Skyscrapers

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  1. Syl__PMS
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    Menomale che ce l'ho già pronto v.v altrimenti ero nei guai
     
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  2. MissSun
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    Terza pagina ù__ù
     
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  3. Syl__PMS
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    Ew.. volete davvero che posti?
     
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  4. MissSun
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    Certo ! xDD
     
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  5. __Patty109
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    MA ANCHE SIIIIIIIIIIII *__________________*
     
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  6. ‚emilyPrid~e
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    Povera xDDD dovevi dire tipo pagina 10!
    La 3 era troppo presto xD
     
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  7. MissSun
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    :ops:
     
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    YunJae

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    Che ne dici di Federica??
    Oppure.. ho deciso! Ti chiami Federica!!
     
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  9. ‚emilyPrid~e
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    Giulia XD o Alessandra.
     
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  10. Syl__PMS
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    Titolo: Skyscrapers
    Autore:sylpms
    Rating: PG15
    Genere: Romantico, Fluff, Angst ( lieve ), Not-Related
    Avviso/Nota: Language
    Disclaimer: Tom e Bill non mi appartengono in nessun modo, così come i Tokio Hotel. Tutto ciò che è narrato in queste pagine è solo frutto della mia fantasia, e ovviamente non ci guadagno assolutamente nulla
    Riassunto: Bill vive per i complimenti, è l'incarnazione della vanità. Indossa una maschera con la quale si mostra perfetto agli occhi degli altri. L'arrivo di Tom, uno studente modello ma poco interessato alla notorietà, lo metterà in crisi e farà cadere lentamente il suo muro. Ispirato a "Le situazioni di lui e lei"


    Image and video hosting by TinyPic





    Busted - Due



    Si era svegliato di cattivo umore, decisamente. Le punte dei suoi capelli sporgevano leggermente all'infuori e - trattandosi di Bill - era una cosa inaccettabile. Gli piaceva tenere i capelli perfettamente piastrati e lisci lungo le spalle, gli conferivano un'aria ancora più delicata ed elegante. Quella mattina però erano leggermente arruffati e il ciuffo che gli copriva una porzione di fronte era seghettato, poco uniforme.

    Le unghie laccate di nero erano meno accurate del solito. Al pollice mancava un pezzettino di smalto, così da lasciare intravedere il colore effettivo dell'unghia. Tutto nel suo aspetto quella mattina dava l'idea di declino. Eppure nessuno sembrava considerarlo differentemente dal solito, tutto questo procedimento paranoico e distruttivo infatti aveva luogo nella sua mente.

    Gli esami di fine trimestre erano finiti la settimana prima e quel giorno avrebbero dato i risultati. Non era mai stato preoccupato dall'esito di un esame prima di quel momento, ma ora sembrava rassegnato in partenza. Il fatto di dover "concorrere" con Tom aveva fatto sì che si fasciasse la testa prima del tempo. Inoltre c'era anche un altro elemento che aveva contribuito al fermentare delle sue paranoie. Si era rinchiuso in camera sua giorno e notte per studiare ma alla fine non ce l'aveva fatta e si era addormentato.

    Dire che fece una scenata a sua madre per non averlo svegliato, è un eufemismo. Aveva iniziato ad avere una specie di crisi isterica al punto da buttare tutti i suoi compiti a terra saltandoci numerose volte di sopra. Alla fine era finita come sempre: era scoppiato a piangere tra le braccia di sua madre elemosinando orsetti gommosi e coccole in cambio di almeno un giorno di normalità.

    Era entrato in classe con un broncio kilometrico, sperando vivamente che non ci fosse nessuno e che soprattutto non ci fosse lui. Era l'ultima persona che voleva vedere in quel momento. Con poca forza fece scorrere la porta della classe ed entrò a sguardo basso. Tom era lì.

    Alzò lo sguardo e trattenne il fiato, forse non si era accorto di lui e sarebbe potuto sgattaiolare indisturbato. Fece due passi indietro e uscì dall'aula ma quando fece per andarsene si sentì afferrato per il polso. No, non ci voleva!

    "Ehi, dove vai?"

    La voce di Tom era strana quella mattina, era più roca e.. più da uomo. Decisamente più mascolina di quella di Bill che, benché avesse già subito il tipico cambio con lo sviluppo, era rimasta acuta.

    "Uhm.. ah, ci sei tu.."

    Il rasta lasciò la presa sul ragazzo e lasciò che si lisciasse la manica leggermente sgualcita. "Mi ero preoccupato non vedendoti alle otto come al solito"

    Il moro si scrollò le spalle e rassegnato si trascinò di nuovo dentro.

    "Oggi esporranno i risultati dei test" disse con naturalezza Tom.

