Mai E Poi Mai

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  1. -ZisKa-
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    non credo di aver mai letto una ff dove tutto nascesse per via di una trovata pubblicitaria sul twincest...
    o almeno non ricordo..
    in ogni caso mi incuriosisce molto e trovo che sia scritta bene XD

    è divertente immaginarsi poi georg e gustav,
    ma soprattutto tom,
    "drogati" davanti al pc a vedere fotomontaggi che ritraggono bill e tom in atteggiamenti non usuali o a leggere fanfic che li riguardano XD

    CITAZIONE
    Sì, ci danno veramente fastidio i capitoli corti, non succede mai nulla e finiscono troppo in fretta ç__ç

    questo mi rende felicissima *_*
    sono pienamente d'accordo ^^

    Edited by -ZisKa- - 15/12/2008, 15:53
     
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  2. elli ° WhiTe FantasY°
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    Haha, grazie... Beh, speriamo che soddisferà le tue aspettative ^^

    CITAZIONE
    divertente immaginarsi poi georg e gustav,
    ma soprattutto tom,
    "drogati" davanti al pc a vedere fotomontaggi che ritraggono bill e tom in atteggiamenti non usuali o a leggere fanfic che li riguardano XD

    Dehihiho... sì, è la cosa più bella, secondo me.
    Chissà, magari lo fanno davvero O_________o

    Baciii :D
     
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  3. cristina870
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    CITAZIONE
    Chissà, magari lo fanno davvero O_________o

    o santa o.O
     
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  4. Billye90
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    eccomi qui.
    apposta per la tua ficcy! :wub:
    che dire del chappy...
    mi è piaciuto come al solito! U_U
    sapevo che bill avrebbe ceduto! xD xD


    CITAZIONE (-ZisKa- @ 14/12/2008, 21:23)
    non credo di aver mai letto una ff dove tutto nascesse per via di una trovata pubblicitaria sul twincest...

    io neanche! :lol: anche per questo che seguo molto volentieri questa ficcy! xD molto originale! U.U
    anche se certe volte mi vengono dei dubbi... magari è veramente così.. spero di no.

    aspetto il prox chappy! >.<
    mi scuso in anticipo se commenterò in ritardo le prossime volte, ma questo forum non lo frequento in pratica mai. xD

    baci SaRa
     
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  5. winnie 90
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    oddio!... è troppo forte! XD (ah a proposito....sono wi nuova lettrice^^)
    che belli i complessi di Bill!!! XD sono peggio dei miei!
    continuala presto!!!!
    mi fa troppo morire :D
     
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  6. Billye90
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    si dai continua prestooooooooo!^^


    UP!
     
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  7. -ZisKa-
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    quando posti? XD
     
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  8. elli ° WhiTe FantasY°
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    Ehi, ciao a tutte^^
    Grazie per i commenti, scusate se non vi abbiamo risposto...
    Comunque oggi!!
    Ecco qua il prossimo capitolo
    Buona lettura...


