PARADISI ARTIFICIALI

In fase di scrittura.

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  1. PhantomRider92
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    Postaaaaaaaaaaa presto :D
     
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  2. DisasterpiecexX
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    Sto postando **
     
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  4. MorgieStorm
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    me aspetta...
    me avere occhi fuori obirta... me no vedere capitolo...
    me piangere!
     
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  5. DisasterpiecexX
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    Note: mi fa male la tonsilla destra çAAAç l’altra no.
    Ehm, sono un po’ in ritardo? O.o Chi va piano va sano e va lontano. çAAç no.
    Mmmh. Ringrazio Nicole, per questo stupendo banner e per avermi consigliato, perché ieri le ho mandato il capitolo e mi ha, giustamente, consigliato di riscriverlo… AHAHAHAH e così ho fatto. Ho riscritto solo le ultime cinque pagine. u.u
    Mi ha detto che non “arrivava” e come darle torto, quando scrivi scene di sesso e t’immagini la faccia della persona che, ho già annunciato, ha fatto breccia nel mio cuore. *OO*
    Davvero çAAAç
    Spero che questa versione “arrivi” un po’.
    Non era proprio ciò che avevo in mente, ma ci assomiglia molto, sono ovviamente pronta ad ascoltare ogni consiglio e critica costruttiva vostra. **
    E grazie sempre ad Hachi.
    E buona lettura, se c’è ancora qualcuno. AHAHAHAH



    image



    (16) Ever since this began, I was blessed with a curse.



    -Ma si può sapere chi ti ha pisciato in faccia?-ride Georg spingendomi scherzosamente.
    Mi lascio strattonare come se fossi un corpo senza vita, Andreas mi guarda infastidito e grugnisco leggermente, aprendo bocca solo per dar fine a quello sguardo di odio.
    -Sono solo stanco, merda.-grugnisco strofinando gli occhi, sporcandomi le mani di trucco. Impreco.
    -E non hai niente che ti tiri su?-mi chiede Georg. E la sua domanda mi riporta in mente lui, facendomi tremare.
    -No.-rispondo cercando di recuperare la calma e non farmi divorare dall’angoscia.
    Stringo le braccia attorno al mio petto, per proteggermi dal freddo, mentre aspettiamo, con gli altri ragazzi della scuola, l’autobus.
    Di lui ancora nessuna traccia. Non che io l’abbia cercato.
    -Prì, sono arrivati i bus.-mi avverte Georg.
    Sospiro sconfitto e seguo tutti gli altri alunni per salire sul bus. Non ho intenzione di parlare con nessuno o sentire stupidaggini, quindi mi siedo nei primi posti. Solo. Mi volto verso il finestrino per evitare che qualche alunno o qualche professore si sieda accanto a me. E lo vedo.
    Con la felpa bianca e i lunghi capelli che accarezzano la sua schiena.
    Ha la solita espressione impassibile e seria, ma i suoi scuri occhiali da sole m’impediscono di vedere i suoi occhi profondi, così tanto profondi che, se ci guardo dentro, mi vengono le vertigini. Sospiro.
    Forse aveva ragione Andreas sul fatto che avrei fatto meglio a non venire.

    **

    Dovrei avercela con lui, dovrei essere incazzato, deluso e amareggiato, ma non posso fare a meno di voler correre da lui e stringerlo fino a soffocarlo, mentre qui, da poco lontano, lo guardo, lo fisso, lo studio per capire ciò che la sua bocca non mi dirà mai.
    E’ girato verso di me, ma con gli occhiali scuri che indossa, non riesco a capire se mi stia guardando anche lui.

    “Tanto me la paghi.”

    In tutto questo, dovrei essere io quello avvelenato, quello con la sete di vendetta, ma è riuscito a rigirare la situazione ed è riuscito a rigirarla anche nella mia cazzo di testa.

    “Tieniti pronto.”

