La Posta In Gioco

Sospesa

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ok,siccome oggi è il compleanno di una mia carissima amica e mi ha pregata di postare il capitolo come regalino..Oggi posto!!
    Posto questo capitolo per ~ Gaiah; e per Ire,che hanno continuato a commentare la ficcy!!

    Disclaimer:
    Tutto quello che state per leggere è frutto della mia fantasia.
    I Tokio Hotel non mi appartengono e tutto ciò che scrivo NON È ASSOLUTAMENTE a scopo di diffamazione o di lucro.
    (Rana docit!)


    La posta in gioco



    Capitolo Due, Parte IV


    -Non ti stai esattamente godendo la vincita, non trovi?-
    Tom stringe le mascelle, stanco.
    Decide di non reagire alla provocazione: mica è un pupazzo Lui!
    Non cadrà ancora sotto i suoi colpi.
    Che faccia pure ciò che vuole, ora il rasta non si sente nelle condizioni di agire al meglio, di pensare come vorrebbe e decide di lasciar perdere tutto. Per un po’.
    Bill si volta a guardarlo, prendendogli il mento tra due dita, senza più pose, gli sembra, senza astio.
    -Vuoi fare il gioco del silenzio Tom?-
    -Lasciami stare dai, non ho voglia di giochetti.-
    -Ma non è per questo che mi trovo qui? Non è per giocare un po’ che mi hai voluto?- lo pungola la testa mora tra le sue braccia.
    Seguendo la logica del suo imput di prima, il pokerista fa per posare Bill sul sedile, per riprendersi il suo spazio, per riprendersi se stesso, cosa impossibile con quella creatura seducentemente enigmatica così vicina a sé.
    -Hey!- due mani, una voce, si oppongono – non pensare di potermi muovere come ti pare e piace come una pedina! Sono qui ed intendo restarci!-
    -Togliti bambola, non ho voglia.-
    I cinquanta chilogrammi di smalto, capelli ed epidermide deliziosa si oppongono, addossandosi ancor più a lui –io sto bene qui. Discorso chiuso.-
    -Ti sto offrendo di farti un po’ i cazzi tuoi zucchero, si può sapere qual è il tuo problema?- Tom lo stringe forte, come prima, ma non più in preda alla rabbia bensì alla frustrazione.
    -Sai tendo ad annoiarmi in fretta e adesso come adesso ti trovo divertente-
    Divertente??? Ancora?
    Nooo, cioè adesso esagera!
    Tom non ha voglia di fare lo stronzo, come gli era stato consigliato, soprattutto in relazione al fatto che sarebbe stato come dargliela vinta! Però, se continua così…
    -Allora cosa vuoi bambola? Come posso solleticare il tuo diletto? Vuoi che canti una canzoncina?? Pensavo che l’animaletto ammaestrato qui fossi tu, non io!-
    Okay, stavolta se l’è cercata questa bestiaccia!
    Dopo tornerà a comportarsi bene, ma almeno una stoccata d’ammonizione doveva lanciargliela!
    -Ammaestrato?? Vuoi vedere come sono ben ammaestrato?- e gli tira uno schiaffetto sul volto, con la faccia pericolosamente vicina alla sua –eh? Vuoi vedere?-
    -Non toccarmi più la faccia!- lo avverte il rasta a voce bassa e carica di mille vibrazioni poco rassicuranti.
    Per tutta risposta ne riceve un altro, nel medesimo punto, dalla medesima mano, ma da una persona dallo sguardo più feroce, più combattivo.
    -Ne vuoi ancora scimmietta?- lo provoca.
    Tom non perde tempo, gli blocca le mani tra una delle sue, la bambola non oppone resistenza, lo guarda beffardo, in attesa.
    -Ora te ne tiro uno io, vuoi?- ed il rasta carica il braccio, palmo aperto, la mano si avvicina per abbattersi su quel viso splendido.
    Gli occhi tanto truccati e provocatori si chiudono, tutto il corpo si ritrae il più possibile, la testa si china per istinto, per proteggersi.
    La mano si posa pesante sul suo viso…
    Ma senza dolore.
    Tutto il corpo della paradisiaca ed infernale creatura ha sussultato, ora è Tom ha ridere di gusto, di lui.
    -Sei meno intrepida, eh ragazzina? Pensavi che ti avrei colpito eh?- lo accarezza, gentilmente, col palmo caldo, gesti sapienti, ripetuti mille volte su volti di ragazze molto disponibili, infatuate di lui, dolci. Tutto ciò che Bill non è.
    Tom si chiede se quell’odio che gli legge nello sguardo l’avrebbe avuto anche se lo avesse colpito davvero, ignaro di quanto invece abbia centrato il bersaglio.
    Il suo zuccherino si alza, il rasta lo trattiene –shhhh, sta buona qui, ora ti voglio qui.-
    -Lasciami o mi metto a urlare!- minaccia isterico, vergognandosi per l’uscita così improbabile ed immatura, così girlie.
    -E cosa urli bamboletta? “Aiuto!! Tooommy non mi vuole picchiare anche se sono una piccola stronzetta viziata? Tom non vuole farmi fare tutte le mie sexy mosse da barbie ninfomane e stizzosa?” Andiamo, sta qui, ti prometto che non t’annoierai…-
    L'altro prova a liberarsi a strattoni, fendendo i gomiti come arma, scalciando con le gambe.
    -Hai finito?- gli chiede Tom perfettamente tranquillo, con un tono di voce pacato, in antitesi con quello che Bill forse si aspettava da lui.
    Sconfitto, distrutto e preso in giro, Bill si arrende.
    Sì, stronzo è come lo preferisce, mille volte!
    Chi cazzo si crede di essere? Tutto tranquillo e serafico!
    Stupida sgualdrina d’uomo! Gliel’avrebbe fatta vedere!
    Maledetto!
    Bill si ricompone, l’altro non gli lascia i polsi, la mano passa dal suo viso al fianco, invitandolo a sedersi non più dritto ma di lato, sulle gambe dell’uomo momentaneamente più fulminato con lo sguardo del pianeta.
    Obbedisce Bill, tanto è solo l’inizio, tanto gli farà qualcosa di brutto il prima possibile, si ripromette ancora una volta.
    -Lasciami i polsi adesso, mi fai male- prova a pigolare imbarazzato, l’altro non si smuove minimamente dalla sua torre di super uomo, rispondendogli –solo se dopo mi abbracci piccoletta…-
    -Allora tieniteli!-
    Tom sorride, questa è la prima vittoria, il primo punto vero da poter mettere nel proprio carniere.
    Magari sarà anche stronzo, ma alla sua maniera!
    Continua a sorridere leccandosi le labbra, avvicinandosi all’orecchio, iniziando a baciare piccoli tratti, seguendo la linea della mandibola, avvicinandosi pian piano alle labbra.
    Arrivato all’angolo della bella bocca Bill gira il viso, Tom mantiene la sua aria festosa e trionfante accarezzandogli la schiena –non vuoi le coccole, gattino?-
    -Non da te- prova a freddarlo. Senza risultato.
    Il sorriso non scompare, rimane lì, ed i baci diventano teneri morsi sul collo diafano e lungo, elegante.
    Tom si concede di succhiare, ogni tanto, la tenera carne, gioendo dei brividi provocati dal proprio piercing ogni qualvolta strofini le labbra contro la pelle.
    Il viso della sua bambola è marmoreo, congelato in un’espressione d’algida compostezza, come sempre.
    -Non vuoi darmi soddisfazione eh? Vuoi scioglierti per me a casa, non è così?-
    -Scoperò con te, ma sicuramente non perché lo voglio o perché mi piaci.-
    -Mi dispiace di non essere di tuo gusto bambolina, posso fare qualcosa per te?- domanda angelicamente mentre la sua mano vaga sotto l’elastico dei boxer di Bill.
    -Riportami a casa.-
    -Temo di non poterlo fare! Sai, tu non sei un prestito, lo capisci? Non sei un capriccio, sei mio e basta. E poi… peggio di quello che ti aspetta a casa, di uno che ti baratta così, che ci può essere?-
    L’indice curiosa tra la linea morbida che divide i glutei sodi, la bambola lo fissa muta e furente. Ha toccato di nuovo, volontariamente, quel tasto.
    Altro sale sulla ferita.
    -Lo sai che mi fai schifo? Che mi faiproprio schifo?- si riprende in un lampo.
    Tom potrebbe controbattere che dovrebbe farsi schifo da solo per quell’erezione che spunta sotto i jeans aderentissimi, ma glissa, sbottando un sinuoso ed ammaliante -ci credi davvero a quello che dici?- al suo orecchio.
    Bill si zittisce, stavolta definitivamente scopre il rasta, visto che per alcuni minuti nessun suono gli sfugge dalle labbra.
    Mentre Tom lo fissa apertamente negli occhi nocciola, Bill lo rifugge, obbligandosi a guardare altrove, dritto davanti a sé.
    Quando la mano del rasta risale dall’interno dei suoi boxer, sopra il suo sedere, alla sua schiena, il ragazzo moro si volta nuovamente con tutto il corpo, appoggiando i gomiti sul tavolo, dandogli le spalle. Occasione troppo ghiotta per non appoggiargli le mai sui fianchi esili ed ossuti, per non stuzzicare ancora il collo in punta di lingua.
    Tom muove un po’ il proprio bacino, provando a forzarlo verso una reazione, d’ogni sorta.
    Bill non cede.
    Tom decide di prendersi una soddisfazione, così gli appoggia una mano su entrambi gli interni coscia, portandolo ad allargarle, il moro lascia fare, anche quando Tom con una mano posata sul torace lo attira a sé, le braccia, come senza vita, si stendono docilmente, la mano del rasta risale al tanto viziato collo. Vuole la sua nuca sulla spalla, vuole il gattino che tanto gli ha fatto agognare e mai gli ha donato.
    Gli occhi fissi al soffitto, a Bill non scappa nemmeno un ansito, solo il suono del faticoso deglutire giunge lieve ai suoi timpani.
    Con indice e medio Tom accarezza lieve la giugulare, ne segue il percorso, sfiora una clavicola sotto lo scollo della t-shirt, le maglie della pesante collana producono piccoli suoni ad ogni movimento. Suoni solo per loro.
    -Ti stai annoiando?- chiede mentre gli accarezza l’interno coscia con l’altra mano, che da lì mai si era spostata.
    Bill risponde semplicemente stringendo i denti ed assottigliando gli occhi da gatta.
    Tom non può che sorridere, accompagna la nuca verso la sua posizione naturale, poi entrambe le mani tornano sulle ossa del bacino e lo aiutano a posare la figura astiosa dalle proprie gambe al suo fianco.
    -Scusa bijou vado in bagno-

    Con la sua solita andatura da “sono troppo il più figo” il pokerista si dirige oltre la porta a specchio, continuando a sorridere come vittima di una paresi facciale.
    Ora sì che le cose funzionano!
    L’ha toccato, l’ha stretto a sé e l’ha baciato ovunque riuscisse ad arrivare, se l’è goduta tutta quella vicinanza.
    Gli sembra ancora di sentire Bill sopra di sé, quella creatura così particolare… anzi strana, ambigua.
    Se da un lato si comporta come se fosse realmente padrone della situazione, dall’altro si sente come in un film, come se non stesse realmente accadendo nulla di tutto ciò.
    Lo strano stordimento che aveva provato la sera della finale quando l’aveva ammirato per la prima volta è ancora lì.
    Ha qualcosa, qualcosa di profondamente non umano.
    Non ha nulla di catalogabile, niente fuori posto, nemmeno gli atteggiamenti da diva stizzosa.
    E’ perfetto.
    Non gli sembra vero di poterlo toccare, si sente onorato.
    E’ un corpo troppo bello quello che ha toccato, sembra disegnato al computer solo per lui: il viso ovale, dote assolutamente indispensabile per piacergli, occhi nocciola profondi e soprattutto dal taglio particolare, altro requisito su cui lui non transige, corpo magrissimo alla Twiggy ma dal sedere sodo e ben fatto, mani degne di una raffinata pianista e curate come poche volte gli è capitato di vedere.
    Poi quello stile così particolare, unico, che esalta la sua bellezza…
    -Ah…- sospira il nostro Tom.
    Comunque andrà, comunque tutto andrà alla grande!, quello che ha provato fino ad ora nessuno potrà toglierglielo.
    Nemmeno la sensazione di pesantezza data dalla paura, quel dubbio strisciante che qualcosa precipiti nuovamente.
    Mentre Tom si appresta a soddisfare il suo bisogno fisiologico, Bill si stringe le ginocchia al petto.
    Un piccolo cucciolo ferito e solo, dagli occhi dolci e liquidi, si morde il labbro inferiore dolcemente, con lo sguardo perso ed abbattuto.
    Si muove un poco, cullandosi.
    D’accordo, ora che è nella sua posa preferita per guadagnarsi tenerezza ed un po’ di misericordia altrui, gli serve solo che quel deficiente torni e lo trovi così.
    Ma che sta facendo??
    Se resterà così a lungo la sua posa risulterà forzata!
    Quando Tom torna e lo trova così, ovviamente s’intenerisce, ma senza farlo notare troppo.
    Non sia mai che Bill lo mangi ancora una volta!
    - C’è uno spazzolino da denti anche per te di là, nell’armadietto- solo la sua voce mostra al piccolo esserino rannicchiato quanto lo trovi dolce.
    Una nota che però l’altro non coglie, alzandosi irosamente per il piano andato in fumo, mugugnando un –grazie- che suona peggio di un insulto.
    “Ma che ho fatto adesso?” il rasta si gratta la testa, pensoso. No, proprio non capisce.
    Le donne sono strane…
    …Ma i Bill sono peggio!