    Capitolo 6


    Loro sono matti.
    Sono matti.
    Sono matti.
    Non ci sono altre spiegazioni.
    Sono matti.
    Come è saltato in quel loro cervellino vuoto –ma sicuramente più provvisto del mio– che io possa impiastricciarmi di fango e fare delle foto così?
    In che mondo Bill Kaulitz farebbe ciò? In nessun mondo. Non il Bill Kaulitz a cui tengono tanto.
    Che ipocriti. Osservo David parlare con il fotografo e indicarci uno ad uno. Spostando lo sguardo un po’ più a destra vedo Tom intento a flirtare con la graziosa assistente del fotografo. Figuriamoci.
    Comunque sono matti.
    Oh mio dio, e quella sarebbe la cassa di fango? Ma siamo delle star, che cazzo, non possono farci delle foto normali e modificarle al computer? Ovviamente questa domanda l’ho già fatta e hanno risposto che l’effetto non verrebbe come quello desiderato.
    In verità io non vedo l’ora di buttarmi in quello schifo, sporcarmi, sporcare tutti gli altri e pastrocchiarci tanto, non vedo l’ora, eppure devo pensare che sono pazzi. Ma che sia chiaro: non sto più nella pelle, e dato che il mio orgoglio ormai è all’ombelico direi che può tranquillamente arrivare sotto ai piedi. Mi avvio leggermente verso il fango che hanno rovesciato a terra, ne prendo un po’ e lo appallottolo fra le mani, in modo da farci una palla. Tom e l’assistente sono poco lontani dal cumolo di fango.
    - Tooom? – lo chiamo io maligno. Finisce di ridacchiare e si gira ingenuamente verso di me. Non l’avesse mai fatto. La palla di fango gli arriva dritta in faccia e gli sporca anche la fascia, la visiera del cappellino e i dread. Mi sfogo con una sonora risata osservandolo mentre si leva il fango dagli occhi con un movimento netto, quando li riapre mi guarda male e corre verso di me tirandosi su i pantaloni. Che immagine ridicola. Mi fa ridere ancora di più e lo stronzo ne approfitta buttandosi letteralmente su di me, ma chissà perché io cado per intero nel fango e lui rimane in piedi.
    - Bastardo! – gli dico divertito. Mi sorride e mi porge una mano per alzarmi.
    Rido fra me e me. Che ingenuo: la afferro ma al posto di usarla per tirarmi su, tiro giù lui che finisce nel fango, con le ginocchia e una mano sola, che non bastano a non farlo sprofondare del tutto.
    - Io ti ammazzo... – riesce a dire dopo essere riemerso – I miei dread! – Oh merda, sono tutti sporchi. Prende un po’ di fango e me lo spalma in testa, lo guardo perplesso.
    - Oh, beh, per quello che mi frega dei miei capelli. Magari se li rovino me li fanno tagliare. –
    - Tanto lo so che in verità ti piacciono, solo che non ci vuole nulla a togliere un po’ di fango dai capelli... dai tuoi, per lo meno – dice cercando di alzarsi, scuotendo il capo e sussurrando qualcosa che mi sfugge.
    - Non mi aiuti ad alzarmi? – gli chiedo con finta sorpresa e tendendo una mano, lui si aggiusta il cappellino, mi guarda male di striscio e si gira, fa qualche passo e torna indietro, mi tende la mano. Appena la afferro mi tira su di colpo, magari per evitare qualche scherzetto; a qualche centimetro di distanza si avvicina al mio orecchio.
    - Mica dovevo prenderla io l’iniziativa? – che iniziativa? Mi allontano per guardarlo perplesso – ma sì, comunque bella l’idea della gelosia. – continua a sussurrarmi.
    - Quale gelosia? – gli dico io ad alta voce, torna a sussurrare.
    - Ma sì, della palla di fango... per fingere. – che cosa?
    - Tom, hai frainteso! Io l’ho fatto così giusto per fare. Sono completamente contrario...- mi rendo conto di urlare e modero il tono di voce – a quella cosa. Lì ti lascio campo libero. – Gli dico scandalizzato, ma come gli viene in mente? Si riavvicina all’orecchio che ormai ne ha sentite di ogni uscire da quelle labbra che ora ne stanno per sussurrare un’altra delle loro.
    – Allora la prossima volta lasciami filtrare in pace, eh, fratellino? – e dopodiché fa una cosa che mi lascia alquanto sconcertato, magari me la sono sognato, spero, perché altrimenti vorrebbe dire che David Jost è davvero un alieno: mentre dice “fratellino” si avvicina di più, mi prende il lobo delle orecchie fra i denti e lo lecca un po’, per poi andarsene diretto verso Georg che sta litigando con David, sicuramente per qualche foto. Ma... Tom?
    - Bill! – qualcuno mi stacca dalla mia malattia, perché... boh, non ci sono parole per esprimere... questa... cosa, ecco appunto, cosa.
