TOKIO HOTEL

Posts written by Hanny'

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    Tom deve liberarsi, non può rimanere inerme li, come un salame!
    Poveri Bill e Georg comunque, è stato uno shock per me leggere della morte dei loro genitori, figurarsi loro c_c
    Spero che Georg riesca a venire a capo della storia u.u
    Tom passivo mi è piaciuto, ma non sempre, lo sconsiglio. Dopotutto il carattere più maschile è il suo in questa twincest, come in tutte, per questo di solito fa sempre l'attivo u.u
    Continua presto **
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    rimando anch'io *shock*!
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    Ho amato questa twincest dal primo istante D:
    E' originale e mi piace sopratuttutto il fatto che le cose vengano fuori pian piano, lasciando che sia il lettore a farsi mille domande su cosa ha quello, cosa succede a quest'altro eccetera, indubbiamente con una trama molto diversa dalle solite, ma che riesce a incuriosire lo stesso **
    E poi, cosa un po' meno importante ma che mi piace DA MORIRE, è la lunghezza dei capitoli! Mi piacciono i capitoli lunghi. (no non sono perversa DD:)
    Continua presto, che gli dei ti diano l'ispirazione che ti serve! u.u

    LOVELESS *çççççççççç* I LOVE YAOI.
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    Ma ti amo immensamente. Basta.
    Il capitolo è bellissimo e smielato cwc voglio saperne di più su Daniel, mhhh
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    Hai nominato una ff "Tomibelculetto"?! Wtf stronz, wtf? AHAHAHAHA
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    Grazie stronz u.u
    Parla quella che ha scritto Tomibelculetto?! Che poi dov'è finito Tommaso Bellepoppe?
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    Da un padre bisogna aspettarsi di tutto u_u
    Comunque grazie mille, sono felice che qualcuno che non conosco sia venuto a leggere questa.. cosa. *saltella*
    Non vi deluderò, lo prometto!

    NO, io non sono amica di Rica, vaderetrooo! Noi siamo nemiche di sangue
    Andrej rules :rox:
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    Non conosco i gerghi del volgo, spiacente
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    Cos'è, un verbo del ghetto dei poveracci?!
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    Cosa significa "QUAGLIà"...?!
    Ah non temere, sarà divertente, non emo u.u
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    Ma perché leggete tutti dopo? DDDDD:
    E io non vengo dallo Zimbabwe, brutta racchia sfigata, tsk!

    VIETATO L'ACCESSO ALLE RICA.
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    Titolo: Heirate mich
    Autore: Hanny'
    Genere: Sentimentale, Malinconico, Comico
    Raiting: NC17
    Avvisi: AU, Lemon, Slash, Voyeurism
    Riassunto: Bill e Tom sono promessi sposi per un accordo tra i loro padri non pianificato. Come la prenderanno i due?
    Desclaimers: Bill e Tom non mi appartengono, non scrivo a scopi di lucro, cacchi e mazzi e bla bla bla.




    Heirate mich
    Capitolo 1 - I hate my family.. and you



    Era buio quella notte d'estate, quando la vita di Bill Kaulitz sarebbe cambiata per sempre.
    Un fulmine lo scosse e lo risvegliò dal sonno, fuori pioveva incessantemente e la pioggia picchiava sulle tapparelle chiuse delle finestre.
    -uh-uhm..- mugugnò aprendo a stento la lampada sul suo comodino accanto al letto. -che succede?- Aveva come un brutto presentimento, come se qualcosa non stesse andando per il verso giusto, e avere certe premunizioni e vedere un'ombra aggirarsi per la propria camera, non era un buon presagio.
    Quell'ombra si stava avvicinando sempre di più al suo letto.
    Era la fine per lui.
    Non avrebbe potuto salutare sua madre, né suo padre, nemmeno sua sorella.
    La morte era vicina!
    -Bill?- lo chiamò una voce familiare, che in quel momento sembrava rotta dal pianto. -Bill sei sveglio?-
    -Dio, Sarah! Mi hai fatto prendere un infarto- sibilò mettendosi seduto. -che stai facendo, non riesci a dormire?-
    Mentre Bill chiedeva spiegazioni, la sorella si mise seduta sul suo letto, accarezzandogli il capo. -fratellino, sto.. scappando.-
    Quelle parole furono un duro colpo per lui. Sua sorella voleva scappare di casa? Perché? Non stava più bene con lui? E dove poi, aveva solo vent'anni, era impazzita.

