Amami come non hai amato mai

Sospesa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kamy!!
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Finito secondo cappy ! Olééééé! Ora se Lola entra su msn, glielo faccio legge, e se mi dà l'ok lo posto stasera ^_^
     
    Top
    .
  2. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Milloski, sono qua xD
    Non mi entra su msn, passamelo per mp u.u
     
    Top
    .
  3. kamy!!
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    sai che ancora questi nomini del.... non li conosco... xD che significa? xD
     
    Top
    .
  4. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Amore mio xD le vedi le letterine m e p infondo al mio messaggio? suelle gialle, dopo la fima (mi sembra di spiegare quanto fa due più due a un vecchietto con l'alzimer O_O)
    Ecco, cliccaci e e copiaci il chappy xD
     
    Top
    .
  5. ~ Sublimàh«
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Potta *-*
     
    Top
    .
  6. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Imbecille dove sei?? ._______.
    E' l'epiteto più carino che mi viene da usare in questo momento xD
     
    Top
    .
  7. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Posta é_è
     
    Top
    .
  8. kamy!!
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Nota: Scusate se ci ho messo tanto e è corto, ma questa è solo una piccola introduzione, tutto inizierà realmente solo dal prossimo capitolo. Siccome Lola («Hachi;) mi ha betato tutto, se c'è qualche errore grammaticale la colpa è sua! xD (T Amo amorosa lo sai). Ok, buona lettura, vi prego non siate troppo cattive ne commenti se non vi piace :cry:



    2:°°°

    L'odore di caffeina e di bomboloni caldi mi svegliò dolcemente. Aprii gli occhi, piano piano e iniziai a fissare il soffitto candido sopra di me. Doveva apparirmi molto interessante, chissà. Il silenzio venne presto rotto dal suono trillante di un telefono. Non notai inizialmente la differenza con quello di casa mia, troppo imbambolato nel dormiveglia.
    «Sì? Certo. No, non si è ancora svegliato. Eh non aveva il cellulare, non ho potuto chiamare i suoi. Stanotte ha urlato, ma nel sonno... mi ha fatto venire un colpo.»
    Ascoltai quella voce profonda. Non era mio padre, questo poco ma sicuro. Cercai di alzarmi, sul soffice divano di pelle bianca, ma quando cercai di posare il peso sul polso sinistro il dolore fu immediato e lancinante.
    «Ma porca...» ricaddi a peso morto sul divano, portandomi il polso nella mano destra. Una garza messa in modo preciso e ordinato me lo fasciava accuratamente.
    «Ma cosa...?» sussurrai. Mi alzai di nuovo, attento a non appoggiare nuovamente la mano e mi sedetti. Iniziai a guardarmi attorno: i grandi quadri appesi alle pareti bianche, i mobili eleganti ma allo stesso tempo moderni, il tavolino basso, di vetro, davanti a me. Una grande finestra, nella parete sinistra della stanza, faceva entrare la luce, illuminando la sala. Era tutto bellissimo, enorme... da ricchi... Mi alzai avvicinandomi cautamente al televisore nero, al plasma, sfiorandolo con un solo dito, come per paura di poterlo spezzare. Niente a confronto con la mini TV piazzata in un mobiletto davanti al tavolo da cucina a casa mia, che una volta funzionava, una volta no e l'altra poco. Mi avventurai in quell'enorme casa, dalle mille stanze. Mi sentivo un intruso. Dovevo chiedere il permesso, ma la curiosità era troppa... non potevo fermarmi. Le porte bianche di legno, dai contorni perfetti... ne aprii una a caso e mi ritrovai in un enorme bagno. Come quelli dei divi, con la vasca idromassaggio e il lavandino di marmo bianco. E poi eccolo, come un miraggio... uno specchio!!! Corsi a vedere il mio stato fisico e tra un po' non caddi a terra svenuto. Il trucco era da per tutto tranne che negli occhi, i capelli erano sparati qua e là, ognuno per i cazzi loro, il labbro era gonfio e con un orribile spacco e per non parlare dell'occhio. Sembravo un panda.
    «Oddio, sei qui meno male»
    Nello specchio, insieme al mio riflesso, comparve quello di un'altro ragazzo. Se non fosse stato per lo shock appena ricevuto nell'appurare il mio stato fisico, forse avrei detto qualcosa, ma in quel momento non riuscii a dire o fare nulla. Restai immobile, dandogli le spalle.
    «Tutto bene?» chiese con fare preoccupato. No diamine! Non andava affatto bene! Ma non mi vedeva? Non si impauriva a guardarmi?
    Mi girai lentamente verso di lui, puntando i miei occhi nei suoi.
    «Guardami...» dissi.
    «Ti vedo» Disse divertito, non capendo la gravità del momento.
    «Faccio paura!» Urlai, e perfino alle mie orecchie risultai una checca isterica, bisognosa di correttore, cipria, ombretto, mascara e matita.
    Il ragazzo scoppiò a ridere. Cercai di trattenere la voglia di picchiarlo e mi affrettai a aprire l'acqua del lavandino. Non aspettai nemmeno una temperatura adeguata e iniziai a lavarmi la faccia, frenetico, per togliermi quella roba orribile.
    «Cartigenica» ordinai.
    «Cosa?»
    «Dammi la cartigenica, non voglio certo sporcare gli asciugamani bianchi» spiegai acido.
    «Ah» si affrettò a strappare dal rotolo un po' di carta e passarmela. La afferrai a, senza nemmeno ringrazia,re e iniziai ad asciugarmi.
    Buttai la cartigenica e mi riguardai allo specchio. Il trucco era sparito, il labbro e l'occhio no, ma per quelli non potevo far nulla purtroppo, nonostante questo ero accettabile. Ora mancavano i capelli.
    «La spazzola dove è?»
    «Nel mobiletto in basso.»
    Lo aprii ed eccola lì. La afferrai e detti un senso a quei ciuffi ribelli.
    «Ok, ora possiamo presentarci!»
    Dissi voltandomi con un sorriso smagliante verso il biondo dai lunghi dread, che mi guardava scioccato e divertito allo stesso tempo.