    Stupido Tom, con ‘sta storia del twincest; sembra che lo diverta parecchio, aveva ragione David. Ecco, di nuovo? Non ha mai ragione David. Scommetto che è entrato nella mia mente e ora mi sta manipolando per farmi dire queste cose, lo osservo con rabbia “vattene, lo so che sei qui”. Non mi caga e riprende Tom, per essersi già completamente inzuppato di fango, penso, e ho la conferma quando il mio gemello mi indica e vedo nello sguardo dello scassa-manager un ombra di rimprovero.
    - Bill? – mi giro, mi ritrovo davanti un uomo assieme ad una bambina sugli otto anni con qualcosa in mano.
    - Ciao, sono Anjia. – mi dice porgendomi la mano libera, le faccio vedere che la mia è un po’ sporchina e che non è il caso che gliela dia – Sai, - continua, senza perdersi d’animo – io sono una vostra grande fan, ma in verità lo è di più mia sorella, mi ha chiesto se le firmavi questi CD. – e mi porge tutti i CD che abbiamo fatto fino ad ora con un pennarello in mano.
    - Sì, certo. – le dico sorridendo, li autografo e glieli restituisco, li osserva dubbiosa e torna a guardarmi – Vuoi... vuoi che chiami anche gli altri, così che li firmino anche loro? –
    - No, no, a mia sorella piaci tu. – Ah, beh, come darle torto – Però...-
    - Dimmi. – la incito a continuare.
    – Io volevo che Tom firmasse il mio cappellino. – E si fa dare un cappello uguale a uno dei tanti che ha Tom da quello che probabilmente è suo padre. Che tenerezza mi fa questa bambina. Provo una forte simpatia, nonostante io detesti i marmocchi: tutto il giorno a piangere.
    - Farò di meglio. – le dico e prendendola per mano, anche se sporca -non penso che dopotutto gliene freghi molto- ci indirizziamo verso il magico trio: scassa-manager, scassa-fratello, e scassa-Georg – Vai, chiediglielo tu. – le dico, quando siamo ancora un po’ lontani dai tre. Lei si avvia felice e vedo che chiama mio fratello tirandolo per i pantaloni. Rapidamente sgattaiolo dietro di lui e gli levo velocemente il cappellino impiastrato di fango mentre sta autografando quello della bambina. Finito il lavoro si gira verso di me contrariato, ma il suo cappello è già finito nelle mani felici della bimba, che non crede ai suoi occhi.
    - Grazie, ciao! – ci saluta con la mano e corre verso suo padre, che la prende in braccio e osserva la vittoria della bimba: due cappellini, uno firmato dal suo idolo musicale, e l’altro del suo idolo musicale.
    - Il. Mio. Cappellino. – mi ringhia contro.
    - Ora è in mani migliori. – dico alzando le spalle.
    - Bill che ti succede? – mi chiede Georg, cosa che mi succede, è scemo? Lo guardo male, aggrottando le sopracciglia – Sei così... felice. – e dice la parola felice come se avesse visto un esserino strano morire a terra, no che brutto paragone. Come un angelo che ha vissuto per millenni su, in paradiso, fra le nuvolette, vedendo solamente zucchero filato e diamanti e d’improvviso si ritrova davanti un escremento di vacca, qualcuno gli dice “quella è merda” e lui ripete “merda?” ecco, esattamente così, come se fosse la cosa più strana del mondo.
    - Beh capita, no? – e adesso immaginatevi un bambino, un bambino di quattro anni, dopo cinque giorni che piove e con i suoi stivaletti di gomma nuovi. Gli stivaletti con cui puoiandare nelle pozzanghere. Quando mamma me li ha regalati per la prima volta, io ho pensato che fossero la cosa più utile del mondo. Come fa un bambino a stare lontano da una pozzanghera? Ecco, io ci passavo i pomeriggi a saltare nelle pozzanghere, con gli stivaletti di gomma, amavo se qualche spruzzo di fango mi finiva addosso, e ora che devo sporcarmi non dovrei essere felice? Come sono stupidi...
    Mi dirigo saltellando verso il fotografo, so di essere ridicolo, lo so bene, ma non è importante in questo momento, anche perché tanto la mia immagine è già rovinata.
    - Beh? Quanto manca? – gli chiedo impaziente. Lui e la sua gnocchissima assistente mi guardano perplessi.
    - Stiamo ancora decidendo con loro – indicano tutti quelli del nostro staff – che foto fare. –
    - Non possiamo prima farle e poi decidere? –
    - Bill, - prende parola Pat – di solito prima si decidono, e poi si fanno. Ci sono mille possibilità e...-
    - Allora facciamole tutte e poi decidiamo quali prendere. – dico convinto. Vedo un attimo di agitazione alle mie parole, ma sono sempre così negativo tanto che se mi dimostro entusiasta ci devono rimanere male? – Dai, su, al lavoro! –