    Ci aveva provato, si era comportato nel modo più umano e ragionevole possibile ma Quello non vuole collaborare, evidentemente!
    La diva si spazzola i denti con forza mentre pondera su quanto sia ingiusto tutto ciò. Ma non senza sorridere, lo spazzolino blu scuro porta il suo nome sopra, sono solo quattro lettere di trasferibili su un pezzo di plastica, eppure è così… è così…
    “Carino”.
    Se l’aggettivo è per il gesto o per la persona che l’ha compiuto, è un mistero. Bill non è mai stato un tipo che si fossilizza sui dettagli.
    Carino sì, ma tanto lo maltratterà lo stesso.
    Tom lo vede riapparire pochi minuti dopo, con il braccio appoggiato sullo schienale del divano gli fa cenno di sedersi vicino a lui.
    Bill esegue ma alla sua solita maniera: broncio, più sguardo cattivo ed indisponente, più braccia conserte.
    E’ tanto carino quando fa così!
    Sembra ancora più piccolo, più esile, più… più bambolina dei suoi sogni.
    Si porta la sua bella testa mora al petto, non può farne a meno: anche quando è arrabbiato o lo respinge o gioca con lui, l’istinto guida il rasta verso la dolcezza, verso le coccole.
    Poi è così buffo!
    Inclinato a quarantacinque gradi, con l’espressione corrucciata sul viso, le braccia ancora incrociate con le dita che tamburellano nervosamente sulla propria pelle ed i capelli che mai come ora gli ricordano il pelo ritto di un felino “ci manca solo che agiti la coda!” ridacchia Tom.
    Bill lo guarda, incattivito più che mai –mi stai prendendo ancora in giro?- glielo domanda fissandolo negli occhi, muovendo il viso come un animale inferocito che vuole studiare ed intimidire chi ha puntato.
    Tom ride fragorosamente, portandosi una mano allo stomaco, mentre Bill sbuffa così forte che uno tsunami farebbe meno danni.
    -Smettila!-
    Ma il rasta non ci riesce, è troppo tenero quando fa il cattivo!
    E’ come avere una tigre in carne ed ossa, ma lunga cinque centimetri, nel palmo della propria mano.
    Quando riesce a smettere di ridere, limitandosi a sghignazzare sussultando, gli posa una carezza sulla testa.
    Vedendolo scrollarsi di dosso quel gesto scuotendo furiosamente il capo, il pokerista gli sorride ancora più dolce, ricevendo il solito astio.
    -Dammi un bacio- gli soffia sui capelli, prima di avvicinarsi.
    -Neanche morto!-
    Tom prova a rubarglielo al volo chinandosi su di lui, ma il ragazzo gli rifila una gomitata mentre volta il viso.
    -Ouch!-
    Bill si gira solo per mostrare la sua soddisfazione, colorata di perfidia e dal senso di rivincita.
    -Mmm… lo sai, vero, che non riuscirai a farmi desistere?!- chiede retoricamente mentre, da bravo sportivo, il rasta incassa il colpo con un sorriso.
    Un sorriso talmente tenero che l’espressione di Bill si fa più umana, meno tesa, quasi sconcertata.
    Tom gioisce: gli ha mostrato di essere diverso, migliore, della maggior parte delle persone, sicuramente l’ha colpito!
    Sì sì sì!
    Sicuramente, immagina Tom, la sua bambolina starà pensando a quanto questo ragazzo sia disponibile, dolce, dannatamente sexy e intelligente!
    Ed infatti….
    “Ma guarda che imbecille… è proprio scemo questo qua!” pensa la suddetta bambolina, mentre lo guarda come uno scienziato osserva una strana cavia da laboratorio.
    Tom gli sorride da ebete gongolante, fiero di ricevere le sue attenzioni.
    “Sì, è veramente un deficiente”
    -Mettiti più comodo dai…- così Tom, sempre tenendolo tra le braccia, si sposta un po’ più alla propria destra, aiutandolo a scivolare disteso.
    Bill prova ad alzarsi di scatto, non vuole la propria testa in grembo a questo schifo d’essere, non vuole nulla di intimo e tenero con lui. Tom, come nulla fosse, lo trattiene.
    -Lasciami!-
    -Shhh, si può sapere che c’è?- il rasta non sa che fare, metà delle ragazze che si è fatto sarebbe morta pur di averlo così!
    -Non voglio!-
    -Ma perché? Mica ti giro e te lo ficco in gola a tradimento!- il rasta ride da solo per la battutaccia, il confettino si limita a fissarlo con odio.
    -Puoi dirmi qual è il problema, belva?-
    -No, niente!- risponde piccato, imbronciato e scurissimo in volto.
    Anni ed anni da playboy hanno insegnato due cose fondamentali a Tom Kaulitz: in primis che se una donna il sabato mattina ti prepara la colazione e sorride raggiante, allora significa che vuole essere portata all’Ikea e pretende pure che tu te ne stia lì a sopportartela, farti riempire la TUA casa di roba che cozza con tutto il resto dell’arredamento e, meraviglia finale, che ti monti il tutto; seconda cosa, se una portatrice sana di belle gambe e bel culetto dice che “non c’è niente!” allora l’unico modo per fartela è non crederle e genufletterti al suo cospetto.
    Visto che la sua bambolina è tutto il contrario che racchia, si mette a guardarlo dolcemente, accarezzandolo lievemente sul viso.
    -Non toccarmi!- sibila nervoso Bill.
    -Io posso toccarti, palparti e baciarti Dove, Quando, Come e Perché mi pare, su questo non ammetto repliche carina!- Bill lo fissa stupito, il pokerista continua –se non vuoi dirmi perché ti fai spupazzare ovunque ma una carezza non la puoi accettare, bene! Però non pensare che mi limiti per te!-
    -SCOPAMI!-
    Lo urla tanto forte, mentre drizza il busto, che Tom è sicuro che persino il pilota l’abbia sentito.
    Se una ragazza avesse fatto una sceneggiata simile avrebbe aperto il portellone, a rischio della sua stessa vita, del suo jet e dei suoi dipendenti, e l’avrebbe cacciata giù, con destinazione FanculoLandia!!!
    Bill lo tira per una manica della t-shirt –muoviti!-
    -non andiamo in camera, stupida shampista!-
    Il lady boy lo fissa oltraggiato, lui, la Diva, chiamato così!
    -Sei proprio una bambina!- lo apostrofa Tom, registrando l’errore all’istante.
    -Sono un uomo, UN UOMO! Ci vedi cazzo?- addirittura lo strattona!
    Cioè quell’affarino lo sta strattonando?
    Per Tom è troppo assurdo e divertente, ridacchia persino mentre gli risponde –è perché ci vedo che ti do della femmina! Facciamo che ti chiamo “bel culetto” così è unisex, okay?-
    Invece di annuire Bill digrigna i denti!
    Tom gli scoppia a ridere in faccia mentre se lo trascina addosso –sei troppo divertente bam… Bel culetto!- ed il rasta lo guarda con la bocca aperta, gli angoli delle labbra incurvati in un sorriso, aspettandosi un contrattacco.
    Lo studia, lo osserva sorridendo, Bill rimane muto.
    -Allora bel culetto, sigarettina?-
    -Mmmmm….-
    -Direi di sì, ti vedo teso, bel culetto!- il rasta aspetta di vederlo esplodere da un momento all’altro, è talmente rosso in viso, con i pugni chiusi tremanti dalla rabbia, che potrebbe accadere qualunque cosa.
    Prende una sigaretta accendendola per poi passarla galantemente alla sua fatina arrabbiata –avanti, prendi- lo esorta.
    Facendo uno dei suoi gesti teatrali la fata l’accetta prendendola tra le dita, mostrando però quanto è scocciata, come a dire “lo faccio solo per te!”.
    Tom ne accende una per lui, guardando Bill tirare forte, nervosamente.
    In fondo, che avrà mai fatto?
    Tom continua a non spiegarsi questi continui scatti, ma tanto oramai il viaggio è agli sgoccioli, non vale la pena pensarci.
    Ci sono tante cose belle, da fare con la sua bambolina, a Malibù!
    Il rasta appoggia una mano sul ginocchio della sua piccoletta, Bill risponde con uno sbuffo stanco.
    -Senti… possiamo continuare a scannarci o, magari, provare a stare bene e divertirci. Cosa scegli? Vuoi passare un weekend d’inferno lanciando sfrecciatine o preferisci passarlo con un ragazzo paziente, simpatico ed assolutamente irresistibile come moi?- gli chiede con un sorriso a metà tra il dolce ed il birichino.
    Bill lo guarda incerto, usando i suoi occhietti da cerbiatto.
    -Preferisco odiarti!- sceglie secco, impuntato come un bambino.
    Tom volge gli occhi al cielo, non c’è speranza.
    -Sei impossibile…-
    -E tu un povero stronzo!- ribatte con cattiveria la piccola megera.
    -Guarda se proprio insisti a volermi vedere come stronzo, cosa peraltro difficile visto come mi sto comportando con te, mostriciattolo, allora ti renderò il compito più semplice! Mi avrai veramente bastardo se è così che mi vuoi!- lo minaccia spegnendo con cattiveria la sigaretta.
    -Vediamo!- lo sfida l’altro, spegnendo la propria bionda con uguale stizza e fissandolo negli occhi.
    Tom volta il viso spostando lo sguardo lontano, sorridendo, poi scatta.
    Bill si aspetta un attacco, ma non così fulmineo!
    In un attimo ha il peso di Tom addosso, una mano gli afferra il viso, cerca di sfuggire ad entrambi –fatti guardare, sai se devo fare persino la fatica di scoparti, allora forse è il caso che io ti guardi meglio, non ti pare?-
    La sua bambolina sta per sputargli in faccia, ma lo anticipa –non ti azzardare bestia!- Bill è ancora stupefatto, ma come cazzo avrà fatto a capirlo?
    Tom lo stringe forte tra le braccia, non se ne stancherà mai –allora, hai ancora voglia di giocare bel culetto?-
    -Giuro che ti rovino appena mi libero! Sei solo un bastardo!- urla con voce rotta, gli manca l’aria.
    -Sì sono il bastardo che hai ordinato, ti piace?-
    Bill riesce ad approfittare della lunghissima maglietta sollevata di Tom, per arrivare ad artigliargli i fianchi con le unghie, stringe forte conficcandogliele il più possibile nella carne, fissando il rasta digrignando i denti.
    -Ti piace coglione? Ti stai godendo la tua puttana?- sussurra al suo orecchio.
    Tom si lecca le labbra, stuzzicando il piercing –mmm tesoro, così sì che ci siamo! Anche se le unghiate le preferisco sulla schiena o sul culo!-
    Bill lo fissa sbigottito, prima di ripartire all’attacco con gli artigli.
    Il rasta se lo stringe di più a sé ed inizia a strofinarsi contro di lui, come se lo stesse scopando, la bambolina si blocca all’istante.
    -Dai ancora un po’, infila la mano sul mio sedere…- lo tenta Tom mentre con il bacino premuto contro il suo gli infligge un altro colpo durissimo all’orgoglio.
    -Nooo! Basta!- prova a dimenarsi, deve liberarsi di questo maledetto coso che lo schiaccia!
    -Sarai più dolce?- prova a negoziare Tom.
    Nessuna risposta, solo movimenti sotto di lui che lo eccitano da morire.
    -Me lo dai un bacio?- chiede appoggiando la punta del proprio naso a quella del nasino, così piccolo e carino, di Bill cercando di non andare a cozzare con la visiera del cappellino contro di lui
    -Scordatelo!- ma non sembra troppo convinta la sua bambola, trema.
    Tom cerca di leggere in quegli occhi cosa vuole veramente, Bill guarda altrove.
    -Potremmo provare a divertirci, uscire, giocare un po’ e magari stare bene insieme…- riprova il rasta dolcemente, il ruolo del bastardo non gli si addice, lo sa benissimo.
    -Non hai capito che da te non voglio nulla? Che voglio solo che questa merda finisca? Non ho bisogno di amici come te!-
    Oh certo! La principessa avrà sicuramente bisogno di amici influenti, di amichetti con un solido passato alle spalle, non un Nessuno come lui!
    Piccola carogna!
    -Bene, se avessi voluto un rapporto più umano con me sarebbe stato bello… Ma visto che vuoi essere una semplice puttana senza cervello, benissimo, tutto quello che vuoi!-
    Il pokerista lo abbandona con uno sguardo disgustato ed arrabbiato, sollevando un sopracciglio alla vista del rigonfiamento nei suoi jeans aderenti.

    Tom si siede guardandolo in cagnesco, Bill lo osserva, imbarazzatissimo.
    Ha esagerato, Bill lo sa, con se stesso lo ammette persino.
    Tom si accende un’altra sigaretta, forse questa sarà la prima che riesce a fumarsi per intero.
    Bill continua a scrutarlo, ancora sdraiato, il rasta non lo degna nemmeno di uno sguardo, si sistema il cappellino, strategicamente un po’ storto.
    La bambolina si raddrizza, ripetendosi che è meglio così, che è perfetto così, che tanto non glie ne frega assolutamente nulla.
    Eppure lo sguardo di Tom, i tratti del suo viso così induriti, le labbra volutamente accentuate da una smorfia, fanno sentire il moro così strano… La bambolina si morde il labbro, gli alluci si muovono, tutte le dita dei piedi li seguono arricciandosi a loro volta.
    -Hai da guardare bel culetto?-
    Bill storna il capo, semplicemente.
    Sandy informa che tra poco atterreranno, la bambolina ringrazia con solo il sorriso.
    Tom si limita a fissarlo strafottente, a tirargli ogni tanto la maglietta, giudicando con lo sguardo la pelle che riesce a vedere: uno sguardo dal basso verso l’alto, sbattendo le ciglia e sollevando un sopracciglio. Il tutto condito dal movimento delle sue labbra, tremendamente sexy, che aperte lasciano vedere la lingua lambire i denti.
    A volte gli tira la cintura verso il basso, guardando famelico l’elastico dei boxer mentre fuma concentrato.
    Tom sogghigna tra sé, la sua bambolina pare abbia perso tutta la propria spavalderia!
    Sembra una ragazzina timida, una del genere “Troppo_Truccata” che ti rimorchia, sale sulla tua macchina dopo la chiusura del locale e che poi, magia, diventa (o torna) pudica tutto di un tratto, proprio sul più bello.
    Fidarsi o no?
    Sarà un giochetto o l’ha steso per davvero stavolta?
    Uno scossone, stanno atterrando, il corpo della sua bambola si muove contro la sua volontà, il rasta lo afferra prontamente, imprigionandolo con un suo braccio.
    E’ davvero sottile questa figuretta.
    Mentre il pokerista gli mordicchia una guancia con uno sguardo freddo negli occhi, adatto all’immagine da gangsta’ che si è confezionato con cura, si rende sempre più conto di quanto sia estremamente difficile comportarsi male quando le tue intenzioni sono più che angeliche.
    Mai lo avrebbe previsto ma lui, Tom Kaulitz, terrore d’ogni padre portatore a carico di figlia gnocca, sta lottando contro l’istinto di coccolarsi questa meraviglia “profumosa”, come Bill si era definito, robe da pazzi!
    Un maschio poi!
    Più il tempo passa, più carne pomiciabile assapora, e più il playboy invece che sognare rotolamenti con gemiti annessi, si ritrova a sbavare per un “coccolami…” detto con voce da gattina.
    Robe davvero da pazzi…
    Intanto, il fiorellino profumoso lo lascia fare, senza muoversi e senza fiatare.
    -Non dici nulla? Sei noioso e ripetitivo persino coi tuoi silenzi…- lo tormenta Tom, accarezzandogli una coscia.
    -E tu allora? O mi abbracci o tenti di violentarmi vestito… Wow che fantasia!-
    -Beh io lo faccio perché sono bloccato qui, ancora per poco comunque, ma tu? Spero che tu non scopi così, sennò auguri…- sottolinea l’ultima parola con un gesto della mano, Tom, guardandolo con un’occhiata canzonatoria e di sufficienza.
    Apre la bocca pronto ad azzannarlo o ad insultarlo, o entrambi, ma – siamo arrivati bel culetto!- gli riferisce sogghignante.
    Bill sembra ancor più adirato, proprio per non aver potuto averla vinta, ma non dice assolutamente nulla.

