso letto, facendomi segno di andare a mettermi vicino a lui.
    Mi siedo sul bordo del letto accanto a lui, poggiando le mani a lato dei miei fianchi. Lui si avvicina sorridendomi e porta una mano sui miei capelli, spostando gentilmente una ciocca che cade impertinente davanti il mio viso.
    Mi ritraggo involontariamente, ma lui non demorde e stringe tra le dita un lembo della mia maglietta per attirarmi ancora di più verso di lui e lasciare un morso gentile sulla mia mascella.
    Mugolo piano e lui sorride contro la mia guancia, per poi scendere a leccare gentilmente la pelle delicata del mio collo.
    -Tom…no.- Mi oppongo quando, come ogni volta che le sue mani o le sue labbra entrano in contatto con il mio corpo, sento un calore scendere come lava calda sul mio basso ventre.
    Lui ride e comincio a pensare seriamente che i miei rifiuti lo eccitino o non so cosa, dal momento che mi rovescia sul letto e si arrampica su di me.
    Un gemito equivoco e involontario sfugge dalle mie labbra, quando mi ritrovo a gambe divaricate e con lui sopra di me.
    -Tom!- Squittisco dimenandomi impazzito, pregando affinché il mio corpo non vada in fiamme.
    Lui stringe i miei capelli e si spinge verso il basso con tutto il corpo, ansimo forte e cerco di spingerlo via, ma due colpi secchi alla porta mi salvano. Tom si alza da me lasciandomi una lunga occhiata, ghignando come sempre.
    -Ti sei salvato. Per questa volta.- Dice prima di dirigersi verso la porta, e mi alzo subito a sedere, sistemando i capelli alla meno peggio e sperando di non avere un’espressione completamente persa.
    Tom apre la porta salutando con la solita voce apatica. Intravedo un uomo alto, penso abbia venticinque anni circa, con un largo maglione di cashmere e dei pantaloni larghi. Uno pseudo rapper riccone.
    -Buon…OH!- Esclama l’uomo, quando i suoi occhi si posano su di me. Tom chiude la porta e noto che è qualche centimetro più alto dell’altro.
    -Ciao!- Saluto sbattendo le mie lunghe ciglia. Non mi da fastidio che quest’uomo mi stia guardando come se io fossi un pezzo di carne e lui un leone che non mangia da una settimana; tanto non giudica nessuno. E’ tutto apposto, posso stare tranquillo. Posso anche godermelo quello sguardo.
    Accavallo le gambe sorridendo.
    -Non sei solo, da quanto, con grande piacere, posso notare.- Ghigna l’uomo entrando nella stanza e sedendosi quasi all’unisono con Tom attorno al tavolino.
    -No.- Ghigna apertamente Tom.
    -Principessa, vieni qui e porti lo zaino?- Chiede Tom rivolto a me. Mi alzo per prendere lo zaino, sentendo gli occhi dell’uomo addosso.
    -PrincipessA? Qual è il vero nome di questa splendida creatura?- Chiede l’uomo, non curandosi minimamente del fatto che Tom abbia intenzione d’iniziare a parlare d’affari e non di me.
    -Bill.- Risponde semplicemente. Ed io che mi aspettavo che volesse farmi impersonare la parte della donna.
    -Bill.- Ripete l’uomo ridendo maliziosamente e guardandomi ancora mentre poso lo zaino sul tavolinetto.
    Tom mi afferra di scatto per il polso e mi tira addosso a lui. Finisco sulle sue gambe e con una sua mano sulle mie cosce, e lo sguardo di quell’uomo si fa più affamato.