    Beh, alla fine di foto ne abbiamo fatte veramente tante, e mi sono divertito come un bambino. Tutti si sono stupiti del mio comportamento e del mio umore, e non capisco proprio il perchè.
    Quello lunatico non sono io, ma Tom.
    Comunque se prima ero allegro, felice e spensierato, tutta la felicità se n’è andata subito dopo, quando David ha pronunciato le parole “adesso andate a lavarvi, che avete un’intervista”. La cosa peggiore è che l’abbiamo solamente io e mio fratello. Non è giusto, perché Gustav e Georg possono non venire? Che palle...
    E io adesso sono qui, senza ben riuscire a ricordarmi come ci sono arrivato, seduto su una sedia alta a dar retta a una donna che ci fa delle domande, con una cinquantina di ragazzine in piena crisi ormonale pronte a cacciare qualche urletto per una qualsiasi sciocchezza.
    L’intervista è noiosa e monotona, come sempre: le solite domande, le solite risposte, le solite reazioni. E la solita rottura di coglioni. E prima ci sono stati sicuramente –anche se non li ricordo pienamente- i soliti rituali noiosi per i capelli, per il trucco, per i vestiti, per lo smalto e tutto il resto, e poco dopo questa noia, quello che non tarderà a diventare il solito discorsetto da intervista e da tutte le altre cose che fanno le star commerciali con un manager come il nostro.
    Posso visualizzarmi nuovamente la scena, ancora bene impressa: un attimo prima di entrare in scena io e Tom abbiamo preso un grosso respiro e le nostre buone intenzioni di apparire con un grande sorriso sono svanite interrotte dalla voce di David.
    - Ragazzi, non fate scherzi, questa volta. – ha detto con tono di rimprovero. Io, già irritato mi sono limitato ad alzare gli occhi al cielo, proprio non mi va giù.
    - Sì, ora che la mia dama è d’accordo non ci saranno disguidi. – A quelle parole mi sono sentito ribollire di rabbia e non ho tirato un cazzotto a Tom solo perché altrimenti glielo avrei tirato troppo forte, e si sarebbe come minimo rotto il naso. Mi sono limitato a scacciare con rabbia il braccio che aveva peraltro passato attorno alle mie spalle e ad entrare in scena, sotto le risate divertite di mio fratello e David che gli diceva qualcosa come “così, però, non lo aiuti”.
    E, ripeto, sono qui senza avere uno scopo preciso e tremante di paura che mio fratello faccia qualcosa per il grandioso “progetto twincest” di David.
    Che dire dell’intervista che io non abbia già detto? Sicuramente non è come le altre, beh lo è stato fino ad ora. Sarebbe uguale a tutte se non fosse per il fatto che in questo momento stanno scendendo delle ragazze dal pubblico, pronte a tartassarci di domande. Prima era noioso, ora è ancora peggio.
    - Ma voi, quando baciate una ragazza, preferite un bacio lungo e passionale oppure un bacetto semplice e innocuo? -
    - Passionale – rispondiamo contemporaneamente – Però anche il bacio semplice può esprimere molte emozioni. – continuo io. Stupidi neuroni che non sono attivi! Sveglia! Bill, impersonificati di più.
    - Preferite le bionde o le more? – ma te le prepari di notte o ti vengono così al momento, ‘ste domande?
    - Beh...- prende parola mio fratello, chissà per quale motivo, molto euforico in questa intervista. Ah sì! Deve fare il figo solare, che sciocco, mi dimenticavo, invece se io continuo così finisco col fare la parte del vegetale... – Sinceramente preferisco le more, mi intrigano di più, ma anche le bionde mi piacciono. – in verità a me aveva detto che gli piacevano di più le bionde perchè sembrano più tonte. Mi rendo conto che mi stanno osservando e attendono un risposta da Bill Kaulitz, il Bill che conoscono loro. Io direi che mi piacciono di più le bionde ma il loro amato no.
    - A me non cambia molto che sia mora, o bionda, o rossa o checchessia, l’importante è che mi ci trovi bene. – Dico sorridendo teneramente e suscitando scalpore fra le ragazze.
    - Quand’è stata l’ultima volta che avete baciato una ragazza? –
    - Ieri. – risponde velocemente mio fratello.
    - Non lo so, non tengo il conto. – rispondo un po’ in ritardo.
    - Vi è mai capitato di fare cilecca? – oh, oh, che cosa focosa. Perché non vanno a casa? Si perdono l’ora della storia.
    - Beh, sinceramente no. – ha risposto un Tom vagamente -ma vagamente- malizioso. E io? Cosa devo dire? Mi sono dimenticato di chiedere a David se sono vergine oppure no. Mah, sicuramente no.
    - No, neanche a me, ma queste sono domande un po’ troppo personali, non trovate? – vedo le ragazze scomporsi un attimo e Tom mi guarda male, ma sinceramente di ciò che fa “il mio cavaliere” me ne infischio, ora.
    Hanno cambiato programma, passa davanti una ragazza dal fondo della fila. Della lunga, lunghissima fila.
    - Se foste da soli, sperduti nel deserto, senza via di uscita... che cosa fareste? – passerei il mio tempo a contare granelli di sabbia...
    - Beh, non lo so, ma se fossimo da soli troveremmo sicuramente qualcosa da fare...- dice Tom, fin troppo allusivo, con un sorrisone stampato sulle labbra. Ma che fratello stupido, non ha capito la domanda.
    - No, intendevamo soli, tu da solo e lui da solo. -
    - Ah, senza via di uscita? Allora penso che mi ucciderei. – dice annuendo convinto. Sì, Roger, lo so che sta mettendo in pratica il “progetto twincest”.
    - E tu, Bill? -
    - Beh...- scaverei una buca fino a trovare l’acqua? No. Mi divertirei a contare le gobbe dei cammelli che passano e a dividerle per due per scoprire quanti cammelli sono passati? No. Farei surf sulle cune del deserto? Nemmeno. Cazzo, non mi viene in mente niente.
    - Senza di me si ucciderebbe anche lui. - interviene Tom convinto. No, direi.
    E le domande erano tutte. Tutte. Di. Questo. Tipo.


