PARADISI ARTIFICIALI

In fase di scrittura.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (#MiikHy_Deafening @ 18/5/2010, 22:02)
    io distruggevo un computer all'anno quando non ne avevo uno mio, adesso che mia madre ha il suo, papà il suo, mia sorella il suo e il mio, guai a chi lo fissa troppo +_+

    E adesso, in casa mia tutti hanno il pc tranne io che lo uso SEMPRE.
    Ha appena chiamato il tecnico, non c'è niente da fare. T_T E' finita. Lutto ç_ç
     
    Top
    .
  2. HachiBLOOD~
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il mio attualmente è rotto e sto con quello di mio padre, infatti posso farci poco e niente, le FF che scrivo sono tutte passwordate, se le becca è la fine .__.
     
    Top
    .
  3. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Comunque, ho trovato il capitolo in un email inviata. zex
    Rivedo e te lo passo.
    Sono distrutta. ç_ç
    Tutte le giornate\notti passate davanti quel pc, le risate, le lacrime, le storie scritte e lette. ç_ç Ho passato più tempo davanti quel pc che con un mio amico in 16 anni di vita. E' come perdere un amico. T_T Invece, è solo un po di plastica e ferraglia che ti abbandona quando più ne hai bisogno, senza tornare più. T.T
    Ok, mi sono sfogata v.v Basta, voltiamo pagina, v.v adesso ne arriva uno nuovo (*OOOOOOOO*) u.u
     
    Top
    .
  4. ladymoon
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ti capisco ci si affeziona a questo ammasso di plastica e fili..
     
    Top
    .
  5. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ç___ç ora mi metto a lavoro sulla ff almeno mi distraggo un po'
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    As Young As We Are

    Group
    Bill
    Posts
    22,788

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Tutte le giornate\notti passate davanti quel pc, le risate, le lacrime, le storie scritte e lette. ç_ç

    ç__ç
    CITAZIONE
    ci si affeziona a questo ammasso di plastica e fili..

    ç_ç
     
    Top
    .
  7. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    T_____________________________T
     
    Top
    .
  8. HachiBLOOD~
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Passa passa (: quando l'hai passato dimmelo, che lo beto subito.
     
    Top
    .
  9. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sto aggiungendo un po' di cose, quindici minuti e te lo passo. =D
     
    Top
    .
  10. HachiBLOOD~
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Okay (:
     
    Top
    .
  11. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ho mandato un po' di tempo fa. **
     
    Top
    .
  12. HachiBLOOD~
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Betato e ripassato per mail [:
     
    Top
    .
  13. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    image




    (06) Let's go chase the sunset. Bring me the horizon, bring me the horizon. Now.


    Aspiro ancora una volta e noto che la canna che mi ha passato Devil sta per finire, e lui non si è fatto nemmeno un tiro. Non capisco. Quali sono le sue intenzioni? Mi rifiuto di credere che sia un’altruista, io la conosco la gente e nessuno fa del bene gratuitamente. Ma poi che bene è questo?

    Capisco che in questo momento nemmeno m’importa sapere le sue intenzioni. No, in questo momento il fumo aromatico scende giù per la mia gola, si espande lento dentro di me azzannando ogni traccia di negatività. E va bene così, per ora.

    La canna è quasi finita e sono sinceramente confuso su cosa fare, se buttarla o se sia il caso di continuare a tirare per poi finire a fumare carta e bruciarmi le labbra. E tutto questo solo per evitare di disturbarlo, oh.

    -Uh, Tom.- grugnisco guardandolo supplichevole. Lui mi prende la canna dalle mani, ride e se la porta alle labbra. Si fa l’ultimo tiro emettendo un gemito compiaciuto che mi fa rizzare anche i peli delle braccia e se solo non fossi così alticcio e perso, anche qualcos’altro. Strizzo gli occhi e agito la testa vergognandomi di star facendo dei pensieri ‘tabù’. Perché io non mento solo agli altri, ma, in primis, a me stesso.

