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  1. Syl__PMS
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    Due.


    Quella mattina si svegliò come al solito alle sette. Il sole non filtrava dolce dalla finestra, anche perché non ce n'era minimamente traccia. Si rotolò tra le coperte sperando che sua madre stesse ancora dormendo. Se si fosse ricordata di svegliarlo quando ormai era già tardi, non sarebbe andato. Era il suo desiderio mattutino di sempre. Purtroppo vide la maniglia dorata abbassarsi e subito dopo il volto di sua madre fare capolino nella stanza. Non disse nulla, ormai quella scena era così abituale che le parole erano andate scemando giorno dopo giorno.

    Non faceva particolarmente freddo, o meglio, per chi era abituato al clima della Germania quella brezza gelida era soltanto un leggero venticello. E poi lui non era un tipo particolarmente freddoloso o forse aveva imparato a sopportare il freddo pur di poter indossare i suoi vestiti stretti e sottili. I pantaloni neri scoloriti sotto il ginocchio rendevano le sue gambe ancora più esili, più di uno aveva manifestato preoccupazione per la magrezza di Bill o meglio, tutti avevano sperato avesse qualche sorta di disordine alimentare per poterne sparlare.

    Si infilò in macchina sbuffando e, mentre sua madre cercava di convincere il motore ad accendersi, dal numero trentacinque uscì un ragazzo. Lo vide uscire dalla porta sul retro tranquillo, come se quella fosse la cosa più naturale del mondo, come se quella fosse casa sua. Aveva le mani in tasca, a dire il vero non sapeva se quelle tasche avessero un fondo, tant'erano enormi. Sembrava indossare delle tende e questo lo fece sorridere.

    Si costrinse a mantenere un'espressione seria. Dopotutto la notte prima gli aveva fatto prendere uno spavento non poco considerevole e continuava ad aver paura di lui, nonostante all'apparenza sembrasse totalmente innocuo. Si sporse leggermente, cercando di vedere meglio ma sarebbe stato inutile dato che aveva dei grandi occhiali neri sul naso. In compenso, ciò che attirò la sua attenzione, furono una cascata di rasta biondi raccolti in una coda e sostenuti da una fascia di spugna sulla fronte. Non sembrava il classico rasta rozzo e poco curato però.

    Finalmente il motore si accese e la macchina uscì dal vialetto. LUI era proprio davanti a noi ma non sembrava essersi accorto della macchina. Camminava tranquillamente, sistemandosi la tracolla sulla spalla e impediva a mamma di passare.

    "Non ci credo" mugugnò lei cercando di mantenere la calma. Suonò il clacson con insistenza senza ottenere nessun risultato però. Aveva una bella faccia tosta!

    Si concesse un secondo per guardarlo più da vicino, era davvero carino. Certo, sembrano tutti più belli con un paio di occhiali a coprirgli il viso, ma aveva anche un fisico niente male benché fosse coperto da quei vestiti XXL. Inoltre era molto abbronzato, come se fosse appena tornato da una vacanza. In pratica era il ragazzo più carino che avesse mai visto da quelle parti. Squatter o non squatter, era una bella notivtà. E poi, se fosse stato un serial killer avrebbe cercato di riportarlo sulla retta via.

    Simone suonò di nuovo. "Questo giovanotto finirà sotto una macchina, se non sta attento!"

    Un camion del latte girò l'angolo, venne dritto verso di noi. Simone continuò a suonare, facendo vigorosi cenni al lattaio che capì e intimò al ragazzo di fermarsi. Lui si fermò improvvisamente e per poco non lo centrò in pieno. Fu costretto a fare una specie di piroetta per non cadere.

    "Cosa credi di fare!" gli urlò sua madre.

    Ritrovato l'equilibrio, il ragazzo si tolse dalle orecchie due piccoli auricolari. La musica dell'I-pod era talmente forte che riusciva a sentirla anche da dentro. Doveva essere Hip-Hop o roba del genere, decisamente il genere che Bill detestava. Ecco perché non aveva sentito il clacson, o le imprecazioni di sua madre. Rimase lì impalato per un attimo, poi aggrottò la fronte. Probabilmente si stava rendendo conto di aver fatto la figura dell'idiota.

    "Uhm.." si avvicinò al finestrino della monovolume "Sa indicarmi la strada per l'università di Regensburg?" chiese

    "Conosco la strada per il cimitero di Regensburg, ed è là che sto andando, a quanto pare" rispose acida Simone

    "Mi scusi ma.. se non le hanno insegnato a guidare non è colpa mia"

    Bill rimase sconvolto. La sua bocca formò una "o" piuttosto corposa e sconvolta, non credeva alle sue orecchie. Era davvero così sfacciato come glielo aveva descritto la madre la sera prima.