    - Bill, svegliati, sei stato un disastro! – mi riprende David appena usciamo dall’ aula “ Bill, svegliati, sei stato un disastro” ma vaffanculo, va’.
    - Ma io sono stato bravissimo. – dice Tom battendo un cinque a Georg.
    - Sì, Tom, già di più ma cosa devono pensare, se tu sei così contento e fai delle gaffe rivelando il vostro segreto mentre lui guarda da zombie un punto non ben definito vicino ai suoi piedi? – È profondamente diverso, io stavo effetivamente guardando i miei piedi.
    - Oh beh. – dice Tom alzando le spalle e sorride a Gustav che uscendo dal tourbus gli concede un applauso fioco.
    - Ho un rimedio anche a questo. – proclama a gran voce lo scassa-manager, e una volta costretti a salire nel bus e a prender posto al solito tavolino continua il suo discorso edificante
    - Sicuramente la situazione che si va a creare fra voi due, davanti alle telecamere, è imbarazzante...-
    - Ma no. – lo interrompe Tom. Ma sì.
    - Quindi – continua facendogli segno di stare zitto – direi che potreste allenarvi anche mentre non siete in tv. – fantastico. Che idea magnifica.
    - Fico. – commenta Tom preso.
    - Stradivertente. – dice Georg divertito.
    - Utile...- sospira David e si girano a guardarmi. Ah ma fanno sul serio? Non è uno scherzo?
    - Cazzata. –
    Si buttano tutti sul sedile, sconfitti.
    - Però non ti va mai bene niente. – mugugna Tom, – Vedrai che è divertente. -
    - Avete un concetto strano “del divertente”, voi. –
    - Io ci sto. – sorride Tom.
    - Tom, non hai capito che io lo proponevo per far stare a proprio agio Bill, non te. –
    - Sì, ok, mi sta bene. – dico e mi alzo dal tavolo. Tanto non lo faremo mai.
    E come al solito, mi sono sbagliato.