    -C-co..cosa..?- provò a dire, ma subito fu interrotto dalle braccia di Sarah che gli circondarono il busto. In realtà sapeva già tutto, sua sorella gli confidava di voler andarsene già da tempo, ma non era mai stato davvero pronto a salutarla.
    -Ti prometto che mi farò sentire, ma.. non voglio sposarlo, non voglio.. i-io non lo amo, io.. amo un'altra persona, ti prego, lasciami andare.. non chiamare mamma e papà-
    -ma papà ha detto..-
    -so cos'ha detto, non mi interessa. Bill, io non amo Tom, non so nemmeno chi diamine sia, e se mio padre non lo capisce, allora non mi resta altro che andarmene di qui-
    Sarah e loro padre non avevano mai avuto un buon rapporto. Lei era stata promessa sposa al figlio di un amico di famiglia, un po' per soldi e un po' per fama, già all'età di 13 anni, e da quel momento la tranquillità in quella casa si era fatta sostituire da continui litigi e pianti, nei quali Bill si ritrovava coinvolto ogni notte, per consolare sua sorella.
    Nessuno dei due l'aveva mai voluto conoscere, non sapevano come fosse fisicamente, ma di certo sarebbe stato un brufoloso uomo krapfen con gli occhiali alla Harry Potter, il tipico figlio di papà.
    -non voglio che mi lasci qui..- sussurrò trattenendo a stento un singhiozzo che un secondo dopo venne fuori senza più esitazioni. -da.. solo? Non ti ho mai lasciata sola, perché lo fai? Papà mi odierà ancora di più ora.. e come farò con quel ragazzo che mi piace senza i tuoi preziosi consigli?-
    -Devo andarmene.-
    -Ma dove andrai?!-
    -Lontano da qui, lontano da nostro padre e da Tom Trümper.. là fuori mi aspetta la felicità, ne sono certa!.-
    Gli occhi di Bill si erano abituati al buio, non poteva vedere le lacrime di sua sorella rigarle il volto, ma poteva sentirle con la mano, mentre cercava di asciugarle. Sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista, lo sapeva. Quello era un addio. Sarah non vedeva l'ora di andarsene e lui non poteva fare niente per convincerla a rimanere.
    Bill non annuì. Non disse niente, rimase semplicemente in totale silenzio mentre ascoltava i passi poco rumorosi della sorella e un suo sospiro, prima di percepire la porta d'entrata chiudersi.
    Si rimise steso ad occhi aperti, senza riuscire a chiuderli tutta la notte.




    ***




    La mattina dopo Bill non ebbe il coraggio di guardare negli occhi i suoi genitori. Dopo essersi truccato e agghindato corse semplicemente via con la borsa che utilizzava per la scuola stretta sotto il braccio, decidendo di rimanere dal suo amico Gustav a pranzo, che lo avrebbe accompagnato appena finita scuola, dall'amore della sua vita.
    Non sapeva nemmeno il suo nome, ma Sarah gli aveva dato il coraggio per dichiararsi, o almeno presentarsi, così la prossima volta che si sarebbero visti avrebbero avuto mille cose da raccontarsi.
    Gli mancava già da morire sua sorella, e aveva paura di ciò che suo padre gli avrebbe detto, o peggio fatto. Era anche colpa sua, perché non si era mai opposto, perché forse non l'aveva aiutata abbastanza, perché non l'aveva fermata.
    Era tutta colpa sua.


    Ancora non sapeva del foglietto che Sarah aveva lasciato in cucina.

    “Non sposerò mai una persona che non amo.
    Vi voglio bene,
    Sarah.”