    Simone indicò gli auricolari "Se vuoi rimanere in vita, ti consiglio di spegnerlo"

    "Beh.. forse.."

    "Ti avverto: se ti incontro di nuovo mentre cammini con la musica ad alto volume ti metto sotto" grugnì Simone.

    "Sarà un piacere! Ma ora stia attenta, la prego" fece una specie di inchino

    "Che impertinente!" si lasciò sfuggire un sorriso e ingranò la marcia.



    Arrivò in classe correndo ed evitando lo sbuffo scocciato del professore che si apprestava a mettere una "R" sul suo nome, dato che era troppo presto per fargli fare il permesso. Prese posto accanto alla finestra e tirò un sospiro di sollievo rilassandosi finalmente sulla sedia. Sentiva che uno sguardo gli bruciava addosso, e sapeva anche di chi si trattasse.

    Andreas, un ragazzino dai capelli biondo blatino e una sgargiante maglietta rosa, lo fissava a dir poco alterato. La sua rabbia non si manifestò verbalmente, sapeva che l'indifferenza sarebbe stata molto più efficace. E' sempre così dopotutto; quando si commette qualcosa di sbagliato e si riceve una "punizione" si capisce che dopo averla scontata, tornerà tutto come prima. Quando invece, commesso un errore, non si suscita la minima reazione, allora si rimane sempre in bilico e i sensi di colpa fermentano nel nostro stomaco fino a farci scoppiare.

    "Andy" gli sorrise amabilmente come ogni mattina.

    Ambientarsi in quella scuola non era stato facile. Eppure Andreas era molto diverso da lui, esuberante in tutto, deciso, sicuro ma era stato l'unico a mostrarsi gentile in quella massa di bestie astiose che erano i liceali. Ma a Bill non importava a dire il vero. Se Andreas non ci fosse stato di certo non si sarebbe disperato, certo, averlo accanto lo aiutava notevolmente.

    "Sei in ritardo"

    Bill storse le labbra accorgendosi dell'irritazione dell'amico. Di solito si premurava di arrivare a scuola dieci minuti prima dato che Andreas si trovava sempre nel cortile notevolmente in anticipo. I suoi genitori lavoravano entrambi e, abitando fuori città, gli serviva il passaggio in macchina. Quella volta Bill non aveva potuto fargli compagnia, anche se quello che facevano di solito era fumare aspettando che il piazzale si riempisse.

    "Per poco mamma non metteva sotto un tipo. Un ragazzo davvero carino, con i rasta biondi"

    "Peccato! Se l'avesse messo sotto l'avresti conosciuto" disse con stizza Andreas che ancora attendeva le sincere scuse dall'amico.

    "Lo conoscerò senz'altro. E' il mio nuovo vicino di casa!"

    Andreas cercò di trattenersi, ci provò davvero seriamente. Le mani erano diventate bianche a furia di stringere con forza il tessuto scolorito dei jeans ma niente, non ci riuscì.

    "Stai scherzando! Un ragazzo carino nel tuo quartiere?"

    "Incredibile eh? Solo che è uno squatter" disse arricciando le labbra

    Andreas lo guardò perplesso e poi decise di annuire senza chiedere troppe spiegazioni "Ah.."

    Bill roteò gli occhi divertito e lo spinse leggermente "Uno squatter è una persona che occupa un luogo abbandonato e ci vive, insomma"

    Il platinato sbuffò fingendosi offeso ma grato per la spiegazione appena ricevuta "Guarda che lo sapevo"

    Il moro rise e alzò lo sguardo, incontrando quello del professore piuttosto scocciato dalle loro chiacchiere ad alta voce. Non disse nient'altro per alcuni minuti, assicurandosi che l'uomo avesse spostato l'attenzione su qualche altra vittima e rivolse lo sguardo all'amico.

    "Wow, tutte le vecchie galline del quartiere saranno sconvolte" ridacchiò

    "Beh, non siamo ancora sicuri che lo sia davvero" sospirò "Però sarebbe affascinante da un lato. Un animo libero e selvaggio, senza regole.."

    "Sembra più un cavallo che una persona, detto così"

    Ricevette un astuccio in testa per l'affermazione poco carina e si massaggiò la cute per niente lesa.