    E ripensando a queste frasi, mi sembra di veder spuntare un ghigno malefico sul suo volto.
    Chiudo gli occhi e prendo aria. E quando li riapro lui non è più voltato verso di me.
    -Ragazzi, continuiamo a camminare!- ci invita la guida.
    Strizzo gli occhi, mordendo l’interno delle mie guancie e faccio di tutto per trattenere le lacrime e la disperazione.
    Tremando riprendo a camminare.
    Faccio come lui, metto gli occhiali da sole, affinché nessuno veda quanto sia profonda la mia disperazione.
    Una bambola persa. Ecco, non solo rotta, sono anche una bambola persa.
    E nessuno si prende cura di cercarmi perché a nessuno interessa, a lui non interessa.
    Ehy. Sono qui, sotto il letto. C’è buio e tanta polvere e c’è qualcosa che si muove veloce dietro di me, mi mette i brividi. Forse è un ragno o un insetto o forse qualcos’altro.
    Ehy, Tom, hai intenzione di lasciarmi qui a farmi seppellire dalla polvere e le ragnatele o verrai a prendermi?
    Ehy, Tom, non è che hai intenzione di venire a darmi il colpo di grazia? No, vero?
    Ehy, Tom?


    **
    Voglio tornare a casa, penso, non appena arrivato nella stanza di hotel che ci ospiterà una notte.
    Mi butto sul letto, sono esausto.
    Il cellulare vibra nella mia tasca, lo prendo: due messaggi, uno di Andreas e l’altro di mia madre.
    “La cena è alle 20.”
    Dice semplicemente il messaggio di Andreas, guardo l’orario e mi accorgo di avere solo mezz’ora.
    “Bill, so che sei in gita, e non m’importa di rovinartela dopo la chiamata che ho ricevuto. Ho parlato con la tua professoressa, mi ha detto che ti assenti sempre e vai male. Aspetto solo un altro passo e puoi dimenticarti degli studi.”

    La freddezza di mia madre è la goccia che fa traboccare il vaso.
    Mi sciolgo in un pianto silenzioso e devastante che si trasforma in urla disperate quando Tom torna a invadere la mia mente. Lui e poi la mia vita che mi scivola di mano. O forse le due cose non sono separate.
    Riesco a riprendermi un po’ grazie ad una doccia calda e mi butto di nuovo sul letto, sono completamente struccato e per questo spero che nessuno venga a disturbarmi.
    Ma quando mai che le cose mi vadano bene?
    Infatti, subito sento tre colpi pesanti sulla mia porta, seguiti da delle risa eccitate.
    Mi alzo e sbuffando mi dirigo verso la porta.
    -Come mai non sei venuto a cena?- mi chiede Andreas, non appena apro la porta. Mi spinge in avanti e sia lui che Georg entrano nella mia stanza.
    -Non avevo fame.-rispondo semplicemente, prima di buttarmi di nuovo sul letto e roteare gli occhi un po’ di nascosto.
    -Io mi sono fumato troppe canne per non avere fame.-dice iniziando a ridere sguaiatamente.
    Bestemmio ad alta voce, ripensandoci.
    -Io sono proprio senza.- sospiro.
    -E perché cazzo non te la sei comprata?-chiede sgarbatamente Andreas.
    -Tu che almeno puoi.-aggiunge Georg.
    -Ero senza soldi.- mento.
    -Vabbè.- dice Andreas facendo spallucce. –qualcuno che ti offre qualcosa lo trovi. Io ho un sacco di bamba e non ho intenzione di darla nessuno. -
    Mi fa un occhiolino che riesce solo a farmi imbestialire di più e tutto questo parlarne non fa altro che farmi stare più male.
    -Fa come vuoi.-rispondo.
    -Infatti. E tu che hai intenzione di fare? Di dormire? Avanti, Bill, nessuno dorme in gita.-ride colpendo le mie fragili spalle.
    -Ouch.-gemo di dolore e ignoro la battutaccia di Georg sul fatto che le donne non si toccano.-Boh, non lo so, magari poi faccio un giro delle camere.-rispondo fingendo un sorriso, sapendo benissimo che non lo farò.
    -Come dice lei, principessa.-risponde Andreas.
    -Ti aspettiamo, eh! Magari dopo ti chiamo.-aggiunge Georg.
    E dopo un po’ lasciano la camera, portandosi dietro i miei sorrisi falsi.
    **
    Ci ho provato a dormire, davvero, ma le urla fuori dalla porta non me l’hanno permesso. Nemmeno quelle nella mia testa, a dirla tutta.
    Sospiro e mi alzo dal letto, magari un giro me lo faccio davvero.
    Indosso le scarpe e prendo l’accendino e il pacchetto di sigarette, prima di uscire dalla stanza.