    *****


    Ok, era pazzo. Quel ragazzo era totalmente pazzo, ma divertente nella sua follia.
    Porsi gentilmente la mano e mi presentai.
    «Sono Tom Kaulitz piacere»
    Con un grande sorriso afferrò la mia mano, presentandosi a sua volta.
    «Piacere io sono Bill Trümper»
    «Ok Bill, allora prima cosa: ti ricordi cosa è successo?»
    Si fermò un attimo, con lo sguardo assente. Fissò la fasciatura e poi me.
    «Oh tu sei quello che non si voleva fare gli affaracci suoi!»
    Lo guardai un secondo e poi scoppiai a ridere.
    «Menomale che non me li sono fatti...»
    Ci penso un attimo su. «Sì dai...»
    «Come sì dai? Ti ho salvato la vita!»
    «E che ne sai che era ciò che volevo?»
    «Ti volevi uccidere?» chiesi scioccato.
    «No, amo la vita»
    «È sarcasmo quello per caso?» chiesi scettico.
    «Sarcasmo? Figurati... Comunque questa era la prima cosa, la seconda?»
    «Hai appena cercato di cambiare sfacciatamente l'argomento, ma va bene, te lo concedo, quindi continuo con la lista»
    «È lunga?»
    «No. Allora... secondo punto: chiama i tuoi, avvertili che stai bene»
    «Terzo punto?»
    «Prima devi fare il secondo punto»
    «Non gli interessa ai miei come sto, quindi... terzo punto?» insistette. Oltre che folle era anche sfacciato e testardo. Che mix perfetto.
    «Terzo punto devi mangiare. Hai perso molto sangue ieri...»
    «Ok, il terzo punto mi piace!» accordò. «Ho sentito odore di bomboloni e cappuccino» Disse battendo le mani e salterellando di qua e di là come un bimbo davanti a un banco di dolciumi. “Oh perfetto, pensavo di aver salvato un ragazzo e ora mi ritrovo un moccioso tra i piedi. Fantastico” pensai, ma subito dopo mi resi conto che quell'esserino tanto strano, dagli occhioni color cioccolato, mi stava facendo sorridere. Sorridere realmente.
    «Andiamo, seguimi» dissi scuotendo la testa.
    Mi seguì fino alla cucina, dove i bomboloni e i cappuccini ci aspettavano.
    «Oddio che delizie» cinguettò.
    «Non credevo che fossi uno... come dire...»
    «Goloso?»
    Annuii, sedendomi. Anche lui fece lo stesso e addentò subito uno dei bomboloni.
    «Beh, hai sbagliato» farfugliò con la bocca piena. «Sono golosissimo, mangio ogni minuto»
    «E come diavolo fai ad essere così magro!?»
    «Qualcuno mi fa dimagrire»
    Scherzò.
    «Ti dai da fare eh?»
    Alzò le spalle, senza aggiungere nulla.
    «Quanti erano ieri sera?»
    «Cosa?»
    «Quelli che ti hanno ridotto così male»
    «Ah... uhm... un gruppetto...»
    «Dovevano essere molto incazzati»
    «Come sempre»
    «Ah li conoscevi?»
    «Sì...»
    «Che teste di cazzo...»
    Restammo in silenzio per alcuni minuti, consumando la colazione. Lo guardavo, mentre si abbuffava: un sorso di cappuccino e poi un altro morso. Si fermò un attimo, schiacciando il bombolone proprio al centro, facendo uscire la crema. Con un dito ne prese un po' e la leccò. Era... sexy? “Oh dio mio Tom ma che ti metti a pensare?” scossi la testa, affrettandomi a bere un'altro sorso, tanto per far fare effetto alla caffeina e riappropriarmi delle facoltà mentali.
    «Tom...?»
    Lo guardai curioso.