    "Beh sarà meglio che controlli in ogni caso e tu verrai con me"




    Fra l'istituto superiore Sigmund Freud e il parco c'era uno dei più famosi e prestigiosi bar di tutta la città. Non era un locale alla portata di tutti e di certo non era alla portata di BIll, e non perché fosse figlio di una famiglia di classe media, semplicemente perché frequentava le scuole superiori. Il Berlin Tea bar era un locale per universitari e, benché non fosse scritto da nessuna parte che ragazzi più piccoli non potessero entrarvi, nessuno l'aveva mai fatto.

    A Bill non era mai interessato vedere cosa succedesse effettivamente lì dentro, in ogni caso non doveva essere nulla di speciale. Quel giorno però un pensiero si era fatto strada nella sua testa, un pensiero che forse non avrebbe dovuto nemmeno considerare. Dopo l'incontro poco delicato di quella mattina con il vicino del numero trentacinque, aveva memorizzato ogni singola parola che lui e sua madre si erano scambiati.

    Aveva detto di cercare l'università di Regensburg, ciò voleva dire che era uno studente o un professore. Escluse subito la seconda opzione: era troppo giovane per insegnare e inoltre non aveva la faccia da professore ma più da chi gli dava fastidio. Strinse la cinghia della sua tracolla e si concesse un minuto per squadrare dall'esterno l'abitacolo.

    Una grande parete a vetri dava la possibilità di conoscere chi sedesse ai tavoli più esterni e doveva accontentarsi di quello. Era ancora fermo sul marciapiedi dall'altra parte della strada e non riusciva a vedere benissimo. Forse avvicinarsi un pò avrebbe aiutato.

    Non sapeva nemmeno perché sperava di trovarci dentro il rasta. In ogni caso non si sarebbero scambiati una parola o meglio, a Bill sarebbe piaciuto, ma non era sicuro che l'altro fosse dello stesso parere. Quella mattina non l'aveva nemmeno degnato di uno sguardo.

    Sospirò, forse avrebbe dovuto lasciar perdere tanto prima o poi l'avrebbe visto uscire di casa.

    Alla fine non aveva capito se fosse uno squatter o meno. Andava all'università e poi non sembrava trasandato, indossava vestiti puliti e in ottimo stato e uno squatter, in quanto tale, non avrebbe dovuto. Un serial Killer però, ci pensò, poteva benissimo avere vestiti puliti e un'I-pod perché, lavorando per qualcuno veniva sicuramente pagato. Rabbrividì.

    Non era certo di camminare in quel momento ma aveva pensato di farlo. Quando se ne rese conto fu troppo tardi; era in mezzo alla strada con gli occhi spalancati e una macchina grande e nera che avanzava spedita verso il suo corpicino esile.

    Si mise d'istinto le mani davanti al viso, se doveva morire non voleva vedere perlomeno. Aspettava un colpo secco o un dolore lancinante da un momento all'altro ma nulla di tutto ciò accadde. Fose era stato fortunato e gli era capitata una morte veloce e indolore. Era davvero curioso di aprire gli occhi e vedere come fosse il paradiso, se davvero non era finito all'inferno.

    Con un pò di paura e quando aprì gli occhi quello che trovò fu davvero il paradiso.

    Due occhi caldi e profondi lo fissavano spaventato mentre un paio di braccia forti lo stringevano per non farlo cadere. Sorrise senza rendersene conto, aveva un odore così buono. Il ragazzo del numero trentacinque lo sorreggeva con delicatezza in mezzo alla strada, sembrava davvero provato.

    "Ehi! Ma che diavolo ti è passato per la mente?" cercò di rimetterlo in piedi assicurandosi che questi non cadesse

    "Eh?" disse Bill stralunato, sia per l'incidente appena scampato, sia per ciò che si trovava davanti.

    Il rasta sgranò gli occhi "Tu sei pazzo!"

    Bill lisciò i pantaloni stretti che gli avvolgevano le gambe e vi tolse della polvere "Ero sovrappensiero" disse con il sorriso sulle labbra

    "Oh certo, scusa se ti ho salvato la vita"

    Il moro si guardò indietro e solo in quel momento realizzò cosa davvero il rasta avesse fatto. Glu aveva salvato la vita.

    Forse non era così pericoloso come pensava.. forse.. forse..

    Il suoi pensieri si annullarono del tutto quando la mano del rasta si posò sul suo volto per controllare che non avesse nessuna ferita.
     
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  2. MissSun
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    Che bellooo hai postatoo *__* leggo <3
     
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    Stop Babe

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    dalla città che i TH hanno scelto per lasciare un segno indelebile: Modena!

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    Syl hai postato!!
    Uh, che dire?
    Hai detto tutto tu scrivendo e le ultime parole sono sintomatiche...
    Paradiso...
    Mi piace, sì, sì!!