    Come immaginavo dalle urla che si sentivano della mia stanza, c’è della gente in corridoio. Ignoro i commenti dei ragazzi straniti, perché non porto un filo di trucco e li sorpasso, sperando che anche loro scelgano l’ottima opzione di ignorarmi.
    Deglutisco per mandare giù il groppo in gola che si forma ogni volta che mi sento osservato, ma la sensazione di occhi puntati sulla mia schiena non svanisce, nemmeno quando mi allontano di un bel po’ di metri.
    Non mi volto a guardare indietro per paura di trovarci il volto dell’intolleranza e la frustrazione. E tante di quelle botte che non ne esco vivo.
    Cristo, ma quando sono diventato così paranoico? Si chiede il briciolo di razionalità che mi è rimasto.
    Non ragiono sulla risposta, però.
    Mi dirigo con il mio fottutissimo groppo in gola nella terrazza dell’hotel.
    Tremo per il freddo e le mie spalle si curvano leggermente.
    L’aria fredda è pesante, fatico pure a respirarla, allora sollevo il viso, lasciando che tutto questo freddo si scontri con la mia faccia, con le mie braccia, con il mio ventre leggermente scoperto.
    Forse è questo l’unico modo per sentirmi vivo, ferirmi.
    E a proposito di dolore, ne provo davvero tanto quando i miei capelli vengono tirati con violenza. La mano sulla mia bocca trasforma il mio urlo di puro terrore in un patetico piagnucolio, mentre il mio aggressore ride con gusto.
    E proprio quella mano sta anche premendo sul mio naso, impedendomi di respirare.
    La sigaretta spenta che stringevo tra le dita cade a terra e tento inutilmente di togliermi di dosso quelle mani che mi stanno soffocando.
    Quando quelle mani bastarde riescono a trascinarmi per i capelli dentro il corridoio dell’hotel, le dita si spostano dal mio naso, ma sono talmente impaurito e agitato che non riesco a respirare, non mi ricordo come si fa e non so che farmene di tutta quest’aria.
    Riesco a calmarmi solo quando il suo braccio preme forte sul mio stomaco, con l’intento di farmi male.
    Esatto, riesco a calmarmi.
    La mia mano si dirige subito sopra quel braccio forte e si poggia lì sopra, in un gesto intimo, dolce, l’esatto opposto dei suoi.
    Mi sono calmato perché ho capito chi è.
    Quanto posso essere pazzo? Quanto posso cadere ancora più in basso di così?
    Il mio folle quanto breve sollievo sparisce, quando sbatto il viso contro la porta e poi di nuovo e poi soltanto capisco che è lui a spingermi contro quella parete dura e fredda e inizio a gridare dalla disperazione.
    Non di paura, ma di disperazione.

