>*La Luce della Luna*<

Sospesa

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  1. Ondine
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    la fanfiction mi incuriosisce e anche molto sisi *.*

    CITAZIONE
    Tom, diciassette anni per centottanta centimetri di bellezza innocente ma sconvolgente. A ricadergli sulle spalle c’era una cascata di treccine nere che facevano “pendant” con i suoi abiti XXXL da perfetto rapper.

    mi fa uno strano effetto leggere di Tom con le treccie XD

    aspetot il prox capitolo!! baci!
     
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  2. CRILLAKAULITZ
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    up >_>
     
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  3. Sekunden**
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    Uuhhuhuhuh!!!
    xDDDD!!
    Si ragazze...scusate, il ciappy ce l'ha la mia amata beta...xD!

    Posto stasera..muahauahauh!!!
     
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  4. CRILLAKAULITZ
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    uuuaaa *O*
     
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  5. Sekunden**
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    Ragazze, date il tempo alla mia adorata Stefy di betare e posto
    ok???
    XDDDDDD!!!

    Ok ragazze...ci siamo!
    Da questo capitolo dovreste cercare di capire un pò di più sulla storia.....

    Ringrazio ancora una volta la mia amata Stefy, senza la quale sarei persa....

    A voi il capitolo, danke a tutti e buona lettura!


    by Irishvale

    >*Capitolo 1*<



    Due vite, due destini.

    Berlino




    Nel grande e arioso studio di uno dei più importanti e competenti notai di Berlino, pratiche e documenti potevano anche aspettare, arrivata una certa ora. Lo studio era aperto anche alle quattro del mattino, ma solo per clienti davvero speciali. All’interno di esso, una sola lampada faceva luce su quello che succedeva in quella stanza, riflettendo sui muri il divertimento, il piacere e la colpevolezza di tutti i presenti. Edgar Manner, " Ed " per gli amici, se ne stava seduto sulla sua poltrona di pelle guardando compiaciuto la scena che gli si parava davanti alla sua scrivania da notaio super pagato. Tra squillo mezze nude e ragazzi di ogni età impegnati ad inalare “la bianca polverina magica”, si facevano strada cameriere nude coi capelli raccolti in treccine da scolarette. Le persiane erano tutte abbassate, e nessuno avrebbe mai potuto vedere cosa stesse succedendo dentro.
    Ma per alcune persone, la porta era sempre aperta, anche se alle quattro del mattino in giro non c'era nessuno…


    Per lui infatti, tutte le porte che voleva erano aperte.