    Oh certo, metti il dito nella piaga stronzo! "Oh sul serio, l'avevo scordato" abbozzò un sorriso

    "Di sicuro avrai preso il massimo" sorrise cordialmente Tom

    Falso! Cosa credi?! So che è tutta una tattica! "Cosa dici, tu sei molto più bravo"


    ***

    Era appena suonata la ricreazione e i risultati erano appesi in bacheca. Tutti gli studenti erano radunati intorno alla porta della segreteria controllando con fretta in che posizione si trovasse il loro nome. Gridolini entusiasti o esclamazioni deluse animavano il brusio crescente. Bill, che in altre occasioni avrebbe sgominato la folla per arrivare davanti, nemmeno tentava di farsi spazio tra i suoi compagni. Non voleva affrontare la dura verità-

    "Ehi Bill" lo salutò uno con un grande sorriso sulla faccia, probabilmente aveva preso un bel voto

    "Wow, amico!" disse un altro, dandogli una pacca sulla spalla che lo fece quasi cadere a terra.

    Adesso era confuso. Man mano che andava avanti si ritrovava gli sguardi ammirati dei compagni addosso e gli elogi cominciarono ad invadere le sue orecchie facendolo sentire libero e leggero. Adesso la voglia di arrivare davanti era ritornata improvvisamente. Si fece spazio strattonando un pò tutti e puntò il dito sul foglio dei risultati, andando alla ricerca del cognome Trumper.

    Partì dal basso, pessimista com'era ma dovette ricredersi dato che il suo dito si ritrovò a percorrere l'intera lista fino a ritrovarsi al primo posto. Guardò il suo nome con gli occhi spalancati e le braccia molli lungo i fianchi. Aveva preso il massimo del punteggio. Il suo cuore batteva all'impazzata, non riusciva a crederci.

    Abbassò lo sguardo sul nome successivo al suo e notò quello di Tom, aveva un punto in meno di lui. Ghignò mentalmente.

    E così Kaulitz ti sei inchinato al mio cospetto! Adesso ti starai disperando in un angolino straziato dall'umiliazione, eh? Ma non preoccuparti oh, povero insulso studente comune, troverai conforto in me che sono il re, il capo indiscusso di questa scuola! Sono sempre stato gentile con i più bisognosi, ahaha! Avanti, vieni avanti e mostrami la tua faccia umiliata e sconfitta!

    E nella mente di Bill si susseguivano immagini surreali di un Tom prostrato ai suoi piedi con le lacrime agli occhi e dei vestiti strappati addosso. Sentiva un piacevole formicolio lungo il corpo, si sentiva davvero soddisfatto.

    Si voltò alla ricerca di altri elogi quando incontrò lo sguardo di Tom. Oh si, questo avrebbe aumentato ancora di più la sua soddisfazione. Si avvicinò al ragazzo, stava per aprire la bocca quando quello lo precedette.

    "Oh Bill! Hai avuto il massimo del punteggio! Sei stato fantastico!"

    Quella volta non poté dire che Tom stesse mentendo perché nella sua voce, nel suo sorriso, nel suo sguardo c'era qualcosa che Bill a stento conosceva: la sincerità.

    Abbassò lo sguardo mentre sentiva tutto il suo calore corporeo che si concentrava nelle guance, fino a farle bruciare. Cosa voleva dire quel suo comportamento? Credeva che superandolo avrebbe segnato la sua disfatta eppure, nonostante tutto non provava soddisfazione. Si rendeva conto in quel momento che era solo lui ad interessarsi all'apparenza, Tom non aveva mai dato importanza a quelle cose. Aveva l'ammirazione di tutti e non aveva dovuto dimostrare di essere superiore a qualcun'altro per ottenerla. Era lui che meritava di essere ammirato. Si vergognava.

    Milioni di pensieri attraversavano la sua testa. Forse dimostrarsi agli occhi degli altri come una persona diligente e perfetta poteva definirsi..ipocrisia. Era un ragazzo assetato di attenzioni. Se avesse lasciato crescere liberamente la sua personalità di certo sarebbe stato migliore. Fingersi un'altra persona l'aveva solo fatto stancare e gli aveva fatto sprecare anni preziosi.

    Sono uno stupido! Stupido! Stupido!

    ***

    La voglia di vedere Tom il giorno dopo era perfino minore a quella del giorno prima. Avrebbe potuto evitarlo arrivando poco prima dell'inizio delle lezioni ma la sua abitudine di svegliarsi prima del tempo glielo aveva impedito. Forse sarebbe potuto andare nell'aula di musica, avrebbe suonato un pò il pianforte. Di solito lo rilassava e inoltre dava il meglio di sé quando il suo umore era sotto terra.