    Le urla vengono soffocate contro la sua mano, ma io le sento fortissime dentro la mia testa.
    Con un calcio apre la porta, spingendomi dentro, non lasciando nemmeno un attimo la cruda presa sui miei capelli.
    Non mi oppongo.
    Finalmente, la sua mano mi libera la bocca, ma solo per pulirsi in un gesto stizzito sulla mia maglietta dal sangue che ho perso dal naso.
    -Cosa diavolo vuoi?- balbetto tra i singhiozzi.
    -Stai zitto.- la sua voce è incrinata dalla rabbia.
    Ma perché?
    Cosa gli ho fatto io?
    Mi scaraventa sul letto ed io annaspo, cercando di respirare dalla bocca per non soffocare con il sangue che esce senza sosta dal naso.
    -Lasciami.-piango inutilmente, pulendomi con la manica della maglietta.
    -Devi stare zitto, ho detto.- urla.
    -Devi stare zitto.-ripete ancora.
    Sale sul letto e indietreggio verso la testata del letto, con gli occhi lucidi, mentre con la manica della maglietta continuo a pulirmi il naso.
    Lo guardo dal basso, mentre lui sovrasta il mio corpo e mi sento un bimbo indifeso, di quelli che per quanto gli urli contro di smettere di piangere, non lo faranno mai.
    -Che cosa vuoi?-chiedo piagnucolando e colpisce il mio viso. Me l’aveva detto di stare zitto. Urlo disperato, in un patetico segno di resistenza. E con velocità e brutalità impressionanti, mi toglie la maglietta, quasi strappandola.
    -No!- urlo tra le lacrime.
    -Questo tuo tono non mi piace, quando vuoi ficcartelo in quella cazzo di testa?-
    -Non ti ho fatto nulla, Tom, per favore.- supplico, pietosamente, tremando per il freddo e la paura.
    -Ah, no?-mi chiede con un ghigno che non ha nulla di buono.
    E poi tira i miei capelli, facendomi gridare.
    Cerco di spingerlo in avanti con la poca forza che ho in corpo, inutilmente.
    Lascia i miei capelli e mi torce un polso, neutralizzando il mio patetico attacco.
    Inizia a trafficare con la sua cintura, togliendosela, ma non la butta a terra sulla mia maglietta.

    Inizio a scalciare quando le sue intenzioni diventano chiare e mi afferra le gambe, per farmi stare fermo e poi slaccia il bottone dei miei jeans.
    -Lasciami cazzo!-cerco di richiudermi i jeans con le mani tremanti, ma con un gesto veloce mi afferra i polsi e li avvicina alla testata del letto.
    Sale a cavalcioni sulle mie gambe, tenendole ferme e lega i miei polsi alla testata del letto, gemo di dolore a causa del nodo stretto.
    -Nooo!- inizio a urlare, ma non mi ascolta, mi guarda dall’alto in basso.
    -Oh Dio.-geme in maniera eccitata, iniziando a ridere. –Quanto sei bello, quando sei indifeso.-dice per poi scoppiare a ridere.
    Riprendo a scalciare, quando mi sfila le scarpe e poi i jeans e i boxer insieme, lasciandomi completamente nudo, esposto e vulnerabile.
    Cerco di stringermi, di coprire la mia nudità con le gambe, ma tutto ciò che riesco a fare è chiudere gli occhi, ma non perché io abbia vergogna a farmi vedere nudo da lui. No, non ne ho. Mi vergogno di me stesso, invece.
    Ho paura di assistere a questa scena, nonostante sia io il protagonista.
    Con gli occhi chiusi, non riesco a prevedere il suo schiaffo, ma non urlo sta volta, gemo di dolore a denti stretti.
    -Apri gli occhi!- mi ordina e lo faccio.
    Sembra non avere la minima intenzione di spogliarsi anche lui.
    Abbassa la cerniera dei pantaloni e apre i bottoni dei suoi boxer, portando fuori il suo membro, ancora rilassato.
    -No, no… non voglio.-piango annaspando.
    -Non me ne fotte un cazzo di quello che vuoi tu.-dice colpendo il mio viso. –Non m’importa, devi mettertelo in testa.-
    La mia unica risposta è un gemito di dolore disperato che sfugge dalle mie labbra.
    Si arrampica sul mio stomaco e sfrega il suo membro contro la mia pelle. Porta una mano sul mio collo e stringe, ma non troppo e mi fa alzare il viso, per fissarlo negli occhi.
    Quando giro il viso di lato, per evitare il suo sguardo, stringe forte, fino a soffocarmi, ma allenta subito la presa quando torno a guardarlo. Sono un burattino. Un burattino nelle sue mani.
    Percepisco il suo membro indurirsi contro la mia pelle, si sta eccitando, tanto da lasciare una scia bagnata lungo il mio petto.
    Sfrega la sua carne dura e calda anche sul mio viso e serro gli occhi, trattenendo il respiro, sperando solo che tutto questo finisca in fretta.
    -Mpfh.- è l’unico suono che esce dalle mie labbra, quando il suo cazzo passa anche da lì. Ride e ansima.