    ****



    Un brivido gelato attraverò la schiena di Edgar. Le palpitazioni erano aumentate notevolmente, roba da farti consumare trent’anni di vita in un secondo, se a solcare quella porta è Bill Kaulitz in persona. Edgar Manner entrò nel panico a quella vista, e a dirla tutta, non si era mai cagato così sotto in vita sua.
    Un ragazzo dallo sguardo indecifrabile avanzò sotto il debole fascio di luce emanato dalla lampada. Squadrava tutti i presenti, coi suoi occhi color cioccolato velati dal ribrezzo che provava per quel posto. Tutti improvvisamente, erano diventati come mummie, immobili.
    Non si premurò di fare un cenno e nemmeno di salutare nessuno, evitando di muovere quelle labbra carnose, disegnate su quel volto bianco e androgino, perfetto in ogni minimo particolare. Un silenzio a dir poco macabro, aveva invaso e distrutto l’atmosfera pacata del “festino”. Dietro quel corpo statuario come il marmo, una ragazza più bassa, completamente nascosta dietro di lui come se fosse la sua ombra, osservava la scena con fare noncurante. Edgar Manner, sembrava sprofondato nella poltrona, per il terrore.
    “Bill Kaulitz… quale incredibile sorpresa!!!” cercò di sdrammatizzare il notaio, che aveva già perso la sua dignità anni addietro, ma ci teneva a mantenere la sua autorità con un diciassettenne.
    “Và a farti fottere Manner, i convenevoli a me non servono” La sua voce era fredda come l’inverno in Polo Nord, il suo sguardo lanciava fiamme e odio puro. Bill Kaulitz era forse il ragazzo più invidiato, detestato e viziato di tutta Berlino. Lo rispettavano tutti in quell'azienda, forse perchè suo padre Jorg, era un superiore, anche se, in tutta onestà, Bill non considerava affatto Jorg suo padre. A lui interessava solo il conto di “paparino“, non la sua qualità di padre; e lo stesso valeva per la madre, che per Bill faceva un po’ troppo la puttana. Gli facevano schifo i suoi...
    “Sono venuto per prendere qualcosina, ma vedo che sei impegnato… peccato che a me non piaccia aspettare” continuò Bill, calmo e pacato. Sembrava un congelatore vivente.
    “ Cosa desideri? Vuoi sederti? Unisciti a noi con la tua ragazza!” Manner forse non si era ancora reso conto di chi aveva di fronte, visto che parlava con tono amichevole.
    “Manner, non hai capito un cazzo allora. Non ho bisogno che tu mi lecchi il culo, ho bisogno di qualche dose così da poter uscire da questa topaia, è chiaro?” esclamò Bill, ormai spazientito. Da dietro, la ragazza misteriosa lo tratteneva per la cintura, conosceva Bill troppo bene per mollare la presa.
    “Gregory!!!” tuonò Manner terrorizzato dalla prospettiva di vedere la sua carriera buttata in un cesso.
    Eh si, “paparino” avvolte serviva anche a questo.
    “Dimmi Ed” un ragazzo sulla ventina apparve da una porta secondaria. Sembrava un malato terminale, era ovvio che fosse strafatto.
    “No, non parlare con me, ma con lui” continuò Edgar Manner puntando con un dito tremante la figura immobile che se ne stava ancora sotto la luce. Se qualcuno avesse potuto vedere la faccia che aveva, lo avrebbero deriso a vita.
    “B-Bill Kaulitz?! Quale onore… mi dica!” Gregory era talmente impressionato che sembrava gli uscissero i cuoricini dalla bocca ogni volta che parlava. Ma Bill si era rotto il cazzo, era stufo marcio e voleva uscire di lì. In un lampo abbandonò il fascio di luce e si pose dinnanzi a Gregory, colpendolo prima in grembo, poi in pieno volto spaccandogli il setto nasale e un sopracciglio. Poi fu il turno di Manner, che pur avendo cercato di scappare finì steso a terra con molte ferite addosso… Bill lo aveva graffiato con le sue unghie -perfettamente curate- talmente forte, da avergli staccato dei brandelli di pelle. Era incazzato, furioso, e determinato a distruggere quel posto squallido. Ma prontamente arrivò la ragazza misteriosa, che lo prese per mano e lo accompagnò fuori, non prima di aver lasciato che Bill dicesse quattro paroline:
    “Manner, ti avevo detto di sbrigarti e di non farmi incazzare. Pretendevo della cocaina e tu non me l’hai data in tempo. Il tempo per me è prezioso, e sprecarlo qui mi scoccia. Ti informo che sei nei guai Manner, primo perché la tua carriera finisce qui, secondo perché tua figlia a letto fa schifo, terzo perché mi sono rotto le palle dei leccaculo infami come te. Sei finito Ed”. disse queste parole quasi sbraitando.

    Ma quella sera con Bill c’era lei. Lei che sapeva sempre come e quando finirla, lei che era la sua dolcissima bussola che riusciva ad aiutarlo e a ritrovare la retta via nei momenti più difficili. Quei momenti che, per quanto fosse improbabili avere, continuava a procurarsi, nonostante tutto.