    E visto che adesso le solite sbarre non ci sono, penso a come sarebbe bello salire sul suo grembo, mordergli il collo e farlo gemere ancora in quel modo. Scuoto ancora la testa e invece di grugnire rido, mentre lui mi guarda con quel viso pulito e dai lineamenti dolci. Sembra proprio un bravo ragazzo. Rido ad alta voce, incurante della gente che mi guarda e della sua presenta, ma questo è stato uno dei pensieri più stupidi e indecenti che potessi fare, supera anche quelli che mi vedono a cavalcioni su di lui a divorargli la pelle rovente del suo collo. Bravo ragazzo, lui? Per quello che ne so io, potrebbe benissimo essere una seria killer o uno spacciatore. No, basta fare supposizioni, spacciatore lo è. E allora che diavolo ci faccio io qua con lui?



    Ma dovrebbe essere lui a temere di stare con uno come me, siamo pari.



    Butta da qualche parte ciò che ne è rimasto del filtro e si liscia la maglietta. Ho ancora la visione di annusarlo e lo faccio stavolta. Mi avvicino e ridendo mi siedo sulla sua gamba leggermente, cercando di non fargli male, poi artiglio la maglietta bianca e mi tuffo tra la stoffa e i suoi rasta color sole. Come immaginavo il suo profumo è intenso, ma delicato, muschiato e con un retro gusto di dolce e morbido. Che poi non ho mai sentito un profumo “morbido”, ma lui lo è, lui o il suo detersivo e ammorbidente. Stasera qualsiasi cosa è concessa, non dovrebbe essere così, non per me. Ma lo è.



    Apre le gambe e indietreggia, appoggiandosi completamente allo schienale del divanetto per farmi spazio in mezzo alle sue cosce. Riesco ad entrare in quel minuscolo spazio e appoggiare la schiena al suo petto resistente, sforzandomi di non pensare che la base della mia schiena sbatte continuamente sul suo… cazzo.

    Non riesco a bloccare i miliardi di pensieri sconci che mi affollano alla testa, sarà la canna?

    E’ strano, il mio tatto mi conferma -nel caso mi fosse sfuggito,- che sono seduto tra le gambe di un uomo e la cosa non m’infastidisce, non mi mette a disagio come al solito, ma mi piace, mi sconvolge, mi eccita. Sì, un calore scende come lava sul mio bassoventre, mentre mi appoggio al suo corpo saggiando il calore e la consistenza di ogni suo muscolo.



    -Il viaggio è iniziato.- sussurra Tom con voce roca al mio orecchio.

    Io gemo facendo strusciare la mia schiena sul suo petto, non credendo di essere mai stato in una posizione così intima con qualcuno.

    -Qual è la destinazione?- chiedo cercando di tenere le mani sulle mie ginocchia, per non fare cose di cui potrei pentirmi amaramente.

    -La destinazione è l’orizzonte. Ma non voglio portarti all’orizzonte, io ti porterò l'orizzonte.- risponde convinto accarezzandomi i capelli.

    -Sì, portami l’orizzonte.- ansimo torturandomi le ginocchia usando la poca forza di volontà che mi è rimasta. Getto la testa all’indietro roteando gli occhi, non curante della gente mi guarda.

    Una risata vicina a noi distrae l’attenzione di Tom, non la mia, sarebbe impossibile ora come ora.

    -Oddio, Tom. Cosa hai messo nel suo cocktail?- chiede un tizio che forse ha i capelli biondo scuro, opachi e per niente luminosi, in confronto a quelli di Tom.

    Poi sento la risata di Tom entrare dentro le mie orecchie e scuotermi l’anima.

    Cosa ha messo nel mio bicchiere?

    -Tom, cosa hai messo nel mio bicchiere?- chiedo ridendo piegandomi un po’ in avanti.

    -Ssshh! Non lo sapevi che senza il biglietto non si può viaggiare?- risponde ridendo, poggiando il viso sulla mia spalla. E non so nemmeno dove sia finito il tizio dai capelli opachi, forse è ancora qui, o magari non c’è mai stato.

    -Sei gentile.- rido prendendo in mano uno dei suoi rasta che è scivolato sul mio petto. Getto la testa all’indietro e ansimo nel suo orecchio quando una sua mano si posa sul mio fianco e con il pollice accarezza la pelle scoperta. Lui ride soddisfatto e non riesco a spiegarmi perché sono immobile qui fra le sue lussuriose grinfie e non scappo. Non scappo mentre un uomo mi tocca con lascivia. Dovrebbe essere lui a scappare ed io dovrei impedirglielo.