    Passa la punta umida sulle mie labbra e ride ancora più forte.
    Solo quando scende a mordere le mie spalle e il mio petto, lecco le mie labbra per riassaggiare il suo sapore.
    Trascina le sue unghia dal mio petto, fino al mio fianco e lì ferma la sua corsa.
    -E questa cosa da finocchi cos’è?- chiede graffiandomi la pelle ancora sensibile.
    Tiro su con naso pietosamente, cercando di ignorare la sua offesa.
    L’ha notato solo ora. Se avesse fatto lui un nuovo tatuaggio, anche se solo avesse un piccolo taglietto nuovo sul corpo, io l’avrei notato subito.
    La sua mano riprendere la sua corsa fino alla mia intimità. Le lacrime tornano quando due dita picchiettano sulla mia apertura, indietreggio e scalcio, allontanandomi dal suo tocco.
    Tento di muovere le mani e le braccia, in maniera disperata, ma riesco solo a farmi più male, mentre la cintura si stringe senza pietà sulla mia carne.
    -Stai fermo con quelle mani.-ordina tenendo ferma, con il braccio libero, la gamba e spingendo le due dita con brutalità dentro la mia apertura.
    Urlo a denti stretti, mentre il mio intero corpo e pervaso da spasmi. –No, no, no.-piango disperato, dimenandomi sul letto.
    M’inarco per quello che mi è possibile, facendomi ancora più male, trattengo il respiro e urlo inutilmente.
    Il mio corpo è completamente in fiamme, sono solo un ammasso di pelle e ossa in fiamme.
    Spinge le sue dita asciutte ancora più infondo e stringo i denti, mentre lui ride malignamente.
    -Smettila di piagnucolare come una troia che lo prende nel culo.-ride. –Per lo meno, non l’hai ancora preso.-
    -Fottiti.- sibillo a denti stretti.
    -Cosa? Non ho sentito bene?-ghigna spingendo dentro le dita violentemente, come a punirmi. Trattengo il respiro per non urlare.
    Riesco a riprendere aria solo quando le sue dita escono dal mio corpo, ma dura soltanto pochi secondi, il tempo che impiega per indossare un fottuto preservativo.
    Sto per morire, penso, quando con una sola spinta entra dentro di me senza nessuna lozione e preparazione accurata.
    Penso di collassare da un momento all’altro per il dolore, ma non succede, non succede e sono costretto ad assaporare la straziante sensazione del suo cazzo ingombrante che mi apre in due.
    Non posso nemmeno godere della sensazione della sua pelle tiepida contro la mia, dal momento che ha deciso di tenersi addosso i vestiti. Magari l’ha fatto apposta, l’ha fatto essendo consapevole di quello che provo io per lui, di quanto io mi sia annullato per lui, di quanto io non riesca a pensare male di lui nonostante mi stia scopando… contro il mio volere.