    ****


    Monaco




    “Kally vorrei un po' di pasta…” Tom se ne stava spaparanzato con tutte le scarpe sul divano di pelle del salone. Era vestito di rosso quel giorno, e il colore dei suoi abiti si addicevano molto pericolosamente al suo stato d'animo: rabbia, nervi, CRISI di nervi. Era appena tornato da scuola e l’unico modo per risollevarsi da una giornata di continui occhi dolci e sorrisini maliziosi, era tuffarsi letteralmente in un buon piatto di pasta, condito e fumante. Le detestava tutte quelle teste di cazzo di ragazze di quella città. Lo guardavano come se volessero mangiarlo a morsi, spogliarlo lì davanti a tutti senza un bricciolo di pudore. A Tom stavano antipatiche, le odiava dal profondo del suo cuore. Lui ci aveva provato a stare con qualcuna, ma tutte le volte era stato un flop, visto che alle “principesse” -come le chiamavano le altre ragazze invidiose- interessava solo arrivare tra le sue lenzuola. Lo trattavano come se fosse un oggetto, un pupazzetto, un omino snodabile; non capivano un cazzo del dolore che lui provava, non leggevano la tristezza che da ormai troppo tempo inquinava la calda sfumatura dei suoi occhi. Erano tutte insensibili, superficiali, attente solo all’apparire e al farsi notare col “bocconcino più succulento” della città. Eh no, Tom non era il giocattolo di nessuno, non era di proprietà di nessuno, se non di se stesso. Ma la gente a volte non capisce, e le ragazze ancora meno.
    Si sistemò meglio la fascia in testa e sbuffò sonoramente. Avrebbe voluto prenderle a calci nel culo tutte quelle galline odiose, ma lui era gentile, generoso, secchione e per di più ancora vergine. Non capiva nemmeno perchè le ragazze lo chiamassero sexgott, se in realtà non aveva mai fatto niente con nessuna di loro.
    L’essere un gentil'uomo era parte integrante di se stesso, ma stava imparando a rendere alla gente ciò che questa faceva a lui, lo stava imparando da solo, come tutto il resto…
    “Come desidera” disse Kally diligentemente destando Tom dai suoi pensieri e allontanandosi per andare a riferire al cuoco il da farsi. Il ragazzo decise che la playstation poteva aspettare, e si diresse di corsa dalla sua mamma, che giaceva di sopra impotente.
    “Mamma?” chiese Tom dolcemente avvicinandosi per baciarle la fronte.
    “Oggi ho preso dei voti incredibili, e l’anno è appena iniziato! Sei contenta?!” le parlò a bassa voce, con un tono incredibilmente intimo e sincero. Tom amava sua madre, perché per lui era tutto, anche se la sua vita era niente ormai, gettata in quel letto come un vecchio souvenir. La risposta che ricevette fu l’ennesimo beep di quella macchina infernale. Che palle, mai nulla di nuovo, mai un miglioramento, mai una svolta…
    Qualcuno bussò alla porta in quel preciso istante, e Tom si incazzò come una bestia. Mai disturbarlo se era nella stanza di sua madre.
    “Chi è?” domandò furibondo.
    “Signorino sono io, Kally. So di non doverla disturbare quando è qui, ma è importante. C’è una visita per lei.”
    “Chi è?” ripeté Tom ora decisamente curioso.
    “Sua zia da Berlino, è arrivata ora” disse Kally, leggermente stufa di aspettare ferma fuori dalla porta.
    “Z-Zia Sarah?! Lei? Da Berlino? Qui? Adesso? Ommioddio…” disse un Tom meravigliato e sorpreso: era in brodo di giuggiole. La sua zia preferita, nonché sorella di sua madre era lì, in casa sua. Fantastico.
    Dopo aver baciato la mano della sua mamma Tom si diresse di corsa nell’ingresso, dove sua zia lo aspettava autoritaria.