    Suo padre era furioso, e stava già cercando una buona scusa per spiegare al signor Trümper per quale motivo Sarah e suo figlio non sarebbero potuti divenire marito e moglie.
    Era un disonore, un insulto, un'umiliazione per Jorg. Se avesse mai rivisto sua figlia, non le avrebbe più rivolto la parola. In quella casa non ci avrebbe più messo piede, ma questo era già risaputo da Bill. Prima del padre, era la stessa Sarah che non sarebbe mai voluta tornare in quell'inferno, e la capiva, la capiva appieno. Nemmeno lui avrebbe sposato uno sconosciuto, sotto costrizione di qualcun altro.



    ***





    Come previsto, finita scuola Bill e Gustav si erano precipitati di corsa al Gymnasium dove studiava il ragazzo misterioso e l'avevano aspettato davanti al cancello.
    -Mio Dio, mio Dio! Come sto?! Male vero?! Mi rifiuterà, mi odierà, mi ripudierà!- strillò il moretto saltellando esagitato.
    -Bill, è da quasi cinque anni che ti fermi a guardarlo da lontano, la scuola è quasi finita, o ti dai una mossa o ti dai una mossa!-
    In cinque anni non era mai riuscito a rivolgergli la parola, era vero! Come poteva solo pensare che quel giorno sarebbe stato diverso? La giornata era iniziata storta, e sarebbe finita stortissima, se lo sentiva da dentro!
    -ma non mi sento tanto bene oggi, andiamo a casa Gustav..- piagnucolò Bill cercando di fare retro front, prima di essere bloccato da Gustav che gli diede uno spintone, facendolo finire contro qualcosa.
    O meglio, qualcuno.
    Che figuraccia, era caduto a terra e si era sporcato!
    -Ehy, stai un po' attento quando cammini.- sbottò un ragazzo squadrandolo non poco male.
    -S-scu-..- le parole gli morirono in gola quando notò quel familiare piercing al labbro del ragazzo, i rasta biondi tenuti insieme da una coda, vestiti oversize, lo sguardo penetrante.
    Era entrato in panico.
    Cosa doveva fare? Cosa doveva dirgli?
    Non sapeva nemmeno se gli interessavano i ragazzi, il suo nome!
    Sparò fuori la prima cosa che gli venne in mente.
    -P-posso sapere come ti chiami..?- mormorò guardando il pavimento che sembrava essere diventato interessante tutto un tratto.
    -No, stammi lontano.-

    Non fece in tempo ad alzare lo sguardo che già il ragazzo lo aveva addirittura scavalcato e sorpassato, prendendo la strada che probabilmente faceva ogni giorno per tornare a casa.
    No. Gli aveva detto no.
    E anche di stagli lontano.
    Quello era l'ennesimo colpo al cuore, che ormai si stava immancabilmente sgretolando.
    Era rimasto lì immobile per chissà quanto a fissare il vuoto, finché Gustav non l'aveva tirato su dandogli una spalla su cui piangere
    -avremo molto di cui parlare oggi immagino.. chiamo mia madre e le dico di preprarare una cioccolata calda..-



    ***





    -Sono mortificato, un simile comportamento da parte di mia figlia non me lo sarei mai aspettato, era sempre stata ben intenzionata a sposare Tom, addirittura diceva che non vedeva l'ora di poterlo incontrare.- disse Jorg, massaggiandosi le tempie.
    Aveva dovuto inventarsi scuse su scuse pur di non fare una pessima figura davanti al suo amico Gordon, che gli era sempre rimasto fedele.
    Quel matrimonio avrebbe dovuto segnare l'inizio dell'unione delle loro due società e Sarah aveva tradito non solo la sua famiglia, ma anche un caro amico che era sempre stato gentile e disponibile con loro.
    -Non è colpa tua, Jorg- cercò di rassicurarlo Gordon, sorridendo forzato. -Tra meno di 48 ore potrai andare a denunciare la sua scomparsa alla polizia-
    Gli affari in quel periodo non andavano alla grande, quel matrimonio serviva alla sua famiglia, aveva bisogno di stabilità e sicurezza. Aveva bisogno di quell'unione.
    E ci sarebbe stata.
    -Gordon, sei sempre stato un grande amico fin da quando eravamo due ragazzini, e ora io mi sento in debito con te. Ti prego, non esitare a chiedermi qualsiasi cosa per riparare a questo danno commesso da mia figlia-
    Uno sguardo indecifrabile si dipinse sul volto dell'uomo in quel momento.
    Era pensieroso, tanto che ci mise una manciata di minuti prima di parlare.
    -Jorg.. quanti anni ha Bill?-
    -Diciotto quest'anno, il suo Abitur* è alle porte- rispose Jorg accigliandosi. -perché?-
    -anche il mio Tom- mormorò ponderante. -i matrimoni.. gay, sì, sono stati legalizzati in Germania dal 2001- cominciò a dire, mentre vedeva il suo amico sgranare gli occhi.