    E’ il momento dei saluti, il pilota evita la bambolina con ogni mezzo possibile (evidentemente o è diventato di un tratto più intelligente o ci tiene al posto di lavoro), Tobias stringe la sua mano raffinata e Sandy si fa abbracciare e baciare entrambe le guance, bollenti e rosso fuoco, da quel bocciolo di rosa che è la bocca di Bill.
    -Andiamo Bi… bel culetto…- ordina simulando un tono gioviale, mentre tira una ciocca corvina della sua capigliatura.
    Tom viene fulminato da quattro paia di occhi, ma se ne frega altamente, ed acchiappa il suo incantevole demonio, allontanandosi.
    Un cenno della mano è più che sufficiente come saluto, mica ha tempo da perdere lui!
    La sua bambolina emana onde di puro odio ma il rasta è un tipo che non si lascia scoraggiare, non facilmente… proprio mai.
    -Cammini in una maniera obbrobriosa…- gli rende noto, svogliato, l’esserino a cui sta palpando il culo senza ritegno.
    Stavolta l’ha punto sul vivo… si è sempre sentito sexy e la camminata è parte integrante della sua figaggine… Che avrà di strano?
    Cioè lui è sexy! Sexyyy! Cazzo dice questa?
    Piccola, malefica… Argh! E’ solo un suo stupido trucco!

    -Beh è colpa dei vestiti zucchero… ma cosa inventerai TU, quando tornerai dal nostro weekend? Non penserai mica di riuscire a camminare normalmente… Dopo-
    Bene, stronzetta azzittita ancora una volta, bravo Tom!
    Il pokerista si guarda attorno, beh, è davvero figo l’aeroporto dello chicchissimo country club del suo amico.
    Anche la sua bambola studia tutto, meravigliata, capisce che è uno dei famosi posti privatissimi in cui il suo uomo ha sempre aspirato a venir invitato, invano.
    Non è che magari Andreas ha sminuito questo microcefalo? Sarebbe proprio da Andre… Lo fa con tutti, addirittura anche con suo padre a cui deve tutto, in primis un impero che gli permette di fare quello che vuole. Anzi, meglio, gli permette di non fare quello che non gli aggrada: lavorare, ad esempio.
    Il famoso SUV di Tom li saluta lampeggiando, premurosamente il proprietario apre lo sportello alla sua bella, guadagnandosi un guardingo –grazie- poi gira attorno all’auto, sorridendo compiaciuto, è proprio un figo!
    Sedutosi al volante, rassicurata la bambola che i suoi preziosi e modaioli bagagli sono stati caricati, inizia il viaggio più triste e silenzioso della sua vita: pure quando viaggia da solo parla di più!
    Almeno lui si risponde in maniera decente!
    Il suo bottino, invece, si limita a risposte sagaci ed eloquenti come -mpf!- oppure –ha ha…- ed a Tom non resta che sospirare.
    -Non ti piace essere chiamato “bel culetto” ? Vuoi che torniamo ai nostri “bambolina” ?- gli chiede per svegliarlo.
    Bill lo guarda un secondo, il tempo di decidere se fargli il medio o meno.
    Vista la situazione glie ne fa due, poi incrocia le braccia e torna muto.
    -Andiamo a fare colazione, prima che qualche dito medio io te lo infili dove ti piace tanto- il rasta sbatte una mano sul volante, ma è possibile che Bill, otre al trucco e alla vocetta sottile e suadente, della femmina abbia pure la tipica mancanza d’autoironia?
    Mah… comunque, tutte a lui devono capitare?
    Entra nel parcheggio di fronte ad una normalissima tavola calda ancora aperta a quell’ora, Bill scende dall’auto ancor prima che Tom spenga le luci.
    La sua meraviglia si mette in mostra, aspettandolo a fianco all’auto.
    Gli avventori di un bar lì vicino non restano indifferenti: mica la vedi tutti i giorni una bella gnocca di un metro e ottanta!
    -Sei una modella?- gli urlano, tra le varie cose, e lui –ovvio!- e se ne va prendendo Tom a braccetto, entrando nel locale dall’aria famigliare e rassicurante.
    -Ti piace eh?-
    -Che cosa Tommy? Essere stretto al fianco da uno popolare come te?! Beh… non è poi una gran cosa…- sbuffa annoiato, senza però spostarsi, scivolando a sedere su di uno sgabello, davanti al bancone, al fianco di Tom, lasciando che il braccio del rasta lo stringa alla vita.
    -No, intendevo dire se ti piace che ti ammirino, anche se ti scambiano per una donna, bel culetto.-
    -Smettila di chiamarmi così o divento isterico!- gli ordina con voce a volume troppo alto, ma ritorna in sé in un baleno –beh… sai, poche donne hanno il successo che ho io… ed in concreto nessun uomo può rivaleggiare con me “tirato da gara” per quanto ne dicano!- gli sorride tutto fiero e birichino.
    Al rasta pare di vederlo: sinuoso ed estremamente provocante al centro di una pista da ballo, divertendosi a far sbavare chiunque, distruggendo chi si pensa alla sua altezza, mentre il suo uomo se ne sta in un angolo a bere.
    Se prima era convinto dell’assoluta fedeltà del confettino, dopo tutte quelle ore, la sicurezza è assolutamente sparita.
    Infondo però, l’idea di una bambola furba e fedifraga aumenta solo il suo fascino poi, se anche fosse, non ne avrebbe il diritto?
    No, è una cosa ingiusta e schifosa tradire… Ma chissene frega!
    Consumano in fretta “latte macchiato? Interessante bambola…” si annota Tom che, da vero seduttore, registra ogni minima cosa per poi sfoderarla al momento buono.