    Getto un’occhiata alla pista cercando d’individuare i miei amici. Oddio, dovrebbero vedermi ora… non oso immaginare quanta soddisfazione gli darei. Soddisfazione che brucerebbe il mio orgoglio. Tra la bolgia che si dimena non riesco a trovare il ciuffo platino di Andreas e la cosa non mi spaventa. Tom ha infilato tutta la mano sotto la maglietta attillata e mi stringe il fianco con possessività, sconquassando i miei ormoni. Brividi mi percorrono il corpo, mentre cerco di non contorcermi a causa delle dolci e calde sensazioni che mi provoca la mano di Tom sul mio fianco. Inarco la schiena e ansiamo piano, quando la mano bollente di capelli color sole si posa sul mio ventre, infilando le dita di qualche centimetro nei jeans. Cazzo.

    Ad un tratto sento un conato di vomito arrivare, cerco di trattenermi, alzando la mano e asciugo un po’ del sudore che si è formato sulla fronte. A quanto pare, il mio stomaco non ha nemmeno voglia di digerire quella roba che mi ha fatto bere il tizio caldo e sexy, qui dietro me.

    Cazzo, ho bisogno di alzarmi.



    -Voglio andare a ballare.- dico sussurrando nel suo orecchio. Sfila la mano dall’orlo dei miei jeans e affonda un po’ le dita sulla mia carne mentre si tira indietro, mi mordo le labbra e mi alzo barcollando, lui mi è subito dietro.

    -Vieni, ti accompagno io.- ride poggiando le mani sulla base della mia schiena e forse più sotto. Lo seguo, facendomi spazio tra la folla e uscendo dal privè.

    Si ferma davanti al filo di velluto rosso e mi guarda ghignando.

    -Non vieni?- gli chiedo sentendo la mancanza delle sua mani sopra di me e vacillando.

    -No, vai tu.- risponde guardandomi e accarezzandomi il braccio nudo.

    -Ok, allora ciao. E grazie.- sorrido, incurvando le labbra all’ingiù subito dopo, quando la sua mano mi abbandona.

    -Ci vedremo presto, Bill. Ne sono sicuro. Ciao, vai da i tuoi amici, mi raccomando. Buon proseguimento del viaggio.-

    Rido salutando con la mano e l’osservo fin quando non rientra nel privè dove qualcuno lo attira a sé per sussurrargli qualcosa all’orecchio.

    Mi volto verso la folla che balla a ritmo di quella musica frivola che in questo momento non riesco a non trovare bella e fin troppo orecchiabile.

    Inizio a camminare tra la gente, non infastidito, nemmeno quando più di una persona mi viene addosso cercando di coinvolgermi a ballare.

    La testa mi gira e non sono sicuro di star camminando in maniera normale, ma che importanza ha? Tutto è concesso oggi.



    Da quando le luci hanno preso a girare così? Alzo il braccio, cercando di afferrarne una e fermare quel vortice. Il polso mi viene afferrato da qualcuno davanti a me, mentre un altro conato di vomito mi costringe a piegarmi in avanti.

    -Che fai?- chiede una voce soffocata dalla musica.

    -Eeeh?- chiedo al tizio davanti a me, che riconosco essere Andreas.

    -Che diavolo stai facendo? Dov’eri?- chiede al mio orecchio sfondandomi un timpano.

    -Ero con il tuo amico Tom.- rido e dalla faccia che fa non credo abbia sentito. Le luci girano intorno a me ed Andreas, mentre la voglia di ballare insieme alle altre persone mi assale.

    -Andi, non so che succede, le luci non stanno ferme.- mi lamento muovendomi vicino a lui.

    -Bill, che ti prende?- chiede al mio orecchio. –Sei ubriaco?-

    -Non lo so Andi, gira tutto. Ho bevuto pochissimo, giuro.- borbotto afferrando la sua maglietta, ma continuando a muovermi a ritmo di musica in una maniera un po’ troppo particolare, mentre cerco di mandare giù il contenuto nel mio stomaco che preme per uscire.

    -Andi, gira tutto e presto esploderà. DEVO FARE PIPì!- grido nel suo orecchio.

    -Vai.-dice confuso.