    SPOILER (click to view)
    Ora faccio la maestra. Attenta alla punteggiatura e alla narrazione, ci sono dei "noi" che non sono consoni alla terza persona che usi per scrivere, a mio avviso.. :)
     
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  4. __Patty109
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    Mangio e leggo *.*
     
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  5. Syl__PMS
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    CITAZIONE (*billaly* @ 22/3/2010, 19:03)
    Syl hai postato!!
    Uh, che dire?
    Hai detto tutto tu scrivendo e le ultime parole sono sintomatiche...
    Paradiso...
    Mi piace, sì, sì!!

    SPOILER (click to view)
    Ora faccio la maestra. Attenta alla punteggiatura e alla narrazione, ci sono dei "noi" che non sono consoni alla terza persona che usi per scrivere, a mio avviso.. :)

    Grazie.
    Si lo so ma tutta quest'ansia mi sta mandando in pappa il cervello! Scusate.
     
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  6. thForLife
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    wua forte...
    che bello essere salvati da tom ...
    uppa presto please
     
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  7. thForLife
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  8. thForLife
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  9. MissSun
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    Allor (: scusa il ritardo ! Il capitolo è particolarmente bello, è quello che ha dato la spinta, si sono incontrati <3 *__* . Questo pezzo è troppo bello, Billino lo nota :evil-laugh:
    CITAZIONE
    Si concesse un secondo per guardarlo più da vicino, era davvero carino. Certo, sembrano tutti più belli con un paio di occhiali a coprirgli il viso, ma aveva anche un fisico niente male benché fosse coperto da quei vestiti XXL. Inoltre era molto abbronzato, come se fosse appena tornato da una vacanza. In pratica era il ragazzo più carino che avesse mai visto da quelle parti. Squatter o non squatter, era una bella notivtà. E poi, se fosse stato un serial killer avrebbe cercato di riportarlo sulla retta via.

    Questo è bellissimo <3
    CITAZIONE
    Non era certo di camminare in quel momento ma aveva pensato di farlo. Quando se ne rese conto fu troppo tardi; era in mezzo alla strada con gli occhi spalancati e una macchina grande e nera che avanzava spedita verso il suo corpicino esile.

    Si mise d'istinto le mani davanti al viso, se doveva morire non voleva vedere perlomeno. Aspettava un colpo secco o un dolore lancinante da un momento all'altro ma nulla di tutto ciò accadde. Fose era stato fortunato e gli era capitata una morte veloce e indolore. Era davvero curioso di aprire gli occhi e vedere come fosse il paradiso, se davvero non era finito all'inferno.

    Con un pò di paura e quando aprì gli occhi quello che trovò fu davvero il paradiso.

    Due occhi caldi e profondi lo fissavano spaventato mentre un paio di braccia forti lo stringevano per non farlo cadere. Sorrise senza rendersene conto, aveva un odore così buono. Il ragazzo del numero trentacinque lo sorreggeva con delicatezza in mezzo alla strada, sembrava davvero provato.

    "Ehi! Ma che diavolo ti è passato per la mente?" cercò di rimetterlo in piedi assicurandosi che questi non cadesse

    "Eh?" disse Bill stralunato, sia per l'incidente appena scampato, sia per ciò che si trovava davanti.

    Il rasta sgranò gli occhi "Tu sei pazzo!"

    Bill lisciò i pantaloni stretti che gli avvolgevano le gambe e vi tolse della polvere "Ero sovrappensiero" disse con il sorriso sulle labbra

    "Oh certo, scusa se ti ho salvato la vita"

    Il moro si guardò indietro e solo in quel momento realizzò cosa davvero il rasta avesse fatto. Glu aveva salvato la vita.

    Forse non era così pericoloso come pensava.. forse.. forse..

    Il suoi pensieri si annullarono del tutto quando la mano del rasta si posò sul suo volto per controllare che non avesse nessuna ferita.

    Fantastico questo chappy, okkei lo so sono ripetitica xD (: <3 posta presto image

    *ripetitiva xD
     
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  10. thForLife
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  11. MissSun
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  12. thForLife
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  13. MissSun
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    Up <3 (:
    scusa, mi sono permessa di farti un banner ^_^
    forse non avrei dovuto xD
    non è bellissimo... E forse,anzi sicuro, c'è troppo rosa xDD
    ma spero ti piaccia lo stesso (:

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  14. Syl__PMS
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    Il banner è bellissimo, grazie mille. Credo proprio lo userò

    Scusate la poca presenza ma sto lavorando anche ad un'altra ficcy, posterò presto.
     
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  15. thForLife
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    upppp
     
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154 replies since 15/3/2010, 18:32   2872 views
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