    -Sai cosa ti dirò ora? Che sei tu a portarmi a questo.-sussurra maledettamente vicino al mio viso.-E tu ci crederai, perché è la verità.-
    -Non lo è.-cerco di difendermi inutilmente, almeno con le parole.
    Si spinge in fondo e violentemente, come punizione. –Cosa?!-chiede e si mette in ginocchio, continuando a scoparmi in questa posizione.
    Getto la testa all’indietro non curandomi di rispondergli, la sensazione del suo cazzo che sbatte violentemente contro la mia prostata mi toglie il respiro, mi dimeno e tremo.
    -Basta.-supplico senza fiato.
    -Sshhh.- sussurra abbassandosi contro il mio orecchio e ghigna contro la mia pelle.
    Stringe i miei fianchi con le sue forti mani e poi cerca di farmi allargare ancora di più le gambe e lo sento davvero infondo, tanto che tremo da capo a piedi.
    -No!-dico senza fiato.
    -Cosa, troietta? Inizia a piacerti?- chiede ridendo sarcasticamente.-Non vergognarti è normale per i frocetti come te.-
    “Non darmi del frocio mentre ti stai scopando un ragazzo!” vorrei urlargli, ma non ho le forze, invece è la mia foga da quindicenne infoiata è a rispondere per me e in men che non si dica il mio sputo è sulla faccia di Tom e lacrime sulla mia, non appena mi accorgo di cosa ho fatto.
    -N..no.-balbetto. Lui spalanca gli occhi ed esce dal mio corpo immediatamente, facendomi ansimare senza fiato.
    -Cazzo!-urla pulendosi il viso stizzito.
    -Giochi con il fuoco!-urla guardandomi con astio, si toglie il preservativo in un gesto veloce.
    -Non hai proprio capito la mia lezione.-continua e tira i miei capelli, per alzarmi il viso e costringermi a guardarlo.
    -Lo vedi perché mi costringi?- mi chiede arrampicandosi sul mio petto.
    -Apri la bocca!- ordina e obbedisca e in due secondi il suo cazzo è nella mia gola.
    Prima che io soffochi, esce e torna in mezzo le mie gambe ed io riprendo a piangere sconvolto, in previsione di ciò che sta per fare.
    -Oh mio Dio.-gemo sconvolto, quando sento la sua carne senza alcun tipo di protezione contro la mia apertura dolorante.
    -E’ questo quello che vuoi, l’ho capito.-mi dice spingendosi dentro di me.
    Getto la testa all’indietro mentre la sua carne dura e umida entra dentro di me.
    Carne contro carne. Solo lui dentro di me, senza alcun tipo di scudo.

    Gemo, scuotendo la testa e guardo il tetto boccheggiando.
    La sua mano che tira i miei capelli riesce a farmi tornare alla realtà.
    -Basta.-supplico senza voce. Ed esce davvero, chiudo le gambe di scatto, ma gli spasmi lungo il mio corpo non sembrano intenzionati a finire.
    -Cosa? Vuoi forse negare?-ghigna.
    Grugnisco a denti stretti, cercando di ignorarlo: non mi darà il colpo di grazia
    E anche il mio tentativo di farmi coraggio, riesce a farmi piangere.
    Io non ce la faccio.
    -Hai perso le parole?-chiede, rimettendosi a cavalcioni sul mio petto e inizia a masturbarsi davanti al mio viso. Chiudo gli occhi, quando percepisco i suoi movimenti e il suo respiro farsi più veloci e subito dopo il suo rilascio e sul mio viso. –Riprenditi il tuo sputo, principessa.-dice ansimando e subito dopo scende dal mio corpo. Riapro gli occhi e sconvolto guardo il mio cazzo semi eretto, sperando che non ci faccia caso.
    Sta per finire, deve finire.
    Mi da le spalle, mentre si riveste silenziosamente.
    Mi mordo la lingua, per non proferire parola, mentre lo guardo frugare tra i miei vestiti. Cosa diavolo vuole fare?
    Torna verso di me e sembra ignorare lo stato in cui è il mio cazzo.
    Faccio di tutto per restare calmo, anche se c’è poco da stare calmo dopo ciò che è successo.
    Spalanco gli occhi per poi richiuderli, quando la sua mano punta contro il mio viso, ma percepisco solo un tonfo accanto al mio orecchio.
    Sento il fantasma di un tocco sulla mia fronte, ma potrei benissimo essermelo immaginato.
    Apro bocca per chiedergli quando mi slega, ma la richiudo subito, non voglio rovinare tutto.
    -Tom?-non riesco a non balbettare, quando mi da le spalle e si dirige verso la porta.
    -Tom?-ripeto inutilmente. Apre la porta ed esce via.
    -CAZZO!-urlo con il poco fiato che mi è rimasto.
    -Merda! NOOOO!- grido, dimenandomi in maniera convulsa e muovendomi le braccia, ormai rosse e gonfie, facendomi solo più male.
    -No! No!-
    E solo quando inizio a muovere la testa da una parte all’altra, realizzo cos’era stato il tonfo accanto al mio orecchio: il mio cellulare accanto al mio viso.