    Aprì la porta per uscire indisturbato ma la sua testa sbatté contro qualcosa di duro che gli fece molto male. Si massaggiò la fronte lesa e mugolò di dolore. Alzò lo sguardo e ciò che vide gli fece ancora più male. Tom era lì davanti a lui che lo guardava sorridente come ogni mattina.

    "Oh Bill, sei qui"

    "Oh sc-scusa..m-mi dispiace m-molto" disse arrossendo furiosamente

    Perché ho dovuto fare questa figura da idiota? Devo andarmene, sono uno sconfitto!

    Iniziò a correre via prima che Tom potesse dire qualcosa ma si sentì afferrare con potenza per il polso. Era un tocco dolce e caldo, tutta via. Non riuscì a divincolarsi, la sua forza era ben minore rispetto a quella del rasta. Sentì la mano di lui posarsi sulla sua spalla e le labbra farsi strada vicino al suo orecchio.

    "Aspetta.." sussurrò quasi

    Bill rimase immobile interdetto e con le gambe che gli tremavano.

    "Bill.. tu.. mi piaci.."

    Il moro si voltò e i loro sguardi si incontrarono. I capelli corvini di Bill sfiorarono leggermente le gote rosee di Tom e rimasero immobili.

    ***

    "Oh caro, ma sei sempre stato apprezzato sia dai ragazzi che dalle ragazze.." disse Simone seduta sul letto del figlio, dopo che quello gli aveva fatto un resoconto dettagliato della mattinata.

    "Ma non capisci! E' stato Tom a dichiararsi e ciò significa che non dovrò più dannarmi per sconfiggerlo! Quel poveretto è perdutamente innamorato di me, e si sa che chi è amato e più forte di chi ama"

    La madre lo guardò accigliata "E che cosa gli hai risposto?"

    "Beh, ovviamente gli ho detto di no" disse quasi disgustato "Dovevi vederlo! Se n'è andato con lo sguardo triste" ghignò

    "Secondo me invece quel Tom ti piace. Il tuo darti da fare è solo un complesso che hai nei suoi confronti che si potrebbe tradurre con l'emulazione di una persona che però è irraggiungibile.." disse mettendogli le mani sulle spalle

    "In effetti.." si vergognò un pò "L'intelligenza e il buon carattere di Tom, sono doti che ho sempre voluto avere" sgranò gli occhi alzandosi con espressione quasi terrorizzata.

    "MALEDIZIONE! ORA CHE CI PENSO! TOM E' UN RAGAZZO DAVVERO STRAORDINARIO!"

    "Forse ho agito troppo impulsivamente! Cosa ho fatto!" strinse i pugni arrabbiato e poi si rilassò tutt'un tratto "Pazienza, ormai gli ho detto di no! Io vado a prendere un gelato!" salutò la madre con la mano.


    Simone rimase pietrificata dalla reazione del figlio, non riusciva a credere quanto grande fosse la sua immaturità. Sospirò e lasciò la stanza scuotendo la testa senza riuscire ad evitare di lasciarsi scappare un risolino divertito. Stare a contatto con Bill era molto meglio di un varietà comico, avrebbe potuto avere successo come attore di teatro. Rise.

    ***

    Era domenica e Bill non aveva intenzione di uscire o di fare qualsiasi altra cosa che gli avrebbe proposto sua madre. La domenica era assolutamente off-limits, l'unico giorno in cui Bill poteva rilassarsi ed essere completamente sé stesso senza forzature.

    Sua madre era già uscita da un pezzo e lui ronfava sdraiato sul divano del soggiorno. Era una bella giornata ma c'era una deliziosa brezza fresca che soffiava di tanto in tanto facendo ondeggiare le tende bianche e rabbrividire il moro. Nella mano sinistra aveva il telecomando con il quale si dilettava a fare zapping senza sosta e in quella destra, tra l'indice e il medio, stringeva una sigaretta Vogue alla lavanda.

    Sua madre sapeva benissimo che fumava, ma preferiva farlo quando lei non c'era e se proprio non resisteva, se ne andava sul balcone. Fumare lo rilassava e di certo ne aveva bisogno, considerando il fatto che non aveva un atimo di respiro. Gli altri però, ovviamente, non lo sapevano. Il fumo sarebbe corrisposto ad una macchia sul suo curriculum lindo.

    Lasciò cadere il telecomando sul tappeto e piegò la testa all'indietro buttando fuori il fumo. Indossava come sempre una tuta, quando era da solo voleva essere libero da ogni sorta di fastidio - benché amasse gli abiti esageratamente attillati e tutti i gingilli che indossava. La maglia, un pò troppo corta, lasciava perfino intravedere il tatuaggio che si era fatto stampare sul ventre. Non aveva detto a nessuno di averlo anche se i tatuaggi erano considerati una cosa "forte" da tutti, i professori non l'avrebbero più guardato con un occhio di riguardo.