    Alle ore 2 e 57 minuti varcano la porta di casa del campione: una splendida villa modernissima, arredata in modo essenziale ma non eccessivamente freddo, con vista sulla spiaggia privata.
    Ovviamente nonostante l’oceano, ha una mega piscina in giardino, figurarsi!
    -Lasciamo nell’entrata i tuoi bagagli zuccherino, vuoi fare un tour guidato della Kaulitz Mansion?-
    Bill nemmeno risponde, guarda tutto con stupore, è la casa dei suoi sogni!
    Legno per terra, cristallo e acciaio, divani comodi nei toni del beige! Che favola un salotto con terrazza che da sull’oceano!
    Addirittura ha una cucina con penisola più grande di quella robaccia, decadente e deprimente, che ha Andre!
    Ovviamente non può fargli un complimento che superi il -carino…- però è davvero colpito!
    Tra la posizione, i mq e l’arredamento, deve valere una fortuna!
    Tom appoggia le valige ed accende lo stereo, Bill lo fissa –che c’è bambola?- chiede, aspettandosi il peggio: quella balzana mente deve aver elaborato qualcosa di terribile, di sicuro.
    -Niente perdite di tempo: letto, divano o piscina?- chiede mentre si sfila la giacca in pelle e gliela passa.
    -Cosa????-
    -Dove vuoi iniziare a scopare?- spiega con fare altero Bill, tanto per saggiare ulteriormente la resistenza del ragazzo.
    -Ehm… vediamo…- il pokerista recupera, da chissà quale vecchio armadio della propria mente, un’espressione viscida e meditabonda – pensa che mi ero quasi dimenticato che vuoi che ti tratti unicamente da puttana!- gli regala ridendo.
    -Allora?- si stizzisce, stringendo nervosa i pugni, la bambola.
    Tom arraffa il primo braccio disponibile –inizio a stancarmi del tuo tono, avanti bambolina vieni a farmi rilassare…- scendono in giardino Bill tenta di riprendersi invano il proprio braccio mentre una musica assurda gli riempie le orecchie grazie a delle sfottute casse esterne. Gli viene restituito solo dopo che, qualcuno a caso, lo fa sedere a forza su un lettino posto attorno alla piscina.
    -Vuoi bere qualcosa piccola, stupida, assolutamente non mia amica, bambola?- chiede il padrone di casa con un tono dolce della voce, tanto per canzonarlo un po’.
    -No, devo ripeterti che non me ne frega un cazzo di niente e che prima mi scopi, meglio è?-
    -Come la fai difficile amore…- sospira Tom, sentendosi cadere le braccia.
    Nemmeno avesse offeso sua madre, la sua vincita scatta in piedi – Bill, io mi chiamo B I L L!!!- ed appena Tom fa per sfiorargli il braccio per calmarlo, urla –E LASCIAMI STARE CAZZO!- iniziando a smanazzare qua e là come una sedicenne isterica.
    Fa per andarsene, Tom lo blocca in fretta, stanco di giochetti e scenate –adesso tu fai la brava, mi massaggi perché sono stanco e teso a causa tua, mi spompini e ti fai scopare, se mi va, okay bambolina?-
    Con gli occhi a fessura, le labbra generose tiratissime, la bella fata incattivita prova a ribellarsi alla stretta, non riuscendoci– sto aspettando il mio massaggio e ti conviene farlo alla svelta se non vuoi che passi subito alla mia seconda richiesta…- gli intima leccandosi il piercing mentre la sua espressione si addolcisce, solo per rendere meglio nella posa da seduttore.
    Quando gli lascia il braccio, Bill ha un attimo di incertezza ma si riprende alla svelta, come sempre, -V…Vuoi sdrai…- ma perché la voce gli trema così???
    - Pensi forse che voglia farmi massaggiare i vestiti? Spogliami, lentamente. E sorridi.-
    Maledizione!
    Calma Bill, respira, non pensarci.
    Sì ma cazzo se non si fosse comportato così da stronzo ora, forse, sarebbe a letto con lui, facendo finta di credere a mille promesse.
    Sospirando, parte a sfilare il cappellino “glie lo brucerò”, pensa; poi tocca alla fascia “questa glie la faccio ingoiare così muore soffocato tra i suoi rantoli da babbuino!!”.
    Tom lo vede sorridere e ignaro ed ancora scosso da brividi, provocati da Bill che gli ha sfiorato le tempie con i pollici, sussurra ad un millimetro dalle sue labbra –vedi come sei bello quando sorridi?- gli accarezza una guancia e l’altro si ritrae come scottato.
    Mentre Tom rimane stupito per i continui rifiuti di contatto umano con appena un po’ di tenerezza, la sua bambola prende a sfilargli la maglia con ira, nervosamente, strattonando e mugugnando insulti a bassa voce contro la quantità impressionante di stoffa in eccedenza.
    Si china, sedendosi sui talloni, per arrivare alla cintura e con la medesima mancanza di delicatezza apre la fibbia. Gesti nervosi, platealmente carichi di rabbia.
    Infila le dita nei suoi jeans larghissimi, per non farli cadere, mentre si appresta ad aprirli Tom gli solleva il viso –ora, o fai la brava e la smetti di comportarti come se fossi una puttanella astiosa o- Bill si libera della sua mano –altrimenti cosa Tommy?- lo provoca, come gli riesce bene!
    -Tu fallo e basta Miss Simpatia- lo riprende e gli stringe così forte il mento, stavolta, che persino quella piccola strega ammaliatrice ed irrispettosa capisce l’antifona.
    Guardinga e con gli occhi fissi sui suoi, con la propria mano sempre stretta al mento, la bambolina sbottona i jeans e ne cala la zip. Cadono a terra istantaneamente, Tom se ne libera alzando alternativamente prima un piede e poi l’altro, scalciando ai lati del corpo quasi in mezzo alle proprie gambe, eliminando insieme anche le scarpe e presumibilmente anche i calzini.
    La fata fissa di fronte a sé, infila indice e medio di ambo le mani sotto i boxer, all’altezza dei fianchi, sta per abbassarli –hey hey!- lo frena il bel ragazzo seminudo –voglio un massaggio! E non lo voglio subito a quel bel pezzo di carne che hai di fronte, quello dopo…- gli prende le mani, gliele posa sul proprio sedere.
    Unbel sedere, oltretutto.
    Da sentire così è veramente sodo, ben disegnato, le mani del rasta lo guidano in carezze verticali, Bill si prende un po’ di libertà dalle proprie imposizioni mentali e lo studia: bel collo, largo, ma questo già lo aveva notato, due belle spalle per un bel torace ampio, definito al punto giusto da pettorali tutti da leccare, uno splendido busto a trapezio, asciutto e senza muscoli in eccedenza.
    Non gli sono mai piaciuti i tipi troppo palestrati, li ha sempre trovati così volgari…
    Lascia che una mano sulla propria nuca gli guidi la bocca contro l’ombelico, istintivamente prende a baciarlo, a strofinare le labbra contro i tanto declamati addominali, lo sta facendo incantare quella mano che gli accarezza i capelli con i polpastrelli, una mano così grande, nulla a che vedere con…
    Si alza fulminea la belva e con tono indifferente gli chiede se vuole sdraiarsi, un tono talmente incolore che Tom, esasperato, perde nuovamente la pazienza.
    Lo prende per la maglietta, costringendolo ad alzarsi –ora capisco perché ti ha barattato! Cazzo avrebbe vinto comunque: o i miei soldi o la libertà di averti fuori dai coglioni!- Bill gli pone ambo le mani sul torace, cercando di guadagnare una certa distanza, il rasta senza nemmeno considerarlo gli piazza una mano sul sedere per attirarlo a sé, una mano così pesante da sembrare una sculacciata.
    Anche l’altra mano di Tom finisce sul suo sedere, entrambe si impadroniscono delle tasche posteriori dei jeans, lo costringono a movimenti contro il ragazzo seminudo che lo stringe.
    Bill cerca di non pensare troppo all’erezione che sente, al profumo che gli ha invaso non solo le narici ma anche il cervello.
    Guancia contro guancia, un’occhiata veloce, la bambolina lo trova dannatamente carino senza tutta quella roba a coprirgli la testa.
    Tom sfila una mano dalla tasca di Bill e se la passa dietro la testa, si scioglie la coda.
    A Bill, che ancora non ha tolto le mani da quel torace scolpito e bollente, viene in automatico di accarezzargli i rasta, sembra così… così… tenero ecco.
    Il viso di Tom è davvero dolce, soprattutto ora che vuole attirare la sua attenzione, andando a strofinare veloce il naso contro il suo.
    La piccola barbie scuote il capo, per scrollarselo di dosso, Tom sorride accondiscendente -ho capito dai, spogliati bambola, fatti ammirare meglio-
    Se glielo avessero raccontato non ci avrebbe creduto: la fatina gli sorride, non come una persona normale ovviamente, ma con un sorrisino a mezza bocca, forse grato per aver capito.
    Lo splendido tesoro tra le sue braccia si lecca le labbra, pronto a cominciare, Tom inconsciamente inizia ad imitarlo titillando il piercing in punta di lingua.
    Bill inizia ad ancheggiare portandosi le mani dietro la nuca, sollevandosi i capelli e facendoli ricadere più volte, seguendo un ritmo tutto suo, poi decide di far scontrare i loro sessi mentre si risolleva i capelli, succhiandosi il labbro inferiore mentre fissa gli occhi nocciola che lo scrutano estasiati.
    Tom gli stringe forte le natiche facendogli capire quanto abbia apprezzato lo spettacolo, mentre la soddisfatta e sensuale bambola prende tempo giocando con la collana, arrotolandosela attorno all’indice con un’espressione ingenua negli occhi.
    Il rasta gli si getta famelico sul collo, leccando e mugolando frustrato per la sua lentezza ma senza forzarlo, vuole lasciarlo libero e vedere dove riuscirà a spingersi senza tornare in sé.
    La fatina seduttrice getta il capo all’indietro ridendo, poi, riappropriandosi del proprio spazio tra le braccia del biondo, apre il fermaglio dietro alla nuca mentre gli dà un’altra generosa strusciatina contro l’inguine.
    Stende il braccio, con la collana aperta tra le dita, facendola cadere sonoramente e teatralmente a terra.
    Mette le proprie mani sul quelle di Tom, spingendole ancor più contro il proprio sedere, la musica R&B, un po’ dance ed un po’ “e che cazzo ne so io” aiuta Bill a tenere un buon ritmo intanto che continua ad infierire contro l’uccello del playboy, il quale continua a leccarlo mugolando senza fargli fretta, ma sicuramente vicino al limite “più duro di così è impossibile!!!” se la ghigna soddisfatto il ragazzo truccato.
    La bambolina riceve addirittura uno sguardo supplicante!
    Così, per ricompensarlo un po’, incrocia le braccia sopra il proprio stomaco ed afferra in due punti l’orlo della maglietta, ancheggiando inizia a scoprire la stella.
    Adesso anche il campione, vestito dei soli boxer, si strofina contro di lui dandogli delle vere e proprie botte col bacino, incapace di controllarsi.
    -La tolgo?- chiede angelico mente gli mostra il piercing sulla lingua, leccandosi le labbra.
    -Sì sì sì- addirittura si ferma dal palparlo, lo fissa dritto negli occhi: i suoi sono calmi e limpidi, quelli di Tom offuscati, lucidi, con le pupille lievemente dilatate, il respiro affannoso.
    La maglietta viene sfilata e scaraventata a terra, con rapidi movimenti le scarpe vengono scalciate ed i calzini sfilati da dietro piegando le ginocchia, con mani veloci, mentre il rasta continua a dedicarsi anima e corpo al suo collo con i baci ed al suo sedere con strette poderose.
    Ha mani enormi e calde.
    Ora che Bill ha eliminato senza rovinare l’atmosfera gli abiti meno sexy, può riprendersi tutta l’attenzione dell’altro, così gli lecca l’orecchio. Sente un brivido tanto forte da fargli quasi sospettare che il pokerista sia venuto.
    -Allora? Non vuoi togliermi tu il meglio?- gli chiede mentre si gira, piegando le ginocchia per fargli sentire il bel suo sedere sodo contro il sesso e permettergli di succhiargli un po’ il collo, un po’ la spalla, mentre lo spoglia.
    Tom non se lo fa ripetere due volte: si lancia sulla cintura, la cui fibbia ha la forma delle iniziali di due noti stilisti italiani, la apre velocemente, niente zip per i jeans, meglio, ancora più sexy.
    Tom apre tutti i bottoni insieme, poi lo rigira velocemente, tendendo le braccia, per guardarlo prima negli occhi e poi per ammirarlo nel suo splendido complesso: il petto glabro con un elegante gioco di muscoli ben disegnati, con i jeans aperti che mostrano i boxer scuri, i piedi nudi, un’espressione invitante…
    Vorrebbe fotografarlo.
    Fa scendere la stoffa strettissima accompagnandola fino alle caviglie, la sua bambola scalcia via l’ingombro, quasi seguendo la musica.
    Tom torna all’altezza del suo bacino, deglutisce sonoramente, arraffa i boxer neri, minuscoli e dalla stoffa lucida senza guardarli, si concentra sul viso truccato della sua meraviglia.
    Bill lo guarda invitante e caldo, il rasta immette più aria possibile nei propri polmoni, poi li cala.
    -Alla faccia della bambolina!- gli sfugge sbigottito.
    La sua bambolina ben attrezzata ride –sì è un po’ sproporzionato rispetto al resto del corpo… ma di solito imparano ad amare questo mio difettuccio…- e glie lo sbatte contro una guancia.
    Il rasta sbatte gli occhi ritraendosi, non che gli faccia schifo, solo… cioè lui mica se l’aspettava una roba simile! E’ più o meno come il suo!
    Pensava fosse l’effetto dei jeans, cioè…
    -Vuoi giocarci? O hai paura? La tua ragazzina non ti piace più?- lo provoca avvicinandogli la testa, per fortuna, alla coscia.
    Il pokerista, con la guancia appoggiata a lui, lo fissa inebetito poi con tono normale riesce a rialzarsi ed a rispondere un –occupiamoci di me, ma saltiamo il massaggio…-
    Porta Bill per mano davanti ad un lettino, si sdraia, la sua bambolina si piega per togliergli la sola biancheria rimasta, il campione piega le ginocchia, gambe aperte, la fata si avvicina mentre passa l’unghia del dito indice sulla coscia facendolo rabbrividire, leccandosi le labbra.
    -Vedo che lui non si è fatto intimidire…- scherza riferendosi alla sua erezione, mentre la prende in mano senza stringerla, dandogli una leccatina alla base, poi leccandogli la piccola piega che divide la coscia dall’inguine.
    Tom prende a dimenarsi tra piacere e solletico –ahh… che cazzo era que-
    -Shhhh…- gli fa prendendogli in mano i testicoli, muovendoli con gesti circolari, leggeri come il battito di una farfalla, li solleva mentre si piega di più su di lui e va a leccare in un punto tra essi e l’ano mentre lo masturba in modo secco e deciso, facendolo urlare e strepitare come mai gli era successo.
    -Calmati…- lo sgrida sollevandogli le gambe fino a portarle sulle proprie spalle, sculacciandolo sul sedere.
    Neanche il tempo di finire di pensare a quanto sia pericoloso per il rasta avere una bambola superdotata (e non di umorismo) in quella posizione, mentre lui è tutto esposto, che la bambola è di nuovo fra le sue cosce, con le sue gambe sulla schiena, intento a leccarlo ovunque mentre lo masturba con dovizia, sorridendogli.
    Basterebbe guardare quella mano perfetta, con smalto perfetto ed unghie perfette per venire…
    Non si era accorto di quanto sono grandi prima, sono gigantesche confronto a quelle di una ragazza… da come la muove quasi sembra lui stesso, ma con lo smalto. Si sente quasi intimidito dalla forza, dalla sicurezza e dalla dimensione di quella mano.
    Per una volta nella propria vita Tom è in completa balia di qualcuno e non riesce a pensare finalmente a nulla, come ubriaco, in orbita.
    Intanto il proprietario della mano tanto esperta lo lecca ovunque: in quel punto sensibile che in ventitré anni nessuna gli aveva trovato, gli lecca con lingua pesante i testicoli gonfi, pieni al massimo, fino a quando non si muove troppo, allora lo punisce leccandogli un po’ le cosce.
    -Gnnnn…. Ah dai…- lo supplica prendendogli il viso, impegnato a succhiargli un testicolo mentre gli accarezza l’altro, continuando a masturbarlo “mio dio vengo se continua…” –sììì???- gli chiede la sua bambola appena finisce di torturarlo in modo così fantastico… per poi ricominciare un secondo dopo passandogli il pollice sul glande, avvicinandosi con la bocca per respirarci sopra, guardandolo dritto negli occhi.
    -Una leccatina, dai per favore!- lo implora.
    La bambola sorride e gli prende in bocca solo la punta, succhiandogliela talmente forte che Tom si aggrappa ai bordi del lettino, -smettila o…-
    Bill allora lo succhia sempre più forte senza dargli tregua, sentendolo pulsare di più tra lingua e palato, mentre il rasta si irrigidisce completamente, il suo pene vibra, sposta la bocca esattamente un secondo prima, facendosi schizzare sulle labbra, sul mento, persino sulla guancia, il getto fortissimo di Tom che rantola, mugola e si contorce, a quella eccitante vista.
    E’ tanto forte l’orgasmo del rasta che Bill ne rimane stupito, lui che di cose strane ne ha viste parecchie.
    Deve essere stato proprio bravo per riuscire ad eccitarlo così!
    Si sposta cercando di toccarlo il meno possibile, sicuramente è tanto sensibile in questo momento da urlare anche solo se gli si respira sul collo.

    La bambola inizia a guardare qua e là alla ricerca di qualcosa con cui pulirsi –beh così non ti devi nemmeno struccare! E poi fa bene alla pelle!-
    Si volta verso la voce divertita, ed a Bill sembra così tenero: arrossato e soddisfatto dopo l’orgasmo, sorridente.
    Più che un gangsta’ gli sembra un bambino felice dopo una lunga corsa.
    Si alza un po’ scombussolato il pokerista e va a recuperargli un asciugamano.
    Invece di darglielo gli si avvicina per pulirlo, Bill si schermisce subito senza capire bene perché. Lo fa quasi senza rendersene conto.
    Tom sbatte gli occhi, con un’espressione colpita o forse… ferita?
    Bill non se ne preoccupa, s’impone di non farlo, si gira e si asciuga con gesti rozzi che non gli appartengono.
    Tom lo cinge per i fianchi, da dietro – Scusami ma ero beh forse troppo… insomma quando ci occupiamo di te?- gli soffia sul collo.
    Bill rimane col viso affondando nell’asciugamano, spiazzato ed immobile. Di lui? Occuparsi di lui?
    -Non te la sei cavata male, di solito gli altri vengono direttamente nelle mutande appena inizio a giocare un po’. Ah comunque… preferisco toccare che essere toccato quindi… - gli dice attraverso la spugna.
    Viene girato a forza “deve proprio piacergli fare il maschio forte a questo qua” pensa.
    Gli viene sottratto l’unico suo mezzo per nascondersi, cerca di mostrare il viso il meno possibile chinando la testa, chissà come deve essere ridotto…
    -dimmelo in faccia, guardandomi- gli sussurra sollevandogli il viso con una carezza.
    -Non voglio niente- sussurra piano, guardando a terra.
    -Sicuro?- chiede il biondo sorridendo.
    Notando che Bill non fa nulla, nemmeno tenta di liberarsi, gli posa un bacio sulla guancia e lo congeda con un –perché non prendi il beauty e vai a struccarti? Usa il bagno del piano di sopra, è la prima porta che trovi. Io porto i vestiti e le tue cose in camera.-
    La sua piccoletta annuisce prima di allontanarsi, lui la ferma un secondo trattenendola per un braccio –grazie Bill, è stato veramente grande!-
    Per un attimo, il ragazzo tanto entusiasta, teme che la sua dolce creatura si accasci a terra, vittima di un infarto o di uno sparo da quanto è sconvolta la sua espressione ma quella, semplicemente, si limita a fissarlo sbattendo gli occhi.
    Lascia il braccio dalla pelle vellutata, accompagnandolo fino al polso con i polpastrelli.
    Prima di avviarsi la sua bambola gli dice solo un’indifferente –non era nemmeno un vero pompino…- seguito da una scrollata di spalle.
    Sembra tanto mogio però, aldilà del tono tanto sostenuto, che Tom sente il proprio cuore spezzarsi.
    Il pokerista lo segue con lo sguardo finché può, poi sospira.
    E’ ancora così difficile. Ma bellissimo.
    Proprio come Bill.
    Per questo non si arrenderà, per nessuna ragione al mondo.


    Piccoli scleri:

    Solo un'ultima cosa, a tutte voi: vi amo, davvero tanto.
    Mi rendete la donna più felice del mondo.
    Grazie a tutte.