    “Ziaaaaaa! Porca Polonia che sorpresa!” esclamò Tom inciampando nel tappeto persiano dell’ingresso. Sua zia Sarah cambiò una decina di espressioni in un secondo: dallo spaventato al confuso, dalla rassegnazione alla divertita. Lei era così, parecchio lunatica.
    “Tommi!Tesoro mio…” urlò felice lei, rinchiudendo Tom in un abbraccio stritola-ossa.
    “Quanto sei cresciuto tesoro, mi sei mancato, ci sei mancato!” continuò la zia, abbronzata anche a Settembre. Era una donna stupenda, alta, magra senza neanche una ruga nonostante i suoi quarantatre anni suonati…
    Ebbene sì,era la gemella di Olga, ed era anche per questo che Tom l'adorava... la zia Sarah era il ritratto di quella che doveva essere sua madre, se non fosse stato per l'incidente.
    Ella scrutava la casa, perfetta e ordinata coi suoi occhi nascosti da un paio di nuovissimi occhiali di Prada. Dietro quella maschera però: preoccupazione e tristezza.
    “Quando sei arrivata?” chiese Tom curioso.
    “Poco fa, ho preso un volo diretto da Berlino!” rispose la donna, con un sorriso sincero sulle labbra.
    Dopotutto, era contenta di essere lì.
    “Tom? Vorrei vederla, perfavore. . .” chiese Sarah, con una voce all’improvviso spenta. Il ragazzo capì all’istante a chi la zia si stava riferendo.
    “Vieni con me zia . . .” Tom la condusse attraverso il labirinto di corridoi e archi di quella casa.
    Arrivarono alla fatidica porta di quella stanza. Sarah aveva il cuore in gola: non la vedeva da tanto tua sorella... e stava per dire qualcosa che avrebbe cambiato le vite di tutti, in quella famiglia. Tom aprì la porta lentamente, con la testa leggera e la gola in fiamme. Voleva piangere, disperarsi, avere il diritto di tornare bambino ancora per un minuto. Ma lui era cresciuto in fretta in questo senso, e non poteva cedere ora, anche se gli occhi pizzicavano e le lacrime lottavano per scorrere lungo quel viso duro che nascondeva infinita dolcezza e paura per un domani.
    “Tom?” Sarah destò Tom dai suoi pensieri, spingendolo leggermente verso il letto della madre. Aveva percepito perfettamente tutti i sentimenti di Tom.
    “Olga, oddio . . .” esclamò Sarah in preda alle lacrime che avevano cominciato a sgorgare dai suoi occhi di ghiaccio nell’esatto istante in cui si era avvicinata al letto e aveva sentito sulla sua pelle la sensazione della vita che ti abbandona lenta e inesorabile. Sua sorella moriva ogni secondo che passava, in silenzio, senza possibilità di scampo. Era giunto il momento di cambiare, era finalmente giunto il momento della svolta che Tom cercava da diciassette anni.
    “Tom? Tesoro . . .non sono venuta qui a Monaco solo per vedere mia sorella. Ad essere sincera, sarei dovuto venire il mese prossimo. È per tuo padre che sono qui, ora.” disse attenta a ciò che diceva.
    Tom era immobile, con una faccia tra il cadaverico e il seccato.
    “Tom, tesoro, perdonami . . .” sua zia cominciò a piangere ancora di più.
    “Tuo padre ha affidato a me, te e tua madre.” continuò la donna in tono colpevole. Tom non pensava più. Sentiva che il sangue non circolava più bene in tutto il suo corpo.
    “C-che vuoi dire?! Parlami zia, che significa?” esclamò Tom, ora spaventato.
    “Verrai a stare da noi a Berlino Tomi, insieme a Olga. Tuo padre non vuole più tornare in Germania e vi ha affidato a me. Se ne è lavato le mani, tesoro.” Zia Sarah disse le ultime parole come se fossero inoppugnabili e Tom, bianco in volto, si preparò a ricevere ciò che qualcun altro aveva deciso per lui, ancora una volta.