    ... :evviva:

     
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    Cazzo, il capitolo *orgasmo*
    Cazzo, il mio banner *esplode*
     
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  7. DisasterpiecexX
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    CITAZIONE (MorgieStorm @ 17/4/2011, 22:04) 
    me aspetta...
    me avere occhi fuori obirta... me no vedere capitolo...
    me piangere!

    ** suuuu. E' qui





    @Nicole v.v tu hai già letto, ma il tuo banner è **
     
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  8. MorgieStorm
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    o. o. o. o. o.
    capitolo capitolo capitolo capitolo!

    me legge co occhi lacrimosi! o.O
     
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    Sono emozionata ** insomma, il mio banner.
    SPOILER (click to view)
    Ehi, perché non hai messo in spoiler anche l'altro?
     
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  10. DisasterpiecexX
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    CITAZIONE (MorgieStorm @ 17/4/2011, 22:11) 
    o. o. o. o. o.
    capitolo capitolo capitolo capitolo!

    me legge co occhi lacrimosi! o.O

    OOOh *ççççç*

    CITAZIONE (<*>Miharu<*> @ 17/4/2011, 22:12) 
    Sono emozionata ** insomma, il mio banner.
    SPOILER (click to view)
    Ehi, perché non hai messo in spoiler anche l'altro?

    SPOILER (click to view)
    l'altro con il prossimo capitolo *ççççç*
     
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    COmprendo **
     
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  12. DisasterpiecexX
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  13. MorgieStorm
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    o mio dio...

    cioè... cioè....

    tom è così stronzo... antastico! *:*

    però da un lato quanto è permaloso, d'altronde è lui che stava per barattare bill..
    ok, non l'ha fatto e bill ha reagito lo stesso, ma tolleranza o comprensione zero!
    non gliene frega proprio niente di quella povera anima?!

    bill, mi fa così pena... immagino che debba essere tutto uno schifo...
    ma purtroppo penso sia ora che inizi ad acceettare tom per quello che è se vuole rimargli vicino...

    tom pure... cioè stuprarlo?!
    come se non se lo fosse gia trombato e ritrombato...
    sinceramente mi aspettavo lo frustasse...

    ora però non mi torna che cosa c'entra il cellulare?


    comnque bel capitolo.... però ora non lasciarci sulle spine per troppo....
     
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  14. DisasterpiecexX
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    CITAZIONE (MorgieStorm @ 17/4/2011, 23:42) 
    o mio dio...

    cioè... cioè....

    tom è così stronzo... antastico! *:*

    però da un lato quanto è permaloso, d'altronde è lui che stava per barattare bill..
    ok, non l'ha fatto e bill ha reagito lo stesso, ma tolleranza o comprensione zero!
    non gliene frega proprio niente di quella povera anima?!

    bill, mi fa così pena... immagino che debba essere tutto uno schifo...
    ma purtroppo penso sia ora che inizi ad acceettare tom per quello che è se vuole rimargli vicino...

    tom pure... cioè stuprarlo?!
    come se non se lo fosse gia trombato e ritrombato...
    sinceramente mi aspettavo lo frustasse...

    ora però non mi torna che cosa c'entra il cellulare?


    comnque bel capitolo.... però ora non lasciarci sulle spine per troppo....

    *çç*
    ahahahaha
    il cellulare è un piccolo aiutino che Tom ha voluto lasciare a Bill, mica posso ripartire nel prossimo capitolo come se niente fosse °-° come se Bill non fosse legata ad un letto ahahaha
    AHAHAHAHAHAHA
    Mi fanno morire i tuoi commenti v.v
    <3 grazie
     
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  15. Phèdre NòDelaunay De Montrève
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    mi sembra sinceramente di andare sempre in TONDO in questa fan fiction, non succede mai niente tranne quello che ti aspetti...MA, forse mi sono immaginata un PICCOLISSIMO POSSIBILE giro di boa?
     
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2167 replies since 6/4/2010, 21:17   31617 views
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