    Note mie:
    Siccome questa settimana e anche la prossima sono occupata con la famosissima occupazione a scuola..nel corso della settimana non posterò di sicuro..
    quindi..se proprio volete un altro capitolo nuovo..incrociate le dita sperando che io posta Domenica!
    Baci
     
    Top
    .
  2. ..::Ire::..
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ribadisco che tu mi vuoi morta.
    Non puoi postare domenica! *si arma di lanciafiamme nel caso in cui non avesse reso l’idea con sufficiente enfasi *, io muoio aspettando il continuo!
    Per quanto riguarda il capitolo…uhm.
    Mannaggia!
    Ci sono rimasta così: O___O
    Voglio dire, pensavo che Bill fosse zoccola, ma…non una così diretta!
    Grossa grossa zoccolona vogliosa. U_U
    Il capitolo è bello e molto … intenso si può dire?XD La storia mi piace sempre di più.

    CITAZIONE
    “Tom torna all’altezza del suo bacino, deglutisce sonoramente, arraffa i boxer neri, minuscoli e dalla stoffa lucida senza guardarli, si concentra sul viso truccato della sua meraviglia.
    Bill lo guarda invitante e caldo, il rasta immette più aria possibile nei propri polmoni, poi li cala.
    -Alla faccia della bambolina!- gli sfugge sbigottito.
    La sua bambolina ben attrezzata ride –sì è un po’ sproporzionato rispetto al resto del corpo… ma di solito imparano ad amare questo mio difettuccio…- e glie lo sbatte contro una guancia.”

    E qui sono definitivamente morta dal ridere.




    XD

    Grazie per avermi dedicato il capitolo *_________* , ne sono onorata.

    E...anche da me c'è occupazione, ultimamente... *sbuffa*


    Bacio
    Ire

     
    Top
    .
  3. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (..::Ire::.. @ 22/10/2008, 17:38)
    Ribadisco che tu mi vuoi morta.
    Non puoi postare domenica! *si arma di lanciafiamme nel caso in cui non avesse reso l’idea con sufficiente enfasi *, io muoio aspettando il continuo!
    Per quanto riguarda il capitolo…uhm.
    Mannaggia!
    Ci sono rimasta così: O___O
    Voglio dire, pensavo che Bill fosse zoccola, ma…non una così diretta!
    Grossa grossa zoccolona vogliosa. U_U
    Il capitolo è bello e molto … intenso si può dire?XD La storia mi piace sempre di più.

    CITAZIONE
    “Tom torna all’altezza del suo bacino, deglutisce sonoramente, arraffa i boxer neri, minuscoli e dalla stoffa lucida senza guardarli, si concentra sul viso truccato della sua meraviglia.
    Bill lo guarda invitante e caldo, il rasta immette più aria possibile nei propri polmoni, poi li cala.
    -Alla faccia della bambolina!- gli sfugge sbigottito.
    La sua bambolina ben attrezzata ride –sì è un po’ sproporzionato rispetto al resto del corpo… ma di solito imparano ad amare questo mio difettuccio…- e glie lo sbatte contro una guancia.”

    E qui sono definitivamente morta dal ridere.




    XD

    Grazie per avermi dedicato il capitolo *_________* , ne sono onorata.

    E...anche da me c'è occupazione, ultimamente... *sbuffa*


    Bacio
    Ire

    Beh mi dispiace ma la vita è questa.. :unsure:
    Io vorrei postare anche ogni due giorni,ma mi impedisce il fatto che di lettrici ce ne sono solo,ehm...2?! <_<
    Ed è anche per questo che ho dedicato questo capitolo a te! ^_^

    Baci
     
    Top
    .
  4. ~ Gaiah;
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    autrice!!!!!!!!!!
    io TI ADOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
     
    Top
    .
  5. ..::Ire::..
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Andrò a fare propaganda...


    U_U


    Ire in mission.


    XD
     
    Top
    .
  6. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    autrice!!!!!!!!!!
    io TI ADOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    :wub: :wub:

    CITAZIONE
    Andrò a fare propaganda...


    U_U


    Ire in mission.


    XD

    :D :P
     
    Top
    .
  7. SpitfulAngel
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    *me nuova lettrice*
    ...
    ...
    ...
    ...
    ...carinissimaaaaaaaaaaaaaa!! è stupenda!! voglio continuo voglio continuo please :1:
     
    Top
    .
  8. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (SpitfulAngel @ 23/10/2008, 18:55)
    *me nuova lettrice*
    ...
    ...
    ...
    ...
    ...carinissimaaaaaaaaaaaaaa!! è stupenda!! voglio continuo voglio continuo please :1:

    Me felice *saltella per la casa dalla gioia*
    Finalmente una nuova lettrice.
    Come ho già detto posterò domenica.
    Spero ti piacerà anche il continuo della ficcy ^^ e spero che continuerai a leggerla.
    Baci.
     
    Top
    .
  9. SpitfulAngel
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Me felice *saltella per la casa dalla gioia*
    Finalmente una nuova lettrice.

    ehm...diciamo ke la seguo da quando è "nata" ^_^ ;) :P :D però non ho mai lasciato un commentino...eh eh eh...sorry :D
    CITAZIONE
    Come ho già detto posterò domenica.

    siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ke bello!! ^_^ brava brava
    CITAZIONE
    Spero ti piacerà anche il continuo della ficcy ^^ e spero che continuerai a leggerla.
    Baci.

    CONTACI ci puoi giurare!!! XD
    baci ;)
     
    Top
    .
  10. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Eccomi qui con un bel pò di anticipo!
    Domani ho un compleanno e allora non avrò sicuramente tempo..e quindi..eccomi qui!

    Disclaimer:
    Tutto quello che state per leggere è frutto della mia fantasia.
    I Tokio Hotel non mi appartengono e tutto ciò che scrivo NON È ASSOLUTAMENTE a scopo di diffamazione o di lucro.
    (Rana docit!)


    La Posta In Gioco



    Capitolo Tre.
    La fuga



    Tom sistema per bene i vestiti della sua morbida meraviglia, ripiegandoli sullo schienale della poltrona, le “scarpette” dal numero non proprio da Cenerentola appaiate con ordine, una a fianco all'altra.
    Dà un’occhiata ai suoi abiti, no per stasera è stato fin troppo bravo, così li getta semplicemente a terra, in un mucchio disordinato di colori eterogenei.
    Indossa prima un paio di boxer e poi s'infila nel letto tondo della sua camera lasciando la luce accesa per Bill, il suo piccolo Pollicino.
    Chissà che bambolina si sarebbe ritrovato tra la seta… (l’opzione di vivere come marito e moglie, ma separati in casa, non è minimamente balenata nella testa del pokerista.)
    Avrebbe avuto il Bill piccolo e tenero, dolce e da difendere, oppure il luciferino mostriciattolino pronto a strangolarlo nel sonno?
    Strano a dirsi ma Tom in questo frangente preferisce dormire con un occhio aperto, vigile, piuttosto di vedere di nuovo quella creaturina spaurita e triste.
    Sente i piedini nudi avvicinarsi, il cuore gli si gonfia nel petto: ora l’ha conosciuto, ora la casa è la sua, ora non ci sono più allampanati carciofi ossigenati.
    Una testolina si affaccia timida, una mano fatata stringe lo stipite della porta, un’unghia smaltata preme un tasto, nel pannello incassato nel muro, per abbassare le luci.
    Tom intravede un piede accarezzare la caviglia del suo piccolo tesoro, mentre la corvina capigliatura gli copre il viso.
    Si avvicina al letto, il viso ancora quasi nascosto, è meravigliosamente nudo, meravigliosamente imbarazzato e meravigliosamente suo.
    Sembra così teso quando scivola sotto le lenzuola fresche, mettendosi il più lontano possibile da lui e celando tutto se stesso dalla seta blu notte, tirata oltre la testa.
    Il ragazzo dai lunghi rasta lo rincorre, nascondendosi con lui e sporgendosi oltre la sua spalla per donare una piccola carezza in un punto imprecisato di tutta quella bellezza.
    Abbandona il moro un secondo, spegne le luci col telecomando posto sul comodino, Bill si gira, forse perché ora in salvo nell’oscurità.
    Prima che la sua fatina possa scappargli nuovamente si avvicina, senza toccarlo se non con il viso.
    -Buonanotte baby- dice Tom sorridendo dolce, dandogli un bacetto sulla punta del naso.
    -Fottiti!- ribatte l'altro.
    Tom sorride, stupito e divertito, la sua bambolina è tornata in sé! -ho sentito fottiMi? Certo amore, domani ti do tutto il cazzo che vuoi, te ne do tanto farti venir voglia di diventare suora! Adesso dormi però.-
    Con un “mmmmm!!!” simile al verso dei gatti arrabbiati, Bill si gira e non proferisce più verbo. E’ così divertente giocare con lui… E’ impossibile resistere alla voglia di stuzzicarlo, è più forte di lui.
    Sembra essere tornato ai 14 anni quando, per attirare l’attenzione della ragazzina che ti piace, le tiri i gavettoni… Beh questo con Vanity Bill sarebbe meglio evitarlo, se gli rovina l’acconciatura è capace veramente di ucciderlo.
    Tom si riavvicina e, in punta di dita, gli fa una leggera carezza al braccio –se io avessi avuto un gioiellino simile per le mani non avrei mai rischiato tanto… Per nessuna cifra.-
    Abbracciando dolcemente il suo premio ed abbandonando l’idea di ricevere una risposta, Tom si addormenta, più che mai felice…

    …Svegliandosi circa due ore dopo a causa del suono killer del suo allarme di casa.
    Scatta in piedi, pronto a difendersi, poi ricorda…
    -Bambolaaa…. – urla, con la voce tenera e rassicurante che ricorda tanto il “Wendyyy” del protagonista di Shining.
    Tom non ha fretta, prende il cellulare dalla tasca dei jeans aggrovigliati a terra e scende le scale a passo lento, assaporando la rabbia che gli monta dentro, alimentandola.
    Trova la suddetta bambola che litiga con una finestra che non vuole aprirsi –Puttana mia favorita!- esordisce sorridendo al suo indirizzo, prima di disinserire l’allarme. -Non hai pensato che anche le finestre hanno l’allarme?? E che non si aprono, esattamente come la porta??? Se avevi caldo bastava dirlo… col telecomando del clima abbassavo di un paio di gradi la temperatura…-
    Sul cellulare del padrone di casa arriva la solita chiamata delle forze dell’ordine che lo avvisano di una probabile effrazione – non scomodatevi! Sono in casa e la mia ragazza non è ancora molto pratica con l’antifurto! E’ tutto a posto, veramente.-
    Chiude la chiamata e si volta a guardare il cosetto raggomitolato a terra, spalle al muro, con le braccia che stringono le ginocchia e quegli occhi spalancati che lo guardano, in quella maniera tenera che accomuna tutte le troie.
    -Spiegami il perché- lo affronta, furente.
    Il viso di Bill diventa d’un tratto una maschera d’odio –non lo immagini bastardo?-
    Tom sorride famelico, leccandosi l’angolo sinistro della bocca, scuotendo il capo mentre lo fissa negli occhi.
    -Ti ho già detto che non sei in prestito, semmai in comodato d’uso, e non mi sembra che ieri sera ti dispiacesse…-
    Colpito!
    “E adesso prova a replicare Miss Erezione Pulsante…” sogghigna il biondo, sicuro di averlo ferito a morte.
    Ovviamente non basta così poco, quella blanda aspirina verbale, per debellare questo sensuale virus che è Bill, infatti, il contrattacco arriva fulmineo –cosa ti fa pensare che mi piaccia farmi toccare da un lurido figlio di cagna come te?-
    Dopo aver assorbito l’insulto che gli ha vomitato addosso, Tom inspira, il torace si gonfia, troneggia ancor più su di lui, tuonando con voce potente ed arrochita da sonno ed ira –RIPETILO LURIDA BALDRACCA!-
    - Tua madre è una sporca cagna con la rogna! E tu sei il suo degno figlio, uno schifoso bastardo!-
    Così come un dardo da una balestra, l’insulto tanto pesante vola fuori da quelle labbra.
    Nemmeno il tempo per coprire la bocca con vergogna, che il rasta ha già reagito –Adesso andiamo a giocare puttana- dice tirandolo per un braccio e facendolo finire disteso.
    -Noo… dai ti prego! No!!- Tom non lo lascia muovere e lo prende per i capelli, iniziando a trascinarlo per le scale, poi in corridoio, verso la camera da letto.
    Le urla del giocattolo sono così assordanti che vorrebbe risentire l’allarme per dare sollievo ai propri timpani.
    Tom lo guarda mentre sta varcando la porta della camera: si sta dimenando come un ossesso, scalciando l’aria ed i mobili che gli arrivano a tiro, graffiando le sue mani che lo tengono per le belle chiome e le sue braccia e sta addirittura digrignando i denti!
    Fa così ridere questa stupida tarantola!
    E come si arrabbia vedendo l’ilarità sul suo volto!
    Arrivato al letto e buttatoci sopra l’ammasso urlante e idrofobo di capelli, Tom non può trattenersi oltre – E dovrei chiamarti Bill?! BILL??? Non riesci nemmeno a difenderti come una checca!!!- dice mentre gli tiene le braccia con una mano e, con l’altra, apre il comodino e afferra le manette
    -peccato non avere un’amica qui con noi, ti ci vedrei a fare la lotta nel fango in bikini!-
    Mette le manette a cavallo della testiera e blocca le mani di Bill dietro la schiena, costringendolo a stare seduto, infilandogli tra le gambe un ginocchio, come se già non fosse scarsa la sua possibilità di muoversi.
    -E per quanto riguarda questi- dice stringendo tra due dita ogni capezzolo sotto la maglietta –non preoccuparti… sono mooolto eccitanti così piccoli.-
    -Anf..-
    Tom drizza le orecchie sentendo quel sospiro e solleva la maglia della sua vittima oltre la testa per continuare a stropicciare i capezzolini turgidi della sua bambola, godendosi lo spettacolo del suo petto liscio.