    -Non posso andare solo, Andi!- mi lamento e lo vedo sbuffare per poi afferrarmi il braccio, il suo tocco non è come l'altro.

    Mi trascina in bagno e quando usciamo dalla sala il mal di testa aumenta, la mie orecchie rimbombano e il respiro è troppo velocizzato.

    La luce del bagno mi acceca.

    -Che cazzo hai bevuto?- mi chiede ridendo.

    -Ti giuro ho bevuto solo un cocktail, anzi due, l’altro me l’ha detto il tuo amico.- dico premendo una mano sulla mia bocca per evitare di vomitare addosso ad Andreas.

    -Il mio amico?- chiede inarcando un sopracciglio.

    -Sì, il tuo amico Tom.- borbotto. –Devo pisciare, Andi.- mi lamento.

    Mi afferra per i polsi e cerca di guardarmi negli occhi e non capisco se sono i miei che sfuggono impazziti o i suoi.

    -Tom ti ha dato un cockitail? Te l’ha preso al bar o te l’ha offerto lui?-

    -L’ha portato il suo amico. Andi, lasciami i polsi, mi fai male!- mi lamento cercando di sfuggire alla sua presa.

    Delle ragazze che aspettano fuori ci guardano stranite o alcune sono troppo ubriache per fare caso a noi.

    -Bill, forse è meglio se ti porto a casa.- dice serio.

    -Devo fare pipì, prima!- mi lamento, ancora, ancora e ancora.

    Mi spinge nel bagno libero e chiude la porta a chiave. Lo guardo stranito, mentre sento uno strano fastidio alla vescica. Mi poggio alle piastrelle del bagno e scivolo lentamente, sedendomi a terra scompostamente.

    -Che cazzo fai? Alzati.-

    Mi afferra da sotto la braccia e mi aiuta a rialzarmi, mettendomi davanti al wc.

    -Non guardare, però.- mugugno.

    -Tranquillo, non sono frocio.- dice ridendo, io grugnisco e mi abbasso la zip dei pantaloni.

    Prendo in mano il mio membro e aspetto, ma a quanto pare non collabora.

    -Non riesci?- mi chiede. Faccio segno di no con la testa.

    -E’ normale.- risponde tranquillamente.

    -Come è normale? E’ normale che non riesca a pisciare?- chiedo indignato richiudendo la zip.

    -Sì, Bill stai calmo. Domani mattina ti spiego tutto.-

    -Non puoi dirmi di stare calmo. Mi devo preoccupare che cazzo succede? Ti sei messo d’accordo con il mio uccello per non farmi pisciare? E devo vomitare, cazzo.- urlo nelle sue orecchie, mentre tento di nuovo di scivolare, ma lui mi afferra prontamente.

    -Vomita, dai.-

    Tremo leggermente davanti la sua proposta. Ho sempre avuto paura di vomitare, ho l’impressione di dover morire soffocato, che mi vada nel naso e non riuscire a respirare mai più, ma sono paranoico io.

    Faccio segno di no con la testa, sperando che non insista. Borbotta un “se vomiti sulla macchina sono cazzi” e poi inizia a trascinarmi per la sala, chiamando l’amico di Georg che ci ha portati qui.

    Quello mi guarda e forse ride. La gente si gira ad osservami mentre il mio amico mi trascina tenendomi dalle spalle. Mi stende sul sedile posteriore e per tutto il viaggio Andi mi sussurra parole di conforto. Mi dimeno sul sedile per tutt il tempo, sembrando di affondare e di essere tirato giù dalla roba che c’è nel mio stomaco. Che diavolo è successo?

    Che cazzo ho fatto?



    Credo di aver perso conoscenza, perché adesso mi trovo sul mio letto con Andi accanto a me che mi guarda con un' espressione accigliata.

    -Che hai che sei così preoccupato? È per me?- gli chiedo trascinando le parole e mettendo le mani davanti gli occhi.

    -No, stai tranquillo. E’ per Georg. Domani, quando sarai di nuovo in te, ti racconterò.- mi rassicura.

    -Dov’è Georg, perché non è tornato con noi?-

    -Domani Bill, domani. Posso andare ora?- chiede, ed io lo guardo confuso. Vuole lasciarmi solo?

    -Hey, non piangere.-

    Che cazzo sta dicendo? Porto una mano sui miei occhi e li scopro stranamente umidi.