    «Dimmi»
    «Perché?»
    «Cosa?» chiesi confuso.
    «Perché mi hai salvato?»
    Mi fermai, con la tazza bollante tra le mani e gli occhi fermi nei suoi, come calamitati.
    «Io... Beh...» poggiai la tazza sul tavolo, giusto per perdere tempo alla ricerca di una risposta adeguata, ma non ne trovai nessuna. «In realtà non ne ho la minima idea...»
    Non disse nulla e continuò a guardarmi. Non gli bastava come risposta.
    «Beh insomma... io... dovevo fare qualcosa... cioè...» stavo facendo la figura dell'imbecille e non andava affatto bene. «Non potevo lasciarti lì a morire. Ti avrei avuto sulla coscienza» “Ottima risposta signorino Kaulitz” mi complimentai da solo.
    «Tu cosa avresti fatto al mio posto? Mi avresti lasciato lì?»
    «No... ti avrei aiutato... solo che...»
    «Solo che?»
    «Solo che non tutti l'avrebbero fatto...»
    «Non tutti, ma io e te si»
    Annuì, sorridendo.
    «Non ti voglio scassare ancora» disse alzandosi.
    «Scassare?»
    «Beh sì, mi hai ospitato, mi hai curato» disse alzando la mano con la fasciatura «mi hai dato da mangiare e ti sei preoccupato per me... ora credo sia arrivato il momento di non disturbarti più...»
    «Non mi hai disturbato... tranquillo, e se vuoi restare un altro po' per me non ci sono problemi» ed era vero... mi avrebbe fatto realmente piacere se fosse restato.
    «No, meglio di no... devo andare... grazie mille... devo... fare qualcosa per sdebitarmi?»
    «Ma va', scemo! Che discorsi!»
    «Ok, allora vado... ciao Tom...»
    «Ciao...»
    Uscì da casa, con un ultimo sorriso. Lo seguii con lo sguardo fino a quando non girò l'angolo scomparendo. Fu strano...
     
    Top
    .
  9. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Colpa miiiiaaaaa?
    ç_______ç
    Io sono un'ottima betatrice *non ci crede nemmeno lei*
    Sai già quello che penso del capitolo, quindi non rompo ulteriormente i cosiddetti xD
    Ai lov iu <3
     
    Top
    .
  10. kika-93
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mi piace... La scena della presentazione è davvero divertente: Bill fa morire dal ridere...
    Sono curiosa di vedere come si evolverà la situazione, quindi spero tu posti presto!
     
    Top
    .
  11. ~ Sublimàh«
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    °-°
    Ma non se ne può andareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee ç_____ç
     
    Top
    .
  12. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Cami, io l'avevo detto: sesso violento fin da subito e vinci u.u
    Ma tu non mi dai retta ç.ç
     
    Top
    .
  13. kamy!!
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    quanto sei scema xDxD domani morosa diventi più grande *-* xD
     
    Top
    .
  14. « Hachi;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Non dirmelo, non voglio crescere -.-
    Fammi gli auguri é.è
     
    Top
    .
  15. kamy!!
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    certo che ti fò l'auguri ù.ù speriamo ti garbi il regalo sennò mi ammazzo ù.ù
     
    Top
    .
35 replies since 30/3/2009, 17:36   618 views
  Share  
.