    Ultimamente mi trovo in svariate situazioni molto, molto imbarazzanti. Per esempio adesso, siamo seduti in un’ auto grande, io e Tom nel sedile più in fondo di tutti e parliamo beatamente insieme ai nostri amici, diciamo che loro parlano beatamente perché i miei pensieri sono rivolti alla mano di mio fratello, e alle sue dita, intente ad intrecciarsi perfettamente con le mie. Sicuramente è un gesto a cui normalmente non avrei fatto caso, ma in situazioni come queste non possono che rendermi molto nervoso, per un motivo che non ho voglia di cercare.
    Arriviamo ad un hotel a Norimberga verso le otto di sera, giusto in tempo per la cena.
    Non è certo fra i migliori hotel che si siano mai visti, ma sono talmente distrutto, stanco e indolenzito che anche una catapecchia mi sembrerebbe comoda.
    Ci sediamo ad un tavolo molto largo, per far posto a noi della band e a tutti i collaboratori, che ancora non capisco perché siano qui.
    - E ora parliamo di affari. – inizia qualcuno.
    - Sì. - prende la parola lo scassa-manager versandosi un po’ di birra nel bicchiere. – Dobbiamo iniziare a comporre le canzoni per il prossimo album. –
    - Non siamo degli automi, David, non andiamo a comandi. – Gli dico svogliato.
    - Stai cercando di dirmi che hai bisogno dell’ispirazione? – Lo dicevo io che legge nel cervello.
    - Sì, dicevo questo. –
    - Beh, vorrà dire che la stimoleremo. Domani avete, stranamente, tutto il tempo libero fino alle 22.00, quando inizierà il concerto. Nel primo pomeriggio potremo andare a vedere il luogo, per poi lasciarlo libero ai i vostri fans, ma poi ci saranno tre giorni di viaggio in cui potremmo iniziare a comporre. –
    - E allora perché parlarne adesso, dai. – Gli dico guardando felicemente la mia pizza.
    Cala il silenzio. Argomento chiuso. Wow, come mai? Purtroppo la pace non dura tanto, viene interrotta da Georg che lancia qualcosa nel piatto di Tom, non ho voglia di scoprire cosa, e fra trambusto, caos e risa il nostro tavolo diventa quello più rumoroso del locale, con una dozzina di persone che parlano fra loro rumorosamente, che cosa inutile ed imbarazzante. Mentre mangio la mia pizza, la contemplo; è sicuramente la cosa più bella nel ristorante. La mia interessante attività si interrompe quando qualcosa mi tocca il piede, lo ritraggo titubante e quel qualcosa torna a strusciarsi. Imbarazzato alzo la tovaglia senza farmi notare. Non ci posso credere. Guardo Tom alla mia sinistra continuare a ridere contento con Gustav e lo scassa-manager su qualcosa che mi sfugge, non avendo ascoltato il resto della conversazione. Tiro su entrambi i piedi –non si sa mai– mettendomi scomodamente a gambe incrociate sulla sedia e vedo Tom con la coda dell’occhio osservarmi insistentemente. Lo ignoro e mi accorgo di non avere più fame, mi alzo da tavola, convinto ad andare in camera. Alla reception mi dicono che secondo le prenotazioni devo condividere la stanza con il mio fratellino, smanioso di coprirmi di ridicolo. Fantastico, senza contare che mi fa anche abbastanza paura! Chi sa cosa si inventa, quel pazzo.
    Mi dirigo verso la stanza e dopo essermi tolto i vestiti mi butto sul letto, distrutto.
    Vengo svegliato dal leggero suono della chitarra di mio fratello. Butto un occhio alla sveglia: 13.45. Cazzo, quanto ho dormito. Mi stiracchio e lo osservo. Tom sta strimpellando alla chitarra, seduto sul letto rivolto verso di me. Si interrompe, ripassa a mente qualcosa e appunta –probabilmente gli accordi appena suonati– su un foglio.
    - Non pensavo che dessi veramente retta allo scassa-manager. – gli dico sorridendo. Un sorriso che sparisce quando noto che la maglia che indossa non è sua. Ma chiederle, le cose?
    - Ho dato retta a te, dicevi che dovevamo avere l’ispirazione. –
    - E tu, appena sveglio, hai l’ispirazione? –
    - Dovevi continuare a dormire. - dice senza rispondere alla domanda.
    - E perché mai? -
    Ridacchia con il volto fisso sul suo amato strumento musicale – Beh, guardarti dormire mi sembra l’apice delle aspettative di ispirazione che possa avere. – Sogghigna continuando a guardare la chitarra.
    - Tom, dacci un taglio – dico alzandomi dal letto, - e poi se ti metti a suonare accanto a me come pretendi che continui a dormire? -
    - Hai dormito per più di un quarto d’ora da quando ho iniziato. Vabè, ora che non sei più tanto tenero e innocuo è passata l’ispirazione. – dice mettendo da parte i fogli. Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo in bagno.