    Un altro brutto colpo era stato vedere il suo bambino trasformarsi in una persona sbagliata: un omosessuale. Bill era malato, secondo Jorg, non aveva mai accettato la sessualità di suo figlio finché aveva iniziato a trattarlo male, come non fosse sangue del suo sangue.
    In realtà avrebbe solo voluto un futuro migliore per Bill. Non era aperto mentalmente, ma accettava le coppie omosessuali, solo non riusciva a pensare che proprio il suo bambino fosse così.
    -m-ma Tom non è gay..! Sei impazzito?- gli fece quindi, sgranando gli occhi.
    -anche se lo fosse stato, sarebbe importato? Matrimonio gay, o matrimonio etero, è sempre un matrimonio, è l'unione delle nostre famiglie- ribatté Gordon con convinzione -ed è questo che vogliamo entrambi, vero?-
    -Bill non sarebbe contento, non..-
    -Sarebbe una buona pubblicità per noi, l'unione di due ragazzi gay. Hai idea di quante persone ormai siano omosessuali, bisessuali, transessuali? O semplicemente etero che sostengono i loro amici gay. Ho sentito di due società che ha fatto lo stesso, da quel giorno le vendite sono salite il triplo.-
    Quando si cominciava a parlare di società, affari e denaro, Jorg apriva subito le orecchie. Anche se non era ancora del tutto convinto.
    -Tu provamelo, e ti assicuro che Bill e Tom saranno quello che ti pare.-



    ***





    Alla fine Bill era tornato a casa per cena, troppo triste e malinconico per poter stare dal suo amico. Oltretutto non voleva creare disturbo ad altre persone.
    Era corso di sopra in camera sua, chiudendo la porta a chiave.
    Non se la sentiva di parlare con nessuno, ma proprio in quel momento sua madre lo chiamò.
    Scese svogliato le scale notando subito appena entrato in sala da pranzo che c'era qualcosa di diverso quella sera, a partire dal sorriso falso stampato sul volto di sua madre.
    -Bill, siediti, che ci fai lì impalato?- gli chiese suo padre, risvegliandolo dai suoi pensieri.
    -Sì..- prese posto a tavola ben distante da Jorg, con il quale non aveva un buon rapporto. -buon appetito-
    -Bill?- quando veniva chiamato così spesso era ovvio che qualcosa non andava, di solito non veniva minimamente calcolato.
    Probabilmente dovevano chiedere di Sarah.
    Non era ancora pronto.
    -Bill, ce l'hai il ragazzo?- chiese il padre, facendo andare di traverso dell'acqua alla moglie.
    Bill ovviamente avvampò. -C-come.. come, scusa?-
    -Ma si che ce l'hai, lo so bene!- esclamò il padre, sembrando addirittura felice.
    -papà, stai bene?- azzardò a chiedergli, inarcando un sopracciglio. -non ho nessun ragazzo..- tasto dolente quello.
    -ovvio che sto bene, sono così felice per te e Tom, dobbiamo festeggiare!- continuò bevendo un sorso del suo vino.
    -Cosa..? Cosa stai dicendo? Io e Tom?-
    -Sarah è scappata, non lo vuole sposare. Tu sei gay, quindi lo sposerai tu. Congratulazioni-
    Erano frasi da dire ad un figlio? Anzi, erano frasi da dire a qualsiasi persona? Era un sillogismo illogico quello!
    Lo sapeva. Sapeva che qualcos'altrosarebbe andato storto per finire in bellezza.
    -Papà, non so nemmeno chi sia! Non posso sposare una persona che non conosco, che non amo!- Bill alzò la voce, e lo sguardo raggelante del padre sembrò quasi pugnalarlo.
    -Non deludermi anche tu. Non continuare a farlo almeno, una cosa buona nella vita per me la farai?-

    Erano discorsi che non stavano né in cielo né in terra, sia per Bill che per sua madre, ma nessuno dei due poteva opporsi al padrone di casa.
    La loro famiglia funzionava così.
    Forse poteva rendere finalmente suo padre orgoglioso di lui, ma in quel momento non voleva pensare a niente, men che meno all'orgoglio della famiglia.