    Alterava il fumo ad un sorso di RedBull e si sentiva magnificamente. Si chiedeva davvero perchè ci fosse un solo giorno libero durante la settimana, la gente sarebbe stata decisamente più felice se avesse avuto più tempo libero a disposizione. Si stiracchiò pronto a calarsi in un delizioso sonnellino, quando bussarono alla porta.

    Sua madre! Era sempre la solita sbadata. Le aveva detto che faceva troppo caldo per il maglioncino viola, ma lei non aveva voluto ascoltarlo. Era sicuramente tornata a casa per indossare la camicetta bianca che intanto Bill aveva già tolto dall'armadio per salutarla con un irritante "te l'avevo detto" che l'avrebbe reso soddisfatto.

    Andò alla porta sbadigliando, ancora con la sigaretta tra le dita e aprì scocciato.

    "Che cazzo, mamma.." aprì con forza.

    Ci fu un attimo di silenzio. Forse furono tre attimi di silenzio, ma a Bill sembravano un'eternità. Le ginocchia , tanto che tremavano, stavano per sbattere l'una contro l'altra e se non avesse avuto controllo delle sue dita, la sigaretta gli sarebbe piombata sul piede.

    Tom Kaulitz era in piedi davanti alla sua porta con un CD in mano e un'espressione sconcertata in volto.

    Bill vaneggiava nella sua mente invece di agire. Stava pensando alle cose più sconsiderate come per esempio in quale cerchio sarebbe finito nell'inferno dantesco - davvero sperava che la sua pena non consistessa nello starsene immobili in preda alla pubblica umiliazione. Avrebbe potuto cercare un'abile scusa, come al suo solito, ma in quel caso nessuna scusa avrebbe negato l'evidenza.

    "Porca puttana troia!" si mise davanti la bocca maledicendosi per aver peggiorato la situazione. Tendeva a dire parolacce quand'era nervoso - si, a scuola riusciva a controllarsi piuttosto bene.

    "Ti-ti ho portato.. hahahahahahahahahahahah" la risata fragorosa di Tom echeggiò per le strade vuote del quartiere.

    Bill arrossì furiosamente per quella presa in giro gratuita e tese il braccio afferrando con rabbia il CD che il rasta stringeva tra le mani. "Grazie"

    Tom lo fissava impalato con una mano sul fianco. Non riusciva davvero a crederci, quella situazione lo divertiva molto cosa che Bill non sembrava condividere. Perlomeno non aveva l'espressione di disgusto che Bill aveva precedentemente immaginato nella sua mente. No, non era disgustato, era qualcos'altro ma di certo non aveva tempo per pensarci. Lo ringraziò ancora - ovviamente senza mai guardarlo in faccia - e chiuse la porta scivolandovi contro fino a sedersi a terra.

    Un urlo isterico riuscì a raggiungere anche la casa in fondo al viale.

    ***

    Il rasta percorse al contrario il viale di casa Trumper con il sorriso perenne sulle labbra. Si morse il labbro. Al contrario di quel che pensava il moro, non l'aveva disgustato. Era rimasto affascinato da ciò che aveva visto. Il Bill di tutti i giorni lo lasciava senza fiato: la sua grazia, la sua leggiadria, il suo sorriso dolce.. ma quel Bill scatenava qualcosa dentro di lui, un subbuglio mai provato nello stomaco. Le sue gote erano leggermente calde ma cercò di ricomporsi, dopotutto il moro l'aveva ferito. Avrebbe avuto la sua rivincita..




    Note dell'autrice: Ora accontentatevi per un pò u_u poi vi vizio troppo
     
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  11. SalatAlien
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  12. Syl__PMS
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    Il prossimo davvero a pagina 10 v.v
     
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  13. MissSun
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    *w* capperinoo leggo e commento <3
     
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  14. SalatAlien
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    Cominciamo male *sangokeggia

    CITAZIONE
    Si era svegliato

    invece di svegliato ho letto SVERGINATO *si censura



    ahahaha oddì! Prevedo strani intrighi *sangokeggia
     
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  15. Syl__PMS
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    CITAZIONE (SalatAlien @ 29/3/2010, 22:03)
    Cominciamo male *sangokeggia

    CITAZIONE
    Si era svegliato

    invece di svegliato ho letto SVERGINATO *si censura



    ahahaha oddì! Prevedo strani intrighi *sangokeggia

    Eh si sverginerà presto v.v
     
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462 replies since 28/3/2010, 22:05   9274 views
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