    L’acqua calda cade con forza sulla mia pelle quasi bianca, mi inumidisce i capelli fino a farli riempire. Mi abbandono alla meravigliosa sensazione del contrasto fra il silenzio e il rumore che provoca l’acqua cadendo costantemente sul pavimento della doccia e la mia pelle, che la rifiuta, facendola scorrere lungo tutto il mio corpo. Prendo lo shampoo e ne metto una quantità esagerata sui capelli, che inizio a massaggiare lentamente, lasciandolo lì per un po’. Prendo la saponetta, riempo le mani della schiuma e me le passo lungo il corpo, soffermandomi in particolar modo in viso, ricordandomi che non mi ero struccato.
    Il beato momento della doccia viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta, qualcuno che se potessi uccidere col pensiero sarebbe già morto.
    - Bill, esci? -
    - Coglione, mi sto facendo la doccia! –
    - Allora fammi entrare. – idiota di un fratello. Non gli rispondo e mi muovo a sciacquarmi, così che non abbia motivo per insistere ad entrare con me ancora dentro al bagno.
    Mi avvolgo un asciugamano attorno al bacino ed esco, infuriato.
    - Sei contento? Ora puoi usare il bagno. – Gli dico aggressivo, dirigendomi verso la mia valigia che qualcuno aveva provveduto a portare su.
    - Ma io non ho bisogno del bagno. –
    - E di cosa, allora? – dico scorbutico appoggiando la valigia sul letto.
    Due braccia mi avvolgono, due braccia molto calde e sento il fiato di mio fratello sul collo, che sussurra – Di te, no? –
    Un brivido mi pervade e mi scuote il corpo. Certo. E ora? Sono immobile con mio fratello dietro di me che mi stringe a sè.
    Ho detto immobile? Io? Per un fratello che mi abbraccia? Tolgo le sue mani da me e lo spingo lontano – Smettila. – gli dico in un sibilo e lo sento mentre ride allontanandosi.
    - Dai, Bill. Perché fai così? – Mi chiede. Mi giro di scatto e lo osservo per un po’.
    - Perché - mi irriti. –
    - Ma ci dobbiamo allenare. –
    - Oh, guarda. La cosa non mi tocca minimamente. –
    - Lo dobbiamo fare per la band. – Dice convinto. Ma proprio tanto convinto. Alzo gli occhi al cielo e mi rigiro verso la valigia. – Allora fallo per me. – Aggiunge riaggrappandosi al mio bacino.
    - Basta, Tom. B a s t a. - prendo un paio di pantaloni a caso, dei boxer a caso e una maglietta e mi precipito verso il bagno, mi giro per chiudere la porta e mi ritrovo Tom davanti che l’ha già chiusa. Beh? Lo guardo male, in un modo che forse può essere interpretato interrogativo.
    - Mi devo cambiare. – Gli faccio notare alzando i vestiti.
    - Lo so. – mi dice continuando a fissarmi negli occhi.
    - Esci. – non mi viene un tono aggressivo, somiglia più ad un esortazione non convinta di ciò che chiede. Non notando alcun cenno di risposta da parte sua, ripeto – Ti dispiacerebbe uscire dal bagno? –
    - Beh, sì. – mi cadono le braccia.
    - Non mi importa, esci. –
    - Io mi sono cambiato nella tua stessa stanza. –
    - Sì, ma io stavo dormendo. –
    - Particolare irrilevante. – no, affatto! Non è un particolare irrilevante! Giro la chiave nella toppa e lo spingo fuori a forza, la richiudo senza fare stranamente il minimo sforzo, senza incontrare alcuna opposizione. Aspetto qualche secondo, magari ha incastonato qualche bomba nella porta giusto per darmi fastidio, o forse quello era solo un ologramma e il vero Tom è dietro di me. Mi giro di scatto. Non c’è, posso cambiarmi tranquillamente.
    Mentre mi asciugo i capelli con il phon posso sentire le quasi impercettibili note della chitarra di Tom suonare, nella stanza accanto. Diminuisco la potenza del phon, non so con che parte di coscienza attiva, per sentirla meglio. Non è male, c’è qualche imperfezione qua e là, ci potremo lavorare.
    Esco dal bagno, il suono della chitarra non si interrompe anche se Tom alza lo sguardo, improvvisamente illuminato – Hai finito. – dice contento. Che grande deduzione!
    - Pronto per il concerto? – gli chiedo.
    - Magari. Sono tesissimo. –
    - A chi lo dici. Comunque è carina la canzone che stavi suonando. –
    - Vedrai quando sarà finita – dice contento. Gli sorrido di rimando – Sai, è per te. –
    - La canzone? –
    - Sì. – dice abbassando lo sguardo.
    - Vorrà dire che io ci metterò le parole. – Gli dico velocemente mentre mi metto a posto i capelli allo specchio. Lo sento alzarsi dal letto e ovviamente dopo pochi secondi vedo il suo riflesso nello specchio che mi osserva. Fermo, dietro di me. Si avvicina e passa le sue braccia davanti a me, unendo poi le mani sul mio bacino, come aveva fatto poco prima.
    Sbuffo, visibilmente irritato e un bacio lento ed inaspettato si appoggia sul mio collo.
    - Tom. – gli dico con tono di rimprovero. Lui ride, ancora a contatto con la mia pelle.
    - Dai, andiamo a mangiare, che ho fame. – tanto per cambiare, no?
    - Devo finire di pettinarmi. – finalmente si stacca da me e mi tende la mano.
    - Tanto sei bellissimo lo stesso. – dice sorridendo divertito. Alzo gli occhi al cielo e mi avvio verso la porta, prendendo le chiavi.