    Lo odia, è vero, lo si vede benissimo da come lo guarda, ma gli piacciono queste attenzioni… Infondo è la bambola di un puttaniere, nessuna ragazzina per bene lo accetterebbe… E’ evidente che deve piacerti essere un po’ bistrattato se ti lasci mostrare in giro come se fossi un nuovo cellulare.
    Intanto il rasta abbandona quelle tenere areole rosa e si sfila i boxer, il suo unico indumento.
    Si mette in piedi su letto, di fronte alle belle labbra rosee che tanto ha desiderato e flette le ginocchia, avvicinando il suo membro a quella bella bocca.
    - non fare scherzi o ti prendo a sprangate sui denti, sai com’è, fa sempre comodo una pompinara che non può ribellarsi- gli intima mentre con la punta varca la soglia delle labbra.
    Bill lo accoglie in bocca quasi completamente, Tom gli solleva il mento -bravo… ne sarebbe andato del tuo sorriso! Eh già come avremmo fatto senza quello.. e senza le battute della nostra Miss Simpatia?? Succhia amorfo, che se volevo solo metterlo al caldo mi tenevo i boxer-
    Le labbra calde lo stringono, sente la lingua muoversi, sente il piercing sfiorare il suo membro dentro quella bella bocca… Tom ritrae il suo sesso iniziando a giocare, sbattendolo piano su quel labbro inferiore tentatore, contro quel mento.
    Bill che prima aveva gli occhi serrati ora lo guarda e Tom inizia a leccarsi il piercing al labbro, senza staccare gli occhi da quelle iridi che lo stanno ipnotizzando, mentre strofina il glande contro quelle labbra, seguendone la forma.
    La sua splendida conquista tira fuori la lingua deliziandolo con piccoli cerchi, giocherellando con quel buchino in cima, il frenulo, facendoci più volte aderire quasi distrattamente la sferetta del suo piercing.
    Allungandosi maggiormente solletica l’asta, la segue per tutta la lunghezza, tornando alla punta, inghiottendola forte e senza preavviso, tanto da far mancare quasi le gambe a Tom che gli prende la testa tra le mani, bloccandola, ed iniziando ad entrare ed uscire violentemente dalla sua bocca, sempre più forte.
    Bill non si lamenta e Tom gode nel vederlo sofferente ma docile, ammansito, però vorrebbe godere di più, quella lingua sa fare troppi giochetti per non darle un po’ più di libertà.
    -Sei così brava dolcezza….- dice infilandoglielo in bocca fino a fargli sentire le palle contro le labbra –ti va se ti libero da questa scomoda posizione e tu continui a darti da fare?-
    Quegli occhi sensuali lo guardano, il suo sexy sopracciglio si alza, dando a Bill quella aria sensuale e smorfiosetta che l’ha fatto eccitare dal primo secondo che l’ha visto.
    Sfila il suo sesso e la bambola riprende a leccarsi le labbra come tanto piace a Tom, che le libera un polso solo, sfila il bracciale dalla balaustra e lo rimette al suo posto,attorno alla carne diafana, bloccandogli così entrambe le mani dietro la schiena.

    -…- senza parole, con gli occhi fiammeggianti, la bambolina tenera e sensuale sembra pronta per staccargli la testa a morsi!
    -Non avrai mica pensato che ti avrei liberata, vero??? Avanti, continua bocca di rose- ordina il rasta mentre si siede contro la spalliera del letto, accarezzando la propria erezione, attendendo che l'altro completi il lavoro.
    Bill goffamente lo raggiunge tra le sue gambe e, in ginocchio, si china su lui lasciando scivolare i lunghi capelli sul suo membro, mentre la sua lingua riprende a lavorare –ooh sì così dai…-
    Bill mugola di piacere guardando l’altro così preso dal suo lavoro e comincia a pompare sempre più forte, sempre più veloce, fino a quando Tom, troppo desideroso di godere per aspettare ancora, inizia a masturbarsi furiosamente la base del suo sesso mentre Bill ne succhia il glande, giocando con le labbra e la lingua.
    Tom si irrigidisce, trema, prima di venire urlando nella bocca di Bill che stavolta è costretto ad ingoiare –niente sconti- gli dice –quando pago una bella troia voglio anche l’ingoio, soprattutto se ha tentato di fare la furba-
    Con suo immenso stupore Bill annuisce, gli occhietti sono teneri… non può fare a meno di notare quelle lunghe ciglia… poi quelle sopracciglia più chiare, poi… poi Tom si incanta a guardarlo, senza nemmeno rendersene conto… e Bill si sfila il suo pene dalla bocca e struscia le labbra e le guance contro la punta e l’asta come per asciugarlo bene, con un’espressione indecifrabile.
    Si alza verso Tom, che abbandona il suo sesso e gli appoggia le mani sui fianchi, estasiato da quel volto.
    Gli sorride dolce, prova a specchiarsi in quegli occhi ma Bill si avvicina per baciarlo.
    Tom non ama baciare qualcuno dopo il sesso orale, gli ha sempre fatto ribrezzo la cosa, ma per una volta… per lui… così lo lascia fare, sorridente, e Bill sorridendo di rimando….
    ...GLI SPUTA IN FACCIA TUTTO CIO’ CHE AVREBBE DOVUTO INGOIARE!

    Basito… no sbigottito… no… incazzato nero!!!!!!
    Tom si scrolla di dosso Bill con una manata, facendolo cadere lontano da sé sul gigantesco e morbido letto, si asciuga il viso col lenzuolo, guardando l’altro fisso tutto il tempo, e poi gli è di nuovo addosso.
    Lo prende per il collo, fuori di sé, iniziando a schiaffeggiarlo forte sia con il palmo sia col dorso, tanto da far lacrimare quegli occhi che prima lo avevano incantato.
    -Adesso giochiamo come avrei dovuto fare sin da subito…- gli sussurra all’orecchio, facendogli sentire tutta la sua rabbia.

    Tom lascia andare il collo da cigno di quell’ingrato e infido essere, ma con tutta la violenza e il disprezzo che può esprimere.
    -Adesso fammi un po’ pensare a cosa potrei farti… perché ti ricordo, stupida troia, che il tuo uomo mi ha dato carta bianca, lo ricordi vero???- gli chiede riprendendo a strattonarlo, godendosi quegli occhi che si chiudono per paura di un altro colpo, godendosi quel tremore che scuote la sua bellissima vittima.
    Dissacrare quel corpo così divino è per lui ora irresistibile… quella stessa bellezza che lui aveva desiderato glorificare pochi attimi prima, ora gli fa provare unicamente desideri di distruzione.

    -Intanto lascia che ti aiuti a metterti comoda troietta … tanto ho tutto il tempo per farti piegare in posizioni scomode - dice salendo sul letto, avvicinandosi con uno sguardo volutamente feroce.
    Tom inizia a sfilargli una scarpa poi l’altra, sempre prestando attenzione ai gesti dell’altro, il quale lo guarda con gli occhi strabuzzati “sìì… se pensi che mi faccio fregare ancora… neanche un giorno e mi ha già fatto più incazzare di tutte le troie che abbia mai avuto messe assieme…” pensa Tom, mentre sfila i calzini, resistendo alla tentazione di passare la lingua su un’invitante caviglia “e io che ho pure provato a trattarlo bene! Stronzo, ignobile…”.
    Smette di pensare quando arriva alla cintura… quello è un momento che merita tutta la sua attenzione, vuole imprimerselo bene in testa per quando il suo sogno erotico avrà di nuovo preso il volo.
    Apre la cintura, ed inizia a slacciare il primo dei tre bottoni dei jeans e lo guarda, studiandone il viso che ora non vuole rivelare nessuna emozione, ma Tom è un giocatore di poker, il bluff con lui non attacca.
    Sbottona il secondo e gli pare quasi di sentire il cuore dell’altro battere forte… o è il suo cuore?
    Al terzo la barbie riprende vita mordendosi le labbra, chiudendo gli occhioni e alzando il bacino, Tom apprezza quel gesto e posando le mani sui suoi fianchi fa lentamente scivolare i jeans.
    Mano a mano che scivolano lui può sfiorare in punta di dita sempre più centimetri di tenere rotondità.
    Arrivato sotto la piega del sedere, velocizza l’operazione.
    Sfila la maglietta di Bill, lasciandola circondare i polsi delicati serrati della manette, poi lo prende per le spalle e lo gira.
    Solleva le braccia prendendo la catena, solo quel tanto che basta per toccare a mano aperta quelle belle natiche, stringendone prima l’una poi l’altra.
    Sono candide, sode, lisce.
    I polsi ricadono, abbandonati, la catena divide orizzontalmente quel culetto fantastico, evidenziando ancora di più quella bellezza indescrivibile, tentandolo indecentemente.
    L’aguzzino si alza dal letto, la sua vittima rimane con il volto schiacciato contro il materasso ma guarda il carnefice, con la coda dell’occhio, fino a quando non sparisce dal suo campo visivo.
    Tom è andato in un’altra stanza e ora?
    Lo stomaco gli si attorciglia, una sensazione di nausea lo pervade, è così teso e disorientato e… Spaventato.
    Sa di aver esagerato, sa di esserseli meritati quegli schiaffi, il suo gesto è stato orrendo.
    “Ma era così divertente…!” come avrebbe potuto resistere dal farlo?
    Però ora si trova in un casino osceno e quello chissà cosa è andato a prendere.
    Un attimo! I capezzoli!
    Gli piacciono i suoi…
    “Oh dio no!”
    Bill è sempre stato portato, da altri ma soprattutto per sua stessa inclinazione, a pratiche più o meno bizzarre.
    Ha sempre provato tutto, soprattutto più volte trasferendo su altri amanti ciò che aveva sperimentato in precedenza, ma c’è una cosa, una minaccia che l’ha sempre terrorizzato e reso più carino e supplicante di un gattino abbandonato: lo stringicapezzoli.
    Un mugugno gli scappa tra le labbra, gli pare di risentire il dolore tremendo che aveva provato la prima ed unica volta che se li era lasciati mettere.
    -Shhh… non abbiamo ancora iniziato e già ti lamenti? Vuoi davvero farmi divertire stanotte!-
    -Ti prego!- la voce viene smorzata dal materasso sotto di lui, mentre cerca di far aderire il più possibile il suo corpo contro esso.
    Una mano strattona i suoi capelli –succhia- e Bill esegue. Ma non è il manico di una spazzola quello? Esattamente.
    -Sei pronto a giocare?-
    Tom infila un braccio sotto il bacino della sua barbie, facendolo sollevare leggermente, l’altra mano è vicino al proprio viso con la spazzola tonda, mentre si lecca un dito. Schiude leggermente quelle belle natiche, seguendo la linea che le divide e penetrandolo con il dito.
    Il sudore che scivola dalla schiena di Bill gli agevola il compito mentre il suo lungo dito medio, della mano destra, si unisce all’indice.
    La bella bambola sotto di lui ancheggia, abituandosi all’invasione e Tom sente di avere più caldo che mai mentre quel bel sedere, morbido e marmoreo, lo tenta a dismisura.
    Estrae lentamente le dita e infila il manico della spazzola tra le sue labbra, guardandosi nello specchio che hanno proprio di fronte ed assaporando il gusto di Bill.
    Scende di nuovo con la mano verso l’apertura di Bill, l’altro braccio intanto lo cinge con maggiore forza alzando i suoi fianchi ancora un po’.
    Massaggia quel piccolo orifizio per qualche attimo, con movimenti circolari, e poi fa scivolare dentro di lui il manico. Lentamente.
    Dei leggeri sospiri arrivano alle orecchie del biondo -Ti senti un po’ più arrendevole ora, no?-
    -Uhm!-
    Soddisfatto inizia a muovere l’oggetto in modo circolare, studiando ogni singola piega che contorna quella parte così intima di Bill, per poi affondare a tradimento nelle sue carni.
    -Aaah!-
    Un mugugno, un sospiro, Tom lo prende per un completo ‘via libera’ e sfila il braccio da sotto quella splendida creatura, muovendo l’oggetto dentro quel corpo fantastico.
    I suoi ansiti si fanno sempre più frequenti, sempre più forti, attutiti contro le lenzuola sfatte.
    Il rasta scosta un po’ la natica sinistra sotto di sé, con il pollice accarezza quelle rughette che stringono l’oggetto di plastica nera.
    -Aaaahmp! Uuuuhm…- Bill geme forte, sollevando il viso dal materasso prima di crollare con tutto il corpo su esso, disteso, con le unghie che graffiano la sua stessa pelle candida.
    Il playboy continua a tenere stretta la spazzola, che si è sfilata un poco dopo l’ultimo movimento, mentre immobilizza il moro per puro piacere personale con un ginocchio ben piantato sulla schiena. Gli prende i capelli, sollevandogli il volto congestionato ed arrossato e si guarda nello specchio appeso alla parete di fronte a lui.
    E’ eccitante questa visone di loro, visti dall’esterno.
    Tom lo tormenta un po’, muovendo l’oggetto distrattamente, un po’ a destra, un po’ a sinistra, circolarmente, godendosi il dimenare furioso del corpo sotto di lui, i gemiti, i mugugni frustrati.
    Il carnefice abbandona la spazzola, lascia che si sfili naturalmente, per poi farla riaffondare con un dito, per lasciarla di nuovo e poi sospingerla ancora.
    Due, tre, quattro volte.
    Il corpo sottile e candido si muove cercando appagamento come può, il ginocchio blocca la sua schiena, nuda come tutto il resto, muove il bacino, si strofina furiosamente contro il materasso ansimando.
    Tom sposta il suo peso da lui, tirandogli contemporaneamente i capelli – tira su i fianchi- gli ordina.
    Bill esegue, puntando sulle proprie ginocchia.
    Il rasta infila a fondo la spazzola nel ragazzo, di nuovo completamente esposto, e prende a sculacciarlo –mi è piaciuto quando l’hai fatto a me, sai? La senti di più ora, dentro di te, no?-.
    Solo ansimi, piccole grida soffocate, piccoli sobbalzi.
    -Chissà come deve essere bello guardarti gattonare per casa, con questa che ti stimola ad ogni passo… portato al guinzaglio magari…-
    -AAAHHHHHHHHH!-
    Tom inarca un sopracciglio “ah è così che ti piace, porcellina” sogghigna mentre la sua erezione non gli da pace.
    Bill geme sempre più forte, a tratti urla.
    Il pokerista tira con forza i capelli e sfila la spazzola, mentre sotto di lui sente solo dei mugolii supplichevoli.
    Lo trascina giù dal letto, davanti allo specchio, sorreggendolo con un braccio attorno ai fianchi, gli schiaccia il viso contro la fredda superficie riflettente –e adesso guardati, ti piace o no?- lo strattona –non ti da fastidio che ti tocchi, giusto? Eh?-.
    -Aaaah… ti prego…- lo implora Bill mugugnando, con la guancia schiacciata contro lo specchio, Tom senza pensarci lascia la stretta sui suoi capelli, lo gira verso di sé, indirizzandogli il viso vicino al proprio.
    Le labbra aderiscono perfettamente, tutto il corpo dei suoi sogni è addosso al pokerista, come se non potesse reggersi in piedi.
    Tom si strofina contro di lui, passando la lingua ovunque gli sia possibile, la leggera pressione sul mento con due dita, fa socchiudere la bella bocca, la lingua del rasta si insinua all’interno, i nasi si scontrano leggermente, il viso della bambola si inclina, mugolano spingendo il suono l’uno nella bocca dell’altro.
    Il rasta sposta il peso da un piede all’altro per dar sollievo alle loro erezioni, si staccano un secondo con un urlo di piacere verso il soffitto.
    Si guardano, si perdono, poi la barbie gli si stringe di più contro mugolando, riprendendo il controllo delle proprie gambe.
    Senza staccare gli occhi dai suoi, per un attimo Bill sembra volersi frenare, poi appoggia le spalle allo specchio dietro di lui guardandolo serio e lo attira a sé, incrociando una gamba dietro la sua schiena.
    -Letto.- gli dice soltanto.
    Tom lo prende di peso e porta entrambi sul lettone, posandolo come una principessa.
    È più forte di lui… quel cosetto ispira dedizione, mica è colpa sua!
    La principessa continua a tenergli le cosce strette attorno ai fianchi –daiii…- sospira con una lieve tensione nella voce, succhiandogli poi il lobo dell’orecchio.
    -Cosa bimba?-
    Lo fissa negli occhi e sibila –se hai coraggio fammela pagare fino in fondo…-
    Tom sorride e pondera bene la prossima mossa…
    Continuare a fargli male o no?
    “Se è lui che me lo chiede… cioè io… okay io…”
    Tom gli libera i polsi, già deciso sul da farsi.
    Bill si avventa su di lui, travolgendolo, affamato di baci che si è negato troppo a lungo, schiavo delle sensazioni, ma Tom è risoluto –sotto le coperte bellezza-
    L’ordine viene eseguito e due occhi lo fissano sbrilluccicanti di voglia, mentre le mani stringono il lenzuolo.
    -Arrivo baby, tranquilla!- Tom lo segue sotto le coperte, le dita lo artigliano subito, coprendolo alla meno peggio.
    -Okay… dormi bene piccoletta…- sogghigna il biondo e si gira dandogli le spalle.