    Note dell'autrice: eeeeeeeeeeh!!
    Eccolo quaa!!!
    spero di non avervi deluso e di avervi fatto salireun pochino di curiosità....
    A voi i commnenti!!!
    XDDDD!!

    Edited by Sekunden** - 12/6/2009, 15:48
     
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  6. .:+[F]ottutamente~Stefy[89]
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    Zaoo tesorah XD

    Come ti ho detto su msn... la storia si fa interessante...
    Bill mi sembra un tipo che veniva in classe mia O_o

    Ho amato Tom in questo capitolo...
    CITAZIONE
    Tom aprì la porta lentamente, con la testa leggera e la gola in fiamme. Voleva piangere, disperarsi, avere il diritto di tornare bambino ancora per un minuto. Ma lui era cresciuto in fretta in questo senso, e non poteva cedere ora, anche se gli occhi pizzicavano e le lacrime lottavano per scorrere lungo quel viso duro che nascondeva infinita dolcezza e paura per un domani

    in queste frasi si capisce l'emotività di un ragazzo...
    che in realtà èancora un bambino...
    un bambino creciuto troppo velocemente per essere considerato un ragazzo spensierato.
    Mi fa davvero pena.
    Anche lui meritava un'infanzia, leggera, felice...


    Bravaaaaaaaa ^^

    tvttttttttttttttb posta presto èwè XD
     
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  7. Ondine
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    interessante *_* mi piace tanto *__*
    mi ha fatto commuovre la parte quando Sarah vede la sorella ç___ç
    aspetto presto un cap!! baci!!
     
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  8. CRILLAKAULITZ
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    maaa maaaa
    uaaaaaaa
    Oddioooooo che figata il personaggio di Bill *asd*
    ho un sacco di cose ma me le tengo per la prossima volta
    la storia vera ancora deve iniziare *_*
    Postaaass >_>
     
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  9. terryandbill
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    ciao sono terry ho appena letto questa storia o per meglio dire il prologo e il primo capitolo...
    è davvero ben scritta complimenti e poi è anche betata dalla Stefy il ché è tutto dire, visto le meraviglie che scrive in Bill la cozza...
    continua presto sono curiosa di sapere come va...
     
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  10. Sekunden**
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    Danke a CRILLA e a terryandbill....
    grazie ragazze!!!!!!!!
     
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  11. .:+[F]ottutamente~Stefy[89]
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    CITAZIONE
    è davvero ben scritta complimenti e poi è anche betata dalla Stefy il ché è tutto dire, visto le meraviglie che scrive in Bill la cozza...
    continua presto sono curiosa di sapere come va...

    :wub:
     
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    YunJae

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    Avevo già letto la storia.. ma mi sono dimenticata di commentare -.-"
    mi dispiace.. comunque la stora mi piace.. il Bill bello-maledetto.. mi piace tanto tanto ela stessa cosa vale per il Tom dolce...

    Come ho già detto nella discussione in Bill la cozza..

    Ti sei aggiudicata una nuova lettrice!!! xD
     
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  13. Sekunden**
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    Eireeeeee!!!

    Ma zauuuuuuuuu!!!

    Grazie tesorah!!!!

    ^^
     
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    YunJae

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    CITAZIONE
    Eireeeeee!!!

    Ma zauuuuuuuuu!!!

    Grazie tesorah!!!!

    ^^

    Grazie del benvenuto!!

    Aspetto il prossimo capitolo...

    Eire sorride dolcemente.. :wub:

    Si sente una caduta..

    Eire è caduta dalla sedia..

    Non è più quella di prima...

    Si è trasformata?!

    :ph34r: POSTA! :ninja: :voodoo:
     
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  15. jandira
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    OOOOOOOOOOOOOOOOO MA CHE BELLA DAVVERO POVERO TOM SAI è LA PRIMA VOLTA CHE POSTI LA TUA FF? PERCHè MI SEMBRA DI AVERLA GIà LETTA DA QUALCHE PARTE MA MAGARI MI SBAGLIO!!!!!!1 POSTA PRESTO
     
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519 replies since 11/5/2009, 21:04   6051 views
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