    -Non ho più fame.- dichiarò allora il ragazzo, prima di correre nuovamente in camera, stavolta con il volto rigato dalle lacrime.
    Non si sarebbe mai aspettato che un giorno avrebbe desiderato non essere quello che era. Un ragazzo omosessuale con la passione per la moda, il make-up e le riviste. Era il tipico stereotipo gay all'apparenza, con la particolarità di essere alquanto androgino, ma era pur sempre una persona, come tutti in quel mondo che aveva cominciato ad odiare sempre di più da quel momento.
    Odiava Sarah per quello che aveva fatto e per tutto il dolore che gli stava causando; odiava suo padre perché non pensava a nulla se non al suo lavoro; odiava sua madre, che non riusciva mai ad opporsi nelle scelte di Jorg e guardava la vita dei suoi figli sgretolarsi.
    Bill odiava la sua famiglia.
    ...e lui.












    Note finali: Lo so, lo so bene, fa schifo e dovrei chiedere di cancellarla immediatamente. Non siate cattive, è il primo capitolo ed è venuto molto, come dire, emo. Per niente nel mio stile xD Bleah! I prossimi saranno meglio, lo prometto D:
    Ci ho messo una vita a postarla, tutto sommato mi sento soddisfatta : D Ricordate, solo chi è un'anima pia lascia un bel commentino ad una povera disgraziata come moi :occhioni: siete tutte anime pie, vero? :ehsì:
    Andate in pace, grazie per aver letto questo primo capitolo, e
    Amen!
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    Sì sì sì, quello era chiaro. Non mi è chiaro invece COME siano arrivati fino in Germania dall'America xD
    E' una comparsa improvvisa, d'impatto proprio
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    Ho letto pochi giorni fa tutti i capitoli d'un fiato. Mi piace questa twincest, è curiosa e mi è piaciuto specialmente l'ultimo capitolo. Fa seriamente rosicare, rende davvero il carattere di Bill, da non biasimare comunque, dato che comunque è per la sua famiglia che si è dovuto concedere a quei maledetti. Ecco, l'unica cosa che non mi era quadrata era l'improvvisa comparsa di sti qua, che starebbero a miglia di distanza dalla Germania, per il resto amo il legame tra i due fratelli, mi piace l'allegra famigliola e che Tom se ne senta parte tanto da non voler andarsene per nulla al mondo. Anche per il piccolo Bill poi.. storia molto triste, forse all'inizio è un po' confusionaria, però non veloce.
    Ora mi domando solo cosa succederà quando Tom scoprirà che Bill è andato con quei maledetti, fa rabbia persino a me! E voglio vedere la reazione di Georg dopo il racconto della vita di Tom, quello si!
    Basta mi sto dilungando!
    Posta prestissimo, io leggo semmmmpre!
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    CITAZIONE (Tiky! @ 31/5/2011, 23:10) 
    CITAZIONE (Hanny' @ 31/5/2011, 23:05)
    Va beh io ci ho provato D:
    Spero che sia stronzo forte, e che Bill subisca l'ira di Dio.
    . . .AHAHAHAHAHAHAH non sopporto lo scene queen, si nota image

    Allora penso che mi odierai, Tom non sarà stronzo, almeno non per tutta la storia.

    GIGFADNHSG deinjdfnhcais halsdknajd aenjdpeoidnjaepod jwPISnhfjW°PdhjnpoiNHJDIWSND WSFDWNSDFIWSNçdnf idnifngaejna

    'nnaggia! Com'è possibile ciò?!
    Spero che nemmeno Bill lo sia per lo meno, dimmi almeno questo!

    :occhioni:
281 replies since 22/5/2006
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