    -E NO CAZZO!- stavolta è Tom ad esser strattonato – adesso mi fai godere e in fretta!-
    Il rasta reprime a stento una risata –no guarda…- prova con tono finto contrito, scuotendo leggermente il capo.
    -muoviti!- ordina Bill a voce particolarmente bassa, il pokerista è sempre più divertito e continua il gioco –mi sa che ho mal di testa… forse le mie cose…-
    -FACCIAMOLO!- urla l’altro strattonandolo ancora di più.
    -Eh beh… se proprio insisti…-
    La belva è di nuovo in azione, si mette a cavalcioni su di lui, lo bacia, lo divora di baci, gli stimola i capezzoli con i pollici, i lunghi capelli neri accarezzano il collo di Tom.
    Il playboy si perde mentre gli accarezza le natiche come se fosse la prima volta, non riesce a tenere il ritmo di quella lingua che serpeggia in ogni anfratto della sua bocca, che cerca la sua, quel viso si muove sopra il suo, variando angolazioni e facendo strofinare le loro labbra.
    Tom mugola ed ansima come mai aveva fatto prima per un bacio, poi guarda gli occhi della bambola che fissano i suoi, sono liquidi, profondissimi, predatori.
    Si staccano un secondo, col respiro pesante, le mani del campione raggiungono il viso di porcellana, è un lampo, Bill scappa dalle sue braccia.
    Prima di aver paura, prima di aspettarsi il peggio, lo vede spalancare prima un comodino, rovistandoci dentro, poi correre verso l’altro, come impazzito –non muoverti!- gli intima.
    Strappa via il cassetto intero, lo svuota a terra –DOVE CAZZO LI TIENI?!- poi li trova, in mezzo a mille cose sparse a terra.
    Disintegra la scatola di cartone, strappa un preservativo e ruba una bustina monodose di lubrificante da un’altra scatola.
    Gli è di nuovo addosso, lo masturba furiosamente poi, quasi riprendendo padronanza di sé, apre l’involucro del profilattico con lentezza, guardandolo mentre sui lecca le labbra –fragola… mi piace la fragola…-
    -Muoviti Bill- supplica il rasta tentando di rubargli il latex dalle mani, non riuscendoci. Arrendendosi, abbandona la testa sul cuscino.
    Il felino lo pizzica al fianco attirando la sua attenzione, solo quando gli occhi dell’altro sono tutti per lui, si posa il preservativo sulla lingua e, aiutandosi con le labbra e stando attento ai denti, inizia a srotolarglielo sull’erezione.
    -Oooh… questo è –
    -Lo so Tommy…- gli risponde malizioso quando termina il lavoro, facendogli l’occhiolino.
    -E’ carino tutto rosa…- continua la bambola accarezzandolo lentamente, ponendogli la mano sul torace per intimargli a restare immobile.
    -Sta zitto e fa qualcosa!-
    Così Bill apre la bustina di lubrificante, ne spalma una dose generosa sul suo amante, poi prepara se stesso.
    -Sei pronto SexGott?- chiede masturbandolo. Tom mugola semplicemente.
    La sua bambola fa leva sulle ginocchia, con una mano allarga lo spazio tra le sue natiche scostandone una, con l’altra stringe la carne fasciata dal latex.
    -Uh…- lo infila lentamente, aiutandosi ondeggiando i fianchi –ah-
    E’ dentro per metà.
    Un corpo nuovo, un altro pene dopo tanto tempo.
    Un rigagnolo di sudore scende lungo il viso di Bill, correndo lungo il collo, fermandosi contro una clavicola.
    Il suo volto è contratto per lo sforzo,cerca sollievo masturbandosi con la mano ancora viscida, rendendo il suo membro lucido per il lubrificante, Tom gli posa le mani sui fianchi, tentando disperatamente di resistere dallo spingersi di più in lui.
    E’ dentro di lui per tre quarti, Bill prende a salire e scendere per abituarsi e per riuscire a farlo entrare completamente. Il rasta sotto di lui geme.
    Quando è completamente inglobato dal suo corpo il campione lo sente sospirare forte, il biondo getta la testa all’indietro con gli occhi al soffitto, prendendogli il sedere possessivamente, il moro si piega su di lui, appoggiandosi al suo torace con le mani.
    -L’ha mai fatto qualcuna delle tue troiette?- gli chiede tra gli ansiti.
    -Nessuna l’ha mai preso dietro così, vero? Nessuna se lo è mai infilato, vero sexy boy?- lo provoca mentre si muove su di lui senza fretta, facendolo impazzire.
    -Sei la cosa più fottutamente arrapante che io abbia mai visto- mugugna, frustrato Tom.
    Bill sorride, poi ritira le mani, si solleva i capelli dietro la nuca e rende il ritmo sostenuto.
    Il campione urla sollevando il busto, flettendo le ginocchia contro la schiena liscia dell’altro –dai dai, cazzo dai-
    Il ritmo accelera ancora e ancora.
    Tom gli prende i fianchi, facendolo ondeggiare avanti ed indietro verso di sé, non capisce più nulla, solo gemiti, urla confuse che non sa di chi siano, se sue o dell’altro, o se sia un fottuto trip allucinogeno.
    Il moro, completamente sudato, tiene il membro dell’altro passandosi una mano dietro il sedere, poi si accascia su di lui, gli mugola contro il collo, le braccia forti di Tom lo stringono, mentre il rasta scontra il bacino contro di lui appagandoli, sporge il viso oltre la seta nera dei capelli del ragazzo, controllando che il proprio pene non esca.
    Il corpo di Bill scivola sul suo, sinuoso e lucido dal sudore, urla quando viene stimolato in un punto speciale dentro di sé, urla ancora quando la sua erezione strofina così contro l’addome piatto sotto di lui.
    -Riprendi fiato bambolina- poi un bacio, saliva, lingue fuori dalle loro labbra che si titillano e si lambiscono.
    -Uhm Tooom- mugola sospirando -non sono certo stanco!- e riprende a sormontarlo.
    Tom sorride, un fottuto gattino orgoglioso, fottutamente sexy.
    Il rasta posa le mani su quelle di Bill, appoggiate ai fianchi, intrecciando le dita alle sue.
    Continua a muoversi il gattino, stringendo i denti per non sentire lo sforzo che gli fa dolere le ginocchia. Mugola e si alza piano da lui, facendo affondare la carne nella propria con un movimento secco, profondo.
    Ripete questo movimento varie volte, mentre libera una mano per toccarsi.
    Tom se lo stringe addosso, cercando di rotolare su di un fianco –non farlo uscire- mormora col fiato corto la testa mora, leccandogli il viso e mordicchiandogli poi la guancia.
    Il rasta riesce a posare le proprie ginocchia sul materasso, Bill sotto di lui sospira, il biondo gli regala un bacio sul collo e gli divarica maggiormente le gambe.
    Il pokerista inizia spingere, tenendogli le cosce alte.
    -Uuhm! Ancora!- lo incita, Tom non se lo fa ripetere e gli da tutta la passione disponibile, una quantità smisurata.
    -Di più, di più, di più!-
    Il rasta sogghigna famelico mentre lo penetra sempre più forte, con più energia, stringendogli le cosce contro di sé, è passionale la ragazzina!
    Solo quando vede Bill masturbarsi rallenta il ritmo, il moro lo guarda senza capire, senza staccare la mano da sé stesso.
    -Togli la mano confettino-
    Gli occhi nocciola fissano il campione, supplichevoli, senza però smettere di accarezzarsi.
    Il rasta si ritrae, fa per uscire da quel corpo caldo, ma due gambe lo intrappolano.
    -Daiii io non sono… non sono- mugola disperato contorcendosi, come un gattino, un sensuale gattino.
    -Una pecorina, solo quella dai- negozia il rasta, raggiungendo la sua mano per dargli piacere.
    Con un mugugno il felino acconsente e lo libera dalla stretta.
    Tom arretra par dargli lo spazio per girarsi e si gode lo spettacolo offerto dal bel fondoschiena di Bill, in mostra solo per lui.
    -Allora???- si gira a guardarlo, facendogli fretta.
    Mai gli è capitata una roba così, nemmeno a lui che è il SexGott! Se glielo avessero raccontato non ci avrebbe creduto.
    Il rasta lo prende per i fianchi, si strofina contro la sua entrata per fargli capire quanto lo desideri, per farlo stare sulle spine.
    La sua bambola lascia cadere il volto sul cuscino, posa le proprie mani sulle natiche, offrendosi.
    Un uomo, pensa il pokerista, potrebbe venire anche solo per questo.
    Tenendosi l’erezione bisognosa di cure, si spinge dentro di lui con cautela, solo quando lo penetra completamente ed i loro testicoli arrivano a toccarsi, Bill si rialza mettendosi a quattro zampe.
    -Vado?- chiede il biondo tenendolo per i fianchi, ancheggiando mentre si lecca il piercing.
    -Vuoi un cazzo di invito scritto?-
    Tom ride, poi inizia a farselo forte, mirando con precisione verso un punto che aveva sentito prima, spingendo, urlando e fottendosene della voce che vuole gli uomini muti nel sesso.
    Loro un Bill non ce l’hanno.
    Il moro fa dei versetti terribilmente arrapanti, acuti, non più rochi come prima, urla frasi sconnesse, oscene, bocca di rose a briglie sciolte.
    -Ah ah aaaah!!-
    Il rasta nota un movimento sospetto sotto di lui –non ci provare bambolina, metti giù quella mano- lo blocca.
    -Tom ti prego!- ora si gira a guardarlo, coi capelli scomposti, le labbra schiuse, come resistergli?
    -Aspetta, tu non muoverti, faccio tutto io-
    Un altro mugolio insofferente, il rasta sorride.
    Si sdraiano, l’uno sull’altro, Tom li fa rovesciare, mugolando per le mille sensazioni provocate al proprio pene.
    -Adesso? Dai cazzo!-
    -Vogliosetta?- con Bill in braccio, li fa spostare entrambi verso lo specchio, la bambola capisce, punta i piedi ed una mano sul materasso, ricominciando a salire a scendere, stavolta potendosi toccare il sesso completamente esposto con la mano destra.
    Si guardano negli occhi attraverso lo specchio, si leccano le labbra, si eccitano e si invogliano a vicenda tra le urla.
    Tom lo stringe con un braccio assecondando con furia i suoi movimenti, con l’altro gli accarezza i capelli con mano pesante, facendogli oscillare la testa ansimando.
    Continuano oltre lo sforzo, sudati, quasi senza voce, poi i corpi iniziano a tendersi, prossimi all’orgasmo.
    -Ahh sì sì sì… dai Bill, Biiiill! Oh..-
    Mentre il preservativo si riempie dentro di lui, il moro continua ad ancheggiare e, masturbandosi con più forza possibile, viene, schizzando su se stesso, sul letto, per terra.
    Se fossero stati sul ciglio del letto, nemmeno lo specchio si sarebbe salvato.
    Tom continua a stringerlo, il viso affondato nei suoi capelli. Baci. Cadono l’uno sull’altro, sfiniti ed ansanti.
    Sempre stringendolo, il rasta li fa sdraiare su un fianco, la sua erezione perde forza così, quasi a malincuore, scivola fuori da lui.
    Bill rotola sulla pancia, col fiatone, l’altro recupera dei fazzolettini dal pavimento invaso da mille cose sparpagliate.
    La sua bambola lo guarda sottecchi, il rasta si asciuga sorridendo, prima di raggiungerlo.
    Lo copre premurosamente col lenzuolo, lui rimane nudo ed in mostra sopra la seta, gli accarezza la schiena.
    -Non servono le coccole post sesso, siamo maschi!- e la bambolina si gira verso di lui, così vicina ora, lo guarda con la testa appoggiata su una mano.
    -Hey, ci sono donne che si sarebbero ammazzate per le mie coccole, non ti lamentare!- gli risponde risentito Tom.
    È vero, lui non è mai stato un tipo da bacetti o roba simile, preferiva esser lasciato in pace, nel dopo.
    La bambola sorride, poi si alza –bagno!- proferisce alla vista dello sguardo dubbioso del rasta.