    Note finali:
    E questo era il sesto capitolo, che ne pensate?
    Noi ci abbiamo messo tanto ammorre.
    BèBè Bill bell bell
    ... non c'è nient'altro da dire, penso... ma se avete qualche dubbio o perplessità ditecelo direttamente voi xD
    Però, vi dobbiamo chiedere una cosa: il possimo capitolo sta venendo un po' lunghetto, sulle unidici pagine di Word. Preferite che lo postiamo in due giorni differenti o insieme? Perché abbiamo paura che sia un po' pesante, ma lasciamo a voi la scelta ^^
    Bacioni

    Edited by elli ° WhiTe FantasY° - 10/2/2009, 18:22
     
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  9. .clio;
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    Ma che bel capiiiiiiiiiiiiiitolo chissà chi l'avrà corretto U_U
    XDD
    Mi pare di non aver ancora commentato su questo forum *pensa, pensa*
    Ciemmequ grazie a tutte per i commenti *-* (sono Clio, la beta *Noooooooo ma verameeente?* in effetti non si direbbe XD)
    Siamo a dir poco commosse *-*
     
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  10. -ZisKa-
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    oddio...ma è stupendo!!!!! *.*
    non so se riuscirò ad aspettare il prossimo capitolo...mi sento già in astinenza ç_ç

    CITAZIONE
    - Sicuramente la situazione che si va a creare fra voi due, davanti alle telecamere, è imbarazzante...-
    - Ma no. – lo interrompe Tom. Ma sì.
    - Quindi – continua facendogli segno di stare zitto – direi che potreste allenarvi anche mentre non siete in tv. – fantastico. Che idea magnifica.

    David è un genio...a volte ha di quelle idee fantastiche...XD

    CITAZIONE
    - Fico. – commenta Tom preso.

    che grande!!! è il mio idolo...e come si immedesimava bene XD...mi è piaciuto un casino

    io non avrei problemi a leggermi tutto il capitolo 7 anche se lunghissimo..anzi..più si legge meglio è ^^
    però se poi, visto che è il 7 è lungo, c'è da aspettare tanto per l' 8 allora preferirei dividerlo...
    le attese sono antipatiche XD
    dipende da come siete messe e come vi è più comodo
     
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  11. winnie 90
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    questo capitolo è stupendosissimissimo!!!!!!!!!!
    O.O
    continuala presto per favore.....è una droga! ^^
    XD

    ah dimenticavo....il capitolo intero va benissimo^^
     
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  12. Billye90
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    CITAZIONE (elli ° WhiTe FantasY° @ 18/12/2008, 20:13)
    - Se foste da soli, sperduti nel deserto, senza via di uscita... che cosa fareste? – passerei il mio tempo a contare granelli di sabbia...
    - Beh, non lo so, ma se fossimo da soli troveremmo sicuramente qualcosa da fare...- dice Tom, fin troppo allusivo, con un sorrisone stampato sulle labbra. Ma che fratello stupido, non ha capito la domanda.

    ehehe tomi ma a che pensi! :shifty: :shifty: :shifty:

    CITAZIONE (elli ° WhiTe FantasY° @ 18/12/2008, 20:13)
    - No, intendevamo soli, tu da solo e lui da solo. -

    che figura di merda! xD xD
    oddio la parte dell'intervista l'adoro! è troppo divertente!!!!!!!!!!!!!!! >.<

    Ora comincio ad amare david! xD ha avuto una brillante idea! *_____________* che genio!
    mi sono sorpresa molto del comportamento di tom... non perde occasione di avvicinarsi a bill! :shifty: penso che lo avrebbe fatto anche se david non evesse dato l'iniziativa! :shifty:
    evidentemete dopo aver letto tutte quelle ficcy con georg e gusty si è rimbambito! :rolleyes:

    P.S. complimenti per il chappy! fantastico! :wub:
    P.S. per me potete anche postare il prox chappy tutto intero! *____________*
    P.S. non vedo l'oraaaaaaaaaaaaaaaa! :wub:


    baci SaRa!^^


     
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  13. .clio;
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    Salve!
    Allora ieri sera abbiamo corretto la prima parte del capitolo 7 (5 pagine e mezzo di Word), ma da quanto ho capito volete il capitolo lungo e in tutto verranno più o meno 11 o 12 pagine, se non di più.
    Va beeeeeeeeeeeeeeeeeeene mi metto a correggere anche quello quando arriva l'autrice, che non si fida e non mi fa correggere da sola (anche se ho SEMPRE ragione sui suoi errori) u.ù
    Al prossimo capitolo (che non tarderà ad arrivare)^^
    Grazie ancora per i commenti *-*
    Clio
     
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  14. winnie 90
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    che bello non vedo l'ora!!!!
    *pregusta il chappy*
    :Q___

     
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  15. -ZisKa-
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    :1:
     
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7272 replies since 25/11/2008, 22:02   67839 views
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