    -Allora, vuoi continuare a guardare la mia micia o passiamo agli affari?- Chiede Tom, accarezzando qualche ciocca dei miei capelli.
    -Potrei fare entrambe le cose contemporaneamente.- Scherza l’altro, e Tom spinge verso di lui lo zaino nero.
    Il rapper apre lo zaino studiando il contenuto.
    -Non è la solita?- Chiede.
    -No, non hai idea di quanto abbia rischiato il mio uomo per andare a prenderla.- Dice Tom, accarezzando la base della mia schiena, che la maglietta striminzita non arriva a coprire.
    -Oh, e lui è incluso nel prezzo?- Chiede ghignando, ma con una malata serietà, rivolto verso di me.
    M’irrigidisco, aspettando una risposta negativa di Tom.
    -Non penso.- Risponde sorridendo.
    -Non mi dire che è una di quelle dosi preziose e speciali che tieni per te?- Chiede l’uomo osservando lascivamente la mano di Tom che accarezza la pelle sotto l’orlo dei miei boxer.
    -Probabile.- Risponde di nuovo in maniera vaga.
    -Ok, mi tocca arrendermi, per ora.- Dice tirando fuori il suo cellulare e smanettando un po’ prima di ritornare a rivolgersi verso di noi. -Ora, faccio provare questo ben di Dio ad uno dei miei uomini, non si sa mai, potrei andare fuori di testa e fottermi la tua bambolina in un attimo.- Dice, ed io m’irrigidisco premendomi di più verso Tom, allacciando le dita intorno il suo braccio caldo. Come se volessi cercare protezione in lui, nonostante non sembri infastidito dalle parole dell’uomo.
    -Ottima scelta.- Dice Tom calmo inarcando un sopracciglio.
    Il rapper si alza e va ad aprire ad un altro uomo molto più basso, ma con gli stessi vestiti enormi, che come da copione entra nella stanza guardandomi maliziosamente.
    Ora capisco perché Tom mi voleva con sé.
    L’altro tizio poggia una piccola valigia sul tavolo ed estrae un sacchettino, prima di spargerne un po’ sul tavolo e sniffarla attraverso una banconota con un gemito di piacere.
    -Cazzo, sì.- Esclama, e il rapper sorride compiaciuto.
    -Benissimo, Tom, è sempre un piacere fare affari con te.- Dice, mentre il suo uomo si affretta a scambiare il contenuto dello zaino di Tom, con quello della valigia piena di soldi.
    -Piacere mio.- Risponde apaticamente.
    -Bene, noi andiamo.-
    Mi alzo e Tom mi segue, sorrido senza volerlo, felice che finalmente non ci sarà più nessuno in questa stanza che mi tratterà come un oggetto. Nessuno o quasi?
    -E’ stato un piacere conoscerti, Bill. Sono sicuro che ci rivedremo presto.- Mi saluta afferrando la mia mano e baciandola languidamente.
    Ed io, invece, spero di non rivederti proprio.
    -Ciao!- Saluto sorridendo falsamente. E prima che il rapper si volti per abbandonare la stanza, lascia un’ultima occhiata al mio corpo. E questa è una di quelle poche volte, a parte quelle con Tom, dove ho la piacevole sensazione di non essere poi così orribile.
    Quando la porta si chiude con un sonoro click, lasciando solo me e Tom nella stanza, il solito imbarazzo mortale che provo con lui viene represso dalle sue stesse mani che veloci afferrano i miei fianchi e la sua bocca che succhia un lembo di pelle tra la spalla e il mio collo.
    Gemo forte colto di sorpresa, mentre le mie gambe tremano a causa della consapevolezza che succederà di nuovo.