    “Cazzo è successo, è successo per davvero” si ritrova a pensare Tom mentre guarda il soffitto.
    Cioè… la scopata che più si è goduto nella sua vita è stata con un… con un… con un Bill!
    Glielo ha pure toccato!
    “Vabbè però… mica male…”
    Okay esser attratti da un certo Lady Boy è una cosa, fantasticarci un po’ su un’altra, ma farselo e volerne ancora?
    Tom non si era posto il Problema Sesso, pensava che si sarebbero divertiti, che avrebbero pomiciato per un weekend ma mica…
    Le cose sono andate un po’ in fretta, un po’ troppo.
    “Eh ma cazzo, per una vita ho aspettato una così, e adesso mi lamento?”
    Poi Bill è Bill. Punto.
    Quando il tema principale dei suoi pensieri ritorna, Tom lo accoglie con un sorriso tenero, succhiandosi il piercing, mentre le sue mani si tormentano tra loro.
    Dov’è lo sbruffone?
    Bill si avvicina guardingo al letto, lui allarga le braccia, offrendo una resa per la battaglia lasciata in sospeso prima dell’amplesso.
    Il Lady Boy gli appoggia il viso sul torace, come tanto aveva voluto fare sull’aereo.
    Il rasta gli sposta una ciocca di capelli dal viso –ti è piaciuto?- chiede, cercando di non sembrare troppo insicuro.
    Cioè capiamoci: mica è una ragazza questa! Questo è un maschietto, magari da uomo non l’ha trovata poi questa gran…
    -Hey, non sono una donna, non hai visto che getto?- gli chiede, tutto fiero, gonfio d’orgoglio maschile.
    Tom sorride –è che mi chiedevo come, cioè come mi hai trovato insomma…-
    Bill reprime l’impulso di canzonarlo, è troppo carino così!
    -Direi che sei proprio un SexGott! Anzi- si interrompe pensoso e birichino –ora sei davvero un SexGott, perché il dio del sesso deve sperimentare tutto!-
    Il rasta se lo stringe tutto, è forse la frase più lunga che gli abbia mai detto, e sorride, ha il viso disteso.
    È il paradiso.
    -Sei insostituibile- si dice soltanto.
    Gli occhi di Bill vagano bassi ed obliqui per la stanza, si mordicchia il labbro, si appoggia di più a lui.
    È tornato piccolo ed indifeso, Tom lo vede.
    Colto alla sprovvista, senza saper cosa fare (lui ed i sentimenti che vadano più in là di <<sono triste perché ho fame ed ho il frigo vuoto>> e <<sono incazzato perché me l’hai fatta annusare tutta la sera e poi non me l’hai data>> non ci ha mai capito molto), propone una seconda colazione.
    -Mmm… che ore sono?- chiede la figuretta tra le sue braccia.
    -Tipo… boh, le sette… - ipotizza.
    Tra aereo e sesso epico la nozione del tempo è qualcosa di assolutamente secondario ed astruso per il pokerista.
    -Non ho voglia di prepararmi ed uscire Tommy…- gli miagola sul petto giocherellando con un rasta.
    Brividi.
    -La facciamo qui!-
    La bambolina sfodera un broncio da far impazzire Nabokov.
    Poi ci pensa.
    Poi lo guarda.
    Tom lo guarda con lo stesso sguardo da cuccioletto che usa per convincere una sventolona, un po’ sostenuta, a bere un drink a casa sua.
    La sua piccoletta sorride, l’affare è fatto.
    Il rasta ora passa alla sua versione da “piacione”, gli solleva il mento tra due dita, guarda un attimo quegli occhi dolcissimi ed un po’ stupiti, e posa un bacio sulle labbra rosate.
    Un bacio dolce, tenero, accarezzandogli la schiena, giocando con calma con la lingua, scostandogli i capelli morbidi dal viso.
    -Questo è un bacio- gli regala guardandolo teneramente –prima era solo… Voglia di Bill- gli soffia lieve sulle labbra.
    Il suo fiorellino sembra schiudersi per quella studiatissima attenzione (“ e vorrei anche vedere!” pensa Tom), arrossendo e distogliendo lo sguardo.
    Si alzano, il pokerista prende per mano la sua meraviglia –vieni tesoro-.
    Finalmente un tenero appellativo usato senza ironia e, soprattutto, finalmente accettato senza creare screzi.
    Scivolano lungo il corridoio, puri senza abiti né corazze, lungo la scala.
    Gettano entrambi uno sguardo imbarazzato ai bagagli di Bill abbandonati dopo la sua tentata fuga.
    Il rasta mormora un –però nella fretta, la tua righina nera sugli occhi non l’hai dimenticata…- lo dice a capo chino, studiandolo, in attesa di strane reazioni.
    Bill sorride sollevato –beh, se volevo scroccare un passaggio, il minimo è riga nera e mascara!-
    Ne ridono insieme.
    Bill prega di non ricevere domande, Tom si ripromette di chiedere delucidazioni.
    -Posso mettermi qualcosa addosso?-
    Tom gli risponde con un sorrisone, lasciando la sua mano, e con un –io vado a preparare la colazione alla mia sex-machine!-
    Bill si allontana gongolante e sculettante, decisamente di buonumore.

    Tom cerca di sorridere, di stare tranquillo.
    L’allarme. Disinserito.
    Fa per andare a raggiungerlo, poi si frena.
    Espira ed inspira, prende due tazze, il latte e tutto ciò che gli serve.
    Prepara il caffé nella macchina dell’espresso, l’accende, mentre pensa a quanto sia stata facile la parte più difficile, a tutto ciò che è accaduto, a tutto ciò che spera accadrà.
    “Dio ti prego, se me lo lasci giuro che non provo più ad abbordare le diciottenni fuori dai licei, davvero, lo faccio!” prega convintissimo, serissimo, lievemente disperato.
    Disperato sì, una promessa del genere mica la fai così, a cuor leggero! È una situazione di ASSOLUTA emergenza e ci vuole un fioretto di quelli insostenibili!!!
    Bill riappare con una maglietta nera ed un paio di pantaloni della tuta.
    Dei pantaloni lunghi oscenamente fini, indecentemente aderenti e perfidamente bianchi. E senza biancheria intima sotto.
    Il ragazzo al centro delle attenzioni del rasta sogghigna, l’aveva studiata bene per stenderlo!
    -Che fai?- domanda giulivo ed innocentemente.
    -Allora lì ci sono i muffins, poi i waffel e lo zucchero a velo e poi le marmellate.-
    Il gattino continua a guardarlo, fissando curioso il latte ed il caffè.
    -Oh, questo è un futuro latte macchiato, per la mia belva!-
    Bill sta al gioco, leccandosi le labbra e sollevando le sopracciglia.
    -Ti và se porto tutto fuori? Hai un vassoio? Voglio fare colazione vicino alla piscina…-
    Sarà la posa da gattino, le mossette che sono magicamente riapparse, ma il terrore che il Bill dell’aereo sia tornato, attanaglia Tom.
    -Uh… eh…- il rasta deglutisce.
    -Guarda che lo so che l’allarme è disinserito, ho anche aperto la porta!- gli dice, luciferino.
    Il cuore del pokerista perde un battito, sbatte gli occhi, poi si riprende –allora bambolina- si avvicina cingendolo per la vita –devo dedurre che vuoi stare con me?-
    Il suo tesorino sorride dolce.
    E se Tom capisse dai propri errori una qualche lezione, una buona volta, saprebbe che ciò non porta a nulla di buono.
    -Naaa, solo che ho fame!- si passa una mano tra i capelli e lo lascia lì, acchiappando tutto quello che può e dirigendosi verso il giardino.
    Un piccolo SexGott abbandonato scuote la testa in una modernissima cucina. Decisamente poteva andargli anche peggio, l’esserino deve sentirsi magnanimo.
    Fa schiumare il latte e continua il suo lavoro di aspirante fidanzato perfetto, felice.

    Tom lo raggiunge con le tazze -scusa ma non avevo un bicchiere adatto!- e tutto ciò che la piccoletta non ha portato.
    La tazza non sembra un gran problema ed il rasta contempla tutta quella meraviglia godersi il suo latte.
    Non ne è sicuro il campione, ma forse un piccolo gemito soddisfatto è sfuggito da quelle belle labbra immerse nella schiuma.
    Poi lo guarda leccandosi via la schiuma dal labbro superiore, Bill ha un viso talmente beato da sembrare estremamente Post-Orgasmico.
    “Cazzo a saperlo, altro che preliminari ed attacchi al clitoride: con le altre andavo giù di cappuccini a nastro e viaaa di orgasmo multiplo!”
    -Perché ridi??-
    -No niente bambola…-
    Appurato di non avere resti di lattosio per la faccia, Bill sospinge la propria tazza un po’ oltre a se.
    Prende fiato. E coraggio.
    -Ecco, per quello che ti ho detto…- comincia, venendo stoppato all’istante.
    -Va tutto bene, okay? Ci stava, prima ci stava.- chiude il discorso Tom.
    “No col cazzo che ci stava! Ringrazia dio che la mia pazienza, da quando ti ho conosciuto, è aumentata a dismisura belle chiappette!” pensa in realtà.
    -Senti…- riprende Tom.
    -Non chiedermelo!- lo frena l’altro.
    Il rasta capisce e dissimula –volevo solo chiederti se ti và di fare shopping stamattina, mi piacerebbe viziarti un po’….-
    Viziarti???
    “Viziarmi?” pensa la bambola spalancando gli occhi.
    Tom è sicuro di vederli brillare più di un diamante.
    Dio solo sa quanto Bill adori la voce del verbo Viziare.
    -Bene, però ad una condizione- il rasta prende una piccola pausa –che tu lasci tutto, cellulare, soldi, chiavi e quant’altro, sei mio ospite, in tutto e per tutto per un weekend-
    Ora anche la bocca è spalancata, che musetto che ha!
    Ospite??
    Non troietta, giocattolino o altro?
    Ospite?
    -Lo prendo per un “sì” tesoro?-
    Bill annuisce così forte che la sua testa potrebbe staccarsi, Tom sorride felice.
    Non l’avrebbe mai fatto pagare, ma deve essere sicuro di isolare sufficientemente il mostriciattolino dal resto del mondo: è l’unico deterrente per evitare che riprovi a scappargli.
    -Però non credere che ti tratti meglio, Coso- lo sgonfia subito il Lady Boy, non sia mai che si possa stare in pace! –tu continui a non piacermi.- gli dice impuntato, riprendendo a sorseggiare il latte macchiato.
    “Ci mette poco la stronzetta a tornare a galla, eh? Sfacciata…”
    -Guarda che non attacca!- gli risponde sventolandogli un indice indagatore e pettegolo sotto al naso, sorvolando sull’ultima frase –torna a fare le fusa gattina o ti limo gli artigli e, fidati, posso non essere comodo!- minaccia il pokerista mezzo serio.
    La gattina sbuffa, sorridendo con gli occhi però.

    Ed ora, fase due: il SexGott e l’arte di ammalliare i Bill.
    “Perché sono troppo un SexGott!” si autocelebra mentalmente il rasta, con un’espressione da vero invasato sul viso.
    La bambolina lo guarda: avrà pure cambiato opinione su molte cose, ma sul fatto che questo sia un mezzo deficiente… Proprio no.



    ***



    Piccoli Ringraziamenti:
    Ad Hel che ha dovuto fare lo straordinario: le ho consegnato il tutto allo stato praticamente grezzo, senza averlo riletto veramente.
    Per me tu, Hel, sei più di un'amica o una sorella, sei una parte di me.
    Non mi capacito della fortuna che mi è capitata: mai avrei sperato di incontrare una grande persona come te. Grazie di esistere amore mio grande.
    Ti amo con tutta l'anima.

    A ComeBack che è meravigliosa, con dei pensieri che corrono sullo stesso filo dei miei, capendomi.
    A Miriam, Ginevra, Francy, Dunkler Engel (amoooooore!) che mi stanno e dando i loro validissimi consigli.
    Ad angeldark87 che come Miriam mi aspetta sempre con pazienza, commentandomi con una velocità e con dei commenti incredibili.

    A tutte le altre, miei piccoli tesori, non so che dire se non: vi voglio bene, vi sento vicine come se potessi stringermi a voi, mi sento tanto coccolata da rimanere in un perenne stato di stupore.
    Mi "state dietro" aiutandomi a capirmi meglio, a migliorarmi, facendomi sentire brava ed importante.

    Tante volte ho definito questo forum come una famiglia e, più il tempo passa, più ne sono convinta.
    Un bacio grande, Vania.


    Note mie:
    Allora..capitolo postato! ^^
    Penso che il prossimo lo posterò tra una settimana circa,devo ancora decidere il giorno! sorry ragazze!
    Baci <3<3
     
    Top
    .
  11. cristina870
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ho appena finito di leggere,già dal primo capitolo mi ha incuriosita anche se è al quanto strana,in senso buono naturalmente.spero che continuerai presto sono moooolto curiosa di vedere come si evolverà la storia e naturalmente il rapporto tra bill e tom.
     
    Top
    .
  12. -ZisKa-
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ciao Ade
    non sapevo stessi postando, me ne sono accorta ieri sera
    hai ragione..non è male questa storia
    grazie di postare per noi
    io aspetto il prossimo chap XD
     
    Top
    .
  13. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    grazie ragazze!
    ben venuta fra nella ficcy! :)
    Il prossimo capitolo lo posto forse venerdi o giovedi..non lo so!
    Devo vedere come sono messa! ^^
     
    Top
    .
  14. SpitfulAngel
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    :o: HAI POSTATO...SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!
    è...è...è...STUPENDO davvero brava!!
    ora posta il prima possibile sono troppo curiosa di sapere come si svolgera qst storia!!! :D :lol: :P ;)
     
    Top
    .
  15. baby_jumbi_89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ragazze ho da darvi una "brutta" notizia..
    Niente di preoccupante..ma vi volevo solo dire che il prossimo capitolo non lo posterò giovedi o venerdi ma....
    A Pagina 20!
     
    Top
    .
1617 replies since 1/10/2008, 20:33   23731 views
  Share  
.