    -Non so che cazzo mi prende. Gira tutto. Andreas fallo smettere, ti prego.- supplico tirando leggermente le punte dei miei capelli, sentendo le lacrime calde e immotivate scorrere sul mio viso.

    -Stai tranquillo, domani passerà tutto.- mi rassicura facendo una carezza frettolosa sui miei capelli.

    -Domani.- mugugno, mentre chiudo gli occhi e sento la disgustosa sensazione di precipitare verso il basso. Inizio a sudare, mentre nel mio stomaco sembra che si stia per svolgere la terza guerra mondiale. Spalanco gli occhi mettendomi a sedere e vomito sulle mie stesse gambe. Mi guardo intorno e Andreas nemmeno c’è più.

    Mi butto a peso morto nella stessa posizione di prima, facendomi male alla testa e mi addormento così, tra il mio stesso vomito e vergogna.



    **



    Io di risvegli traumatici nella mia vita ne ho avuti, ma come questo mai. Mi sono risvegliato sommerso dal mio vomito e la puzza che si respira qua dentro è insopportabile. Ho messo a lavare vestiti e coperte, sperando di trovarne qualcuna di ricambio nell’armadio, dato che le cameriere del dormitorio non passano la domenica. E mi sono fatto la doccia. E adesso, vedere i miei occhi rossi allo specchio, è il momento peggiore. I sensi di colpa mi stanno assalendo e i ricordi di ieri sera si affollano nella mia mente. Io e capelli color sole. Io che perdo il controllo, io che perdo il pudore, io che mi lascio andare, troppo.



    Cattivo, Bill. Male, male, male, male. Non si può. Non posso.



    La gente normale può, io no. Io non posso. Non posso lasciarmi andare così.

    Ho fatto uso di sostanze illegali per la prima volta nella mia vita. Ho fatto uso di sostanze s t u p e f a c e n t i.

    E non dovevo. Non so nemmeno perché l’ho fatto, ma soprattutto, non dovevo lasciarmi andare così con un ragazzo, lo stesso che mi ha fatto fare uso di sostanze stupefacenti. Sarò un folle paranoico, ma per me, che non ho nemmeno mai baciato nessuno, anche poche carezze sono fin troppo… stravolgenti.

    Mi sentivo speciale, mi sentivo speciale per essere diverso. Vantavo di non aver mai assunto o fumato nessuna sostanza stupefacente, ed ora? Quale poi? Si sapeva già, sono come loro, stupido, arrendevole e volubile essere umano.



    Qualcuno bussa alla mia porta e mi volto di scatto, causandomi una terribile fitta alla testa.

    Apro titubante ed esalo un sospiro di sollievo quando vedo che è Andreas.

    -Ciao.- saluto piano facendolo entrare.

    -Ciao!- risponde lui con più enfasi.- Come ti senti oggi?-

    -Uno schifo.- rispondo andando a sedermi sul letto senza lenzuola. –Mi sono risvegliato in mezzo al vomito. Dove sei andato tu? Sei tornato in discoteca?- chiedo inclinando la testa di lato, mentre lui si siede accanto a me.

    Non capita spesso che loro due salgano nella mia stanza, di solito preferisco scendere io nella loro, qui, tra le mie cose mi sento a disagio ad ospitare qualcuno.

    -No, sono andato nella stanza di Georg e ci sono rimasto fino a tardi. Mi dici che hai fatto ieri sera?- chiede ridendo, anche se i suoi occhi non brillando. Andreas sprizza gioia e sicurezza da ogni poro e il fatto che stamattina sia così serio e spento mi turba.

    -Uh.- mugugno. Ha appena toccato un nervo scoperto.

    -Parlami del cocktail che ti hanno dato. Sicuro di aver bevuto solo due cocktail?- chiede ghignando.

    -Sono assolutamente sicuro. Ad un certo punto un tizio ci ha portato questi due cocktail. Ma Tom non ha bevuto nemmeno un sorso del suo. Non erano del bar, li avranno preparati loro. Non lo so, era amaro, ma credo fosse vodka. Sono partito di testa dopo un po’.- racconto omettendo il fatto che mi sono fumato una canna con tantissima semplicità.

    -Oddio, tu e Devil rasta, che accoppiata!- esclama ridendo di gusto.