    Note finali: Ciao! Siete ancora sveglie? ò.ò z.z
    Il capitolo è quello che è u.u ma diciamo che ha una certa importanza nella storia.
    Però, don't worry, anzi preparatevi per il prossimo che sarà una delle cose più, ehm, porno mai scritta. o.o


    So, ringrazio Jenny, .noesis, per avermi betato il capitolo. Ich liebe dich, Mandri!11! Fick mich durch den monsun!one1!1! u.u




    Un bacio <333
    Vi adoro *W*

    Edited by DisasterpiecexX - 9/8/2010, 13:57
     
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  3. thForLife
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    non ho parole
    non so davvero cosa dire
    solo... no davvero non ho parole
    posta prestooooo
     
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    CITAZIONE (DisasterpiecexX @ 28/7/2010, 14:58)
    Aaaaaaah!
    eyy tu!
    Ma non dovresti essere a letto a contorcerti dal dolore e guarire? u.u
    Invece. leggi questacosa.
    Mi fa piacere farti tremare *W* muahuh
    Cristo, se è reale quel personaggio. Ho narrato la storia in prima persona solo per quello.

    Uh c.c spero di trovarti su msn oggi, ho perso la chiavette con dentro tutte le tue belle opere e anche la nostra cucciola. Argggh!
    Grazie mille per il commento, mi ha fatto tantissimo piacere. ç___ç <333333
    Un bacio, tesoro. *W* <3
    Ed io ti odio di più. u.u

    Aaaaaaaah!
    Io! xD
    Ehy, che letto e dolore, fa male solo quando mi alzo da sdraiata u_u
    Essi, leggo questacosinapiccinaebellina u_U

    E comunque no, ti odio di più io, sappilo :ehsì:

    CITAZIONE (DisasterpiecexX @ 28/7/2010, 15:44)
    Però, don't worry, anzi preparatevi per il prossimo che sarà una delle cose più, ehm, porno mai scritta. o.o

    Io e te parliamo la stessa lingua, baby :tum-tum:

    Capitolo fantastico come sempre ^^
    Bravissima e continua così!

    (Me aspetta capitolo zex)
     
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  5. DisasterpiecexX
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    Io non vedo l'ora di scriverlo, mi diverto da pazzi.
    MUAHUAHAUHAUAHAUA.
    Anche se 'o', sto facendo leggere la ff ad una mia amica e penso morirà quando leggerà quel capitolo. 'o'
    Non sai cosa ho in mente. ò.ò
    Grazie mille *OOOOO*
    Ti odio tanto, tanto, tanto u.u
     
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    Oh, si ti prego... scatenati *___* zex
    Necessito (alla faccia del AT) un capitolo che abbia del puro e sano sesso violento e perverso, con tutta la mancanza di moralità e rispetto annessi... che si fottano u_____u (e intendo sia i Kaulitz che le AT, ovviamente xD)

    SPOILER (click to view)
    Scusa, ma sono giù per colpa di quelle che... grrrrr!!!!
     
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  7. DisasterpiecexX
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    Sarà proprio così.
    Non ti abbattere per loro, noi abbiamo questo e loro un bel niente (;
    Anche io me la prendevo prima, ma ora me ne sbatto altamente, leggiti una bella pwp e non pensarci più. u.u
     
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    Mi sa che hai ragione... farò proprio così.
    A proposito di cose da leggere... io ho postato la OS che ho dedicato a te e alla Elli u___u
    Quando ha un pò di tempo me la commenterebbe?
     
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  9. DisasterpiecexX
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    ODDIO, perché me lo dici solo ora? u.u
     
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    Perchè me ne sono ricordata adesso u___u
    Pensavo l'avessi vista e non ti fosse piaciuta
     
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  11. DisasterpiecexX
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    Donna di poca fede o.o
     
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  12. __Patty109
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    OH MIO DIO!!!!!!!
    Come posso commentare questo SPLENDIDO CAPITOLO O.O
    SENZA PAROLE DONNAH *_____________________*
    *çç* BRAVAAAAAAA <333333333333333333333333
     
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    Pardonnez-moi
     
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  14. DisasterpiecexX
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    CITAZIONE (__Patty109 @ 28/7/2010, 18:01)
    OH MIO DIO!!!!!!!
    Come posso commentare questo SPLENDIDO CAPITOLO O.O
    SENZA PAROLE DONNAH *_____________________*
    *çç* BRAVAAAAAAA <333333333333333333333333

    Oddioo, donna *OOOOOOO*
    Sono felicissima che ti sia piaciuto, pensavo fosse un po' noiso. u.u
    Graziee mille, *abbraccia fortissimo* <3333

    CITAZIONE (<*>Miharu<*> @ 28/7/2010, 18:02)
    Pardonnez-moi

    c.c mi hai guastato la giornata con tutto quell'angst
     
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    CITAZIONE (DisasterpiecexX @ 28/7/2010, 18:26)
    CITAZIONE (<*>Miharu<*> @ 28/7/2010, 18:02)
    Pardonnez-moi

    c.c mi hai guastato la giornata con tutto quell'angst

    Sorry ^ ^
     
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