    -E’ strano, però è stato gentile con me.-rispondo convinto torcendomi le dita, osservando i suoi capelli biondo platino, che danno sempre l’impressione di essere sporchi, ma non penso lo siano per quello che ne so è un tizio pulito Andreas.

    -Non credo proprio.- dice ridendo amaramente.

    -Che vuoi dire?- chiedo guardandolo confuso.

    -Credo proprio che nel tuo bicchiere ci fosse dell’ecstacy. Ne sono convinto.- afferma guardandomi negli occhi serio.

    -Cosa? Cosa stai dicendo?- balbetto confuso mentre qualche frase di ieri sera si accavalla nella mia mente.

    “-Tom, cosa hai messo nel mio bicchiere?”, “- Non lo sapevi che senza il biglietto non si può viaggiare?-“.


    Gemo rumorosamente sotto gli occhi impassibili di Andreas.

    -Ma perché?- chiedo in un lamento.

    -Non ho la più pallida idea. Lui non è gentile, lo conosco. Ci ho a che fare da mesi e ti assicuro che è l’uomo più bastardo e cinico di questo mondo. E non è nemmeno… gay, Bill. Lo sapevi questo?-

    Sgrano gli occhi, sentendomi seccare la gola.

    -Che diavolo stai insinuando?- urlo istericamente con la voce tremante. –Stai dicendo che sono gay?- cerco di risultare incazzato, ma tutto ciò che esce è un lamento, mentre le mie mani iniziano a sudare.

    -Hey, stai calmo. Sto dicendo che non è gay, quindi non ti ha drogato per farti perdere conoscenze e scoparti.-

    Sento il fiato mancare e mi maledico mentalmente per quanto sia stato ingenuo.

    -Non credo di capire.-dico sentendo mancare l’aria.

    -Non capisco nemmeno io. Magari gli stai davvero simpatico, ti consiglio solo di riguardarti da lui, non so quali sono le sue intenzioni e questa situazione puzza.-

    -Ok, mi riguarderò.- dico confuso, mentre l’aria non vuole saperne di arrivare ai polmoni.

    -Sono venuto qui, anche per dirti un’altra cosa.- dice fissando il vuoto. Mi sento come se fossi passato sotto un tir, io non volevo cambiare di scorso, volevo parlarne fino allo sfinimento e schiarirmi le idee una volta tanto, ma comunque sto attento a ciò che sta per dire Andreas, almeno riuscirò a capire perché è così privo di vita.

    -Georg si è fatto pestare fuori dalla discoteca ieri sera, l’hanno ridotto uno schifo, ma era talmente fatto che abbiamo preferito non portarlo in nessun pronto soccorso.- mi dice mordendosi il labbro e sospirando.

    Che cazzo.




    Note: Grazie mille, Hachi <3 Sei stata velocissima **
    Non vedo l'ora di riavere il pc nuovo e scrivere, ho miliardi di idee e riesco a recuperare i dati del vecchio computer, dove avevo il settimo capitolo.
    Spero vi piacca. v.v
    Peccato che la storia vera e propria deve iniziare ed io non vedo l'ora di scrivere un po' di scene... smut ò.ò *muore* v.v
    Vi amo <3

    Edited by DisasterpiecexX - 9/8/2010, 13:47
     
    Top
    .
  14. Mr.Black
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    HoMaCheBello *ç*
    u.ù Tom Una Botta Gliela Potevi Dare No?
    :ops: Scherzo Ovviamente, Allora hum Andreas Non Mi Piace >.<
    Bill adesso no fai più la suoraaaa ewww
    Il Capitolo e più lungo degli altri ho sbaglio? BeneBene
    Mi PiaceMiPiace Mi PiaceMiPiace *ç*

    :tears: ewww Mi Dispiace Per Il Tuo Computer...
    Fagli Un Bel Funerale...

    Ti Adoro
    ...e Posta Presto
     
    Top
    .
  15. DisasterpiecexX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Doveva dargliela, sì! v.v

    E' più lungo? ò.ò
    Cazzo, è vero *O*


    Pc <\333
    Grazie mille, tesoro. <3 Io ti adoro di più. v.v
     
    Top
    .
2167 replies since 6/4/2010, 21:17   31617 views
  Share  
.